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news]
• 30
NOVEMBRE 2016 La
maglia: piace quella "classica". Ma nel
1981-1982 ne esisteva una particolare...
Questione
di maglie. Da tempo tiene banco qual è la
più gradita dai tifosi. Cioè quella
"classica" con le bande larghe (stile
Genoa) con cui il Gubbio ha "esordito"
in questo campionato dalla partita di sabato scorso
contro il Mantova. Mentre in avvio di campionato
aveva giocato con una maglia a bande più
fine, cioè a strisce più strette.
Spesso si è creato un dibattito (soprattutto
sul muro di Gubbiofans.it) e la gran parte dei tifosi
preferiscono la cosiddetta maglia tradizionale come
quella che si può vedere in foto sulla sinistra.
Ma in realtà, pure nel passato, non sono
mancate delle maglie che sono andate fuori dalla
logica da quella standard. Grazie ad un tifoso (che
la tiene come un cimelio) ne abbiamo trovata una
molto particolare. Ve la mostriamo in foto.
Maglia rossa, con una banda blù traversale
che inizia dalla parte del petto fino al collo.
Ma non è finita. All'altezza dello scudetto
(cioè il simbolo dell'A.S. Gubbio 1910) un
piccolo accorgimento: due strisce rosso e blù
molto fini, delineate sempre in linea trasversale.
Sinceramente ci ricordavamo di questa maglia, ma
non in quale precisa data. Dopo una ricerca approfondita
abbiamo scoperto che è stata indossata nella
stagione 1981-1982 e qui mostriamo proprio la foto
della squadra dell'epoca.
Pertanto quella maglia numero "7" apparteneva
a Luciani. In quella squadra c'erano giocatori come
Cerafischi, Francioni, Brugnoni e Lauri. Gli allenatori
erano la coppia Cambiotti e Mancini. La foto della
squadra ci è stata concessa da Mauro Lauri
che ricorda proprio quella particolare maglia: "Sì,
abbiamo avuto pure questa maglia, come ad esempio
ce ne abbiamo avuta una di colore giallo. Quella
volta le maglie erano di lana, solo successivamente
si è scoperto il sintetico. Tuttavia per
me la maglia più bella è quella a
bande larghe stile Cagliari". In pratica
sposa in pieno la maglia con cui il Gubbio ha giocato
sabato a Mantova. Ma Mauro Lauri tra tante cose,
ci svela un'altra curiosità. All'epoca proprio
quelle maglie di lana venivano fatte appositamente
dalle sorelle stiliste Giovanna e Micol Fontana
(Alta Moda Italiana dell'epoca). Per chiudere la
nostra ricerca si può dire che quelle maglie
furono utilizzate solo per quella stagione (1981-1982):
il Gubbio giocava nel campionato Interregionale
(adesso chiamato serie D) e si piazzò all'undicesimo
posto. Notiziario. Cambio di allenatore e staff
nel Modena: esonerato Pavan, in gialloblù
arriva Eziolino Capuano (ex allenatore di Arezzo
e Paganese) e con lui si è portato dietro
il vice Padovano e il preparatore atletico Truda.
In casa Parma invece la situazione è in alto
mare: si deve ancora decidere il nuovo diesse (probabile
Francesco Palmieri) e il nuovo allenatore. Per ora
la squadra è stata affidata a Morrone (allenatore
della Berretti dei ducali) reduce dal ko di Ancona.
• 29
NOVEMBRE 2016 Giacomarro:
"Duttili e di qualità".
Zanchi: "Squadra compatta". Magi:
"Ora sfacciataggine..."
Parlano
due calciatori, oltre al tecnico Magi. Andiamo per
ordine. Partiamo dal centrocampista Dario Giacomarro:
"Fuori casa otteniamo più risultati
perchè giochiamo meglio e poi siamo più
bravi nelle ripartenze. In casa invece siamo più
belli, ma meno concreti. Tuttavia bisogna dire che
il tecnico Magi è molto bravo a lavorare
per il gruppo: ce lo ha detto dai primi giorni,
il gruppo è fondamentale, proprio per questo
motivo chiunque scende in campo poi dà il
massimo. Inoltre in questa squadra ci sono dei calciatori
di qualità a mio avviso e sono anche duttili
per adattarsi bene in diversi moduli. Da Mantova?
Ne usciamo bene, soprattutto nel primo tempo abbiamo
dimostrato le nostre qualità e siamo stati
molto concreti. Poi nella ripresa siamo calati perchè
avevamo speso molto. Domenica in casa con la Reggiana
capolista? Ma noi guardiamo solo a noi stessi, come
in ogni partita. Quanto è importante un allenatore?
Molto, perchè è una guida e sa creare
equilibrio in un gruppo". Tocca poi al
terzino sinistro Andrea Zanchi che spiega: "Sì,
ho avuto delle critiche in avvio di stagione, ma
me le porto dietro da sempre, da quando avevo 18
anni. Sono un calciatore a cui piace molto spingere,
l'ho sempre fatto, perchè sono le mie caratteristiche
e tendo meno a difendere. Ma adesso tutta la squadra
è cresciuta e pure il sottoscritto. Da 310
minuti difesa imbattibile? Ma sì, credo poi
che il rientro di Rinaldi sia stato determinante
perchè ha esperienza ed entra in campo con
la giusta mentalità: lui si fa molto sentire
anche dai compagni. Ma adesso siamo una squadra
tosta, compatta. La Reggiana? É forte sia
nei singoli che come squadra, ma credo che noi abbiamo
delle qualità e il lavoro di mister Magi
è proprio evidente. D'altronde offriamo un
buon calcio. Adesso non ci resta che avere costanza
e poi possiamo tirare le somme: prima la salvezza,
poi prendiamo quello che viene. Ribadisco, qui esiste
un grande gruppo. E dico: la differenza per vincere
la fa sempre la fame che esiste in un gruppo".
Tocca così al trainer Magi e chiediamo subito
una domanda esplicita: ora un trittico di partite
verità con le top del girone? "Sì,
partite importanti, ma non possono dare un segnale
definitivo. C'è ancora troppo tempo, c'è
ancora tutto un girone di ritorno da giocare. Sicuramente
questo trittico di partite ci possono dare dei riferimenti
importanti. Credo che per affrontare le avversarie
top del girone bisognerà avere un aspetto
forte a livello fisico e psicologico. Per questo
dico che la Reggiana è molto forte, quadrata,
e noi per dare il meglio di noi stessi dobbiamo usare
una certa sfacciataggine: serve spensieratezza e
quel pizzico di incoscienza per esaltare al meglio
le nostre caratteristiche. Il cambio di modulo dal
4-3-1-2 al 4-4-1-1? Sì, lo abbiamo fatto
sempre quando eravamo già in vantaggio. Diciamo
che questo cambio a partita in corso ci permette
di essere più equilibrati quando sugli esterni
si va in difficoltà e riusciamo così
a coprire meglio il campo. Ferretti? Quest'anno
gioca in un ruolo diverso, si è adattato: è
un calciatore molto umile, gioca più da attaccante,
è molto bravo nell'uno contro uno e tutto
ciò lo ha agevolato. Diciamo anche che forse
ha raggiunto la giusta maturazione psicologica.
Valagussa? Mi sta meravigliando come mezzala, un
ragazzo silenzioso, diligente e che lavora molto
bene". Intanto è già partita
la prevendita dei biglietti per Gubbio-Reggiana:
sono disponibili alla Tabaccheria 2000.
• 28
NOVEMBRE 2016 Focus.
Il gol di Ferretti finisce su... Striscia la Notizia.
E da 310 minuti senza prendere gol
Mantova,
prima in Italia come qualità della vita.
É riuscita a scalzare dalla prima posizione
Trento. A seguire Belluno e Pordenone, poi Siena
e Parma. Lo ha stilato la classifica annuale di
Italia Oggi - Università La Sapienza di Roma.
In ambito calcistico quindi il Gubbio deve essere
onorato di avere vinto nella città dove si
vive meglio in Italia. E almeno in ambito calcistico
il popolo eugubino può gioire. Può
gioire perchè innanzitutto lo dicono i numeri.
Una squadra che riesce a vincere sei partite su
otto in trasferta da matricola. Solo l'Alessandria
ha fatto meglio perchè ha vinto sempre lo
stesso numero di partite in trasferta (6), ma non
ha mai perso: infatti poi ha raccolto due
pareggi. D'altronde la squadra allenata da Piero
Braglia (è nel girone A di Lega Pro) è
l'unica compagine ancora rimasta imbattuta in tutti
i campionati professionistici: ha ottenuto 12 vittorie
e tre pareggi. Poi da tre partite il Gubbio non
prende gol (e questa è una notizia). Pensare
che nella passata stagione (rossoblù
trionfanti in serie D), è successo una sola
volta: tra la dodicesima e la quattordicesima giornata
(dal 15 al 29 novembre) nelle partite con Ghivizzano
(0-0), Voluntas Spoleto (3-0) e Sangiovannese (0-1)
la difesa eugubina era riuscita a non prendere gol.
Tra l'altro dopo due partite dove la difesa ha barcollato (8 gol
incassati nelle gare con Teramo e Parma),
il Gubbio ha compattato la difesa e ha messo giù
la saracinesca. Da tre gare tuttavia c'è
stato pure un cambio tattico. Nell'approccio non
è cambiato niente perchè il trainer
Magi è sempre partito con il 4-3-1-2. Poi
nella ripresa, per gestire meglio la partita, ha
modificato il suo assetto con il 4-4-1-1 e talvolta
con il 4-4-2. Quelle scoppole forse sono servite
per fare chiarezza nella testa dei calciatori che
evidentemente hanno capito che per fare risultato
serve abnegazione, umiltà e non lasciarsi
andare in cali di concentrazione: di conseguenza
è cresciuta una reale consapevolezza nei
propri mezzi. Fondamentale in questo avvio di stagione
è stato sicuramente Valagussa: il bolide
che ha aperto le marcature a Mantova ne è
la riprova, in versione goleador (già 4 gol
segnati finora). Poi c'è il furetto Ferretti
che sta sorprendendo tutti e ha raggiunto lo score
della passata stagione: 6 gol fatti. E che gol.
Gli ultimi due in sequenza (a Fano e a Mantova)
di pregevole fattura: colpi di classe che avevano
solo alcuni storici numeri "10" come Maradona
o Zico, anche se come calcia (e come muove il corpo
mentre calcia) assomiglia molto alle giocate di
Roberto Baggio. Ma Ferretti in realtà ha
il numero "7" sulle spalle (è un'ala
e non un fantasista), ma poco conta. Anche se il
Gubbio in passato ha avuto dei calciatori con il
numero "7" che avevano colpi di genio:
a partire da Ciucarelli, De Juliis, Rossi, fino
ad arrivare nell'era Torrente dove c'erano Casoli
o un certo Galano (ora in B al Vicenza). E la magia
di Ferretti è finita in prima serata di lunedì nella trasmissione "Striscia
La Notizia" (Canale 5) nella rubrica
"Striscia Lo Striscione" di Cristiano
Militello: le immagini del gol al minuto 3 e 58 secondi.
Tuttavia è
chiaro che la forza di questo Gubbio è soprattutto
il gruppo con il timoniere. Nel calcio i risultati
non vengono mai per caso. Ora un trittico di
partite verità. E poi, chissà.
• 26
NOVEMBRE 2016 Notari:
"Armonia al 110%". Magi: "Vittoria
sì, ma gestire meglio". Le foto di Mantova-Gubbio
Terza
vittoria consecutiva. La sesta vittoria in trasferta
su otto partite. La difesa non prende gol da tre
partite, precisamente da 310 minuti. Gubbio che
parte forte e colleziona il vantaggio con Valagussa
(bolide da fuori area) e Candellone (gol in diagonale).
Musto spreca un rigore, ma poi nel finale Ferretti
regala un'altra perla simile al gol di Fano: tiro
a palombella da lontano che scavalca il portiere.
Il trainer Giuseppe Magi si gode questa vittoria,
ma fa qualche appunto. Ecco cosa dice: "Tutto
bene in avvio. Gol di Valagussa e raddoppio di Candellone.
Abbiamo effettuato delle trame di gioco importanti,
tutto meritato, prestazione perfetta. Poi però
la partita è cambiata di registro. Il Mantova
ci ha messo furore agonistico e ci ha messo in difficoltà.
Sono saltati un po' gli schemi e devo dire che mi
aspettavo un Gubbio più quadrato. Abbiamo
smesso un po' di giocare, ma per fortuna poi abbiamo
combattuto. Abbiamo sofferto e Narciso ha fatto
la sua prestazione salvandoci nei momenti più
pericolosi. É stata una partita maschia,
il gioco si è fatto duro, ma la squadra ha
risposto bene. Abbiamo incontrato un Mantova molto
fisico, ma noi abbiamo risposto con determinazione
e fisicità. Però mi piacerebbe che
si gestisse un po' meglio il possesso palla".
Il Gubbio nella ripresa è passato dal 4-3-1-2
al 4-4-1-1 per poi passare al 4-4-2, il motivo?
"Perchè facevamo fatica con le mezzali
sugli esterni. Perciò abbiamo cercato di
raddoppiare sugli esterni per poi essere più
efficaci nelle ripartenze alla ricerca degli spazi.
Ripeto: dopo il 2-0 la squadra ha pensato che il
Mantova mollasse, invece ci ha pressato e dico che
è stato anche sfortunato". Ma il
tecnico rossoblù chiude con un concetto ben
preciso: "Comunque dico che sono contento
della squadra e della vittoria. Questi ragazzi mi
stanno meravigliando". Euforico il presidente
Sauro Notari ma predica calma e gesso: "Siamo
sulla giusta strada, ma piedi per terra. Sono contento
della squadra, questo è un gruppo formidabile.
Sono venuto dallo spogliatoio e posso dire che esiste
una armonia al 110%. Ora un trittico di partite
difficili? Mi auguro che sia un mese (di dicembre
ndr) importante perchè ci giochiamo la salvezza.
D'altronde la nostra squadra gioca meglio con chi
gioca a calcio. Prima la salvezza e poi ci possiamo
davvero divertire. Se serve una punta? I tifosi
ce lo stanno chiedendo... ma intanto finiamo il
girone di andata. Poi faremo i conti, ci metteremo
a tavolino con il mister e il direttore sportivo
per tirare le somme. Ma non deve essere una forzatura.
Qui c'è un gruppo amalgamato, quindi chi
arriverà deve avere lo spirito giusto perchè
non ci possiamo permettere di fare dei danni".
La società del Mantova, tramite il sito ufficiale
(Mantovafootballclub.it), comunica che "provvederà
al rimborso del costo del biglietto sostenuto dai
mantovani e il rimborso varrà anche per gli
abbonati", come del resto aveva anticipato
il presidente Serafino Di Loreto. Intanto ecco le
foto tra Mantova e Gubbio (18 immagini) che si trovano
nel link sotto la foto in homepage e nella sezione
"fotogallery". Fotoservizio di Simone
Grilli. Ma ecco il link completo.
Per vedere gli highlights sul sito web Sportube.tv,
di seguito il link.
• 26
NOVEMBRE 2016 Gubbio,
cala il tris a Mantova (0-3). Apre Valagussa, bis
di Candellone e la perla di Ferretti
Gubbio
contro il Mantova di sabato (ore 16:30). Il trainer
Magi conferma il modulo 4-3-1-2 con il rientro di
Candellone in attacco. Il tecnico dei biancorossi
Prina opta invece per il 3-4-3 con il nuovo arrivo
già schierato dal primo minuto, ovvero l'attaccante
francese Laplace proveniente dal Monaco. Gubbio
che scende in campo con la nuova maglia rossoblù
a bande larghe. Mantova invece che gioca in maglia
bianca con striscia rossa trasversale. Pronti e
via, il Gubbio passa in vantaggio al primo affondo.
Al 4' sponda di Casiraghi dal limite verso Valagussa
che calcia al volo di controbalzo, di destro, di
collo pieno: la palla parte veloce verso la porta,
sbatte sotto la traversa e si insacca in rete. Un
bolide che non lascia scampo al portiere Bonato.
Al 7' risposta con un tiro di Di Santantonio che
termina di poco alto. Al 10' rossoblù che
sfiorano il raddoppio: corner di Casiraghi in area,
Burzigotti in tuffo di testa devia la palla in porta,
Bonato da terra riesce a respingere la sfera come
può; sulla ribattuta Valagussa non riesce
a calciare il colpo vincente da pochi passi. Al
25' Caridi apre bene dalla sinistra in area verso
Di Santantonio che però non raccoglie l'invitante
assist a pochi passi dalla porta. Al 26' il Gubbio
raddoppia: Ferretti serve in area Candellone che
si gira e poi di destro in diagonale indirizza la
palla nell'angolino, radente. Al 31' si sfiora pure
il tris: lancio in area di Valagussa, sponda di
Burzigotti verso Marini che calcia al volo di destro,
palla di poco a lato. Al 32' ci prova Caridi dal
limite, Narciso in tuffo si salva in corner in due
tempi. L'allenatore Prina fa due cambi già
nel primo tempo: fuori Laplace e pure l'ex Raggio
Garibaldi per Salifu e Ruopolo. Al 37' proprio il
neo entrato Ruopolo si fa pericoloso con un tiro
solo davanti al portiere, ma Narciso con la punta
delle dita riesce a deviare la sfera quel tanto
che basta che colpisce il palo. Al 43' Marchi si
gira in area con un tiro di sinistro al volo angolato,
Narciso c'è e in tuffo para in maniera provvidenziale.
Ripresa. Il trainer Magi fa subentrare Romano al
posto di Candellone, così si passa al 4-4-1-1:
a centrocampo l'asse Valagussa, Romano, Croce e
Giacomarro; Casiraghi trequartista a supporto dell'unica
punta Ferretti. Succede questo al 15'. Al 18' ci
prova Ruopolo di testa in area, palla che va a lato.
Al 21' però Magi cambia di nuovo modulo passando
al 4-4-2 con l'entrata di Musto (che affianca Ferretti)
al posto di Casiraghi. Al 25' Siniscalchi calcia
una punizione dal limite, ma va alta. Al 36' calcio
di rigore per il Gubbio dopo un fallo in scivolata
di Carini su Musto, protesta Siniscalchi e viene
espulso. Un minuto più tardi (37') è
Musto che si porta proprio sul dischetto ma fallisce
tutto perchè Bonato in tuffo intercetta il
penalty. Ma non è finita qui perchè
ci pensa Ferretti (47') ripetendo la prodezza di
Fano: dai trenta metri vede il portiere fuori dai
pali, calcia di sinistro un tiro a palombella con
la palla che si insacca sotto la traversa. Ennesima
perla. Tabellino:
Mantova - Gubbio (0-3): Mantova
(3-4-3): Bonato; Gargiulo, Siniscalchi, Carini;
Di Santantonio (29' st Bandini), Zammarini, Raggio Garibaldi
(34' pt Ruopolo), Regoli; Laplace (34' pt Salifu),
Marchi, Caridi. A disp.: Maniero, Romeo, Menini,
Tripoli, Maccabiti.
All.: Prina. Gubbio (4-3-1-2): Narciso;
Marini, Burzigotti, Rinaldi, Zanchi; Valagussa,
Croce, Giacomarro (31' st Kalombo); Casiraghi (21'
st Musto); Ferretti, Candellone (15' st Romano). A
disp.: Volpe, Marghi, Pollace, Petti, Bergamini,
Conti, Costantino, Ferri Marini.
All.: Magi. Arbitro: Guccini di Albano
Laziale (Zanardi di Genova e D'Aila di Trapani). Reti:
4' pt Valagussa (G), 26' pt Candellone (G), 47'
st Ferretti (G). Espulso: 36' st Siniscalchi
(M) per proteste. Ammoniti: Rinaldi (G),
Di Santantonio (M).
Angoli: 5-2 per il Mantova. Recupero:
1' pt; 3' st. Spettatori: 1752. Risultati:
Quindicesima Giornata - Lega Pro - Girone B: Ancona
- Parma 2-1 7'
Daffara (A), 11' Nocciolini (P), 69' Frediani (A) Bassano
- Feralpisalò 1-2 12'
Crialese (B), 21' Gerardi (F), 80' Ranellucci (F) Maceratese
- Forlì 1-1 54'
Ventola (M), 65' Ponsat (F) Mantova
- Gubbio 0-3 4'
Valagussa (G), 26' Candellone (G), 92' Ferretti
(G) Pordenone - Fano 2-1 2'
Ingegneri (P), 21' Masini (F), 24' Berrettoni (P) Reggiana
- Teramo 1-0 34'
Mogos (R) Sambenedettese
- Albinoleffe 1-1 24'
Sorrentino (S), 48' Anastasio (A) Santarcangelo
- Modena 2-0 67'
Dalla Bona (S), 94' Danza (S) Sudtirol - Lumezzane
0-0 Venezia
- Padova 1-3 25'
De Risio (P) aut., 29' Dettori (P), 45' Russo (P)
rig., 88' Neto Pereira (P)
• 25
NOVEMBRE 2016 Gubbio,
ventidue convocati contro un Mantova in crisi. Out
Lunetta ma rientra Candellone
Gubbio
verso Mantova. Indisponibile solo l'attaccante Lunetta.
Rientra invece un altro attaccante, cioè
Candellone, che ha scontato un turno di squalifica.
Il trainer rossoblù Giuseppe Magi dopo la
rifinitura mette in guardia la sua squadra: "Non
bisogna commettere l'errore di pensare di trovare
un Mantova in difficoltà: è una squadra
che ha dei valori che non rispecchiano la classifica
attuale. Ci vorrà il migliore Gubbio. Per
noi è un match molto importante perchè
la considero una prova di maturità perchè
questa gara forse non è stimolante come altre,
ma è piena di insidie. Per loro è
una partita da dentro o fuori, perciò chiedo
alla mia squadra determinazione e umiltà".
In poche parole è una partita "trappola"
per l'allenatore Magi. Tuttavia è probabile
la conferma del 4-3-1-2. Narciso in porta. Quartetto
difensivo con Marini, Burzigotti, Rinaldi e Zanchi.
Centrocampo a tre con Valagussa, Croce (che si trova
in vantaggio su Romano) e Giacomarro. In avanti
Casiraghi tra le linee a supporto del duo Ferretti
e Musto (che è in ballottaggio con il rientrante
Candellone). Questa la lista dei 22 convocati: Narciso,
Volpe, Burzigotti, Kalombo, Marghi, Marini, Pollace,
Petti, Rinaldi, Zanchi, Bergamini, Casiraghi, Conti,
Costantino, Croce, Giacomarro, Romano, Valagussa,
Candellone, Ferretti, Ferri Marini e Musto. In casa
Mantova invece regna tanta delusione. C'è
rammarico per una classifica deficitaria. Ma proprio
contro il Gubbio si cerca il riscatto. Tant'è
che il patron dei virgiliani, Serafino Di Loreto,
suona la carica: "Ho dei buoni motivi per
credere che quella contro il Gubbio sarà
una grande partita, così abbiamo deciso di
andare avanti con mister Prina. Per questo motivo
mi rivolgo a tutti i mantovani e li invito a stare
vicini ai ragazzi. Venite tutti allo stadio e prometto
che, se non assisterete ad una grande partita del
Mantova, vi rimborserò il biglietto".
Chiude con questo slogan il presidente dei biancobandati,
come riporta il portale web della Gazzetta di Mantova.
Mentre c'è una novità assoluta per
la formazione lombarda: è l'inserimento dell'attaccante
francese Ryan Laplace, 18enne, francese, appena
tesseraro dal Monaco. E si parla addirittura che
il trainer Prina potrebbe cambiare modulo inserendo
in attacco un tridente formato da Caridi, Marchi
e proprio da Laplace. Così riporta il portale
web Tuttomantova.it.
• 24
NOVEMBRE 2016 Conosciamo
l'avversaria, il Mantova. Con l'ex di turno Raggio
Garibaldi. Maceratese a -3
Conosciamo
l'avversario di turno, il Mantova. L'allenatore
è Luca Prina, classe '65, in passato trainer
di Virtus Entella e Biellese. Il tecnico biellese
predilige il modulo 3-5-2. In porta troviamo Luca
Maniero, classe '95, in prestito dal Crotone (ex
Pordenone e Padova). Una difesa a tre formata su
Juan Pablo Gargiulo ('92; argentino, in prestito
dagli spagnoli del Marbella), Angelo Siniscalchi
('84; ex Salernitana e Ascoli) e Filippo Carini
('90; ex Modena e Lecce). Centrocampo a cinque basato
sull'asse Andrea Bandini ('94; in prestito dall'Inter,
ex Sudtirol), Enzo Di Santantonio ('95; francese,
ex Genoa), Silvano Raggio Garibaldi ('89; ex Virtus
Entella e Gubbio), Roberto Zammarini ('96) e Paolo
Regoli ('91; ex Latina e Livorno). In attacco il
duo Mattia Marchi ('89; ex Pavia e Cremonese) e
Gaetano Caridi ('80; ex Pro Vercelli e Avellino),
che spesso finisce in ballottaggio con Francesco
Ruopolo ('83; ex Reggiana). Il Mantova viaggia in
brutte acque in classifica: si trova infatti al
penultimo posto (a quota 9 punti) con il tecnico
Prina che è finito sulla graticola dopo una
settimana di tensione. L'ultimo incontro tra le
due squadre risale alla stagione 2001-2002 (serie
C2, girone B): si giocò a Mantova il 4 novembre
2001 e il Gubbio, allenato allora da Marco Alessandrini,
si impose per 1-0 con rete decisiva nella ripresa
del "Cobra" Claudio Clementi al 54'. Ci
furono addirittura quattro espulsi: i calciatori
Panisson e Radice, oltre agli allenatori Falsettini
e Alessandrini. Notiziario da Gubbio. Si va verso
la conferma del 4-3-1-2. Probabile anche la conferma
degli undici scesi in campo a Fano. Ovvero Narciso
tra i pali. Difesa a quattro formata da Marini,
Burzigotti, Rinaldi e Zanchi. A centrocampo il trio
Valagussa, Croce e quindi Giacomarro. In avanti
Casiraghi tra le linee a supporto di Ferretti e
Musto. Inevitabile però che ci sono alcuni
ballottaggi: Marini o Pollace come terzino destro,
Croce o Romano come playmaker e di punta Musto si
contende il posto con il rientrante Candellone.
Altre news. La partita da recuperare (per via del
terremoto) tra Maceratese e Lumezzane si giocherà
mercoledì 14 dicembre (alle ore 14:30). Ma
la squadra marchigiana intanto è stata penalizzata
di tre punti in classifica con le decisioni giunte
dal Tribunale Federale Nazionale: Maceratese che
scende a quota 11 punti. Modificato anche l'orario
della diciottesima giornata di campo: Gubbio-Bassano
si giocherà sempre domenica 11 dicembre,
ma alle ore 14:30, anzichè alle ore 18:30.
A Mantova si giocherà per l'ultima volta
di sabato. Poi sempre di domenica, con l'eccezione
dell'infrasettimanale del 7 dicembre (si gioca a
Venezia alle ore 14:30).
• 23
NOVEMBRE 2016 Statistica.
Gubbio, primo in trasferta (16 punti) e in vittorie
(8). E quel precedente nel 2010...
Questione
di numeri. Gubbio a quota 25 punti in 14 partite
giocate. Sono frutto di 8 vittorie, un solo pareggio
e 5 sconfitte. L'unico pareggio è avvenuto
all'esordio nella partita pareggiata a Pordenone.
La differenza reti è pari a zero: 15 gol
fatti e 15 subiti. Di sicuro il cammino dei rossoblù
va meglio fuori casa, tant'è che hanno fatto
meglio di tutti nel girone: 16 punti conquistati
(dei 25 totali in classifica), seguito da Pordenone
(15 punti), Venezia (14), Parma e Sambenedettese
(13). Ma il Gubbio ricopre il primo posto anche
per le vittorie ottenute del girone (8), a pari
merito però con Pordenone, Reggiana, Sambenedettese
e Venezia. La squadra che ha totalizzato più
punti in casa invece è la Reggiana (19),
seguita dal Bassano (16), mentre il Venezia è
stato sconfitto solo in una occasione (a Pordenone
per 1-0). A sua volta sempre il Venezia (che è
capolista in classifica) possiede la migliore difesa
del torneo con appena 9 reti subite, seguito da
Lumezzane e Reggiana (11), e Padova (12). Il migliore
attacco è del Bassano (26 reti realizzate),
a seguire Pordenone (25) e Sambenedettese (23).
Le note dolenti. Il Mantova è la squadra
che ha ottenuto meno punti in casa (solo uno) e
il maggiore numero di sconfitte (9). Il Forlì
ha vinto una sola partita (quella di sabato scorso
per 4-1 con il Mantova), il peggiore attacco appartiene
a Lumezzane e Modena (7 gol fatti), mentre la peggiore
difesa è del Forlì (25 reti subite).
Il cammino del Gubbio è sicuramente soddisfacente
visto che si trova all'ottavo posto, a pari merito
con delle squadre blasonate come Parma e Padova,
a sole quattro lunghezze dalla vetta, dove primeggia
il Venezia del trainer Filippo Inzaghi. Curiosità:
il Gubbio di oggi (dopo 14 giornate) ha gli stessi
punti del Gubbio allenato da Torrente nella stagione
2010-2011, annata verso la magica cavalcata in serie
B: 25 punti frutto di otto vittorie, un solo pareggio
(con il Ravenna per 0-0) e cinque sconfitte anche
allora, con la differenza solo nelle reti: 16 reti
fatte (-1 adesso) e 13 subite (+2 incassate ora).
Intanto proprio nel girone del Gubbio ci sono stati
alcuni colpi di scena. A Parma è caos. Mal
digerita la sconfitta tra le mura amiche al Tardini
contro il Padova (4-1). Un cambiamento drastico.
Esonerato infatti il tecnico Luigi Apolloni (ex
rossoblù), ma sono stati esautorati dall'incarico
pure i responsabili dell'area tecnica, ovvero Lorenzo
Minotti e Andrea Galassi. Vista questa situazione
ha rassegnato le dimissioni anche Nevio Scala che
ricopriva il ruolo di presidente del CdA dei ducali.
Un colpo di spugna incredibile. E come possibile
sostituto di Apolloni sulla panchina dei crociati
si parla di Delio Rossi oppure di Hernan Crespo,
ma intanto la squadra è stata affidata a
Stefano Morrone, trainer della Berretti gialloblù,
che ha già svolto il primo allenamento con
la prima squadra. Ma la situazione è piuttosto
tesa pure a Mantova, prossima avversaria del Gubbio.
Dopo la scoppola di Forlì (per 4-1) è
a forte rischio l'allenatore Luca Prina. Si parla
già di due possibili sostituti: sono Aimo
Diana o Fabio Rossitto. E vista la situazione febbrile
si è dimesso il team manager dei virgiliani
Paolo Musso ed è stato indetto il silenzio
stampa. Pure il presidente Alessandro Musso potrebbe
lasciare, con una tifoseria in piena contestazione.
• 22
NOVEMBRE 2016 Casiraghi:
"Il mio gol? Da schemi provati. Si gioca
sempre per vincere". Multa di 3500 euro
Ha
sbloccato il risultato con un pregevole gol al volo
nella partita a Fano. Come ruolo funge da legante
tra centrocampo e attacco giostrando tra le linee.
Stiamo parlando di Daniele Casiraghi, classe '93,
che ci racconta proprio il gol del vantaggio in
terra adriatica, azione studiata in allenamento:
"Ma sì, durante la settimana ci alleniamo
bene e prepariamo tutti gli schemi. Una cosa provata
e riprovata. Per fortuna è uscita bene con
il gol, quindi alla grande". Beh, è
stato tutto bello: Ferretti che ha messo questa
palla filtrante e lei al volo non ci ha pensato
due volte a tirare in porta. Diciamo la verità,
è una azione da manuale del calcio: "Daniele
(Ferretti ndr) ha grandi qualità ed è
in grado di mettere delle palle fantastiche. Appena
l'ho visto rientrare, ho tagliato e mi ha messo
una grande palla che era solo da spingere in porta".
In realtà Casiraghi aveva realizzato pure
un altro gol, ma l'azione è stata fermata
per fuorigioco. Piuttosto dubbio. Secondo lei invece?
"Non era per niente fuorigioco. Ma
il guardalinee ha visto così, quindi non
ci si può fare niente. Purtroppo sbagliano
anche loro". Per fortuna che poi ci ha
pensato Ferretti con quella magia da quaranta metri.
Ma voi dal campo che idea vi siete fatti della prodezza?
"Ma lui ce li ha questi colpi. D'altronde
con questo gol ci ha messo in sicurezza perchè
potevamo subire anche il gol del pareggio e invece
ci ha portato sul 2-0 chiudendo così i giochi".
A livello di ruolo: lei è partito come esterno
di attacco, poi è stato inserito come trequartista
nel 4-3-1-2. Questa è la sua posizione più
congeniale? "Diciamo che ho fatto diversi
ruoli, ma in questo ruolo mi trovo bene e il mister
(Magi ndr) mi dà sempre degli ottimi consigli.
Ci alleniamo bene e quindi sono contento".
La forza di questo Gubbio lanciato a 25 punti, qual
è? "É il gruppo che è
fantastico, lavora sempre in silenzio, dà
sempre il 100%, inoltre segue sempre il mister.
Alla fine i risultati si vedono". In casa
o in trasferta la musica non cambia. Squadra che
tenta di fare la partita per vincere, ma è
così? "Sì, entriamo per fare
il nostro gioco. Ci prepariamo durante la settimana
proprio per questo. Entriamo spensierati e cerchiamo
di fare la nostra partita". Vi siete posti
un obiettivo oppure pensate solo alla salvezza?
"L'obiettivo principale è la salvezza.
L'importante è continuare così, pensare
partita dopo partita e fare i risultati. Poi quando
arriveremo alla quota salvezza, semmai si penserà
ad altro". Per concludere: due stagioni
fa Casiraghi si trovava a Gubbio nella annata disgraziata
della retrocessione. Questa per lei potrebbe essere
la stagione del riscatto? "Come avevo già
detto quando sono ritornato a Gubbio, quando c'era
la possibilità di tornare ho fatto la scelta
proprio perchè non mi era andata giù
quella brutta annata. Lasciare questa città
in quella maniera non mi è stato bene per
niente perchè avevo conosciuto gente fantastica
e quindi mi faceva molto male. Sono voluto ritornare
apposta e ce la sto mettendo tutta ogni volta che
scendo in campo per onorare questa maglia".
Multa di 3500 euro per la Gubbio Calcio. La motivazione:
"Perchè propri sostenitori in campo
avverso (Fano ndr) per gran parte del secondo tempo
di gara indirizzavano ad un assistente arbitrale
reiterati insulti e lanci di acqua, birra e sputi
che lo raggiungevano alla schiena, nonchè
una bottiglietta d'acqua piena".
• 21
NOVEMBRE 2016 Focus.
La magia di Ferretti, la nuova maglia e il punto
(di Magi). E gli highlights di Sportube
L'eurogol
di Ferretti. Un gol da cineteca che rimarrà
sicuramente negli annali del calcio eugubino. Un
tiro da quaranta metri al volo di sinistro a palombella
che ha sorpreso il portiere Menegatti. C'è
chi ha scomodato le prodezze di Caruso (ad Alessandria
nel dicembre 1990), oppure quella di Di Felice (nel
1988 contro lo Jesi). Ma più che altro sorprende
la capacità di Daniele Ferretti che si sta
rivelando un valore aggiunto pure tra i professionisti
essendo a tutti gli effetti il cannoniere del Gubbio
(finora 5 reti segnate), dopo l'ottimo campionato
disputato nella passata stagione in serie D, per
non parlare degli assist. In effetti è stato
determinante pure nel primo gol perchè partendo
da
destra prima ha saltato un avversario in dribbling,
poi ha costruito una palla al bacio servendo Casiraghi
nel corridoio giusto e il fantasista del resto ha
concluso l'opera segnando al volo di destro. Una
azione da categorie superiori, di sicuro è
stata provata in allenamento e qui si vede anche
la mano del trainer Magi. Immagini che del resto
si possono rivedere negli highlights di Sportube.tv.
Tuttavia c'è un altro calciatore che sta
facendo bene e proviene dalla serie D, è
Claudio Santini, protagonista assoluto nel derby
che è stato vinto dal Pontedera sull'Arezzo:
tripletta per l'ex calciatore del Montecatini, tra
l'altro seguito dal Gubbio la scorsa estate come
possibile rinforzo in attacco. Curiosamente nella
formazione aretina è andato a segno un altro
calciatore che era finito nel mirino dei rossoblù
nel mercato estivo: si tratta di Alessandro Polidori.
Ma nella giornata di domenica è stato decisivo
un altro calciatore che la scorsa estate si era
addirittura accordato con il Gubbio (per un biennale),
ma poi all'ultimo momento ha fatto dietrofront:
ci riferiamo al difensore centrale Ramzi Aya che
ha risolto la partita tra Andria e Matera con un
pregevole colpo di testa. Cambiamo capitolo. Forse
qualcuno non s'è ne accorto, ma il Gubbio a
Fano sabato scorso ha giocato con una nuova maglia.
Da trasferta. Sempre bianca, sempre con righe rossoblù
a sfumare, ma con l'aggiunta del logo della Gubbio
Calcio stilizzato nel basso ventre. Ed è pronta anche la nuova maglia rossoblù
con bande più larghe, stile Genoa, che sarà
usata appena possibile: nella trasferta di Mantova
infatti bisognerà vedere con quale casacca
scenderanno in campo i virgiliani. Ultimo capitolo.
Il trainer Giuseppe Magi fa il punto dopo 14 giornate.
Dice: "Il nostro atteggiamento è
sempre propositivo. Nulla cambia se giochiamo in
casa o in trasferta. Perciò non giochiamo
da matricola, ma cerchiamo sempre di imporre il
nostro gioco. Ora forse siamo più pratici
e meno spettacolari, ma questo non vuole dire che
non giochiamo bene. Anzi. Diciamo più che
altro che quelle due batoste (Teramo e Parma ndr)
ci sono servite e la squadra mi ha dato proprio
un segnale importante. Ma deve essere chiaro un
concetto: si deve mantenere la stessa grinta e la
stessa determinazione che si è sviluppata
nelle ultime due partite. Questo discorso vale per
tutti i calciatori che ho a disposizione, altrimenti
si perde il posto". Ma per concludere Magi
fa un elogio alla società: "Devo
dire che qui non si promettono mari e monti, ma
si fa un passettino che non va mai più lungo
della gamba. Per il mercato di gennaio c'è
tempo, ma sicuramente si valuterà il da farsi
e di certo il presidente Notari porterà
avanti il discorso iniziato e che è stato
fatto la scorsa estate".
• 19
NOVEMBRE 2016 Magi:
"Ci tenevamo per la vittoria".
Burzigotti: "Il mister ci sprona".
Le foto di Fano-Gubbio
Gubbio
che vince a Fano con un gol per tempo. Magistrale
azione del vantaggio con tocco morbido di Ferretti
e tiro al volo di Casiraghi sotto la traversa. Poi
il gol pazzesco di Ferretti che calcia al volo di
sinistro da fuori area e la palla a palombella si
insacca in rete: magia alla Messi. Il trainer Giuseppe
Magi è soddisfatto. Dice: "Abbiamo
vinto uno scontro diretto. Ci teniamo lontano dalle
sabbie mobili, meglio così: ci teniamo lontani
dalle pressioni che forse non sappiamo come gestirle.
Mi è piaciuto molto l'atteggiamento della
squadra perchè vuole dire che si crede nel
lavoro che si fa. Bene in tre componenti: determinazione,
grinta e furore agonistico. Dopo quelle due partite
dove abbiamo subito otto gol, ci siamo compattati.
Ma ora restiamo con i piedi per terra. Ci tenevamo
a questa vittoria: il nostro pubblico, la società
ma pure il sottoscritto. Anche perchè abbiamo
trovato un Fano che ha giocato veramente bene, sapevano
girare bene la palla, ci hanno costretto nella ripresa
ad abbassarci troppo e ci hanno messo in difficoltà.
Ma noi siamo stati bravi a calarci nella situazione
e la squadra ha dimostrato una prova di maturità.
Poi abbiamo cercato di addormentare la partita con
l'inserimento di Romano al posto di Musto passando
dal 4-3-1-2 al 4-4-1-1. Ferretti? Un gol spettacolare
e quando è più vicino alla porta è
davvero pericoloso. Settimana difficile dopo le
polemiche sui portieri? Un bene le critiche, tutti
noi siamo sempre in discussione, il sottoscritto
e tutti i calciatori. Un male invece quelle polemiche
cattive e personali. Non esiste nessun caso. Ma
noi siamo più forti anche degli errori e
di altre cose". Telegrafico il difensore
Lorenzo Burzigotti: "Contenti per la prestazione.
Siamo stati uniti lottando su ogni pallone. Tutto
ciò è frutto delle spronate del mister
che ci martella sempre. Ferretti? Un eurogol, da
vedere e rivedere tante volte". Il tecnico
dei granata Giovanni Cusatis mastica amaro: "Sul
piano del gioco possiamo affrontare chiunque. Ottima
gara contro una squadra forte. Il Gubbio con il
gol di Casiraghi ha messo la freccia e poi con Ferretti
ha chiuso i giochi, un calciatore direi determinante".
Sintetico il centrocampista Gianmarco Gabbianelli:
"Noi abbiamo creato tante palle gol, ma
il Gubbio ha avuto maggiore concretezza".
Intanto ecco le foto della partita tra Fano e Gubbio
(18 immagini) che si trovano nel link sotto la foto
in homepage e nella sezione "fotogallery".
Foto di Simone Grilli. Due foto sono di proprietà
di Mauro Pucci. Tutte le foto nel link.
Mentre il gol incredibile di Ferretti si trova su
Sportube.tv
insieme a tutti gli highlights.
• 19
NOVEMBRE 2016 Gubbio
vincente a Fano (0-2). Casiraghi sblocca al volo
e poi il bis con la magia di Ferretti
Gubbio
a Fano di sabato (ore 16:30). Il trainer Magi conferma
il 4-3-1-2 con il rientro in difesa di Rinaldi e
Zanchi; Casiraghi funge da trequartista a supporto
di Ferretti e Musto. Invece l'allenatore dei granata
Cusatis schiera il 3-5-2. Fano in maglia granata,
Gubbio in maglia bianca. Pronti e via. Al 2' va
via sulla trequarti Casiraghi che carica il destro
dal limite: tiro radente che impegna a terra Menegatti.
Al 12' una punizione a girare dal limite calciata
da Gabbianelli, Narciso è pronto e salva
in tuffo. Diventa una partita tattica, non si segnalano
occasioni fino al 22' quando Valagussa serve un
assist al bacio per Musto davanti al portiere, ma
interviene Zullo in extremis in scivolata e riesce
ad anticipare l'attaccante rossoblù. Al 32'
fa tutto bene Ferretti, va via sulla destra da centrocampo,
entra in area superando in dribbling Ferrani, però
al momento del tiro cicca la sfera e così
il suo sinistro si perde tra le braccia di Menegatti.
Al 35' corner insidioso in area di Gabbianelli,
Zullo svetta di testa ma non trova il bersaglio:
palla che si perde a lato. Al 36' ci prova Taino
con un sinistro dal limite, palla che sfila di poco
a lato. Al 39' Gucci si incunea in area in maniera
pericolosa, Narciso smorza tutto in tuffo. Al 40'
Ferretti è bravo a liberarsi in area e calciare
forte di destro, il suo tiro viene leggermente deviato
da Zullo: la palla lambisce il palo. Dal corner
successivo calciato da Casirgahi, Burzigotti svetta
di testa con la palla che sibila sopra il montante.
Al 42' salva in uscita con i piedi Narciso, su una
percussione insidiosa di Gucci. Quando il primo
tempo sembra terminare, il Gubbio passa in vantaggio
(45'): parte tutto da Ferretti sulla destra che
trova il corridoio giusto verso l'area con un sinistro
liftato, Casiraghi raccoglie l'assist e fa partire
un tiro al volo di destro chirurgico: la palla si
insacca sotto la traversa. Ripresa. Al 3' pericolo:
cross in area di Taino, Gualdi gira di testa a rete,
sfiora la palla Rinaldi, una conclusione che sibila
vicino al palo. Al 13' il Fano sfiora il pareggio:
Masini spizza di testa in area verso Gualdi che
calcia a botta sicura di destro, la palla scheggia
la traversa a portiere ormai battuto. Al 19' occasione
per Ferretti che carica il sinistro in area, ma
il suo tiro è centrale, così Menegatti
si salva in tuffo. Al 24' è Casiraghi che
segna il bis da pochi passi, dopo un tiro di Valagussa
respinto corto da Menegatti, ma l'arbitro ferma
tutto per fuorigioco: decisione che lascia molte
perplessità. Al 43' il Gubbio raddoppia:
un gol pazzesco di Ferretti che carica il sinistro
al volo dai trenta metri, conclusione a palombella
che supera Menegatti e la palla si insacca sotto
la traversa. Ultima occasione di Gucci al 47': un
colpo di testa che va sopra la traversa. Gubbio
che espugna Fano per 2-0. Tabellino:
Fano - Gubbio (0-2): Fano
(3-5-2): Menegatti; Zigrossi, Zullo, Ferrani; Lanini
(16' st Cazzola),
Gualdi (31' st Schiavini), Bellemo, Gabbianelli, Taino; Gucci, Masini
(28' st Borrelli).
A disp.: Andrenacci, Di Nicola, Torta,
Camilloni, Carotti, Favo, Sassaroli, Capezzani. All.: Cusatis. Gubbio (4-3-1-2):
Narciso; Marini, Burzigotti, Rinaldi, Zanchi; Valagussa,
Croce, Giacomarro (45' st Kalombo); Casiraghi (37'
st Ferri Marini); Ferretti, Musto (19' st Romano). A
disp.: Volpe, Marghi, Pollace, Bergamini,
Conti, Costantino, Tavernelli.
All.: Magi. Arbitro: Piscopo di Imperia
(Fantino di Savona e Teodori di Fermo). Reti:
45' pt Casiraghi (G), 43' st Ferretti (G). Ammoniti:
Musto (G), Zullo (F), Casiraghi (G), Giacomarro
(G).
Angoli: 6-3 per il Fano. Recupero: 0' pt; 3' st.
Spettatori: 1350 (di cui 281 di Gubbio
nel settore ospiti). Risultati:
Quattordicesima Giornata - Lega Pro - Girone B: Bassano
- Maceratese 0-2 65'
Colombi (M), 92' Malaccari (M) Fano
- Gubbio 0-2 45'
Casiraghi (G), 87' Ferretti (G) Feralpisalò
- Venezia 0-1 79'
Modolo (V) Forlì
- Mantova 4-1 7'
Sereni (F), 20' Bardelloni (F) rig., 31' Bardelloni
(F) rig., 37' Marchi (M), 64' Ponsat (F) Lumezzane
- Sambenedettese 0-1 47'
Bonomo (L) aut. Modena - Pordenone 0-3 5'
Cattaneo (P), 31' Burrai (P), 34' Cattaneo (P) Parma
- Padova 1-4 26'
Calaiò (Pr), 28' Altinier (Pd), 32' Altinier
(Pd), 52' Mazzocco (Pd), 68' Russo (Pd) Reggiana
- Albinoleffe 2-0 24'
Mogos (R), 44' Manconi (R) Sudtirol - Santarcangelo
1-0 67'
Gliozzi (St) Teramo - Ancona 3-2 7'
Ilari (T), 11' Bulevardi (T), 41' De Silvestro (A),
54' De Silvestro (A), 79' Fratangelo (T)
• 18
NOVEMBRE 2016 Pannacci:
"Su Volpe dettiamo noi le condizioni".
Magi: "Derby difficile a Fano".
I convocati
In
primo luogo parliamo dell'argomento che ha tenuto
banco in questa settimana. Dove ci sono state le
parole di insofferenza di Crescenzo Cecere, agente
del portiere Giacomo Volpe, rilasciate al portale
web Tuttomercatoweb.com. In risposta a queste dichiarazioni,
ecco le parole del direttore sportivo del Gubbio,
Giuseppe Pannacci, che dice: "Saluto con
affetto Cecere, ma deve capire che è il Gubbio
che detta le condizioni. Volpe è contrattualizzato
con noi. Ci abbiamo investito, crediamo nel ragazzo,
tant'è che lo abbiamo legato a noi con un
contratto biennale fino al 2018. Perciò per
qualsiasi cosa che potrebbe verificarsi in futuro,
si deve passare prima da noi. Pertanto il discorso
e tutta la vicenda finiscono praticamente qui".
Intanto però siamo alla vigilia della sfida
contro il Fano. Out Candellone che è squalificato,
oltre a Lunetta e Petti fermi ai box. Il trainer
Giuseppe Magi, che è pesarese, parla del
match: "Derby difficile, ma sono convinto
che il Gubbio farà la sua prestazione. E
troveremo un ambiente carico di entusiasmo, perciò
mi aspetto una partita maschia e quindi ci sarà
da battagliare. Preferivo incontrare i granata all'inizio
di campionato perchè sono partiti in ritardo
dopo il ripescaggio: è una squadra quadrata,
che subisce pochi gol ultimamente e la considero
di qualità. Non faremo dei tatticismi perchè
noi guardiamo sempre in casa nostra in tal senso.
Abbiamo un'idea di gioco e noi la portiamo avanti.
Se cambierò modulo? Ho provato anche il 4-3-3
in settimana. Tuttavia credo che non cambierò,
semmai ci potrebbe essere qualche cambio tra gli
interpreti. Se il calciomercato adesso può
disturbare? Non credo, ancora è presto per
parlarne, dallo spogliatoio non è emerso
niente e non c'è nessuna insofferenza. La
vicenda Volpe con le esternazioni del suo procuratore?
Ma io in maniera principale devo pensare alla mia
squadra e alla integrità dello spogliatoio.
Se invece ci basiamo sugli individualismi sarebbe
deleterio. E ribadisco: ogni calciatore deve dare
il massimo per conquistare il posto da titolare
e chi gioca titolare deve fare altrettanto. E questo
discorso vale per tutto il gruppo". Detto
ciò è probabile che venga confermato
il 4-3-1-2. Quindi Narciso in porta. Difesa a quattro
con Marini, il rientrante Rinaldi, Burzigotti e
il ritorno di Zanchi sulla mancina. A centrocampo
invece il trio Valagussa, con Croce playmaker e
Giacomarro. In avanti Casiraghi tra le linee a supporto
di Ferretti e Musto. Se si dovesse optare per il
4-3-3 allora ci sarà Ferri Marini dal primo
minuto, con la staffetta a centrocampo tra Casiraghi
e Giacomarro. Ma ecco di seguito la lista dei ventuno
convocati: Bergamini, Burzigotti, Casiraghi, Conti,
Costantino, Croce, Ferretti, Ferri Marini, Giacomarro,
Kalombo, Marghi, Marini, Musto, Narciso, Pollace,
Rinaldi, Romano, Tavernelli, Valagussa, Volpe e
Zanchi.
• 17
NOVEMBRE 2016 Conosciamo
il Fano. L'ultimo precedente nel 2010 ai playoff.
Gubbio: Magi, prove di 4-3-3
Conosciamo
il Fano, avversario di sabato. L'allenatore è
Giovanni Cusatis, classe '67: è un ex tecnico
dell'Alessandria ma è stato anche collaboratore
di Sannino con Chievoverona, Watford e Catania:
il trainer milanese predilige il 3-5-2. In porta
troviamo Pietro Menegatti, classe '92, ex Cesena
e Spal. Difesa a tre basata su Valerio Zigrossi
('96; in prestito dalla Virtus Entella), Walter
Zullo ('90; un ex Cremonese e Avellino) e Manuel
Ferrani ('87; ex Campobasso e Pordenone). A centrocampo
invece il quintetto formato da Umberto Cazzola ('82;
ex Ancona e Perugia), Luciano Gualdi ('89; ex Venezia
e Ascoli), Alessandro Bellemo ('95; in prestito
dalla Spal), Gianmarco Gabbianelli ('94; ex Prato
ma di proprietà dell'Inter) e Marco Taino
('93; ex Pro Patria). In attacco il duo Niccolò
Gucci ('90) e Simone Masini ('84; ex Melfi e Ascoli).
Alcune curiosità: Gucci è il cannoniere
granata con quattro reti segnate mentre Masini era
stato seguito dal Gubbio (nel 2009) con il Dt Simoni
che lo cercava perchè lo aveva avuto alla
Lucchese (poi l'operazione non si concretizzò);
gli ex della partita sono l'attaccante Riccardo
Cocuzza (ora infortunato; nel Gubbio nel 2013) e
Giovanni Bachiocchi (l'anno scorso era in rossoblù
come vice di Magi) che funge da preparatore dei
portieri nella formazione adriatica. La scorsa stagione
il Fano ha vinto i playoff del girone F di serie
D (come allenatore c'era Marco Alessandrini) e in
estate è stato ripescato in Lega Pro per
completare gli organici. La squadra fanese si trova
a quota 13 punti in classifica (-9 dal Gubbio) frutto
di tre vittorie, quattro pareggi e sei sconfitte
(8 gol fatti e 14 subiti). In casa ha ottenuto due
vittorie (con Padova e Forlì), due pareggi
(Maceratese e Ancona) e incassato due sconfitte
(Santarcangelo e Parma). Tuttavia la squadra di
Cusatis proviene da due vittorie consecutive: dopo
l'1-0 al Mancini contro il Forlì, è
reduce dai tre punti conquistati a Mantova con rete
decisiva nei minuti finali di Masini su rigore.
L'ultimo incontro tra le due compagini risale al
campionato 2009-2010 (di Seconda Divisione) nei
playoff nel giorno dei Ceri Mezzani: era il 23 maggio
2010 con il Gubbio che si impose per 2-1 a Fano
con un autogol di Cacioli (al 25'), raddoppio di
Casoli (76') e Ambrosini (78') aveva accorciato
le distanze, davanti a 2200 persone, di cui 305
da Gubbio.
Nel ritorno la formazione rossoblù allora
allenata da Torrente si impose sempre per 2-1 (con
gol di Casoli e Gomez Taleb) davanti a 2500 spettatori.
In finale quel Gubbio superò il San Marino
e approdò in Prima Divisione. In campionato
invece venne fuori una sconfitta a Fano: la squadra
granata allenata da Cornacchini si impose per 1-0
con rete decisiva di Invernizzi (51') davanti a
2200 spettatori, di cui 525 provenienti da Gubbio.
Notiziario da Gubbio. Prove di un ritorno verso
il 4-3-3 per il trainer Magi. Quindi Narciso in
porta. Quartetto difensivo formato da Marini, Burzigotti,
Rinaldi e Zanchi. Trio di centrocampo con Valagussa,
Croce e Giacomarro. In attacco poi il tridente Ferretti,
Musto e Ferri Marini. Questo il possibile schieramento
ma è chiaro che ci sono alcuni ballottaggi:
a centrocampo c'è da capire se come playmaker
giocherà Croce o il rientrante Romano; una
staffetta tra Giacomarro e Casiraghi come interno
sinistro; in attacco dovrebbe giocare Musto vista
l'indisponibilità di Candellone squalificato
per un turno. Ovviamente è una ipotesi provata
e quindi non è escluso che il trainer degli
eugubini possa partire con il 4-3-1-2 adottato ultimamente
con Casiraghi dietro a Ferretti e Musto.
• 16
NOVEMBRE 2016 Portieri,
ora si apre un caso: Volpe verso l'addio? Biglietti
per Fano: alla Tabaccheria 2000
Querelle
portieri. Torna in primo piano. Anzi, questa volta
la notizia in verità ha piuttosto del clamoroso.
E la vicenda apre pure scenari misteriori per dirla
tutta. Infatti il portiere Giacomo Volpe potrebbe
finire altrove a gennaio. La notizia eclatante viene
fornita direttamente dall'agente del calciatore,
che porta il nome di Crescenzo Cecere. Dice in
maniera esplicita: "Volpe si aspettava più
spazio, ci guardiamo intorno". Parole che
sono scritte dal sito web nazionale Tuttomercatoweb.com
e lo stesso procuratore afferma: "Giacomo
è stato protagonista l'anno scorso e anche
quest'anno ha lasciato la squadra in un'ottima posizione
di classifica. E allora perchè non gioca?
Il momento attuale magari ha fatto sì che
l'allenatore puntasse su un portiere più
esperto. Questa scelta però ci induce a valutare
altre soluzioni e quindi a guardarci intorno in
vista del prossimo mercato". Ed ecco l'articolo
integrale pubblicato.
Parole taglienti che non lasciano alcun dubbio.
La notizia è fragorosa. Facciamo
però prima una cronistoria per arrivare al
punto della situazione attuale. Giacomo Volpe era
arrivato in prestito dalla Juventus a Gubbio nella
passata stagione dove ha giocato tutte le partite
in serie D da titolare e dove ha vinto il campionato
con la truppa di Magi. La scorsa estate è
stato confermato, ma sono dovuti passare alcune
mesi prima che arrivasse una decisione definitiva.
Infatti il giovane portiere era partito nel ritiro
senza che avesse firmato niente di ufficiale. Poi
fu contrattualizzato con un legame biennale: non
c'entra più la Juventus, ma Volpe è
interamente di proprietà del Gubbio. Così
l'estremo difensore piemontese ha giocato questo
campionato da titolare fino alla partita del posticipo
serale (lunedì 3 ottobre) a Bergamo contro
l'Albinoleffe. Proprio in quella partita era stato
convocato per la prima volta (reduce da un infortunio) il portiere
Antonio Narciso, che era giunto
in estate in prestito dal Foggia. Dopo quella partita
Narciso ha preso il posto da titolare, a partire
dalla partita interna contro il Forlì fino
al match di sabato scorso contro il Santarcangelo.
In queste ultime settimane si era creato un certo
dibattito, su chi dovesse giocare o no tra i pali
(Narciso o Volpe). Ma il caso sembrava chiuso viste
le ultime dichiarazioni sia del trainer Magi che
del presidente Notari (vedi articoli precedenti
nel sito).
Ma dopo queste ultime dichiarazioni (dell'agente di
Volpe) invece il caso diventa scottante. Ora non
sarà
facile gestire la patata bollente. Retroscena:
a questo punto citiamo alcune indiscrezioni che girano
da un po' di tempo. La prima:
riguarda la possibilità che Volpe venga ceduto
a gennaio (per fare cassa?) e quindi l'arrivo di
Narciso è motivato per il fatto che sarebbe
diventato lui l'erede del portiere ex Juventus (e
come portiere di riserva diventerebbe Monti). La
seconda: Narciso,
quando già si trovava a Gubbio, sembra che
abbia avuto un contatto
con una società di serie A: si
tratterebbe del Bologna e la situazione sarebbe
scaturita dopo l'indisponibilità in serie
dei portieri Mirante e Gomis (quest'ultimo a settembre),
costringendo il trainer Donadoni a schierare in
porta Da Costa e portarsi poi in panchina il giovane
Sarr. Essendo a corto di portieri si era pensato
(a quanto pare) a prendere Narciso. Biglietti per
Fano: sono già disponibili presso la Tabaccheria
2000, ma senza la facoltà "Porta un
Amico" allo stadio. Pertanto è obbligatoria
la tessera del tifoso. Prevendita fino a venerdì,
ore 19.
• 15
NOVEMBRE 2016 Notari:
"Il Gubbio come un'azienda: Magi è
come un direttore commerciale e fa le sue scelte"
La
parola al presidente. Dopo alcune settimane di tensioni
e qualche polemica. Tuttavia la vittoria sul Santarcangelo
ha riportato un po' di buon umore. In ogni caso
il patron
Sauro Notari ha voluto precisare quanto segue: "Il
Gubbio lo identifico come un'azienda".
Frase pronunciata durante la trasmissione "Fuorigioco"
in onda il lunedì sera su Trg Network. Lo
stesso presidente ha voluto spiegare così
il suo concetto: "In un'azienda c'è
un direttore commerciale che deve saper lavorare
per il meglio e deve fare tornare i conti. Ebbene,
per me Magi si identifica in questo ruolo e ha la
piena fiducia della società, per cui ci fidiamo
del suo operato". Tant'è che subentra
di conseguenza il discorso sulla querelle sui portieri:
"La società non impone mai le sue
scelte, c'è un allenatore che fa le sue scelte.
Chiaro che io mi confronto spesso con Magi, ci aspettiamo
anche fuori e ognuno dice la sua. Però in
quanto alle scelte spetta esclusivamente all'allenatore
perchè visiona tutti i calciatori giorno
per giorno durante gli allenamenti, conosce pregi
e difetti, conosce le problematiche, perciò
spetta a lui capire e sapere qual è la formazione
migliore per scendere in campo. Sia chiaro. Il portiere
Volpe è un nostro patrimonio, un patrimonio
della Gubbio Calcio ed io la scorsa estate l'ho
voluto fortemente tant'è che gli ho voluto
fare firmare un contratto biennale. Però ribadisco
che spetta al mister fare le scelte e spetta al
mister capire come fare crescere questo ragazzo.
Anche perchè si fanno tante polemiche su
questa vicenda, ma io ho parlato anche con Volpe
e sta affrontando la situazione con estrema serenità.
Pertanto si è creato un caso che non
esiste". Ma si tocca anche l'argomento
mercato che riaprirà a gennaio. Lo stesso
Notari diventa pure auto-ironico: "Sì,
lo so. Ci serve una punta. Me lo dico da solo, altrimenti
la domanda mi viene chiesta di continuo. Ma voglio
ribadire che la scorsa estate l'abbiamo cercata,
ma non è andata in porto. Avevamo cercato
tre elementi: un calciatore non ha preferito scendere
di una categoria e un altro ha preferito scegliere
di andare da un'altra parte". E guarda
caso si torna a parlare di un possibile arrivo da
Parma (come avevamo scritto una settimana fa). Si
parla di Evacuo però è fuori portata
per il budget eugubino. Alla portata invece ci sarebbero
Guazzo o Melandri, che tra l'altro stanno giocando
con il contagocce con la formazione ducale. Ma a
riguardo Sauro Notari ha posto pure un quesito:
"É vero, stiamo dicendo tutti che
può servire una punta. Però chi me
lo dice poi che una nuova punta potrebbe rompere
gli equilibri nella squadra? Nessuno può
saperlo. D'altronde nel calcio avvengono cose imprevedibili.
Infatti sono pienamente soddisfatto
della squadra, del gruppo che si è scelto
e per questo dico che ci avrei messo la firma per
la posizione di classifica attuale".
• 14
NOVEMBRE 2016 Sfrappa:
"Gubbio, prova di maturità. Querelle
portieri? Polemica gratuita". E silenzio
stampa
É
stato direttore sportivo del Gubbio. Recentemente
è stato ad Ancona. Ora invece è osservatore
della Sampdoria. Era presente al Barbetti nel vedere
la partita tra Gubbio e Santarcangelo. Stiamo parlando
di Domenico Sfrappa. Chiediamo subito, che partita
ha visto? "Diciamo che ha giocato solo il
Gubbio mentre il Santarcangelo ha fatto poco e l'ho
visto in difficoltà. Pensare che la settimana
prima aveva fatto bene con il Venezia. Ampiamente
meritata la vittoria del Gubbio: direi che non è
spumeggiante come le prime giornate, ma la considero
una prova di maturità visto che ho letto
che c'era un po' di malcontento. Il Gubbio può
giocare per la salvezza e semmai quando ha raggiunto
l'obiettivo può pure togliersi qualche soddisfazione
perchè a mio avviso ne ha le possibiità.
Ma credo che bisogna essere contenti per la classifica che
ha, all'inizio tutti avrebbero messo la firma per
ritrovarsi nel posto che occupa insomma".
Entriamo nel dettaglio: secondo lei cosa va e cosa
non va in questo Gubbio? "É una squadra
compatta ma allo stesso tempo l'ho vista un po'
contratta, visto certe polemiche. Forse qualcuno
si è montato un po' la testa per poter ambire
ai vertici. Ripeto, ho visto una squadra matura
che si è portata dietro in questo momento
anche degli infortunati: un calciatore come Ferri
Marini è importante per questa squadra come
lo è Ferretti. Forse in avanti manca un finalizzatore
che con ogni probabilità non era stato trovato
nel mercato estivo. Tuttavia Candellone è
un calciatore che aiuta la squadra, che si impegna
ed è sempre disponibile al sacrificio. Quello
che non mi sono piaciute certe polemiche sul gol
da parte dell'allenatore e di qualche calciatore.
Non c'è una classifica che può del
resto preoccupare pertanto le polemiche non possono
cambiare tutto. Il Gubbio in questo campionato si
sta comportando alla grande, perciò non so
quali altri problemi ci possano essere o almeno
non ne sono a conoscenza". Quindi a questa
squadra manca una punta centrale? "Con i
sè e con i mà nel calcio non si va
avanti e non contano mai. In questo momento la punta
non c'è, si punta sul gruppo e semmai si
dovrà aspettare a gennaio". Invece
queste polemiche sul portiere, un suo giudizio?
"Non conosco i contenuti di questa polemica.
Non capisco se viene dalla società o dai
tifosi. Dico solo che qui c'è un portiere
di esperienza e un altro no. Magari l'allenatore
si sta affidando all'esperienza di Narciso. Tuttavia
il ragazzino (Volpe ndr) aveva fatto sempre bene,
è un ragazzo di prospettiva e che meritava
di giocare. Ma ribadisco: evidentemente Magi ha
fatto la scelta di inserire un portiere di esperienza.
Ma soprattutto questa polemica la considero piuttosto
gratuita. L'allenatore fa una scelta".
Parliamo di Sfrappa, l'ultima esperienza ad Ancona?
"Direi positiva perchè abbiamo raggiunto
il quarto posto (nel 2016 ndr). C'erano calciatori
importanti, alcuni di prospettiva ed altri che sono
finiti in una categoria superiore. Poi le cose sono
andate diversamente. Si è buttato via un
lavoro di un anno e si è deciso di cambiare
tanto". Quella sua esperienza a Gubbio
come diesse invece? "Bella. Sono stati cinque
anni veramente belli e sicuramente importanti. É
stata la mia vera prima esperienza fuori da Perugia
e c'era come presidente Guerriero Tasso. Seguo sempre
il Gubbio, sono contento quando fa risultato e vince".
Breve news. Continua nella Gubbio Calcio il silenzio
stampa per i calciatori durante la settimana. Di
solito parlavano almeno due calciatori il lunedì,
ma da alcune settimane è stata in pratica
abrogata la conferenza stampa di inizio settimana.
Solo il difensore Alex Marco Marini (che nell'occasione
era il capitano) ha parlato, ma solo dopo il match
di sabato insieme al trainer Magi.
• 12
NOVEMBRE 2016 Magi:
"Che risposta. E Narciso...". Marini:
"Piglio giusto". Le foto di Gubbio-Santarcangelo
Gubbio
che torna a vincere in casa dopo un mese e dopo
due sconfitte di seguito. Decide in mischia il difensore
centrale Marini che realizza il suo primo gol tra
i professionisti. Proprio Alex Marco Marini dice
a fine match: "É bello avere segnato
ma è ancora più bello aver raggiunto
la vittoria. La nostra arma è stata la grinta
e abbiamo voluto i tre punti stringendo i denti.
Siamo scesi in campo compatti e con il piglio giusto.
Risultato raggiunto con caparbietà. All'inizio
timorosi? No, eravamo concentrati per stare attenti
nello sbagliare il meno possibile. Ora serve continuità.
Voltiamo pagina e pensiamo al Fano". Il
tecnico Giuseppe Magi torna a sorridere: "Un
sospiro di sollievo? Fondamentalmente, sì.
In questa partita abbiamo cambiato atteggiamento.
Siamo partiti aspettando l'avversaria, cosa mai
fatta da noi. Ma è stata una cosa voluta
per disorientare il Santarcangelo. In questa circostanza
abbiamo curato di più la fase difensiva,
ma talvolta abbiamo perso lucidità nel possesso
palla. Ma dopo il gol segnato in pratica abbiamo
fatto trovare il duro all'avversaria e abbiamo giocato
da squadra. Grande risposta dei ragazzi a livello
caratteriale, ma ancora ci mancano certi equilibri.
Alcune uscite a vuoto di Narciso? Sono dell'idea
che si recuperano certi calciatori tenendoli in
campo. Noi lo abbiamo preso per un obiettivo ben
preciso: ora sta trovando la giusta condizione e
mi aspetto una reazione forte da lui. Alla fine
perchè sono corso subito negli spogliatoi?
Dico che avevo accumulato molta tensione perchè
ci tenevo molto a questa partita. Negli ultimi periodi
avevo dormito molto poco, adesso posso dormire più
sereno". Ultimo capitolo: Petti è
uscito in barella con il collarino, ma cosa è
successo? "In pratica aveva ricevuto una
botta al naso. Ha continuato a giocare ma ad un
certo punto dopo un colpo di testa ha incominciato
ad avere dei giramenti di testa. Per precauzione
è stato portato all'ospedale però
posso dire che era cosciente". Sull'altra
sponda il tecnico dei gialloblù Michele Marcolini
non trova scuse: "Un salto all'indietro.
Bene solo i primi cinque minuti. Poi il Gubbio ha
alzato il ritmo e la gara ha preso subito una piega
chiara. Il nostro atteggiamento non mi è
piaciuto per niente. Il Gubbio? Una squadra che
ricerca sempre il gioco e c'è qualità:
si sono dimostrati più tignosi e più
disperati di volere ottenere il risultato. Per questo
motivo il Gubbio ha vinto e con merito".
Telegrafico il terzino dei romagnoli Lorenzo Paramatti:
"Non bene come atteggiamento e come gioco.
Siamo stati molli e ci è mancata la cattiveria.
L'agonismo è il nostro pregio ma in questa
partita ci è mancato". Ecco le foto
del match tra Gubbio e Santarcangelo (18 immagini)
che si trovano nel link sotto la foto in homepage
e nella sezione "fotogallery". Fotoservizio
di Simone Grilli. Le foto in toto nel link.
• 12
NOVEMBRE 2016 Il
Gubbio ritrova la vittoria, 1 a 0 al Santarcangelo.
Decide Marini ed è il primo gol tra i pro
Gubbio
contro il Santarcangelo. Si gioca di sabato (ore
14:30). Il trainer Magi conferma il 4-3-1-2 con
gli stessi undici scesi in campo sette giorni prima
a Parma. L'allenatore dei gialloblù Marcolini
opta per il 3-5-2. Si parte. Al 3' pericolo in area
rossoblù: il portiere Narciso esce in maniera
avventata, Cori in area prova a segnare di tacco
con il piede destro a porta sguarnita, la palla
va a lato. Al 12' ci prova direttamente su punizione
dal limite Casiraghi: tiro di destro con la palla
che lambisce il palo alla sinista del portiere.
Al 23' il Gubbio passa in vantaggio: Ferretti calcia
un corner in area, in mischia Sirignano tocca la
palla di testa, sopraggiunge Marini che
si coordina e calcia di destro di collo pieno, il
portiere Nardi tocca la palla ma non riesce ad intercettarla
e così si insacca proprio nell'angolino.
Al 33' Croce lancia in profondità Ferretti
che da sinistra calcia in diagonale in porta, Nardi
non trattiene a terra, riprende palla Candellone
ma non sfrutta la ghiotta occasione. Al 37' fendente
dai venti metri di Giacomarro di destro, Nardi in
tuffo non trattiene, palla d'oro per Casiraghi che
al volo da pochi passi di sinistro calcia deciso,
ma spara alto di sinistro. Al 42' Croce lancia in
porta Ferretti, ma stavolta Nardi si salva in extremis
in uscita respingendo la palla di petto. Si va alla
ripresa. Al 9' cross da sinistra di Ferretti in
area, da posizione favorevole Valagussa di destro
spara alto. Al 41' rischio in area eugubina quando
c'è una incertezza del portiere Narciso:
Valentini, di testa, sfiora il palo. Finisce così,
1-0. Tabellino:
Gubbio - Santarcangelo (1-0): Gubbio
(4-3-1-2): Narciso; Pollace, Marini, Burzigotti,
Petti (45' st Ferri Marini); Valagussa, Croce, Giacomarro
(40' st Kalombo); Casiraghi (31' st Romano); Ferretti,
Musto. A disp.: Volpe, Marghi, Bergamini,
Conti, Costantino, Ricci, Candellone. All.: Magi. Santarcangelo (3-5-2):
Nardi; Paramatti, Adorni, Sirignano; Carlini (20'
st Ungaro), Danza (1' st Valentini),
Dalla Bona, Gatto, Rossi; Cesaretti, Cori (31' st
Merini). A disp.:
Gallinetta, Battistini, Ronchi, Oneto, Gulli,
Posocco, Rondinelli, Mancini. All.: Marcolini. Arbitro: Viotti
di Tivoli (Gregorio e Mittica di Bari). Rete:
23' pt Marini (G). Ammoniti: Cesaretti
(S), Adorni (S), Danza (S), Candellone (G), Casiraghi
(G), Valagussa (G), Paramatti (S), Romano (G), Sirignano
(S).
Angoli: 6-4 per il Santarcangelo. Recupero: 0' pt; 5'
st. Spettatori: 993
(di cui 675 abbonati). Risultati:
Tredicesima Giornata - Lega Pro - Girone B: Albinoleffe
- Bassano 2-2 3'
Virdis (A), 5' Grandolfo (B), 35' Minesso (B) rig.,
45' Gonzi (A) Ancona - Lumezzane 0-1 15'
Barbuti (L) Forli - Modena 2-2 20'
Olivera (M), 31' Bardelloni (F) rig., 72' Laner (M),
92' Bardelloni (F) rig. Gubbio
- Santarcangelo 1-0 23'
Marini (G) Maceratese - Parma 0-0 Mantova
- Fano 0-1 83'
Masini (F) rig. Padova
- Feralpisalò 2-1 58'
Gerardi (F), 78' Favalli (P), 83' Alfageme (P) Pordenone
- Reggiana 2-0 4'
Suciu (P), 57' Cattaneo (P) Sambenedettese - Teramo 2-0 57'
Mancuso (S), 92' Mancuso (S) Venezia
- Sud Tirol 2-0 27'
Moreo (V), 38' Geijo (V)
• 11
NOVEMBRE 2016 Magi:
"Nelle difficoltà serve unità
e non disunità. Adesso voglio vedere il
carattere eugubino"
Tutto
pronto per la sfida contro il Santarcangelo. Out
Rinaldi e Zanchi. E dopo la rifinitura sono sciolti
gli altri nodi. Lo spiega il trainer rossoblù
Giuseppe Magi: "Vorrei tanto ora far tornare
a giocare uno spezzone di partita a Ferri Marini.
Metto il condizionale, ma sembra che sia finalmente
ristabilito. Già a Parma pensavo di poterlo
utilizzare, ma il problema muscolare si era risentito.
Ora mi auguro che il capitolo sia chiuso. Così
mi ha confermato lo staff tecnico". Si
parla della partita e il tecnico avverte subito:
"Voglio un Gubbio che giochi con il carattere
eugubino". In altre parole? "Ovvero
che ci sia lo spirito eugubino che piace tanto a
me: mettere grinta, determinazione e non mollare
mai. Così è fatto l'eugubino".
Sui due black-out intercorsi di seguito nelle ultime
due partite, Magi si spiega così: "In
primo luogo mi auguro che la squadra non prenda
gol. Incassare otto gol in due partite non è
bello. Di sicuro evidenziano un campanello d'allarme
che non va sottovalutato. Non sono il tipo che sottovaluta
i problemi: perciò tutto ciò va preso
in considerazione, lavorarci sopra, ma ci vuole
anche pazienza in quanto il calcio non è
una scienza esatta". Ma in particolar modo
l'allenatore pesarese manda un segnale preciso che
da parte di tutti ci sia unità di intenti.
Lo dice in questo modo: "Le ultime due sconfitte
non ci hanno fatto piacere. Ma è altrettanto
vero che noi andiamo avanti sulla nostra strada. Peccato che qualcuno vuole mandarci fuori carreggiata. Ci
si lamenta che si fa un allenamento a porte chiuse,
invece bisogna venire a vedere come si allena questa
squadra e come lavora con dedizione. Chi vuole il
bene del Gubbio deve guardare questo. Non deve guardare
i personalismi. D'altronde se gioca un calciatore
oppure un altro non c'è molta differenza,
non sposta molto gli equilibri. Nel dare dei giudizi
ci vuole sempre equilibrio e calma". E
chiude con una frase significativa: "Nei
momenti di difficoltà serve unità
e non disunità". In pratica si va
verso la conferma del 4-3-1-2. In porta va ancora
Narciso, salvo ripensamenti dell'ultimo momento.
Un quartetto difensivo formato da Pollace, Marini,
Burzigotti e Petti. Sulla mediana il trio Valagussa,
Romano e Croce. In avanti Casiraghi tra le linee
a supporto del duo Ferretti e Musto. Gli unici dubbi
riguardano l'impiego di Giacomarro al posto di Croce
a centrocampo e di Candellone al posto di Musto
in attacco. Convocati ventuno calciatori: Bergamini,
Burzigotti, Candellone, Casiraghi, Conti, Costantino,
Croce, Ferretti, Ferri Marini, Giacomarro, Kalombo,
Marghi, Marini, Musto, Narciso, Petti, Pollace,
Romano, Ricci, Valagussa e Volpe.
• 10
NOVEMBRE 2016 Conosciamo
il Santarcangelo. L'ultimo precedente fu 1-1 nel
2015. Rientra capitan Romano
Conosciamo
il prossimo avversario, Santarcangelo. L'allenatore
è Michele Marcolini, classe 1975, ex trainer
di Lumezzane, Real Vicenza e Pavia. Il tecnico ligure
predilige il modulo 3-5-2 che in fase di non possesso
può diventare un 5-3-2. In porta Michele
Nardi ('86), dal 2005 in gialloblù. In difesa
il trio Luca Oneto ('96; in prestito dalla Virtus
Entella), Davide Adorni ('92; di proprietà
del Cesena) e Ciro Oreste Sirignano ('85; ex Paganese
e Avellino). A centrocampo il quintetto basato sull'asse
Lorenzo Paramatti ('95; ex Messina e Siena), Dejan
Danza ('95; in prestito dalla Pro Vercelli), Daniele
Dalla Bona ('83; del Mantova, ex Modena), Emanuele
Gatto ('94; in prestito dal Chievo Verona) e Giovanni
Rossi ('89; ex Spal e Cesena). In attacco invece
il duo Cristian Cesaretti ('87; ex Empoli e Frosinone)
e Sasha Cori ('89; ex Cesena, Siena e Arezzo). La
formazione romagnola si trova a quota 16 punti in
classifica (-3 dal Gubbio): è la regina dei
pareggi nel girone (7), poi tre vittorie e due sconfitte
(14 gol fatti e 13 subiti). In trasferta hanno ottenuto
una vittoria (a Fano per 2-0), poi tre pareggi (con
Reggiana, Pordenone e Forlì) e rimediato
una sconfitta (a Bassano per 4-0). Nell'ultimo turno
hanno fermato in casa sul pareggio (per 1-1) il Venezia: è successo tutto nei minuti finali
prima con la rete di Valentini (subentrato ad un quarto
d'ora dalla fine) e pareggio dei veneti al 90' di
Baldanzeddu. L'ultimo incontro tra le due compagini
risale a due stagioni fa. Precisamente il 19 aprile
2015 venne fuori un pareggio al Barbetti con due
reti segnate dagli undici metri: vantaggio ospite
di Guidone (42') su rigore e pareggio di Loviso
(75') sempre su penalty. Sulla panchina rossoblù
c'era Acori, su quella dei gialloblù invece
siedeva Cuttone. Notiziario da Gubbio. Assenti sicuri
gli squalificati Rinaldi e Zanchi che sconteranno
l'ultima giornata di stop sabato contro il Santarcangelo
per tornare poi a disposizione per la trasferta
di Fano. Ma torna nei ranghi il centrocampista
Romano. Alcuni ballottaggi per alcuni ruoli, però
il modulo (salvo stravolgimenti) resterà
sempre il 4-3-1-2. In porta si va verso la conferma
del portiere Narciso (in vantaggio su Volpe per
il posto da titolare). Difesa a quattro che dovrebbe
ricalcare la stessa adoperata a Parma: quindi Pollace
e Petti ai lati, con il duo centrale Marini e Burzigotti.
A centrocampo ci sono i maggiori dubbi. Prevedibile
il trio basato su Valagussa, poi Romano in cabina
di regia e Giacomarro. Ma non è escluso che
Croce potrebbe giocare come interno sinistro al
posto di Giacomarro. In avanti Casiraghi è
pronto a giostrare tra le linee a supporto del duo
Ferretti e Musto (che al momento sembra avvantaggiato
su Candellone). Ovvio che il trainer Magi terrà
sulle spine (come sempre) tutti quanti fino all'ultimo
momento. Invece sembra ancora rinviato il rientro
di Ferri Marini. E la storia si tinge di giallo.
Era rientrato in pianta stabile in squadra, infatti
è risultato tra i convocati nelle ultime
due partite con Teramo e Parma, ma non è
stato mai utilizzato. In pratica il capocannoniere
del Gubbio della passata stagione è assente
dalla partita di Lumezzane giocata lo scorso 10
settembre alla terza giornata: da quel momento in
poi è rimasto fermo ai box. Adesso pare che
l'attaccante biturgense abbia avuto una nuova ricaduta,
ma non si sa di quale entità e di cosa si
tratta. Come non si sanno i tempi di recupero di Lunetta.
Infatti non c'è nessuna comunicazione ufficiale.
La rifinitura scioglierà questi nodi.
• 09
NOVEMBRE 2016 La
statistica, dopo un anno un cammino simile: i dettagli.
Vademecum tifosi: il documento
Trend.
Ma cosa succedeva l'anno scorso di questi periodi?
Curiosamente viene fuori che il cammino è
piuttosto simile rispetto alla presente stagione.
Infatti ad inizio di campionato nel 2015 (in serie
D per intenderci) la formazione di Magi dopo dodici
giornate di campionato aveva totalizzato 18 punti.
Per la precisione erano arrivate cinque vittorie,
tre pareggi e quattro sconfitte. Le reti fatte erano
uguali alle reti subite (12). Pensare che i gol
fatti quest'anno sono gli stessi (12) mentre variano
le reti che sono state incassate (15). In questa
stagione sono arrivate più vittorie (6),
un solo pareggio, ma più sconfitte (5), mentre
a livello di classifica la formazione di Magi quest'anno
ha un punto in più (19). Diciamo che l'unica
variante netta rispetto alla passata stagione è
che il Gubbio vinceva in casa (quattro vittorie
su cinque totali) mentre in questo inizio di campionato
la formazione rossoblù si trova meglio altrove
dallo stadio "Pietro Barbetti". L'anno
scorso in realtà, dopo la dodicesima giornata,
ovvero dopo il pareggio che era stato ottenuto contro
il Ghivizzano Borgoamozzano, quel Gubbio cominciò
a carburare con tre vittorie di fila (in casa con
la Voluntas Spoleto, in trasferta con il Foligno
e la Sangiovannese). Ci fu poi anche quella mazzata
interna contro il Città di Castello (0-3),
ma di conseguenza sappiamo tutti che ci fu la rivoluzione
di dicembre dove arrivarono ben nove calciatori
nuovi e furono ceduti otto calciatori. In fin dei
conti una soluzione così drastica in questa
stagione nel mercato di riparazione non è
prevista. Ma non è prevista per un motivo
molto semplice. Nella scorsa stagione il Gubbio
puntava a vincere in maniera immediata il campionato
e quindi è stato costretto a correre ai ripari
nel mercato invernale. In questa stagione invece
si punta ad una salvezza possibilmente tranquilla.
É prevedibile perciò qualche ritocco,
a meno che ci sono altri propositi che a tutti gli
effetti a noi sono oscuri. Intanto riportiamo alla
luce un documento che testimonia nella gloriosa
storia centenaria dell'A.S. Gubbio 1910, come ci
si comportava 70 anni fa. Torniamo indietro al campionato
1946-1947, cioè quando il Gubbio militava nella Divisione
Nazionale Serie C nel girone B. Quella formazione
rossoblù riuscì per la prima volta
nella storia a conquistare la serie B. Era un altro
calcio, era senz'altro un'altra epoca, ma ci è
passato di mano un documento che veniva dedicato
ai tifosi. Un vademecum (ovvero una guida) che ogni
tifoso doveva seguire. La vediamo in toto.
Sono molto curiose alcune citazioni. Tipo: "Il
tifoso deve essere intelligente anche quando urla".
Oppure: "Lo sport è una gara cavalleresca,
ma non di cavalleria rusticana". Si parla anche
come comportarsi verso il direttore di gara. Ecco:
"L'arbitro è un giudice, e il giudice
si rispetta anche quando condanna; se mai si ricorre
al tribunale d'appello". Tuttavia non sono
esenti nemmeno i calciatori: "I tifosi non
facciano i difficili, i superuomini, i competentoni,
i giuocatori (cit. testuale) anche quando sbagliano,
ne sanno più di noi". Ma si difende
anche l'essenza del tifoso stesso: "Chiunque
ha pagato il suo ingresso va rispettato senza superstizioni
idiote e cafone: i preti e i frati non portano nè
fortuna nè sfortuna. Vince la squadra più
brava: ecco tutto". Ma chissà se questo
manuale potrebbe essere valido anche nel calcio
di oggi. Sarebbe bello. Il dibattito è aperto.
• 08
NOVEMBRE 2016 Il
punto. L'illusione, l'equilibrio, la virtù
della calma. Sale la tensione e non c'è spiegazione
La
parola pazienza ha origine dal latino "patire"
(cfr. il greco pathein e pathos, dolore corporale
e spirituale). La pazienza è la qualità
e l'atteggiamento di chi è in grado di accettare
i contrattempi, le avversità, le difficoltà
e il dolore con animo tranquillo. Ma come scrisse
lo scrittore e poeta polacco Stanislaw Jerzy Lec,
"occorre molta pazienza per impararla".
Quella pazienza che evidentemente sta mancando adesso
al Gubbio. Si è creato un certo nervosismo,
diciamo immotivato, almeno agli occhi dei comuni
mortali. Bisognerebbe chiederlo a chi si trova nella
stanza dei bottoni cosa sta avvenendo. E il motivo
è molto semplice. Il Gubbio sta facendo finora
il suo campionato rispettando i programmi che sono
stati prefissati in estate. Ovvero si punta alla
salvezza o quantomeno ad un campionato tranquillo
per mantenere la categoria, dopo averla conquistata
dopo un anno di purgatorio in serie D. Un Gubbio
che attualmente si trova a metà classifica,
tra l'altro a solo sei lunghezze dalla vetta. Viaggia
a fasi alternate, questo è vero. Soprattutto
in casa non fa risultato, anche questo è
vero. Ma è altrettanto vero che non si può
pretendere la luna. O almeno. Non crediamo che questa
squadra sia stata costruita per puntare al vertice
del campionato. Perciò perchè esiste
tutta questa inquietudine? Non si spiega. Del resto
non si spiegano anche certe espulsioni, vedi Rinaldi
e per ultima di Zanchi contro il Teramo. Del resto
non si spiegano pure le due amnesie avvenute in
tre minuti in due partite consecutive prima contro
il Teramo e poi a Parma. Si potrebbe capire una
certa situazione in piazze blasonate che in maniera
dichiarata ambiscono verso l'alto come a Parma (dove
le critiche sono arrivate anche durante la vittoria
di sabato), Venezia o alla Reggiana, dove sono stati
costruiti degli organici con tanti quattrini. Come
non si spiega questo silenzio stampa. Anche se in
verità una specie di silenzio di stampa c'è
sempre stato visto che i calciatori possono parlare
solo dopo la fine del match e qualche volta solo
il lunedì (anche se da tre settimane non
parlano neanche ad inizio settimana). A tutti gli
effetti c'è un silenzio stampa anche durante
i giorni feriali in questa prima fase di campionato
(anche se non è stato mai esplicitamente
dichiarato). Perciò la domanda sorge spontanea:
perchè avviene tutto ciò? Quali pressioni
ci sono? Sarebbe il caso che qualcuno lo chiarisca
una volta per tutte. Oppure esiste una variante
che non è poi così campata in aria.
Cioè: qualcuno si è illuso (non certo
la tifoseria, forse all'interno della stanza dei
bottoni) che questa squadra può ambire a
vincere il campionato (o giù di lì).
Per carità, tutto può succedere nel
calcio. Come è successo nell'anno magico
di Torrente che si è vinto un torneo di serie
C1 contro squadroni costosi e blasonati. Tuttavia
bisogna essere realisti nel capire che nel calcio
bisogna stare sempre con i piedi per terra, bisogna
ragionare con equilibrio, bisogna lavorare sodo
e soprattutto usare la testa. Altrimenti si potrebbe
ricadere negli errori madornali che portarono il
Gubbio alla retrocessione proprio due anni fa. Fino
a poche partite fa si è sempre decantato
un gruppo solido e unito in squadra. Pertanto in
soli dieci giorni cosa può essere accaduto?
Qualcuno forse adesso si è montato la testa?
O qualche calciatore sente veramente delle pressioni?
Quest'ultima affermazione sinceramente fa un po'
sorridere. Qualsiasi individuo nel mondo del lavoro
riceve pressioni, figuriamoci se non ce le deve
avere un calciatore che ha la fortuna di fare il
mestiere più bello del mondo. Poi è
chiaro che va avanti chi è più bravo,
chi è più maturo e chi è più
capace. Questo succede in tutti gli ambiti, non
solo nello sport. E con altrettanta schiettezza,
noi diciamo. Ora serve umiltà, per tutti.
E chi non ce l'ha, scendesse pure dal piedistallo
(...).
• 07
NOVEMBRE 2016 Focus
mercato. A Parmalive il Ds Pannacci: "Ci
piacciono due crociati". Guazzo o Melandri?
Partiamo
da una intervista, passata inosservata, ma interessante
a livello di mercato. Direttamente da Parma il portale
web Parmalive.com ha interpellato il direttore sportivo
del Gubbio, Giuseppe Pannacci. Il titolo è
esplicito: "Ci piacciono due crociati. Ne
parleremo con la dirigenza ducale". Queste
sono poi le parole riportate dal sito parmense:
"In estate ci piacevano due calciatori crociati?
Ci sarà modo di poter parlare direttamente
con i responsabili del Parma. Vediamo, gli affarri
vanno in porto quando entrambe le parti sono d'accordo,
ma soprattutto quando c'è l'ok da parte dei
calciatori".
A questo punto si apre uno scenario per quello che
si può verificare nel mercato di riparazione
a gennaio. É risaputo che il Gubbio cerca
una punta centrale. La scorsa estate è stato
sbandierato e anche ad inizio campionato in corso.
Quindi la scelta dove potrebbe ricadere? Facendo
due conti è impossibile arrivare agli attaccanti
Nocciolini, Evacuo o Calaiò perchè stanno giocando con continuità con la formazione
guidata da Apolloni, oltretutto (ma soprattutto)
sono fuori portata per il budget eugubino. Restano
allora due indiziati. Il primo è Daniele
Melandri, classe '88: gioca sia a destra che a sinistra
sul fronte avanzato, pure da seconda punta, in alcune
occasioni ha giocato centrale. L'attaccante di Ravenna
in passato ha giocato nel Forlì. Il secondo
invece è Matteo Guazzo, classe '82: sa giocare
come seconda punta ma principalmente è una
punta centrale. Una certa esperienza per il calciatore
di Acqui Terme perchè in passato ha militato
nella Virtus Entella, Alessandria, Salernitana e
Como. Chiaro che uno dei due potrebbe essere nel
mirino. Pertanto chi potrebbe essere il
secondo calciatore? Non è escluso che potrebbe
esserci un interesse nei confronti di un centrocampista
(Crocefisso Miglietta o il giovane Lorenzo Simonetti)
o di un difensore (Maikol Benassi o i giovani Giacomo
Ricci e Michele Messina): d'altronde il Parma ha
una rosa assai ampia e proprio a gennaio potrebbe
sfoltirla cedendo alcuni calciatori che trovano
poco spazio nella formazione ducale. Capitolo portieri.
Nelle ultime settimane si è acceso un dibattito
su chi sta difendendo i pali nel Gubbio. Dalla prima alla
settima giornata è stato titolare Giacomo Volpe, come
lo era stato per tutto il campionato di serie D
della passata stagione. Dopo il 3 ottobre, ovvero
dopo la trasferta vincente di Bergamo contro l'Albinoleffe,
è diventato titolare Antonio Narciso fino
all'ultima partita giocata a Parma. In pratica il
giovane portiere Volpe (classe '96) ha giocato titolare
le prime sette partite, poi nelle ultime cinque partite
è stato scelto il più esperto Narciso
(classe '80). Si è creata una specie di staffetta.
Ma l'allenatore Magi lo scorso 14 ottobre
era stato piuttosto chiaro: "Non esiste
un caso portieri o un caso Volpe. Ho due grandi portieri e devo
fare delle scelte. La formazione la scelgo io ed
io scelgo quella che mi garantisce al momento il meglio.
Nessuno è titolare inamovibile".
Chiaro però che il ruolo del portiere è il ruolo
più delicato in una squadra. Un portiere
ha bisogno di serenità per poter rendere al meglio.
Ci auguriamo solo che questo dualismo non abbia
incrinato proprio questa serenità che è
vitale per un portiere. Test probanti le prossime
partite. Parlavamo di serenità. Ed ecco allora
che la società ha indetto un silenzio stampa
per tutti i tesserati della Gubbio Calcio. Il comunicato: "L'A.S. Gubbio
1910 comunica che a partire dalla data odierna verrà
effettuato il silenzio stampa dai propri tesserati;
rimane a disposizione degli organi di stampa mister
Magi, previo autorizzazione".
• 05
NOVEMBRE 2016 Magi:
"In confusione sul 2-1". Lucarelli:
"Non belli ma efficaci". E le foto
di Gubbio-Parma
Gubbio,
arriva la prima sconfitta in trasferta. Una sconfitta
che mancava dal campionato scorso, cioè dal
17 gennaio 2016 sul campo del Gavorrano per 1-0.
Due dati allarmanti: otto gol subiti nelle ultime
due gare e due "black out" simili nel
giro di una settimana. Tre gol subiti in tre minuti
contro il Teramo e stavolta due gol subiti in tre
minuti con il Parma. Ferretti in diagonale aveva
illuso tutti, poi il pari con uno sfortunato autogol
di Burzigotti e l'uno-due micidiale in 180 secondi
di Calaiò e di Nocciolini. Il tecnico dei
rossoblù Giuseppe Magi è sconsolato
e amareggiato: "L'errore sul 2-1 è
stato devastante. Poi sul 3-1 su palla inattiva
siamo stati passivi. Troppi gli errori gravi. Infatti
siamo entrati in uno stato confusionale. Abbiamo
fatto tutto noi, pure l'autogol che ha scaturito
il pareggio. Quanto successo è un segnale
da non sottovalutare proprio. Bisogna trovare le
contromisure prima possibile. Chiaro che pure le
assenze di Rinaldi, Zanchi, Romano e Ferri Marini
ci hanno condizionato. Ma è altrettanto vero
che ci è mancata la personalità. Un
peccato perchè un'idea di un gioco c'è,
però alla prima difficoltà cediamo
a livello psicologico". E l'allenatore
usa una frase ad effetto per spiegare la situazione:
"Ci siamo malati da soli e ci dobbiamo curare
da soli. Ma ci vuole tempo per curare questa malattia".
E lancia un messaggio anche ai suoi calciatori più
anziani: "Proprio da chi dovrebbe dare quel
qualcosa di più in questo momento manca in
qualcosa, nel senso che non fa quello che dovrebbe
fare". Mentre sull'altra sponda tira un'altra
musica. Il trainer dei gialloblù Luigi Apolloni
precisa: "Il Gubbio era partito con ritmi
notevoli, ma noi siamo venuti fuori alla distanza
perchè carburiamo in ritardo. E per fortuna
abbiamo scacciato la sindrome del Tardini, però
i calciatori sentono la partecipazione di chi ama
il Parma. In alcune situazioni siamo stati frenetici,
però dopo abbiamo avuto coraggio e nella
ripresa siamo stati molto propositivi".
Mentre il capitano dei ducali Alessandro Lucarelli
afferma: "Sì, questo Parma è
stato spietato nel secondo tempo. Gubbio veloce
e rapido, alla prima occasione però siamo
andati sotto. Abbiamo pareggiato su un episodio
fortunoso, però poi quell'uno-due è
stato per tutti noi determinante. Non saremo belli
a vedersi, ma siamo efficaci". Telegrafico
infine il difensore Lorenzo Saporetti: "Bella
vittoria e bella prestazione. Parma rabbioso e cattivo".
Intanto ecco le foto della gara tra Parma e Gubbio
(18 immagini) che si trovano nel link sotto la foto
in homepage e nella sezione "fotogallery".
Fotoservizio di Simone Grilli.
• 05
NOVEMBRE 2016 Parma,
tris al Gubbio (3-1). Ferretti illude, autogol Burzigotti,
il sorpasso Calaiò e Nocciolini
Gubbio
contro Parma al Tardini di sabato (ore 18:30). Il
trainer Magi conferma il 4-3-1-2 ma con delle novità:
Pollace gioca terzino destro, Petti terzino sinistro,
Croce playmaker, mentre Romano non è nemmeno
in panchina. Il tecnico dei gialloblù Apolloni
schiera il 3-5-2. Ducali in campo con la maglia
bianca crociata, Gubbio in maglia rossoblù.
Pronti e via, ma il Gubbio si porta in vantaggio
al primo affondo. Al 7' c'è Casiraghi che
ruba palla sulla trequarti, si infila tra Canini
e Coly e serve sul filo del fuorigioco Ferretti
che entra in area da destra, alza la testa e di
piatto destro insacca la sfera radente nell'angolino
alla sinistra del portiere. Al 14' Scavone serve
al limite Nocciolini che calcia in porta, para a
terra Narciso. Al 19' però arriva il pari
dei ducali: punizione dal limite di Corapi calciata
in porta, esce con i pugni in tuffo Narciso, la
palla sbatte accidentalmente sul polpaccio destro
di Burzigotti e la sfera si infila in rete lemme
lemme, nel più classico degli autogol. Al
24' un cross insidioso di Candellone in area da
sinistra, Lucarelli respinge male, Ferretti è
in agguato ma non riesce ad incidere alla palla
il colpo vincente. Al 25' invece Zommers si salva
in tuffo respingendo un tiro dal limite di Croce.
Al 35' fendente dai venticinque metri di Croce di
destro, palla che sibila vicino al montante. Si
va alla ripresa. Parma che va subito in vantaggio.
Non passano neanche due minuti, Croce cade e così
perde palla a centrocampo, Corapi è subito
lesto a lanciare in un corridoio centrale Calaiò
che entra in area e di sinistro calcia radente a
rete: tiro leggermente smorzato da Burzigotti e
la palla passa tra le gambe di Narciso. Ma il Gubbio
è in bambola e si ripete il black out come
contro il Teramo perchè dopo appena tre minuti
(5') giunge il tris dei parmensi: corner di Mazzocchi
pennellato in area, Calaiò che smorza di
testa verso il centro dove sbuca da dietro Nocciolini
che a due passi dal portiere, di piatto sinistro,
non ci pensa due volte e insacca la sfera in rete
di prepotenza. Al 14' timida risposta degli ospiti
con un tiro da fuori area di Valagussa con la palla
che sfila a lato. Al 18' ci prova direttamente su
punizione dal limite Ferretti, ma il suo tiro di
sinistro a girare viene intercettato da Zommers.
Al 25' su punizione di Croce in area, Petti cerca
la conclusione di sinistro, para a terra Zommers.
Al 31' poi tiro potente di Nocciolini dal limite
che impegna in volo Narciso. Al 42' tiro secco di
Baraye, Narciso salva in tuffo. Tabellino:
Parma - Gubbio (3-1): Parma
(3-5-2): Zommers; Coly (27' st Saporetti), Canini,
Lucarelli; Mazzocchi (24' st Baraye), Corapi, Giorgino,
Scavone (38' st Simonetti), Nunzella; Nocciolini,
Calaiò. A disp.: Coric, Garufo, Miglietta,
Messina, Fall, Ricci G., Evacuo, Guazzo, Melandri.
All.: Apolloni. Gubbio (4-3-1-2): Narciso;
Pollace (44' st Kalombo), Marini, Burzigotti, Petti;
Valagussa, Croce (37' st Bergamini), Giacomarro;
Casiraghi (30' st Musto); Ferretti, Candellone.
A disp: Volpe, Marghi, Conti, Costantino, Ricci
L., Ferri Marini. All.: Magi. Arbitro:
Giua di Olbia (Imperiale di Genova e Nocenti di
Padova). Reti: 7' pt Ferretti (G), 19'
pt Burzigotti (G) autogol, 2' st Calaiò (P),
5' st Nocciolini (P). Ammoniti: nessuno.
Angoli: 4-1 per il Parma. Recupero:
0' pt; 4' st. Spettatori: 9757 (di
cui 130 di Gubbio). Risultati:
Dodicesima Giornata - Lega Pro - Girone B: Bassano
- Padova 2-1 4'
Grandolfo (B), 12' Russo (P), 47' Bianchi (B) Fano
- Forlì 1-0 15'
Gualdi (Fa) Feralpisalò
- Maceratese 2-0 54'
Gerardi (F), 87' Bracaletti (F) Lumezzane
- Pordenone 0-1 29'
De Agostini (P) Modena - Albinoleffe 0-1 18'
Virdis (A) Parma - Gubbio 3-1 7' Ferretti (G), 19'
Burzigotti (G) aut., 47' Calaiò (P),
50' Nocciolini (P) Reggiana - Sambenedettese
2-0 7'
Nolè (R), 68' Manconi (R) Santarcangelo
- Venezia 1-1 84'
Valentini (S), 90' Baldanzeddu (V) Sudtirol
- Ancona 1-1 47'
Bariti (A), 63' Gliozzi (S) Teramo - Mantova
0-1 48'
Zammarini (M)
• 04
NOVEMBRE 2016 Bruno
Conti: "Lieto della Academy con Gubbio.
Nel 1982 nazionale di veri uomini"
Si
è concretizzato l'accordo tra l'Atletico
Gubbio e la Roma. Presso gli impianti del Luciano
Cambiotti è stata resa ufficiale questa collaborazione
con la presenza illustre di Bruno Conti, ora coordinatore
tecnico per l'individuazione dei giovani per la
Roma. Da padrone di casa ha aperto la seduta Fernando
Barbetti: "Insieme a me, con Filippo Barbetti
e i suoi collaboratori, abbiamo voluto questo accordo
perchè lo staff della Roma ha creduto in
noi e sono onorato di avere qua Bruno Conti. Finalmente
c'è una svolta per quello che sarà
lo sviluppo e il futuro del settore giovanile. Una
società professionistica attraverso le Academy
(come nel nostro caso la Roma) fornisce un messaggio
chiaro. Un programma ben preciso per la crescita
di ogni giovane". Passa la parola a Bruno
Conti che dice: "Da quest'anno sono coordinatore
dell'Academy e ringrazio proprio Gubbio: c'è
stata sempre stima tra noi ed ora c'è un
piano di lavoro che è la cosa più
importante. Qua c'è Lucio Bove che è
una persona che sa gestire il lavoro: lo conosco
da quando era all'Atalanta ed è una persona
stupenda in questo. É importante la figura
dell'istruttore per fare crescere i ragazzini e
va data una certa responsabilità ai tecnici".
Tanti giovani del resto sono stati lanciati dalla
Roma, giusto? "Infatti in tanti non credevano
ad esempio in Florenzi quando era alla Primavera
perchè era piccolino, poi a Crotone si è
fatto le ossa facendo una esperienza importante.
Anche io ho avuto i miei tempi quando giocavo: dalle
giovanili ero stato pure al Genoa in serie B per
poi tornare alla Roma. Le società devono
saper gestire quei giovani che in caso di evenienza
ti possono essere utili. Vedi come sta facendo il
Milan con Locatelli e Donnarumma. Ad esempio adesso
Spalletti ha convocato Marchizza che è un
'98 e lo avevamo preso a 9 anni. Questo è
il nostro piacere più grande, fare esordire
un giovane in prima squadra". Rispetto
al passato c'è meno coraggio per fare esordire
un giovane? "Da quando giocavo io, il calcio
è cambiato in tutto oggi. Oggi i calciatori
sono gestiti dai procuratori che mettono in testa
tante cose alle famiglie, già a 12/14 anni
li fanno diventare dei fenomeni prima di fare un
certo percorso. Quindi bisogna sapere gestire i
giovani. Ma tavolta c'è anche la paura e
la preoccupazione di lanciare certi ragazzi".
Bruno Conti però è uno dei pochi fortunati
al mondo che è riuscito ad alzare la Coppa
nel Mondo (1982 ndr) e cosa si prova? "La
mia prima convocazione in Lussemburgo dove davanti
a me c'erano calciatori importanti come ad esempio
Vincenzo D'Amico. Già ero contento e non
stavo nella pelle per la convocazione. Proprio in
Lussemburgo si è verificato che Causio fu
espulso e così io entrai in campo dalla panchina.
Subito dopo feci l'esordio all'Olimpico di Roma
dal primo minuto contro la Danimarca, mi riuscì
tutto e da quel momento Bearzot non mi fece più
uscire. Una tappa importante che poi mi ha permesso
di vincere un Mondiale. Ancora oggi che ho 62 anni
ovunque vado nel mondo mi riconoscono, soprattutto
per come fu disputato quel Mondiale da un grande
collettivo: era una squadra di uomini veri".
E il rammarico più grande la finale di Coppa
Campioni persa con il Liverpool nel 1984? "Sì,
perchè tra l'altro non sono nemmeno un rigorista.
Dopo aver vinto uno scudetto e aver fatto un percorso
di Coppa incredibile, poi dover giocare la finale
all'Olimpico è un sogno. Quel Liverpool era
una grande squadra con Dalglish e Rush. Purtroppo
i calci di rigore sono un terno al lotto. Qualcuno
si è tirato pure indietro, purtroppo io e
Graziani sbagliammo. Però sono contento perchè
almeno ho avuto il coraggio di andarlo a tirare".
Ma Conti ha giocato insieme con tanti campioni ma
del brasiliano Falcao che abbinava eleganza e tecnica
in campo, cosa può dirci? "Era un
grande campione. Ma avevamo un collettivo incredibile:
mi ricordo di Prohaska e di Ancelotti che già
era un allenatore in campo. Falcao era un campione
anche a livello caratteriale: la sua intelligenza
negli inserimenti, in una squadra forte dove c'erano
però gente forte come Cerezo e Pruzzo".
Ecco il fotoreportage della giornata a Gubbio.
• 04
NOVEMBRE 2016 Verso
Parma. Out Rinaldi e Zanchi. Parla Magi: "Parma,
un organico da serie B: stimolante..."
Verso
Parma con ventuno convocati. Non ci sono gli squalificati
Rinaldi e Zanchi, ma sono recuperati Romano, oltre
a Musto e Ferri Marini che sono completamente ristabiliti.
Il tecnico Giuseppe Magi fa il punto della situazione
dopo la rifinitura del venerdì: "Abbiamo
delle assenze e quindi bisogna fare di necessità
virtù. Questa è una partita importante
su cui sono curioso di vedere come saprà
reagire la squadra dopo la batosta con il Teramo:
d'altronde prendere una cinquina così non
è poi semplice. Ma la squadra in settimana
si è allenata bene, i ragazzi sono pronti
e sono convinto che faremo la nostra partita. Non
ci risparmieremo, perciò la partita è
aperta a qualsiasi risultato. Nel senso che noi
non ci accontentiamo, proveremo anche a vincere.
É vero che si incontrano due compagini che
provengono dalla serie D, ma è anche vero
che il Parma adesso possiede un organico da serie
B. Pertanto sarà stimolante giocare contro
di loro al Tardini, però se riusciremo a
giocare da squadra di certo potremo dire la nostra".
Le prove di difesa a tre? "Sì, in
settimana ho provato questa soluzione e devo dire
che la squadra ha risposto bene in campo. É
una soluzione che di sicuro in partite ufficiali
utilizzerò, ma la decisione me la riservo
solo all'ultimo momento". Ma Ferri Marini
è già pronto per scendere in campo
dal primo minuto? "Anche in questo caso
deciderò all'ultimo istante". Dopo
la cinquina con il Teramo, che risposte ha avuto
dalla squadra? "C'è stato un colloquio
sano ma quello che ci siamo detti resta tra le mura
dello spogliatoio. É stato un colloquio salutare
perchè non bisogna fermarsi sull'errore,
anzi possibilmente va risolto. Credo che anche questa
situazione sia un motivo di crescita per tutto il
gruppo". In pratica è probabile
che venga confermato il modulo 4-3-1-2. Narciso
in porta. Un quartetto difensivo con Kalombo, Marini,
Burzigotti e Petti. Un trio di centrocampo con Valagussa,
Romano e Croce. In avanti Casiraghi agirà
tra le linee a supporto di Ferretti e Ferri Marini
(è in ballottaggio con Candellone). In caso
di 3-4-1-2 invece lo schieramento potrebbe prevedere
un trio di difensori formato da Marini, Burzigotti
e Petti. A centrocampo l'asse sarebbe Pollace, Valagussa,
Romano e Kalombo. Dalla trequarti in sù invece
non cambierebbe nulla. Ma ecco la lista dei ventuno
convocati: Bergamini, Burzigotti, Candellone, Casiraghi,
Conti, Costantino, Croce, Ferretti, Ferri Marini,
Giacomarro, Kalombo, Marghi, Marini, Musto, Narciso.
Petti, Pollace, Romano, Ricci, Valagussa e Volpe.
• 03
NOVEMBRE 2016 Conosciamo
il Parma e quel precedente del 14 maggio. Magi intanto
prova la difesa a tre
Prossimo
avversario è il Parma. L'allenatore è
Luigi Apolloni, tra l'altro ex trainer del Gubbio
durante la stagione in serie B. Il tecnico dei ducali
predilige il 3-5-2. In porta troviamo Kristaps Zommers
('97), portiere della Lettonia, con una esperienza
in Danimarca. Trio di difensori con il senegalese
Mohamed Coly ('84; ex Cittadella e Pro Vercelli),
quindi Michele Canini ('85; ex Atalanta e Genoa)
e Alessandro Lucarelli ('77; ex Genoa e Fiorentina).
Quintetto di centrocampo basato sull'asse Desiderio
Garufo ('87; ex Catania e Novara), Yves Baraye ('92,
senegalese, ex Chievo Verona), Francesco Corapi
('85; ex Nocerina e Benevento), Manuel Scavone ('87;
ex Bari e Pro Vercelli) e Leonardo Nunzella ('92;
ex Lanciano e Lecce). In attacco invece il duo Emanuele
Calaiò ('82; ex Genoa, Napoli e Spezia) e
Felice Evacuo ('82; ex Novara e Avellino). Crociati
che si trovano al secondo posto a quota 21 punti,
per la precisione a due lunghezze dal Gubbio. La
formazione gialloblù in casa ha ottenuto
due vittorie, ma anche tre sconfitte (e nessun pareggio)
con cinque gol realizzati e quattro gol subiti:
paradossalmente i parmensi (come il Gubbio) vanno
meglio fuori casa avendo ottenuto finora tre vittorie
e tre pareggi (e nessuna sconfitta). L'ultimo precedente
nella Poule Scudetto della passata stagione: sul
neutro di Sansepolcro, la formazione di Magi si
impose il 14 maggio 2016 per 2-1 sui ducali con
le reti di Ferri Marini (42'), Simonetti (46') e
gol vittoria di Crocetti (51'). In casa Gubbio invece
si è sperimentato un nuovo modulo in questa
settimana. Ovvero il 3-4-1-2. Una difesa inedita
a tre viste le assenze sia di Rinaldi e Zanchi (squalificato
per due giornate). Ma potrebbe rientrare capitan
Romano. Quindi Narciso in porta. Trio di difensori
con Marini, Burzigotti e Zanchi. Un quartetto di
centrocampo con Pollace e Kalombo ai lati, Valagussa
e Romano al centro in mediana. Tra le linee Casiraghi
a supporto del duo Ferretti e Candellone. Ma è
possibile che venga confermato il consueto 4-3-1-2.
Sempre Narciso tra i pali. Quartetto difensivo con
Kalombo, Marini, Burzigotti e Petti. A centrocampo
il trio con Valagussa, Romano e Croce. E davanti
invece verrebbe confermato lo stesso Casiraghi trequartista
a sostegno sempre di Ferretti e Candellone. Ma non
è poi così escluso che venga fuori
un'altra ipotesi: il ritorno in campo in attacco
di Ferri Marini ormai ristabilito dall'infortunio.
Intanto da Parma, il difensore Mohamed Coly mette
in guardia la sua squadra. Dice a Parmalive.com:
"Occhio incontrare il Gubbio dopo cinque
schiaffi che fanno male, perciò penso che
gli possano aver dato quella spinta e quella determinazione
in più per venire da noi per fare una prova
di alto livello. Sarà una partita impegnativa
perchè saranno agguerriti per portare via
dei punti. Forse in casa soffriamo l'esigenza del
nostro pubblico, speriamo di trasformare il Tardini
nel nostro fortino e adesso vogliamo proseguire
la nostra striscia positiva".
• 02
NOVEMBRE 2016 Ciucarelli:
"Nel calcio serve la testa: dimenticare
subito la cinquina. Quando ero a Gubbio..."
É
stato un calciatore del Gubbio dal 1984 al 1990.
É stato allenatore di Foligno e Todi, attualmente
è trainer del Castel del Piano in Eccellenza.
Sabato scorso era presente a vedere la partita tra
Gubbio e Teramo. Stiamo parlando di Fabrizio Ciucarelli
che commenta così questa gara: "L'epilogo
finale con cinque reti subite direi inimmaginabile.
Fino al 72' se si scommetteva un euro contro quattromila
euro che la partita fosse finita 5-1, tutti rispondevamo
che sarebbe stato impossibile. Ma io lo dico sempre:
il gioco del pallone e le donne, se non ci stai
con la testa, ti possono mandare al manicomio. Questa
è una mia frase ricorrente. Uno ci deve stare
sempre con la testa. Tanto bene il Gubbio si è
trovato in vantaggio immediatamente perchè
il rigore non c'era. Però poi stava mantenendo
bene il risultato, nel senso che non si era rischiato
poi così tanto fino al pareggio. Ma prendere
cinque gol era impensabile. Ma soprattutto ho notato
che dopo il primo gol subito, per il Gubbio è
diventata una partita del giovedì: ogni avversario
si è trovato sempre davanti al portiere.
É stata una cosa talmente strana".
Ma più che altro prendere tre gol in tre
minuti sembra fantascientifico o no? "Ma
lo è stato anche per noi in tribuna. Inspiegabile.
Per questo dico che il calcio è il giuoco
più bello del mondo. In altri sport come
calcetto, pallavolo o pallacanestro, che cosa sarebbe
accaduto? Si chiamava il time-out e ci si riorganizzava.
Ma nel calcio questo non è possibile. Non
c'è tempo si serrare le fila e si possono
prendere gli schiaffi da tutte le parti".
Secondo lei, cosa può essere successo? "Sono
cose impreviste. É successo pure al Milan
in una finale con il Liverpool (nel 2005 ndr). In
certe situazioni pure un allenatore non riesce a
decifrare quello che accade: è come quando
arriva acqua da tutte le parti e non sai dove tamponarla.
Per questo dico che bisogna starci con la testa
altrimenti si va al manicomio". Mettiamola
così, che Gubbio ha visto fino a quella goleada?
"Ho visto un buon Gubbio: per i primi trenta
minuti ho notato i calciatori che raddoppiavano da
tutte la parti, da destra a sinistra, correvano
come dei pazzi e le palle sporche erano tutte le
loro. Mi sono chiesto se avrebbero resistito a questi
ritmi fino alla fine. Infatti poi il Teramo ha preso
campo. Però dopo il gol del pari ho visto che
sono crollati proprio". Perciò cosa
manca a questo Gubbio? "Forse manca una
certa qualità. Facendo un esempio: Jefferson,
Sansovini, Speranza, Caidi sono calciatori di un
certo valore che il Gubbio non ce l'ha".
E quindi cosa consiglia adesso? "Di tenersi
stretti questi 19 punti che sono tanti e sono guadagnati.
Da qui si deve ripartire e non pensare alla cinquina
presa. D'altronde il Gubbio fino al 72' era in testa
alla classifica e poi si è ritrovato terzo.
Bisogna ripartire da qua. Però di certo va
analizzato il fatto perchè in casa succedono
delle cose e fuori casa no". Parliamo del
passato a Gubbio, il momento più bello? "Faccio
fatica a trovare il momento più bello, sono
stati sei anni spettacolari. Con Fiorindi nel 1984
ci fu la rivoluzione con acquisti mirati con l'ausilio
del diesse Mancini: si crearono le fondamenta per
un futuro dove ci fu un ciclo molto roseo. Ma all'epoca
esistevano tre prerogative essenziali: c'era armonia,
in campo tra noi si giocava a occhi chiusi e c'erano
tutti calciatori di temperamento che non tiravano
mai indietro la gamba. Il compagno più forte?
Erano forti tutti, semmai io ero il più scarso:
Cacciatori, Franceschini, Sbrega, Magrini, Lilli,
Pompa, Miocchi, Zoppis, Pepe, Morbiducci, Cocciari,
Cipolletti, Lotorio, oppure anche Pugnitopo, Ragnacci,
pure Di Felice, Rossi, Farsoni, Riommi o Luiu. Chi
si seguiva all'epoca sa di chi sto parlando".
E il gol più bello? "Quello a Genzano
con il Cynthia: un tiro dritto per dritto al volo
di destro su assist di Giammarioli. Ma segnai anche
da calcio d'angolo contro la Colligiana. Come azione
corale il più bello è stato il gol
segnato al Perugia nel derby. I tifosi? Ricordo
i ventimila dello spareggio del Curi, ma mi ricordo
anche i diecimila tifosi che erano presenti agli
spareggi di Senigallia con il Pesaro. Soprattutto
mi vengono i brividi quando ripenso a quando si
giocava fuori casa, appena sentivo l'arrivo dei
tifosi eugubini dicevo: «Eccoli, ce semo,
ora tocca a noi». Così ci caricavamo".
• 01
NOVEMBRE 2016 Focus.
Tra psicologia e numeri. Ma quelle "imbarcate"
sono successe anche ai più grandi...
Talvolta
succede l'imprevedibile. Talvolta succede pure nel
calcio quello che non ti aspetti. Quei tre gol incassati
nel giro di tre minuti lasciano spaesati. In conferenza
stampa lo abbiamo chiesto anche ai due avversari
di turno, Petrella e Jefferson del Teramo, se era
mai capitato anche a loro di subire in carriera
tre gol in tre minuti. Entrambi hanno risposto:
"Come no? Certo che sì, ci è
capitato". In ogni caso si possono scomodare
addirittura alcune finali di Champions League. Partite
che hanno avuto un risvolto assai incredibile. Due
date importanti. La prima il 26 maggio 1999. Si
gioca la finale in Spagna a Barcellona tra Manchester
United e Bayern Monaco. Tedeschi in vantaggio con
la rete di Basler al 5' del primo tempo. Partita
che resta bloccata sullo stesso punteggio fino al
90' ma nei minuti di recupero succede davvero l'inimmaginabile: al primo minuto di recupero
(al 91') infatti Sheringham segna il pari degli
inglesi e dopo solo un minuto (cioè al secondo
minuto di recupero, al 92') arriva addirittura il
sorpasso con la rete di Solskjaer che garantisce
ai "Diavoli Rossi" la vincita della Coppa
dopo ben 31 anni di digiuno. Seconda data. É
il 25 maggio 2005. Si gioca la finale in Turchia
a Istanbul tra Milan e Liverpool. Primo tempo in
favore dei rossoneri che vanno al riposo sul punteggio
di 3-0 con le reti di Maldini e con una doppietta
di Crespo. Nella ripresa succede l'imponderabile:
venne ribattezzato «quei sei minuti di follia».
Infatti il Liverpool riuscì a segnare ben
tre gol in soli sei minuti: in rete Gerrard, poi
Smicer e Xabi Alonso (su rigore, prima intercettato
da Dida). Finale 3-3, ma ai rigori vinsero proprio
gli inglesi (errori dal dischetto di Serginho, Pirlo
e Shevchenko). Insomma, come si può vedere
succede anche ai grandi di steccare o avere un black
out. Per il Gubbio si possono definire «quei
tre minuti di follia» con le reti in successione
realizzate nella ripresa da Jefferson (27'), poi
da Petrella (29') e quindi ancora da Jefferson (30').
Ma è giunta poi una cinquina. Cinque gol
incassati nel giro di appena 18 minuti (per una
media di una rete subita in tre minuti): questo
sì che a tutti gli effetti sembra un record.
Magi ha dato la sua spiegazione a fine partita:
"É una questione psicologica: forse
in casa si sente quella pressione emotiva della
classifica e in questo caso sono venuti fuori tutti
i nostri limiti con una coperta che è corta".
La psicologia nel calcio è importante, senz'altro.
Ma noi diamo alcuni numeri, per fare una disamina
più completa. Fuori casa il Gubbio ha ottenuto
quattro vittorie (pari all'80%), un pareggio e nessuna
sconfitta. In casa invece si registrano due vittorie,
ma anche quattro sconfitte (pari al 67%) e nessun
pareggio. Un trend contrastante tra risultati casalinghi
e quelli in trasferta. Ma il dato più curioso
deriva dai gol (fatti e subiti). Fuori casa il Gubbio
ha segnato 7 reti (degli 11 gol totali), mentre
per quanto riguarda i gol subiti solo due incassati
lontano dal Barbetti sui dodici totali. Quindi solo
quattro gol segnati in casa, ma solo due su azione:
due calci di rigore realizzati da Casiraghi (uno
risultato decisivo nella vittoria contro il Forlì),
mentre gli altri due sono stati segnati da Candellone
(gol vittoria al 75' al Sudtirol) e da Ferretti
contro la Sambenedettese (sconfitta interna per
3-1). Cosa vuole dire? Che in trasferta il Gubbio
è spigliato e sa sfruttare le sue veloci
ripartenze (vedi il tris di gol di Valagussa, il
bis di reti di Ferretti, condite dai gol di Musto
e Rinaldi). In casa invece ci sono difficoltà
a trovare lo specchio della porta negli ultimi metri
e non si sfrutta appieno la mole di gioco espressa.
In più se la squadra non è brillante
e perde di concentrazione (come è avvenuto
contro il Teramo), poi si rischiano le "imbarcate"
come è avvenuto sabato sera. Errori e lezione
su cui
rifletterci sopra.
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