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news]
• 30
GIUGNO 2020
Sandreani alla
Vis Pesaro. Arzignano e Ravenna retrocedono in D: impresa Fano e Imolese
Epilogo
dei playout in una strana estate dopo il lockdown. L'Imolese pareggia
tra le mura amiche per 0-0 contro l'Arzignano Valchiampo tenendo il
risultato fino alla fine nonostante l'inferiorità numerica,
dopo l'espulsione di Checchi. Per la squadra lombarda non era in campo
Sbaffo, infatti il tecnico Colombo gli ha preferito Ferrara
trequartista a supporto del duo di attacco Cais e Rocco nel 4-3-1-2.
Con i rossoblù invece era in campo Chinellato nel 3-4-1-2
disegnato da Cevoli. L'Imolese all'andata aveva sbancato il Gavagnin
per 2-1 proprio con una rete dell'ex rossoblù Chinellato che
apriva le danze con un missile che non perdona (al 6'), poi autogol di
Piccioni e nel finale aveva accorciato le distanze Barzaghi. Nemmeno
all'andata era sceso in campo il trequartista Sbaffo, relegato in
panchina dal trainer Colombo. Impresa del Fano che vince anche a
Ravenna per 1-0 con la rete decisiva di Carpani portando
così a casa una salvezza insperata, mandando nel dramma la
formazione ravennate contro ogni pronostico. All'andata la formazione
granata allenata da Alessandrini si era imposta per 2-0 con le reti di
Parlati e Barbuti su rigore. Altra vera impresa del conosciuto
allenatore Marco Alessandrini (a Gubbio è stato tecnico in
tre diversi momenti), che aveva preso in mano la formazione adriatica
nel dicembre scorso reduce da otto sconfitte consecutive: con i granata
c'era un altro ex rossoblù, cioè il terzino
Tofanari. Così Arzignano Valchiampo e Ravenna vanno a fare
compagnia nei dilettanti al Rimini, giunto ultimo in classifica nella
graduatoria cristallizzata prima del lockdown. Notizia flash ufficiale.
Un cambio drastico nel settore giovanile della Vis Pesaro. L'ex
rossoblù Lucio Bove da oggi non è più
il responsabile dell'area tecnica: dalle Marche girano voci che
potrebbe finire al neopromosso Matelica. Così, con i
biancorossi, viene chiamato Sandro Cangini come responsabile delle
giovanili: a Gubbio lo conoscono perchè negli spareggi
promozione a Senigallia a tre (con la Vis Pesaro di Nicoletti e il
Riccione di Zaccheroni) nell'estate 1986 fu decisivo proprio con la
maglia dei vissini nel primo match per l'approdo degli adriatici in
serie C2 (realizzò il gol decisivo dell'1-0 contro il Gubbio
di Roscini). Ma la sorpresa è dietro l'angolo: la squadra
Berretti viene affidata all'allenatore Alessandro Sandreani, una vita
in rossoblù da calciatore e capitano, ultimanente aveva
ricoperto anche il ruolo di direttore tecnico ed allenatore. Dopo
l'ultima esperienza vissuta all'Angelana, quindi riparte da Pesaro.
• 29
GIUGNO 2020
Tommasi, addio
all'Assocalciatori: in pole ora c'è Tardelli. La storia di
Ambruosi e Marinelli
La
notizia sono le dimissioni di Damiano Tommasi. Infatti non è
più il presidente dell'Assocalciatori. A fine mandato ha
presentato le sue dimissioni, anticipando in pratica l'addio al suo
ruolo che sarebbe scaduto il prossimo novembre. Verrà
nominato a breve presidente il vicepresidente vicario Umberto Calcagno.
Per la successione si parla di Marco Tardelli, ex centrocampista di
Inter e Juventus, che fu campione del mondo nel 1982 con gli azzurri
nella finale vinta a Madrid contro la Germania (d'altronde tutti
ricordano il suo urlo liberatorio dopo il gol del 2-0 in serpentina e
tiro calibrato nell'angolino). Ex rossoblù. Vi ricordate
Pasquale Ambruosi? E' stato preparatore atletico del Gubbio dal 2003 al
2006. Fu portato dal diesse Crespini quando scelse l'allenatore
Ruggiero Cannito (entrambi provenivano dal Rutigliano). Di conseguenza
in quella stagione arrivò Galderisi e il Gubbio giunse fino
alla semifinale playoff persa con la Sangiovannese allenata da Maurizio
Sarri (in campo c'era Ciccio Baiano). L'anno seguente fu confermato
come preparatore atletico quando giunse in rossoblù
l'allenatore Castellucci e il direttore sportivo Antonio Frasca: quel
Gubbio arrivò sesto in classifica, per un solo punto non
riuscì per un soffio l'accesso ai playoff. Al terzo anno
ebbe come allenatore prima Castellucci e poi Cuttone. Poi ebbe una
esperienza anche ad Avellino. Adesso Ambruosi fa parte dello staff
tecnico dello Sly Trani, formazione ambiziosa appena promossa nel
campionato di Eccellenza pugliese. Un altro ex rossoblù ha
trovato squadra nella Marche: stiamo parlando di Diego Marinelli,
è il nuovo allenatore del Sassoferrato Genga, come vice
allenatore sarà affiancato dal fratello Andrea Marinelli.
• 28
GIUGNO 2020
Calcio in
pillole. Chi appende le scarpette al chiodo (Zacchei) e chi vince la
Coppa (Marchi)
Vi
ricordate Filippo Zacchei? Arrivò nell'estate 2007
proveniente
dalla Sansovino con il diesse Arcipreti, che poi si dimise dal suo
incarico e arrivò al suo posto Bignone. Ci fu anche un
cambio di
allenatore perchè Marino fu esonerato e arrivò
Alessandrini. Una squadra nella quale figuravano calciatori come
Ballanti, Faieta, Tatomir, gli stranieri Chaib e Hovhannisyan, mentre
in attacco c'erano il duo Corallo e Placentino. Quel Gubbio era partito
in pompa magna (sulla carta), però poi cominciò
male e si
salvò grazie ad una clamorosa rimonta. C'era Filippo
Zacchei, un
calciatore di buona prospettiva che sapeva saltare l'uomo e sapeva
calciare bene anche i calci di punizione: in quella stagione
segnò 4 reti. Nella stagione successiva fu confermato con
alla
guida Loris Beoni che fu chiamato proprio dalla Sansovino, ma Zacchei
non riuscì a brillare come tutti si aspettavano, segnando
solo
una rete. Una calciatore che era considerato un grande talento (scuola
Empoli) pronto ad esplodere, eppure fu una vera meteora. L'ala destra
dopo l'esperienza in rossoblù fu scottato e per ritornare
con la
voglia di giocare ripartì dalla serie dilettantistica, con
Castelnuovese, Sansovino e Foiano della Chiana. Appunto, il suo paese.
Ed ora Zacchei ha deciso di appendere le scarpette al chiodo a 40 anni.
Un ampio servizio viene dedicato in questi giorni dal portale web
Arezzonotizie.it.
Intanto, però, un altro ex rossoblù, continua ad
essere protagonista. Stiamo parlando di Ettore Marchi che vince la
Coppa Italia di serie C con la maglia della Juventus Under 23 battendo
la Ternana per 2-1 in rimonta. Al gol di Mammarella per i rossoverdi,
proprio Marchi ha servito l'assist a Brunori Sandri che si è
procurato il rigore del pareggio segnato da quest'ultimo. Il gol del
sorpasso è stato realizzato da Rafia imbeccato proprio da
una bella combinazione tra Brunori Sandri e Marchi. Niente da dire,
Ettore Marchi, all'età di 35 anni, è ancora in
grande spolvero e ha portato in trionfo la squadra bianconera guidata
dall'ex tecnico rossoblù Pecchia. Intanto il calcio eugubino
piange la scomparsa di Marcello Cagnazzo: attaccante degli anni '60,
con un innato fiuto del gol: ben 68 gol segnati in tre stagioni con i
rossoblù (749 gol in carriera!).
• 26
GIUGNO 2020
L'inchiesta.
Serie C, i costi. Gubbio, le cifre: le chiusure di bilancio nel
dettaglio (vedi tutto)
Il
coronavirus ha messo a dura prova anche il calcio. Per questo motivo
c'è chi chiede che il calcio in serie C venga ripensato.
Senza interventi profondi o riforme importanti, c'è il
chiaro sospetto che per molte squadre la terza serie potrebbe diventare
insostenibile. Ma nel dettaglio quanto può costare davvero
una squadra professionistica in serie C. Spesso si guarda una squadra
sotto il profilo tecnico, se la squadra gioca bene, che modulo un
allenatore usa, quali calciatori si comprano e si vendono, oppure si va
a vedere se un calciatore fa una bella giocata oppure è
scarso. Bene, ora arriviamo al dunque. Abbiamo in mano dei dati che
riguardano le ultime tre annate con chiusura di bilancio al 30 giugno.
Ma ecco la tabella. Nel bilancio di
chiusura al 30 giugno 2017, tecnicamente parlando quando il Gubbio era
allenato da Giuseppe Magi e conquistò il sesto posto in
classifica, le voci che si possono elencare le riportiamo di seguito:
il costo del lavoro è stato pari ad 1 milione e 195 mila
euro (per la precisione 1.195.811 euro). Il valore del fatturato
è stato pari ad 1 milione e 814 mila euro (nel particolare
1.814.285 euro). Il tutto con indicenza pari al 60,95%. Cosa significa.
L'incidenza: è quanto pesa il costo del lavoro (in altre
parole stipendi, contributi e tfr sul volume complessivo dei ricavi,
cioè delle entrate). In pratica il costo del lavoro quanto
può incidere sul fatturato in percentuale. Il valore del
fatturato invece si intende per gli incassi, sponsor,
pubblicità, i contributi della Lega e le valorizzazioni dei
prestiti. Il costo del lavoro ci pare sottinteso ma riguarda gli
stipendi, gli ingaggi e il personale che ruota tutto intorno alla
macchina calcio. Parlavamo di numeri. Passiamo alla stagione successiva
con chiusura di bilancio al 30 giugno 2018: tecnicamente parlando ci
riferiamo all'annata nella quale sono cambiati tre allenatori (ovvero
Cornacchini, Pagliari ed infine Sandreani) e il Gubbio ottenne la
salvezza ad un punto dai playout (classificandosi al quindicesimo
posto). Ecco i numeri: il costo del lavoro è stato pari ad 1
milione e 481 mila euro (con esattezza di 1.481.655 euro). Rispetto
alla stagione precedente è lievitato di 285 mila euro circa
(con esattezza di 285.844 euro). Il valore del fatturato è
stato pari a 2 milioni e 237 mila euro (esattamente 2.237.383 euro).
Pure questa voce è cresciuta rispetto al 2017 di 423 mila
euro (nel dettaglio la cifra è 423.098 euro). Con una
incidenza in percentuale pari al 66,22% (+ 5,27% rispetto alla stagione
prima). Chiudiamo con il bilancio che si è chiuso il 30
giugno 2019. In pratica quando il Gubbio è passato dalle
mani prima di Sandreani e poi di Galderisi (con il dodicesimo posto
finale in classifica). Il costo del lavoro è stato di 1
milione e 520 mila euro (minuziosamente di 1.520.306 euro). Un costo
che è cresciuto ancora: di 38.651 euro rispetto al 2018 e di
324.495 euro rispetto al 2017. Arriviamo al valore del fatturato che
è stato pari a 2 milioni e 482 mila euro (cioè
più precisamente è di 2.482.645 euro). Un valore
cresciuto di 245.262 rispetto al 2018 e di 668.360 euro. Con una
incidenza in percentuale del 61,23%. Si è viaggiato di media
così in questo triennio: 1.399.257 euro per il costo del
lavoro; 2.178.104 euro per il valore del fatturato; incidenza del
62,8%. Piccola nota doverosa: questi bilanci sono pubblici, pertanto
sono consultabili.
• 24
GIUGNO 2020
Notari: "Ci
siamo dati delle linee guida. L'ultima decisione passa da me. Cosa non
rifarei?..."
Quattro
chiacchiere con il presidente Sauro Notari. Allora, iniziamo da questo
primo vero incontro che è avvenuto sabato scorso. Come
è andata? "Credo bene. Si comincia a lavorare. Ci
siamo dati delle linee guida. Poi vedremo il da farsi".
Reputa che sia stato un incontro importante? "Senz'altro.
Penso che si andrà a fare un discorso in linea con tutte le
parti. Chiaro però che nessuno ha la bacchetta magica e
pertanto tutto può succedere. Tuttavia ci siamo
già detti che prima di tutto si penserà alle
uscite e poi da subito si dovrà pensare al futuro. Ci
serviranno pedine importanti per costruire la squadra per l'anno
prossimo". In altre parole dopo il primo approccio sono
previsti altri incontri per i dettagli, giusto? "Mano a mano
ci incontreremo per definire le situazioni. Ovviamente le decisioni
finali passano tutte dal sottoscritto perchè alla fine si
parla sempre di moneta". Questo, è sottinteso, sta
a significare che c'è un budget da rispettare e non si
sgarra, vero? "Questo discorso non fa una piega. Io ragiono
in questa maniera, poi non mi interessa cosa pensano gli altri. Sono
molto attendo a queste cose. Altrimenti le situazioni poi non finiscono
come dovrebbero. Oggi come oggi bisogna stare molto attenti. La
programmazione si fa con un budget già stabilito a monte e
va rispettato. Eventualmente ci potrebbero essere delle piccole
varianti, ma semmai le valuteremo strada facendo". Intanto
escono fuori alcuni nomi papabili di giovani dalla serie D. State
guardando anche ai talenti del calcio di serie inferiori? "Certamente.
Se ci sono ragazzi interessanti è giusto provarci. Non basta
prendere sempre quei calciatori già navigati. Voglio dire
talvolta si possono scoprire dei talenti e se un ragazzo si mette in
mostra oppure esplode, è sempre importante per una
società di calcio". Si dovrà affrontare
anche il discorso dei calciatori in scadenza. Citiamo ad esempio
Juanito Gomez, ma ce ne sono altri in lizza. Ma lei che ne pensa? "Sì,
ci saranno quei cinque o sei calciatori che rientrano nei nostri
progetti. Di conseguenza questi calciatori saranno contrattualizzati il
prima possibile". Per concludere, ci tolga una
curiosità. Sta ricoprendo la carica di presidente dal 2014,
adesso, a mente fredda, se avesse la possibilità di tornare
indietro, cosa non rifarebbe? "Onestamente avviene come nella
vita quotidiana. Spesso ci si chiede, se avevo fatto questo o
quest'altro. Se tutti noi conoscessimo già quello che
può succedere in futuro, non staremmo qui a disquisire. In
ogni programmazione fatta ero certo di averla portata avanti con
l'intento di fare bene oppure ero convinto che ci potesse portare pure
in serie B. Ma purtroppo poi, come sappiamo, tutti i percorsi che si
intraprendono non portano i conti giusti, ovvero 2+2 non fa sempre 4.
E' facile giudicare o contestare un operato a priori. Con i
sè e con i mà, nella vita non si va avanti.
Chiaro che qualcosa di certo non lo rifarei...". In altre
parole? "Ad esempio quando ci fu la retrocessione (nel 2015
ndr) e in altre occasioni probabilmente ad oggi avrei agito
diversamente. Ma stiamo parlando con il senno di poi. Pertanto adesso
bisognerà sbagliare il meno possibile. L'ho già
detto a Stefano (Giammarioli ndr) e al mister (Torrente ndr)...".
In pratica, cosa gli ha detto? "Come nella vita, cerchiamo di
sbagliare il meno possibile. Lo sbaglio ci aspetta sempre dietro
l'angolo. Ma se questi sbagli li abbattiamo, meglio è per
tutti e per raggiungere l'obiettivo".
• 23
GIUGNO 2020 Prime
voci. Occhi sul baby Gkertsos. Mentre si tenta di
poter trattenere Lakti. Parla il diesse
Gubbio,
virata verso l'est. Prima una voce, ora diventa
sempre più insistente da più parti.
Nelle mire dei rossoblù infatti finisce Andreas
Gkertsos, classe 2000, centrocampista, di proprietà
dell'Udinese. E' nato a San Vito sul Tagliamento,
ma con doppia nazionalità albanese e greca.
Il ragazzo ha all'attivo alcune presenze nella nazionale
Under 19 dell'Albania. Due anni fa giocava con la
squadra Primavera dell'Udinese totalizzando 33 presenze.
Nella stagione scorsa invece era stato girato in
prestito al Forlì in serie D dove ha fatto
la sua figura. Nelle ultime ore è uscita
proprio in terra romagnola una notizia che vede
il Gubbio interessato al centrocampista Gkertsos
che ha "ben figurato coi galletti" (così
ha scritto il sito web Forlitoday.it), e il portale
forlivese aggiunge che a Forlì potrebbe arrivare
il tecnico Giuseppe Angelini, che due stagioni fa
guidò il Cesena alla vittoria del campionato
di serie D (ora si trovava alla Primavera del Napoli).
Di un interessamento del Gubbio verso Gkertsos ne
ha parlato nei giorni scorsi pure il portale web
friulano Mondoudinese.it e la notizia era stata
accennata nell'ultima settimana anche dal portale
web nazionale Tuttoc.com, pertanto il suo ingresso
nei professionisti potrebbe essere una cosa fattibile.
Gkertsos con il Forlì ha totalizzato 23 presenze
e realizzando un gol: è un mediano puro,
ma con i biancorossi ha giocato anche come esterno
sinistro fluidificante di difesa nel modulo 4-2-3-1
disegnato dall'ormai ex tecnico Massimo Paci. Proprio
per questo motivo il calciatore dei bianconeri può
essere una pedina duttile nello scacchiere di Torrente.
D'altronde, ormai è risaputo che il Gubbio
ha sondato anche diversi giovani nei campionati
di serie D, come ammesso in una recente intervista
al nostro portale da parte del diesse Giammarioli.
Oltretutto da parte del Gubbio c'è la ferma
intenzione di trattenere un altro calciatore albanese
che si è ben comportato in rossoblù
in questa stagione: stiamo parlando di Erald Lakti,
anch'egli classe 2000, mediano puro di ruolo, ma
ad inizio annata era stato impiegato pure come terzino
destro. Ma il calciatore era in prestito, infatti
è di proprietà della Fiorentina, pertanto
si cercherà di convincere la società
viola per un eventuale rinnovo. Tuttavia pare che
Erald Lakti abbia mercato: tempo fa si era parlato
anche di sirene in cadetteria, in particolar modo
si diceva di un sondaggio concreto del Pescara.
Intanto però proprio il diesse Stefano Giammarioli
ha specificato: "Fiducia totale in mister
Torrente, - spiega ai microfoni di Tuttoc.com
- per noi è un riferimento importante".
Ha parlato inoltre del primo incontro positivo con
il presidente Sauro Notari avvenuto sabato scorso:
"Abbiamo formalizzato la conferma del mister
e parlato di quello che saranno i piani futuri.
Ma ci rivedremo nei dettagli per un programma ambizioso".
• 22
GIUGNO 2020 Prime
basi. Si pensa al vice Carretta. Se invece va via
Ravaglia, si punta tutto su Zanellati
Scrivevamo
del primo incontro interlocutorio. Prima della fumata
bianca del rinnovo del contratto per Stefano Giammarioli,
il direttore sportivo eugubino sta muovendosi già
per costruire l'organico in piena sintonia con il
tecnico Vincenzo Torrente. Dopo la chiaccherata
faccia a faccia a tre, è sottinteso che parliamo
del presidente Sauro Notari, prendono il via le
operazioni per costruire il nuovo Gubbio per la
prossima stagione che come ricordiamo slitterà
con ogni probabilità a fine settembre l'inizio
reale del campionato di serie C. Per questo motivo
si sta pensando che il ritiro potrebbe partire non
prima di Ferragosto (le possibili date a partire
dal 18 o dal 20 agosto). Si stanno gettando le basi
e si vuole ora rinforzare lo staff tecnico. Si pensa
a Mauro Carretta, che ha fatto la trafila come allenatore
nelle giovanili del Vicenza per poi essere promosso
in prima squadra dei biancorossi come vice allenatore
nella stagione 2016-2017: in quell'occasione collaborò
prima con Bisoli, poi Lerda e infine proprio con
il tecnico Torrente. Tuttavia Carretta poi è
diventato vice allenatore della Primavera dell'Hellas
Verona, quando l'allenatore degli scaligeri era
Antonio Porta, che ha vissuto una breve esperienza
a Gubbio in serie B quando era a supporto di Fabio
Pecchia (ora alla Juventus Under 23), chiamato nell'estate
2011 a guidare la formazione rossoblù in
cadetteria. Successivamente lo stesso Carretta è
stato poi promosso in prima squadra come vice allenatore
dell'Hellas Verona quando l'allenatore dei gialloblù
era Fabio Grosso e poi quando subentrò Alfredo
Aglietti. Nella sua carriera è stato allenatore
anche delle giovanili del Treviso. Questo potrebbe
essere il primo nuovo tassello. Chiaro che si pensa
al mercato e si cercherà di confermare quelle
pedine che sono funzionali al progetto. Tutti calciatori
che dovranno essere contattati. Tuttavia sembra
plausibile che si proverà a rinnovare con
Malaccari (il capitano), Gomez, Megelaitis e Tavernelli
in primis. Ci sarà un tentativo per trattenere
il portiere Ravaglia, ma è di proprietà
del Bologna e l'estremo difensore emiliano potrebbe
avere mercato in categoria superiore. In tal caso
il Gubbio punterebbe tutto sul portiere Zanellati,
che è di proprietà del Torino.
•
20
GIUGNO 2020 Primo
summit interlocutorio a tre: Notari, Giammarioli
e Torrente. Primo segnale proficuo
Segnatevi
questa data. Sabato 20 giugno 2020. Finalmente dopo quattro mesi, anche
per via di una pandemia che non era pronosticabile, c'è stato il
primo vero incontro tra le parti. Un summit che si è tenuto a
Gubbio e ha preso parte il presidente Sauro Notari, il direttore
sportivo Stefano Giammarioli e il tecnico Vincenzo Torrente. Un
incontro importante perchè da diverso tempo c'erano stati solo
degli approcci telefonici, tra l'altro non si era ancora mai parlato di
calcio, in una fase delicata dove non si sapeva nemmeno come sarebbe
potuto finire il campionato. Ora, a bocce ferme, c'è stato
veramente il primo impatto visivo tra tutti gli interlocutori. Un
incontro interlocutorio diremmo molto importante che - secondo alcune
indiscrezioni - è stato positivo in vista della programmazione
futura. Un conto infatti è parlarsi via etere, un altro conto
è trovarsi di fronte faccia a faccia seduti davanti a un
tavolino. Si è capito che in quattro mesi, fino cioè al
blocco dei campionati per il lockdown, si è portato avanti un
certo lavoro che ha portato i suoi frutti. Lo abbiamo rimarcato a
più riprese nel nostro sito: la salvezza sembrava un miraggio e
invece è un fatto concreto. Il lavoro paga e questo adesso deve
essere visto come un punto di partenza per ripartire da una base. Il
patron Notari ha buone intenzioni, parte ancora carico e con
entusiasmo, come del resto aveva dichiarato ai nostri microfoni in una
recente intervista. Dopo questo primo incontro si aprono ormai dei
chiari scenari. Il presidente dei rossoblù proseguirà con
il duo Giammarioli e Torrente, il primo tra l'altro in scadenza di
contratto a giugno, mentre per il tecnico di Cetara c'era già
un'opzione di rinnovo per la prossima stagione in caso di salvezza,
ovvero l'obiettivo che poi è stato raggiunto. Con questo
colloquio si sono aperte le porte per una possibile di intesa, ma
è chiaro che si attendono ulteriori sviluppi. Diciamo che
c'è stato un approccio diretto per la prosecuzione più
che alla risoluzione. Ma è stato già stabilito che le
parti si incontreranno di nuovo a breve, probabilmente già nella
prossima settimana. Chiaro che adesso dovranno essere messi sul piatto
la programmazione che deve entrare in merito nell'organizzazione e nei
dettagli. Ci sarà da discutere sui contratti in essere (nove
calciatori, alcuni dei quali potrebbero non rientrare nei piani
tecnici), capire chi sarà ultile per quanto riguarda quei
calciatori in scadenza e si dovrà pianificare quali potrebbero
essere quei rinforzi per avere un organico competitivo per il prossimo
campionato. Ma intanto la buona notizia c'è: tutte le componenti
hanno buoni propositi per continuare a lavorare in maniera sinergica e
adesso dalle buone intenzioni il passo più breve è quello
di passare ai fatti. Flash news. Non solo calcio. In questo periodo che
ha segnato la nostra storia, è stato presentato un libro nella
nostra città con il titolo: «il filo della speranza -
storie al tempo del coronavirus». Un libro scritto dal
giornalista eugubino Massimo Boccucci e l'avvocato Tiziana Zeppa, con
39 racconti eugubini su 170 pagine tra vita vissuta nel periodo della
clausura. Roberto Conticelli, presidente dell'Ordine dei Giornalisti
dell'Umbria, ha curato la prefazione del libro.
• 18
GIUGNO 2020
Giammarioli: "Nessuno si aspettava questa salvezza. Sbagliare
meno e spendere di meno..."
Adesso
si comincia a fare sul serio. Si pensa alla prossima
stagione. Ma ancora siamo in attesa del programma.
Parliamo con il direttore sportivo Stefano Giammarioli.
Prima domanda secca. Si è già visto
con la società? "Ancora no. Perciò
attendo nel dettaglio quale sarà il programma".
Chiaro che un diesse si sarà già un
po' mosso. Pertanto cosa ha in mente? "Nel
nostro lavoro ci sono due tipi di programmazione.
Da un lato una programmazione personale dove in
questi mesi si riorganizzano tutti quei calciatori
visionati in questi anni. Dall'altro lato invece
c'è un altro programma che si basa su una
organizzazione in base all'obiettivo della società.
Perciò dico sì, ho già delle
idee. Ma adesso vanno confrontate con la società
appena ci sarà un incontro tra noi".
Quindi vale lo stesso discorso che si è affrontato
con Torrente. Nella intervista al nostro portale
web ha riferito che ha già in mente cosa
fare, ma aspetta prima una chiamata del presidente
Notari per affrontare a dovere il tutto. Ma è
così? "Mi sembra ovvio. Attendiamo
questo incontro perchè di conseguenza determinerà
tutte le situazioni. Vi faccio un esempio: se io
ho una idea che costa 10 e Notari ne vuole spendere
8, non si può fare. Se invece si può
spendere 20, la cosa si può anche migliorare.
Perciò attendiamo idee più precise
anche sul budget che si potrà avere a disposizione
perchè al momento non sono in grado di saperlo".
Vero che voi avete visionato dei calciatori, a noi
ci risulta che avete guardato pure nei dilettanti,
è giusto? "Ma è chiaro, da
anni sto seguendo anche la serie D. Abbiamo fatto
veramente un controllo capillare su calciatori su
più gironi. Posso dirvi che ci sono calciatori
molto interessanti". Alcuni nomi papabili
sono usciti come quelli di Scotto, Benedetti e per
ultimo Bollino. C'è una base di fondamento?
"Credo che adesso è prematuro fare
nomi. Credo però che possono venire dei calciatori
importanti alla nostra causa in un progetto ben
definito". Ci sono anche i nodi di calciatori
in scadenza, ma ci risulta che alcuni potrebbero
essere funzionali al progetto: parliamo ad esempio
di Gomez, di Megelaitis, oppure il giovane Tavernelli.
Che ci può dire? "Certamente sono
situazioni che prima si affrontano e meglio è.
Ma confidiamo sui buoni rapporti che abbiamo con
tutti i ragazzi e con chi li segue". Perciò
concorda nel fatto (da come abbiamo scritto) che
bisogna cogliere l'occasione di giocare in anticipo,
per non fare oggi gli errori di ieri. Che ne pensa?
"Certamente. Con la situazione che si è
creata (senza playout e playoff), si può programmare
prima la prossima stagione. Programmare in anticipo
a volte significa poi sbagliare di meno. Sbagliare
di meno significa anche spendere di meno. Se si
vogliono fare le cose in un certo modo".
Torrente ha parlato di una vera impresa. Questa
salvezza, a freddo, secondo lei ha del miracoloso?
"Ho ringraziato il presidente Notari che
ci ha permesso di lavorare. Ho ringraziato anche
i calciatori, ma soprattutto Vincenzo (Torrente
ndr) perchè ha saputo gestire gli stessi
calciatori che si sono messi a disposizione. Inoltre
ha avuto la forza, insieme a me, di prendere delle
decisioni forti in un ambiente dove si era radicato
un sistema particolare. Tutto ciò ci ha permesso
di stravolgere la classifica e ottenere un risultato
importante, ma solo grazie ad un lavoro molto intenso
in pochi mesi. Alla fine è stato gratificante
perchè abbiamo avuto anche degli elogi fuori
da Gubbio e vi dico perchè: nessuno se lo
aspettava". Ultimo flash. Un eugubino,
Moreno Zebi, nuovo diesse del Cesena: "E'
un nuovo rampollo giovane nel ruolo di direttore
sportivo. Moreno in questi anni è stato molto
bravo a mantenere dei rapporti nel calcio, è
una persona seria e sta facendo la sua gavetta.
Adesso si andrà a confrontare in una piazza
di rilievo che già conosceva da calciatore:
è un ragazzo di Gubbio, si sta meritando
le attenzioni, e da eugubino gli auguro veramente
grandi soddisfazioni. Ma quando gioca con il Gubbio,
è chiaro... deve perdere. Vince il Gubbio".
Un po' di ironia non guasta mai.
• 17
GIUGNO 2020
Gubbio
market, non solo Scotto c'è anche... Bollino.
L'ex: Zebi è nuovo diesse del Cesena
Il
tutto deve ancora decollare. Manca ancora l'aereo
in pista. Mancano ancora l'equipaggio compresi i
passeggeri. Chi conosce il mestiere e funge da ruolo
determinante sul mercato calcistico spesso e volentieri
lavora in anticipo, già prima che gli venga
rinnovato un incarico. D'altronde in casa Gubbio
ci sarà molto da lavorare perchè vanno
definiti quei calciatori che non rientrano nei programmi,
oltretutto vanno stabiliti quei calciatori che sono
in scadenza ma servono alla causa, di conseguenza
serviranno dei rinforzi per trovarsi con un organico
competitivo. Chiaro che il diesse Giammarioli (in
accordo con il tecnico Torrente) non guardano solo
al calcio professionistico e cercano di scovare
visionando anche qualche pedina nel calcio dilettantistico.
Già mesi fa avevamo parlato di un interesse
verso l'attaccante Luigi Scotto del Mantova (virgiliani
appena promossi in serie C). Il calciatore sassarese
si è fatto valere segnando 20 reti in 23
presenze: su di lui c'è anche la caccia di
diverse squadre di serie C, tra cui il Carpi, nonostante
aver compiuto 29 anni. Anche se il calciatore, recentemente,
ha dichiarato (sul sito web Tuttoseried.com) che
potrebbe restare al Mantova, fresco di promozione
nei professionisti. Ma è chiaro che il Gubbio
punta su qualche giovane: dieci giorni fa era uscito
il nome di Federico Benedetti, classe 2001, attaccante
puro con prestanza fisica, cresciuto nelle giovanili
del Perugia, ma si è messo in luce nell'ultima
stagione tra le fila del Trestina in serie D. Negli
ultimi giorni invece è uscito un altro nome:
si tratta di Mauro Bollino, trequartista, ma può
fungere anche da seconda punta oppure come esterno
di attacco, è un classe 1994. Il calciatore
palermitano nella passata stagione si trovava alla
Sicula Leonzio, poi da gennaio si è trasferito
in serie D al Bitonto, la squadra pugliese che è
stata appena promossa in serie C. Il Gubbio sembra
che sia interessato al calciatore siciliano, ma
ci sono gli occhi anche di un'altra neopromossa,
ovvero la Turris. La notizia è stata
rilanciata dal portale web Ilovepalermocalcio.com
dopo che era stata messa in evidenza dal portale
web Tuttomercatoweb.com. Per la precisione Mauro Bollino
ha collezionato già diverse esperienze in
serie C con le casacche di Taranto, Andria, Foggia,
Pisa e Paganese. Una parentesi anche con il Bari
nella passata stagione quando i galletti erano in
serie D. Ultimamente lo aveva seguito pure l'Avellino.
News dal girone. Un eugubino, Moreno Zebi, è
il nuovo direttore sportivo del Cesena. Arriva al
posto del partente Alfio Pelliccioni. Zebi nella
scorsa stagione ha ricoperto il ruolo di diesse
a Novara, poi sostituito con l'arrivo di una nuova
dirigenza. In passato ha ricoperto il ruolo di team
manager nel Perugia. Nel Gubbio è stato consulente
di mercato nel periodo nel quale c'era Giuseppe
Magi come allenatore.
• 16
GIUGNO 2020
In
attesa del first meeting tra le parti (società,
diesse e tecnico), da mettere i puntini sulle
"i"
C'è
da programmare una stagione. Con il vantaggio che
il Gubbio si è salvato in anticipo, evitando
degli scoccianti playout anomali estivi, che sarebbero
stati nocivi non solo a livello sportivo ma pure
a livello economico, visto che per disputarli serve
un protocollo ferreo con una serie infinita di tamponi
che ogni società è costretta a fare
per ogni tesserato, senza considerare tutte le accortezze
anti-covid. Ecco, che questa salvezza anticipata
(che sa di miracolo visto che il Gubbio a ottobre
si trovava penultimo), ha una valenza doppia: oltre
che un valore notevole a livello di risultato sul
campo, ha evitato inoltre delle spese inutili e
dannose per la casse della società eugubina.
In pratica si sono presi due piccioni con una fava.
Da mettere i puntini sulle "i". Serve
puntualizzare, per evitare che ci siano dubbi. Ecco,
allora che va subito programmato il futuro, con
tranquillità e ponderazione. Per evitare
errori marchiani passati. Perchè non si può
aspettare sempre la manna dal cielo: non si può
aspettare che qualcosa possa accadere per mezzo
del caso. Adesso va sfruttata questa stagione anomala,
ottenendo dei veri vantaggi sul mercato e su come
costruire la squadra. Perciò ribadiamo il
concetto: da mettere subito i puntini sulle "i".
Bisogna essere scrupolosi e precisi se si vuole
pensare in grande. Le parole lasciano il tempo che
trovano, contano i fatti. Si attende a breve un
incontro tra il presidente Notari e il duo che ha
condotto la nave in porto nonostante le interperie
e in un mare in burrasca: ci riferiamo al diesse
Giammarioli e all'allenatore Torrente che aspettano
una chiamata per progettare la prossima stagione.
Incontri che dovranno avvenire a breve, ad oggi
in concreto c'è stato solo un pour-parler.
Altre situazioni spinose da affrontare: quei calciatori
contrattualizzati che potrebbero non fare parte
più del progetto del nuovo Gubbio. Probabilmente
quelle pedine che sono state cedute a gennaio in
prestito (dicasi di Sbaffo) e quelle che sono stati
meno utilizzati in campionato (dicasi di Konate,
Bangu, El Hilali e forse Bacchetti). Poi tanti calciatori
in scadenza sui quali fare diverse valutazioni:
tra questi si proverà a trattenere il portiere
Ravaglia (però dipende dal Bologna), Megelaitis
(metronomo instancabile di centrocampo), i centrocampisti
Malaccari (il capitano) e Lakti (ma dipenderà
dalla Fiorentina, eppure piace al Pescara), l'attaccante
Gomez (che ha dimostrato ancora che può fare
la differenza) e il baby Tavernelli (cresciuto molto
nella seconda parte di campionato), e un pensiero
pure sul centrocampista Bove arrivato a gennaio
dalla Sambenedettese. D'altronde il tecnico Vincenzo
Torrente è stato chiaro nella recente intervista
sul nostro sito: "Voglio tenere dei
calciatori funzionali al mio modo di vedere il calcio.
Ma aspetto la chiamata del presidente Notari".
Prima di tutto si attende il first meeting tra le
parti. Attendiamo a braccia conserte.
• 15
GIUGNO 2020
Coda:
"Da gennaio cambio di registro notevole.
Sono pronto a restare. Mi voleva il Perugia..."
Andrea
Coda è in scadenza di contratto. Era arrivato
a campionato in corso quando il Gubbio era in brutte
acque. Un bagaglio di esperienza notevole (tanti
anni all'Udinese in serie A), si è visto
in campo e nello spogliatoio. E il Gubbio è
riuscito a salvarsi senza i playout. Il difensore
centrale toscano ci dice a riguardo: "Avete
detto benissimo, una salvezza importante. Ma parto
da una premessa". Prego, dica? "Avevo
avuto per l'estate una porta aperta con Perugia.
Conoscevo il tecnico Oddo che mi aveva avuto a Pescara
per due anni. C'era stato Angella infortunato e
quindi si era pensato a me. D'altronde la mia ragazza
è Veronica Angeloni (schiacciatrice nel Bartoccini
Fortinfissi Perugia in A1 di pallavolo) e ci piace
affrontare il nostro lavoro in condivisione. A Perugia
la situazione era in stallo, così mi si era
aperto uno spiraglio con il Gubbio: conosco Andrea
Cupi (avevamo giocato insieme ad Empoli) e ho valutato
anche questa ipotesi. Però ho trovato la
porta chiusa: c'era la vecchia gestione, mi venne
riferito che c'era una squadra giovane, perciò
la cosa rimase ferma in stand by. Poi nel momento
in cui c'è stato l'arrivo di Giammarioli
e Torrente, mi si è aperta la porta anche
in rossoblù: posso dire che quando sono
venuto ad allenarmi a Gubbio a fine ottobre, c'era ancora
uno spiraglio con Perugia. Sono sincero, sono stato
in attesa prima che firmassi. Tuttavia a Gubbio
sono felice di essere arrivato e non sono venuto
per motivi economici: dentro di me ho una passione
viva, nello spogliatoio mi faccio sentire perchè
anche se ho 35 anni e come se ne avessi 16, sono
un cazzeggione". Parlavamo del campionato...
"Vero, giusto. Dico che all'inizio non è
stato facile perchè erano tante le cose da
limare, soprattutto nel gruppo. Una squadra giovane,
con mezzi importanti, a mio avviso una buona squadra,
ma mancavano delle sicurezze, delle certezze, servivano
rimproveri e consigli. Come dire, un po' bastone
e un po' carota. Credo che il mio arrivo e quello
di Juanito Gomez sicuramente hanno inciso all'interno
dello spogliatoio. Diciamo che c'è stato
il piglio giusto per centrare l'obiettivo. C'è
stato un cambio di registro e si sono visti i risultati
da gennaio: la squadra ha dimostrato di essere superiore
anche a certe contendenti, basta ripensare a quei
sette risultati con signore squadre. A livello mentale
e fisico eravamo in rampa di lancio. Da gennaio
in poi saremmo terzi in classifica, da penultimi
che eravamo... questo è il vero il concetto".
E adesso? "La mia ragazza ha rinnovato a
Perugia". E quindi? "Sarei felice
di restare. Sposerei il nuovo progetto con il Gubbio.
La mia volontà c'è, anche se oggi
arrivassero altre offerte. Mi trovo bene con l'allenatore
Torrente, con lui parliamo e valutiamo insieme,
sto facendo pure il corso di allenatore a Perugia.
Con il diesse Giammarioli ho un ottimo feeling.
Con il presidente Notari nessun problema, anzi:
fino ad oggi si è comportato bene e quello
che ha promesso ha mantenuto. Purtroppo ultimamente
c'è stato il problema del coronavirus e vanno
valutate alcune situazioni pure a livello di squadra.
Perciò Andrea vi dice: io resterei volentieri".
• 13
GIUGNO 2020
Torrente:
"All'inizio ho trovato anarchia: è
stata un'impresa. Ora aspetto la chiamata di Notari"
Sono
passati dieci anni esatti. Era precisamente il 13
giugno 2010 e il Gubbio targato Torrente vince la
finale di ritorno dei playoff di San Marino per
2-0 con reti di Marotta e Casoli. Inizia il sogno
perchè nel giro di un anno arrivano due promozioni
fino a raggiungere il traguardo storico della serie
B. Ad oggi, lo chiediamo proprio a Vincenzo Torrente,
che sensazioni si provano? "Non ci crederete,
mi sto davvero gustando più adesso che allora
quella vittoria. Sto assaporando meglio quella che
fu una impresa. Fu una giornata bellissima. Ragazzi
straordinari a livello tecnico e morale. Una grande
soddisfazione aver portato 3000 tifosi eugubini
a San Marino. Per me è una grande gioia perchè
fu la prima vittoria alla prima esperienza. Ricordo
ancora la festa fino a Gubbio. Una cavalcata incredibile,
giungere ai playoff e vincere, era il nostro obiettivo
e così è stato. Da lì si costruì
una base con un bel gioco e nell'intento di fare
divertire la gente. Si è costruita una identità
e siamo riusciti a darne una continuità.
Abbiamo tenuto dei calciatori importanti e l'obiettivo
l'anno dopo era salvarsi, eppure arrivò la
serie B. Impresa storica, ma meritata, perchè
abbiamo chiuso con sette punti di vantaggio sul
Sorrento. Due annate fantastiche, indeledibili".
Secondo noi, oggi, è arrivato un altro miracolo.
Precisamente il 13 ottobre 2019 il Gubbio si trovava
al penultimo posto a 6 punti, davanti ad Arzignano
e Imolese (5). Eppure, nel 2020, il Gubbio è
salvo, evitando i playout, con l'era di Torrente.
Che dice? "Ma oggi si può dire, non
è stato semplice. Credo che sia stata fatta
una nuova impresa. Non solo la squadra era penultima
in classifica, ma ho incontrato problematiche all'interno
che poi si sono verificate all'esterno. Pertanto
io e Giammarioli abbiamo dovuto fare un lavoro certosino.
Ho dovuto ricreare una identità di squadra
e una certa mentalità. Lo posso dire: avevo
trovato anarchia, per questo motivo ci sono voluti
due mesi per trovare la quadratura fino al mercato
di gennaio. Più che altro sono stati importanti
le operazioni in uscita che in entrata. Da lì
siamo riusciti a ripartire, un peccato perchè
proprio in quella situazione di anarchia avevamo
perso qualche partita e adesso con quei punti potevamo
disputare pure i playoff. Diciamo che ci siamo fermati
nel momento più bello nostro con il lockdown.
Non dimentico poi che mi sono rimesso in gioco in
una piazza dove c'era più da perdere che
da guadagnare. Non mi piace fare la comparsa, perciò
questo obiettivo è un motivo di grande soddisfazione".
Passato, presente, ora il futuro. Il patron Notari
ha detto che vi incontrerà. Che dice? "Sì,
ho letto le dichiarazioni del presidente e mi fanno
piacere. Mi piace riportare gente allo stadio come
ai vecchi tempi, con l'entusiasmo che ora è
sopito. Ho parlato con Notari per un saluto, mi
ha detto che ci incontreremo la prossima settimana
e perciò aspetto questa chiamata. Pertanto
ci metteremo a tavolino per capire gli obiettivi,
ora dipende da lui quindi". Tanti calciatori
in scadenza, Gomez o Coda per citarne alcuni, quindi?
"Per ora ho fatto solo una chiacchierata
con il diesse Giammarioli. Ringrazio tutti i ragazzi
per quanto fatto con me in quresti mesi. Di sicuro
voglio confermare quei calciatori che sono funzionali
per il mio modo di vedere il calcio. Se torno al
4-3-3 dopo il 3-5-2? Sicuramente è un sistema
che mi piace, come idea c'è, ma dipende dal
mercato. Ma non nego che nella mia esperienza ho
adottato altre soluzioni".
••••••
• 11
GIUGNO 2020
La
storia. Farina al Leeds United. E quella confessione
a Tv2000: "Trovai pure indifferenza..."
Ma
che fine ha fatto Simone Farina? In questo periodo
abbiamo ricordato quel biennio fantastico del doppio
salto di categoria verso la serie B. Lui faceva
parte di quel team vincente di Torrente, poi giocò
pure in serie B dove ci fu un fatto eclatante. Lui
ebbe il coraggio di denunciare un tentativo di combine.
Con la sua denuncia fece partire l'inchiesta (denominata
Operazione Last Bet) sul calcioscommesse. Smise
di giocare a soli 30 anni. Si è rivisto a
Gubbio per l'ultima volta nel giugno 2016 quando
ci fu il Gran Galà Eugubino dove furono presenti
Simoni, Giammarioli, Torrente e Di Felice. Lo si
può vedere in questa carrellata di immagini.
Proprio in quei giorni noi lo intervistammo e ci
disse in breve: "Emozionante tornare, rivedere
questa città splendida che mi è rimasta
nel cuore. Bello essere in questa serata speciale.
A Gubbio due promozioni fantastiche che sono storiche".
Ma allo stesso tempo quando si fece un accenno a
quella parentesi in serie B, preferì trincerarsi
dietro il silenzio: "Preferirei parlare
di calcio. Quella è stata un parentesi che
mi ha segnato" (l'intervista integrale
si trova nel nostro archivio news datata 7 giugno
2016). A distanza di anni Farina fa il suo percorso,
ora si trova al Leeds United, squadra storica inglese
dove sono passati campioni da Joe Jordan fino ad
arrivare a Rio Ferdinand. Simone Farina supervisiona
i progressi dei ragazzi in prestito del Leeds, in
pratica funge nel ruolo di Loan Manager e lavora
al fianco del direttore sportivo Victor Orta: l'allenatore
del team inglese è l'argentino Marcelo Bielsa.
Tuttavia una persona importante è stato Ron
Noble, il segretario generale dell'Interpol, che
ha dichiarato al sito Leedslive (Leeds-live.co.uk):
«Simone Farina ha dimostrato integrità
e coraggio rifiutando un tentativo di corruzione
rivolgendosi alla Polizia. Deve diventare un modello
come Lionel Messi e Cristiano Ronaldo». Tutto
torna. Perchè oggi Simone Farina si è
confessato, tenendo un peso dentro per troppo tempo.
L'ex terzino rossoblù infatti è stato
ospite nella trasmissione 'Beati Voi - La Genesi'
condotta dall'attrice Beatrice Fazi in onda su Tv2000
(Canale 28) e ha vuotato il sacco. Si è presentato
elegante, con un nuovo look, capelli biondi ma con
un taglio corto e ha affermato senza peli sulla
lingua: "Un giorno ricevetti una telefonata,
da un ex compagno di squadra e dovevo incontrarlo.
Quando ci incontrammo andò subito al dunque:
mi chiese di truccare una partita. Mi propose 200mila
euro da dividere con i miei compagni. In pratica
dovevamo perdere per 3-1 contro il Cesena che giocava
in serie A in Coppa Italia. Perchè? Dietro
a queste cose ci sono delle organizzazioni criminali
a livello internazionale. Cosa ho fatto? Non ci
ho pensato un attimo, mi sono deciso a denunciare
subito. Ringrazio mia moglie per questo, ne parlai
subito con lei. Dopo le indagini della Polizia sono
state arrestate venti persone". La conduttrice
incalza il calciatore e fa una precisa domanda,
«e in squadra come l'hanno presa»? "Beh,
diciamo, c'è stata molta indifferenza. E
questo l'ho sofferto tanto. Il Gubbio la reputavo
la mia seconda famiglia, invece ho cominciato a
non giocare e ancora oggi non riesco a capire. Per
fortuna una persona importante nella mia vita mi
ha aiutato molto e successe quando incontrai l'americano
Ron Noble dell'Interpol: mi aiutò perchè
combatteva per la stessa causa. Poi ho capito che
era meglio cambiare aria e mi sono trasferito in
Inghilterra. Se tornassi indietro? Rifarei tutto,
ora così sono un vincente". L'intervista
integrale in video.
Adesso Simone Farina ha preso anche il patentino
da Direttore Sportivo.
• 10
GIUGNO 2020 Zanellati:
"Stagione positiva, senza lo stop potevamo
fare i playoff. Ed io vorrei riscattarmi..."
Parla
il portiere Alessandro Zanellati, all'inizio fu
titolare, poi ha fatto da secondo all'estremo difensore
e compagno di squadra Federico Ravaglia. Zanellati
parla tramite il canale ufficiale della società
via youtube e svela una curiosità: "In
questa fase mi è mancato il campo perchè
ti mancano le distanze e ti manca il contatto con
il terreno erboso. Ma il nostro ruolo è così
bello che ti butteresti anche sul cemento. Basta
fare quello che mi piace, il portiere. Mi sono adattato
di portare un po' di sintetico a casa".
L'esordio tra i professionisti nella partita interna
contro la Virtus Verona del 1 settembre 2019: "Parto
da una premessa: penso che avere fatto la trafila
nelle giovanili del Torino è stato gratificante,
soprattutto quando giocammo un derby contro la Juventus
e lo vincemmo, ed io parai anche dei rigori. Tuttavia
posso dire che quell'esordio a Gubbio mi ha creato
una situazione nella quale era tutto un po' strano.
In certe categorie ti senti più responsabilità
addosso. Nel senso che tutto è più
ingrandito ed importante, pertanto tu ti senti portato
a fare il meglio possibile. Perciò ho vissuto
davvero un mix di emozioni particolari".
Si aspettava di più da questa stagione a
livello personale? "Ma credo che sia stato
un primo passo per la carriera. In ogni caso sono
realista e dico che avrei potuto fare molto di più.
Non parlo solo delle presenze, ma della qualità
che avrei potuto dare in campo. Spero di rifarmi
e la passata annata la guardo con positività
per migliorarmi in futuro. Sbagliare è umano,
riguardare gli errori è legittimo e proprio
dagli errori bisogna sapere ripartire".
La squadra, un giudizio? "Sarebbe da dire
che l'annata è divisa in due fasi. La prima
parte non positiva, altresì la seconda fase
è stata molto positiva. Sono convinto che
se non ci sarebbe stato questo improvviso e inaspettato
stop (per via del lockdown ndr), in classifica potevamo
essere oggi in una posizione senz'altro più
eleveta. Non nego che con ogni probabilità
oggi potevamo giocarci qualcos'altro in questo campionato,
ovvero i playoff. Stagione anomala per quanto successo,
ma senz'altro positiva. D'altronde si è creato
un bel gruppo, un legame che è diventato
sempre più forte tra compagni. In particolare
ho legato con Zanoni e con Bove, si è creato
un bel rapporto". Un rammarico? "Non
aver potuto assistere alla Festa dei Ceri. Mi piace
l'atmosfera medioevale, mi piace Gubbio, mi sarebbe
piaciuto molto viveve questa festa". Un
sogno nel cassetto? "Avere il numero 1 come
maglia nel Torino in prima squadra e poter vincere
il derby con la Juventus allo Juventus Stadium.
Un conto averlo vinto a Vinovo con le giovanili,
un altro conto è vincere il derby in casa
della Juventus per uno che tiene la fede granata".
• 09
GIUGNO 2020 Obiettivo
raggiunto. Da penultimi alla salvezza diretta. Ma
chi se lo sarebbe mai aspettato?
Elementare,
Watson! Elementary, my dear Watson: così
diceva Sherlock Holmes, l'investigatore, al suo
dottore. Per risolvere ogni caso. A Gubbio andava
risolto un caso. Scoprire come raggiungere la salvezza.
Un caso che sembrava irreversibile. Dopo nove giornate,
dopo la sconfitta interna contro il Carpi, dopo
tre sconfitte e sei pareggi, la situazione sembrava
già complicata. Un Gubbio che occupa il penultimo
posto a quota 6 punti, davanti solo al fanalino
di coda formato dal duo Imolese e Arzignano Valchiampo.
Senza vittorie, solo un detective poteva risolvere
il caso. Un colpo di spugna, arriva il duo Giammarioli
e Torrente, per risollevare la baracca che per molti
sembrava un miracolo. In pochi in verità
ci credevano, anzi qualcuno ha storto pure la bocca
quando arrivarono, oltretutto Torrente ha trovato
pure il campo minato. Ma chi è abituato a
battagliare non ha mai paura della guerra. E guerra
è stata. Il Gubbio risale la china, ottiene
le prime vittorie (poi saranno cinque), a fronte
poi di sette pareggi e sei sconfitte. A gennaio
la squadra di Torrente spinge sull'acceleratore
fino ad arrivare a febbraio con un bottino lodevole
di sei risultati utili consecutivi. Un po' ricorda
l'exploit a cavallo tra il 2010 e il 2011 quando la
squadra di Torrente ottenne otto risultati consecutivi,
per poi chiudere il campionato con l'approdo in
serie B. Peccato che, stavolta, la corsa si è
fermata sul più bello: dopo il 23 febbraio
non si è più giocato per via del lockdown.
Ma quel 23 febbraio rimane nel suo piccolo una data
storica: un pareggio con la quotata Reggiana che vale
molto se guardiamo la classifica attuale cristallizzata.
Una posizione che è una sentenza. Il Gubbio
a quota 28 punti, evita la zona playout, e si salva in
piena regola. Obiettivo
centrato in pieno. Elementare Watson. Ma l'impresa sa di
miracolo, visto come era iniziata la stagione. Il
Gubbio, in base alla graduatoria basata su un algoritmo,
chiude il campionato al quindicesimo posto: algoritmo
pari a 39,57 punti. Ecco la classifica completa.
Adesso si ripartirà il 27 giugno con la finale
di Coppa Italia tra Juventus Under 23 e Ternana.
Il 27 giugno e il 30 giugno si giocheranno i playout.
Mentre i playoff si giocheranno dal 1 luglio per
finire al 22 luglio. Le modalità complete
sono elencate in questo link.
• 08
GIUGNO 2020 Notari:
"Felice per la salvezza. Ora le prime mosse.
Convocherò sia Giammarioli che Torrente"
Il
Consiglio Federale si è riunito e ha dato
la sentenza definitiva. Le classifiche vengono cristallizzate.
Monza, Vicenza e Reggina promosse in serie B. Retrocedono
Gozzano, Rimini e Rieti. In campo si giocheranno
solo playoff e playout. Il Gubbio è salvo
chiudendo al quattordicesimo posto. Allora, così,
facciamo il punto della situazione con il patron
Sauro Notari. Quindi, a caldo, qual è il
suo commento? "Ho sempre sostenuto che la
classifica andava cristallizzata, perciò
si è avverato ciò che sostenevo. Non
c'erano le condizioni per concludere il campionato
e così è stato. Per me è giusto
così, si è fatta la scelta migliore.
Poi è chiaro che ci saranno gli scontenti.
Però ribadisco che è stata approvata
la strada migliore che si poteva fare in questa
situazione". Sui playoff e playout da giocare
invece che ne pensa? "Le dirette interessate
non sono tanto d'accordo. Ma è stata usata
una logica lineare. Se la prima in classifica è
stata promossa e quelle dietro devono fare i playoff,
come logica conseguenza si è usato lo stesso
criterio in fondo alla classifica con una retrocessione
diretta e le altre che si giocano la salvezza ai playout". Ma c'è
un punto fermo. Il Gubbio è salvo. Obiettivo
raggiunto. Quanto è felice da uno a dieci?
"Dire quanto sono contento è riduttivo.
Sono contentissimo, anzi di più. Già
si sa che ripartiremo dai professionisti e questo
è lodevole. Per ora non sono previste riforme
per poter cambiare lo statuto. Anche se a lungo
andare sono convinto che ci saranno delle modifiche.
Ma quando ci sarà questa riforma (con la possibilità
di 40 squadre in B con due gironi ndr), in tal caso
noi staremo
attenti all'evolversi della situazione ed eventualmente
ci adegueremo per la costruzione della squadra".
Ormai è assodato che il campionato è concluso:
che fa il presidente, inizierà i
primi incontri per programmare la prossima
stagione? "Prima di tutto entro la settimana
mi adopererò per chiudere tutte le questioni
che interessano il campionato appena concluso: mi
riferisco a tutte le pendenze e a tutto ciò
che va fatto nello specifico. Di conseguenza la prima
cosa che farò è convocare sia
Stefano (Giammarioli, il diesse ndr) e Vincenzo
(Torrente, l'allenatore ndr). Proprio da qui si
ripartirà per rimettere in piedi in prima
battuta le decisioni che si faranno sul mercato:
ci saranno da discutere le conferme e le non conferme.
Nove calciatori sono sotto contratto, ma bisognerà
vedere chi di questi rientrerà ancora nei
programmi e chi no. Alcuni di questi purtroppo non
rientreranno nei piani tecnici e a malincuore si
dovrà trovare un'altra soluzione nonostante
siano sotto contratto. Si cercherà la soluzione
migliore per il bene di entrambi". Inoltre
ci
sono in scadenza anche quindici calciatori, giusto?
"Senz'altro. Si discuterà su alcuni
elementi che fanno al caso nostro e quindi discuteremo
certamente su probabili riconferme. Chiaro però
che va sempre rispettato il budget, sapete come
la penso e non vorrei essere ripetitivo: fare spese mirate
e non frettolose". A margine dell'intervista
perciò puntualizziamo. Sotto contratto ci
sono Bacchetti, Cinaglia, Konate, Filippini, Rafa
Munoz, Bangu, El Hilali, De Silvestro e Sbaffo.
In scadenza di contratto sono Ravaglia, Zanellati,
Coda, Maini, Zanoni, Benedetti, Bove, Lakti, Malaccari,
Megelaitis, Meli, Ricci, Dubickas, Juanito Gomez
e Tavernelli.
• 07
GIUGNO 2020 Gubbio,
occhi puntati su Benedetti. Bonura lo promuove:
"Ragazzo su cui ci si può investire"
Spunta
un nome nuovo per l'attacco. Una giovane speranza,
è un attaccante centrale, che si è
fatto valere nel campionato di serie D. Si tratta
di Federico Benedetti, classe 2001, cresciuto nelle
giovanili del Perugia, quest'anno a Trestina uno
score con 25 presenze realizzando 5 reti, fino a
quando non ci sono stati gli stop per i campionati
per via della pandemia. Un calciatore che piace
al Gubbio, ma c'è un interesse anche del
Cesena (così ha scritto Tuttoc.com). Allora,
siamo andati a fondo di questa prima indiscrezione.
Ne approfittiamo per parlarne con una vecchia conoscenza
del Gubbio, Marco Bonura (ex calciatore e allenatore
dei rossoblù), che proprio nelle ultime ore
ha firmato con il Trestina e sarà il nuovo
allenatore degli altotiberini. Allora, Bonura, ma
cosa ci può dire del baby Benedetti? "Curiosamente
ho già chiesto al mio presidente (Leonardo
Bambini ndr) come costruiremo la squadra e si è
parlato proprio di Benedetti. Mi è stato
risposto che veramente ci sono situzioni
in ballo in Lega Pro e probabilmente andrà
a giocare in serie C". Giungono conferme
allora. Che calciatore è? "L'ho
visto all'opera in alcune circostanze e mi è piaciuto: fisicamente è ben
messo, ha dei grandi margini di miglioramento. Senza
dubbio ha qualità, tempi di gioco, sa tenere
palla, tiene botta e in campo dà tutto. Un
profilo che può diventare un investimento.
Bisogna lavorarci, ma con un allenatore come Torrente
si può fare. Un calciatore che segna e ha
creato dei rigori, una pedina che sa farsi rispettare
in campo". Intanto Bonura ha firmato a
Trestina, come è nata questa scelta? "Dopo
questo periodo di crisi, trovare subito squadra
è una impresa. Una società con le
idee chiare, c'è un progetto serio, nel loro
piccolo vogliono fare le cose per bene, nonostante
questo periodo difficile che tutti stanno attraversando
per la pandemia". Tuttavia nei dilettanti
Bonura si è ben comportato o no? "Ma
sì, bene o male. Ho iniziato a Lama con Podrini
è ci siamo salvati raggiungendo l'obiettivo.
Lo stesso dicasi con la Subasio dove ci è
mancato il colpo finale perdendo lo scontro diretto
contro il Bastia, altrimenti saremmo stati promossi.
Con lo stesso Bastia in serie D ho raggiunto la
salvezza. A Sansepolcro sono subentrato ma non è
stato facile, la preparazione e lo staff non sono
tuoi, abbiamo fatto molto bene fino a dicembre e
poi a gennaio in verità c'è stato
un ridimensionamento a livello di mercato".
Tornare in Lega pro, ci pensa? "Magari,
uno ci spera sempre, sono giovane, ho 40 anni. Chiaro
che prima bisogna fare bene nei dilettanti e poi
ci vuole che qualcuno scommette su qualche allenatore
emergente. Ci vuole fortuna e ambiente giusto, per
crescere ancora".
• 05
GIUGNO 2020 Serie
C al bivio. Tra mercato, stranezze e polemiche.
Nel girone un esonero, e tanti nodi...
É
una situazione veramente bizzarra in cui la serie
C si sta frantumando. Come è difficile mettere
in accordo chiunque, pure in una situazione di emergenza.
Il campionato si doveva fermare, poi un vero dietrofront,
ora si giocheranno probabilmente solo i playoff
e i playout. Ma non si sa in quali condizioni e
in che modo con un protocollo difficile da rispettare.
Evitare gli assembramenti, quando si è vicino
al contatto umano è categorico l'uso della
mascherina, ma il calcio è uno sport di contatto
e il pallone è preda di tutti. Impossibile non cogliere
le contraddizioni di una partita di calcio fatta
per 90 minuti di contrasti corpo a corpo, interventi
ravvicinati, contatti di ogni genere e poi dobbiamo
vedere esultanze a distanza e panchine con la capienza
dimezzate. Le stranezze non finiscono mai. Quelle
stranezze che sono accompagnate poi da quelle polemiche
inutili che servono a fare capire che il sistema fa
acqua da tutte le parti. Succede in campo politico,
di riflesso imperversa nel calcio. Intanto,
mentre c'è chi litiga se la palla deve tornare
a rotolare o meno, nel girone arrivano altre stranezze.
Non si gioca, ma intanto arrivano i primi esoneri
senza pallone. Infatti l'Imolese ha deciso di allontanare
dal suo incarico Gianluca Atzori, compreso lo staff
dell'allenatore: la società romagnola si trova
al quartultimo posto e ad oggi potrebbe disputare
i playout contro l'Arzignano Valchiampo. Una situazione
che ha colto tutti di sorpresa. Adesso, poi, si
è tornato a parlare di mercato. A partire
in primis dall'oggetto del desiderio del momento:
stiamo parlando di Luigi Scotto, cannoniere del
Mantova in serie D con 20 gol segnati. La squadra virgiliana
è prima in classifica nel girone D e dovrebbe essere promossa in Lega Pro. Ma il calciatore
sardo si è fatto valere a suon di gol, si è aperta una caccia vera e propria: ora
fa gola a Novara, Carpi e Reggiana (come riporta
il sito Tuttomercatoweb.com). Pensare che proprio
lo scorso gennaio l'attaccante sassarese era stato
accostato al Gubbio, nel periodo in cui si parlava
di rinforzi in attacco a gennaio: poi arrivò
il lituano Dubickas dal Lecce. Mentre un ex rossoblù,
Christian Galano, in forza al Pescara è entrato
nel mirino del Monza di Galliani e Berlusconi: se
l'operazione è fattibile, potrebbe ritrovare
l'ex compagno di squadra ai tempi del Gubbio, ovvero
il portiere Lamanna. In casa Gubbio, d'altronde,
ci sarannno da sciogliere tanti nodi con ben quindici
calciatori in scadenza di contratto. Pertanto si
aspetta un mese rovente, giorni caldissimi e tante
incognite.
• 03
GIUGNO 2020 Malaccari:
"Io resterei, ancora non ne abbiamo parlato.
Che restino Torrente e Giammarioli"
Il
capitano Nicola Malaccari parla, ancora rintanato
nelle mura domestiche: "Voglio mandare prima
di tutto un messaggio al nostro gladiatore: Romano
Mengoni ha contratto il coronavirus, ma è
riuscito a vincere questa grande sfida ed ora è
fuori pericolo. Ci ha fatto prendere un grande spavento.
Ma colgo l'occasione a nome di tutta la squadra
di salutarlo e abbracciarlo". Si confessa
il jolly di centrocampo dei rossoblù al sito
web Elevensports.it nella rubrica «Eleven
Home» che viene condotta da Jolanda Di Rienzo.
Lo stesso Malaccari poi afferma come ha vissuto
questo periodo di lockdown: "Situazione
difficile per tutti. Noi abbiamo fatto il nostro
e ci siamo allenati dentro casa. Poi quando ci è
stato permesso, corsa all'aperto. Chiaro che ci
manca la palla, la vita di gruppo e il campo".
Ad oggi, però, se finirà così,
il Gubbio sarebbe salvo: "Squadra giovane,
ma squadra importante. Nell'ultimo incontro disputato
siamo riusciti a fermare sullo 0-0 la Reggiana.
Un punto importante direi, vista tra l'altro la
classifica attuale. Se finisce così, la barca
siamo riusciti a portarla al molo. Obiettivo importante,
la salvezza. Ora potremo sfruttare questo vantaggio".
Ovvero? "Perchè così facendo
la società stessa ha tutto il tempo per programmare.
Quindi c'è la possibilità di avvantaggiarsi
rispetto alle altre". Ma ad oggi, scenderebbe
in campo? "Ma sì, siamo pronti. Ne
parliamo anche tra di noi. Questo in fin dei conti
è il nostro lavoro. Bisogna tornare alla
normalità. Credo che il calcio può
diventare anche un momento di distrazione in questa
fase difficile". Ma come abbiamo scritto
anche noi, stilando chi è sotto contratto
o meno, arriva una domanda esplicita. Ma Malaccari,
è in scadenza, resterà ancora al Gubbio?
"La società lo sa: la mia volontà
è di rimanere a Gubbio. Sinceramente però
ancora non si è parlato di programmazione.
Non ci siamo ancora seduti a tavolino. Non sappiamo
ancora chi sarà il nostro allenatore. Con
tutta sincerità se rimanesse Torrente sarebbe
meglio: da quando è subentrato la squadra
ha fatto bene. Sono stato spesso in contatto con
Torrente, se rimanesse per me è uno stimolo
in più per legarmi ai rossoblù. D'altronde
a Gubbio sto bene perchè c'è una società
sana e ce ne ne sono poche in giro: a livello strutturale
poi ha poco da invidiare alle altre". Pertanto
si trova bene con Torrente? "Assolutamente,
sia a livello umano che calcisticamente parlando.
Possiedo certe caratteristiche che mi hanno permesso
di apprendere più velocemente il calcio del
mister. Nel senso che c'è un'idea di calcio
veloce, con un gioco basato su verticalizzazioni
immediate. Mi sono trovato benissimo. Purtroppo
il campionato si è interrotto nel mio momento
migliore". Ma in attacco siete a posto?
"Juanito Gomez è un calciatore importante
e il suo arrivo ha inciso nello spogliatoio: grande
persona, era in serie A e non si discute. Poi a
gennaio è esploso pure Tavernelli, quindi".
Un consiglio per il futuro? "Confermare
Torrente e il Ds Giammarioli, è una grande
mossa".
• 01
GIUGNO 2020 La
battaglia vera. Che va al di là del calcio.
Romano Mengoni ha dovuto sfidare il Covid-19
Da
mesi si è viaggiato nell'incubo della pandemia
e del nuovo coronavirus. Una epidemia che in questo
2020 ha investito in pieno l'Italia e non avveniva
da quasi un secolo con queste proporzioni. Un virus
che intacca l'intimo delle persone. Evidentemente
solo chi ci si passa in prima persona riesce poi
a capire il dramma della situazione. É come
una guerra. E in guerra si va per combattere. Ebbene,
oggi raccontiamo la battaglia del preparatore atletico
del Gubbio: Romano Mengoni, che compirà 60
anni il prossimo 25 giugno, di Montecassiano, ha
lottato ed è uscito fuori dal tunnel. Una
situazione che ha lasciato il fiato sospeso un po'
tutti quanti. Un virus che ha messo a dura prova
Mengoni, nonostante sia un salutista, sempre attento
a tutto. Questo è un monito per tutti, nessuno
è indenne. Il virus è invisibile,
subdolo e può toccare tutti. La notizia era
stata riportata nei giorni scorsi sul quotidiano
«Il Messaggero». Tuttavia nel maceratese
viene raccontata la storia più nel detteglio.
Cioè dal ricovero in terapia intensiva che
risale al 23 aprile, prima nell'ospedale di Camerino
e poi adesso si trova nel nuovo Center Covid di
Civitanova, inaugurato da poco in Marche con l'ausilio
di Bertolaso. Si può leggere in questo ampio
articolo sul portale web Cronachemaceratesi.it.
C'è stato un momento di affetto da parte
della Gubbio Calcio in questi giorni difficili,
da parte del presidente e dei dirigenti, l'allenatore
Torrente e lo staff, ma è stato in contatto
spesso con la famiglia Mengoni anche il figlio di
Gigi Simoni (appena scomparso). Come riporta il
quotidiano «il Resto del Carlino», si
può leggere un ampio articolo nell'edizione
web.
Per dovere di cronaca ricordiamo che con Romano
Mengoni si legano le due promozioni (dalla serie
C2 alla serie B) del 2010 e del 2011, proprio con
Torrente aveva lavorato anche a Bari e alla Cremonese,
nel suo score vanta esperienze anche nel Perugia
e alla Maceratese. Ma ora Mengoni ha dovuto affrontare
la più grande battaglia. La battaglia della
vita.
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