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• 30
maggio 2014 Focus.
Ma il senso di appartenenza dove è finito?
In due anni passati... 64 anni calciatori!
Quello
che viene comunemente definito il "senso di
appartenenza" è sicuramente un sentimento
di fondamentale importanza nella nostra vita quotidiana:
cioè è un legame che si instaura tra
individui coscienti di avere in comune una medesima
matrice culturale, intellettuale, sociale e professionale.
Questo discorso vale anche per il calcio dove una
squadra è formata da un gruppo, cui fa riferimento
il senso d'appartenenza alla maglia basato sull'attaccamento
che un calciatore generalmente prova nei confronti
dei colori che indossa ogni domenica in campo. Un
valore basilare per rendere una squadra forte, temibile
e che rende un gruppo unito e inossidabile. Quel
senso di appartenenza (purtroppo) in casa Gubbio
non si vede più da alcuni anni. E i risultati
(anche quelli, purtroppo) sono sotto l'occhio di
tutti. Nelle ultime stagioni in maglia rossoblù
sono passati tanti calciatori: negli ultimi due
anni ben 64 calciatori, di cui 34 solamente in questa
stagione. E a fine stagione ci si ritrova con un
paio
di mosche in mano perchè nessun calciatore (o per
meglio dire, quasi tutti) è di proprietà
del Gubbio. Solo due calciatori sono in comproprietà
con due società di serie A: ci riferiamo
al difensore Ferrari (a metà con il Parma)
e al jolly di centrocampo Malaccari (a metà
con l'Atalanta). E poi da quest'anno nel calcio italiano,
cioè a partire dalla stagione 2014/2015 non
sarà più possibile stipulare tra i
club contratti di comproprietà, mentre resta
la possibilità di rinnovare per un anno quelle
ancora in essere fino ad esaurimento. La decisione
è stata imposta dalla Figc per adeguarsi
ad una direttiva europea della Uefa. Mentre gli
altri calciatori (quest'anno a Gubbio) sono tutti
in scadenza di contratto. Perciò è
tutta una squadra tutta da rifare, con la logica
conseguenza della perdita di una certa identità.
Un calciatore passa e se ne va, i colori della maglia
e l'onore della maglia non esistono più,
e un certo senso di appartanenza è andato
a farsi benedire. Ebbene, il Gubbio deve farsi un
esame di coscienza: si deve ritrovare una certa
identità e l'attaccamento alla maglia. Quella
voglia di lottare sul campo gettando il cuore al
di là degli ostacoli. Ci rimase impressa
una frase ai tempi di Torrente di un calciatore
della Salernitana che mentre rientrava negli spogliatoi
diceva al suo allenatore: "Ma come si può
fare per recuperare il risultato? Questi (i calciatori
ndr) del Gubbio corrono il doppio di noi...".
Va costruito uno zoccolo duro (pochi elementi, ma
basilari), anche con un contratto biennale, e poi
largo ai giovani ma che abbiano motivazioni e fame
di calcio con la maglia rossoblù attaccata
alla pelle. Intanto una brutta notizia arriva da
Parma. L'Alta Corte del Coni infatti ha respinto
il ricorso presentato dai ducali contro la mancata
concessione della licenza Uefa e di conseguenza
viene ripescato il Torino in Europa League. Tutta
colpa di una ritenuta Irpef non pagata nei tempi
stabiliti (circa 300 mila euro) sullo stipendio
di alcuni calciatori di proprietà del club,
che hanno giocato temporeamente in questa stagione
in altre squadre. Così si potrebbe registrare
un mancato introito nelle casse del Parma di circa
8 milioni di euro. Per saperne di più ecco
perchè il Parma è stato estromesso.
Ci sembra ovvio che questa notizia negativa provocherà
un effetto domino anche sulle società satelliti,
tra cui c'è il Gubbio che proprio nell'ultima
stagione ha ricevuto in prestito proprio dalla società
parmense ben 19 calciatori. Il Parma, con ogni probabilità,
potrebbe chiudere i rubinetti e concedere in prestito
molti meno calciatori. Il Gubbio nella passata stagione
ha costruito la squadra basandosi per la maggior
parte sui prestiti ottenuti dal Parma in base ad
un accordo sinergico per valorizzare dei giovani
della società ducale. Questa sentenza potrebbe
vanificare o quantomeno modificare l'accordo esistente
che esiste tra la società del Gubbio e la
società estromessa dall'Europa League. Senza
dimenticare che esistono dei problemi in società
(quella eugubina) e il prossimo Cda sarà
cruciale per il futuro.
• 29
maggio 2014 Falzerano:
"Rammarico per aver perso i playoff".
Giammarioli: "Altre possibilità di
lavoro..."
Al
"Pallone d'Oro del Calcio Umbro 2014"
indetto dal "Giornale dell'Umbria" che si è svolto a Perugia il 27 maggio, premi
anche per la Lega Pro. Per il Perugia tanti premi
speciali per la promozione al presidente Santopadre,
al diesse Goretti, al tecnico Camplone e al miglior
calciatore Moscati. Fra i migliori calciatori della
Lega Pro ha ricevuto il premio "Daniele Tealdi"
l'attaccante Marcello Falzerano del Gubbio. Lo stesso
calciatore, intervistato insieme a Luca Tosti di
Trg Network proprio a Perugia, ha detto: "Questo
premio fa molto piacere, soprattutto a titolo personale.
L'unico rammarico in questa stagione è che
non siamo riusciti a centrare gli obiettivi che
ci eravamo prefissati". Quindi cosa è
mancato alla squadra per poter centrare i playoff?
"Sinceramente non so cosa sia mancato. Da
quando sono arrivato io (gennaio ndr), posso dire
che il gruppo ci ha provato in tutti i modi. Però
a volte succede nel calcio che poi i risultati non
arrivano e quest'anno non ci è andata bene".
Stagione ormai conclusa a Gubbio, ma quale sarà
ora il futuro di Falzerano? "Sono in scadenza
di contratto con il Gubbio: ora insieme al procuratore
vedremo il da farsi. Adesso è presto per
dire dove giocherò. Finchè non ci
sarà una squadra che mi metterà davanti
agli occhi un contratto, aspetterò. E per
il momento ancora non ho ricevuto nessun contatto
con il Gubbio". Ma qual è stato
il momento più brutto in questa stagione
a Gubbio? "La partita contro L'Aquila: l'ho
vissuta dalla panchina, ma già sul 2-0 per
gli ospiti c'è stata l'espulsione di Giallombardo.
Praticamente in quel momento la partita era già
finita e pure le speranze per raggiungere i playoff
sono totalmente svanite". Durante la serata
era presente anche l'allenatore dell'Hellas Verona,
cioè Andrea Mandorlini. Dopo i complimenti
di rito per l'ottimo campionato disputato in serie
A dalla formazione scaligera, abbiamo chiesto informazioni
di Juan Inacio Gomez Taleb, indimenticato attaccante
del Gubbio. E Mandorlini, quando gli abbiamo nominato
il nome del calciatore argentino, con il sorriso
sulle labbra, ha risposto così: "Juanito?
Beh, Juanito è un ragazzo speciale. Un calciatore
molto bravo, di qualità immense".
Ogni altro commento è superfluo. Durante
la serata presente anche il diesse dei rossoblù
Stefano Giammarioli: intervistato dall'equipe di
Tuttomercatoweb.com ha parlato del suo futuro: "Avrò
un incontro con il Gubbio e poi con Pietro Leonardi
(del Parma ndr): solo poi decideremo cosa fare. Ci
potrebbero essere altre scelte all'orizzonte? Prima di tutto mi
incontrerò con Fioriti perchè sono
sotto contratto con la Gubbio Calcio. Però
non nascondo che già dall'anno scorso, con
Leonardi, ho fatto delle mie scelte di vita personale
seguendo anche le sue indicazioni. Perciò
solo dopo aver parlato con Fioriti vorrei anche
parlare con lui (Leonardi ndr) perchè sono
molto legato a questo personaggio e mi sta insegnando
tanto. Ci sono altre possibilità di lavoro
e non lo escludo". Lo stesso Giammarioli ha poi aggiunto: "Falzerano,
Pisseri, Ferrari e Tartaglia potrebbero entrare
nel mercato di serie B e qualcuno pure in qualche
rosa in serie A".
• 28
maggio 2014 Antognoni:
"Gubbio, un pubblico caloroso.
L'Italia? Non è favorita, però può
dare fastidio"
Al
"Pallone d'Oro del Calcio Umbro 2014"
che si è svolto a Perugia, indetto da il
"Giornale dell'Umbria" per iniziativa
dell'agenzia giornalistica Infopress, è stato
ospite d'onore Giancarlo Antognoni, bandiera della
Fiorentina, attualmente lavora in Figc. Lo abbiamo
intervistato e abbiamo toccato più punti.
Sul palco è stato premiato da Corrado Tasso
con un dono a nome del Viola Club Gubbio. E su Gubbio
parte la prima domanda: c'è mai stato? "Certo
che ci sono stato e fui premiato, ma non ricordo
bene in quale occasione". In passato c'è
stato anche un Gubbio-Fiorentina (stagione 2002-2003)
in C2 e una piccola realtà come Gubbio tre
anni fa ha centrato pure la serie B, un traguardo
che sembrava per tutti insperato: che ne pensa Antognoni?
"Credo che sia stato importante: è
una squadra e una città che ha sempre creduto
nelle proprie possibilità. Non è facile
vincere a Gubbio perchè è diventato
sempre un campo difficile per tutte le avversarie.
Mi risulta che c'è un pubblico caloroso e
questo influisce sul rendimento di una squadra".
E il Perugia intanto è in serie B: "Credo
che sia un grande traguardo e la piazza ha tutte
le potenzialità per tornare in serie A. Non
è tanto facile, ma credo che le ambizioni
societarie siano queste. Perugia merita la serie
A e quindi ci proverà". Lei è
stato campione del mondo nel Mondiale '82 in Spagna:
quale è stato il segreto di quell'Italia
di Bearzot? "C'era un grande gruppo. Inoltre
è stata determinante l'abilità di
qualche calciatore. Diciamo che tutti i calciatori
in quel Mondiale hanno dato quel qualcosa in più".
Di quel Mondiale, quel gol annullato contro il Brasile
è il rammarico più grande? "Più
che altro mi è dispiaciuto non disputare
la finale contro la Germania per infortunio. Ormai
da 32 anni è questo il mio più grande
rammarico". Ma parliamo della Nazionale
attuale: come sono le prospettive per la squadra
allenata da Prandelli con il Mondiale del Brasile
oramai alle porte? "Solitamente l'Italia
non parte mai favorita, ma questo può essere
un vantaggio. Tuttavia nelle grandi competizioni
la nazionale italiana ha sempre dimostrato di essere
all'altezza della situazione. E mi auguro che anche
in questo Mondiale sia all'altezza della situazione.
Sulla carta ci sono avversarie più forti
e con un clima che le avvantaggia: vedi Brasile
e Argentina, e poi la Colombia può essere
una sorpresa come il Cile. A livello europeo Spagna
e Germania sono le favorite, ma io ci metto anche
l'Italia perchè può dare fastidio
a chiunque". Ultimamente nel calcio italiano
non ci sono più i talenti di una volta: secondo
lei perchè? "Purtroppo la situazione
italiana anche a livello politico non è ottimale
come poteva essere negli anni '90 dove c'era la
possibilità di acquisire i migliori calciatori.
Oggi ci pensano i vari Emiri o i Russi a comprare
i migliori calciatori e quindi diventa difficile
competere con squadre di un certo livello. Però
l'Italia la sua figura la fa sempre: ultimamente
non ha vinto tanto a livello internazionale, ma
si trova sempre nelle vicinanze. Ma chiaramente
ci sono difficoltà a livello economico e
politico: sotto questi aspetti è chiaro che
Spagna, Inghilterra e Germania attualmente hanno
un vantaggio nei nostri confronti". Si
deve dare più spazio ai vivai? "Sicuramente
sì: bisogna riguardare qualcosa. Bisogna
inserire di più qualche calciatore italiano
interessante che purtroppo è penalizzato
da tanti calciatori stranieri. Di conseguenza i
nostri giovani più promettenti hanno difficoltà
per essere inseriti in squadre più importanti.
Solo la Roma ha cominciato a cambiare marcia. Bisogna
credere nei giovani talenti perchè possono
dare un grande contributo alle nostre squadre".
• 27
maggio 2014 Mencarelli:
"Il Gubbio non è nostro, ma degli
eugubini. Si è persa di vista la nostra realtà..."
L'intervista
con Rodolfo Mencarelli, vicepresidente dell'A.S.
Gubbio 1910. La prima domanda è ovvia e riguarda
la società. Dopo l'ultima assemblea dei soci
è emersa la questione che per ora rimangono
in carica lei e il presidente Fioriti mentre Notari
e Barbetti escono fuori di scena. Adesso cercherete
di ricontattare o quantomeno ricucire con le persone
uscenti? "Ma sicuramente sì: probabilmente
c'è stato qualche malinteso e probabilmente
ci sarà qualcosa da chiarire. Ora ci sarà
un nuovo consiglio e poi si vedrà il da farsi.
Per me è come se fossero dentro il consiglio".
Ma se la questione non si risolve e rimarrete solo
in due, come si può evolvere la situazione?
"Beh, vorrà dire che faremo un matrimonio
all'italiana. Le porte sono aperte: può entrare
chiunque. Il Gubbio non è nostro, ma è
della città. I proprietari sono gli eugubini
e non noi che gestiamo. Faremo il possibile e vediamo
cosa si può fare. Poi si vedrà anche
perchè le questioni sono tante e non è
così semplice. La gente parla tanto, anche
nei corridoi dei bar, ma le cose bisogna saperle
bene e bisogna essere al di dentro. D'altronde con
i tempi che corrono non è facile, con una
crisi economica che condiziona tutti".
In conferenza stampa il Dg Pannacci ha specificato
che la situazione è difficile ma l'iscrizione
non è a rischio: è proprio così?
"Diciamo che non ho la palla di vetro. Ribadisco:
noi faremo il possibile. Bisogna vedere come sarà
l'accordo con il Parma e con altre società
di serie A. Ci dovremo incontrare con il diesse
Giammarioli anche perchè bisogna capire di
che morte moriremo". C'è stata in
questa stagione anche la contestazione dei tifosi.
A riguardo cosa ci può dire? "Sinceramente,
non capisco. Negli ultimi anni abbiamo fatto cose
egregie, pure una promozione in serie B. L'unico
neo una retrocessione dalla cadetteria, ma ci può
stare visto l'importanza della categoria che abbiamo
disputato in considerazione del fatto della realtà
in cui siamo. Nelle ultime due stagioni abbiamo
disputato una C1 (adesso Prima Divisione, ndr),
per cui non vedo cosa ci sarebbe da contestare.
Abbiamo cercato di fare sempre il possibile per
questa squadra ma non bisogna mai perdere di vista
la nostra realtà. Da parte nostra ci abbiamo
messo sempre impegno, passione, soldi e tempo: questo
non va dimenticato nella maniera più assoluta.
Perciò bisogna tirare le somme e bisogna
far capire alla gente cosa in realtà si sta
contestando. Stiamo adempiendo a tutte le scadenze
dei pagamenti, stiamo ripianando anche i debiti
e attualmente il bilancio del Gubbio stranamente
è in utile. Perciò cosa dobbiamo fare
di più? Vorrei saperlo". In conferenza
stampa il Ds Giammarioli ha specificato che in città
sono arrivati dei messaggi sbagliati, complice anche
un deficit di comunicazione interna verso l'esterno.
Ma cosa ne pensa Mencarelli? "Probabilmente
sì, ma sinceramente non saprei a cosa si
riferisse Giammarioli. Ma se qualcuno vuole delle
spiegazioni si danno in maniera chiara. Le porte
del Gubbio sono sempre aperte, e intorno a noi abbiamo
bisogno di persone costruttive e non di gente che
vuole solo distruggere".
• 26
maggio 2014 Gubbio,
l'ora della verità: si attende la nuova assemblea.
Playoff: finale come da copione
L'ora
della verità. Cruciale per la Gubbio Calcio
questa settimana: entro fine mese è previsto
un nuovo Cda per capire meglio come stanno le cose.
Al momento restano in carica in società solo
il presidente Marco Fioriti e il vicepresidente
Rodolfo Mencarelli. Bisognerà vedere se la
scelta dell'uscita di Sauro Notari da vicepresidente
e la scelta di Filippo Barbetti di non entrare in
pianta stabile nella società, saranno del
tutto confermate o ci sarà spazio per ricucire
lo strappo. Durante la conferenza stampa di giovedì
scorso, a questa domanda precisa, il Direttore generale
Giuseppe Pannacci ha risposto in questa maniera:
"Abbiamo in programma
altri incontri, ma se entrambi hanno preso una decisione
crediamo che sia irrevocabile. Il presidente Fioriti
è molto amareggiato. Tuttavia Fioriti insieme
a Mencarelli si prendono
gli impegni fino in fondo con responsabilità.
Se l'iscrizione ora è a rischio? Assolutamente
no, ma la situazione è piuttosto difficile".
Parole piuttosto chiare che creano ansia in tutta
la tifoseria. Superfluo adesso parlare di programmazione
futura a livello tecnico. Lo ha ribadito pure il
Direttore sportivo Stefano Giammarioli che ha precisato
in maniera netta: "Adesso viene prima la
società: bisogna salvare il Gubbio, ma per
ricompattare tutto servono dialoghi diretti e chiari.
Troppi messaggi sbagliati sono arrivati alla gente,
colpa anche di un deficit di comunicazione interna
verso l'esterno". Un deficit di comunicazione
che in effetti lascia molto riflettere. Come del
resto crea sconcerto un silenzio stampa che dura
ormai da due mesi, poi bruscamente interrotto giovedì
scorso con la conferenza stampa del Dg Pannacci,
del Ds Giammarioli e del tecnico Roselli. Tra l'altro
in quella sede era stato specificato che da quel
momento in poi era terminato il silenzio stampa
e tutti quanti potevano ritornare a parlare. In
realtà non è così: ancora i
tesserati non possono rilasciare delle dichiarazioni
a mezzo stampa, fino a nuovo ordine. Intanto si
sono giocate le partite di semifinale di ritorno
dei playoff. Il Frosinone batte per 2-1 il Pisa:
apre Ciofani, pareggia Kosnic ma nel finale il baby
Paganini regala la qualificazione ai laziali. Il
Lecce piega per 2-0 il Benevento con le reti di
Ferreira Pinto e Zigoni. Finale playoff come da
copione. Domenica prossima (1 giugno) infatti si
gioca la finale di andata a Lecce e il return match
la domenica seguente, ovvero l'8 giugno (decisiva
per la B). Playoff:
Semifinali - Ritorno: Frosinone
- Pisa 2-1 33'
Ciofani (F), 67' Kosnic (P), 91' Paganini (F) Lecce
- Benevento 2-0 20'
Ferreira Pinto (L), 87' Zigoni (L)
• 22
maggio 2014 Parlano
il dg Pannacci, il ds Giammarioli e il tecnico Roselli.
Il resoconto in conferenza...
Termina
il silenzio stampa (durava da due mesi) e parlano
in tre: il Dg Pannacci, il Ds Giammarioli e il tecnico
Roselli. In primis interviene il Direttore Generale,
Giuseppe Pannacci che incalza così: "Vorrei
ringraziare Roselli per la serietà e la competenza
dimostrata. Parlare di programmi a livello tecnico
ora è prematuro: esistono altre problematiche".
Ovvia quindi la domanda sulla situazione societaria
e il Dg Pannacci ha risposto così: "Ci
troviamo in una situazione non felice e non è
facile. Dopo l'ultimo Cda sono nate queste problematiche:
Notari ha rassegnato le dimissioni da vicepresidente
e Barbetti non è intenzionato a entrare in
società". Si cercherà di
ricompattare le fila? "Abbiamo in programma
altri incontri, ma se hanno preso una decisione
crediamo che sia irrevocabile. Il presidente Fioriti
è molto amareggiato. Tuttavia Fioriti insieme
a Mencarelli sono persone responsabili e si prendono
gli impegni fino in fondo perchè vivono questi
colori con passione e responsabilità".
Domanda secca: se le cose rimangono così,
è a rischio l'iscrizione? "Assolutamente
no: l'iscrizione non è a rischio. Tuttavia
la situazione attuale è molto difficile.
Per allestire una squadra competitiva servono basi
solide a livello societario in categorie importanti
come queste". E Pannacci conclude con un
appello: "Ora serve la compattezza di tutti,
ribadisco di tutti, solo per il bene del Gubbio.
Anche gli organi di stampa talvolta hanno acuito
certe tematiche: non ci hanno aiutato e non aiutano".
Tocca al Direttore Sportivo, Stefano Giammarioli,
che dice: "Abbiamo vissuto un'annata anomala.
Abbiamo avuto sempre il nostro modo di fare, alla
ricerca di calciatori sconosciuti per poi poterli
valorizzare: lo facevamo con Torrente e pure adesso.
Ma ribadisco: è stato un campionato anomalo,
anche in altri aspetti". Ovvero? "Sono
rimasto deluso da qualche calciatore, ma avevano
dei problemi seri, non a livello tecnico ma personali.
L'errore nostro più grande è stato
quello che talvolta abbiamo tralasciato un po' di
severità: ma ci servirà da insegnamento
per il futuro prossimo". Appunto, il futuro,
che ne sarà? "Abbiamo avuto una sinergia
con il Parma e cercheremo di proseguire con lo stesso
target. E non dimentichiamoci un fattore importante:
da quando sono entrato a far parte nel ruolo di
diesse in questa squadra abbiamo ridotto ulteriormente
i costi: per la precisione 1/3 di budget è
stato utilizzato rispetto ai miei predecessori.
Oltretutto i soldi sono arrivati da fuori città
(le valorizzazioni ndr). E non dimentichiamoci in
che realtà siamo". Intende dire?
"Come dice lo stesso presidente Fioriti,
a Gubbio non c'è un Zamparini come a Palermo
o un Gaucci come ai tempi d'oro del Perugia. Poi,
in città è stato mandato un messaggio
sbagliato e non si capisce come mai ci sono state
delle contestazioni nell'anno in cui non c'erano
retrocessioni". Questo significa che è
mancata una comunicazione chiara e trasparente verso
la città? "Dico solo che c'è
stato un deficit sostanziale di comunicazione interna
verso l'esterno. E adesso bisogna salvare il Gubbio:
servono le dovute firme e le fideiussioni. Per ricompattare
il tutto servono dialoghi diretti e chiari".
Ma Giammarioli lascerà il Gubbio? "Se
vado via? Prima viene la società, poi tutto
il resto viene dopo". La parola all'allenatore
Giorgio Roselli: "Il Gubbio poteva fare
di più in questa stagione. Parlare di quinto
posto era un errore. Ma il nono posto era alla nostra
portata, ma le cose non sono andate nel modo giusto.
Per me è stato un fallimento di numeri a
livello sportivo. Non sono riuscito a far rendere
al meglio certi calciatori come per me è
consuetudine fare: mi riferisco ai vari Caccavallo,
Falconieri e Baccolo. Il futuro? Devo avere un colloquio
con la società. Se accetterei una conferma?
Dipende, da tanti fattori. Tuttavia mi auguro che
il Gubbio scelga un allenatore assai valido perchè
quello del prossimo anno è un campionato
competitivo al massimo: ci sarà da lottare!".
• 22
maggio 2014 Gubbio,
città in ansia: dal 1998 nei professionisti,
ora sono a rischio. Occorre ricompattare...
Dopo
l'ultimo Cda dove mancavano due elementi cardine
come Sauro Notari e Filippo Barbetti, si è
entrati in uno stato di agitazione e in città
non si parla d'altro. Si pensa al futuro del Gubbio
e tutta la tifoseria è in ansia. Al momento
restano soli il presidente Marco Fioriti e il vicepresidente
Rodolfo Mencarelli. Per questo motivo ci saranno
ulteriori tentativi per ricompattare le fila e non
è escluso che entro fino mese venga convocato
un nuovo Cda per ricucire qualche dissapore che
si è creato proprio all'interno della società.
É chiaro che nessuno si sarebbe mai aspettato
una involuzione così negativa a questo punto
della stagione, anche perchè il campionato
si è appena concluso e il tempo stringe:
si deve programmare la prossima stagione che è
alle porte. Se esistono dei malumori interni, crediamo
che un colloquio chiarificatore va fatto quanto
prima. Ne vale il futuro del Gubbio. Il professionismo
in questa città dura dal 1998, quando con
sudore è stata riconquistata una serie C2
che si era perduta nel 1992. Dopo 16 anni di professionismo,
ora si fa concreta la possibilità che il
Gubbio possa tornare nei dilettanti. Sarebbe una
tragedia inestimabile in una città che tra
l'altro è già martoriata da una crisi
economica che non ha precedenti e di conseguenza
influisce anche sul mondo del calcio. Perdere il
professionismo sarebbe un dramma anche perchè
tutti sanno poi quanto è difficile risalire
nel calcio che conta. In questa situazione di incertezza,
ovviamente si è arenato il discorso dell'allenatore
da scegliere. Resta in cima alla lista sempre Fulvio
Pea, ma arriverà solo se ci sono i presupposti
per costruire una squadra all'altezza della situazione.
Oltretutto Pea è un allenatore stimato, pertanto
è entrato nel mirino di diverse squadre,
tra cui il Monza, anche se la società brianzola
sta accarezzando il sogno di tesserare Rino Gattuso,
ex centrocampista del Milan, reduce dalla sfortunata
esperienza da allenatore a Palermo. Parlando di
mercato, il neopromosso Perugia si è messo
in moto per potersi aggiudicare un ex calciatore
rossoblù: si tratta di Andrey Galabinov,
attaccante bulgaro, che d'altronde sta disputando
un'ottima stagione con la maglia dell'Avellino in
serie B. Lo stesso Perugia sfruttando l'asse Hellas
Verona sarebbe sulle tracce anche di Daniele Ragatzu
(giocava con il Gubbio in serie B). Mentre un altro
ex rossoblù, Alessandro Marotta, lascia Grosseto:
tornerà a Bari ma piace all'Ascoli.
• 21
maggio 2014 Gubbio,
in gioco il futuro: Barbetti e Notari non presenti
al Cda. Pea, un contatto c'è stato
Quando
le cose si complicano e la strada diventa tutta
in salita. Nel Cda in programma martedì sera
20 maggio non si sono presentati due elementi cardine:
Sauro Notari, che finora ha ricoperto la carica
di vicepresidente, e Filippo Barbetti, accreditato
per entrare in società in pianta stabile.
Due assenze pesanti perchè a questo punto
la situazione diventa piuttosto difficile: infatti
se le cose rimangono così potrebbero rimanere
solo in due a dirigere la società eugubina:
ovvero Marco Fioriti (attuale presidente) e Rodolfo
Mencarelli (attuale vicepresidente). Mentre Giancarlo
Brugnoni (è stato vicepresidente) si è
fatto da parte ormai già da tempo. Non c'è
altro da aggiungere: adesso è in gioco il
futuro del Gubbio e dei colori rossoblù.
Adesso il rischio è alto, c'è la massima
allerta, anche se ci si augura che ci sia un ripensamento
da coloro che hanno disertato l'ultimo Cda, con
la speranza che le cose si aggiustano nel più
breve tempo possibile e che venga convocato in tempi
brevi un altro Cda per ricompattare le fila. Lo
scrivevamo tempo fa su un editoriale nel nostro
sito: adesso più che mai serve unità
di intenti. Ma noi lo scrivevamo con il cuore in
mano (e forse qualcuno ci ha snobbato): ritornare
nei dilettanti con la velocità della luce
è un attimo, basta poco, complice anche
una crisi economica generalizzata che sta devastando
il nostro paese in lungo e in largo. La questione allenatore:
un contatto tra Fulvio Pea e il Gubbio c'è
stato. Un breve colloquio tra il tecnico lombardo
e il direttore sportivo Stefano Giammarioli si
è verificato circa un mese fa. Tuttavia Fulvio
Pea è entrato nel mirino anche di altre squadre,
tra cui il Monza dove gioca Marco Briganti (ex capitano
rossoblù). Ma la situazione del tecnico è
in stand by.
• 20
maggio 2014 E
il papabile identikit del nuovo allenatore è...
Fulvio Pea. É un motivatore per i giovani
L'identikit
del possibile allenatore? Porta il nome di Fulvio
Pea, ed è un vecchio pallino della società
eugubina. Il tecnico di Casalpusterlengo ha lavorato
per diversi anni nello staff di Gigi Simoni prima
in Bulgaria con il Cska Sofia e poi con Ancona,
Napoli, Siena e Lucchese. Nel 2005 diventa allenatore
della Lucchese quando Gigi Simoni diventa il direttore
tecnico della squadra rossonera. Allena poi la Primavera
della Sampdoria dove vince lo scudetto e poi la
Primavera dell'Inter dove vince il Torneo di Viareggio.
Inizia di seguito la sua carriera in serie B prima
sulla panchina del Sassuolo, Padova e ultimamente
alla Juve Stabia (esonerato il 22 febbraio 2014).
Il nome di Fulvio Pea era stato accostato al Gubbio
nell'estate 2011 quando i rossoblù salirono
in serie B, ma poi non si fece nulla (e infatti
il 10 giugno 2011 il trainer lombardo accettò
l'offerta del Sassuolo). Il Gubbio vuole puntare
sui giovani e proprio per questo motivo Fulvio Pea
sarebbe l'uomo ideale per lavorare proprio sui giovani,
visto il curriculum (appena citato) e perchè
viene considerato un grande motivatore. Ovviamente
è un nome che circola e ancora non c'è
nulla di certo. Bisognerà vedere inoltre
se Pea accetterà
le condizioni del Gubbio, anche se esiste un grande
legame con il direttore sportivo Stefano Giammarioli
(si conoscono da tempo): quest'ultima condizione
potrebbe favorire e non poco l'approdo in rossoblù
dell'ex tecnico della Juve Stabia. Tuttavia è
tutto da vedere e bisognerà aspettare notizie
certe in merito. Come del resto bisognerà
aspettare notizie certe anche dal fronte societario.
C'è da capire quali saranno le cariche dirigenziali
dalla prossima stagione: praticamente certa la conferma
di Marco Fioriti come presidente (manca però
l'ufficialità) come sembra piuttosto certa
la carica di vicepresidente per Rodolfo Mencarelli.
Per il resto è tutto da vedere: ad esempio
Sauro Notari potrebbe essere confermato come vicepresidente
ma non nasconde l'idea di essere più partecipe
nelle questioni decisionali (in pratica vuole un
ruolo di primo piano). Lo stesso discorso dicasi
di Filippo Barbetti che sembrava orientato ad entrare
in pianta stabile in società, ma la situazione
al momento si è arenata in una fase di stand
by. Cruciale sarà il Cda di martedì
sera per sciogliere tanti nodi. Come ci sarà
da sciogliere il nodo della sinergia con il Parma,
che ha strappato al fotofinish la qualificazione
in Europa League: bisognerà sapere quale
sarà in concreto quantitativamente (in soldi)
e qualitativamente (in calciatori) l'apporto della
società ducale nella prossima stagione. Solo
di conseguenza si può programmare la fase
di mercato estiva: una patata bollente (questa)
che si trova nelle mani del direttore sportivo Stefano
Giammarioli, da anni in stretta collaborazione
con l'amministratore delegato Pietro Leonardi.
• 19
maggio 2014 L'allenatore:
Roselli verso l'addio. La società: la settimana
decisiva per le cariche nel Cda
Dopo
la notizia extracalcistica uscita sabato (vedasi
precedente news), in casa Gubbio si cerca di preparare
il futuro. In primo luogo tiene banco la scelta
dell'allenatore. Ancora non c'è niente di
certo, ma con ogni probabilità il tecnico
Giorgio Roselli (insieme al suo vice Massimo Roscini)
non sarà più l'allenatore del Gubbio:
il trainer umbro era arrivato sulla panchina rossoblù
a gennaio dopo la sconfitta interna contro il Perugia
quando fu esonerato il tecnico Cristian Bucchi.
La società puntava ai playoff ma non sono
stati raggiunti: questo è uno dei tanti motivi
della possibile non riconferma di Roselli. E il
Gubbio si sta guardando intorno e non è escluso
che a breve termine venga fuori il nome del nuovo
allenatore. Altro nodo da sciogliere, la situazione
societaria. Infatti in settimana è previsto
un incontro decisivo tra i soci in un Cda così
importante perchè dovrà essere delineato
il futuro del Gubbio per la stagione 2014-2015.
Tuttavia appare scontata la conferma nella carica
di presidente di Marco Fioriti e di Rodolfo Mencarelli
nel ruolo di vicepresidente. Stesso discorso per
Sauro Notari che dovrebbe così di nuovo ricoprire
la carica di vice presidente, salvo sorprese. Mentre ancora è
tutta da definire l'entrata di
Filippo Barbetti come vicepresidente: non è
così scontato infatti che l'attuale presidente
dell'Atletico Gubbio entri in pianta stabile in
società: insomma non è escluso che
continui a dare un suo contributo al sodalizio rossoblù
senza però ricoprire un ruolo importante
in società. In pratica bisogna aspettare
il prossimo Cda per saperne di più: per ora
non ci resta che attendere. Intanto si sono giocati
i playoff, le semifinali di andata. Nel pomeriggio
di domenica il Frosinone ha pareggiato per 0-0 a
Pisa. Mentre in notturna, il Lecce ha pareggiato
in trasferta
sul campo del Benevento per 1-1: vantaggio leccese
con una rete su punizione
di Miccoli al 39' e pareggio nella ripresa di Mancosu
al 64' con un colpo di testa volante in area. Le partite di ritorno si giocheranno
domenica prossima a Frosinone e a Lecce. Playoff:
Semifinale andata: Pisa
- Frosinone 0-0 Benevento
- Lecce 1-1 39'
Miccoli (L), 64' Mancosu (B)
• 17
maggio 2014 Una
notizia extracalcistica scuote l'ambiente: indagini
in corso e il comunicato della società
Notizia
extracalcistica che scuote l'ambiente rossoblù.
Notizia che è stata pubblicata sabato mattina
da un quotidiano regionale con questo titolo: «Stupefacenti
in auto per tre». E nel sottotitolo viene
così scritto: «Sono calciatori rossoblù
che ora dovranno rispondere di detenzione di droga
rinvenuta in una quantità per uso personale.
Ritirata una patente».
In serata c'è stato subito un comunicato
stampa da parte della società del Gubbio
(di sabato 17 maggio delle ore 17:49) che specifica
quanto segue: «La società dell'A.S.
Gubbio 1910 ha appreso con sorpresa e rammarico
l'indiscrezione circa la segnalazione alla Prefettura
di Perugia di tre tesserati. In attesa di riscontri
più dettagliatti si ricorda altresì
che nei vari controlli antidoping occorsi durante
il campionato, mai alcun atleta è risultato
positivo. La società sta seguendo il lavoro
della magistratura, riponendo in essa fiducia, ma
dalle prime verifiche sembrerebbe nulla di particolarmente
grave». Sull'inchiesta viene mantenuto il
massimo riserbo. La situazione è molto delicata.
Tuttavia lo scenario che va delineandosi è
che gli inquirenti si stanno impegnando a condurre
approfonditi e accurati accertamenti a 360 gradi.
• 16
maggio 2014 Gubbio
proiettato verso il futuro: i primi tentativi di
conferme; molti calciatori verso l'addio
Come
sarà il Gubbio del futuro. Per ora sono solo
supposizioni, prima del CdA che è previsto
per il 20 maggio dove si dovrebbe delineare il prossimo
assetto societario. Tuttavia si proverà in
tutti i modi a tenere la spina dorsale. E si partirà
dal portiere. Matteo Pisseri potrebbe restare, ma
dipenderà da due fattori: prima bisogna vedere
se avrà richieste di categoria superiore;
in secondo luogo poi bisognerà vedere se
il Parma (proprietario del cartellino) lo concederà
di nuovo al Gubbio. Di conseguenza si guarderà
l'assetto difensivo: da verificare una possibile
conferma di Laezza, Tartaglia e il giovane Procacci
(tutti di proprietà del Parma). Mentre sembra
scontata la partenza di Bartolucci (della vecchia
guardia), Giallombardo e Radi. Gianmarco Ferrari
è in comproprietà tra Gubbio eParma:
la società del Gubbio cercherà di
monetizzare la valorizzazione del calciatore che
sembra destinato verso la serie B. A centrocampo
bisogna vedere che fine faranno Sarr e Addae (sempre
di proprietà del Parma); verso l'addio Baccolo,
Moroni e Boisfer. Da definire cosa farà Nicola
Malaccari, in comproprietà tra Atalanta e
il Gubbio. In attacco sarà rivoluzione. Molto
probabile infatti la partenza di Caccavallo, Falconieri,
Falzerano e Schetter. Sarà molto importante
il rinnovo della collaborazione con il Parma che
tuttavia non avrà la stessa levatura della
passata stagione. L'anno scorso ha fruttato nelle
casse del Gubbio (con l'impiego dei calciatori di
proprietà della società ducale) una
valorizzazione pari a un milione e 500mila euro.
Secondo alcune indiscrezioni quest'anno è
previsto un drastico ridimensionamento: si parla
di circa 500mila o 600mila di valorizzazione, ma
non è così scontato (per ora sono
solo voci, in attesa delle prime notizie ufficiali).
Insomma, il futuro è dietro l'angolo ma ancora
non c'è proprio niente di concreto. Super
Coppa di Lega Pro. Vince il Perugia nella gara di
ritorno giocata giovedì sera 15 maggio: 3
a 1 contro contro la Virtus Entella: sblocca Insigne
(45'), pari di Troiano (48'), poi i grifoni dilagano
con Filipe (65') e Henty (85'). Super Coppa quindi
che va al Perugia del trainer Camplone. In giornata
è giunta anche la notizia che il patron biancorosso
Massimiliano Santopadre ha rinnovato il contratto
all'allenatore Andrea Camplone e pertanto sarà
il trainer dei grifoni anche in serie B.
• 14
maggio 2014 Magrini:
"Gubbio e la festa: ce la sentivamo dentro.
Il Gubbio poteva fare di più e la piazza..."
Intervista
con l'allenatore Lamberto Magrini, di Magione, ex
trainer di Grosseto e Foligno, ex calciatore del
Gubbio di fine anni '80. Poniamo la prima domanda:
che idea si è fatto del Gubbio di quest'anno?
"Di certo dal di fuori non è facile
giudicare. A mio avviso però credo che questa
squadra poteva fare di più. Credo che almeno
doveva lottare fino alla fine per rientrare nei
playoff". Tutto ciò significa che
la squadra era da playoff? "Guardando i
valori del Pontedera o di altre contendenti, sicuramente
il Gubbio poteva giocarsi i playoff visto che bastava
piazzarsi al nono posto. Penso che poteva tranquillamente
lottarsela con le altre". Tuttavia è
stata una stagione un po' particolare: un esonero
dell'allenatore, poi tanti infortuni e squalifiche.
Tutto questo può avere influito negativamente?
"Di certo non è normale che succedono
queste cose: onestamente si è esagerato con
questi infortuni e squalifiche. Però già
era capitato nella passata stagione (era Sottil
ndr): c'erano stati infortuni a catena dove d'altronde
c'era stato un periodo dove mancavano quei quattro,
cinque o sei ragazzi tutte le domeniche. Quest'anno
in più ci sono state troppe squalifiche:
sicuramente tutto ciò ha condizionato il
cammino della squadra. In poche parole ha rovinato
un po' il campionato". Parliamo del passato:
Magrini ha giocato nel Gubbio a fine anni '80, nel
periodo in cui il Gubbio vinse il famoso spareggio datato
17 maggio 1987 a Perugia contro il Poggibonsi davanti
a ventimila persone. Ci ricordiamo che all'epoca
per caricare la squadra, Landi, allora allenatore
del Gubbio, vi portò il 15 maggio ad assistere
alla Festa dei Ceri. Magrini cosa ci può
dire? "Sono passati 27 anni e
sinceramente non mi ricordo molto bene l'episodio.
Tuttavia sentivamo molto la Festa dei Ceri. E mi
ricordo un episodio: l'anno prima dovevamo fare
lo spareggio a Senigallia contro Pesaro e Riccione,
e ci trovavamo in ritiro: i ragazzi di Gubbio, ovvero
Francioni e Brugnoni, ci raggiunsero la sera del
15 maggio dopo la corsa perchè avevano un
permesso speciale. Questa è una festa che
se cominci a viverla ti trasmette tanto dentro,
anche se non sei di Gubbio: ti fa partecipe".
Di quegli anni cosa si porta dietro Magrini? "Una
premessa: a Livorno ho giocato davanti a tanti tifosi
(20000 spettatori a partita e 4500 abbonati): era una piazza
al di fuori della categoria. Ma calcisticamente
parlando Gubbio mi è rimasta sempre nel cuore:
cinque anni indimenticabili dove
abbiamo raccolto degli ottimi risultati. C'era una
società molto seria: non abbiamo mai chiesto
lo stipendio. C'era il segretario Cecchetti che
ci diceva puntualmente: passate in sede e questo la dice lunga.
Non ci mancava nulla e c'era una grande organizzazione:
potevamo dormire o mangiare a Gubbio ed era sempre
tutto spesato. Ho un ricordo positivo
al massimo". La piazza di Gubbio ha vissuto
un anno di serie B: la tifoseria la merita?
"Si può fare bene la serie B perchè
c'è tutto. C'è un impianto (il Barbetti
ndr) stupendo, c'è una tifoseria che ti segue
sempre. Non ci saranno diecimila o ventimila spettatori,
ma avere sempre quei 4000 o 5000 spettatori che
c'erano in serie B è piacevole. Gubbio ha
una cornice di pubblico importante. Capisco che
adesso ci sono delle difficoltà, ma una vera
società e dei veri dirigenti vengono fuori
proprio quando ci sono le difficoltà".
Ultima domanda: le piacerebbe di allenare il Gubbio?
"Abito vicino a Perugia e potrei dire: allenerei il Perugia. Però
il mio desiderio
più grande è allenare il Gubbio perchè
mi
rivedo in questa città caratterialmente e
avrei le motivazioni giuste. Perciò senza
nessun timore non nego che se mi dovessero chiamare
verrei su di corsa. Lo dico: sono convinto di fare
bene a Gubbio perchè lo desidero in modo
particolare".
• 13
maggio 2014 Tanti
ex rossoblù fanno la differenza in A e in
B. E intanto da Gubbio persiste il silenzio...
Tanti
ex rossoblù fanno la differenza. Il centrocampista
Francesco Magnanelli, capitano del Sassuolo, raggiunge
lo storico traguardo della salvezza con la formazione
neroverde in serie A, che è allenata da Eusebio
Di Francesco (papà di Federico, che ha militato
nel Gubbio in questa stagione ma poi è stato
ceduto a gennaio). L'attaccante Juan Inacio Gomez
Taleb con la maglia dell'Hellas Verona, che si trova
all'ottavo posto in classifica in serie A (in coabitazione
con il Milan), è stato protagonista pure
nella massima serie italiana (peccato solo un infortunio
che lo ha tenuto fuori dal campo per alcune domeniche).
E guardate che articolo gli ha tributato il sito
di informazione Calciomercato.com all'ex idolo dei
rossoblù.
In grande spolvero Christian Galano in serie B:
splendida doppietta (due gol su punizione) con la
maglia del Bari nella vittoria per 3-0 sulla Juve
Stabia (si parla di un interessamento dell'Inter
nei suoi confronti). Nella cadetteria stanno facendo
bene anche Andrey Galabinov (a segno con l'Avellino
nel 2-0 contro lo Spezia), Marcello Cottafava con
il Latina e Marcel Buchel con la Virtus Lanciano.
Senza dimenticare Eugenio Lamanna che difende la
porta del Siena. In Lega Pro il grande protagonista
è Ettore Marchi (eugubino doc) che con la
maglia della Pro Vercelli è subito determinante
nei playoff: pregevole doppietta nei quarti di finale
nel girone A nel 3-0 inflitto al Feralpi Salò
(durante la stagione con i piemontesi ha realizzato
13 reti). Intanto da Gubbio... persiste il silenzio
più assoluto. Nessun accenno al futuro, nessuna
informazione concreta sulla programmazione per la
prossima stagione e il silenzio stampa prosegue
nonostante il campionato del Gubbio è finito
da oltre una settimana (e i calciatori e tutto lo
staff sono già in vacanza da venerdì). É
una situazione
piuttosto esilarante, una vicenda che ha del surreale
e del grottesco. Tuttavia alcune notizie di mercato
cominciano a pervenire. L'allenatore Fulvio Pea,
indicato come possibile arrivo a Gubbio, è
vicino al Monza dove si trova l'ex capitano dei
rossoblù Marco Briganti. Antonio Rizzolo,
attuale aiuto tecnico dei rossoblù, potrebbe
finire sulla panchina della Berretti del Gubbio
perchè Renzo Tasso potrebbe finire al Perugia.
Nel girone invece c'è un forte interessamento
verso il tecnico Aldo Firicano: infatti piace ad
Ascoli, Lucchese e Pistoiese (quest'ultime due appena
promosse in Lega Pro unica). Mentre a Salerno si
va verso la conferma sulla panchina granata di Angelo
Gregucci, nonostante l'eliminazione dai playoff
della Salernitana: si è qualificato il Frosinone
vincendo per 2-0 ai quarti di finale.
• 12
maggio 2014 Un
anno fa Sandreani appese le scarpette al chiodo.
Volevamo intervistarlo, ma tutto tace!
Era
il 12 maggio 2013, esattamente un anno fa. Si gioca
l'ultima partita di campionato al "Barbetti"
contro il Catanzaro. Si tratta dell'ultima partita
di Alessandro Sandreani dopo undici anni esatti
in maglia rossoblù e noi la ripercorriamo
con delle immagini.
Ci sarebbe piaciuto poterlo intervistare, ma continua
il silenzio stampa che dura ormai dal 24 marzo (il
campionato è finito, ma ancora tutto tace
e bocche cucite).
E allora ricordiamo Sandreani a modo nostro, con una
carrellata di foto che sintetizzano la sua carriera
in rossoblù, compreso i suoi due magnifici
gol all'Hellas Verona nell'anno magico della cavalcata
verso la serie B.
Ora Alessandro Sandreani ricopre il ruolo
di Direttore Tecnico dei rossoblù: in pratica
una volta appese le scarpette al chiodo, si è
messo subito a lavorare per la Gubbio Calcio in
un altro ruolo, senz'altro più difficile
e importante. Come dire: quei colori rosso e blù
restano sempre appiccicati sulla pelle. Intanto si
sono giocati i quarti di finale dei playoff e non
sono mancate le sorprese (l'ammissione alle semifinali
era diretta). Ebbene, il Benevento vince a
Catanzaro per 2-1: in vantaggio gli ospiti con Melara
(15'), pareggio momentaneo di Germinale (38'); ad
un quarto d'ora dalla fine (74') Padella regala
la qualificazione ai campani. Altra sorpresa: il
Pisa vince a L'Aquila per 1-0 grazie alla rete al
fotofinish di Goldaniga (88'). Il Lecce passa il
turno ma soffre fino alla fine perchè riesce
a superare il Pontedera solo dopo i caldi di rigore.
Partita che è terminata 0-0 sia durante i
novanta minuti regolamentari, sia durante i tempi
supplementari. Ci sono voluti 16 calci di rigore per
dare la sentenza definitiva: errore decisivo dal
dischetto di Pastore mentre subito dopo il difensore
giallorosso Abruzzese non sbaglia. Il Frosinone
invece supera in serata la Salernitana per 2-0 con
le reti di Paganini (79') e Carlini (82'). Così
domenica prossima si giocano le semifinali dei playoff:
il Benevento ospiterà il Lecce mentre il
Frosinone farà visita al Pisa. Si è
giocata pure la Super Coppa: il Perugia pareggia
in trasferta con la Virtus Entella: in vantaggio
gli umbri con Nicco, pareggio dei liguri con Torromino.
Giovedì (15 maggio, ore 20:45) è prevista
la gara di ritorno. Playoff:
Quarti di Finale (qualificazione diretta): Frosinone
- Salernitana 2-0 79'
Paganini (F), 82' Carlini (F) Lecce - Pontedera
8-7
(dopo
i rigori; dopo i 90 minuti e tempi supplementari
era 0-0) Catanzaro
- Benevento 1-2 15'
Melara (B), 38' Germinale (C), 74' Padella (B) L'Aquila
- Pisa 0-1 88'
Goldaniga (P)
• 11
maggio 2014 La
società si "sfoga" con un lungo
e duro comunicato. Ecco cosa scrive l'A.S. Gubbio
1910...
Dopo
tanto silenzio e un silenzio stampa che non sembra
avere mai fine (dura ormai dal 24 marzo), la società
della Gubbio Calcio si "sfoga" con un
lungo comunicato stampa. Lo pubblichiamo in maniera
integrale. Ecco cosa scrive l'A.S. Gubbio 1910 in
data 10 maggio 2014 (delle ore 18:01): «A
stagione conclusa ci sembra opportuno e necessario
esprimere alcune considerazioni. Questa società
ha sempre privilegiato la massima partecipazione
di chiunque avesse avuto a cuore le sorti dei colori
rossoblù. Questa
Società ha sempre cercato la collaborazione di persone di buona
volontà, disposti a sedersi intorno a un tavolo, disponibili a
creare sinergie di intenti, di volontà, di professionalità, di
passione.
In
otto stagioni si sono fatte cose buone, cose ottime, ma anche
cose meno buone.
Questa
Società ha vinto due campionati, ha sfiorato altri successi, ha
conquistato salvezze sofferte e difficili, ma ha anche subito una
retrocessione.
Questa
Società è stata capace di esaltare allenatori e giocatori,
lanciandoli nel mondo del calcio che conta, così come è stata
spinta da giocatori e tecnici, al contempo, nello stesso calcio che
conta. Vincenzo
Torrente è un esempio: arrivato a Gubbio con esperienze di panchina
nel settore giovanile, si è cucito due primati sulla sua giovane
carriera raggiungendo un grande club di serie B.
Un
esempio per tutti: Juanito Gomez, scartato da tutti, a Gubbio è
risorto, si è rigenerato ed ora lo ammiriamo perché gioca in serie
A.
Ma
questa Società è stata capace anche di tanti esoneri, il cui
elenco ora sarebbe esercizio stucchevole e infruttuoso.
Tutti
noi sappiamo bene come sono andate le cose. Probabilmente rifarebbe
anche le scelte fatte, dato per scontato che quello che si è fatto
lo si è fatto solo ed unicamente per il bene del Gubbio. Oggi,
riguardando dietro le spalle, questa Società ammette che sono stati
fatti errori, anche gravi, ma non cerca alibi, scuse e
giustificazioni di sorta, forte dell’onestà che ha sempre
caratterizzato l’impegno in seno al Gubbio. Se
qualche scelta impopolare è stata fatta ciò è accaduto perché in
quel momento probabilmente era la cosa più giusta da fare.
Questa
Società ha dovuto combattere mille battaglie, con impegni finanziari
anche notevoli per una realtà come quella eugubina, anche da parte
di chi non ha avuto rimpianti nel coinvolgere anche le proprie
aziende. Questa
Società ha spesso seguito il cuore piuttosto che agire con freddo
ragionamento, ma nonostante fosse messa sovente a dura prova, ha
sempre trovato la forza di reagire, di rimboccarsi le maniche e di
ripartire. Oggi,
dopo otto anni, affiora della stanchezza di qualcuno, fisica per le
battaglie combattute, mentale perché ci si accorge che il mondo
intorno a noi è cambiato. Questa
Società è stata fischiata, offesa, verbalmente aggredita, ma è
andata avanti lo stesso, solo e soprattutto per il bene del Gubbio. Se
si vuol tracciare un bilancio i numeri ci consolano. Dalla C2 in cui
eravamo questa struttura ha vinto due campionati, ha militato un anno
in serie B, è ritornata in Prima Divisione. Una
categoria, bisogna ricordarlo bene, che quando militavamo in C2
sembrava un sogno. Ora che ce l’abbiamo sembra cosa da niente o da
poco, sembra un giocattolo vecchio che non ci piace più.
Eppure
basterebbe pensare che il prossimo anno, in questa serie C che
adesso fa storcere la bocca quasi fosse un piatto freddo o poco
riscaldato, giocheranno, insieme a noi, squadre importanti, squadre
di capoluoghi di provincia o di regione, squadre con una storia alle
spalle forse anche migliore della nostra. Si
percepisce solo malcontento, musi lunghi nella migliore delle
ipotesi, cattiveria, malignità, minacce e offese nella maggior parte
delle situazioni.
Allora,
forse, è questa Società che non piace più, e non la categoria.
Gli
adempimenti federali sono stati integralmente rispettati. La
stagione, da qui al 30 Giugno, ha le risorse necessarie per
concludere il proprio percorso stagionale. Questa
Società, con Marco Fioriti in testa, può anche lasciare.
Questa
Società può riconsegnare la chiave al sindaco o a qualcun altro al
suo posto. Se
è questo quello che si aspettano, o che sperano i tifosi eugubini,
questo verrà attuato. Forse
il problema è che all’orizzonte non appaiono né investitori, né
seri compratori, ma i soliti: i Consiglieri Mencarelli, Notari,
Barbetti e pochi altri amici. Ma
non ci sembra assolutamente corretto, lasciare a nessuno,
perché è da vigliacchi abbandonare il vascello quando il mare fa
paura e può affondarti. Se
questa Società fosse certa che lasciando il palcoscenico il Gubbio
tornasse in serie B, abbandonerebbe di corsa!! Si
rende necessaria, quindi, una profonda riflessione.
Ognuno,
nel calcio, come nella vita, ha la fortuna, o la sfortuna, di avere
due popoli: ma nessuno di noi ha intenzione di tradire gli altri,
quei pochi, o quei tanti, per i quali questa Società è stimata e
per i quali è stato un onore combattere per portare il nostro Gubbio
dove negli ultimi tempi non era mai arrivato».
• 09
maggio 2014 Il
futuro del Gubbio passa dal prossimo CdA. Le idee
al vaglio. E Radi e Moroni si operano
Il
futuro del Gubbio passa dal Consiglio Direttivo
dell'A.S. Gubbio 1910 che si terrà con ogni
probabilità la prossima settimana. Dopo alcuni
incontri ancora non c'è niente di certo.
Solo notizie frammentarie, con alcune ipotesi al
vaglio. Tuttavia, salvo delle sorprese dell'ultimo
momento, appare scontata la conferma come presidente
di Marco Fioriti. Ma si pensa anche ad una possibile
rotazione. C'è pure la supposizione che ci
potrebbe essere anche un tandem alla presidenza,
cioè Fioriti insieme all'attuale vicepresidente
Rodolfo Mencarelli. É ovvio che al momento
sono solo teorie. Sauro Notari tuttavia dovrebbe
essere confermato nel ruolo sempre come vicepresidente.
Mentre ci potrebbe essere la new entry di Filippo
Barbetti (ora presidente dell'Atletico Gubbio) sempre
come vicepresidente. Poi, per il resto appare indiscutibile
la conferma di Giuseppe Pannacci come Direttore
generale. Al momento il condizionale è d'obbligo
finchè non abbiamo a disposizione notizie
certe. E lo stesso discorso vale quando si affronta
la questione della sinergia con il Parma: infatti
è da pianificare (e quindi da capire con
certezza) quale sarà il contributo della
società ducale nei confronti dei colori rossoblù.
Pertanto, dopodichè si potrà partire
nella progettazione della prossima stagione e quindi
iniziare con le strategie di mercato. Anche altre
società stanno pensando di fare delle sinergie
simili con squadre di serie A: il Prato con la Fiorentina
e la Pistoiese (neopromossa in Lega Pro) con la
Roma. Ma tornando in casa Gubbio, per ora
la questione è tutta in alto mare perchè
prima (come dicevamo) vanno sciolti alcuni nodi
predominanti. Intanto non finisce qui la stagione
"disgraziata" di questo Gubbio. Infatti
altri due calciatori hanno riportato dei problemi fisici:
Michele Moroni e Alessandro
Radi hanno un problema al menisco: per entrambi
si prevede l'intervento chirurgico. Intanto domenica
prossima sono previsti i playoff. Sarà una
partita secca e si tratta dei quarti di finale.
Si gioca Frosinone-Salernitana (in diretta Raisport
ore 21), Lecce-Pontedera (ore 16), Catanzaro-Benevento
(ore 16) e L'Aquila-Pisa (ore 16). La semifinale
di andata si giocherà il 18 maggio mentre
quella di ritorno il 25 maggio. La finale prevede
due turni: andata il 1 giugno e il ritorno il 7
giugno. Il Perugia invece è già in
serie B (nel girone B).
• 08
maggio 2014 Da
quel magico 8 maggio, alcuni possibili addii: Boisfer
e Bartolucci. Ferrari il più presente
Tutti
si ricordano quell'8 maggio di tre anni fa esatti,
quando il Gubbio conquistò la serie B battendo
allora la Paganese per 3-1 in uno stadio stracolmo
con le reti di Boisfer e doppietta di Gomez Taleb,
un giorno storico per il calcio eugubino.
A distanza di tre anni, alcuni calciatori che erano
presenti in quella giornata potrebbero lasciare
Gubbio. In primis parliamo proprio di Rodrigue Boisfer
che conquistò con Torrente due promozioni
di fila e la gara di Pontedera di domenica scorsa
potrebbe essere stata l'ultima presenza in rossoblù. Lo stesso discorso vale per Giovanni
Bartolucci, anch'egli in campo in quella partita
magica dell'8 maggio 2011 (entrato solo nella ripresa
a Pontedera). Per entrambi si potrebbe profilare
un addio. Ma di quella formazione scesa in campo
con la Paganese, che fine hanno fatto tutti gli
altri calciatori? Lamanna gioca con il Siena. Alcibiade
gioca con l'Honved Budapest in Ungheria. Caracciolo
è alla Cremonese. Briganti a Monza. Galano
è a Bari in B mentre Gomez Taleb è
in serie A con l'Hellas Verona. Raggio Garibaldi
è alla Virtus Entella (che è approdata per
la prima volta nella sua storia in serie B) e Daud
è all'Honved di Budapest. Senza dimenticare
(ci pare ovvio) Sandreani che ricopre attualmente
il ruolo di Direttore Tecnico proprio con il Gubbio.
Per il resto ricordiamo Borghese (in Svizzera con
il Lugano), Farina (in Inghilterra con l'Aston Villa
come coach delle giovanili ed ora divenuto nuovo
consigliere del settore giovanile e di quello scolastico
della Figc), Bazzoffia (in Slovenia
con la Nova Gorica), Donnarumma (in B con il Cittadella)
e Suciu alla Juve Stabia. Statistica: il più
presente della stagione 2013-2014 è il difensore
Gianmarco Ferrari con 30 presenze e 2712 minuti
giocati. Segue il portiere Matteo Pisseri con 29
presenze e 2552 minuti giocati. Al terzo posto Giovanni
Bartolucci con 28 presenze e 2407 minuti giocati.
Quarto posto per un altro difensore, Angelo Tartaglia:
27 presenze e 2235 minuti giocati. Il meno utilizzato
il giovane attaccante Christian Damiano: 2 presenze
e 5 minuti giocati. In tutta la stagione sono stati
utilizzati 36 calciatori diversi (una marea!). Notiziario.
La squadra di Roselli è tornata ad allenarsi
di mercoledì e chiuderà gli allenamenti
venerdì prossimo. Salvo imprevisti, poi ci
sarà il rompete delle righe. Con la speranza
(poi) che finisca il silenzio stampa globale che
dura ormai dal 24 marzo (è un record nazionale!).
Anche se poi non viene rispettato fino in fondo
visto che c'è chi ha parlato sui giornali
(quotidiani) oppure è stato ospite in tv
infrangendo le più logiche regole elementari.
La legge 150 del 2000 che riguarda la comunicazione
parla chiaro. E ognuno tragga le proprie conclusioni.
• 07
maggio 2014 Borghese:
"Eravamo una macchina da guerra.
Un peccato non proseguire poi in serie B..."
Si
avvicina l'8 maggio, una data storica per il calcio
eugubino perchè l'8 maggio 2011 ricorda il
giorno della promozione in serie B. Tra i protagonisti
di quella magica cavalcata c'era il difensore centrale
Martino Borghese. Dopo Gubbio è stato in
serie B a Bari e a La Spezia, ed ora si trova in
Svizzera perchè gioca con il Lugano. Ebbene,
Borghese come ricorda quella fantastica giornata?
"Fu proprio una giornata pazzesca. Quel
giorno ho vissuto la partita da fuori (perchè
squalificato ndr) con i tifosi in curva già
quattro ore prima di quella gara. Al triplice fischio
è esplosa una grande gioia e mi sono scese
le lacrime dagli occhi senza freni. Ma soprattutto
mi ricordo un gruppo favoloso: difficile trovare
nel calcio un gruppo così. E non vi nascondo
che ho tanta nostalgia: tornerei indietro nel tempo
per rivivere tutti quei momenti". Borghese,
da difensore, ha segnato 6 reti con la maglia rossoblù
(più di Falconieri quest'anno che è
il cannoniere del Gubbio attuale). Il gol più
bello che ricorda? "Di sicuro contro lo
Spezia: all'andata ero caduto in quell'infortunio
dell'espulsione e nel ritorno avevo voglia di scusarmi
con tutti e verso i miei compagni. L'unico modo
era segnare un gol". Borghese ha parlato
di un grande gruppo. Domanda: se lo stesso gruppo
(insieme a Torrente) fosse rimasto anche l'anno
dopo, il Gubbio si poteva salvare in serie B? "Sicuramente
sì. Poi quando mi sono trasferito a Bari
ne abbiamo parlato con Torrente e con Lamanna. Devo
dire inoltre che grazie al Gubbio ho realizzato
il mio sogno di calcare i campi della cadetteria.
E visto come sono andate le cose proprio a Bari,
ho capito che in serie B la differenza la fa proprio
il gruppo, un gruppo importante e non tanto la qualità
dei calciatori singoli. Conta un ambiente tutto
unito. In quell'anno a Gubbio eravamo veramente
una macchina da guerra: c'erano 18 calciatori (panchina
compresa) che entravano in campo solo per la vittoria.
Addirittura mi ricordo che prima di ogni partita
ci abbracciavamo. E mi ricordo ad esempio un calciatore
come Nazzani che entrava dalla panchina e poi giocava
come se giocasse in Champions League. Perciò
sono convinto che si poteva fare bene sicuramente
pure in serie B. E questo per me è stato
un grande dispiacere". Perciò non
confermare quel gruppo è stato il più
grande errore di quella stagione? "Secondo
me si è badato un po' troppo al risparmio.
Ma questa scelta a mio avviso si è rivelata
un boomerang. Tuttavia sono errori normali di una
società e di una squadra che non aveva mai
raggiunto un qualcosa di simile. Non dimentichiamoci
che abbiamo raggiunto un qualcosa di storico".
Ma la piazza se la meritava la serie B? "Assolutamente
sì. L'ho notato pure in serie B quando sono
venuto a giocare a Gubbio con la maglia del Bari.
E poi ho visto in tv la partita del Gubbio di Gigi
Simoni contro il Torino (poi vinta): in quella occasione
mi sono subito ricordato quello stadio Pietro Barbetti
che era proprio una bolgia. Ribadisco, dispiace
perchè Gubbio vive di valori sani e belli,
e questi valori vengono tramandati anche nel calcio".
L'anno scorso Martino Borghese è ritornato
a Gubbio per vivere la Festa dei Ceri del 15 maggio.
Succederà anche quest'anno? "Sì,
certo. Sono tre anni che vengo sempre a Gubbio per
i Ceri: ho parlato con il mio amico Roberto Minelli
e ci stiamo organizzando sulle date precise. Il
mio calendario sportivo a Lugano finisce il 17 maggio
e vediamo come posso fare". Borghese ci
tiene a mandare alcuni saluti: "Per prima
cosa voglio salutare tutti, tutta la gente di Gubbio.
E un saluto particolare ad Alessandro Sandreani,
il nostro cap (capitano ndr). E poi vorrei aggiungere
una cosa: non si sa mai nella vita, potrei anche
tornare un giorno...".
• 06
maggio 2014 L'editoriale.
L'ultima recita con sconfitta (prima della rivoluzione).
E il Perugia va in serie B
L'ultima
recita prima della rivoluzione (con sconfitta).
A Pontedera finisce per il Gubbio un campionato
pieno di contraddizioni, avaro di emozioni, condito
da situazioni anomale (vedasi un silenzio stampa
prolungato che non ha precedenti). E nell'ultima
gara è arrivato un 3-1 secco: l'emblema di
una annata da dimenticare in fretta. E si deve partire
subito per programmare il futuro, senza commettere
quei tanti errori commessi negli ultimi anni. Ma
quando si parla di futuro escono fuori tanti punti
interrogativi. Che tipo di programmazione ci sarà
il prossimo anno? Che tipo di apporto avrà
il Parma per la stagione 2014-2015 in un campionato
tutto nuovo come la Lega Pro unica? La società
sarà sempre la stessa o ci saranno nuovi
innesti? E quanti calciatori resteranno (in scadenza
di contratto ci sono quasi tutti, tranne Malaccari
che è in comproprietà tra l'Atalanta
e il Gubbio) e chi se ne andrà? Con quale
staff tecnico si andrà avanti? Tante domande
che al momento non hanno una risposta precisa e
ufficiale. E la piazza eugubina è in attesa
perchè di concreto ancora non c'è
nulla. Però servono
notizie certe, non frammentarie. Tutto ciò
crea inquietudine. Basta girare la città.
Non passa un giorno, qualsiasi tifoso ci ferma e
ci fa una domanda, che è semplice e sembra
banale (ma non lo è): «Si sa niente
del futuro e che fine facciamo?». Pertanto
ci vuole chiarezza e la massima trasparenza. Però,
con una premessa: bisogna metterci in testa che i momenti di gloria
sono passati. Quella serie B persa in malo modo
solo due anni fa ha lasciato degli strascichi. Si
è passati purtroppo dalle "stelle alle
stalle", detto in maniera spiccia. Si è
perso l'entusiasmo, c'è disaffezione e rassegnazione.
L'ambiente va ricompattato e va stimolato, con una
programmazione ben precisa e fatta di poche parole
(senza ricorrere a proclami inopportuni o frasi
fuorvianti). E se da una parte c'è una città
che vuole dimenticare in fretta questa stagione,
in Umbria c'è un'altra piazza (molto importante)
che ha riconquistato la serie B dopo ben nove anni
di digiuno. Oltre alla Ternana, un'altra squadra
umbra giocherà nella cadetteria. É
chiaro che stiamo parlando del Perugia che ha battuto
nell'ultima giornata il Frosinone (secondo)
davanti ad uno stadio stracolmo: 19578 spettatori
per la precisione (quasi duemila provenienti dal
frusinate). E si profila un grande derby con
i rivali (di sempre) della Ternana. In sala stampa
non sono mancate le esternazioni di giubilo da parte
dei diretti protagonisti e l'allenatore biancorosso
Andrea Camplone è stato esplicito: "La
partita giocata meglio nella stagione? Sicuramente
quella di Gubbio (...)". Sembra chiaro
che quel 5-0 rifilato al Gubbio allo stadio Pietro
Barbetti rimarrà un risultato storico; di
certo per Gubbio sarà ricordato come un giorno
nero, tra i più neri della storia centenaria
del calcio eugubino. Ma quando si vince un campionato
c'è sempre un motivo: vince chi merita.
Eloquenti sono state le frasi espresse da Gianluca
Comotto: "Qui ho trovato un gruppo che difficilmente
ho trovato da altre parti. Sono stato sempre convinto
di centrare la serie B". Parole che ci
sembra di conoscere. Ai tempi di Torrente quando
il Gubbio vinceva (in casa e fuori) nella magica
cavalcata verso la serie B affiorava sempre questa
frase: "C'è un gruppo coeso".
Come dire: si vince quando c'è unità
di intenti, c'è un gruppo e c'è umiltà.
Parole che stridono con una realtà (attuale)
ben diversa. E un altro fattore che colpisce è
questo: a Perugia la dirigenza ha avuto il coraggio
di ammettere i propri errori. Il presidente Massimiliano
Santopadre dopo la promozione in B ha detto: "Ho
commesso io l'errore di esonerare Camplone. Poi
l'ho ripreso, ho capito che avevo sbagliato e ci
ha portato in serie B". Ecco, questa è
una lezione che deve essere acquisita in casa Gubbio:
proprio dagli errori (e basterebbe ammetterli)
bisogna saper ripartire, con saggezza e la massima
umiltà!
(Editoriale Direttore Gubbiofans.it)
• 04
maggio 2014 L'ultima
giornata... con sconfitta. Il Pontedera vince (3-1).
Gol della bandiera di Falconieri
Il
Gubbio perde a Pontedera per 3-1. Prima azione degna
di nota con Gonnelli che parte sulla destra e crossa
in mezzo dove Arrighini gira di testa a rete: la
palla scheggia la parte alta della traversa. Al
20' toscani in vantaggio: Grassi serve in profondità
Arrighini e appena entrato in area calibra la palla
sul piede destro e fa partire un diagonale preciso
che si insacca nell'angolino a mezz'altezza: niente
da fare per il portiere Gozzi (all'esordio in rossoblù).
Al 29' arriva il raddoppio: corner lungo di Bartolomei,
Grassi calcia al volo di sinistro dal limite da
posizione molto decentrata (sulla traiettoria interviene
un difensore rossoblù): la palla si impenna
e con un pallonetto sorprende il portiere Gozzi.
Nella ripresa c'è una grande occasione per
Schetter che ruba palla al limite, entra in area
ma solo davanti al portiere calcia a lato: il suo
sinistro termina sull'esterno della rete. Un'occasione
anche per il Pontedera con Settembrini che con un
tiro di destro colpisce la traversa dal limite;
sulla ribattuta calcia a botta sicura Arrighini
ma Gozzi in tuffo riesce a deviare la palla in angolo
con un prodigioso intervento. Al 72' c'è
gloria anche per Pera che scarta mezza difesa eugubina
al limite, entra in area e con un destro liftato
fredda il portiere Gozzi in uscita: palla che si
insacca a fil di palo. All' 89' il Gubbio accorcia
le distanze con Falconieri che entra in area dal
vertice sinistro e con un diagonale radente insacca
la sfera proprio nell'angolino. Finisce così:
3-1 per il Pontedera. É l'epilogo di una
stagione, di un'annata storta. Intanto abbiamo inserito
le foto della partita tra Pontedera e Gubbio (14
immagini) che trovate nella sezione "fotogallery".
Le foto sono di proprietà di Matteo Rossini
grazie alla collaborazione di Settonce. Tabellino:
Pontedera - Gubbio (3-1): Pontedera
(4-4-2):
Ricci; Regoli, Gonnelli, Gasbarro, Pastore; Luperini (77' Scicchitano), Pezzi,
Bartolomei, Settembrini; Arrighini (58' Picone), Grassi (58' Pera). (A disp.: Bitozzi, Di Noia, Galli, Spada). All.
Indiani. Gubbio
(4-3-1-2):
Gozzi; Laezza, Tartaglia, Ferrari (46' Bartolucci), Procacci;
Sarr, Boisfer, Benedetti (46' Malaccari); Addae;
Falconieri, Schetter (57' Migliori).
(A disp.: Bellucci, Giuliacci, Tomarelli, Spagnolo). All. Roselli. Reti: 20' Arrighini
(P), 29' Grassi (P), 72' Pera (P), 89' Falconieri
(G). Arbitro: Pierro di Nola
(Lacalamaita di Bari e Marcolin di Schio). Ammoniti:
Boisfer (G). Spettatori: 700 circa. Risultati:
Ultima Giornata - Prima Divisione - Girone - Lega
Pro: Ascoli
- Nocerina n.d.
(3-0 a tavolino per l'Ascoli) Barletta
- Grosseto 1-1 22'
Cicerelli (B), 29' Bombagi (G) L'Aquila
- Catanzaro 0-0 Paganese
- Salernitana 1-0 61'
Deli (P) Perugia
- Frosinone 1-0 18'
Moscati (P) Pontedera
- Gubbio 3-1 20'
Arrighini (P), 29' Grassi (P), 72' Pera (P), 89'
Falconieri (G) Prato
- Benevento 3-3 39'
Evacuo (B), 41' Evacuo (B), 43' De Agostini (P),
45' Evacuo (B), 81' Pisanu (P) rig., 89' Bagnai (P) Viareggio
- Pisa 1-2 31'
Mungo (V), 62' Giovinco (P), 69' Favasuli (P) Riposa:
Lecce
• 03
maggio 2014 A
Pontedera senza dieci elementi. L'ultima di campionato
dopo un anno di contraddizioni
Gli
ultimi novanta minuti della stagione, che chiudono
un'annata piena zeppa di contraddizioni con una
squadra che ha viaggiato in maniera altalenante
(e non ha raggiunto poi quell'obiettivo dei playoff)
in concomitanza di un silenzio stampa da record
che dura ormai dal 24 marzo 2014. Il Gubbio giocherà
a Pontedera privo di diversi elementi e sono: Pisseri,
Radi, Giallombardo, Falzerano, Luparini, Baccolo,
Molinelli, Belfasti, Moroni e Caccavallo. Il tecnico
sta pensando alla conferma del 4-3-1-2 adoperato
contro l'Ascoli. In porta va Gozzi. Difesa a quattro
formata da Laezza, Tartaglia, Ferrari e Procacci.
A centrocampo Sarr, Boisfer e Malaccari (o il giovane
Benedetti). E in attacco Addae farà il trequartista
a supporto di Schetter e Falconieri. Arbitra l'incontro
tra Pontedera e Gubbio il signor Carmine Pierro
di Nola: sarà coadiuvato dagli guardalinee
Domenico Lacalamita di Bari e Davide Marcolin di
Schio.
• 02
maggio 2014 La
Lega Pro unica: le formazioni già sicure
sono 33. Si va verso la conferma del 4-3-1-2
A
novanta minuti dalla fine del campionato, molti
verdetti in vista della Lega Pro unica sono già
scritti. Scrive così il portale web Tuttomercatoweb.com
che approfondisce la questione in vista del prossimo
torneo di Lega Pro dove ci sarà un'autentica
rivoluzione e ci saranno solo tre gironi con
60 squadre totali. Lo stesso portale web riferisce
che «in Prima Divisione sono già tutte
sicure le squadre che fanno parte della prossima
serie C unica; le altre ai playoff e due (Entella
o Pro Vercelli e Perugia o Frosinone) già
in serie B. In Seconda Divisione invece già
tante squadre hanno fatto festa. Mentre in serie
D già in sette squadre possono già
esultare: infatti sarà la prima volta per
la Giana Erminio di Gorgonzola e per la Pro Piacenza,
tornano tra i Pro rispettivamente Ancona, Pistoiese
e Savoia, ed anche la Lupa Roma (terza squadra professionistica
della capitale). Ecco la tabella completa delle
squadre già sicure di disputare la prossima
serie C unica.
Notiziario. Il tecnico Roselli per l'ultima partita
di campionato va verso la conferma del 4-3-1-2 adoperato
contro l'Ascoli. Nel test amichevole del giovedì
ha riprovato questo assetto, con questi interpreti.
Pisseri tra i pali. Quartetto difensivo formato
da Laezza, Tartaglia, Ferrari e Procacci. A centrocampo
il trio Sarr, il giovane Tomarelli e Malaccari.
Come trequartista Addae a supporto di Schetter e
Luparini. Poi Roselli ha cambiato alcuni interpreti
sullo stesso assetto spostando Malaccari sulla trequarti,
Addae è stato indietreggiato sulla mediana
e Tomarelli dirottato sulla sinistra. E nella ripresa
sono subentrati i vari Bartolucci, Giallombardo,
Nuti, Baccolo, Giuliacci e Falconieri. Risultano
tra gli acciaccati Caccavallo, Radi, Belfasti, Molinelli
e il giovane Bortolussi. Fuori dal calcio. Dopo
aver segnalato nel precedente articolo un video
storico del 1932 che riguarda la "Festa dei
Ceri" pubblicato dall'agenzia britannica "British
Pathè",
c'è un altro video storico che riguarda "il
Palio della Balestra", datato 27 maggio 1932.
Curioso l'episodio quando viene messa una zucca
sopra la testa di uomo e da lontano un balestriere
(con precisione) riesce a colpire la zucca senza
colpire l'uomo: da brividi!
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