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• 28
febbraio 2014 Per
la gara di Pisa è probabile una difesa a
quattro. Arbitra il signor Formato di Benevento
Sembra
ormai quasi scontato che il tecnico Giorgio Roselli
nella trasferta di Pisa torni alla difesa a quattro.
Con alcuni dubbi da sciogliere soprattutto a centrocampo
e in attacco. Quindi Pisseri in porta. In difesa
il quartetto Bartolucci, Ferrari, Radi e Giallombardo.
Ferrari si è allenato con il contagocce in
questa settimana, ma nell'allenamento del venerdì
è tornato ad allenarsi con il gruppo: se
non dovesse farcela è pronto Tartaglia. A
centrocampo sembra assai probabile l'impiego dal
primo minuto di Boisfer sulla mediana al fianco
di Addae. Ai lati si profila l'impiego di Caccavallo
a destra e Malaccari sul lato opposto, però
non è escluso che Malaccari sarà posizionato
a destra per far posto sulla sinistra a Belfasti.
In attacco due posti per tre: Falzerano, Schetter
e Luparini, con quest'ultimi due in vantaggio per
partire titolari. Out Moroni e Falconieri per la
trasferta di Pisa mentre il mediano Baccolo è
tornato ad allenarsi. In casa Pisa invece il tecnico
Francesco Cozza sembra orientato a confermare il
4-3-3. Perciò in porta Provedel. Un quartetto
difensivo basato su Pellegrini, Goldaniga, Kosnic
(o Crescenzi) e Sabato. A centrocampo il trio Parfait,
Mingazzini e Cia. In attacco c'è il tridente
Mannini, Arma e Napoli. Arbitra l'incontro il signor
Paolo Formato di Benevento: sarà coadiuvato
dai guardalinee Orlando Pagnotta di Nocera Inferiore
e Pierluigi Della Vecchia di Avellino. A Pisa allo
stadio "Arena Garibaldi" ci sono solo
due precedenti e sono venute fuori altrettante sconfitte:
il 18 gennaio 1848 i nerazzurri si imposero per
2-1 con reti di Lerici e Filippelli, e gol del Gubbio
di Bertuzzi nel campionato di serie B; l'anno scorso
i toscani vinsero per 1-0 con una rete di Barberis
il 3 febbraio 2013. All'andata di questa stagione
invece il Gubbio di Cristian Bucchi ha vinto per
1-0 con rete decisiva di Caccavallo.
• 28
febbraio 2014 Briganti:
"Non sarà facile ma il Gubbio ha
qualità per centrare i playoff. E a Monza
tutto ok..."
Il
Monza è approdato in finale di Coppa Italia
di Lega Pro dove incontrerà la Salernitana.
Nella squadra brianzola gioca Marco Briganti, ex
capitano del Gubbio, e in semifinale è stata
battuta la Cremonese guidata da un altro ex rossoblù,
l'allenatore Vincenzo Torrente. Allora Briganti,
che sensazione ha provato? "La soddisfazione
è stata tanta, ma è un traguardo che
soprattutto ha raggiunto la squadra perchè
erano già arrivati in semifinale ed erano
state eliminate squadre del calibro di Pro Vercelli,
Virtus Entella e Vicenza. Ho trovato un gruppo molto
compatto a Monza. E poi è chiaro che ho avuto
grande soddisfazione rivedere Torrente perchè
evoca dei ricordi indelebili con i colori rossoblù.
Ma è stato un piacere rivedere pure Simoni,
e i preparatori Mengoni e Pascolini. Tutti quanti
mi ricordano momenti belli, bellissimi".
Sarà un caso o forse non è un caso,
ma da quando Briganti gioca tra le fila del Monza,
la squadra lombarda ha sempre vinto e Briganti ha
sempre preso un voto molto positivo a leggere i
giornali. Ma cosa ne pensa il diretto interessato?
"Diciamo che in sette partite, tra cui due
di Coppa e cinque di campionato, sono arrivate sette
vittorie. Sono arrivato che la squadra era vicino
ai playout ed ora siamo nei playoff. Ma come ripeto
ho trovato un gruppo con dei grandi valori e con
una mentalità giusta per raggiungere l'obiettivo.
Adesso il nostro compito è arrivare tra le
prime otto in classifica. Da parte mia mi sono integrato
subito perchè il gruppo mi ha fatto sentire
subito partecipe ed importante: questo mi ha caricato
a dare quel qualcosa in più". A
gennaio quella sua partenza da Gubbio ha un po'
spiazzato tutti o no? "Ma è stata
una cosa molto improvvisa. Il mio desiderio era
quello di finire la mia carriera in rossoblù,
ma purtroppo non c'erano più i presupposti
per proseguire. Forse se ci avrei pensato un po'
di più, non so come sarebbe andata a finire.
Sono legato e rimarrò sempre legato a questa
città e a questa squadra. Sono legato ancora
a dei compagni che mi hanno accompagnato in questi
sei anni. Diciamo che è stata una sorpresa
pure per me. Tuttavia ho capito che era giunto il
momento di cambiare aria perchè dal punto
di vista mentale non ero più io: alcune cose
non mi andavano più bene e quindi sarebbe
stato controproducente sia per me e sia per la squadra.
É stata una scelta difficile, ma alla fine
credo che sia stata giusta". Il momento
più bello e il momento più brutto
in rossoblù? "I più belli
la promozione in serie B ma anche il passaggio dalla
C2 alla C1: due cavalcate straordinarie con un legame
che si è venuto a creare con il pubblico
e con una città intera. Invece la serie B
è stata un'annata travagliata: ho avuto molti
problemi fisici che non mi hanno permesso di godermi
questa avventura". Questo Gubbio può
andare ai playoff? "La situazione non è
facile, ci sono avversarie davanti al Gubbio che
hanno un certo ritmo e domenica c'è subito
da affrontare una gara difficile a Pisa. Però
se guardiamo il valore dei calciatori, dico che
ci sono tutti i presupposti per raggiungere i playoff.
Se si riescono a sistemare alcune cose, le qualità
ci sono tutte sia a livello tecnico che tattico".
Notiziario. Prove di 4-4-2 del tecnico Roselli nel
test in famiglia del giovedì. Possibile l'inserimento
di Boisfer a centrocampo dal primo minuto al fianco
di Addae. Baccolo e Ferrari si sono allenati ancora
a parte. Out sicuri per domenica Moroni e Falconieri.
Intanto nel muro di Gubbiofans.it (La Voce dei Tifosi),
l'ex portiere rossoblù Fabio Fabbri ha mandato
i saluti alla città di Gubbio scrivendo così:
«Ogni tanto faccio un giro sul sito (Gubbiofans.it
ndr) per informarmi sulle sorti del Gubbio. Colgo
l'occasione per salutare a tutti gli sportivi. Ciao
a tutti. Fabio Fabbri».
• 27
febbraio 2014 Boisfer:
"Possiamo (ancora) competere per i playoff.
La squadra c'è e noi non molliamo..."
Dopo
due mesi di stop, si è rivisto in campo Rodrigue
Boisfer a partita in corso contro il Lecce. Quindi
bentornato Rodrigue: "Grazie. Sono contento
di essere tornato nel gruppo. Ci tenevo di giocare
dopo questo lungo stop. Per me è stata una
bella soddisfazione. Ovviamente non sono felice
per il risultato che è stato conseguito dalla
squadra. Però speriamo di riprenderci già
dalla gara prossima contro il Pisa". Il
trainer Roselli nella conferenza stampa del martedì
ha affermato che Boisfer è un calciatore
importante perchè sa dettare i tempi a centrocampo
e per questo motivo potrebbe tornare alla difesa
a quattro. Ma cosa ne pensa il diretto interessato?
"Mi fa piacere quello che dice il mister.
Ovviamente deciderà lui e se mi vede bene
cercherò di dare il mio contributo come sempre.
Qualsiasi scelta farà l'accetterò
con la massima tranquillità". Ma
Boisfer sta bene fisicamente per giocare dal primo
minuto? "Certo che sì. Un po' di
paura e un po' di insicurezza all'inizio c'è
stata quando sono entrato in campo: credo che sia
normale perchè c'è sempre la paura
di una ricaduta soprattutto sul polpaccio perchè
poi è complicato. Ma mi sono allenato al
100% e quindi mi ritengo più che tranquillo".
E sembra ormai lontano gennaio quando si vociferava
in maniera insistita di un possibile addio di Boisfer
dal Gubbio nel mercato di riparazione. A riguardo
il mediano francese afferma: "Ormai sono
abituato, da due anni a questa parte in ogni fase
di mercato sembra che devo andare via da Gubbio.
Ma sono cose dette da altre persone. Non è
avvenuto da parte della società ma soprattutto
da parte mia: la mia intenzione è sempre
stata quella di rimanere e adesso penso solo di
fare bene perchè ho attraversaro una stagione
complicata. Quindi la mia priorità è
di finire l'annata a Gubbio nel migliore dei modi
a livello personale e a livello di squadra".
Rodrigue Boisfer ha fatto parte del gruppo della
granda cavalcata dalla serie C2 alla serie B con
l'allenatore Torrente. Perciò chiediamo a
Boisfer una precisa domanda: questo Gubbio può
ancora lottare per i playoff oppure l'impresa è
piuttosto ardua? "Per me la squadrà
c'è, perciò sono dell'avviso che possiamo
competere per centrare i playoff. Mancano nove partite,
sappiamo bene qual è il nostro obiettivo
e quindi sappiamo quanti punti dovremo fare. Dobbiamo
lavorare intensamente ogni giorno della settimana
per trovarci pronti la domenica e dobbiamo racimolare
più punti possibili. Ora abbiamo trovato
di fronte due squadre costruite per vincere il campionato
come Benevento e Lecce, però certe sconfitte
non ci hanno tolto assolutamente la voglia di centrare
i playoff. Ci stava perdere con Lecce e Benevento.
Adesso dobbiamo essere bravi a reagire e rialzarsi
subito perchè non va perso mai di vista il
nostro obiettivo: ripeto, dobbiamo centrare più
vittorie possibili da qui alla fine del campionato".
Notiziario. L'allenatore Giorgio Roselli sta pensando
davvero di tornare alla difesa a quattro contro
il Pisa: potrebbe optare per il 4-4-2. Hanno
lavorato a parte gli infortunati Baccolo, Moroni
e Falconieri (quest'ultimo sarà pronto non
prima della trasferta di Barletta). Da vedere anche
le condizioni di Ferrari che sta lavorando a parte.
Boisfer è tornato in pista a pieni giri.
Intanto i biglietti per Pisa sono in vendita presso
la Tabaccheria 2000 fino a sabato (vicino Bar della
Stazione).
• 26
febbraio 2014 Roselli:
"Dobbiamo crescere in intensità.
Ma che rigori pazzeschi...". Una multa
di 2500 euro
Torna
a parlare il trainer rossoblù Giorgio Roselli
dopo la sconfitta contro il Lecce e fa da subito
una premessa: "Mi dispiace dirlo ma vedo
troppo disfattismo. Invece ci deve essere più
fiducia da parte di tutti". L'allenatore
rossoblù aggiunge dicendo: "Domenica
abbiamo preso due gol casuali, ma è stata
colpa nostra perchè abbiamo concesso venti
metri di campo all'avversaria. Le nostre mezzali
non hanno funzionato a dovere. Poi abbiamo fatto
il pressing più alto e le cose sono andate
meglio nella ripresa. Senza dimenticare che c'erano
due rigori pazzeschi a nostro favore. Quello su
Falzerano era netto perchè è stato
letteralmente falciato da Amodio e quindi andava
espulso perchè ammonito. Poi c'era un fallo
di mani di Lopez in area su cross di Bartolucci.
Ho rivisto le immagini, questi due rigori erano
davvero eclatanti". E allora Roselli ci
tiene a puntualizzare ancora: "Perciò
ci vuole più fiducia. Vedo troppa sfiducia,
invece vi posso dire che comincio a vedere un po'
di luce dopo la partita di domenica. Un esempio?
Con il 5-3-2 ho visto un miglioramento nel comportamento
in campo durante la ripresa contro il Lecce: ho
visto le mezzali più veloci, che facevano
raccordo con il centrocampo e non facevano alzare
troppo i terzini: così si guadagna campo
e si può avanzare di venti metri. In altre
partite questo miglioramento non si era visto. É
chiaro che d'ora in poi non possiamo permetterci
di sbagliare l'approccio alla partita come è
successo nel primo tempo contro il Lecce e non possiamo
sbagliare partita come è successo a Benevento".
Quindi che Gubbio vuol vedere? "Mi sembra
chiaro che dobbiamo crescere nell'intensità
nel gioco, non si può giocare a ritmi bassi.
Solo così possiamo essere competitivi con
certi squadroni del girone. Mentre non ho niente
da dire ai ragazzi a livello di impegno perchè
danno il 100%". Quando si parla dei singoli,
Roselli dice: "Ma diciamolo chiaramente:
noi un bomber o una vera punta alla Cesca per intenderci,
non ce l'abbiamo. Abbiamo dei calciatori rapidi,
veloci, ma non un vero boa. Luparini può
diventarlo, Falzerano domenica scorsa non è
andato bene come altre volte e sto aspettando Caccavallo
perchè a mio avviso è un calciatore
importante ma deve rendere al meglio".
E quando si parla di playoff, Roselli è chiaro:
"Sappiamo che c'è da fare una cosa
straordinaria. Ma noi non ci abbattiamo. Ce la giochiamo
fino alla fine e credo che sia importante restare
attaccati ai playoff fino a tre giornate dalla fine".
E quali sono le favorite nei playoff? "Pisa
e Benevento ormai sono dentro. Poi è grande
lotta per tutti. Per il resto la Salernitana è
avvantaggiata, ma io ci credo e quindi ci metto
anche il Gubbio". Invece chi vincerà
il campionato? "Il Benevento è la
squadra più forte del girone, però
ormai è fuori dai giochi per il primato.
Il Lecce ha la rosa più forte rispetto alle
altre (Frosinone e Perugia ndr), ma mi lascia dei
dubbi. E mi lascia ancora più dubbi il Frosinone
perchè una squadra del genere non può
perdere dei punti con Barletta e Pontedera. Perciò
dico che il Perugia sulla carta è avvantaggiato
e si può incartare solo da solo, anche se
ultimamente è in calo e ci può stare
in un campionato del genere". Domenica
a Pisa: "Troveremo una squadra con calciatori
veloci e importanti. E non escludo che potrei tornare
alla difesa a quattro, visto il recupero anche di
Boisfer". Una multa piuttosto curiosa è
pervenuta all'A.S. Gubbio 1910 dopo il match con
il Lecce: sanzione di 2500 euro perchè «propri
sostenitori durante la gara lanciavano verso un
assistente arbitrale una moneta che lo colpiva al
gomito sinistro provocandogli lieve e momentaneo
dolore».
• 25
febbraio 2014 L'editoriale.
Nessun Gubbio: la metafora leccese. E non si può
pretendere mica la luna...
Partiamo
dal titolo di un sito web salentino (Pianetalecce.it)
che scrive: «Nessun Gubbio! Prosegue la rincorsa
del Lecce». Un titolo - tra le righe - piuttosto
significativo. Con un gioco di parole si è
voluto intendere che non c'era "nessun dubbio"
(si è cambiata la lettera "d" con
la "g") che il Lecce vincesse a Gubbio,
senza troppi affanni. Ma si è voluto anche
intendere che il Gubbio non è neppure esistito
(con la frase "nessun Gubbio"), come dire
che il Gubbio non si è nemmeno visto in campo.
Diciamo che si è voluto usare un linguaggio
metaforico, però la sostanza non cambia:
il messaggio che vuole mandare il portale informativo
leccese è piuttosto duro ma trasparente.
Forse non ci siamo sbagliati nell'editoriale di
una settimana fa quando scrivevamo quanto segue:
«La classifica è divisa in due tronconi
e rispecchia i reali valori del girone». Ci
sono squadre con società dietro che spendono
tanti soldi e altre che spendono molto di meno:
ma poi in campo si vede tutta la differenza e talvolta
c'è proprio un abisso. Per questo preciso
motivo bisogna essere realisti, bisogna guardare
in faccia la realtà senza tanti fronzoli
e bisogna dire a chiare lettere: non si può
mica pretendere la luna da una squadra così.
Non si può pretendere la luna cambiando allenatore
quando si trova di fronte alle prime difficoltà
serie (è chiaro che è stato pagato
a caro prezzo il 5-0 interno con il Perugia) e non
si può pretendere la luna all'allenatore
appena arrivato (le tre vittorie consecutive con
Prato, Grosseto e con il Viareggio hanno forse annebbiato
la vista o illuso). Quei limiti, quelle
carenze, quei difetti c'erano prima (con Bucchi)
ed ora (con Roselli). A meno che qualcuno pensi
che un allenatore ben definito ha la bacchetta magica.
Il calcio è un'altra cosa. Il calcio può
regalare sorprese, ma non si possono fare i miracoli.
Chi sulla carta ha costruito una squadra (per meglio
dire un organico) per vincere il torneo, guarda
caso si trova sulla parte sinistra della classifica:
se vogliamo essere pignoli l'unica sorpresa è
il Pontedera e subito dietro c'è L'Aquila.
Ma per il resto fioccano dei squadroni: Frosinone,
Perugia, il Lecce, Pisa, Benevento, Catanzaro e
Salernitana (e non a caso sono tutti capoluoghi
di provincia). Il Gubbio poteva rappresentare la
sorpresa di questo campionato, ma non si può
pretendere che ogni anno venga fuori una stagione
anomala e il Gubbio diventi sempre una rivelazione.
Gli anni di Torrente vanno dimenticati e in fretta:
quelli sono stati un caso. In quegli anni funzionava
tutto alla perfezione e ognuno stava al proprio
posto nel rispetto reciproco dei ruoli. A partire
dalla triade che era composta da Simoni, Giammarioli
e dal grande lavoro dentro (e fuori) dal campo di
Torrente. E si era formato un gruppo in squadra
che era come una famiglia. Per questo motivo il
Gubbio vinceva in casa e fuori casa come niente
fosse (anche contro delle corazzate), perchè
c'era un gruppo solido e organizzato, sotto ogni
punto di vista. Diciamo che si trattava di una vera
"favola Gubbio". Scrivevano così
tutti i quotidiani nazionali a quell'epoca. Queste
cose non vanno assolutamente dimenticate. Ma le
favole hanno breve durata (sono brevi e essenziali).
Nel calcio ci vuole umiltà e bisogna capire
in che dimensione si trova il Gubbio. Altrimenti
si perde la cognizione della realtà... (Editoriale
Direttore Gubbiofans.it)
• 23
febbraio 2014 Schetter:
"Lecce forte". Bartolucci: "Risultato
giusto". E la polemica tra Lerda e Roselli...
Gubbio,
seconda sconfitta consecutiva. All'ora di pranzo
vince il Lecce. E il tecnico dei pugliesi gioisce
per questa vittoria ottenuta in terra umbra. Dice:
"C'è stato un predominio totale nel
primo tempo dove abbiamo avuto l'80% del possesso
palla. Senza dimenticare che abbiamo segnato due
gol, colpito un palo e abbiamo sprecato altre occasioni.
Il gol rocambolesco del Gubbio ha rimesso in discussione
la gara, ma alla fine dei conti abbiamo offerto
una buona prestazione. Dovevamo chiuderla prima
perchè abbiamo offerto un ottimo calcio.
Non era facile perchè il Gubbio era chiuso
tutto dietro, giocavano solamente dietro alla linea
della palla, quindi per arginarlo abbiamo dovuto
giocare ai lati e far girare la palla. Quindi non
è vero che abbiamo vinto con il minimo sforzo.
Anzi, io direi proprio che abbiamo stradominato".
Parole che non piacciono all'allenatore Giorgio
Roselli che risponde a tono al tecnico leccese:
"Di Lerda non parlo perchè non lo
stimo come uomo. Ho avuto modo di giocarci insieme
e quindi conosco l'uomo Lerda, perciò quello
che dice lui a me non importa nulla. Prima di parlare
degli altri, ognuno deve guardare nel suo orticello
e ognuno deve guardare pure il curriculum di allenatore".
Chiusa la polemica a distanza con il tecnico giallorosso,
Roselli parla del match: "Di sicuro si poteva
meritare il 2-2. Purtroppo abbiamo pagato i primi
25 minuti dove abbiamo concesso campo al Lecce.
Eravamo troppo timorosi, forse impauriti, poi nella
ripresa siamo tornati aggressivi e si poteva finire
in parità. Ci è mancato il coraggio:
il coraggio paga sempre e non l'autodifesa. E credo
che c'era pure un rigore su Falzerano".
Tocca all'attaccante giallorosso Giacomo Beretta:
"Vittoria importante per noi. C'era voglia
di vincere e nella ripresa abbiamo amministrato
la partita". Mentre il difensore Giuseppe
Abruzzese dei salentini dice: "Buon primo
tempo e buon possesso palla. Abbiamo creato tanto,
ma l'importante era fare risultato. Un'unica disattenzione
sul gol del Gubbio". Invece l'attaccante
Antonio Schetter dei rossoblù afferma: "Il
Lecce ha dimostrato di avere qualità. Noi
abbiamo cercato di giocare con grinta e determinazione.
Ero troppo solo in avanti? Beh, credo proprio di
si: preferisco giocare con la palla a terra e non
con i lanci lunghi perchè poi diventa tutto
più difficile. Ora guardiamo avanti, non
molliamo: i conti si fanno alla fine".
Si chiude con il capitano Giovanni Bartolucci: "Lecce
forte e un risultato giusto. Anche se alla fine
potevamo pareggiare con Luparini. Nell'approccio
di gara eravamo un po' contratti, forse abbiamo
atteso troppo. Però è anche vero che
il Lecce ha meritato". Ma intanto abbiamo
inserito le foto di Gubbio-Lecce (18 immagini).
Sono nella nostra sezione "fotogallery"
e nel link sotto la foto in homepage. Le foto sono
di Simone Grilli per studio fotografico Gavirati.
• 23
febbraio 2014 Il
Lecce si aggiudica il lunch match (finisce 1-2).
In rete Abruzzese, Beretta e poi Malaccari
Gubbio
contro Lecce all'ora di pranzo. Il trainer Roselli
schiera il 5-3-2. L'allenatore dei pugliesi Lerda
opta per il 4-2-3-1, ma Miccoli va in panchina.
Prima azione degna di nota subito al 2': corner
di Radi in area, Schetter si gira e calcia al volo
di sinistro: la palla sorvola di poco sopra la traversa.
All' 11' ci prova Beretta dal limite con un tiro
a girare di destro: la palla esce di poco fuori
dal sette. Al 14' da destra Ferreira Pinto pennella
in area una palla, Zigoni calcia al volo di destro,
Pisseri vola e devia la sfera sopra la traversa.
Al 22' cross da sinistra di Lopez, all'altezza del
dischetto Beretta incorna a rete di testa e la palla
si stampa sulla traversa; e poi respinge come può
Pisseri. Ma al 23' il Lecce passa in vantaggio:
punizione calciata in area da sinistra da Lopez,
palla che finisce nel mucchio e risolve di testa
Abruzzese che insacca la sfera a fil di palo. Al
30' cross in area di Schetter, Addae ci prova di
testa ma la palla va a lato. Al 34' Falzerano cade
a terra in area dopo un contatto con Amodio,
ma l'arbitro fa proseguire: l'attaccante rossoblù
protesta invano. Al 42' il Lecce però raddoppia: parte
tutto da un disimpegno errato di Ferrari, Zigoni
si invola verso la porta, scambio veloce con Ferreira
Pinto, palla a destra per Beretta che calcia in
porta ma in uscita respinge Pisseri; sulla ribattuta
Beretta calibra il piatto destro e deposita la sfera
nell'angolino. Al 43' però il Gubbio trova
il gol: Malaccari in dribbling entra in area, si
porta la palla sul sinistro e calcia in diagonale
sul secondo palo: la sfera si insacca radente a
fil di palo. Ripresa. Al 54' Radi pennella in area
una punizione, la palla arriva dalle parti di Falzerano
che calcia al volo di destro: sfera che sibila sopra
il montante. Al 61' un cross di Lopez radente in
area crea dei brividi perchè Zigoni gira
a rete, ma il tiro è telefonato, para Pisseri.
All' 83' ci prova il neo entrato Miccoli su punizione
dal limite, ma Pisseri para a terra. All' 89' Caccavallo
serve in area Luparini che calcia al volo di sinistro,
salva in tuffo Caglioni in angolo. Subito dopo Giallombardo
impegna a terra lo stesso Caglioni. La gara finisce
2-1 per il Lecce. Ora trasferta insidiosa a Pisa. Tabellino:
Gubbio - Lecce (1-2): Gubbio
(5-3-2): Pisseri; Bartolucci, Tartaglia (78' Boisfer), Radi, Ferrari,
Giallombardo; Malaccari, Addae, Belfasti (64' Caccavallo); Schetter,
Falzerano (71' Luparini). (A disp.: Gozzi, Laezza, Sarr,
Damiano). All. Roselli. Lecce
(4-2-3-1): Caglioni; D'Ambrosio, Martinez, Abruzzese,
Lopez; Amodio, Papini; Ferreira Pinto, Bogliacino
(85' Salvi),
Beretta (81' Miccoli); Zigoni (63' Barraco). (A disp.: Petrachi, Sales, De Rose, Versienti). All. Lerda. Reti:
23' Abruzzese (L), 42' Beretta (L), 43' Malaccari
(G). Arbitro:
Marini di Roma 1 (Pollaci di Palermo e Rugini di
Siena). Ammoniti: Addae (G); Amodio e Martinez
(L). Spettatori: 1669 (di
cui 1104 abbonati; 37 provenienti da Lecce). Risultati:
Venticinquesima Giornata - Prima Divisione - Girone
B - Lega Pro: Ascoli
- Catanzaro 0-1 37'
Madonia (C) Gubbio
- Lecce 1-2 23'
Abruzzese (L), 42' Beretta (L), 43' Malaccari (G) L'Aquila
- Barletta 2-0 5'
De Sousa (A), 29' Maltese (A) Nocerina
- Prato n.d.
(3-0
a tavolino per il Prato) Paganese
- Pisa 0-1 69'
Arma (Pi) rig. Perugia
- Benevento 0-0 Pontedera
- Frosinone 2-1 57'
Ciofani (F) rig., 71' Arrighini (P) rig., 82' Arrighini (P) Viareggio
- Salernitana 0-5 2'
Mounard (S), 38' Mendicino (S), 45' Foggia (S) rig.,
70' Gustavo (S), 81' Mendicino (S) Riposa:
Grosseto
• 22
febbraio 2014 Ecco
il lunch match: si gioca alle ore 12:30 contro il
Lecce. Per il Gubbio si ferma Baccolo
Si
ferma Baccolo e si aggiunge alla lista degli infortunati
che sono Falconieri, Moroni e Procacci. Il tecnico
Roselli invece avrà a disposizione Boisfer,
ma se tutto va bene andrà in panchina. Si
gioca all'ora di pranzo contro il Lecce e il trainer
rossoblù dice: "É un orario
inconsueto per tutti. Almeno da questo punto di
vista partiamo alla pari. Certamente affrontiamo
un Lecce che non ha bisogno di presentazioni, con
calciatori che fanno la differenza e non ti perdonano.
Pertanto dobbiamo essere bravi a limitare al massimo
l'avversaria e bisogna commettere meno errori possibili.
Mi auguro solo che la brutta prestazione di Benevento
sia dimenticata: la squadra è consapevole
che deve dare il 120% per uscire indenne da questo
incontro". L'allenatore Roselli pare orientato
a confermare la difesa a cinque con l'inserimento
di Radi al centro al fianco di Tartaglia e Ferrari,
e sulle fasce Bartolucci e Giallombardo. A centrocampo
il trio Malaccari, Addae e Caccavallo (è
in ballottaggio in questo ruolo con Belfasti e Sarr).
In attacco il duo Falzerano e Schetter (oppure Luparini).
Questa è la lista dei convocati: Pisseri,
Gozzi, Boisfer, Bartolucci, Belfasti, Ferrari, Giallombardo,
Laezza, Radi, Tartaglia, Addae, Giuliacci, Malaccari,
Sarr, Molinelli, Caccavallo, Schetter, Damiano,
Falzerano e Luparini. Un risultato roboante nell'anticipo
del sabato: la Salernitana vince a Viareggio per
5-0: a segno Mounard in avvio (2'), l'ex rossoblù
Mendicino con una doppietta
(38' e 81'), Foggia (45') su rigore e Gustavo (70').
• 21
febbraio 2014 Tanti
nodi da sciogliere per il trainer Roselli. Da decidere
tra la difesa a quattro o a cinque
Ancora
tanti nodi da sciogliere per il tecnico Giorgio
Roselli. Nel ritiro di Roccaporena infatti ha provato
diversi moduli a partire dal 4-4-2, fino ad arrivare
al 4-4-1-1 e al 5-4-1. Anche se pare più
probabile che la formazione anti Lecce potrebbe
essere basata su un pragmatico 4-4-2. In tal caso
Pisseri va come di consueto in porta. Quartetto
difensivo basato sull'asse Bartolucci, Tartaglia,
Ferrari e Giallombardo. A centrocampo Addae e Baccolo
faranno i mediani, mentre ai lati ci dovrebbe essere
la conferma a destra di Caccavallo e a sinistra
verrebbe dirottato Malaccari. Di punta il duo Falzerano
e Schetter. Ma non è escluso che ci siano
delle varianti: ad esempio Falzerano al posto di
Malaccari che in questo caso verrebbe riportato
sulla mediana. Con questa soluzione sarebbe Luparini
la spalla di Schetter in attacco. Meno probabile
(ma non è esclusa) una difesa a cinque. E in tal caso
il quintetto difensivo sarebbe formato da Bartolucci,
Tartaglia, Radi, Ferrari e Giallombardo. In mediana
c'è sempre il duo Addae e Baccolo, supportati
ai lati da Caccavallo e Malaccari (o Falzerano).
Di punta è ballottaggio tra Schetter e Luparini.
Assenti sicuri Moroni e Falconieri per infortunio.
Boisfer si è allenato con il gruppo, ma bisogna
vedere se il trainer rossoblù Roselli lo
porterà in panchina. In casa Lecce manca
invece lo squalificato Vinetot. In pratica il tecnico
dei giallorossi Franco Lerda è orientato
a confermare il 4-4-2 adoperato contro la Paganese.
Quindi in porta Caglioni, se non dovesse recuperare
Perucchini (per influenza). Quartetto difensivo
formato sull'asse D'Ambrosio, Diniz (o Martinez),
Abruzzese e Lopez. A centrocampo De Rose e Papini
al centro, mentre ai lati dovrebbero giostrare Doumbia
e Barraco. Di punta il duo Miccoli e Beretta. Arbitra
il signor Valerio Marini di Roma 1 che sarà
coadiuvato dai due guardalinee Pietro Carlo Pollaci
di Palermo e Fausto Rugini di Siena. Si gioca alle
ore 12:30. Intanto nell'anticipo del venerdì
sera Perugia e Benevento finisce 0-0: annullato
un gol a Negro al 92'.
• 21
febbraio 2014 Toh,
chi si rivede: Boisfer nel gruppo dopo due mesi
di stop. Pure Moroni torna a Gubbio...
Toh,
chi si rivede. Rodrigue Boisfer è ritornato
nel gruppo ad allenarsi nel ritiro di Roccaporena,
dopo un lungo stop per un infortunio, e si parlava
addirittura di una sua possibile partenza nel mercato
di gennaio. Il calciatore marsigliese non gioca
una partita con il Gubbio dal 22 dicembre 2013 quando
fu espulso durante la gara contro il Pontedera.
Sono passati esattamente due mesi, adesso il mediano
francese sta lavorndo sodo per tornare in forma:
Roselli valuterà in questi giorni se potrà
essere a disposizione o meno per domenica contro
il Lecce. É totalmente recuperato Michele
Falzerano (uscito anzitempo nel match contro il
Benevento), mentre si sono fermati per via precauzionale
per piccoli acciacchi sia Gianmarco Ferrari (autore
del gol all'andata a Lecce) che Alessandro Radi:
tuttavia per entrambi non ci dovrebbero essere problemi
per domenica. Intanto si rivede un altro lungodegente
tra gli infortunati: il giovane centrocampista Michele
Moroni (scuola Parma), che non è partito
per il ritiro di Roccaporena, ma si allena a Gubbio
dopo oltre due mesi di stop: l'ultima sua gara risale
all'8 dicembre 2013 (vittoria sulla Paganese per
2-0). Perciò al momento sono out solo Michele
Moroni e l'attaccante Vito Falconieri. Domenica
all'ora di pranzo (con inizio alle ore 12:30) ci
sarà l'incontro contro il forte Lecce. Un
orario insolito per il Gubbio, non a caso la tifoseria
eugubina non ha molto gradito questo spostamento
di orario (purtroppo il calcio moderno permette
anche questo). Un Gubbio che d'altronde dovrà
affrontare un Lecce costruito per vincere il campionato:
nel girone di ritorno la formazione che è
guidata da Franco Lerda ha ottenuto cinque vittorie,
un pareggio (a Catanzaro), una sola sconfitta (con
il Perugia) in sette gare. La compagine salentina
si trova terza in classifica a cinque lunghezze
dal Perugia e a otto punti di distanza dalla capolista
Frosinone. E tra le sue fila ci sono calciatori
di categoria superiore, tra cui c'è un certo
Fabrizio Miccoli (assente all'andata per infortunio),
autentico trascinatore dei giallorossi (autore di
otto reti). L'arbitro dell'incontro tra Gubbio e
Lecce sarà il signor Valerio Marini della
sezione di Roma. Con il fischietto romano il Lecce
ha sempre vinto: lo scorso 24 novembre i pugliesi
hanno battuto a Nocera Inferiore la Nocerina per 3-0;
nello scorso campionato i giallorossi si imposero per 3-2
sulla Cremonese. Intanto viene recuperato
il difensore Marcus Diniz, mentre non ci sarà
Kevin Vinetot che è squalificato. Ma si sfoga il direttore sportivo del Lecce, Antonio
Tesoro, e lo fa tramite il sito ufficiale della
società salentina (Uslecce.it). Afferma in sintesi: "In questo momento particolare
il calcio ha bisogno di credibilità".
Il diesse salentino è piuttosto chiaro nelle
sue dichiarazioni. Infatti ha aggiunto a chiare
lettere: "Visto che mi è stato risposto ufficialmente dalla Lega Pro per delle dichiarazioni che avevo rilasciato, colgo l’occasione per fare chiarezza. Una premessa: le dichiarazioni da me rese erano uno sfogo in quanto nel giro di due settimane aprendo la rassegna stampa avevo letto delle cose strane. Un giorno il
diesse del Frosinone parla di segreti oscuri, che a fine stagione potrebbero riservare belle soddisfazioni. In questa circostanza ho notato, con rammarico, che non è stata presa alcuna posizione. La settimana dopo leggo le dichiarazioni di un giocatore della Paganese, che al termine della gara con il Frosinone si lamenta del fatto che «per tutta la gara i calciatori del Frosinone ci hanno ripetuto che loro dovevano vincere il campionato, mentre noi non avevamo nessun obiettivo». Leggendo tutto questo mi sembra normale che ci si possa porre delle domande, ma senza voler puntare il dito verso nessuno. Con altrettanto rammarico non posso evidenziare come dalla Lega Pro non ci sia stato alcun intervento, che invece è giunto solo per le mie dichiarazioni, per di più sostenendo delle inesattezze. A mia memoria non ricordo un torneo
senza retrocessioni e per questo lo definisco anomalo, ma tutto
questo non significa scorretto o non regolamentare".
• 20
febbraio 2014 Focus.
Gubbio, il futuro e le incognite. Squadra patrimonio
della città. Perciò serve unità!
Gubbio
e il futuro. Un argomento che sta molto stretto
ai tifosi eugubini. É un argomento che può
essere scottante, ma deve essere affrontato perchè
la Gubbio Calcio è un patrimonio della città
che non va trascurato. L'A.S. Gubbio 1910 ha oltre
100 anni di storia, una gloriosa storia: non bisogna
mai dimenticarlo. Nell'ultima conferenza stampa
di martedì, il diesse ha lanciato una specie
di allarme. Ha detto: "Lo dico da eugubino:
guardo questo gioiello (lo stadio Pietro Barbetti
ndr) e mi dispiacerebbe tornare a giocare a Deruta,
con tutto il rispetto per il Deruta. Siamo nei professionisti
e sarebbe brutto tornare a giocare nei dilettanti".
Frasi che fanno da spola alle dichiarazioni fatte
in un'intervista proprio al nostro sito circa un
mese fa, quando Giammarioli spiegava: "L'accordo
con il Parma ci permette di avere un futuro perchè
altrimenti con le nostre forze si poteva fare una
serie D a bassi livelli oppure l'Eccellenza".
E queste parole sono state ripetute martedì
sera in conferenza stampa, ma in un'altra maniera:
"Il Parma ci ha dato stabilità a
livello tecnico con un aiuto economico considerevole,
grazie anche alle già citate valorizzazioni.
Ecco perchè abbiamo una rosa ampia: una trentina
di calciatori ci permettono di avere tante valorizzazioni".
Sono messaggi chiari. E un altro messaggio che manda
in maniera esplicita il diesse rossoblù è
il seguente: serve unità. Lo fa capire quando
dice: "Un peccato che in un anno dove non
ci sono retrocessioni sia passato un messaggio sbagliato
a tutta la città ed esistono delle critiche
che definisco fuori luogo. E non ne capisco i reali
motivi: qualcosa mi puzza, ma poi ognuno di noi
deve rendere conto alla gente". In pratica
si è ben capito che la sinergia con il Parma
è fondamentale perchè garantisce liquidità
e allo stesso tempo contributi (in soldoni) con
le valorizzazioni dei calciatori che provengono
dalla società ducale. Come è fondamentale
la società stessa che è formata in
primis dal patron Marco Fioriti. Poi ci sono i vice
presidenti Rodolfo Mencarelli e Sauro Notari che,
nonostante per un periodo sia stato assente ai CdA
della società (sembrava come si fosse defilato),
sembra essere ritornato in sella a pieno regime
(infatti era presente nella trasferta di Benevento
in compagnia del presidente Fioriti e del Dg Pannacci).
Senza dimenticare Filippo Barbetti, un giovane consigliere
della Gubbio Calcio. Questo è il cuore pulsante
dell'attuale società, poi ci sono tutti i
soci che garantiscono delle quote ognuno. Discorso
diverso per Giancarlo Brugnoni che, dopo tanti anni
di impegno nella società (dal lontano 1988),
è in maniera ufficiale un vicepresidente
ormai dimissionario: adesso è solo un azionista
e non partecipa più ai CdA della società.
In pratica abbiamo voluto delineare come è
la situazione attuale della Gubbio Calcio con i
suoi quadri societari. Ma per fare una Lega Pro
ci vogliono soldi e non chiacchiere. Purtroppo è
sotto l'occhio di tutti che c'è una crisi
economica che investe tutta Italia, e non risparmia
nemmeno Gubbio. Lo spiegò a chiare lettere
tempo fa il vicepresidente Mencarelli nel nostro
portale quando lo scorso 8 novembre disse: "Senza
il Parma, era difficile restare in categoria. Con l'entrate che ci sono attualmente a Gubbio, direi che era quasi impossibile.
Adesso siamo una
città un po' in decadenza. Molta gente è in cassa integrazione, le imprese vanno così così. Ma con questo accordo che abbiamo fatto con il Parma
possiamo stare abbastanza tranquilli".
É chiaro che se il Gubbio fosse rimasto in
serie B, tanti problemi oggi non ci sarebbero stati.
Lo disse Mencarelli in quell'intervista: "Dobbiamo ritornare a proporci degli obiettivi che purtroppo ci sono sfuggiti per mancanza di esperienza e fortuna:
parlo della serie B che dopo tanti anni eravamo riusciti a riconquistarla e sarebbe stato bello mantenerla".
E si poteva vivere di rendita per i contributi che
provenivano dalla serie B. Certi errori sono stati
pagati a caro prezzo. Ma ormai fa parte del passato
e bisogna pensare al presente: serve unità
di intenti da parte di tutti, per il bene del Gubbio.
Se poi arrivano nuove forze che aiutino questa società,
ben vengano, per il nostro Gubbio!
• 19
febbraio 2014 Giammarioli:
"Tutti devono rispettare i propri ruoli.
Ci vuole la massima serietà e silenzio..."
Conferenza
stampa piena zeppa di quesiti. Un'intervista fiume
con il direttore sportivo dei rossoblù Stefano
Giammarioli che ha toccato più punti. Ma
in primis è logica subito una domanda. Come
mai la squadra va di nuovo in ritiro da mercoledì
a Roccaporena? "Specifico subito: non è
un ritiro punitivo. Non riusciamo più ad
allenarci e la squadra lo ha preso bene questo ritiro". E
quindi? "Per via del maltempo
non ci possiamo allenare sui nostri campi. Durante
la scorsa settimana abbiamo dovuto emigrare in cinque
posti diversi. Non è più possibile
gestire una cosa così. La squadra deve lavorare
bene per poter rendere al meglio. E poi adesso stiamo
recuperando tutti gli acciaccati: in settimana rientra
nel gruppo Boisfer, solo Falconieri e Moroni rimangono
ancora fuori. Per il ritiro partirà tutto
lo staff tecnico, tranne il preparatore atletico
Cibotti che resterà a Gubbio per recuperare
al meglio i due infortunati Falconieri e Moroni.
Giovedì andranno in ritiro i preparatori
atletici Barilari e Palazzari, che abbiamo promosso
in prima squadra dal settore giovanile perchè
è bravo e competente. Si è deciso
di lavorare in maniera diversa dopo un summit tra
me, il tecnico Roselli e il Dt Sandreani. La squadra
si sta rivelando stanca, effettua una corsa continua
in campo e non sa cambiare ritmo durante la partita,
perciò si è deciso di cambiare la
tabella di marcia pure nel lavoro a livello atletico".
Insomma, il lavoro si cambia, ma Giammarioli sottolinea
un altro aspetto che lo rende preoccupato e lo dice
in maniera chiara: "Gli infortuni sono un
problema serio e per noi è stato un problema
grosso. Alcuni calciatori sono dovuti stare fuori
per mesi: vedi Radi, Boisfer ed ora Falconieri".
Quindi, da dove nasce questo problema? "In
questi anni abbiamo alternato sempre i campi di
allenamento in erba con il sintentico. E probabilmente
aveva ragione Torrente che faceva allenare la squadra
sempre sull'erba, anche se c'era il fango perchè
in effetti all'epoca c'erano meno infortuni. Pertanto
chiedo una cosa alla società". E
quale sarebbe? "Invece di parlare di cose
tecniche, per rendere al meglio nei professionisti
e quindi per essere più professionali, occorre
un investimento serio sotto l'aspetto medico e pure
a livello di campi di allenamento. Per stare nel
professionismo occorre avere anche delle strutture
più adeguate a livello lavorativo".
Non manca un accenno alla partita persa malamente
a Benevento. E Giammarioli a riguardo dice: "Abbiamo
perso meritatamente: una partita senza storia. Ma
quello che mi fa incavolare di più è
che in 14 contrasti ne abbiamo persi 13. E questa
cosa mi ha fatto imbufalire. Tuttavia il Benevento
è una squadra più forte di noi e ha
speso sei volte più di noi. Quest'anno dobbiamo
dire grazie al Parma che ci ha dato stabilità
a livello tecnico con un aiuto economico direi notevole,
pure per quanto riguarda le valorizzazioni. Un peccato
che in una stagione come questa, in cui non ci sono
retrocessioni, sia passato un messaggio sbagliato
alla città e ci sono state polemiche fuori
luogo. Dispiace perchè bisogna ricordarci
che siamo una piccola realtà: facciamo dei
miracoli e vi posso garantire che il nostro mercato
a livello economico non è andato mai in perdita,
nemmeno in serie B". Allora come si spiegano
tutte queste pressioni per andare ai playoff? "Non
le definisco delle pressioni. Diciamo che sarebbe
un motivo di orgoglio per tutti noi arrivarci ai
playoff". Ma domenica c'è il Lecce
e il Ds Giammarioli dice: "É la squadra
più forte del campionato, ma è poco
adatta a questo torneo. Il Frosinone è la
squadra più adatta anche se offre un gioco
non bellissimo". Ma allora qual è
la ricetta per Giammarioli per competere con le
corazzate? "Correre, restare umili, ma soprattutto
si deve poter lavorare in un ambiente sereno. Tutti
devono rispettare i propri ruoli di competenza con
serietà e il silenzio". Sui tanti
infortuni fa una precisazione il Dottor Giangiacomo
Corbucci, della Gubbio Calcio: "Gli unici
infortuni reali della stagione sono stati quelli
di Radi e di Falconieri. Il resto sono infortuni
normali. Senza dimenticare che ci sono state sette
fratture in altrettanti calciatori, ditemi voi...".
• 18
febbraio 2014 L'editoriale.
All'estrazione del lotto esce il numero 3. Classifica
che rispecchia i reali valori
Sulla
ruota di Gubbio è uscito spesso il numero tre
nel mese di febbraio. Prima della partita contro il
Viareggio scrivevamo un antico proverbio: «non
c'è il due, senza il tre». E così
fortunatamente è stato: contro il Viareggio
il 6 febbraio scorso è arrivata la terza
vittoria consecutiva dell'era Roselli. La scorsa
settimana invece avvertivamo la squadra di Roselli
con queste parole: a Benevento si è sempre
perso negli ultimi due precedenti, sia nel 2013
(per 2-1), sia nel 2005 (per 4-1). Purtroppo è
arrivata la terza sconfitta di seguito sul campo
del "Ciro Vigorito" e il proverbio pure
stavolta
si è rivelato calzante. Ma il numero tre
evidentemente deve perseguitare la formazione rossoblù,
perchè a Benevento il Gubbio ha beccato tre
gol a zero. Un risultato tondo, tondo, che non ammette
repliche. E in "gergo" nel calcio quando
si vince per 1-0 (o con un gol di scarto) si dice:
vittoria di misura. Quando si vince per 2-0 invece
si dice: vittoria netta. Quando si vince per 3-0
(o con tre gol di scarto) si dice: vittoria roboante.
E la sconfitta di Benevento è stata davvero
altisonante perchè ha messo in luce la faccia
della cruda realtà. Ovvero ha mostrato tutta
la differenza che esiste tra la compagine del Gubbio
e quella di un Benevento esperto. Qualitativamente
non c'è storia e (purtroppo) i nodi vengono
sempre al pettine. La classifica d'altronde è
ben chiara ed è divisa in due tronconi. Dal
primo posto al nono posto (cioè dal Frosinone
fino alla Salernitana) ci sono compagini con un
organico di assoluto valore e di qualità,
e se sono in giornata non ce n'è per nessuno.
Dal decimo posto all'ultimo posto (quindi anche
il Gubbio), si collocano quelle squadre che hanno
un organico zeppo di giovani, con qualche calciatore
esperto e vivono alla giornata. A tutti gli effetti
il Gubbio vive una stagione di alti e bassi. A tutti
gli effetti il Gubbio aveva dei difetti e dei limiti
quando c'era Bucchi. A tutti gli effetti il Gubbio
ha dei difetti e dei limiti pure adesso, anche se
le tre vittorie consecutive con l'avvento di Roselli
avevano (forse) illuso qualcuno. La realtà
dei fatti è questa. Non c'è bisogno
di girarci intorno. Per carità: le tre vittorie
di seguito contro il Prato, Grosseto e Viareggio
avevano mostrato una squadra più compatta
e concentrata, e soprattutto si è vista una
squadra che sapeva capitalizzare le occasioni che
si sono create. Ma nei giorni passati avevamo scritto
in maniera esplicita questa frase: «Ora la
prova della verità». Ovvero la prova
del nove contro squadre blasonate costruite per
vincere il campionato. Ebbene, il responso è
arrivato ed è sotto l'occhio di tutti: a
Benevento non c'è stata storia, non c'è
stata partita, non solo a livello di qualità,
ma anche a livello di carattere, grinta e determinazione.
Si è vista una squadra fiacca, debole, spenta,
che ha pensato solo a prenderle e a subire le folate
offensive del Benevento. Se questa squadra vuole
(sul serio) raggiungere i playoff ci vuole ben altro.
Non tanto a livello tattico (per questo ci sono
gli addetti ai lavori e non ci permettiamo di invadere
il campo), ma serve una crescita nell'atteggiamento
mentale: un calciatore deve avere sempre fame, soprattutto
se si è giovani, soprattutto se si vuole
fare carriera nel calcio. Ma soprattutto preoccupano
anche i tanti infortuni. Ogni domenica il Gubbio
non può contare mai sulla formazione base.
Questo è un altro dato penalizzante e allarmante,
che sicuramente deve essere risolto e in fretta.
Mancano dieci giornate alla fine del campionato:
ora arriva il Lecce (all'ora di pranzo con inizio
alle ore 12:30, un altro regalo del calcio moderno)
e poi a Pisa. Il Gubbio in queste due partite dovrà
dimostrare se è vivo e vegeto, dovrà
dimostrare se contro certe corazzate è in
grado di competere, ma soprattutto dovrà
dimostrare se è in grado di meritare un eventuale
aggancio dei playoff. Tante prove verità,
che sapranno dirci la verità... (Editoriale
Direttore Gubbiofans.it)
• 16
febbraio 2014 Roselli:
"Squadra in apnea: atteggiamento sbagliato".
Malaccari: "Partita decisa in mezz'ora"
Gubbio,
brutta sconfitta a Benevento. Una partita senza
storia fin dai primi minuti. E i rossoblù
tornano sulla terra dopo tre vittorie consecutive.
Il tecnico rossoblù Giorgio Roselli non trova
scuse dopo una prova senz'altro deludente e dice:
"Siamo andati in grande difficoltà.
Nella prima mezz'ora di gioco ho visto una squadra
in apnea. E il gol iniziale ci ha buttato giù
moralmente perchè sapevamo della forza del
Benevento. Abbiamo sofferto su più fronti.
Non abbiamo affrontato la partita con l'atteggiamento
giusto. Sappiamo che questa squadra ha dei problemi
e di certo non sono scomparsi con le tre vittorie
di seguito, ma in questa partita abbiamo agevolato
l'avversaria. Siamo stati poco compatti mentre io
chiedo sempre che la squadra deve essere compatta.
Nella ripresa siamo andati un po' meglio. Ora il
Lecce domenica? Per essere competitivi con certe
corazzate dobbiamo metterci qualcosa in più
del nostro, questo è chiaro". Tocca
al difensore Angelo Tartaglia che analizza così
la partita: "Abbiamo preso due gol su palle
inattive. Tuttavia c'è poco da recriminare
e il Benevento si è dimostrato molto forte.
Dobbiamo pensare subito a lavorare perchè
dobbiamo rimetterci subito in corsa per i playoff.
Adesso il Lecce? É un'altra partita importante
contro un squadra con calciatori di valore. Perciò
non dobbiamo arrenderci perchè i conti si
fanno alla fine". Mentre il centrocampista
Nicola Malaccari, che contro il Benevento ha giocato
come esterno basso, ha specificato: "Una
partita che si è decisa in mezz'ora di gara.
Abbiamo preso dei gol che ci hanno tagliato subito
le gambe contro un Benevento molto esperto. Come
si spiega questo black out? Non saprei perchè
abbiamo preso un gol su calcio di punizione ed un
altro su un calcio d'angolo dove eravamo ben piazzati.
Credo che in queste due circostanze ci è
mancata pure un po' di fortuna. Ma è anche
vero che ci siamo fatti schiacciare troppo nella
nostra metà campo e talvolta correvamo a
vuoto. Adesso dobbiamo pensare subito al Lecce,
non ci sono alternative". Tocca al tecnico
dei giallorossi, Fabio Brini: "É
la prima volta che ci troviamo a vincere per 3-0
già nel primo tempo: per noi si è
trattata di una novità. Tuttavia dovevamo
gestire un po' meglio la ripresa. Ma nonostante
ciò sono soddisfatto perchè la squadra
è consapevole del fatto che può fare
cose
importanti: la mentalità è quella
giusta, c'è solo da lavorare. Adesso
andremo sul campo del Perugia per ripeterci".
Intanto abbiamo inserito le foto di Benevento e
Gubbio (18 immagini) che troverete nella nostra
"fotogallery" e nel link in homepage.
Le foto sono di proprietà del portale web Beneventocalcio.it
grazie a Luca De Cristofaro e sono di proprietà
di Roberto Russo con l'ausilio di Roberto Settonce.
Per le interviste si ringrazia Tommaso Mastrangeli
(Beneventocalcio.it)
• 16
febbraio 2014 Un
Gubbio in bambola: debacle di 3-0 a Benevento. In
rete Mengoni, Signorini e Melara
Il
Gubbio contro il Benevento. Il tecnico Roselli schiera
il 5-4-1 in fase di non possesso, con Luparini prima
punta mentre Schetter si siede in panchina. L'allenatore
dei giallorossi Brini opta per il consueto 4-2-3-1,
con Evacuo prima punta. Coreografia dei tifosi beneventani
in curva sud in ricordo di Carmelo Imbriani, scomparso
un anno fa. Pronti e via, dopo cinque minuti si
fa male Dicuonzo e subentra al suo posto Celjak.
Ma il Benevento passa subito in vantaggio: al 7',
Mengoni carica il bolide dai 25 metri su punizione
e la palla si insacca nell'angolino basso, alla
sinistra del portiere Pisseri che non può
fare nulla e vede la palla entrare in rete. É
un monologo dei sanniti. All' 11' Melara cerca in diagonale
la porta, si salva con i piedi Pisseri. Al 12' Negro
crossa in area, con Evacuo che di testa manca di poco il
bersaglio. Al 13' ancora Negro protagonista che
si fa pericoloso con un assist filtrante in area,
ma Pisseri riesce a salvare in uscita sull'accorrente
Evacuo che si trova in agguato. Al 16' Celjak mette
in area da destra un pallone insidioso con Negro
che cerca la porta, ma Pisseri salva di nuovo in
uscita. Il Gubbio fatica a risollevarsi. Infatti
è ancora il Benevento che si fa pericoloso.
Al 30' Melara serve in area Evacuo che a tu per
tu con il portiere spreca tutto, e Pisseri così
riesce a sbrogliare la matassa. E al 33' i padroni
di casa trovano il gol del raddoppio con un colpo
di testa preciso di Signorini che svetta sopra tutti
e insacca la sfera in rete, sugli sviluppi di un
calcio d'angolo. Al 35' disattenzione della difesa
giallorossa (complice il portiere Baiocco), ne vuole
approfittare il Gubbio con Luparini in agguato che
così cerca il tap in vincente, ma sulla linea
di porta salva Signorini. Sul capovolgimento
di fronte (al 36') arriva addirittura il tris del
Benevento: Melara finalizza in rete una ripartenza
iniziata sulla trequarti su un invitante assist
di Evacuo: un diagonale chirurgico che fredda inesorabilmente
il
portiere Pisseri. Subito dopo il trainer Roselli
fa uscire Falzerano e al suo posto subentra Belfasti.
Ripresa. Il secondo tempo è pura accademia.
La squadra di casa cerca il quarto gol, mentre gli
ospiti sembrano arenati e non trovano il bandolo
della matassa. Al 50' esce Luparini e Roselli prova
la carta Schetter di punta. Al 58' Negro entra in
area in velocità, in dribbling salta alcuni
avversari e prova il tiro a rete: la conclusione
dell'attaccante giallorosso finisce tra le braccia
di Pisseri. Più tardi Melara trova invece
un corridoio per Negro: tiro al volo in diagonale,
palla di poco alta. Al 79' punizione di Caccavallo
che tira direttamente in porta e impegna per la
prima volta Baiocco durante tutta la partita. Nel
finale ci prova Caccavallo con due conclusioni
a rete, ma Baiocco è reattivo. Tabellino:
Benevento - Gubbio (3-0): Benevento
(4-2-3-1): Baiocco; Dicuonzo (5' Celjak), Signorini, Mengoni
(73' Milesi),
Som; Doninelli, Agyei; Melara, Mancosu (66' Di Deo), Negro; Evacuo.
(A disp.: Piscitelli, Montiel, Campagnacci,
Guerra). All. Brini. Gubbio (5-4-1):
Pisseri; Malaccari, Laezza (73' Procacci), Bartolucci, Tartaglia,
Giallombardo; Caccavallo, Addae, Baccolo, Falzerano
(38' Belfasti);
Luparini (50' Schetter). (A disp.: Gozzi, Sarr, Molinelli,
Giuliacci). All. Roselli. Reti:
7' Mengoni (B), 33' Signorini (B), 36' Melara (B). Arbitro:
Ranaldi di Tivoli (Margani di Latina e Sangiorgio
di Catania). Ammoniti: Agyei (B); Addae (G).
Spettatori: 3783. Risultati:
Ventiquattresima Giornata - Prima Divisione - Girone
B - Lega Pro: Benevento
- Gubbio 3-0 7'
Mengoni (B), 33' Signorini (B), 36' Melara (B) Catanzaro
- Nocerina n.d.
(3-0
a tavolino per il Catanzaro) Frosinone
- Viareggio 2-1 14'
Curiale (F) rig., 70' Piana (V), 75' Carlini (F) Grosseto
- L'Aquila 1-0 85'
Legittimo (G) Lecce
- Paganese 2-0 42'
Lopez (L), 87' Ferreira (L) rig. Pisa
- Perugia 2-1 8'
Napoli (Pi), 16' Arma (Pi), 72' Mazzeo (Pe) Prato
- Pontedera 4-2 3'
Romanò (Pr), 19' Cavagna (Pr), 65' Arrighini
(Po), 74' Magnaghi (Pr), 79' Pera (Po), 82' Corvesi
(Pr) Salernitana
- Ascoli 2-1 51'
Mendicino (S), 75' Gustavo (S), 81' Pestrin (S)
aut. Riposa:
Barletta
• 15
febbraio 2014 Torna
Falzerano. Out Ferrari e Radi. Venti convocati per
Benevento tra cui il baby Migliori
Il
Gubbio gioca una delicata sfida al "Ciro Vigorito".
Il tecnico dei rossoblù Giorgio Roselli infatti
vuole la massima concentrazione: "Il Benevento
è una delle squadre più forti del
campionato, anche se a dir la verità ormai
Perugia e Frosinone stanno facendo un campionato
a sè. Diciamo che a partita per noi è
di una difficoltà pazzesca, sulla carta non
ci sarebbe storia, ma sul campo ce la giocheremo.
Non possiamo competere a livello di qualità
contro i sanniti, perciò dobbiamo essere
bravi a limitare al massimo l'avversaria e se possibile
dobbiamo essere pericolosi nelle ripartenze".
Si va verso la difesa a cinque con l'impiego del
modulo 5-4-1. Quindi in porta troviamo
Pisseri. Quintetto difensivo basato sui centrali
Laezza, Bartolucci e Tartaglia, ai lati Malaccari
(a destra) e poi Giallombardo (a sinistra). E a centrocampo
il quartetto formato sui mediani Addae e Baccolo,
sulle ali si posizionano Caccavallo (a destra)
e Falzerano (a sinistra). Di punta Schetter è
in vantaggio su Luparini, che con ogni probabilità
si siederà in panchina. La lista dei convocati
per Benevento: Addae, Baccolo, Badara Sarr, Bartolucci,
Belfasti, Caccavallo, Damiano, Falzerano, Giallombardo,
Giuliacci, Gozzi, Laezza, Luparini, Malaccari, Migliori,
Molinelli, Pisseri, Procacci, Schetter e Tartaglia.
Sono stati convocati venti calciatori. •••••• • 14
febbraio 2014 Verso
la difesa a cinque. Contro il Lecce la società
eugubina offre il pranzo alla tifoseria
Appare
scontato che il tecnico Giorgio Roselli torna alla
difesa a cinque. Assenti Boisfer, Moroni, oltre
a Falconieri per infortunio. Per squalifica sono
assenti Ferrari e Radi. Quindi in porta troviamo
Pisseri. Quintetto difensivo basato sui centrali
Laezza, Bartolucci e Tartaglia, ai lati Malaccari
(a destra) e poi Giallombardo (a sinistra). A centrocampo
il quartetto formato sui mediani Addae e Baccolo,
mentre sulle ali si posizionano Caccavallo (a destra)
e Falzerano (a sinistra). Di punta Schetter è
in vantaggio su Luparini. In pratica è un
modulo 5-4-1 che in fase di possesso palla può
diventare un 3-4-3. In casa Benevento invece viene
confermata la stessa formazione di quindici giorni
fa con il Pontedera. Perciò il tecnico Fabio
Brini opterà per il 4-2-3-1. Quindi Baiocco
in porta. La difesa a quattro con Dicuonzo, Signorini,
Mengoni e Som. A centrocampo invece c'è il
duo Doninelli e Agyei. Sulla trequarti il trio Melara,
Mancosu e Negro. In attacco come punta centrale
Evacuo. Arbitra l'incontro il signor Armando Ranaldi
di Tivoli. Sarà coadiuvato dai guardalinee
Damiano Margani di Latina e Salvatore Sangiorgio
di Catania. Intanto la società del Gubbio,
per la partita in programma il 23 febbraio contro
il Lecce allo stadio "Pietro Barbetti",
con inizio alle ore 12:30, ha attivato un'iniziativa.
Ecco il comunicato ufficiale dell'A.S. Gubbio 1910:
«il presidente Marco Fioriti ha pensato di
offrire a tutti i tifosi un pranzo a base di porchetta.
Nei piazzali di ingresso dei settori tribuna, gradinata
e curva verranno allestiti già prima dell'inizio
della gara degli stand. Il pranzo proseguirà
anche durante l'intervallo dell'incontro (e fino
ad esaurimento scorte) anche dopo il fischio finale».
Notiziario dal girone. Ricorso respinto e conferma
dell'esclusione della Nocerina dalla Lega Pro con
assegnazione da parte del Consiglio Federale ad
un campionato di categoria inferiore. Lo ha deciso
proprio ieri la Corte di Giustizia della Figc.
• 14
febbraio 2014 Focus:
con le squadre campane sempre sfide della verità!
Dalla promozione in B ad oggi...
Gubbio
e squadre della Campania. Quando il Gubbio trova
di fronte delle avversarie campane, nella storia
degli ultimi anni, spesso e volentieri sono diventate
sfide cruciali che hanno determinato delle situazioni
fondamentali in campionato. Nella scorsa stagione,
proprio la partita di Benevento datata 17 febbraio
2013, con il Gubbio che venne sconfitto per 2-1
con doppietta dell'ex rossoblù Marchi (ora
alla Pro Vercelli), creò una settimana di
passione: il lunedì dopo il match l'allenatore
Sottil era stato in pratica esonerato (al suo posto
doveva subentrare Tasso, ora trainer della Berretti
come allora). Poi ci fu il dietrofront improvviso
e la vittoria successiva a Barletta scongiurò
definitivamente l'allontanamento di Sottil. Pure
la sfida di andata fu cruciale (nel posticipo dell'8
ottobre 2012) perchè il Gubbio riuscì
a superare il Benevento di misura con una rete di
Galabinov: l'attaccante bulgaro da quel momento
in poi esplose, realizzando 12 reti in maglia rossoblù
e quest'anno in serie B sta dimostrando tutto il
suo valore con la maglia dell'Avellino (ha già
segnato 10 reti con la squadra irpina). In serie
B (stagione 2011-2012) avvenne la stessa storia.
Questa volta furono decisive le sfide con la Nocerina.
Infatti il 9 ottobre 2011 quel Gubbio targato Pecchia
ottenne la prima vittoria in campionato proprio
contro la Nocerina con rete decisiva di Ragatzu.
Nel ritorno invece, la partita di Nocera Inferiore
del 12 marzo 2012, fu determinante per la retrocessione
in Lega Pro: il Gubbio allenato in quel caso dal
duo Simoni e Tebi venne sconfitto al fotofinish
dalla Nocerina con un eurogol di Merino al 94' (per
il Gubbio aveva pareggiato al 75' lo svedese Lofquist).
Dopo quella partita venne esonerato Tebi e in settimana
poi arrivò Alessandrini al fianco di Simoni.
E da quel momento in poi la squadra rossoblù
non riuscì più a rialzarsi, terminando
penultima in campionato davanti all'Albinoleffe.
Anche nella stagione (2010-2011) trionfale che ha
sancito la promozione in serie B, le formazioni
campane hanno avuto un ruolo assai determinante.
Nel recupero datato 8 dicembre 2010 il Gubbio batte
il Sorrento (rete decisiva di Gomez Taleb) e lo
scavalca in classifica conquistando il primo posto
(quel primato che poi non lo lasciò più
fino al termine del campionato). Nel ritorno, l'8
maggio 2011, il Gubbio di Torrente conquista la
serie B in maniera matematica battendo un'altra
formazione campana, la Paganese per 3-1 (due gol
di Gomez Taleb e va in rete pure Boisfer). Insomma,
quando si parla di Campania (cioè di avversarie
campane), il Gubbio deve prestare la massima attenzione.
E se vogliamo dirla tutta pure la sfida di Benevento
può rappresentare uno spartiacque per il
futuro dei rossoblù: Gubbio nono in classifica
a 29 punti, mentre il Benevento è quinto
con 34 punti. É una sfida verità perchè
d'ora in avanti si gioca la volata playoff. E i
rossoblù a Benevento ci hanno sempre lasciato
le penne (anche in C2): si ricorda ancora quel famoso
4-1 inflitto dai sanniti al Gubbio del 21 ottobre
2005 (sulla panchina c'era Castellucci). Notiziario.
Con il Gubbio in trasferta, il tecnico Roselli
sta pensando di tornare alla difesa a cinque (come
a Grosseto). Perciò via libera verso il 5-4-1
(anzichè il 4-4-2 usato domenica scorsa).
Addae potrebbe sostituire in difesa Ferrari. A centrocampo
è previsto il rientro di Baccolo, però
è assente
Radi. Come prima punta è ballottaggio tra Luparini
e Schetter. Sono out per infortunio invece Boisfer,
Moroni e Falconieri.
• 13
febbraio 2014 Spettatori
in base al bacino d'utenza: Gubbio, è terzo!
Gubbio-Lecce si gioca alle ore 12:30
Una
statistica che sicuramente farà piacere ai
tifosi del Gubbio e non sarà per niente piacevole
per i suoi detrattori. Non solo. A chi accusa con
fermezza che questa piazza "non merita niente" oppure
si è "montata la testa", evidentemente non
sa cosa dice o non è consapevole di quello
che afferma. Ma per dimostrare ciò snoccioliamo
un'altra volta i numeri, perchè i numeri
(sul serio) non mentono mai e spazzano via tutte
le chiacchiere. Ebbene: abbiamo fatto una statistica
approfondita nel girone della media spettatori e
l'abbiamo combaciata con gli abitanti di ogni città.
E pure quest'anno, nonostante l'affluenza non sia
così numerosa, Gubbio si piazza sul podio.
Per la precisione la tifoseria eugubina si trova
in terza posizione nel girone: con una media spettatori
di 1860 persone, per un bacino di utenza di 32.355
abitanti (fonte www.comuni-italiani.it), Gubbio
riesce a portare il 5,75% della sua popolazione
allo stadio. Al comando della classifica si trova
il Benevento con una media spettatori a partita
di 3960 persone in una città con 60.797 abitanti
(fonte della statistica sempre www.comuni-italiani.it,
come abbiamo fatto anche per tutte le altre città):
in pratica la città sannita porta al "Ciro
Vigorito" il 6,51% della sua popolazione. Segue
al secondo posto la Salernitana con una media di
8060 spettatori a partita (in questo caso è
al primo posto) in una città che conta 131.925
abitanti: allo stadio "Arechi" va il 6,10%
della gente di Salerno. Dietro il Gubbio (terzo
posizionato), si trova il Pisa in quarta posizione:
una media di 4380 spettatori in una città
di 86.263 abitanti: all'Arena Garibaldi si recano
di domenica il 5,07% dei pisani. Al quinto posto
la tifoseria di Ascoli: una media di 2480 spettatori
(abitanti 49.697), con il 4,99% di ascolani che
si recano al "Del Duca" di Ascoli Piceno.
Segue a ruota il Lecce (sesto) con una media di
4150 spettatori a partita (abitanti 89.598): il
4,63% di leccesi va allo stadio. Settimo il Frosinone
(media di 2080 spettatori; abitanti 46.279; il 4,49%
di popolazione va allo stadio) e ottavo è
il Catanzaro (media di 3920 spettatori; abitanti
89.062; il 4,40% dei catanzaresi allo stadio). E
così si arriva ai cugini umbri del Perugia
che si collocano al nono posto: una media di 6340
spettatori a gara, in una città che conta
162.986 abitanti (fonte www.comuni-italiani.it,
senza contare la provincia) e in pratica solo il
3,89% di perugini finora si sono recati quest'anno
al "Curi" di Perugia. Un gradino sotto
il Pontedera, la città più piccola
del girone perchè conta solo 28.249 abitanti:
media spettatori di 1090 persone a partita (il 3,85%
della popolazione va allo stadio). Fanalino di coda
il Prato: media di 760 spettatori a partita (abitanti
187.159, cioè la città più
grande del girone), con solo lo 0,40% di pratesi
che vanno al "Lungo Bisenzio".
In serie B il Gubbio aveva una media di 3540 spettatori:
cioè il 10,94% della popolazione eugubina
si trovava al "Pietro Barbetti". E poi
c'è chi insinua che Gubbio città non
meritava o non poteva mantenere la serie B: i numeri
dicono in maniera esplicita (come si può
notare) che la piazza eugubina merita senz'altro
categorie superiori per passione e per attaccamento
ai colori. Notiziario. La partita di campionato
tra Gubbio e Lecce, in programma domenica 23 febbraio
al "Pietro Barbetti", sarà anticipata
(in orario) con fischio d'inizio alle ore 12:30
(anzichè alle ore 14:30): la società
salentina aveva inoltrato richiesta in tal senso
per dei problemi sorti a livello organizzativo,
legati ai voli di aereo per il rientro in terra
pugliese.
• 12
febbraio 2014 Roselli:
"Si corre meno a vuoto, ma i difetti restano.
E Ferrari...". É in prova un americano
Giorgio
Roselli in conferenza stampa in un'intervista fiume.
Ma il dato che salta all'occhio di tutti, come abbiamo
scritto nell'editoriale di lunedì notte,
è che il Gubbio ha ritrovato tre vittorie
consecutive che mancavano dal lontano 2011. Ma Roselli
non si scompone per niente e dice: "Non
è facile vincere una partita, figuratevi
tre di seguito. I numeri li fanno i giornalisti,
tuttavia certi numeri fanno piacere ma soprattutto
vincere crea autostima e si lavora meglio. Mentre
è chiaro che è più difficile
lavorare nelle sconfitte. Ma bisogna ricordarsi
che i risultati sono condizionati dagli episodi.
Questo è il calcio, quindi bisogna andare
avanti sulla nostra strada senza pensare a tante
cose". Ma la squadra sembra in crescita,
giusto? "Diciamo che corre meno (a vuoto
ndr), ma corre meglio. Purtroppo i difetti restano
e adesso con questo trittico di partite insidiose
potrebbero di nuovo farsi sentire". Tuttavia
il Gubbio adesso sembra più pratico, è
così? "Pratico, parola grossa. Mi
spiego meglio. Dipende che squadra si allena. Se
sono l'allenatore del Perugia devo capire che devo
tenere il 70% del palleggio palla. Se alleno l'Aquila
il 50% o il 60%. E il Gubbio? Deve fare il palleggio
palla per ottenere un qualcosa. Cioè voglio
dire che i calciatori si devono sistemare bene in
campo in modo tale che poi in una fase di ripartenza
devono essere pronti per ripartire e devono essere
ben posizionati per segnare. Ma vorrei fare una
precisione sul fatto che noi non offriamo un calcio
spumeggiante". Prego, dica: "Bisogna
ricordarsi che il bel calcio lo fanno i calciatori
(di qualità ndr). L'organizzazione di una
squadra invece è un'altra cosa. Perciò
le due cose vanno scisse e vanno distinte l'una
dall'altra". Al Gubbio manca un po' di
ossigeno? "Diciamo che ha influito il campo
pesante e di conseguenza è venuta a mancare
la lucidità. Ma bisogna ricordarsi che a
centrocampo Radi ha fatto un grande lavoro essendo
in verità un difensore, ma è costretto
ad adeguarsi perchè la metratura di terreno
da occupare dalla difesa al centrocampo è
ben diversa. Addae è un centrocampista ma
da tanto tempo non giocava e quindi deve trovare il
fiato. Caccavallo è la prima gara che
ha fatto da molto tempo dall'inizio e per Luparini
si tratta della seconda partita che parte dal primo
minuto. Perciò ci sono diversi calciatori
che non hanno i cosiddetti novanta minuti sulle
gambe". Parliamo di moduli: per ora Roselli
in trasferta ha usato una difesa a cinque mentre
tra le mura amiche ha usato uno schieramento difensivo
a quattro. Perciò a Benevento tornerà
con un quintetto difensivo? "Non è
scontato. I moduli si cambiano in base alla condizione
fisica dei calciatori ed io devo adattare i calciatori
in modo tale che gli semplifico il lavoro in campo.
A Benevento il campo è molto grande, sembra
il Bernabeu (di Madrid ndr), e la squadra sa creare
tante occasioni di gioco. Ma noi abbiamo le armi
per fargli male in avanti". Perciò
cosa chiede alla sua squadra? "Chiedo solo
di essere competitivi: bisogna sapere limitare al
massimo le folate del Benevento e possibilmente
dobbiamo sfruttare al massimo le occasioni che si
creano". Alla fine, per concludere, l'allenatore
Roselli elogia un calciatore del Gubbio e porta
il nome di Gianmarco Ferrari: "Ferrari è un signor calciatore. A mio avviso
diventerà un vero calciatore, se però
riesce ad acquistare
un po' di malizia". Notiziario. Un
calciatore in prova a Gubbio e si tratta del centrocampista
Brandon Beresford, classe 1992, calciatore con doppia
cittadinanza (Guyana e Stati Uniti d'America),
anche se proviene direttamente dagli U.S.A., da
Graceland nello stato dello Iowa. Intanto come previsto
sono stati squalificati dal Giudice Sportivo il
difensore Alessandro Radi (al momento sta giocando
anche da centrocampista) e l'altro difensore Gianmarco
Ferrari: sono stati stoppati per un turno.
• 11
febbraio 2014 L'editoriale.
Un tris di vittorie (e mancavano dal 2011). E si
parla dai tempi di Torrente...
E
il Gubbio cala il tris. Non succedeva dai tempi
di Torrente. Dopo la sconfitta di Salerno, il tecnico
Giorgio Roselli ha ottenuto tre vittorie consecutive
con Prato, Grosseto e Viareggio. É un trio
di formazioni toscane che evidentemente portano
fortuna all'allenatore umbro. Ma un tris di vittorie
di seguito, da quando? Non avvenivano dal 2011,
da quel famoso campionato di Prima Divisione (girone
A) vinto alla grande dal Gubbio davanti alla corrazzata
Sorrento. Pertanto bisogna tornare indietro in data
20 febbraio 2011 quando il Gubbio in quell'occasione
vinse a Monza per 3-2 (una doppietta di Borghese
al fotofinish e rete a fine primo tempo di Galano)
e ottenne la quarta vittoria di fila in quel campionato
(dopo le vittorie con Alessandria, a Verona contro
l'Hellas e contro lo Spezia). E in quello stesso
anno resiste il record di vittorie con Vincenzo
Torrente allenatore: otto vittorie di seguito tra
il 7 novembre 2010 (vittoria a Bassano con rete
decisiva di Borghese) e il 9 gennaio 2011 (con vittoria
a Bolzano contro il Sud Tirol con reti di Boisfer
e Donnarumma). Nel mezzo di questo stupendo score,
la vittoria del sorpasso sul Sorrento in classifica
con rete decisiva di Gomez Taleb (ora all'Hellas
Verona). In pratica sono passati tre anni esatti
per ritrovare un Gubbio abituato alle vittorie.
E per la prima volta, in questa stagione, il Gubbio
assapora l'aggancio ai playoff. La formazione rossoblù
infatti si trova ora al nono posto, un punto sopra
a Grosseto e Salernitana. La strada ancora è
lunga, mancano ancora undici giornate di campionato
da giocare, però questo dato è senz'altro
positivo. E se il campionato finisse oggi, esce
fuori un dato curioso: ai playoff il Gubbio (da
nono classificato) incontrerebbe i cugini del Perugia
(secondo classificato, anche se alla pari del Frosinone
in classifica, ma i laziali sono in vantaggio per
la differenza reti). Ovviamente, per ora, tutto
questo è fantacalcio. Ma nel calcio si sa,
può succedere anche l'imponderabile. E basta
tornare indietro nel tempo. Campionato 2009-2010:
il Gubbio venne sconfitto a Fano in campionato (la
squadra granata allenata allora da Cornacchini era
una bestia nera dei rossoblù) e poi ai playoff
non ci fu storia: eugubini travolgenti con due vittorie,
una pure in terra adriatica. Campionato 1986-1987:
il Gubbio venne sconfitto in entrambi gli scontri
diretti in campionato contro il Poggibonsi, poi
nello spareggio decisivo al "Curi" di
Perugia, la formazione di Landi ribaltò il
pronostico e si impose per 1-0 nei tempi supplementari
sui leoni giallorossi. Ovviamente questa ormai è
storia vecchia, ma il calcio è strano e talvolta
riserva anche strane sorprese. Tornando ad oggi,
con l'avvento di Roselli si denota un certo pragmatismo.
Sarà sicuramente frutto della sua lunga esperienza
passata sui campi di serie C come allenatore. In
parole povere si denota un Gubbio pratico, più
deciso ed efficace nel concreto, tralasciando altre
sottigliezze. Non sarà spettacolare, non
offre un calcio spumeggiante, però questo
Gubbio bada al sodo. Lo si è visto contro
il Viareggio: una squadra guardinga, più
concentrata e attenta in fase di non possesso palla,
ma ficcante e più decisa del solito in fase
di ripartenza. E per adesso sta dando i suoi frutti.
Alla fine quello che contano sono i risultati. E
i risultati stanno dando ragione a mister Roselli.
Ma adesso c'è subito un banco di prova decisivo.
Il Gubbio dovrà affrontare un trittico di
partite davvero proibitive: trasferta a Benevento,
poi un impegno interno difficile con il Lecce e
poi di nuovo in trasferta a Pisa. Tre partite delicate
con delle avversarie di grande spessore. Ma concludiamo
con la favola di Juan Inacio Gomez Taleb. Tutti
se lo ricordano a Gubbio che arrivò in punta
di piedi nel 2010 e in due stagioni fece la differenza
con due promozioni di fila. L'anno scorso, quando
lo abbiamo sentito telefonicamente, ci aveva detto:
"Ora il mio sogno di giocare contro Juve,
Milan e Inter. Pensa che magia se riuscissi a segnare".
E questa magia si è avverata: Gomez Taleb
è stato l'autore del gol del pareggio alla
Juventus in rimonta (da 0-2 a 2-2). Una favola, davvero,
a lieto fine. (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)
• 09
febbraio 2014 Caccavallo:
"Sbloccato psicologicamente". Schetter:
"In Prima Divisione mi capiscono..."
Gubbio
che vince la terza partita di seguito. Un Gubbio
che rialza la testa e per la prima volta nella stagione
si trova in zona playoff, al nono posto. Ma guai
parlare di playoff con il tecnico dei rossoblù
Giorgio Roselli, che appena si accenna la domanda,
risponde subito secco: "Non scherziamo.
Direi, parliamo di altro". E allora della
partita cosa vuole dire? "Il calcio è
strano ed è fatto di episodi. Delle volte
ti va male (come a Salerno), delle volte ti va bene
(come a Grosseto). Dico comunque che la vittoria
è meritata. Talvolta siamo andati in affanno
perchè corriamo troppo a vuoto, invece vorrei
che si ragionasse di più e correre di meno
in qualche circostanza. Sono tuttavia soddisfatto
della prova dei ragazzi perchè si cerca di
insegnargli delle cose e in qualche modo loro cercano
di recepirlo in campo. L'importante è che
ci provino, anche perchè non so ancora quanto
può darmi questa squadra. É chiaro
che va migliorata l'organizzazione di squadra e
la gestione palla. Se devo dare un voto al Gubbio
visto contro il Viareggio? Bene: voto 7 globale,
voto 8 per l'impegno e voto 6 per la tattica".
Tocca poi a Giuseppe Caccavallo, autore del gol
del raddoppio: "Adesso mi sento più
in forma e il gol mi ha pure sbloccato a livello
psicologico. E nel primo tempo c'era pure un rigore
grande come una casa nei miei confronti. Da parte
mia posso avere solo paura di me stesso: se sono
al 100% so quanto può dare Caccavallo e non
guardo in faccia a nessuno. Un 2-0 sofferto? Forse
sì, perchè poi ci siamo chiusi troppo
ma alla fine va bene così". Gli
fa eco l'altro attaccante Antonio Schetter, all'esordio
in maglia rossoblù: "É stato
facile inserirmi in questa rosa. E poi in Prima
Divisione i vari compagni ti capiscono al volo nelle
giocate rispetto alla Seconda Divisione (era con
l'Ischia Isolaverde ndr). Diciamo poi che abbiamo
disputato una buona partita e Pisseri ci ha salvato
in diverse occasioni con degli interventi importanti.
La prova del sottoscritto? Credo che sia stata positiva,
come del resto la giornata è stata piuttosto
positiva". Sull'altra sponda, il tecnico
del Viareggio, Cristiano Lucarelli, mastica assai
amaro e dice: "Sono molto incavolato. Abbiamo
creato almeno sei o sette palle gol che non siamo
riusciti a concretizzare e i gol del Gubbio li abbiamo
fatti praticamente noi. Nel primo tempo si poteva
vincere per 2-0. Per questo motivo mi girano e tanto
le scatole. E il calcio va affrontato proprio con
un altro atteggiamento e ci è mancata anche
la cattiveria. Dico questo senza nulla togliere
al Gubbio che ha lottato. La fortuna? Non ci credo
perchè la fortuna ti aiuta solo quando uno
la cerca con fermezza". E intanto abbiamo
inserito le foto della partita tra Gubbio e Viareggio
(18 immagini). Le foto sono nella sezione "fotogallery"
e nel link in homepage. Foto di Simone Grilli per
lo studio fotografico Gavirati.
• 09
febbraio 2014 Gubbio,
2 a 0 al Viareggio. Le reti di Giallombardo e Caccavallo.
E Pisseri para un rigore!
Gubbio
contro Viareggio. Il tecnico Roselli schiera il
4-4-2 con Schetter al fianco di Luparini in attacco.
L'allenatore degli ospiti Lucarelli opta per il
4-3-3 e a sorpresa schiera Romeo in attacco, dato
in forte dubbio alla vigilia del match. Prima azione
al 2' con Malaccari che da sinistra crossa in area,
ci prova Luparini di testa ma la palla finisce a
lato. Al 9' Luparini libera al limite Malaccari
che calcia a rete di destro, ma il tiro è
telefonato, para Gazzoli. Al 10' il Gubbio passa
in vantaggio: Giallombardo innesca l'azione, triangolazione
con Caccavallo che libera lo stesso Giallombardo
in area: tiro di destro del terzino sinistro e palla
che si insacca a mezz'altezza in rete, freddando
in uscita Gazzoli. Al 14' calcio di rigore per il
Viareggio per un presunto fallo di mani di Radi
su tiro di Mungo: dal dischetto calcia Vannucchi
a mezz'altezza, ma Pisseri si fa trovare pronto
e in tuffo respinge la sfera; poi Caccavallo sbroglia
la matassa. Al 18' lo stesso Vannucchi con una punizione
a girare dal limite calciata con il piede destro
cerca l'incrocio dei pali, ma Pisseri vola e toglie
le ragnatele dal sette. Al 25' il Gubbio trova il
raddoppio: Schetter crossa rasoterra da sinistra
in area, Gazzoli non trattiene, Nicolao perde palla,
allora Luparini serve Caccavallo che calcia al volo
di destro e la palla si insacca a fil di palo. Al
29' un colpo di testa di Romeo costringe Pisseri
ad un volo plastico e devia la sfera in corner.
Al 30' Rosafio si libera in area e calcia rasoterra,
ma Pisseri chiude lo specchio della porta e devia
la sfera in corner. Al 35' Luparini ruba palla a
Conson al limite, si avvicina verso la porta e con
un pallonetto di destro supera Gazzoli ma la palla
fa la barba al palo. Al 37' Vannucchi cerca il sette
su punizione dal limite, palla che sibila vicino
all'incrocio. Ripresa. Al 65' Falzerano serve in
area Luparini che gira di destro a rete, ma il tiro
è impreciso: palla a lato. All'85' Vannucchi
calcia direttamente in porta su calcio di punizione
dal limite: palla radente che sibila vicino al palo.
Finisce così, 2-0. Tabellino:
Gubbio - Viareggio (2-0): Gubbio
(4-4-2): Pisseri; Bartolucci, Tartaglia, Ferrari,
Giallombardo; Caccavallo (59' Belfasti), Addae, Radi
(71' Laezza), Malaccari;
Schetter (49' Falzerano), Luparini. (A disp.: Gozzi, Molinelli,
Sarr, Giuliacci). All. Roselli. Viareggio
(4-3-3): Gazzoli; Celiento
(52' Anedda), Lamorte, Conson,
Nicolao; Mungo, Gemignani (52' Galassi), Della Latta
(70' Benedetti); Rosafio,
Romeo, Vannucchi.
(A disp.: Furlan, Falasco, Piana, Gerevini). All. Lucarelli. Reti:
10' Giallombardo (G), 25' Caccavallo (G). Arbitro: Martinelli di Roma
2 (Giacomozzi di Fermo e Costantini di Pescara).
Espulso: 89' Conson (V). Ammoniti: Radi,
Addae,
Caccavallo e Ferrari (G); Lamorte e Conson (V). Spettatori: 1364 (di
cui 1104 abbonati). Risultati:
Ventitreesima Giornata - Prima Divisione - Girone
B - Lega Pro: Ascoli
- Grosseto 0-1 11'
Marotta (G) Barletta
- Lecce 1-2 37'
Mantovani (B), 60' Miccoli (L), 67' Beretta (L) Gubbio
- Viareggio 2-0 10'
Giallombardo (G), 25' Caccavallo (G) L'Aquila
- Salernitana 1-1 52'
Pomante (A), 89' Bianchi (S) Nocerina
- Benevento n.d. (3-0 a tavolino per il Benevento) Paganese
- Frosinone 1-2 27'
Lanteri (P) rig., 51' Gucher (F), 94' Paganini
(F) Perugia
- Prato 0-0 Pontedera
- Pisa 2-2 33'
Arma (Pi) rig., 60' Picone (Po), 87' Mannini (Pi),
90' Gonnelli (Po) Riposa:
Catanzaro
• 08
febbraio 2014 Falconieri
out per venti giorni. Roselli sul caso Domini: "Non
convocato per scelta tecnica"
Un'altra
tegola per il Gubbio. Dopo Boisfer e Moroni infortunati
(e Baccolo squalificato), è assente la punta
Vito Falconieri: ha riportato una elongazione dell'adduttore
della gamba destra e dovrà stare fermo per
almeno 20 giorni. Pure Falzerano è in forte
dubbio per un problema alla caviglia e se tutto
va bene andrà in panchina. Perciò
la formazione è pressochè fatta con
un 4-4-2 in fase di non possesso. Quindi Pisseri
in porta. Quartetto difensivo basato su Bartolucci,
Tartaglia, Ferrari e Giallombardo. In mediana al
centro Radi e Addae, e ai lati Malaccari e Caccavallo.
In attacco un duo con Schetter a supporto di Luparini.
Domini non è convocato, ma l'allenatore Roselli
smonta subito il giallo: "Domini per me
vale come Bartolucci: tutti i calciatori sono uguali.
Giovedì è stato allontanato perchè
ha avuto un comportamento non giusto con i compagni,
ma il giorno dopo Domini è un calciatore
come un altro. Perchè non convocato? Per
scelta tecnica. Il Viareggio? Squadra rognosa con
calciatori di qualità, ma noi vogliamo dare
continuità ai risultati". Questa
è la lista dei convocati contro il Viareggio:
Addae, Bartolucci, Belfasti, Caccavallo, Damiano,
Falzerano, Ferrari, Giallombardo, Giuliacci, Gozzi,
Laezza, Luparini, Malaccari, Molinelli, Pisseri,
Radi, Sarr, Schetter e Tartaglia. In pratica 19
convocati.
• 07
febbraio 2014 Roselli
pensa al ritorno alla difesa a quattro. Falzerano
in dubbio. E poi il "caso" Domini
Domenica
il Gubbio affronta il Viareggio e dal 1948 ad oggi
le due squadre si sono incontrate sette volte: nel
computo totale si contano 5 vittorie del Gubbio,
un pareggio e un successo dei toscani. Il tecnico
Roselli sta pensando di varare un 4-4-2 che si trosforma
in un 4-2-3-1 in fase di possesso palla. Pertanto
Pisseri va in porta. In difesa il quartetto Bartolucci,
Tartaglia, Ferrari e Giallombardo. In mediana il
duo Radi e Addae. Sulla trequarti Malaccari, Schetter
e Falzerano (o Caccavallo). Di punta il solo Luparini.
In fase di non possesso palla indietreggiano ai
lati Malaccari e Falzerano a far coppia a centrocampo
con Radi e Addae. Da verificare le condizioni di
Falzerano che si è allenato davvero con il
contagocce. Assenti sicuri gli infortunati Boisfer
e Moroni, oltre lo squalificato Baccolo. E si apre anche
il "giallo" Domini: il centrocampista
era stato allontanato dal campo giovedì dopo
uno scontro fortuito di gioco con Laezza e il venerdì
è stato fatto allenare a parte per motivi
disciplinari: la motivazione reale però ancora
non è chiara. In casa Viareggio il tecnico
Cristiano Lucarelli è orientato a confermare
il modulo 4-3-3. Pertanto Gazzoli in porta. Celiento, Lamorte, Conson e Nicolao in difesa. Poi
Galassi, Mungo e Gerevini a centrocampo. Mentre
Rosafio, Benedetti e Vannucchi sono di punta. Assente
per infortunio Matteini. Romeo non è in ottime
condizioni e andrà in panchina. Arbitrerà
l'incontro il signor Daniele Martinelli di Roma
2: sarà coadiuvato dai guardalinee Alessio
Giacomozzi di Fermo e Andrea Costantini di Pescara.
Fischio d'inizio alle ore 14:30 allo stadio "Pietro
Barbetti" di Gubbio.
• 07
febbraio 2014 Focus.
Girandola di calciatori e di moduli con la tabella.
Mercato: 15 operazioni a gennaio
Il
calcio è proprio cambiato. Prima non c'era
il mercato invernale. C'erano le magliette dal numero
uno al numero undici e finiva tutto qui. Se una
società si muoveva bene nel mercato estivo
faceva tombola, altrimenti era un anno da buttare
o quasi, e ti dovevi accontentare del pacchetto
calciatori che avevi a disposizione. Poi è tutto
cambiato, dall'anno 2000. Le magliette hanno una
numerazione varia con il nome sulle spalle (per
la verità ancora solo in serie A e in serie
B), ma è stato introdotto il cosiddetto mercato
invernale che si può meglio definire il "mercato
riparatore". Tutti si sono adeguati, e a quanto
pare pure il Gubbio a partire dalla Lega Pro e anche
nel campionato di serie B. Quindi ora entrano in gioco
i numeri che del resto non mentiscono mai. E mai
come in questa stagione la società rossoblù
è dovuta ricorrere al mercato di gennaio.
Ben otto partenze e il tesseramento di ben sette
calciatori nuovi: in totale 15 operazioni di mercato
tra entrate e uscite. In pratica dalla scorsa estate
sono girati in maglia rossoblù ben 34 calciatori
(non era mai successo). La scorsa estate invece
sono arrivati in maglia rossoblù 18 calciatori
nuovi. La stessa cosa era avvenuta la scorsa stagione
(2012-2013) con 18 calciatori nuovi acquistati in
estate 2012. E a gennaio 2013? Ci sono state due
uscite con Pacheco e Smacchia, mentre arrivarono
sei calciatori nuovi come Belfasti (come quest'anno),
Cancellotti, Di Piazza, Carroccio, Cocuzza e Smacchia.
In pratica sono girati un pacchetto di 30 calciatori
in totale nelle mani del trainer Andrea Sottil.
E in serie B nel 2011-2012? La musica cambia davvero
poco. In quell'occasione nel gennaio 2012 le uscite
furono pari alle entrate: partirono Giannetti, Mendicino,
Maccarrone e Paonessa che furono sostituiti in sequenza
da Nwankwo, Mastronunzio, Lofquist e Guzman. In
pratica in serie B c'è stato un giro di 30
calciatori (come in C1 con Sottil) e nell'estate
2011 arrivarono 16 calciatori nuovi. Negli anni
quando c'era Torrente in panchina, in base sempre
alla statistica, la girandola di calciatori fu più
esigua. Con ogni probabilità hanno contato
e non poco gli ottimi risultati conseguiti con due
promozioni di fila. In Prima Divisione (2010-2011)
ad inizio stagione furono 14 i volti nuovi tra i
calciatori, a gennaio furono fatte tre operazioni
in entrata (Alcibiade, Daud e Suciu) e due in uscita
(Capogrosso e Testardi). In totale in rosa ci furono
24 calciatori. L'anno prima, ovvero nella stagione
2009-2010 in Seconda Divisione, il mercato riparatore
fu utilizzato per una sola entrata ma fu decisivo:
a gennaio 2010 arrivò in maglia rossoblù
un certo Juan Inacio Gomez Taleb e fece la differenza
anche nella stagione seguente (e non a caso ora si
trova in serie A con la maglia dell'Hellas Verona).
In estate 2009 arrivarono 11 calciatori nuovi e
mister Torrente in quella annata aveva giostrato
22 calciatori in rosa in tutto. Tutti dati consultabili
nel nostro sito.
Ma il calcio è cambiato pure nei moduli:
ogni allenatore ne usa diversi. Prendiamo come punto
di riferimento il Gubbio. Partiamo da questa stagione.
L'allenatore Bucchi ha utilizzato prima il 4-3-3,
in un'occasione il 4-4-2 e il 4-3-1-2, e poi sempre
il 5-3-2. L'ultimo arrivato Roselli ha già
cambiato tre moduli: il 5-3-2, il 4-4-2 e domenica
scorsa il 5-4-1. Ma l'anno precedente con Sottil
la musica non era diversa: è partito con
il 5-3-2, per poi passare al 4-3-3, è capitato
il 4-3-1-2 e il 4-2-3-1, per poi concludere la stagione
con il 4-3-3. In serie B sono cambiati ben quattro
allenatori (Pecchia, Simoni con Tebi, Alessandrini
e per finire Apolloni) e pure in quella stagione
furono cambiati tanti moduli: in sequenza 4-2-3-1,
4-1-4-1, 4-4-2, 4-3-1-2, 4-3-3 e 5-3-2. Il calcio
è cambiato anche a livello tattico. Solo
con il trainer Torrente si è giocato sempre
con lo stesso modulo in due stagioni, ovvero il
4-3-3, e solo in una occasione fu cambiato modulo
(4-4-2, a Prato in Seconda Divisione).
• 06
febbraio 2014 Palermo:
"Me lo ricordo bene quel gol con la suola
con il Viareggio. L'ambiente di Gubbio..."
Domenica
c'è Gubbio-Viareggio. Una partita cruciale
in questa fase di campionato. L'anno scorso il match
finì 2-1 in favore dei rossoblù con
rete decisiva di Simone Palermo e la realizzò
con la suola della scarpa. Ma il diretto interessato
se lo ricorda ancora quel gol? "E come no?
Ricordo il campo pesante e non c'erano le condizioni
atmosferiche migliori. Però ho quel bellissimo
ricordo del gol vittoria che è venuto fuori
in modo così strano: la palla aveva sbattuto
addosso a Bazzoffia e mi è venuta incontro
quando ero stato atterrato da un difensore, ma quando
ho visto la palla l'unico modo per colpirla era
con la suola dal basso verso l'alto. É stato
il mio primo gol con la maglia del Gubbio".
Al Gubbio serve di nuovo una vittoria:
"Chiaramente: seguo sempre quello che fa
il Gubbio, ho visto che è cambiato allenatore
e le cose vanno avanti con alti e bassi. Come del
resto succedeva già l'anno scorso. Mi auguro
che il Gubbio vinca e perlomeno si riesca a centrare
i playoff. Anche perchè Gubbio non è
una piazza che dimentico: una città che mi
porterò sempre dentro". Ma dal di
fuori che idea si è fatto Palermo del Gubbio?
"Credo che sia una buona squadra e che sa
giocare benino a pallone. Poi i campionati di serie
C sono particolari e difficili. Ma alla fine il
diesse Giammarioli riesce sempre a costruire buone
squadre e anche quest'anno con il minimo (di budget
ndr) che gli hanno messo a disposizione è
riuscito a fare il massimo". Che differenza
ha trovato dal girone B al girone A? "Sicuramente
c'è meno calore da parte del pubblico. Pure
nelle trasferte c'è un clima diverso. Ricordo
che quando il Gubbio giocava in casa, lo stadio
era sempre quasi pieno: era un piacere giocare a
Gubbio perchè sentivi un ambiente amichevole.
Ma qui (a Cremona ndr) c'è una tribuna vuota
perchè è stata chiusa.
Però la differenza si sente maggioramente
fuori casa: quando si giocava ad Avellino, Benevento
o con la Nocerina, beh si trovavano ambienti
molto particolari. Qui si va a giocare anche a Salò
e la differenza è netta. E poi anche il clima
è differente: è sempre più
fresco e più umido". Invece del
campionato della Cremonese con cui milita Palermo
cosa ci può dire? "Sta andando abbastanza
bene, anche se speravamo di fare qualcosa in più.
Ma ancora i giochi sono aperti e si può capovolgere
la situazione. Tuttavia abbiamo un buon organico
e quindi fino all'ultima giornata rimarremo in corsa".
Ma la Virtus Entella è ancora raggiungibile?
"Finchè la matematica non ci condanna,
ci daremo sotto". E con il tecnico Torrente
come si trova? "É un allenatore che
ha le idee molto chiare e mi trovo bene. Gioco nello
stesso ruolo dell'anno scorso anche se lo faccio
in maniera diversa". In maniera diversa,
ovvero? "Sottil mi faceva allargare per
poi spingere in mezzo. Con Torrente si gioca
più in verticale: in pratica dal centro mi
devo allargare con un gioco che si sviluppa di più
sulle fasce". Torrente a Gubbio ha lasciato
ottimi ricordi, lo sa? "Certo. Me lo raccontano
ancora i vari Caracciolo e Casoli che sono qui a
Cremona". Si trova a stretto contatto anche
con il Dt Gigi Simoni e a riguardo cosa ci può
dire? "Nonostante ha avuto una grande carriera
e ha allenato l'Inter vincendo una Coppa Uefa, si
è rivelata una persona normale. É
una persona talmente umile che talvolta ti dimentichi
anche il passato che ha avuto. Si vede che capisce
di calcio e ci sa mettere tanta passione, ma soprattutto
è sempre vicino alla squadra". Notiziario.
Sono fuori per infortunio Bartolucci e Falzerano,
ma per la gara di domenica dovrebbero farcela. Il
tecnico Roselli sta pensando di riproporre il 4-4-2
(che può diventare un 4-2-3-1 in fase di
possesso palla) contro il Viareggio, lo stesso modulo
utilizzato nell'ultima partita casalinga con il
Prato. A Grosseto invece era stato utilizzato un
5-4-1 ibrido (in fase di possesso era un 3-4-2-1).
• 05
febbraio 2014 Schetter:
"A Gubbio, per sfruttare questa chance".
Giammarioli: "Ferrari, dura trattenerlo..."
Giorgio
Roselli parla a distanza di due giorni dalla vittoria
di Grosseto mentre gli ultimi cartellinati si presentano
in conferenza, per la precisione Addae, Schetter,
Molinelli e Gozzi. Ma andiamo per ordine e sentiamo
cosa ha detto il tecnico Giorgio Roselli: "Pure
a freddo ripeto le stesse cose. Ancora in questa
squadra ci sono da migliorare molte cose. Sto cercando
di indicare le direttive giuste, ma ci vuole tempo
prima che possono essere messe in atto perchè
devo conoscere ancora fino in fondo i calciatori.
Pertanto ci vuole la massima organizzazione. Tuttavia
quando sono giunto qua c'era una situazione particolare:
si proveniva dalla disavventura con il Perugia.
Cosa intendo dire quando dico che la squadra corre
troppo e male? Faccio un paragone. Se la mia auto
contiene 50 litri di benzina e li spreco subito
in malo modo 40 litri, ne rimangono solo 10 di litri.
Pertanto se un calciatore spreca troppa energia
per marcare un avversario, poi gli rimane poca benzina
in corpo per osare ed essere lucido in fase di impostazione.
Perciò bisogna restare lucidi soprattutto
nel giostrare la palla. Questo è il mio insegnamento:
io devo pensare a fare giostrare bene la palla,
il resto lo devono fare i calciatori in campo e
non ci sono alternative. Tuttavia a Grosseto siamo
stati più aggressivi del solito in maniera
cosciente, e quindi mi posso ritenere soddisfatto.
Concludo dicendo: pretendo lucidità e semplicità,
tutto qui". Tocca ai nuovi arrivati parlare.
In primis ecco l'attaccante Antonio Schetter: "Sono
venuto con entusiasmo e ringrazio sia il diesse
Giammarioli che la società per l'occasione
che mi è stata data. Sono una seconda punta,
posso giocare in un attacco a tre, ma all'occorrenza
posso essere adattato come prima punta perchè
ci ho giocato". Tocca al centrocampista
ghanese Bright Christopher Addae che dice (solo
in lingua inglese): "Gubbio città
piccola, ma mi trovo bene. Il mio ruolo preferito
è fare il mediano davanti alla difesa".
Parla anche il centrocampista Andrea Molinelli:
"Sono venuto a Gubbio perchè il Sud
Tirol ha voluto fortemente Cocuzza e Traorè,
e poi all'ultimo momento è saltato il mio
passaggio alla Virtus Entella perchè non
sono riusciti a cedere un loro centrocampista. Sono
un mediano che può giocare anche da mezzala".
Si conclude con il portiere Alessandro Gozzi: "Vengo
dalla Grecia con tanta voglia di fare bene. Giocavo
nell'Asp Zakynthos nella serie B greca. Però
il calcio italiano è una bella vetrina e
la Prima Divisione è un campionato importante".
Non è mancato un commento finale del direttore
sportivo Stefano Giammarioli che ha specificato:
"Credo che l'operazione più difficile
è stata trattenere Ferrari: lo volevano in
serie B Varese, Crotone, Modena, Padova, ma in particolar
modo la Reggina che si voleva accaparrare la metà
del cartellino del calciatore. Ma lui ha preferito
restare in rossoblù, pur rimanendo in categoria
inferiore: a giugno poi si vedrà. L'entrata
di Schetter non è stata facile: siamo riusciti
a farla solo dopo le uscite di Cocuzza, Traorè
e pure quella di Di Francesco. Altrimenti Schetter
non sarebbe potuto venire a Gubbio. Pure Pisseri
e Malaccari hanno ricevuto delle richieste, ma per
il momento restano in rossoblù".
Giudice Sportivo. Multa di 500 euro alla società
del Gubbio perchè "propri sostenitori
in campo avverso, durante la gara, intonavano cori
offensivi verso l'opposta tifoseria". Squalificato
per un turno il centrocampista Pietro Baccolo.
• 04
febbraio 2014 L'editoriale.
La prima volta a Grosseto. E quella "rivoluzione"
nel mercato di gennaio...
La
prima volta. É la prima volta che il Gubbio
sbanca il campo di Grosseto. Di sicuro è
un buon segno. Come è un buon segno la seconda
vittoria consecutiva. Fare punti è vitale
in questa fase delicata della stagione: se si vogliono
rincorrere i playoff non ci sono alternative. Questo
Gubbio non sarà bello, non sarà per
niente spettacolare, ma in definitiva bada al sodo
e alla fine raccoglie quello che cerca, cioè
il risultato. Ricordiamoci bene: anche a Salerno
il Gubbio stava portando a casa i tre punti, se
non ci fossero stati quei due minuti sciagurati
(79' e 81') dove la squadra di Roselli dovette subire
due gol incredibili, con due errori marchiani. Per
la verità pure a Grosseto ci sono stati due
errori plateali, ma questa volta da parte dei biancorossi
dell'ex tecnico rossoblù Acori: e questa
volta il Gubbio ringrazia perchè porta a
casa l'intero bottino. Diciamo che c'è stata
anche un pizzico di fortuna che non guasta mai.
Quella fortuna che è mancata al trainer Bucchi
in diverse partite. Ma come sapete, il calcio è
fatto anche di episodi: se la palla vuole entrare,
entra, altrimenti non c'è niente da fare.
Tuttavia la filosofia di Roselli è piuttosto
chiara e lo dice sempre. Prima non prenderle. Squadra
corta, abbottonata, che non deve dare spazi agli
avversari e possibilmente fare male in contropiede,
con calciatori veloci e ficcanti. Un'altra filosofia
ben definita del tecnico Roselli è la seguente
(perchè lo ribadisce ogni volta che parla
con la stampa): "I calciatori in campo non
devono correre troppo e male. Devono correre quel
tanto che basta e giocare sempre in coppia, ognuno
che aiuta l'altro". Basta guardare nello
specifico il modulo che è stato adoperato
a Grosseto. In fase di non possesso un 5-4-1 che
in fase di possesso diventa un 3-4-3 o 3-4-1-2.
E le pedine si spostano sempre in coppia. Alcuni
esempi? Sul lato destro avanzano e arretrano insieme
Bartolucci e Caccavallo mentre sul lato opposto
(sinistro) è toccato a Giallombardo e Falzerano.
Di punta Luparini che ha cercato di fare salire
la squadra, ma allo stesso tempo ha cercato di trovarsi
pronto al momento opportuno. Morale della favola?
Roselli non vuole punti di riferimento in attacco:
una punta centrale veloce (anche l'ultimo acquisto
Schetter non è un vero bomber d'area) e due esterni che a sua volta diventano
spine nel fianco. Un'altra curiosità. In difesa
si è rivisto il libero vecchio stampo: Radi
a Grosseto ha giocato da difensore centrale facendo
da molla tra Pisseri e l'attaccante avversario
di turno. Tutto ciò funzionerà? Solo
il campo saprà dare un responso. D'ora in
avanti il Gubbio dovrà giocare tutte le sue
cartucce per conquistare i playoff: vietato sbagliare,
questo è chiaro. Ma quello che è saltato
all'occhio di tutti è l'autentica rivoluzione
che è stata fatta nel mercato di gennaio.
Una vera e autentica epurazione con la partenza di otto
calciatori che sono in sequenza: Sandomenico, Cacchioli, Briganti, Traorè,
Cocuzza, Tamasi, Longobardi, Di Francesco, senza
dimenticare che Russo e Semeraro sono fuori rosa
(quindi sarebbero addirittura dieci!). Mentre in
entrata sono arrivati ben sette calciatori e in
successione sono: Schetter, Molinelli, Addae, Gozzi, Sarr, Belfasti
e Falzerano. Ma cosa significa tutto questo? Senza
troppi giri di parole, tutto ciò sta a significare
che diverse scelte si sono rivelate non azzeccate
in estate. Altrimenti non si spiega tutto questo
stravolgimento e tutto questo via vai. Forse troppi
calciatori sono arrivati in estate e quindi non
hanno potuto dare il meglio di sè perchè
non avevano spazio. Forse troppi calciatori non
erano così adatti alla categoria e lo si
è capito strada facendo. Oppure c'è
dell'altro, ma questo lo dovrebbero spiegare direttamente
gli addetti ai lavori. E soprattutto dovrebbero
spiegare come mai un'idea viene stravolta il giorno
dopo. Un esempio? Luparini era stato messo sul mercato
a gennaio, mentre adesso viene considerato un valore
aggiunto. Chi ci capisce, è bravo! (Editoriale
Direttore Gubbiofans.it)
• 02
febbraio 2014 Roselli:
"Vittoria sì, ma c'è tanta
strada da fare". Luparini: "Ho solo
sfruttato la mia chance"
Gubbio
che vince la seconda partita consecutiva. Gubbio
che si avvicina ad un solo punto dai playoff. Ci
sarebbe tanto da gioire. Invece il tecnico Giorgio Roselli
predica calma: "Abbiamo vinto? Sì,
ma questa partita poteva finire in pareggio. Di
sicuro c'è stata una bella reazione dopo
il gol del Grosseto e siamo stati bravi a recuperare
il risultato. Però ci sono molte cose da
migliorare". L'allenatore dei rossoblù
aggiunge: "I ragazzi hanno dato il 110%.
Però, come ribadisco da tempo, questi ragazzi
devono ancora migliorare perchè questo impegno
non viene espresso come voglio io. La squadra deve
crescere ancora molto. Tuttavia abbiamo saputo limitare
gli attacchi del Grosseto. Sono senza voce? Ho preso
tanta novalgina dopo la trasferta di Salerno e credo
che dovrò ripetere l'operazione pure adesso:
questo significa che c'è ancora tanta strada
da fare e per farlo c'è ancora tanto da lavorare.
Talvolta corriamo troppo e male, invece bisogna
essere più lucidi. Luparini? Si vede che
ha fame e ci sarà utile". Parla
proprio l'attaccante Alessandro Luparini al terzo
centro stagionale: "Mister Roselli mi aveva
chiesto di tenere palla e fare salire la squadra:
ho cercato di fare il mio dovere, anche se è
pur vero che mi trovo meglio quando gioco negli
spazi. Sul gol del pareggio ho sfruttato un errore
difensivo del Grosseto e ne ho subito approfittato.
Nel ruolo di prima punta? Ho sempre giocato da esterno
di attacco, ma da quest'anno Bucchi (ed ora Roselli
ndr) mi ha fatto giocare in questa posizione e dico
che non mi dispiace giocare in questo ruolo. Playoff
vicini? Continuiamo così, poi vediamo che
cosa succederà". Mentre il presidente
Marco Fioriti è abbastanza fiducioso: "Una
buona prestazione: la squadra si è dimostrata
tosta, solida e con la giusta mentalità.
Credo che alla fine la vittoria è anche meritata.
Luparini? É un patrimonio del Parma e visto
che esiste questo asse è un nostro patrimonio:
lo avevo detto a Roselli di dargli spazio perchè
il ragazzo è valido e di categoria".
Sull'altra sponda c'è un umore tutt'altro
diverso: al di fuori dello stadio Zecchini divampa
la contestazione dei tifosi toscani. Il trainer
dei maremmani Leonardo Acori allarga le braccia:
"A dire la verità il Grosseto nel
primo tempo mi è piaciuto perchè davanti
abbiamo trovato un Gubbio molto chiuso. Abbiamo
fatto proprio un bel gol (con Ferretti ndr). Nel
secondo tempo invece è arrivata una paura
inspiegabile, la paura di vincere. Abbiamo subito
due gol veramente assurdi: bisogna essere più
attenti e più lucidi in certe situazioni.
Poi ci ha pensato pure Pisseri che ha compiuto un
autentico miracolo su Marotta. Tuttavia non deve
esistere la paura, si deve pensare solo a giocare:
è questo che chiedo al mio Grosseto".
E intanto abbiamo inserito le foto del match tra
Grosseto e Gubbio (13 immagini). Foto che troverete
nella nostra "fotogallery" e nel link
sotto la foto in homepage. Le foto sono di Emanuela
Monaci grazie a Manuel Pifferi di Biancorossi.it;
si ringrazia per la collaborazione Lorenzo Falconi,
sempre di Biancorossi.it
• 02
febbraio 2014 Gubbio
vincente in rimonta a Grosseto (1 a 2). Luparini
e Falconieri rispondono a Ferretti
Grosseto
contro Gubbio. L'allenatore Roselli schiera il 5-4-1
ma con una sorpresa come prima punta: gioca Luparini,
Falconieri va in panchina, mentre il nuovo arrivato
Schetter finisce in tribuna. Il tecnico dei grossetani
Acori opta per il 4-2-3-1. Partita che non decolla
ma al 13' si fa pericoloso il Gubbio con Caccavallo:
un tiro-cross insidioso del napoletano finisce in
area, però sbroglia la matassa Gotti, con
Luparini in agguato. Il Grosseto è come imbrigliato,
mentre il Gubbio cerca di farsi pericoloso con le
due ali Falzerano e Caccavallo. Gara combattuta
che si gioca maggiormente a centrocampo e non si
registrano conclusioni a rete fino al 25' quando
l'ex Marotta penetra pericolosamente in area, ma
salva in extremis Radi in chiusura. Al 30' punizione
dai trenta metri con un tiro di Caccavallo, con
la palla che finisce sopra la traversa. Al 32' cross
insidioso di Onescu in area, ma Tartaglia anticipa
Ferretti pronto a scoccare il tiro a rete. Al 34'
ci prova invece Bombagi con un tiro dalla distanza,
Pisseri si fa trovare pronto e in tuffo riesce a
deviare la sfera in angolo. Al 40' la partita improvvisamente
si sblocca perchè il Grosseto passa in vantaggio:
nasce tutto da una percussione di Onescu sulla fascia
destra che pennella in area ospite un cross morbido
e calibrato dove sopraggiunge Ferretti che trova
una difesa rossoblù impreparata: il rifinitore
biancorosso effettua uno stacco imperioso e di testa
insacca la sfera sotto la traversa, con un estremo
tentativo di Pisseri che si rivela innocuo. Al 45'
grande giocata di Marotta che tira fuori il meglio
del suo repertorio: l'attaccante napoletano si porta
a spasso mezza difesa sul fondo, si avvicina verso
l'area e con un colpo di tacco illuminante libera
Ferretti pronto a scoccare il tiro a rete, ma salva
in extremis Tartaglia. Nella ripresa
il Gubbio pareggia (57'): una lunga rimessa laterale di
Bartolucci
trova impreparata la difesa biancorossa, Terigi
si fa anticipare da Luparini che come un rapace
si fionda sulla palla e con un tocco di destro di punta deposita
la sfera in rete freddando il portiene Lanni: un
tiro in diagonale con la palla che colpisce prima
il palo interno per poi insaccarsi in porta. Al
71' Grosseto pericoloso: sugli sviluppi di una punizione
di Ferretti in area, Marotta in tuffo con un colpo
di testa gira la sfera a rete, ma Pisseri è
prodigioso e in volo devia la sfera in angolo.
Al 74' viene espulso Baccolo per somma di ammonizioni:
dopo un fallo su Obodo viene ammonito, ma protesta
con l'arbitro e quindi viene espulso. All' 81' il Gubbio passa
in vantaggio: un tiro sbagliato di Falzerano diventa
un prezioso assist per Falconieri che in area supera
in dribbling il portiere Lanni e insacca con destrezza
la sfera in rete con un tocco di sinistro. La partita si chiude al 95' con
un guizzo di Ferretti che cerca la porta ma il suo
tiro fulmineo fa la barba al palo. Tabellino:
Grosseto - Gubbio (1-2): Grosseto
(4-2-3-1): Lanni; Formiconi, Burzigotti, Terigi,
Gotti; Perini, Ricci (70' Obodo); Onescu (76' Esposito), Ferretti, Bombagi;
Marotta. (A disp.: Maurantonio, Biraschi, Colombi,
Gioè, Giovio). All. Acori. Gubbio (5-4-1):
Pisseri; Bartolucci (79' Laezza), Tartaglia, Radi, Ferrari, Giallombardo;
Caccavallo (56' Falconieri), Baccolo, Malaccari,
Falzerano; Luparini (70' Addae).
(A disp.: Gozzi, Sarr, Giuliacci, Belfasti). All. Roselli. Reti:
40' Ferretti (Gr), 57' Luparini (Gu), 81' Falconieri
(Gu). Arbitro: Morreale di Roma 1
(Squarcia di Roma 1 e Di Monte di Chieti). Espulso:
74' Baccolo (Gu). Ammoniti: Terigi (Gr);
Bartolucci, Baccolo e Giallombardo (Gu). Spettatori:
766 (di cui 37 da Gubbio nel settore ospiti). Risultati:
Ventiduesima Giornata - Prima Divisione Girone B
- Lega Pro: Benevento
- Pontedera 3-0 60'
Mengoni (B), 70' Evacuo (B), 89' Evacuo (B) Frosinone
- Nocerina n.d.
(3-0
a tavolino per il Frosinone) Grosseto
- Gubbio 1-2 40'
Ferretti (Gr), 57' Luparini (Gu), 81' Falconieri
(Gu) Lecce
- Perugia 3-4 7'
Eusepi (P) rig., 26' Moscati (P), 44' Miccoli (L)
rig., 47'
Beretta (L), 53' Scognamiglio (P), 84' Sprocati
(P), 87' Zigoni (L) Pisa
- Catanzaro 0-0 Prato
- Paganese 0-1 39'
Deli (Pa) Salernitana
- Barletta 3-0 37'
Gustavo (S), 52' Mancini (S), 59' Mendicino (S) Viareggio
- L'Aquila
1-3 58'
De Sousa (A), 60' Rosafio (V), 89' Del Pinto (A),
93' Gallozzi (A) Riposa:
Ascoli
• 01
febbraio 2014 L'A.S.
Gubbio 1910 (con un comunicato stampa) risponde
al documento degli ex dirigenti
Riceviamo
e pubblichiamo un comunicato stampa dell'A.S. Gubbio
1910 pervenuto alle ore 18:26 a firma del Consiglio
di Amministrazione. Ecco il comunicato integrale
che è arrivato alla stampa: «La Società A.S.
Gubbio Calcio 1910 S.r.l., preso atto di quanto dichiarato dagli ex dirigenti del sodalizio rossoblù, fa presente che non rientra nella filosofia aziendale accentuare polemiche inutili, sterili e naturalmente poco consone alla storia calcistica di questa città.
La Società, ricordando solamente che l’attuale assetto dirigenziale si è insediato in un momento di particolare difficoltà finanziaria, in cui le sorti della Società apparivano seriamente compromesse, fa presente che tutti i risultati gestionali, e quindi qualsiasi dato obbligatorio secondo le normative vigenti è naturalmente riscontrabile dai documenti depositati presso il Registro delle Imprese di competenza».
• 01
febbraio 2014 Schetter
subito tra i convocati. Il tecnico Roselli: "Un'alternativa
valida a Longobardi, ma..."
L'ultimo
arrivato è stato subito convocato per la
trasferta di Grosseto. Stiamo parlando dell'attaccante
Antonio Schetter che proviene dall'Ischia Isolaverde.
Il tecnico Giorgio Roselli dice: "Schetter
è una alternativa valida per la partenza
di Longobardi. Ma non ha le stesse caratteristiche,
per me è più una seconda punta. Vediamo
se impiegarlo fin da subito. Adesso ci aspetta una
gara difficile contro il Grosseto che ha una buona
squadra, ma oltretutto è arrivato un allenatore
esperto e bravo come lo è Acori: quindi bisogna
stare molto attenti". L'allenatore rossoblù
però non ha ancora sciolto il nodo del modulo
da schierare. Più probabile il 5-4-1 ibrido
(in fase di possesso può diventare un 3-4-3).
Quindi Pisseri in porta. Quintetto difensivo formato
da Bartolucci, Tartaglia, Radi, Ferrari e Giallombardo.
A centrocampo Caccavallo e Falzerano sugli esterni,
in mezzo il duo Malaccari e Baccolo. In attacco
il solo Falconieri, in ballottaggio con Luparini.
Schetter al 99% partirà dalla panchina. Però
il trainer di Montone (ma ora abita a Bosco) potrebbe
optare anche per il 4-4-1-1. Ovvero Pisseri in porta.
In difesa il quartetto Bartolucci, Tartaglia, Ferrari
e Giallombardo. A centrocampo ai lati Malaccari
e Caccavallo, in mezzo il duo Baccolo e Radi. In
attacco Falzerano a supporto di Falconieri (o Luparini).
La lista dei convocati per Grosseto: Addae, Baccolo,
Badara Sarr, Bartolucci, Belfasti, Caccavallo, Falconieri,
Falzerano, Ferrari, Giallombardo, Giuliacci, Gozzi,
Laezza, Luparini, Malaccari, Pisseri, Radi, Schetter
e Tartaglia. Arbitra l'incontro il signor Andrea
Morreale di Roma 1 che sarà coadiuvato dai
guardalinee Stefano Squarcia di Roma 1 e Francesco
Di Monte di Chieti. Fischio d'inizio ore 14:30.
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