SERIE C - GIRONE B
36ESIMA GIORNATA
DOM. 14 APRILE 2024
STADIO PIETRO BARBETTI
ORE 18:30

GUBBIO

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37ESIMA GIORNATA
DOM. 21 APRILE 2024
STADIO NICOLA UBALDI
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RECANATESE-GUBBIO

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GIRONE B SERIE C
2023-2024

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Rimini
Pineto
Lucchese
Spal
Entella
Sestri Levante
Ancona
Recanatese
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36ESIMA GIORNATA
DOM. 14 APRILE 2024

Ancona
Sestri Levante

3
1

Arezzo
Torres

1
1

Carrarese
Rimini

3
0

Cesena
Recanatese

3
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Fermana
Lucchese

2
1

Olbia
Pescara

0
3

Pineto
Juventus Ng

1
2

Virtus Entella
Spal

1
2

Vis Pesaro
Perugia

1
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Marcatori 2023-2024
Serie C - Girone B

Shpendi Cesena
Morra Rimini
Merola Pescara
Guerra Juventus Ng

20
19
16
14

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Marcatori Gubbio
2023-2024

Udoh
Di Massimo
Spina
Bernardotto
Mercati
Montevago
Bulevardi
Bumbu
Chierico
Corsinelli
Desogus
Di Gianni
Morelli
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Pirrello
Rosaia
Tozzuolo

10
9
5
3
2
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37ESIMA GIORNATA
DOM. 21 APRILE 2024

Recanatese-Gubbio

Juventus Ng-Fermana

Lucchese-Carrarese

Perugia-Arezzo

Pescara-Ancona

Pontedera-Olbia

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31 ottobre 2012
Bartolucci: "Viviamo alla giornata: è un torneo difficile. Due anni fa? Fu una stagione unica..."

Difesa granitica. Non succedeva da tempo. E allora ne parliamo con il difensore Giovanni Bartolucci, classe 1984, che indossa la maglia rossoblù da tre stagioni: "La difesa sta facendo bene perchè la difesa parte dagli attaccanti. Cioè noi facciamo una fase di non possesso molto importante. Abbiamo un filtro davanti a noi difensori sia dei centrocampisti che degli attaccanti. Senz'altro i meriti ci sono della difesa, ma i meriti vanno divisi per tutta la squadra". Gubbio che non prende gol da 316 minuti. L'ultimo record risale al 2010: una difesa che era riuscita per ben 424 minuti senza prendere una rete. E Bartolucci c'era anche in quella circostanza: "Fare paragoni rispetto alla squadra di due anni fa, da un lato fa piacere perchè mentalmente ogni tanto ci si pensa, però guardando l'altro lato della medaglia non ci fa bene. Pertanto bisogna vivere alla giornata pensando domenica per domenica. Abbiamo cancellato la vittoria di Prato e pensiamo subito alla prossima gara. Credo che bisogna andare avanti così perchè penso che sia la migliore cosa in assoluto. Noi per ora non sappiamo dove possiamo arrivare. L'unico obiettivo rimane sempre la salvezza". Bartolucci dice questo perchè pensa che una stagione come quella di due anni fa è irripetibile? "Diciamo che in quel modo l'ho vissuta solo una volta nella mia carriera. Pertanto per me resta una stagione unica in dieci anni di calcio. Tutto andò per iI verso giusto e non si sbagliò nulla. Poi può succedere di tutto, però non bisogna pensarci. Dobbiamo pensare a continuare a vincere tra le mura amiche e possibilmente cogliere altri tre punti fuori casa come è successo a Prato. L'importante è continuare su questa strada e bisogna restare con i piedi per terra perchè il campionato è difficile". Una similitudine strana però c'è stata: a Prato come due anni fa a Como e poi Bartolucci giocava come terzino sinistro e non è proprio il suo ruolo principale perchè poi spesso giocava a destra: "É vero. Rigore parato, vittoria sofferta in un campo difficile e fangoso come fu anche a Como. Ma come ripeto. Fa sempre piacere pensare a quell'anno perchè fu un anno eccezionale, in tutti i sensi. Ma bisogna guardare avanti e non pensare al passato. Semmai il passato ti deve aiutare per non commettere più gli errori perchè anche nella vita funziona così. Perciò viviamo il presente e il futuro immediato". La società del Gubbio si fa promotrice della campagna mondiale "Save The Children" contro la mortalità infantile e pure il tecnico Sottil promuove l'iniziativa. Iniziativa che ci sarà domenica al "Pietro Barbetti".

31 ottobre 2012
Gubbio: una difesa che non prende gol da 316 minuti. L'ultimo record era di 424 minuti...

Dati alla mano. Il Gubbio possiede la miglior difesa del campionato: solo quattro gol subiti. Per la precisione non prende gol da 316 minuti, cioè dalla partita persa a Pagani per 1-0 con rete in mezza rovesciata di Tortori. Ma l'ultimo record risale alla stagione 2010-2011, sempre in Prima Divisione ma nel girone A. La formazione rossoblù riuscì a non subire reti per 424 minuti, tra la undicesima e la diciassettesima giornata: il Gubbio venne sconfitto in casa dal Pergocrema il 30 ottobre 2011 per 2-0 ma poi riuscì a blindare la sua difesa a Bassano del Grappa (vittoria di 1-0), in casa con il Pavia (1-0), vittoria a Lumezzane (0-2), un'altra vittoria esterna ma in Campania con la Paganese (0-2); poi tre punti conquistati in casa nel recupero dell'8 dicembre 2010 contro il Sorrento (1-0) dove all'epoca la squadra eugubina sorpassò in classifica la diretta concorrente; questo record fu interrotto nella partita seguente del 12 dicembre 2010 nel turno casalingo contro la Salernitana (3-1 per il Gubbio) con il momentaneo pareggio realizzato da Fava. Poi in quella stagione il Gubbio rimase al primo posto fino alla fine con la conquista della serie B. E visto che si parla di serie B, apriamo una parentesi. Il nostro portale martedì sera è stato presente dal vivo alla partita Ternana-Sassuolo, che si è conclusa 3-1 in favore degli emiliani che sono in vetta alla classifica. Visto che ci avevamo preso il vizio siamo andati a vedere una gara di serie B. Un match che non ha deluso le attese. Nel clima "infuocato" del Liberati abbiamo visto un Sassuolo che merita la classifica che occupa con un gioco arioso e nel palleggio assomiglia ad una squadra di serie A: i migliori in campo Missiroli e l'ex rossoblù Magnanelli (autore tra l'altro del terzo gol) che in cabina di regia ha spadroneggiato. La Ternana tuttavia non ha sfigurato: squadra grintosa e arcigna, ben plasmata dal tecnico Toscano. Notiziario. Il Gubbio ha ripreso ad allenarsi per la sfida di domenica contro il Viareggio. Assente solo Manzoni (infortunato). Per il resto tutti a disposizione di Andrea Sottil. Per la partita di domenica è stato designato il signor Luca Albertini di Ascoli Piceno: sarà coadiuvato dagli assistenti di linea Ivan Iorizzo di Rimini e Walter Colì di Bologna. Notizie dal girone. Il Barletta, dopo avere esonero il trainer Novelli, ha scelto il nuovo allenatore: si tratta di Paolo Stringara, ex centrocampista di Inter e Bologna, ed ex tecnico di Foggia, Perugia e Torino. Una pesante contestazione alla ripresa degli allenamenti a Nocera Inferiore: i tifosi rossoneri hanno fatto ritardare la ripresa degli allenamenti contestando la squadra dopo la pesante sconfitta subita con la Paganese (1-4) sul neutro di Chieti e in particolar modo è stato contestato il fantasista peruviano Merino perchè ha fallito un calcio di rigore in una fase delicata del match. Una sconfitta pesante nel derby che ha lasciato degli strascichi. Subito dopo il match il tecnico Auteri aveva comunicato le sue dimissioni, respinte però subito dal presidente dei rossoneri Citarella.

30 ottobre 2012
L'editoriale. Tre indizi fanno una prova. Però i numeri sono diversi rispetto due anni fa...

Spesso, soprattutto in ambito di indagini, si afferma che tre indizi fanno una prova. Lo stesso potrebbe dirsi in ambito sportivo. Quante analogie con la partita di Como di due anni fa. Primo indizio, stesso risultato: 0 a 1 con rete di Gomez Taleb in quella circostanza e 0 a 1 pure stavolta con rete di Radi. Secondo indizio, rigore parato: in quella occasione Farabbi riuscì a respingere il penalty calciato da Cozzolino; questa volta Venturi riesce ad intercettare il tiro dal dischetto di Napoli. Terzo indizio, la stessa giornata: il 10 ottobre 2010 il Gubbio allora allenato da Torrente ottenne la prima vittoria esterna e si trattava dell'ottava giornata; pure in questo campionato sono giunti i primi tre punti in trasferta alla ottava giornata. Però se vogliamo essere ancora più meticolosi, pure i colori sociali sono i medesimi: biancoazzurro è sia il Como che il Prato. Altra curiosità: in quella gara in terra lariana giocavano dal primo minuto Bartolucci (da terzino sinistro come oggi), Briganti, Boisfer e Sandreani, tutti e quattro titolari nella sfida di Prato. E poi sappiamo tutti come è andata a finire: il Gubbio vinse il campionato di Prima Divisione davanti al Sorrento. Al di là di questa curiosaggine, i numeri però dicono altro. Dopo otto giornate quel Gubbio targato Torrente aveva totalizzato 13 punti mentre quello di Sottil ne ha uno in più (14). Ma è anche vero che quel Gubbio di due anni fa dopo otto giornate aveva segnato 12 reti in otto gare (una media di 1,50 gol a partita) contro i 5 gol realizzati oggi (una media di 0,63 reti a gara): praticamente più del doppio. Mentre a livello difensivo sembra essere più efficiente quello attuale: 4 gol subiti (una media di 0,5 gol partita) contro le 10 reti incassate dopo le prime otto partite nel 2010 (una media di 1,25 a gara), anche se alla prima giornata ci fu il 5-1 della Cremonese. Tuttavia questi numeri scaturiscono delle riflessioni. Quel Gubbio di Torrente era più votato all'attacco mentre quello attuale pensa più a badare a non prenderle. Quel Gubbio di Torrente era più aggressivo e sicuramente più dinamico mentre quello attuale bada più al sodo. In fase realizzativa quel Gubbio aveva portato già in gol tutti gli attaccanti a disposizione: Gomez Taleb (4), Donnarumma (2), Galano (2) e Bazzoffia (1). Poi segnarono un gol a testa un centrocampista (Sandreani) e due difensori (Borghese e Caracciolo). Quest'anno finora a segno solo due attaccanti: Galabinov (2) e Scardina (1). Poi sono andati a segno con un gol ciascuno un centrocampista (Sandreani) e un difensore (Radi). Per l'appunto finalmente è andato a segno un difensore. Visto e considerato che gli attaccanti continuano a rimanere a secco (non segnano da 225 minuti esatti recuperi esclusi) ci ha pensato Radi a trafiggere l'incolpevole Layeni con un tiro potente e angolato di sinistro da posizione proibitiva con la sfera che ha toccato prima il palo, cinque centimetri sotto il sette, per poi infilarsi in rete. E proprio una lieta sorpresa sta diventando il portiere Venturi che nonostante la sua giovane età (classe '92) mostra una sicurezza da vendere: è stato decisivo nella gara di Prato, non solo nell'episodio del calcio di rigore dove è stato reattivo nel neutralizzare il tiro calciato da Napoli, ma è stato provvidenziale in altri due interventi su un terreno reso viscido dalla pioggia. Tutte considerazioni che mettono in luce la compatezza di una squadra ma dalla cintola in giù. É chiaro che non prendere gol in un girone difficile come questo è già importante, o per meglio dire incoraggiante. Se la squadra riuscirà a risolvere tutti quei problemi che al momento colpiscono l'attacco, questo Gubbio può davvero decollare. La classifica parla chiaro: Gubbio quarto in classifica a soli due punti dalla vetta. Ma soprattutto regna un grande equilibrio: otto squadre nel giro di quattro punti in vetta alla classifica. Nelle prossime giornate si può delineare dove può arrivare questo Gubbio. Se pensare solo alla salvezza, oppure a qualcos'altro? (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)

28 ottobre 2012
Post Prato. Sottil: "Una vittoria con ordine". Venturi: "Sono felice". Radi: "Ci ho provato, e..."

Gubbio corsaro a Prato. Ed è la prima volta nella sua storia dopo soli due pareggi e cinque sconfitte in terra toscana. E gli umbri si godono la prima vittoria esterna stagionale con un pizzico di veleno verso l'arbitro Casaluci di Lecce. Ecco le parole dell'allenatore Andrea Sottil: "Vittoria sofferta ma abbiamo giocato con ordine, lucidità e nelle ripartenze potevamo pure chiudere il conto prima. E pensare che questa vittoria poteva sfuggirci per un rigore contro che non c'era assolutamente. Però Venturi si è dimostrato grande e il Gubbio si è dimostrato solido. Sono tre punti molto importanti. Siamo andati bene senza montarci la testa". Gongola il portiere Giacomo Venturi che dice: "Sono soddisfatto, non solo a livello personale perchè ho intercettato il rigore, ma perchè abbiamo vinto su un campo difficile con un avversario ostico. E poi il rigore non c'era perchè Briganti ha preso la palla e non l'avversario. Per fortuna che poi ho parato il penalty". Ma c'è gloria pure per Alessandro Radi che ha segnato il suo primo gol in campionato: "Ci ho provato e ho cercato di indirizzare la palla sul secondo palo. Stavolta è andata bene. Sono contento perchè abbiamo ottenuto una vittoria con grande determinazione". É il turno del capitano Alessandro Sandreani: "Tre punti d'oro. Una vittoria che è stata ottenuta grazie alla nostra organizzazione e della nostra mentalità, e poi Venturi è stato bravo e fortunato". Parla inoltre il bulgaro Andrey Galabinov: "Abbiamo sfruttato al massimo le nostre occasioni. Gubbio solido che ha concesso poco e il rigore non c'era per niente". Sull'altra sponda parla il tecnico Vincenzo Esposito che dice: "Un risultato che non rispecchia l'andamento della gara. Meritavamo almeno il pareggio. Ci sono capitate diverse palle gol ma non le abbiamo sfruttate e abbiamo subito gol solo grazie ad una prodezza di Radi". Intanto abbiamo inserito le foto di Prato e Gubbio (18 immagini) che troverete nella sezione "fotogallery" e nel link sotto la foto in homepage. Le foto sono di Roberto Settonce.

28 ottobre 2012
Gubbio vincente a Prato (0-1). Decisiva un saetta dal limite di Radi e Venturi para un rigore

Si gioca al "Lungobisenzio" di Prato. Gubbio che gioca con 4-3-1-2 e con Andrea Sottil che schiera da trequartista Nappello a supporto delle punte Galabinov e Scardina. Caccavallo si siede in panchina. Mentre il trainer dei toscani Esposito opta per il 4-3-1-2. Al 4' Napoli si libera e serve Cavagna sulla sinistra che si fa pericoloso in area ospite con un diagonale, ma salva in extremis Regno. Al 9' tocca a Tiboni che si fa pericoloso sulla sinistra servendo Silva Reis in area, ma il Gubbio riesce di nuovo a salvarsi e quindi sbrogliare la matassa. Al 16' ci prova Galabinov da fuori area ma il suo tiro termina a lato. Al 34' però il Gubbio passa in vantaggio: calcio di punizione dal limite dell'area da una posizione decentrata sulla destra procurata da Regno; si porta al tiro Radi che calcia di sinistro e fa partire una saetta che si insacca nell'angolino freddando il portiere Layeni sul secondo palo: la palla prima tocca il palo e poi finisce in rete. Si arriva alla ripresa. In avvio pericolo in area eugubina: Silva Reis di testa cerca la porta ma salva in tuffo Venturi che respinge la sfera; sulla ribattuta arriva Tiboni che però spreca calciando a lato. Ancora Prato (49') con Disabato che si fa pericoloso in area ospite, ma il Gubbio regge l'urto e sbroglia il pericolo. Ma i padroni di casa spingono: al 50' Beduschi entra in area in maniera insidiosa e arriva una susseguente punizione di Silva Reis dal limite che però si infrange sulla barriera. Insistono i toscani. Al 56' parte in contropiede Napoli che si porta a tu per tu con il portiere Venturi e calcia in diagonale: l'estremo difensore rossoblù si salva in tuffo. Al 63' Silva Reis sfrutta un'incertezza di Radi sulla trequarti e si invola verso la porta calciando a rete: Venturi c'è e para in tuffo in due tempi. Al 67' il neo entrato Caccavalo cerca di farsi pericoloso, ma Malomo salva tutto. Ma al 75' ecco un rigore per il Prato per un fallo di Briganti su Napoli. Lo stesso calciatore calcia dal dischetto ma Venturi è prodigioso e respinge la sfera; sulla ribattuta lo stesso Napoli calcia alto. All' 83' Grea parte sulla sinistra e mette in area una palla velenosa dove Layeni in tuffo anticipa per un soffio sull'accorrente Bazzoffia. Finisce così. Il Gubbio ottiene la prima vittoria esterna nel torneo.
Tabellino: Prato - Gubbio 0-1:
Prato: Layeni, Beduschi (90' Cristofari), Carminati (85' Saitta), Corvesi (73' Bisoli), Malomo, Ghinassi, Disabato, Cavagna, Napoli, Silva Reis, Tiboni. (A disp.: Brunelli, Visibelli, Bisoli, Benedetti). All. Esposito.
Gubbio: Venturi, Regno, Bartolucci, Boisfer, Briganti, Radi, Palermo, Sandreani, Galabinov (57' Caccavallo), Nappello (67' Grea), Scardina (81' Bazzoffia). (A disp.: Farabbi, Galimberti, Guerri, Malaccari). All. Sottil.
Rete: 34' Radi (G).
Arbitro: Casaluci di Lecce (Bonafede di Bologna e D'Apice di Parma). Ammoniti: Disabato (P); Boisfer, Sandreani e Scardina (G). Spettatori: 620 (di cui 63 di Gubbio nel settore ospiti).
Programma: Ottava Giornata - Lega Pro - Prima Divisione - Girone B:
Andria Bat - Latina
0-1
79' Barraco (L) rig.
Frosinone - Barletta
3-1
10' Ganci (F), 48' La Mantia (B), 75' Santoruvo (F), 83' Ganci (F) rig.
Nocerina - Paganese
1-4
8' Girardi (P), 19' Calvarese (P), 65' Scarpa (P), 79' Negro (N), 85' Scarpa (P)
Perugia - Carrarese
3-0
9' Rantier (P), 40' Ciofani (P), 57' Politano (P)
Pisa - Catanzaro
4-1
55' Sirignano (C); 58' Favasuli (P) rig., 61' Buscè (P), 85' Favasuli (P), 88' Perez (P)
Prato - Gubbio
0-1
34' Radi (G)
Sorrento - Benevento
1-1
12' Cesarini (S), 15' Altinier (B)
Viareggio - Avellino
1-1
18' Biancolino (A) rig., 45' Maltese (V)

27 ottobre 2012
Gubbio senza Manzoni infortunato. Out per scelta tecnica Pambianchi, Pacheco e Giuliacci

Torna il campionato dopo quindici giorni di stop. Si gioca a Prato dove il Gubbio non ha mai vinto. Ma il tecnico Andrea Sottil non ci fa caso a queste cose e afferma: "La mancanza di una vittoria a Prato è come la mancanza di una vittoria esterna in questo campionato. Ma i tabù possono essere sfatati. Da parte nostra servirà personalità, cattiveria agonistica e dovremo essere molto pratici. Sappiamo che incontriamo un Prato motivato e giocheremo su un campo ostico: è una squadra di categoria con un allenatore come Esposito che effettua un calcio pratico e aggressivo. Si tratta di uno scontro diretto e dovremo giocare a viso aperto. Ci siamo preparati bene in settimana, soprattutto in fase finalizzativa dove al momento siamo più carenti". Nel Gubbio non sono stati convocati Manzoni (per infortunio), ma neanche Pacheco, Pambianchi e Giuliacci per scelta tecnica. Tanti dubbi di formazione. La difesa è pressochè fatta. Incognita sulla trequarti: in pole Nappello o Baccolo, a meno che Sottil decida di spostare Palermo come rifinitore a supporto di Caccavallo e Galabinov. Nel Prato è assente Casini per squalifica mentre è in dubbio De Agostini. Le probabili formazioni. Dirige l'incontro il signor Stefano Casaluci di Lecce, coadiuvato dagli assistenti di linea Angelo Bonafede di Bologna e Alfonso D'Apice di Parma. Intanto c'è stato un anticipo. Il Frosinone di Stellone ha battuto per 3-1 il Barletta: doppietta di Ganci (10' e 83' su rigore) e in rete Santoruvo (75') per i laziali; il momentaneo pareggio è di La Mantia (48'). La gara di domenica tra Perugia e Carrarese invece si gioca in serata (ore 20:30).

26 ottobre 2012
Marotta: "Avevo tirato quel rigore al Prato con frenesia. Ma quel cucchiaio a San Marino..."

Domenica c'è il Prato. L'ultima volta che il Gubbio ha incontrato in campionato la formazione toscana era il 2 maggio 2010. I rossoblù allenati da Torrente sconfissero 1-0 il Prato conquistando in pratica i playoff ad una giornata dalla fine, poi ci fu la salita in C1 dopo la finale di San Marino. Chi fu l'autore di quel gol? Alessandro Marotta, classe '86, di Napoli, ora alla Cremonese. Marotta segnò su rigore il gol decisivo con la palla che passò sotto la pancia del portiere Pazzagli. Alex Marotta ricorda quel momento: "Era una gara fondamentale perchè vincendo di sicuro facevamo i playoff. Una partita tesa e pure molto sentita contro una squadra che era una nostra diretta concorrente. Quel rigore fu guadagnato da Anania. L'ho sentito molto quel rigore perchè era in palio un'intera stagione. Sono stato un po' frenetico e non l'ho calciato nel migliore dei modi ma la fortuna ha voluto che la palla passasse sotto la pancia del portiere e poi mi ricordo la corsa sotto la curva dei tifosi. Sono ricordi bellissimi. A me Gubbio mi è rimasta nel cuore. Gente simpatica, passionale, sempre sorridente, mi hanno fatto sentire come a casa, come a Napoli. L'unica cosa che mi dispiace è non averci giocato più contro, nè con la Lucchese, nè con il Bari l'anno scorso e nè quest'anno con la Cremonese. Anche se dovessi tornare da avversario, mi piacerebbe rivivere le emozioni del Pietro Barbetti e rivedere tutta quella gente che mi ha voluto bene". Però tanti tifosi ricordano quel rigore con il cucchiaio (alla Totti o alla Pirlo agli Europei) che Marotta ha segnato nella finale playoff a San Marino. Cosa ci può dire invece di quest'altro rigore? "Diciamo che durante il campionato ne avevo sbagliato uno contro il Poggibonsi. Ai playoff ne avevo sbagliato un altro a Fano. Mi era venuta all'orecchio questa voce che io non ero capace a calciare i rigori. Allora mi sono detto tra me e me: adesso faccio vedere a tutti come si tira un rigore e faccio vedere che ho degli attributi. Ero convinto di tirarlo in quel modo perchè ero convinto di segnare. Poi non posso mai dimenticare quella corsa sotto la tribuna di San Marino dove giocavamo in casa con tremila eugubini al seguito che continuavano a cantare e urlare il mio nome. Emozioni incredibili. Pensate: ancora oggi mi riguardo il dvd di quei momenti e mi viene ancora da piangere. Vi assicuro che non dico stupidaggini. Ci tenevo tanto a portare il Gubbio in serie C1. Ancora oggi mi sento con alcuni tifosi del Gubbio e tutti mi dicono che quell'anno è stato ancora più emozionante del secondo anche se poi il Gubbio salì in B. Forse perchè nessuno ci credeva mentre noi ci abbiamo creduto fino alla fine. Fu una grande festa che rimarrà nella storia di Gubbio". Ma quel trio d'attacco formato da Casoli, Marotta e Gomez Taleb non poteva fare comodo pure in serie B al Gubbio? "Credo proprio di sì, ma vorrei fare una premessa. L'anno in cui abbiamo vinto la C2, io ero intenzionato a restare a Gubbio perchè sapevo che rimaneva Gomez Taleb e Casoli voleva restare. Per alcuni motivi, sia economici che tecnici, poi non abbiamo trovato un accordo e la società non mi ha potuto accontentare. Per carità, poi il Gubbio fece bene pure in C1 e andò in serie B. Però sono convinto che con un trio del genere, il Gubbio adesso si troverebbe di nuovo nella cadetteria: in C2 avevamo un attacco veramente forte, eravamo affiatati e giocavamo a memoria: in pratica eravamo una cosa sola. Però poi ci siamo divisi tutti. L'anno scorso ho ritrovato Casoli a La Spezia e proprio lui spesso mi ha detto: pensa se rimanevamo... perchè nessuno di noi tre ha mai pensato di andare via da Gubbio". Ora è alla Cremonese: "Una società seria con un presidente che investe molto e con una organizzazione impressionante, poi c'è una squadra competitiva e l'obiettivo è vincere il campionato. Abbiamo perso solo una partita contro il Lecce però credo che possiamo fare meglio perchè abbiamo fatto solo due vittorie e cinque pareggi. Ma sicuramente entreremo nei playoff". A Cremona c'è l'ex rossoblù Marcel Buchel. Come sta andando? "É veramente forte. Lui l'anno scorso segnò proprio con il Bari e già mi piacque. Quest'anno è arrivato nell'ultimo giorno di mercato dopo l'infortunio di Baiocco. É un ragazzo del '91 e non pensavo che aveva tanta personalità e qualità: a mio avviso è un calciatore pronto per la serie B, tranquillamente. Non capisco come mai l'anno scorso non ha giocato sempre". Amichevole. Il Gubbio ha vinto per 5-0 contro il Casacastalda: reti di Palermo (doppietta), Caccavallo, Galabinov e Nappello. Sulla trequarti è stato provato Nappello con le punte Galabinov e Caccavallo.

25 ottobre 2012
Focus. L'escalation di Palermo: dal dimenticatoio a titolare (e non solo...). E poi Balotelli...

C'è un detto che dice: "il calcio ti dà quello che ti toglie". Sembra la storia di Simone Palermo, classe 1988, di Roma, professione centrocampista. Questa estate si è recato a Gubbio in prova dal 18 luglio in ritiro dopo l'esperienza di Piacenza, e ancor prima a Foggia, con la Pro Patria, la Pistoiese, Treviso ed è cresciuto nella Roma. Come dicevamo era venuto in prova (in pratica era rimasto senza squadra) e grazie alla ferma volontà dell'allenatore Sottil di trattenerlo, con l'appoggio anche del direttore sportivo Giammarioli, è arrivata la firma sul contratto (un biennale). Palermo, dopo la firma, era partito tra le riserve ma poi si è conquistato il posto. Alla terza giornata (a Perugia) è stato impiegato dal primo minuto come centrocampista avanzato sulla sinistra e poi come centrocampista di sinistra nel trio di centrocampo nel modulo 4-3-1-2 disegnato da Andrea Sottil. In pratica da quel momento è diventata una pedina irremobivile nello scacchiere dell'allenatore e adesso lo stesso Sottil lo sta sperimentando nel ruolo di rifinitore. Una fiducia incondizionata e pensare che solo pochi mesi prima sembrava che rimanesse senza una squadra! Proprio vero: "il calcio ti toglie, il calcio ti dà". Solamente sul campo un calciatore può fare vedere quanto vale. Solamente il campo può darti il giusto responso. E Sottil su di lui dice: "Palermo può giocare in quattro ruoli differenti. Possiede delle attitudini per diverse soluzioni tattiche. Può giocare al centro, può giocare mezzala e quindi può giocare pure da trequartista perchè ha intelligenza tattica e piedi buoni, e per dirla tutta può giocare anche da terzino". In definitiva è un calciatore duttile e utile per diversi tipi di gioco o schieramenti, secondo il credo di Sottil. Ma Palermo si sta prendendo la sua rivincita, quando questa estate sembrava essere finito nel dimenticatoio. Ed ora, secondo i rumors di mercato, lo stesso Palermo è finito nel mirino di una società di serie B (cioè il Livorno del patron Spinelli) ma ci sarebbe anche un interessamento di un club di serie A (ovvero il Chievo Verona del presidente Campedelli). Notizia che tra l'altro viene riportata anche dal portale web Tuttomercatoweb.com. Anche se a Gubbio per ora non è arrivata nessuna voce che confermi questa notizia e pure il calciatore sembra non saperne nulla. Se son rose, fioriranno. Ma intanto fa notizia un altro personaggio. Palermo alla fine è riuscito a strappare un biennale con il Gubbio mentre un altro calciatore che aveva firmato un biennale, non si è visto poi depositare il suo contratto (probabilmente per scelte societarie). Stiamo parlando di Enock Balotelli, classe '93, fratello del più famoso Mario, che ha svolto tutto il ritiro estivo. Poi si era perso di vista, ma da due giorni si ritrova a Gubbio. Cosa sta facendo? É solo in visita o c'è dell'altro? Cosa cova veramente sotto la cenere? Sta di fatto che il calciatore ha seguito per intero gli allenamenti, sorridente, vestito con un modello di tuta utilizzato come abbigliamento casual e un cappuccio in testa. Chissà, ci potrebbe scappare pure la sorpresa. Potrebbe essere inserito nell'organico e due cose potrebbero spianargli la strada: Enock è del '93 e potrebbe rientrare nel discorso dei minutaggi dei fuori quota e poi se l'attacco continuerà ad essere sterile bisogna ricorrere ad altre soluzioni. Un vero rebus da sciogliere. Staremo a vedere. E intanto prende il via l'iniziativa dell'A.S. Gubbio 1910 intitolato: "Io, cinema. E tu?".

24 ottobre 2012
Farabbi: "Cerco il mio spazio ma accetto le scelte del mister". Sottil: "Ora alziamo il ritmo..."

Professione portiere. Classe 1991. Alla terza stagione in maglia rossoblù. Prima era stato il vice portiere di Lamanna con Torrente e poi il vice di Donnarumma la passata stagione in serie B. Quest'anno si pensava che partisse come primo portiere, ma poi in campionato ha giocato titolare Venturi ('92) e per Farabbi finora c'è stato spazio solo in Coppa Italia. Le cause potrebbero essere più di una: una scelta dettata dall'utilizzo obbligatorio dei fuori quota, oppure in porta non esiste un titolare fisso ma c'è la concorrenza, oppure è puramente solo una scelta tecnica. Ma cosa ci può dire il diretto interessato? Marco Farabbi risponde così: "Sono sempre a disposizione del mister e della società. In questi anni sono stato sempre al mio posto e ho rispettato le decisioni di qualsiasi allenatore. Spero di rimettere in difficoltà il mister quotidianamente nelle scelte e mi auguro di trovare spazio in campionato. Certo, mi piacerebbe giocare più spesso e avere la mia occasione". Secondo Farabbi questa concorrenza può fare bene o no con Venturi? "Sicuramente all'inizio da parte mia c'erano altre aspettative. Ma come ripeto, io accetto le scelte e con il lavoro cercherò di conquistarmi il posto. Al di là di questo, c'è un ottimo rapporto con Venturi: è un ragazzo perbene, abbiamo legato abbastanza e lavoriamo bene insieme durante la settimana. C'è solo una sana competizione e una leale concorrenza sportiva, e a mio avviso fa bene ad entrambi". Questo Gubbio come lo vede? "Vedendo tutta la preparazione estiva e il lavoro che sta facendo il mister e tutto il suo staff, i segnali sono stati subito del tutto positivi e ho pensato che in questo campionato ci possiamo togliere anche delle belle soddisfazioni. Secondo me per adesso abbiamo una buona classifica e stiamo facendo un bel cammino, anche se il nostro obiettivo rimane la salvezza. Oltretutto c'è un grande gruppo che si è legato subito e un grande gruppo fa sempre la forza di una squadra. Quest'anno c'è unità di intenti sia nel lavoro che nell'impegno". In conferenza stampa invece ha parlato l'allenatore Andrea Sottil: "Ci stiamo preparando alla trasferta di Prato con enfasi, concentrazione, entusiasmo. Adesso inizia per noi un nuovo mini campionato. Nel gruppo è ritornato Baccolo anche se va recuperato fisicamente mentre Galimberti ha svolto tutto il lavoro con noi. Resta out solo Manzoni. Ci vorrà un Gubbio rapido e veloce sulla palla, ma soprattutto dovremo alzare il ritmo di gara e pretendo che si mantenga un'intensità sempre alta. Quello di Prato è un campo tosto e c'è un allenatore esperto come Esposito. Palermo trequartista? Può essere un'idea perchè può giocare in diversi ruoli: è predisposto per essere impiegato in diverse soluzioni tattiche. Ma pure Caccavallo può fare il trequartista: nel mio credo in questo ruolo non si deve fare solo la rifinitura, però un calciatore deve essere capace di partire in posizione più defilata e attaccare gli spazi, e lui ha destrezza tecnica". Notiziario. La squadra rossoblù giovedì pomeriggio affronta in una gara amichevole il Casacastalda del trainer Francioni. Intanto Malaccari e Semeraro sono a Coverciano per lo stage dell'Under 20 di Lega Pro. Mentre da domenica in campionato si gioca alle ore 14,30 anzichè le 15.

23 ottobre 2012
Pannacci: "Dopo il reset, ripartire con il piglio giusto". Sandreani: "Questi miei dieci anni..."

Un bilancio a nome della società in questo inizio di campionato. Intervista con il Direttore Generale, Giuseppe Pannacci. Prima domanda: Gubbio a undici punti, è la classifica che vi aspettavate? "Credo che il bilancio sia positivo. Abbiamo finora incontrato squadre importanti: credo che abbiamo un'identità e un cuore, abbiamo una squadra quadrata che sa rischiare poco e stanno lavorando tantissimo. Credo che con il lavoro anche tutte le difficoltà si appianeranno". Ma l'obiettivo è la salvezza o qualcosa di più? "Noi andiamo avanti sempre con i piedi per terra come ci insegna il calcio. L'obiettivo è e rimane la salvezza. Solo dopo si potranno fare altri tipi di valutazioni". Ad oggi, quella contestazione in estate alla presentazione rimane solo un brutto ricordo? "Diciamo che la contestazione fa parte del calcio. Chi non sopporta le contestazioni nel calcio non ci può stare. É anche vero che qualche volta non si riesce a capire le motivazioni di alcuni tipi di contestazione. Però è altrettanto vero che se si fa parte di questo mondo bisogna mettere in preventivo, giuste o sbagliate che siano, anche le situazioni negative". Dopo quella contestazione il presidente Marco Fioriti aveva paventato che a fine stagione avrebbe lasciato il Gubbio. Voi della società rimanete dello stesso avviso oppure qualcosa è cambiato? "Tutto questo dipenderà dagli diretti interessati. Ma le situazioni che si sono create alla vigilia della presentazione sono state poco simpatiche e secondo me anche poco rispettose rispetto a quello che si è riusciti a creare in questi ultimi tre anni, calcisticamente parlando. Sicuramente i tifosi sono stati sempre il nostro dodicesimo uomo in campo, però è altrettanto vero che bisogna fare un'analisi approfondita e guardarsi intorno: ci sono tante situazioni drammatiche a livello nazionale. Perciò dobbiamo essere contenti di quello che si è fatto ma non certo appagati. Ci sarebbe piaciuto a tutti rimanere in serie B ma ormai fa parte del passato anche se rimarrà nella storia. Ora, dopo il reset, dovremo essere bravi a ripartire con il piglio giusto". Un'intervista doverosa: ci spostiamo su un personaggio che ormai fa parte della storia del Gubbio calcio. Stiamo parlando di Alessandro Sandreani. Dal 2002 al 2012 è in rossoblù: cosa è cambiato nell'uomo Sandreani? Lui risponde così: "Diciamo subito: bella domanda! Dieci anni in più e in tutti questi anni il chilometraggio è cambiato. Ma ancora sto bene: ho le stesse motivazioni di un tempo che mi hanno fatto diventare uomo in dieci anni. Abbiamo toccato l'apice della storia del Gubbio andando in serie B anche se poi è andata male: in ogni modo questa esperienza ci ha fatto crescere in una piazza fantastica come quella di Gubbio". Nello specifico: il momento più bello e il momento più brutto? "Al di là della vittoria della C1 dove c'è stata una grande escalation, sicuramente ricordo con tanto entusiasmo la finale playoff di San Marino (vittoria di 0-2 e salita in C1) perchè è stato sempre il mio sogno vincere qualcosa con questa maglia, tra l'altro davanti a 3000 persone di Gubbio. Da fuori non ci si rende conto, ma io da dentro l'ho vissuta moltiplicata per mille questa gioia. Di tribolato? Diciamo l'anno scorso: è stata un'annata difficile, però anche quando ci siamo salvati all'ultima giornata nell'anno (2007-2008) in cui c'era Marino e dopo le prime sette giornate avevamo racimolato due punti. Con l'avvento di Alessandrini cambiammo marcia (da playoff) e mi ricordo la grande vittoria di Bassano con il gol di Corallo. In quella stagione credo che è stato fatto un miracolo". L'allenatore e il calciatore che ricordi più volentieri? "Alessandrini mi buttò subito nella mischia (2002). Ma l'allenatore che onestamente mi ha fatto capire che giocatore ero, è stato Torrente: quello era il mio ruolo e mi ha costruito lui in quegli anni. Mi ha dato responsabilità e aveva costruito un gruppo di ragazzi fantastici. Torrente lo sa: lo ringrazierò per tutta la vita e oltretutto sono orgoglioso per quello che sta facendo adesso a Bari. Tra i calciatori ho avuto la fortuna di trovare tanti amici: da Farina a Briganti, da Boisfer a Bartolucci, Gomez Taleb e poi Lazzoni è stato come un fratello maggiore. Tanti ragazzi semplici e attaccati alla maglia". Ultima domanda: Sandreani resta deciso a lasciare a fine stagione? "Questo è un discorso che voglio affrontare a fine stagione. Adesso penso al Gubbio e penso al mister (Sottil) che ha riportato la cultura del lavoro perchè credo che in questa stagione possiamo fare bene: stiamo lavorando tanto e stiamo crescendo, l'importante è che rimanga sempre alta la fame calcistica. Questo è un gruppo che se ingrana può fare qualsiasi cosa". Parola di Sandreani. Un nuovo importante traguardo per Gubbiofans.it: in base sempre all'analisi di Shiny Stat (statistiche di visite) il nostro portale ha superato la soglia dei 4 milioni di pagine viste!

22 ottobre 2012
Sandreani Tribute. Dal 2002 al 2012 a Gubbio con tante foto e ha appena compiuto 33 anni!

Sono 312 presenze ufficiali in campionato, senza contare le partite nei playoff e quelle in Coppa Italia. Sono passati più di dieci anni da quando veste la maglia rossoblù: era giugno 2002 ed ora siamo a ottobre del 2012. Tante sono le presenze ma soprattutto sono tanti anni che porta addosso la maglia eugubina. Stiamo parlando di Alessandro Sandreani, di Cantiano, figlio d'arte, che proprio in questi giorni ha compiuto 33 anni (precisamente il 20 ottobre). Nel 2002 fu prelevato dai dilettanti, giocava nella Cagliese, quando ai quei tempi c'era il direttore sportivo Crespini e il mister di allora Alessandrini lo buttò subito nella mischia: giocò 31 partite e in quell'anno si conquistarono i playoff, poi persi in finale con il Rimini (vinse il campionato la Fiorentina). L'anno dopo il Gubbio riuscì a conquistare di nuovo i playoff ma fu sconfitto dalla Sangiovannese di Ciccio Baiano in semifinale e in panchina c'era Nanu Galderisi. Poi ci sono state tante annate tribolate, pure delle salvezze strappate all'ultima giornata in serie C2, ma Alessandro Sandreani ha sempre cercato di dare il suo contributo, dando sempre tutto se stesso. Ormai lo conosciamo da tanti anni ma le parole sono sempre quelle. Quando ci parli o lo intervisti le frasi frequenti sono: "attaccamento alla maglia", "fatica", "lavoro" e "sudore". E in quegli anni si ricordano pure gli interessamenti di Rimini e Reggina, ma lui niente a parlarne. Voleva restare a Gubbio e ci è restato con un sogno nel cassetto: portare il Gubbio in C1. Ne sono passati di anni ma il sogno si avvera con i playoff vinti a San Marino nel 2010. Arriva questa benedetta C1 e quella stagione si ricorderà per lunghi anni perchè il Gubbio conquista la serie B sorprendendo tutti: prima supera il Sorrento in classifica e mantiene il primato fino alla fine. Quella stagione trionfale è ricordata anche da Alessandro Sandreani perchè è anche l'anno della sua consacrazione: due gol al Verona (andata e ritorno) e la gioia finale della serie B. In cadetteria però la stagione comincia subito male, i risultati non arrivano, tanti cambi di allenatori e ne subiscono le conseguenze pure tutti i ragazzi della "vecchia guardia", compreso il capitano che lo vediamo più rattristato e più chiuso in se stesso. Celebre fu una sua frase che ci ricorderemo per un pezzo: "Avrei voluto vivere la serie B in un'altra maniera: pensavo di godermela e invece è stata una sofferenza". E, per la prima volta, proprio in serie B, riceve le prime critiche pure da qualche sparuto gruppo di tifosi che prima lo avevano osannato. Arrivano pure critiche feroci a tutti quelli della "vecchia guardia" che non risparmiano nemmeno il capitano, del tipo: "in serie B certi giocatori non possono tenere il passo", "non sono adatti per la cadetteria", "in certe categorie ci vogliono ragazzi di categoria", e via dicendo. Ma Alex Sandreani ha vissuto questa amara situazione (forse la più amara da quando è a Gubbio) sempre in silenzio, senza battere ciglio, mostrando sempre una grande professionalità. Ed ora è ripartito in Prima Divisione con questa nuova avventura con l'arrivo di Sottil. Sarà l'ultima stagione in rossoblù per lui? Questo non lo sappiamo! Ma intanto un tributo lo facciamo al capitano. Undici anni sono tanti. E nella nostra gallery "Sandreani Tribute" ci sono dieci foto che ripercorrono la sua storia a Gubbio: dall'approdo in rossoblù, alla partita di Firenze, con le gioie dei playoff, con alcuni suoi gol (al Verona) fino all'ultimo con il Pisa.

20 ottobre 2012
Radi: "Difesa: si è creato un affiatamento particolare. Sottil era un difensore e i giovani..."

Alessandro Radi, difensore, classe 1982, di Pesaro, è diventato un pilastro irremovibile come centrale difensivo in coppia con Briganti. La difesa del Gubbio è la meno perforata del girone. Da che dipende? Lo chiediamo direttamente a Radi che dice: "Di certo c'è una coesione da tutti i reparti. A partire dalle punte fino ai centrocampisti e poi veniamo noi della difesa. Abbiamo svolto quello che ci chiede il mister e fino adesso abbiamo lavorato in maniera positiva. Ovviamente con i miei compagni di zona si è creato un affiatamento particolare: riusciamo a pensare e a vedere allo stesso modo, e i risultati si vedono". Proprio negli ultimi allenamenti l'allenatore ha spiegato alcune dinamiche in fase difensiva ai calciatori della difesa. Reparto arretrato: Sottil ci tiene in maniera particolare? "Da calciatore ha fatto il ruolo di difensore. Giustamente segue la fase difensiva in maniera piuttosto accurata. E noi siamo sempre molto attenti perchè sappiamo che i suoi consigli per noi sono oro. Da parte nostra cerchiamo di esprimere in campo nel modo migliore possibile proprio quello che ci viene insegnato". Si è notato che tra voi più anziani c'è disponibilità verso i più giovani di imparare alcune cose: è così? "Infatti ne parlavo proprio con Regno e con gli altri ragazzi. La fortuna dei giovani di adesso è di aver trovato un gruppo come il nostro. Trovare della gente più grande che ti aiuta oppure ti consigliano come stiamo facendo noi, sia il sottoscritto che Briganti oppure Bartolucci, ma anche negli altri reparti come Boisfer o Sandreani, è molto importante. Sono nozioni essenziali per un giovane. Purtroppo ai miei tempi, questa fortuna non ce l'ho avuta. Ma adesso sono contento di farlo. Cerco di dare quei consigli che mi hanno fatto maturare calcisticamente". Undici punti in classifica: sono quelli che si aspettava? "Da quando sono arrivato ho subito creduto nelle potenzialità di questo gruppo. I punti potevano essere di più ma anche di meno. Tuttavia stiamo facendo un buon percorso cercando di migliorare con il lavoro giorno dopo giorno, come stiamo facendo nello specifico anche in questi giorni". Stefano Giammarioli, il diesse, proprio da questo portale, ha detto che il Gubbio ha ottenuto finora i punti che si merita. Lei cosa ne pensa? "Diciamo che contro il Barletta potevamo raccogliere di più come a Pagani. Però il calcio è questo. Bisogna eliminare certe distrazioni e bisogna usare i nostri punti di forza per fare risultato in questo campionato piuttosto difficile".

19 ottobre 2012
Focus. Girone sud, quando latita il gol. Si segna più nel girone A. E il Gubbio va in gol...

Problema di gol. Problema in fase finalizzativa. Nel girone B di Prima Divisione non è un problema solo del Gubbio. Ogni domenica si segnano sempre pochi gol in questo girone del sud, sinonimo di un girone dove esiste un grande equilibrio. Basti pensare che nel girone del nord, il Lecce e la Virtus Entella hanno già segnato rispettivamente 18 reti (i pugliesi con una media di 2,57 gol a partita) e 17 reti (i liguri con una media di 2,43 gol a partita). Nel girone del Gubbio invece le compagini che al momento sono più prolifiche sul fronte avanzato sono il Pisa e il Viareggio che hanno segnato rispettivamente 12 reti (i pisani con una media di 1,71 gol a partita) e 11 reti (i bianconeri con una media di 1,57 gol a partita). Entrambe sono seguite da Benevento e Nocerina che finora sono andate a segno 9 volte (con una media di 1,29 gol a partita). E il Gubbio? Se si può vantare di possedere la miglior difesa del girone (quattro gol incassati), non si può certo dire lo stesso dell'attacco: quattro gol segnati per una media di 0,57 gol a partita. Nel girone hanno fatto peggio solamente Sorrento e Carrarese: tre gol segnati per una media di 0,43 gol a partita. Interessante anche la statistica degli uomini di ogni singola squadra che vanno in gol. La capolista Frosinone ha mandato a rete già sette elementi. A seguire il Benevento, Catanzaro e Perugia con sei uomini in gol. Il Gubbio invece è penultimo con tre uomini in rete (insieme a Carrarese e Paganese). Ultimo nella graduatoria il Sorrento con due soli calciatori finora in gol. Per un'attenta analisi ecco la tabella completa. Non a caso, dopo la sconfitta in Coppa, il tecnico Sottil si è lamentato per la poca incisività in attacco: "Troppe imprecisioni non le capisco. Ci lavoriamo tutta la settimana". La lucidità in fase realizzativa negli attaccanti continua a latitare: vedi le occasioni sprecate in Coppa da Nappello, Bazzoffia e Scardina (anche se ha colpito un legno). Ma anche da parte dei centrocampisti manca la stoccata vincente, mentre Andrea Sottil chiede agli stessi centrocampisti di essere più penetranti e più decisi quando si va al tiro in porta. Notiziario. Continuano gli allenamenti in questi giorni, anche se domenica il campionato osserverà un turno di riposo. Nel weekend il rompete le righe, poi tutti in pista in vista della trasferta di Prato. Out Baccolo (problema agli addominali), Manzoni (stiramento) e Galimberti (distorsione alla caviglia). Curiosità. Un pezzo di serie B protagonista in Nazionale. Anno 2011-2012: stagione di una grande esperienza per il Gubbio nella cadetteria dove davanti c'erano non solo squadre di assoluto livello (vedasi Torino, Sampdoria e via dicendo), ma anche dei giovani promettenti che ora stanno facendo bene in serie A ma anche con gli Azzurri. L'Under 21 del Ct Mangia si è qualificata alla fase finale degli Europei battendo per 3-2 la Svezia: le reti sono state segnate da tre vecchie conoscenze del Gubbio nel campionato scorso. In rete Insigne (con un destro a girare chirurgico) che attuamente gioca nel Napoli ma l'anno scorso era al Pescara (a segno a Gubbio proprio con la sua ex squadra lo scorso 28 aprile). Il raddoppio è stato firmato da Florenzi con un perfetto diagonale di destro: adesso gioca nella Roma ma l'anno scorso si trovava tra le fila del Crotone in B. La perla finale è stata firmata da Immobile con un tocco sotto di destro morbido a freddare il portiere: ora si trova al Genoa ma l'anno scorso era al Pescara e si ricorda quell'eurogol che fece all'Adriatico proprio contro il Gubbio il 19 novembre 2011. Per non parlare di Verratti: era a Pescara ed ora è al Paris Saint Germain dove ci sono Ibrahimovic e Thiago Silva.

17 ottobre 2012
Sottil dopo la Coppa: "Ancora troppe imprecisioni, non le capisco. Ci lavoriamo sempre..."

Nonostante fosse una partita di Coppa Italia, animi accesi in campo con tre espulsi, un prolungato battibecco tra le due panchine e gesti non proprio ortodossi dei calciatori ospiti verso il pubblico di casa dopo il match. Pure in sala stampa c'è un botta e risposta tra i due tecnici. Il primo a presentarsi è Vincenzo Vivarini, tecnico dell'Aprilia vincitrice a Gubbio per 2-0: "Abbiamo tenuto testa al Gubbio anche se nella prima parte abbiamo fatto fatica. Ma il lavoro che facciamo sempre è venuto fuori e credo che il risultato sia giusto. Siamo contenti perchè abbiamo eliminato un Gubbio di qualità dopo aver eliminato il Frosinone. Unico appunto: noi abbiamo pensato a giocare a calcio mentre il nostro avversario ad un certo punto ha cominciato a compiere degli interventi al limite della regola. Si è perso l'equilibrio, ma qualcuno ci ha aizzato...". A chi si riferisce a Sottil? E Vivarini risponde: "Non commento". Pronta la risposta del tecnico rossoblù Andrea Sottil che risponde per le rime: "Sono stato sempre un uomo corretto e pure quando perdo so perdere. Però negli avversari ho visto tanta presunzione. Dalla panchina dell'Aprilia c'è stato un continuo sfottò e oltretutto verso l'arbitro chiedevano i cartellini a ripetizione. C'è stato un continuo insultare da parte del secondo allenatore (Del Fosco ndr). Poca sportività dell'Aprilia. E l'arbitro ci ha messo del suo. Non era in giornata e si visto nel rigore concesso contro con l'espulsione azzardata di Briganti". Sulla partita dice: "Nel primo tempo abbiamo creato diverse occasioni. Con Bazzoffia, con Nappello e con Sandreani che in area, invece di tirare, ha crossato in mezzo. Troppe imprecisioni... non le capisco! Ci lavoriamo tanto e bisogna essere più decisi. Dopo il rigore è nato troppo nervosismo. Spero che adesso venga fuori tanta rabbia in corpo che va messa in campo nella partita di Prato". Notiziario. Galimberti è uscito malconcio: per lui si parla di una distorsione. Per quanto riguarda Manzoni, dopo l'esame radiografico effettuato nella giornata di mercoledì, si parla di stiramento. Out Baccolo, infortunato.

17 ottobre 2012
Coppa Italia: il Gubbio viene sconfitto dall'Aprilia (per 0-2). Rossoblù eliminati e tre espulsi

Secondo turno eliminatorio di Coppa Italia con il Gubbio che gioca contro l'Aprilia. Formazione tutta rimaneggiata: spazio alle seconde linee. Al 6' Scardina si gira in area e scheggia la traversa di sinistro. Al 20' Nappello entra in area ma calcia a lato. Al 24' Scardina ruba palla in area e cerca l'angolino di destro ma non ha fortuna: palla radente a lato. Al 35' cross di Nappello, errore di Di Vincenzo, la palla arriva sui piedi di Bazzoffia che calcia in porta ma salva un avversario sulla riga di porta. Al 37' altra occasione con Malaccari che penetra in area e serve in mezzo Bazzoffia che cicca la palla in maniera clamorosa. Ripresa. Al 52' la svolta: rigore per l'Aprilia quando Briganti spinge Fabiani in area e il difensore rossoblù viene anche espulso. Dal dischetto calcia Ferri Marini ma Farabbi in tuffo respinge la sfera; sulla ribattuta lo stesso Ferri Marini ribadisce la palla in rete. Al 60' c'è il raddoppio dei laziali quando Marfisi dal limite indovina l'angolino con un sinistro radente. Al 65' viene espulso Ferri Marini per doppia ammonizione. Al 77' Sassano sfiora il tris: colpisce la base del palo. Al 78' viene espulso Bazzoffia per un fallo da tergo su un avversario. Il Gubbio esce dalla Coppa.
Tabellino di Coppa: Gubbio - Aprilia 0-2:
Gubbio: Farabbi, Grea, Pacheco, Guerri, Galimberti (50' Briganti), Pambianchi, Malaccari (58' Galabinov), Sandreani, Scardina, Nappello (81' Semeraro), Bazzoffia. All. Sottil.
Aprilia: Di Vincenzo, Vincenzo (79' Corsi), Carta, Salese, Stankovic, Formato (88' Tundo), Sassano, Fabiani, De Pina, Ferri Marini, Marfisi (90' Criaco). All. Vivarini.
Reti: 52' Ferri Marini (A), 60' Marfisi (A).
Arbitro: Marini di Roma 1 (Cordeschi A. e Cordeschi S. di Isernia). Espulso: 52' Briganti (G); 65' Ferri Marini (A); 77'. Ammoniti: Nappello, Guerri e Malaccari (G); Fabiani e Ferri Marini (A). Spettatori: 478.

17 ottobre 2012
Simone Farina insegna i valori del calcio in Inghilterra: ruolo di "community coach" al Villa

Simone Farina trova casa in Inghilterra. Con tutta la sua famiglia si è trasferito nel Regno Unito ma non farà il calciatore. Approda all'Aston Villa come "community coach", cioè insegnerà ai giovani i veri valori dello sport. Si chiude definitivamente la parentesi da calciatore del ragazzo romano: con il Gubbio aveva rescisso il contratto ad agosto, dopo aver effettuato quasi tutta la preparazione estiva con il sodalizio rossoblù. Farina voleva continuare a giocare, soprattutto in Italia, però l'unica timida offerta era arrivata dall'Ascoli (prima) e dalla Carrarese (poi). Ora invece ha cambiato vita. Non farà più il calciatore ma farà l'insegnante di regole di lealtà sportiva. La notizia è apparsa sul sito web dell'Aston Villa. E la news è apparsa anche sui principali portali web anglosassoni, come il "Daily Mirror". Proprio Simone Farina ha affermato: "Sono andato alle autorità perchè questo tipo di corruzione doveva essere portata in superficie. Questo tipo di inganno non ha posto nel calcio e nella mia vita. Sono contento di poter continuare a lavorare nel mondo del calcio. Un anno fa la mia vita ha preso una certa direzione. Ma ora sono felice: posso continuare ad andare avanti con la mia vita e voglio dare un mio contributo al Villa. Ora la mia vita ha un vero scopo: li ringrazio per l'opportunità".

17 ottobre 2012
Giammarioli: "Undici punti a mio avviso non sono pochi. La difesa è sistemata. Ma adesso..."

Dopo il pari interno con il Barletta e in prossimità della prima sosta in campionato, facciamo il punto della situazione con il direttore sportivo Stefano Giammarioli. Un bilancio? "Da come siamo partiti in estate, con tutti i problemi di organizzazione di una squadra e pensando che gli ultimi elementi sono arrivati dopo ferragosto, posso dire che il bilancio è positivo. Ci sono degli aspetti da migliorare, in particolar modo in zona gol. Mentre per quanto riguarda l'organizzazione di gioco, la fase difensiva, regole e disciplina, con un staff tecnico di assoluto livello, credo che siamo a buon punto. Essere nel gruppo di testa dopo sette domeniche pochi l'avevano immaginato in virtù del fatto soprattutto di una problematica retrocessione". Occhio ai numeri: miglior difesa del campionato (4 gol subiti) mentre in attacco si fa fatica (4 reti segnate): "Credo che lo staff ha lavorato tantissimo nei reparti di difesa e di centrocampo. In attacco invece Bazzoffia e Caccavallo sono arrivati a fine agosto: questo aspetto ha influito e bisognerà lavorarci sopra. Nappello e Scardina hanno degli alti e bassi ma fa parte del gioco. Galabinov è un calciatore importante ma deve ancora lavorare tanto perchè da lui ci aspettiamo tanto: il bulgaro ha delle potenzialità che ci devono permettere di fare la differenza in questa categoria. E poi stiamo aspettando Manzoni che è un talento". C'è chi ha puntato il dito contro Sottil per l'esclusione di Sandreani con il Barletta. Ma c'è anche da considerare che in rosa ci sono 24 calciatori da gestire e stanno fuori pure dei nomi importanti, come ad esempio Guerri che l'anno scorso faceva il capitano a Barletta. Cosa ne pensa il diesse? "Ale (Sandreani ndr) è il nostro simbolo, che non si mette mai in discussione anche se in una partita non gioca. So che il mister e Ale hanno parlato molto prima della partita: credo che hanno chiarito ogni aspetto, prima della comunicazione della formazione. Ale sa benissimo quali sono alcune dinamiche orientative delle società: stavolta è toccato a lui come potrà capitare ad altri leader, in virtù proprio di un minutaggio da rispettare. Questo accordo c'era dall'inizio: sia lo staff che i calciatori già sapevano. Sarà routine per tutti gli over, che andranno in panchina in favore di un giovane per poter accedere ai contributi e l'allenatore fa certe scelte sempre in modo ponderato. Perciò non c'è nessun problema Sandreani". Secondo Giammarioli quando si vedrà il vero Gubbio? "A mio avviso il Gubbio si è già visto. Chiaro che ci sono ampi margini di miglioramento. Però c'è bisogno di poco: quando in sette partite si subiscono solo quattro gol, vuol dire che c'è già una base di lavoro che copre l'80%. Ora ci è rimasto il gol ma spero che non diventi un blocco psicologico per tutti i calciatori. Risolto questo problema sono convinto che il Gubbio potrebbe recitare un ruolo importante in questo campionato". Pensare che con una vittoria contro il Barletta, il Gubbio poteva essere in testa alla classifica: "Capisco che la gente è dispiaciuta e anche io ero arrabbiato domenica sera. Però bisogna essere realisti: gli undici punti guadagnati finora rispecchiano quello che si è visto in campo: il Gubbio ha ottenuto finora i punti che si merita e a mio avviso non sono pochi". Notiziario. Assenti il centrocampista Baccolo che si è trasferito a Parma per tre giorni per curarsi il problema muscolare all'altezza degli addominali. Si ferma il trequartista Manzoni che dovrà essere sottoposto a controllo radiografico alla gamba destra. La gara Nocerina-Paganese si gioca a Gubbio? In Campania sta girando questa notizia: il derby tra le due squadre che distano tra loro una manciata di chilometri si potrebbe giocare al "Barbetti" il 28 ottobre (a porte chiuse). Ma è spuntata pure l'ipotesi di Reggio Emilia. Staremo a vedere dove si giocherà.

16 ottobre 2012
L'editoriale. L'importanza dei numeri nella disamina. La miglior difesa e altri dati salienti

L'importanza dei numeri, al di là delle prestazioni e al di là del risultato acquisito in campo. Perchè i numeri non mentono mai e fotocopiano la situazione reale. Si fa un gran parlare del pareggio interno con il Barletta dopo la bella vittoria sul Benevento. Però molto spesso la disamina del post gara viene condizionata dal risultato finale. Ma quando si guarda al concreto, ovvero si guardano i dati specifici, vengono fuori dei contributi tangibili. Abbiamo messo in campo degli elementi che ci permettono di analizzare la mole di gioco di una squadra e allo stesso tempo ci permettono di capire in quanti casi durante l'arco della partita la stessa squadra ha rischiato di capitolare. Contro il Benevento, la squadra rossoblù ha costruito tre palle nitide da gol nell'arco dei novanta minuti (in media pari ad un'azione ogni 30 minuti) contro le sette palle gol costruite dal Benevento (di cui una traversa di Montiel nella ripresa). Sorprende il fatto che il Gubbio in quella determinata partita ha costruito tre palle gol solo nei primi 45 minuti mentre nella ripresa non se ne contano nessuna. Oltretutto su queste tre occasioni solo in una circostanza si è riusciti ad entrare in area di rigore (con Galabinov), mentre il gol risolutore di Galabinov è avvenuto da fuori area e prima c'era stato un tiro dal limite di Caccavallo. Ben diverso, a sorpresa, il resoconto contro il Barletta: il Gubbio ha costruito di più e ha subito di meno, ma il risultato non si è sbloccato. Lo dicono i numeri: sette palle gol nitide costruite dal Gubbio durante l'arco dei novanta minuti (più del doppio che con il Benevento; per una media di un'azione ogni 13 minuti) e dall'altra parte il Barletta ne ha costruite tre (meno della metà del Benevento), di cui una con Barbuti che ha centrato la traversa (e qui siamo pari nelle due gare). Inoltre viene fuori che il Gubbio ha portato un uomo in area davanti alla porta con palla al piede in quattro circostanze (nelle sette occasioni create complessive), ma è mancata la stoccata vincente: tre occasioni limpide sotto porta per Caccavallo e poi un'altra sui piedi di Bazzoffia, mentre i tre tiri da fuori area sono stati effettuati prima da Malaccari, poi da Palermo e Boisfer. E nel computo delle occasioni non abbiamo considerato il gol annullato a Bazzoffia per un fuorigioco inesistente visto che Malaccari (che ha servito a sua volta Bazzoffia) non era in off-side perchè è stato servito da un calciatore avversario, come hanno dimostrato le immagini televisive. Ecco la tabella grafica completa dei due match. Poi i commenti si possono sprecare all'infinito: che il centrocampo non costruisce, che i terzini non spingono, che gli attaccanti non segnano, che il Benevento era più forte del Barletta, che si deve far giocare Caio o Sempronio, e via discorrendo. Ma siccome i numeri (a nostro avviso) non mentono mai, analizziamo anche il trend del Gubbio in questo campionato dopo sette giornate, prima della prima sosta stagionale: la squadra di Sottil ha totalizzato 11 punti in sette partite e si trova ad un solo punto di distanza dai playoff (e a due soli punti di distanza dalla vetta); la compagine eugubina si può vantare di avere la migliore difesa del torneo (4 reti incassate) mentre si fa più fatica in attacco (4 reti realizzate). In definitiva è un trend che rispecchia le aspettative iniziali in un girone, come si è potuto notare, dove regna tanto equilibrio: solamente sei reti segnate nella settima giornata di campionato giocata domenica (anche se poi nel posticipo la Nocerina ha vinto per 3 a 2 a Catanzaro) e dodici squadre raggruppate nel giro di quattro punti. Le squadre che sono state costruite per vincere direttamente il campionato trovano difficoltà in questo girone. E il Gubbio può solo crescere visto che ancora è in fase di rodaggio con 24 calciatori da gestire in rosa, dai più giovani ai più esperti. Basti pensare che siede in panchina Guerri, per fare un piccolo esempio. Ovviamente è chiaro che vanno oliati meglio alcuni meccanismi che sono ancora arruginiti (soprattutto in fase finalizzativa) e si deve andare avanti pensando che ogni partita è una guerra, calcisticamente parlando. Nessuno ti regala niente. Nessuna squadra è abbordabile. Nulla è scontato e ogni settimana va conquistata la pagnotta... (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)

14 ottobre 2012
Post Barletta. Sottil: "Ci è mancata la stoccata vincente". Radi: "Un punto che ci sta stretto"

Gubbio che manca la quarta vittoria consecutiva in casa. Gubbio che fallisce l'aggancio alla vetta della classifica: in caso di vittoria poteva essere al fianco di Frosinone e Latina al primo posto. Allora non manca l'amarezza nelle parole dell'allenatore Andrea Sottil che dice: "Non è stata una passeggiata e come avevo preventivato il Barletta ci ha dato filo da torcere. Tuttavia tutta la squadra ha lottato, abbiamo inoltre costruito delle palle gol e quindi c'erano tutti i presupposti per fare bene. Abbiamo preso solamente un punto? Pazienza. Andiamo avanti però il campionato è questo. Come ripeto, le occasioni le abbiamo create e ci abbiamo creduto fino alla fine ma ci è mancata la stoccata vincente. Perchè Sandreani in panchina? Devo fare delle scelte sia per il turn over, sia per i fuoriquota. In questa squadra non ci sono intoccabili: è stata una scelta tattica e Malaccari ha giocato molto bene". Non è soddisfatto del risultato neanche il tecnico ospite Raffaele Novelli e dice in sala stampa: "Questo Gubbio arriverà fino in fondo perchè ha calciatori forti fisicamente e rapidi. Ma noi su questo campo difficile abbiamo dimostrato che potevamo anche ottenere di più perchè non abbiamo subito niente e nella ripresa potevamo sfruttare meglio le nostre occasioni". Conclude il difensore Alessandro Radi e anch'egli si rammarica del pareggio finale: "Un punto che ci sta veramente stretto. Abbiamo costruito maggiore gioco a centrocampo rispetto la partita contro il Benevento e abbiamo fatto diversi fraseggi, ma ci è mancata la lucidità e la precisione sotto porta. Un vero peccato: ci è mancato solamente il risultato". Intanto abbiamo inserito le foto di Gubbio-Barletta (18 immagini) nella sezione "fotogallery" e sotto la foto in homepage. Foto di Gianfranco Gavirati e di Simone Grilli. Il campionato domenica osserva un turno di riposo. Si ricomincia il 28 ottobre a Prato.

14 ottobre 2012
Gubbio: solo pari con il Barletta (0-0). Partita giocata con volontà ma è mancata la lucidità

Gubbio con Sottil che schiera il 4-3-1-2 con delle sorprese: Sandreani va in panchina; in campo dal primo minuto Malaccari e Bazzoffia. Il Barletta di Novelli risponde con il 4-3-3. Pronti e via: il Gubbio sfiora il vantaggio al 6': Malaccari ruba palla a centrocampo, entra in area e serve una palla al bacio per Caccavallo che da pochi passi calcia in porta ma Pane respinge come può in tuffo; sulla respinta c'è ancora Malaccari che rimette una palla in area per Bazzoffia che deposita la sfera in rete, ma l'arbitro ferma tutto per fuorigioco. Però, in realtà, non era fuorigioco perchè Malaccari era stato servito da un calciatore avversario (Meucci). Al 16' un brivido quando Barbuti dal limite di destro fa partire una saetta che scavalca il portiere e la palla colpisce in pieno la traversa. Al 22' tiro di punizione telefonato di Radi dai venticinque metri, para senza problemi Pane. Al 25' assist di Ferreira per Barbuti che si gira in area e calcia di poco alto sopra la traversa. Al 35' palla filtrante in area di Bazzoffia per Caccavallo che però tentenna troppo e calcia sull'esterno della rete. Un minuto più tardi Malaccari cerca l'angolino lontano dal limite, la palla si perde di poco a lato. La prima frazione di gioco si chiude con un tiro di Molina da fuori area che temina alto sopra la traversa. Ripresa. Al 55' su corner di Caccavallo, Boisfer ci prova di piatto con il destro dal limite, la palla sorvola sopra il montante. Al 70' Meduri serve in area Molina che in dribbling salta Boisfer e calcia in porta rasoterra: la palla esce di poco a lato, ma è deviata con la punta delle dita da Venturi. Al 75' Galabinov per Caccavallo che in area calcia angolato radente, ma Pane compie il miracolo e devia in corner. Al 79' Grea anticipa in area La Mantia in una veloce azione pericolosa del Barletta. All' 83' Palermo cerca la porta da fuori area, ma Pane c'è e para. All' 85' tiro cross velenoso di Carretta che per poco sorprende Venturi: palla che lambisce l'incrocio. La partita si chiude con un ultimo tentativo di Boisfer dal limite: la palla si perde sopra la traversa. Risultato: 0-0.
Tabelino: Gubbio - Barletta 0-0:
Gubbio: Venturi, Regno (75' Grea), Bartolucci, Boisfer, Briganti, Radi, Palermo, Malaccari (69' Scardina), Galabinov, Caccavallo, Bazzoffia (89' Manzoni). (A disp.: Farabbi, Galimberti, Guerri, Sandreani). All. Sottil.
Barletta: Pane, Calapai (80' Menegaz), Molina, Meduri, De Leidi, Romeo, Ferreira (63' Carretta), Piccinni, La Mantia, Meucci (60' Dezi), Barbuti. (A disp.: Liverani, Burzigotti, Vacca, Castellani). All. Novelli.
Arbitro: Saia di Palermo (Barbetta di Albano Laziale e Menicacci di Viterbo). Ammoniti: Malaccari e Bazzoffia (G); Meucci (B). Spettatori: 2010 (di cui 1245 abbonati; 11 di Barletta nel settore ospiti); incasso di 15554 euro.
Risultati: Settima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione - Girone B:
Avellino - Perugia
1-1
32' Catania (A), 45' Esposito (P)
Benevento - Andria Bat
0-1
44' Comini (A)
Carrarese - Prato
1-0
59' Venitucci (C)
Catanzaro - Nocerina
2-3 (lunedì ore 20:45)
14' Masini (C), 58' Mariotti (C) aut., 81' Sirignano (C), 88' Evacuo (N), 90' Evacuo (N)
Latina - Frosinone
0-0
Gubbio - Barletta
0-0
Paganese - Pisa
0-0
Sorrento - Viareggio
1-1
31' Calamai (V), 50' Corsetti (S)

13 ottobre 2012
Conosciamo a fondo l'avversaria, il Barletta. Novelli con il credo di Zeman: modulo 4-3-3

Nuovo turno casalingo per il Gubbio che affronta il Barletta. Non convocato il solo Baccolo perchè deve recuperare da un infortunio. L'allenatore Andrea Sottil afferma: "Dobbiamo sfruttare il turno casalingo perchè il Barletta è forte, checchè se ne dica. Ma ci siamo anche noi e cercheremo di fare la nostra partita. Ci vorrà la doppia concentrazione rispetto a lunedì scorso e la massima determinazione perchè il Barletta ci potrebbe mettere in difficoltà nel fraseggio. Novelli ha detto che il Gubbio ha difficoltà nel costruire gioco a centrocampo e sfrutta i lanci lunghi dei difensori per Galabinov? Ma io sono abituato a guardare sempre in casa mia e studio sempre l'avversario. A riguardo non ho altro da aggiungere". Si va verso il modulo 4-3-1-2 con la riconferma quasi in toto degli undici scesi in campo con il Benevento, anche se l'allenatore ha provato altre soluzione con Malaccari a centrocampo e Caccavallo spostato sul fronte avanzato per dare spazio sulla trequarti a Manzoni.

12 ottobre 2012
Contro il Barletta l'ex Guerri. Si va verso la riconferma del 4-3-1-2. E spazio alle giovanili

Gubbio che è orientato sulla riconferma del 4-3-1-2 e sulla conferma anche degli undici uomini che sono stati schierati contro il Benevento. Diciannove convocati per il Barletta per la trasferta di Gubbio. Fuori Mazzarani, Di Bella e Dall'Oglio (infortunati) oltre a Petterini (ex Foligno e Pescara) per scelta tecnica. L'arbitro della partita sarà il signor Francesco Saia di Palermo coadiuvato dagli assistenti di linea Francesco Barbetta di Albano Laziale e Rinaldo Menicacci di Viterbo. L'arbitro in questione ha arbitrato il Gubbio il 30 agosto 2009 (in casa contro il Bellaria: 0-0) quando non concesse un rigore nei minuti finali. Altro incontro il 5 dicembre 2010 ma in quella occasione c'è un ricordo più fortunato: Gubbio vincente a Pagani per 2-0 con doppietta di Gomez Taleb. Parla Simone Guerri, mediano del Gubbio però ex capitano del Barletta, su Barlettasport.it: "Gubbio è un ambiente tranquillo e molto diverso da Barletta. Non c'è la stessa pressione di una piazza meridionale. Mi sto trovando bene a livello umano ma mi aspettavo qualcosa in più sul campo". Mentre l'allenatore dei pugliesi, Raffaele Novelli, dice sul portale Barlettalife.it: "É una partita in cui dobbiamo essere sereni, spensierati, solo così potremo far bene". Mentre sull'avversario dice: "Il Gubbio è una squadra che non ha una grande costruzione di gioco a centrocampo ed è una squadra forte che predilige il lancio dei difensori verso la punta centrale Galabinov". Ed ora spazio alle giovanili del Gubbio: intervista al responsabile dell'area tecnica Riccardo Tumiatti.

12 ottobre 2012
Focus: il "Sottil pensiero". Storia di tattica, moduli, uomini da schierare e i fuori quota...

Tanto fa parlare di sè. La tattica, il modulo, gli uomini da schierare e pure l'argomento dei fuoriquota. Perchè il Gubbio attuale fa "discutere" sotto diversi aspetti, pure nel nostro forum ("La voce dei tifosi"). Per togliere ogni dubbio, o meglio, per saperne di più, entriamo nel "Sottil pensiero" e quindi andiamo direttamente alla fonte. Chi meglio dell'allenatore può spiegare certe scelte che poi inevitabilmente si tramutano in campo? Allora: partiamo dalla tattica scelta dal mister che poi si traduce in un modulo. Perchè il 4-3-1-2? Andrea Sottil spiega: "A me piace molto il 4-3-3. Però al momento il 4-3-1-2 mi dà più garanzie. Mi spiego meglio. Con il 4-3-3, se i terzini non spingono ancora a dovere, diventiamo più prevedibili e quindi il modulo diventa troppo sterile. Mentre il 4-3-1-2 mi permette di avere meno punti di riferimento per gli avversari. In attacco soprattutto con un calciatore tra le linee che svaria e due punte che fungono da arieti abbiamo la possibilità di sfondare meglio, anzichè utilizzare due esterni e una punta centrale a supporto". Tradotto in poche parole. Se i fludificanti di fascia sono ancora ancorati nelle retrovie diventa difficile per i tre centrocampisti servire i terzini che dovrebbero proseguire l'azione e così facendo diventa complicato servire le tre punte (lo si può fare solo con i lanci lunghi e non con il fraseggio). Sui singoli invece si sente dire che Caccavallo non è idoneo al ruolo di trequartista, oppure che Scardina non rende al meglio in attacco, e quale sarebbe l'impiego migliore per Bazzoffia. Andrea Sottil risponde così a riguardo: "É vero che Caccavallo sa rendere al meglio sugli esterni in un attacco a tre. Tuttavia Caccavallo sta facendo il suo lavoro anche tra linee perchè è assai dinamico, è lesto nei dribbling e possiede un bel tiro, oltre che è imprevedibile. Un altro elemento che potrebbe ricoprire questo ruolo è Manzoni che ha visione di gioco e sa concludere a rete, ma è un calciatore diverso di Caccavallo. Leggo che Scardina è innocuo: il suo lavoro invece è importante perchè come seconda punta fa un lavoro molto utile: per la sua prestanza fisica porta via sempre degli uomini e quindi sta facendo un lavoro oscuro. E Galabinov contro il Benevento ha fatto quello che gli ho chiesto e quello che sa fare: sfruttare la profondità e l'esecuzione. Riguardo a Bazzoffia per me è una punta centrale o al massimo una seconda punta; non è assolutamente un esterno d'attacco oppure colui che può farmi i cross in mezzo. Si è visto a Chieti in Coppa: gli ho detto stai lì al centro e sfrutta la tua velocità, e infatti si è ritrovato davanti alla porta e ha segnato. Discorso diverso per Nappello. Lo considero più un calciatore che mi può giocare esterno dalla trequarti in sù, compito che può svolgere pure Manzoni". E sui fuoriquota è piuttosto chiaro l'allenatore Sottil: "Quando devo scegliere una formazione base devo tenere conto non solo di chi è più in forma al momento, ma anche dei giovani che devo schierare. Due devono giocare per forza (due del 1992 ndr) e poi devo fare giocare altri giovani (del 1990 o 1991). É questa la direttiva della società che io accetto perchè mi è stata riferita dall'inizio. Poi è ovvio che in base alle avversarie che incontriamo, decido io se schierarne solo due giovani oppure di più, senza problemi. Se esce Scardina non posso far entrare a partita in corso Bazzoffia. Prima devo fare entrare un altro giovane come è successo con il Benevento quando è subentrato Malaccari a centrocampo". Detto tutto ciò, ecco quali potrebbero essere gli uomini giusti per Sottil su tre moduli. Con il 4-3-1-2 la formazione è questa. Con il 4-3-3 invece è la seguente. Mentre in un ipotetico 4-3-2-1, in uno schieramento ad albero di Natale, potrebbero essere questi gli undici base. Notiziario. Partitella in famiglia dove l'allenatore Sottil ha provato ancora il 4-3-1-2. Provata la stessa formazione contro il Benevento ad eccezione di Regno (al posto di Grea) e Malaccari (al posto di Sandreani). Grea e Sandreani hanno giocato nei titolari nella ripresa, e Galimberti è entrato al posto di Radi. Bazzoffia, Manzoni e Guerri hanno giocato con le riserve. In rete Galabinov (tripletta) e un gol di Scardina.

11 ottobre 2012
Grea: "Gara di sacrificio e giochiamo da squadra". Sottil: "Vietato il tono agonistico basso"

É tra i più giovani del gruppo. É di proprietà del Genoa. L'anno scorso 27 presenze e due gol con il Sud Tirol in C1. Da quest'anno è a Gubbio. Stiamo parlando di Alessio Grea, ruolo difensore. Con il Benevento è stato impiegato come terzino destro ma talvolta Sottil lo ha utilizzato pure sulla fascia mancina. Dove si trova meglio il diretto interessato? "Mi trovo meglio sulla destra perchè sono destro. Perciò preferisco giocare nel ruolo che ho ricoperto con il Benevento". Si parla di Benevento e cosa ci può dire di questa partita? "Diciamo che è stata una partita di sacrificio. Sicuramente abbiamo giocato da squadra. Siamo stati sempre uniti anche nei momenti di difficoltà ma non dimentichiamoci che il Benevento si è dimostrata una squadra forte che gioca un buon calcio. Ma noi abbiamo sviluppato in campo quello che avevamo provato in settimana. Infatti il gol è venuto proprio così e poi siamo riusciti a reggere bene. In difesa abbiamo corso pochi pericoli". Ma è la forza del gruppo? "Certo. C'è proprio un grande gruppo con ragazzi fantastici. E credo che ci siano ampi margini di miglioramento. Pure il sottoscritto non deve smettere mai di migliorare, lavorando ogni giorno e dare sempre il 110%". Però talvolta si denota che sulle fasce andate ancora in difficoltà e talvolta mancano proprio le percussioni sulle vie laterali. Cosa vi dice Sottil a riguardo? "In effetti ancora non siamo riusciti a fare molto gioco sulle fasce ma ci stiamo lavorando. Per il resto il mister è diventato una guida per tutti noi. Ci sprona sempre in modo positivo per dare sempre il meglio di noi stessi e ci invoglia a fare sempre bene". E in conferenza stampa invece è tornato a parlare l'allenatore Andrea Sottil. Ha affermato in sintesi: "La squadra ha ritrovato fiducia, stima e consapevolezza. I calciatori che erano in serie B si riconoscono come dei leader e stanno tornando quei calciatori che sanno di essere. Ma tutti i ragazzi sono diretti e trasparenti e pure l'allenatore è sincero e schietto con loro. Contro il Benevento abbiamo sviluppato intensità per tutta la gara giocando negli spazi stretti e siamo rimasti corti. E la cornice di pubblico è stata importante: i tifosi hanno capito che la squadra combatte e che è una squadra operaia. Con il Barletta? Bisogna stare attenti perchè è una squadra con ragazzi di qualità, che hanno corsa e che giocano a memoria. Abbiamo la possibilità di confermarci: sarà la nostra prova del nove. Ma ci vorrà una concentrazione elevata. Perciò è vietato un tono agonistico basso in questo campionato, sempre. Cosa ancora non mi piace? I lanci lunghi che talvolta sono da evitare e troppi errori dei terzini nel palleggio. L'obiettivo? É la salvezza: prima arriva e meglio è, perchè credo che ci possiano togliere altre soddisfazioni. Anche se per il vertice vedo attrezzate Avellino, Benevento, Frosinone, il Perugia anche se non è quell'ammazza-campionato che si voleva far credere e aggiungo la Nocerina che è una signora squadra". Notiziario. Out Baccolo (in via di recupero) e Regno (per precauzione), per il resto sono tutti a disposizione di Sottil. Notizie dal girone. La Corte di Giustizia Federale respinge il ricorso presentato dal Perugia avverso la penalizzazione di un punto da scontare nel campionato in corso. Gubbiofans.it da record: il 9 ottobre 2012 nella rubrica dei "siti top" di Shiny Stat (real time analytics tools - studio analitico) il nostro portale web si è piazzato al 14esimo posto a livello nazionale per visite nei siti dedicati al calcio. Un motivo di orgoglio e di crescita costante per Gubbiofans.it.

10 ottobre 2012
L'editoriale. Sfatati alcuni tabù. Agonismo, pressing e compatezza. E poi "Strama-Sottil"...

Quanti tabù sfatati. La prima vittoria in una partita serale quando è la Rai a trasmettere una gara in diretta del Gubbio. La prima rete su azione di un attaccante in campionato: sono passati esattamente 486 minuti e ci sono voluti quasi 100 metri di campo: dalla difesa Briganti ha servito Palermo che ha effettuato un lungo lancio in profondità dove il bulgaro Galabinov è stato lesto prima a bruciare sullo scatto il diretto marcatore (Mengoni) e poi è stato scaltro a freddare in uscita il portiere (Gori) con un pallonetto chirurgico. Prima di questa rete gli attaccanti erano andati a segno solo su rigore (Scardina con il Frosinone e Galabinov con il Pisa). E poi da molto tempo non si partiva così forte in casa: un tris di vittorie su tre partite casalinghe mancavano dal 2006 (serie C2) quando sulla panchina del Gubbio c'era Agatino Cuttone: all'epoca ci furono addirittura quattro vittorie consecutive con Rovigo, Reggiana, Castelnuovo e Giugliano, anche se a fine campionato i rossoblù arrivarono all'undicesimo posto e lo stesso Cuttone fu esonerato a dicembre (al suo posto arrivò De Petrillo). Ma più che altro si è notato un altro aspetto non da poco. Contro una squadra più forte tecnicamente, e più brava a livello di gioco e di palleggio, il Gubbio ha risposto con quelle armi che servono per fare risultato in un girone duro e difficile come quello del sud: ardore agonistico, pressing asfissiante e compattezza nei reparti. Senza questi tre ingredienti essenziali, in questo campionato non si va da nessuna parte. Lo dicevamo dopo il derby perso a Perugia. Lo ribadiamo adesso dopo la vittoria sofferta con il Benevento. Questa squadra deve badare al sodo, senza tanti fronzoli, con la giusta cattiveria e la giusta concentrazione. Non deve svolgere il compitino, ma deve fare molto di più. Quello che conta è vincere perchè diventare belli si fa sempre in tempo. Avevamo pure scritto: contro il Benevento si può vedere di che pasta è fatto questo Gubbio. E il Gubbio ha risposto presente: se si gioca con determinazione non c'è trippa per gatti. Pure se si trova di fronte un Benevento costruito per vincere un campionato e un Benevento che gioca un calcio arioso. Anche se i campani in alcune circostanze sono stati pure poco fortunati quando hanno colpito una traversa con Montiel e quando Venturi è stato provvidenziale. Però nel calcio c'è anche il portiere e il suo mestiere è parare, nel limite del possibile. Inoltre viene fuori una curiosità che forse in pochi hanno notato. Due allenatori si assomigliano nelle sembianze, nei movimenti in campo ma in particolar modo come urlano e si esprimono in campo. Come si può notare sono Andrea Stramaccioni e Andrea Sottil. Tante sono le similitudini: entrambi hanno lo stesso nome (cioè Andrea), sono quasi coetani (il primo nato nel 1976; il secondo nel 1974), segno zodiacale Capricorno (il primo è nato il 9 gennaio; il secondo il 4 gennaio), entrambi sono ex difensori, ed entrambi sono anche degli allenatori emergenti che hanno fortemente voglia di arrivare. Al di là di questa singolarità, adesso cosa ci si può aspettare? Può succedere di tutto. L'importante è crederci, fortemente e fermamente, e lo stesso agonismo deve essere utilizzato pure in trasferta dove il Gubbio ancora pecca di personalità. Dei limiti ci sono e sono stati evidenti pure con il Benevento. Ma con il duro lavoro si può correggere qualsiasi errore. Ma con la testa e... non solo con le gambe! (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)

08 ottobre 2012
Post Benevento. Sottil: "Bene nelle ripartenze; siamo compatti". Galabinov: "Un gol cercato"

Gubbio che ruggisce sfruttando il fattore campo: tre vittorie su tre. Andrea Sottil è senza voce ma è raggiante e in sala stampa dice: "Sapevamo che dovevamo soffrire contro un Benevento che sa fare un buon palleggio palla: assomiglia ad una squadra spagnola nel fraseggio. Ma il Gubbio ha corso tanto e ha corso bene, è stato compatto e siamo stati efficaci nelle ripartenze quando il Benevento palleggiava. La rete è stata una logica conseguenza per il lavoro che avevamo preparato. Galabinov ha fatto un bel gol con un pallonetto e poteva fare una doppietta personale. Il risultato? Per me è giusto, anche se il Benevento ha colpito una traversa. Cosa è successo dopo il novantesimo con quel parapiglia? Sinceramente non capisco. Un calciatore giallorosso, per la precisione Marchi, mi si è scagliato addosso perchè insinuava che io esultavo verso l'allenatore ospite Martinez e non ero stato rispettoso nei loro confronti. Niente di tutto questo: io esultavo per la vittoria e verso i nostri tifosi. Del resto bisogna sapere perdere: il sottoscritto a Pagani dopo la sconfitta se ne è stato zitto e poi si è fatto sei ore di pullman". Arriva in sala stampa il tecnico dei giallorossi Jorge Martinez e appare molto serio in viso. Spiega il trainer uruguaiano: "Qui in Italia siete abituati a vedere il risultato. Per voi è tutto. Noi percorriamo sempre la strada del buon gioco, altri no. Non rimprovero nulla alla mia squadra perchè abbiamo giocato anche meglio di Perugia anche se c'è stato qualche errore difensivo di troppo. Ma la palla non voleva entrare per noi. Il battibecco finale con Sottil? Non commento, ma ci vuole rispetto in questo sport". In sala stampa pure l'attaccante Andrey Galabinov (autore del gol della vittoria) e il difensore Giovanni Bartolucci. La punta bulgara dice: "Sul gol c'è stata una bella palla di Palermo ed io l'ho cercato. Per fortuna è andata bene". Gli risponde Bartolucci: "Primo tempo da grande Gubbio. La nostra forza è lo spirito di gruppo". Intanto abbiamo inserito le foto di Gubbio-Benevento (18 immagini) nella sezione "fotogallery" e sotto la foto in homepage. Le foto sono di Gianfranco Gavirati con l'ausilio di Simone Grilli; alcune foto sono di Roberto Settonce.

08 ottobre 2012
Posticipo: il Gubbio batte il Benevento (1-0). Decide il bulgaro Galabinov con un pallonetto

Posticipo serale al "Pietro Barbetti" di Gubbio. Giocano dal primo minuto Scardina e Grea; Bazzoffia e Regno in panchina. L'allenatore Sottil opta per il 4-3-1-2. Il tecnico dei campani Martinez schiera lo stesso modulo: 4-3-1-2. Partita di studio fino al 13' quando Caccavallo ruba palla al limite e di sinistro cerca la porta, ma Gori c'è e in tuffo para. La gara è maschia, si gioca sullo stretto, soprattutto nella fase nevralgica del campo. Al 23' fiammata del Benevento: palla persa a centrocampo, Mancosu serve al limite Altinier che calibra il destro e calcia in diagonale: la palla sfila a lato poco lontano dal palo. Al 28' prova un tiro dai trenta metri Montiel con la palla che si abbassa all'improvviso e Venturi respinge con difficoltà con i pugni. Al 30' Rajcic gira sotto porta un corner di Mancosu: para a terra Venturi. Su capovolgimento di fronte (31') Caccavallo si ritrova in area e serve una palla al centro per Galabinov che di destro in spaccata calcia a lato, da posizione favorevole. Al 36' si sblocca il risultato: tutto nasce da un intervento di Briganti in anticipo su Mancosu, la palla poi perviene sui piedi di Palermo che lancia in profondità verso Galabinov che brucia sullo scatto Mengoni e si va verso la porta: dal limite il bulgaro con un pallonetto chirurgico fredda il portiere Gori in uscita: 1-0. Ripresa. Al 51' D'Anna mette in area la palla dove Altinier protesta per un corpo a corpo con Briganti; l'azione prosegue e Marchi calcia sull'esterno della rete. Spinge il Benevento. Al 56' un gran bolide di destro su punizione di Montiel da venticinque metri e la palla si stampa sulla traversa. Al 60' ci prova Mancosu da fuori area: Venturi si salva in tuffo. Al 65' Altinier ruba palla in area e la serve verso Mancosu che calcia in porta: Venturi è provvidenziale e in tuffo si salva in angolo. Finisce 1-0.
Tabellino: Gubbio - Benevento 1-0:
Gubbio: Venturi, Grea (62' Regno), Bartolucci, Boisfer, Briganti, Radi, Palermo, Sandreani, Galabinov, Caccavallo (78' Malaccari), Scardina (67' Bazzoffia). (A disp.: Farabbi, Galimberti, Guerri, Manzoni). All. Sottil.
Benevento: Gori, D'Anna, Bolzan, Rajcic, Siniscalchi, Mengoni, Carotti, Montiel, Altinier (76' Germinale), Mancosu (76' Davi), Marchi (70' Montini). (A disp.: Mancinelli, Pedrelli, Signorini, Cristiani). All. Martinez.
Rete: 36' Galabinov (G).
Arbitro: Bruno di Torino (De Troia di Termoli e Favia di Bari). Ammoniti: Grea e Boisfer (G); Rajcic, D'Anna, Siniscalchi e Montini (B). Spettatori: 2174 (di cui 1245 abbonati; 42 di Benevento nel settore ospiti); incasso 16812 euro.

08 ottobre 2012
La curiosità. Tifoso del Gubbio ma parente di Marchi. E parla l'attaccante Andrej Galabinov

Prima del match serale con il Benevento, la curiosità: è tifoso del Gubbio ma è pure parente di Ettore Marchi, attaccante del Benevento, eugubino doc, senonchè ex rossoblù. Stiamo parlando di Stefano Stocchi e parla così del suo cugino: "Un calciatore che non si discute. Sa giocare bene sullo stretto e inoltre ha un buon tiro da fuori area. Come uomo? Direi che è simpatico. Ma da quando era ragazzino, crescendo è diventato più scaltro. Detto proprio all'eugubina: si è «infurbito», non solo calcisticamente parlando". Sulla partita invece dice: "Credo che il risultato sia in bilico tra l'X e il 2. Il Benevento è molto forte perciò servirà un Gubbio che aggredisce molto e deve puntare sulla velocità per poter fare male all'avversaria. Del Benevento temo soprattutto Altinier perchè spesso fa gol e a mio avviso la gara si deciderà sulle fasce". E chiude con una profezia: "Per me il Gubbio è forte da centrocampo in su ma sulle fasce laterali è carente. Ma sono convinto che alla fine del campionato Gubbio e Perugia si ritroveranno insieme ai playoff". Tornando al Gubbio, in settimana parlano quattro o cinque calciatori a scelta della società. Questa settimana parlavano Manzoni, Briganti, Bazzoffia (è restato in silenzio), Sandreani e Briganti (che abbiamo intervistato martedì scorso). A Benevento ha parlato Andrej Galabinov che tramite il portale web Beneventocalcio.it ha detto in sintesi: "Il Benevento è una grande squadra. Perciò massimo rispetto per loro. Fuori casa magari in noi viene a mancare un po' di concentrazione, però quando giochiamo al Pietro Barbetti abbiamo sempre una spinta in più. Ecco perchè le due partite interne le abbiamo vinte. Chi temo del Benevento? Ho visto Marchi l'anno scorso, quindi può fare la differenza. In ogni modo ai giallorossi consiglio di fare attenzione al nostro collettivo". Notiziario. Dopo un altro allenamento serale, il Gubbio svolgerà la rifinitura mattutina il lunedì. Non ci dovrebbero essere stravolgimenti rispetto a Pagani. Stesso modulo (4-3-1-2) e stessi interpreti con due ballottaggi: Grea o Bartolucci in difesa; Bazzoffia o Scardina in attacco. Lo stesso schieramento anche per il Benevento (4-3-1-2) con Mancosu dietro le due punte Marchi e Altinier.

07 ottobre 2012
Risultati, sesta giornata: Frosinone e Latina in testa. Perugia sconfitto a Nocera Inferiore

In attesa del posticipo serale tra Gubbio e Benevento (lunedì ore 20:45), si sono giocate le partite della Prima Divisione. Il Perugia cade sul campo della Nocerina (2-0): due prodezze nella ripresa di Evacuo (tiro dal limite di destro radente) e Mazzeo (una punizione con palla che tocca la traversa e finisce in rete) piegano i biancorossi di Battistini. Il Latina di Pecchia vince a Barletta per 3-1 (a segno pure l'ex rossoblù Cottafava) e vola in testa in coabitazione con il Frosinone che supera l'Avellino (2-1). Il Pisa vince per 3-1 con la Carrarese (a segno ancora l'ex rossoblù Perez) e sale così al secondo posto con il Viareggio (vittorioso sul Catanzaro per 3-1) e nel frattempo agguanta pure l'Avellino, sconfitto come già detto a Frosinone. Nel giro di due punti ci sono ben cinque squadre in vetta: è un girone di fuoco.
Risultati: Sesta Giornata - Lega Pro - Prima Divisione - Girone B:
Andria Bat - Sorrento
1-0
90' Innocenti (A)
Barletta - Latina
1-3
40' Agodirin (L), 43' Tortolano (L) rig., 67' Cottafava (L), 73' La Mantia (B)
Frosinone - Avellino
2-1
3' Gucher (F), 57' Bottone (F), 74' Biancolino (A) rig.
Gubbio - Benevento
1-0 lunedì ore 20:45
36' Galabinov (G)
Nocerina - Perugia
2-0
50' Evacuo (N), 75' Mazzeo (N)
Pisa - Carrarese
3-1
16' Perez (P), 37' Tulli (P), 57' Mancuso (C), 64' Tulli (P)
Prato - Paganese
2-1
24' Napoli (Pr) rig., 27' Scarpa (Pa) rig., 75' Ghinassi (Pr)
Viareggio - Catanzaro
3-1
16' Giovinco (V), 20' Fioretti (C) rig., 48' Pellegrini (V), 65' Magnaghi (V)

06 ottobre 2012
Sottil: "Pretendo gli occhi di tigre. Via ansie e titubanze". Focus sul Benevento: il resoconto

Andrea Sottil è carico e si appresta ad affrontare il forte Benevento con tanta grinta e determinazione. Ecco le sue parole: "Affronteremo un Benevento forte che offre un ottimo calcio e che oltretutto sa proporre un calcio dove abbina la qualità alla personalità. Ma noi stiamo lavorando su un disegno tattico e cercheremo di sfruttare le nostre potenzialità. Abbiamo lavorato sull'incisività e sul fattore psicologico: bisogna togliersi ansie e titubanze. Ci vorrà una cattiveria alle stelle, nel limite del calcio giocato ovviamente. Davanti al nostro pubblico cercheremo di fare risultato: i ragazzi sentono e apprezzano il sostegno dei nostri tifosi e spero che si faranno valere anche stavolta. Non dovremo far respirare l'avversaria, con una partita maschia e un ritmo di gioco agonistico elevato, il tutto condito con grande pressing e ordine tattico. Dovremo scendere in campo con gli occhi di tigre". Quando si parla del Gubbio dice: "Per fortuna ho tutti a disposizione e ho problemi di abbondanza. Tra l'altro c'è un vero gruppo. Per me il gruppo è sacro e in squadra non ci sono dei fenomeni". Quando si ritorna a parlare dell'avversaria, si fanno due nomi di ex: Marchi che ha giocato a Gubbio e Mancosu che invece ha giocato a Siracusa dove c'era proprio l'allenatore Sottil: "Diciamo che Mancosu lo cercavamo anche noi in estate: è un calciatore completo, che può giocare sia mezz'ala che tra le linee, e sa abbinare quantità alla qualità. Marchi è un calciatore diverso che è forte fisicamente con accelerazioni che gli permettono di girarsi bene verso il tiro in porta. Ma tutto il Benevento è molto forte e non a caso non ci pensano nemmeno di schierare dei fuoriquota". Sarà riconfermato il 4-3-1-2? "Diciamo che soprattutto in attacco non ci devono essere punti di riferimento. Quindi possiamo partire anche con un trequartista e due punte davanti per poi attaccare pure in tre in attacco. Al di là dei moduli credo che questa gara sarà un esame per noi e questa partita ci può anche dire di che pasta siamo fatti". E fa un accenno al prossimo futuro: "Se ho firmato un biennale un motivo c'è: in tutto l'ambiente c'è voglia di un bel calcio e di ritornare a sorridere come quando il Gubbio si è ritrovato in serie B. Credo fortemente in questo progetto perchè c'è veramente una unità di intenti". Nel frattempo presentiamo proprio il Benevento e lo facciamo con Luca De Cristofaro di Beneventocalcio.it. Con il posticipo di lunedì sera, cambiano gli appuntamenti di Trg dedicati ai rossoblù. La trasmissione "Diretta sport" andrà in onda lunedì (ore 20:30), in contemporanea su Rgm Hit Radio (canale 604 del digitale terrestre tv). Mentre il consueto talk show del lunedì "Fuorigioco", andrà in onda martedì sera alle ore 21:15, sempre su Trg (replica mercoledì ore 14:30); a seguire martedi alle 22:45 la sintesi di Gubbio-Benevento.

05 ottobre 2012
Gubbio e Benevento dopo sei anni. Ora ritorna con un posticipo serale. E i precedenti...

Gubbio e Benevento, sei anni dopo. L'ultimo incontro risale al 12 marzo 2006: i rossoblù si imposero in casa per 3-1 sui campani in un giornata con un freddo pungente e nevischio. Rete in avvio di Girardi per gli ospiti; poi gli eugubini calarono il tris con Tarpani, Sandreani e Lazzoni. All'andata invece ci fu una goleada del Benevento in un anticipo serale giocato di venerdì sera (era il 21 ottobre 2005): reti di Belmonte, Maschio, Massaro e Pinamonte, e gol della bandiera di Chafer. Alla fine della stagione il Gubbio si salvò con un punto di distanza dai playout; il Benevento raggiunse i playoff ma venne battuto nelle semifinali dalla Sansovino che a sua volta perse le finali con il Sassuolo che riuscì a salire in C1 in compagnia della Cavese che vinse direttamente il campionato. L'ultima partita ufficiale però risale al 14 agosto 2011 quando il Gubbio di Pecchia si trovò davanti proprio il Benevento in Tim Cup: finì 5-4 in favore dei rossoblù dopo i calci di rigore: i tempi regolamentari erano finiti 1-1 (con le reti di Ciofani e Germinale) e i tempi supplementari 2-2 (gol di Giannetti e Falzarano). L'arbitro del posticipo serale (lunedì alle ore 20:45) sarà il signor Diego Bruno di Torino: sarà coadiuvato dagli assistenti di linea Maurizio De Troia di Termoli e Nicola Favia di Bari. Il direttore di gara in questione non ha mai arbitrato il Gubbio. Intanto in casa rossoblù è previsto un allenamento notturno (di sabato) a porte chiuse. Sono tutti a disposizione di Sottil che per questa partita avrà l'imbarazzo della scelta con il rientro degli infortunati Baccolo e Guerri, che hanno giocato titolari in Coppa a Chieti (vittoria per 4-1). E dopo la bella prova proprio a Chieti non è escluso che ci siano dei cambiamenti nell'undici titolare. Da verificare se sarà utilizzato di nuovo il modulo 4-3-1-2 dove in settimana si è ben distinto Manzoni con una rete davvero pregevole. E ci sarà un Benevento che arriva dal tris (0-3) di Carrara.

05 ottobre 2012
Dossier. Le "strane" storie di Bazzoffia e di Farina. Due destini diversi ma vicende atipiche

Gubbio, due storie da raccontare. Riguardano due calciatori, con destini diversi ma con delle vicende alquanto atipiche, pure in certi frangenti "incomprensibili". Partiamo da Simone Farina che è approdato a Gubbio nel 2007 e ha rescisso il contratto con i rossoblù il 22 agosto scorso. Una storia particolare la sua. In maglia rossoblù ha vissuto un'escalation importante con la vittoria di due campionati di seguito di C2 nel 2010 e di C1 nel 2011. L'anno della serie B doveva diventare l'anno della consacrazione, ma in verità non è stato così. Al di là della traumatica retrocessione in Prima Divisione che ha vissuto tutta la squadra, la vita del calciatore romano è stata sconvolta dal momento in cui ha denunciato con lealtà e con fermezza agli organi competenti un tentativo di combine per una partita di calcio. In un attimo il biondo terzino dei rossoblù è finito su tutte le testate nazionali per il suo gesto che in un calcio sano dovrebbe essere la normalità. Invece normalità non è, visto che proprio da quella segnalazione è nato un processo dove è stato scoperto un grande calderone, di corrotti e corruttori. Una situazione che ha inciso sull'uomo Farina. Un gesto, il suo, genuino, che è stato sponsorizzato pure fuori dai confini della nostra nazione a tal punto che è stato invitato personalmente da Joseph Blatter, presidente della Fifa, come esempio di un "calcio puro" ed è diventato pure un uomo immagine. Tanto clamore, tanti riflettori che hanno condizionato le performance del calciatore. In questa estate, dai test precampionato, si era rivisto un Farina voglioso e grintoso, apparentemente libero da ogni altro pensiero. Però poi, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la rescissione con il sodalizio rossoblù. E subito si è pensato: avrà di sicuro una valida alternativa. In realtà, a distanza di quaranta giorni da quell'evento, non si sa più niente di Simone Farina. Pare che sia finito totalmente nel dimenticatoio. Probabilmente alcune voci estive hanno disturbato il calciatore. Tipo quella voce che diceva che doveva finire in Inghilterra con l'Aston Villa. Una bolla di sapone, come quando si era sparsa la voce che il Gubbio veniva ripescato in serie B perchè il Bari doveva retrocedere. Adesso lo possono constatare tutti dove sta il Bari: si trova vivo e vegeto in cadetteria e si sta prendendo gli elogi anche degli avversari per come gioca. L'immaginazione e la fantasia ha preso il sopravvento sulla realtà. La realtà cruda è un'altra: Farina ora è senza squadra. Farina poteva in verità andare all'Ascoli ma la situazione non si è concretizzata. E nelle ultime ore si è sparsa pure la voce che il Perugia sarebbe sulle sue tracce per sostituire l'infortunato Liviero. Voce che in realtà risulta insussistente agli addetti ai lavori. In attesa di nuove notizie, passiamo ad un calciatore che sembra si sia rigenerato in casa Gubbio. Stiamo parlando di Daniele Bazzoffia: è approdato nel 2008 a Gubbio è segnò in quella stagione tre reti. L'anno dopo ritornò all'Arezzo ma nel 2010 il Gubbio riprese il calciatore assisano. Si infortunò dopo la partita con il Sud Tirol dove fu devastante e ritornò con il contagocce a dicembre. Ma poi pian piano mister Torrente lo utilizzò per "aprire" le difese con la sua velocità e a Sorrento poteva arrivare la sua consacrazione, però sulla sua strada trovò il portiere Rossi che gli negò due gol davanti alla porta (e Gubbio ko: 2-1). Da quel momento in poi fu etichettato come quel giocatore che "più si avvicina la porta, più diventa piccola". Celebre fu una frase del saggio Gigi Simoni: "Se Bazzoffia si mette anche a segnare è di serie A per la sua potenza esplosiva". E il gol divenne un vero cruccio. Ma in serie B è diventato l'uomo in più del Gubbio per velocità e rapidità. Cominciamo a stargli dietro diverse società di serie B ma un nuovo infortunio lo mette knock-out il 10 marzo 2012, a Nocera Inferiore. Inizia così un calvario. Il resto è storia dei giorni nostri. Il calciatore viene acquistato dal Parma, ma il Gubbio lo riprende in prestito per effettuare la preparazione estiva. Bazzoffia ritorna in campo prima del tempo, ma non è ancora al top. Andrea Sottil lo fa giocare titolare a Pagani ma si sblocca poi in Coppa Italia con il Chieti siglando una doppietta. Salutare uno sblocco psicologico anche in fase realizzativa. Ed ora diverrà quel top player che il Gubbio cercava in estate? Non lo possiamo sapere. Sappiamo che Bazzoffia ce la sta mettendo tutta per farsi valere, anche se si è chiuso in un "silenzio stampa" che apparentemente non riusciamo a capire o a comprendere, ma lo accettiamo. In conclusione quello che conta è parlare sul campo. Servono i gol degli attaccanti!

03 ottobre 2012
Gubbio corsaro in Coppa (1-4). Sottil: "La risposta che volevo". Giammarioli: "Ora il mister..."

Gubbio vittorioso a Chieti in Coppa Italia Lega Pro e passa il primo turno. Gubbio che in un solo colpo fa più gol (in 90 minuti) che in campionato (in 450 minuti). I rossoblù delle "riserve" si sono imposti per 4-1. Reti di Nappello (48') con un diagonale preciso, Manzoni (57') con un tiro dal limite e Bazzoffia (doppietta al 72' e al 76') con due azioni in contropiede, mentre la rete della bandiera neroverde è di Rovrena al 93'. Contento l'allenatore Andrea Sottil per la prestazione dei suoi: "Atteggiamento e approccio giusto. La squadra ha concesso poco e ha offerto un bel calcio. Abbiamo dato subito una risposta dopo la sconfitta di Pagani. Hanno giocato diverse seconde linee che mi hanno dato delle indicazioni per il futuro. Al di là dei vari Grea, Pacheco o Guerri, Scardina o Bazzoffia, che per me sono tutti titolari, la prova di chi sta giocando di meno è stata piuttosto positiva. Mi hanno dato dimostrazione che il gruppo c'è ed è vivo e vegeto. Sono contento per il passaggio del turno". Sulla stessa lunghezza d'onda il direttore sportivo Stefano Giammarioli: "Dopo un avvio di partita con un po' di difficoltà c'è stata una supremazia netta. É stata una importante vetrina per chi ha giocato di meno. É vero che il Chieti gioca in C2 ma è una squadra professionista e quindi è stato un test probante. Adesso l'allenatore sarà veramente in difficoltà per le prossime partite perchè almeno quattro elementi hanno offerto una prestazione super". E parlando dei singoli dice: "Manzoni è un talento e ha fatto una grande partita. Bene anche Galimberti in difesa". Così in campo (4-3-1-2): Farabbi; Grea (60' Semeraro), Galimberti, Pambianchi, Pacheco; Malaccari, Guerri, Baccolo (74' Procacci); Manzoni; Nappello, Scardina (61' Bazzoffia). Il Gubbio tornerà in campo in Coppa Italia il 17 ottobre contro l'Aprilia (sede da definire). Anche il prossimo avversario del Gubbio in campionato ha passato il turno: il Benevento supera per 2-1 il Barletta dopo i tempi supplementari. In vantaggio gli ospiti con Castellani (30'); pari campano di Germinale (87') e gol vittoria dell'attaccante eugubino Marchi al 97' nei tempi supplementari. Pure il Perugia ha passato il turno battendo l'Aquila usufruendo dei tempi supplementari (2-1): in vantaggio con Fabinho (33'), i biancorossi si fanno agguantare da Improta (53'); ci pensa Clemente (93') ai supplementari a regalare la vittoria alla squadra umbra.

03 ottobre 2012
Briganti: "Commessi degli errori a Pagani. Ma il gruppo c'è: da parte di tutti c'è voglia di fare"

La sconfitta che (forse) non ti aspetti. La sconfitta che ancora brucia a distanza di tre giorni. Andrea Sottil dopo Pagani è stato chiaro: ha precisato che ci vuole più attenzione e tutti i calciatori sono allo stesso piano, dal capitano in giù. Cosa ne pensa il difensore Marco Briganti, classe '82, alla quinta stagione in rossoblù? A riguardo ci dice quanto segue: "Prendo il lato positivo delle parole del mister quando dice che siamo tutti uguali dal capitano in giù. Penso che questo discorso sia la base di un gruppo. Ed è giusto che tratti tutti allo stesso modo. Credo che tutto questo serve a farci crescere e anche chi è stato chiamato in causa di meno si troverà pronto. Basta con le disattenzioni? Di certo quando si prende un gol degli errori si commettono. É normale che il mister vuole correggerli perchè è il suo mestiere. É un modo per spronare tutti per raggiungere non la perfezione ma quasi". Ma il gol di Pagani. Lo può raccontare? "Da un cross laterale la palla si è impennata ben due volte: prima con un contrasto di Palermo e poi il sottoscritto che è andato in contrasto con un altro uomo. Dopo di chè è arrivato Tortori che con tutta sincerità ha fatto un bel gol con una giocata non semplice. Diciamo che è stato un gol casuale anche se bello. Ma non voglio trovare alibi perchè la necessità di migliorare ci deve essere sempre". Ma i maggiori problemi si riscontrano in attacco: lo dicono i numeri. Cosa ci può dire a riguardo? "Certi numeri parlano chiaro e sicuramente è un difetto che abbiamo attualmente. Lavoreremo per migliorarci anche in questo. Ma non penso che sia una questione di cattiveria perchè la voglia di fare bene e la concentrazione non manca mai neanche durante la settimana. Spero che sia solamente un momento no: a volte succede che la palla come la tocchi va dentro e altre volte non concretizzi. Probabilmente bisogna crederci di più e bisogna cercare di trovare il gol in maniera più libera e più tranquilla". Benevento e Barletta: due match casalinghi importanti per il prossimo futuro? "Dovremo sfruttare il fattore campo dove i numeri dicono che siamo a punteggio pieno, grazie ai nostri tifosi e al calore della gente che si ricomincia a risentire. Sarà molto importante fare dei risultati perchè ci potranno dire quale potrebbe essere la nostra dimensione in questo campionato". É ritornato a parlare pure Andrea Sottil e ha specificato: "Sono ancora arrabbiato perchè meritavamo di più e ci è mancata la buona sorte. Probabilmente ancora non c'è la completa consapevolezza nei propri mezzi. Manca ancora la spregiudicatezza e la voglia di azzardare; non si può svolgere in campo solo il compitino. Quando si attacca lo si deve fare con una catena completa, a partire dai difensori e con i centrocampisti che devono azzardare di più il gioco in profondità: non a caso l'anno scorso Mancosu fece otto gol a Siracusa e non scherzo quando dico che Sandreani deve fare almeno sette gol quest'anno. In attacco si deve crescere però sia Bazzoffia che Galabinov, Caccavallo e Scardina devono ancora trovare la giusta affinità. Ci vuole serenità e convinzione per raggiungere il nostro obiettivo". Che sarebbe? "La salvezza". Più chiaro di così. Una delegazione di calciatori rossoblù (Sandreani, Bartolucci e Galabinov) insieme a quelli del Perugia (il Ds Arcipreti e Clemente), saranno presenti alle finali regionali al torneo di calciotto Anpis (associazione nazionale per le politiche di integrazione sociale); partecipa l'associazione Peter Pan di Gubbio.

02 ottobre 2012
L'editoriale. Cercasi gol, disperatamente! Zero gol fuori casa e zero gol su azione in attacco

Centrare lo specchio della porta. La palla che rotola in fondo al sacco. La gioia di realizzare una rete. Tre situazioni fondamentali che fanno parte dell'essenza del calcio. Ma queste situazioni sono ormai dimenticate sul vocabolario dei rossoblù. Gol in trasferta, questo sconosciuto. La matematica non è un'opinione e i numeri parlano chiaro. Zero reti realizzate in trasferta in tre partite di campionato in 270 minuti (escluso il recupero): è successo a Sorrento, Perugia ed ora a Pagani. Zero reti realizzate dagli attaccanti in maglia rossoblù su azione in campionato in 450 minuti (escluso il recupero). L'unica rete segnata su azione è stata siglata da capitan Sandreani contro il Pisa. Le altre due segnature sono giunte su rigore: a segno prima Scardina (con il Frosinone) e poi Galabinov (con il Pisa). Gol, questo sconosciuto: 3 reti segnate solamente in cinque partite (una media di 0,60 gol a partita) e 4 reti subite (media di 0,67 gol a partita). Gubbio che tutto sommato crea quelle tre o quattro palle gol a partita, ma poi non trova lo spiraglio giusto per centrare il bersaglio. Mancanza di lucidità, mancanza di freddezza, mancanza di cattiveria e mancanza di concentrazione. Se ne dicono tante. Ma nel calcio ogni tipo di discorso è superfluo se non arrivano i gol. Nel calcio vince chi fa gol. Nel calcio vince chi è più bravo a fare gol. Nel calcio vince chi è più lesto a fare gol. Altri ragionamenti o giustificazioni lasciano il tempo che trovano e sono fuorvianti. Lo avevamo capito nella passata stagione. In serie B non puoi sbagliare una virgola: al primo errore viene punito, sia in attacco che in difesa. Nella Lega Pro c'è più flessibilità. Ti puoi permettere di fare qualche errore in più. Ma quando l'errore si ripete, si viene puniti allo stesso modo: è matematico. Se in una partita (come è successo a Pagani) si creano tre palle gol nitide e si falliscono tutte e tre (vedi le due occasioni di Galabinov e l'opportunità di Bazzoffia), poi si fa dura, ma veramente dura. Se poi in una partita si verificano dei cali di concentrazione vertiginosi pure in difesa che a loro volta cambiano la piega di una partita, poi si fa dura, ma veramente dura. Lampanti sono le situazioni fotocopia che sono capitate a Perugia e poi a Pagani. Una manciata di secondi dalla fine del primo tempo e succede il patatrac scaturiti da dei calci piazzati: a Perugia ci ha pensato Di Tacchio con una girata di sinistro in mischia a freddare Venturi e a Pagani ci ha pensato Tortori con una mezza rovesciata di destro che ha lasciato letteralmente di stucco (di nuovo) l'estremo difensore eugubino. Circostanze che di certo creano una certa apprensione. D'altronde c'è un altro aspetto da evidenziare. Il Gubbio ha un ottimo ruolino di marcia in casa: 2 vittorie in altrettante partite. Fuori casa invece il ruolino è insoddisfacente: un solo punto raccolto tra l'altro sofferto (a Sorrento) in tre partite. Qualcosa c'è sicuramente da registrare per una serie di motivi: perchè quest'anno il campionato è molto più corto rispetto alle passate stagioni ed è necessario fare punti prima, per ritrovarsi meglio poi; perchè spesso si gioca in campi caldi del sud e se non si trovano i giusti attributi per affrontare questo tipo di partite, poi diventa difficile fare punti in trasferta; perchè i risultati portano armonia e autostima ma per poterli ottenere ci vuole la giusta dose di cattiveria, che è mancata soprattutto fuori dalle mura amiche (lo avevamo rimarcato dopo la trasferta di Perugia). É sottinteso che per ora non è chiaro quali siamo le reali potenzialità di questa squadra. Cioè se è una compagine che è in grado di salvarsi in maniera tranquilla ma niente di più, oppure questa formazione può ambire a traguardi più importanti. É ancora tutto da decifrare. É chiaro che la squadra deve trovare ancora una certa identità (4 moduli cambiati in 5 partite), deve trovare ancora una certa brillantezza (la manovra appare per adesso prevedibile), deve trovare più verticalizzazioni nel gioco (a centrocampo tanti fraseggi ma poi manca la profondità). Cose, queste, che vanno aggiunte alla sterilità in attacco e alla mancanza di attenzione in difesa. Sottil avrà molto da lavorare. Nei prossimi due incontri di fuoco con Benevento e Barletta in casa (proprio così li ha definiti lo stesso Sottil dopo Pagani), si potrebbe già intravedere di che pasta è fatto veramente questo Gubbio. Se può aspirare in alto, oppure accontentarsi. (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)

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Gubbio-Verona 1-1
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24 ottobre 2011:
Gubbio-Torino 1-0
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6 gennaio 2012:
Gubbio-Bari 2-2
Spettatori: 3821

28 gennaio 2012:
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