SERIE C - GIRONE B
36ESIMA GIORNATA
DOM. 14 APRILE 2024
STADIO PIETRO BARBETTI
ORE 18:30

GUBBIO

0

PONTEDERA

0

37ESIMA GIORNATA
DOM. 21 APRILE 2024
STADIO NICOLA UBALDI
ORE 16:30

RECANATESE-GUBBIO

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CLASSIFICA
GIRONE B SERIE C
2023-2024

Cesena
Torres
Carrarese
Perugia
Gubbio
Pescara
Pontedera
Juventus Ng

Arezzo
Rimini
Pineto
Lucchese
Spal
Entella
Sestri Levante
Ancona
Recanatese
Vis Pesaro
Fermana
Olbia

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36ESIMA GIORNATA
DOM. 14 APRILE 2024

Ancona
Sestri Levante

3
1

Arezzo
Torres

1
1

Carrarese
Rimini

3
0

Cesena
Recanatese

3
0

Fermana
Lucchese

2
1

Olbia
Pescara

0
3

Pineto
Juventus Ng

1
2

Virtus Entella
Spal

1
2

Vis Pesaro
Perugia

1
0

Marcatori 2023-2024
Serie C - Girone B

Shpendi Cesena
Morra Rimini
Merola Pescara
Guerra Juventus Ng

20
19
16
14

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Marcatori Gubbio
2023-2024

Udoh
Di Massimo
Spina
Bernardotto
Mercati
Montevago
Bulevardi
Bumbu
Chierico
Corsinelli
Desogus
Di Gianni
Morelli
Galeandro
Pirrello
Rosaia
Tozzuolo

10
9
5
3
2
2
1
1
1
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37ESIMA GIORNATA
DOM. 21 APRILE 2024

Recanatese-Gubbio

Juventus Ng-Fermana

Lucchese-Carrarese

Perugia-Arezzo

Pescara-Ancona

Pontedera-Olbia

Rimini-Entella

Sestri Levante-V.Pesaro

Spal-Pineto

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30 GIUGNO 2020
Sandreani alla Vis Pesaro. Arzignano e Ravenna retrocedono in D: impresa Fano e Imolese

Epilogo dei playout in una strana estate dopo il lockdown. L'Imolese pareggia tra le mura amiche per 0-0 contro l'Arzignano Valchiampo tenendo il risultato fino alla fine nonostante l'inferiorità numerica, dopo l'espulsione di Checchi. Per la squadra lombarda non era in campo Sbaffo, infatti il tecnico Colombo gli ha preferito Ferrara trequartista a supporto del duo di attacco Cais e Rocco nel 4-3-1-2. Con i rossoblù invece era in campo Chinellato nel 3-4-1-2 disegnato da Cevoli. L'Imolese all'andata aveva sbancato il Gavagnin per 2-1 proprio con una rete dell'ex rossoblù Chinellato che apriva le danze con un missile che non perdona (al 6'), poi autogol di Piccioni e nel finale aveva accorciato le distanze Barzaghi. Nemmeno all'andata era sceso in campo il trequartista Sbaffo, relegato in panchina dal trainer Colombo. Impresa del Fano che vince anche a Ravenna per 1-0 con la rete decisiva di Carpani portando così a casa una salvezza insperata, mandando nel dramma la formazione ravennate contro ogni pronostico. All'andata la formazione granata allenata da Alessandrini si era imposta per 2-0 con le reti di Parlati e Barbuti su rigore. Altra vera impresa del conosciuto allenatore Marco Alessandrini (a Gubbio è stato tecnico in tre diversi momenti), che aveva preso in mano la formazione adriatica nel dicembre scorso reduce da otto sconfitte consecutive: con i granata c'era un altro ex rossoblù, cioè il terzino Tofanari. Così Arzignano Valchiampo e Ravenna vanno a fare compagnia nei dilettanti al Rimini, giunto ultimo in classifica nella graduatoria cristallizzata prima del lockdown. Notizia flash ufficiale. Un cambio drastico nel settore giovanile della Vis Pesaro. L'ex rossoblù Lucio Bove da oggi non è più il responsabile dell'area tecnica: dalle Marche girano voci che potrebbe finire al neopromosso Matelica. Così, con i biancorossi, viene chiamato Sandro Cangini come responsabile delle giovanili: a Gubbio lo conoscono perchè negli spareggi promozione a Senigallia a tre (con la Vis Pesaro di Nicoletti e il Riccione di Zaccheroni) nell'estate 1986 fu decisivo proprio con la maglia dei vissini nel primo match per l'approdo degli adriatici in serie C2 (realizzò il gol decisivo dell'1-0 contro il Gubbio di Roscini). Ma la sorpresa è dietro l'angolo: la squadra Berretti viene affidata all'allenatore Alessandro Sandreani, una vita in rossoblù da calciatore e capitano, ultimanente aveva ricoperto anche il ruolo di direttore tecnico ed allenatore. Dopo l'ultima esperienza vissuta all'Angelana, quindi riparte da Pesaro.

29 GIUGNO 2020
Tommasi, addio all'Assocalciatori: in pole ora c'è Tardelli. La storia di Ambruosi e Marinelli

La notizia sono le dimissioni di Damiano Tommasi. Infatti non è più il presidente dell'Assocalciatori. A fine mandato ha presentato le sue dimissioni, anticipando in pratica l'addio al suo ruolo che sarebbe scaduto il prossimo novembre. Verrà nominato a breve presidente il vicepresidente vicario Umberto Calcagno. Per la successione si parla di Marco Tardelli, ex centrocampista di Inter e Juventus, che fu campione del mondo nel 1982 con gli azzurri nella finale vinta a Madrid contro la Germania (d'altronde tutti ricordano il suo urlo liberatorio dopo il gol del 2-0 in serpentina e tiro calibrato nell'angolino). Ex rossoblù. Vi ricordate Pasquale Ambruosi? E' stato preparatore atletico del Gubbio dal 2003 al 2006. Fu portato dal diesse Crespini quando scelse l'allenatore Ruggiero Cannito (entrambi provenivano dal Rutigliano). Di conseguenza in quella stagione arrivò Galderisi e il Gubbio giunse fino alla semifinale playoff persa con la Sangiovannese allenata da Maurizio Sarri (in campo c'era Ciccio Baiano). L'anno seguente fu confermato come preparatore atletico quando giunse in rossoblù l'allenatore Castellucci e il direttore sportivo Antonio Frasca: quel Gubbio arrivò sesto in classifica, per un solo punto non riuscì per un soffio l'accesso ai playoff. Al terzo anno ebbe come allenatore prima Castellucci e poi Cuttone. Poi ebbe una esperienza anche ad Avellino. Adesso Ambruosi fa parte dello staff tecnico dello Sly Trani, formazione ambiziosa appena promossa nel campionato di Eccellenza pugliese. Un altro ex rossoblù ha trovato squadra nella Marche: stiamo parlando di Diego Marinelli, è il nuovo allenatore del Sassoferrato Genga, come vice allenatore sarà affiancato dal fratello Andrea Marinelli.

28 GIUGNO 2020
Calcio in pillole. Chi appende le scarpette al chiodo (Zacchei) e chi vince la Coppa (Marchi)

Vi ricordate Filippo Zacchei? Arrivò nell'estate 2007 proveniente dalla Sansovino con il diesse Arcipreti, che poi si dimise dal suo incarico e arrivò al suo posto Bignone. Ci fu anche un cambio di allenatore perchè Marino fu esonerato e arrivò Alessandrini. Una squadra nella quale figuravano calciatori come Ballanti, Faieta, Tatomir, gli stranieri Chaib e Hovhannisyan, mentre in attacco c'erano il duo Corallo e Placentino. Quel Gubbio era partito in pompa magna (sulla carta), però poi cominciò male e si salvò grazie ad una clamorosa rimonta. C'era Filippo Zacchei, un calciatore di buona prospettiva che sapeva saltare l'uomo e sapeva calciare bene anche i calci di punizione: in quella stagione segnò 4 reti. Nella stagione successiva fu confermato con alla guida Loris Beoni che fu chiamato proprio dalla Sansovino, ma Zacchei non riuscì a brillare come tutti si aspettavano, segnando solo una rete. Una calciatore che era considerato un grande talento (scuola Empoli) pronto ad esplodere, eppure fu una vera meteora. L'ala destra dopo l'esperienza in rossoblù fu scottato e per ritornare con la voglia di giocare ripartì dalla serie dilettantistica, con Castelnuovese, Sansovino e Foiano della Chiana. Appunto, il suo paese. Ed ora Zacchei ha deciso di appendere le scarpette al chiodo a 40 anni. Un ampio servizio viene dedicato in questi giorni dal portale web Arezzonotizie.it. Intanto, però, un altro ex rossoblù, continua ad essere protagonista. Stiamo parlando di Ettore Marchi che vince la Coppa Italia di serie C con la maglia della Juventus Under 23 battendo la Ternana per 2-1 in rimonta. Al gol di Mammarella per i rossoverdi, proprio Marchi ha servito l'assist a Brunori Sandri che si è procurato il rigore del pareggio segnato da quest'ultimo. Il gol del sorpasso è stato realizzato da Rafia imbeccato proprio da una bella combinazione tra Brunori Sandri e Marchi. Niente da dire, Ettore Marchi, all'età di 35 anni, è ancora in grande spolvero e ha portato in trionfo la squadra bianconera guidata dall'ex tecnico rossoblù Pecchia. Intanto il calcio eugubino piange la scomparsa di Marcello Cagnazzo: attaccante degli anni '60, con un innato fiuto del gol: ben 68 gol segnati in tre stagioni con i rossoblù (749 gol in carriera!).

26 GIUGNO 2020
L'inchiesta. Serie C, i costi. Gubbio, le cifre: le chiusure di bilancio nel dettaglio (vedi tutto)

Il coronavirus ha messo a dura prova anche il calcio. Per questo motivo c'è chi chiede che il calcio in serie C venga ripensato. Senza interventi profondi o riforme importanti, c'è il chiaro sospetto che per molte squadre la terza serie potrebbe diventare insostenibile. Ma nel dettaglio quanto può costare davvero una squadra professionistica in serie C. Spesso si guarda una squadra sotto il profilo tecnico, se la squadra gioca bene, che modulo un allenatore usa, quali calciatori si comprano e si vendono, oppure si va a vedere se un calciatore fa una bella giocata oppure è scarso. Bene, ora arriviamo al dunque. Abbiamo in mano dei dati che riguardano le ultime tre annate con chiusura di bilancio al 30 giugno. Ma ecco la tabella. Nel bilancio di chiusura al 30 giugno 2017, tecnicamente parlando quando il Gubbio era allenato da Giuseppe Magi e conquistò il sesto posto in classifica, le voci che si possono elencare le riportiamo di seguito: il costo del lavoro è stato pari ad 1 milione e 195 mila euro (per la precisione 1.195.811 euro). Il valore del fatturato è stato pari ad 1 milione e 814 mila euro (nel particolare 1.814.285 euro). Il tutto con indicenza pari al 60,95%. Cosa significa. L'incidenza: è quanto pesa il costo del lavoro (in altre parole stipendi, contributi e tfr sul volume complessivo dei ricavi, cioè delle entrate). In pratica il costo del lavoro quanto può incidere sul fatturato in percentuale. Il valore del fatturato invece si intende per gli incassi, sponsor, pubblicità, i contributi della Lega e le valorizzazioni dei prestiti. Il costo del lavoro ci pare sottinteso ma riguarda gli stipendi, gli ingaggi e il personale che ruota tutto intorno alla macchina calcio. Parlavamo di numeri. Passiamo alla stagione successiva con chiusura di bilancio al 30 giugno 2018: tecnicamente parlando ci riferiamo all'annata nella quale sono cambiati tre allenatori (ovvero Cornacchini, Pagliari ed infine Sandreani) e il Gubbio ottenne la salvezza ad un punto dai playout (classificandosi al quindicesimo posto). Ecco i numeri: il costo del lavoro è stato pari ad 1 milione e 481 mila euro (con esattezza di 1.481.655 euro). Rispetto alla stagione precedente è lievitato di 285 mila euro circa (con esattezza di 285.844 euro). Il valore del fatturato è stato pari a 2 milioni e 237 mila euro (esattamente 2.237.383 euro). Pure questa voce è cresciuta rispetto al 2017 di 423 mila euro (nel dettaglio la cifra è 423.098 euro). Con una incidenza in percentuale pari al 66,22% (+ 5,27% rispetto alla stagione prima). Chiudiamo con il bilancio che si è chiuso il 30 giugno 2019. In pratica quando il Gubbio è passato dalle mani prima di Sandreani e poi di Galderisi (con il dodicesimo posto finale in classifica). Il costo del lavoro è stato di 1 milione e 520 mila euro (minuziosamente di 1.520.306 euro). Un costo che è cresciuto ancora: di 38.651 euro rispetto al 2018 e di 324.495 euro rispetto al 2017. Arriviamo al valore del fatturato che è stato pari a 2 milioni e 482 mila euro (cioè più precisamente è di 2.482.645 euro). Un valore cresciuto di 245.262 rispetto al 2018 e di 668.360 euro. Con una incidenza in percentuale del 61,23%. Si è viaggiato di media così in questo triennio: 1.399.257 euro per il costo del lavoro; 2.178.104 euro per il valore del fatturato; incidenza del 62,8%. Piccola nota doverosa: questi bilanci sono pubblici, pertanto sono consultabili.

24 GIUGNO 2020
Notari: "Ci siamo dati delle linee guida. L'ultima decisione passa da me. Cosa non rifarei?..."

Quattro chiacchiere con il presidente Sauro Notari. Allora, iniziamo da questo primo vero incontro che è avvenuto sabato scorso. Come è andata? "Credo bene. Si comincia a lavorare. Ci siamo dati delle linee guida. Poi vedremo il da farsi". Reputa che sia stato un incontro importante? "Senz'altro. Penso che si andrà a fare un discorso in linea con tutte le parti. Chiaro però che nessuno ha la bacchetta magica e pertanto tutto può succedere. Tuttavia ci siamo già detti che prima di tutto si penserà alle uscite e poi da subito si dovrà pensare al futuro. Ci serviranno pedine importanti per costruire la squadra per l'anno prossimo". In altre parole dopo il primo approccio sono previsti altri incontri per i dettagli, giusto? "Mano a mano ci incontreremo per definire le situazioni. Ovviamente le decisioni finali passano tutte dal sottoscritto perchè alla fine si parla sempre di moneta". Questo, è sottinteso, sta a significare che c'è un budget da rispettare e non si sgarra, vero? "Questo discorso non fa una piega. Io ragiono in questa maniera, poi non mi interessa cosa pensano gli altri. Sono molto attendo a queste cose. Altrimenti le situazioni poi non finiscono come dovrebbero. Oggi come oggi bisogna stare molto attenti. La programmazione si fa con un budget già stabilito a monte e va rispettato. Eventualmente ci potrebbero essere delle piccole varianti, ma semmai le valuteremo strada facendo". Intanto escono fuori alcuni nomi papabili di giovani dalla serie D. State guardando anche ai talenti del calcio di serie inferiori? "Certamente. Se ci sono ragazzi interessanti è giusto provarci. Non basta prendere sempre quei calciatori già navigati. Voglio dire talvolta si possono scoprire dei talenti e se un ragazzo si mette in mostra oppure esplode, è sempre importante per una società di calcio". Si dovrà affrontare anche il discorso dei calciatori in scadenza. Citiamo ad esempio Juanito Gomez, ma ce ne sono altri in lizza. Ma lei che ne pensa? "Sì, ci saranno quei cinque o sei calciatori che rientrano nei nostri progetti. Di conseguenza questi calciatori saranno contrattualizzati il prima possibile". Per concludere, ci tolga una curiosità. Sta ricoprendo la carica di presidente dal 2014, adesso, a mente fredda, se avesse la possibilità di tornare indietro, cosa non rifarebbe? "Onestamente avviene come nella vita quotidiana. Spesso ci si chiede, se avevo fatto questo o quest'altro. Se tutti noi conoscessimo già quello che può succedere in futuro, non staremmo qui a disquisire. In ogni programmazione fatta ero certo di averla portata avanti con l'intento di fare bene oppure ero convinto che ci potesse portare pure in serie B. Ma purtroppo poi, come sappiamo, tutti i percorsi che si intraprendono non portano i conti giusti, ovvero 2+2 non fa sempre 4. E' facile giudicare o contestare un operato a priori. Con i sè e con i mà, nella vita non si va avanti. Chiaro che qualcosa di certo non lo rifarei...". In altre parole? "Ad esempio quando ci fu la retrocessione (nel 2015 ndr) e in altre occasioni probabilmente ad oggi avrei agito diversamente. Ma stiamo parlando con il senno di poi. Pertanto adesso bisognerà sbagliare il meno possibile. L'ho già detto a Stefano (Giammarioli ndr) e al mister (Torrente ndr)...". In pratica, cosa gli ha detto? "Come nella vita, cerchiamo di sbagliare il meno possibile. Lo sbaglio ci aspetta sempre dietro l'angolo. Ma se questi sbagli li abbattiamo, meglio è per tutti e per raggiungere l'obiettivo".

23 GIUGNO 2020
Prime voci. Occhi sul baby Gkertsos. Mentre si tenta di poter trattenere Lakti. Parla il diesse

Gubbio, virata verso l'est. Prima una voce, ora diventa sempre più insistente da più parti. Nelle mire dei rossoblù infatti finisce Andreas Gkertsos, classe 2000, centrocampista, di proprietà dell'Udinese. E' nato a San Vito sul Tagliamento, ma con doppia nazionalità albanese e greca. Il ragazzo ha all'attivo alcune presenze nella nazionale Under 19 dell'Albania. Due anni fa giocava con la squadra Primavera dell'Udinese totalizzando 33 presenze. Nella stagione scorsa invece era stato girato in prestito al Forlì in serie D dove ha fatto la sua figura. Nelle ultime ore è uscita proprio in terra romagnola una notizia che vede il Gubbio interessato al centrocampista Gkertsos che ha "ben figurato coi galletti" (così ha scritto il sito web Forlitoday.it), e il portale forlivese aggiunge che a Forlì potrebbe arrivare il tecnico Giuseppe Angelini, che due stagioni fa guidò il Cesena alla vittoria del campionato di serie D (ora si trovava alla Primavera del Napoli). Di un interessamento del Gubbio verso Gkertsos ne ha parlato nei giorni scorsi pure il portale web friulano Mondoudinese.it e la notizia era stata accennata nell'ultima settimana anche dal portale web nazionale Tuttoc.com, pertanto il suo ingresso nei professionisti potrebbe essere una cosa fattibile. Gkertsos con il Forlì ha totalizzato 23 presenze e realizzando un gol: è un mediano puro, ma con i biancorossi ha giocato anche come esterno sinistro fluidificante di difesa nel modulo 4-2-3-1 disegnato dall'ormai ex tecnico Massimo Paci. Proprio per questo motivo il calciatore dei bianconeri può essere una pedina duttile nello scacchiere di Torrente. D'altronde, ormai è risaputo che il Gubbio ha sondato anche diversi giovani nei campionati di serie D, come ammesso in una recente intervista al nostro portale da parte del diesse Giammarioli. Oltretutto da parte del Gubbio c'è la ferma intenzione di trattenere un altro calciatore albanese che si è ben comportato in rossoblù in questa stagione: stiamo parlando di Erald Lakti, anch'egli classe 2000, mediano puro di ruolo, ma ad inizio annata era stato impiegato pure come terzino destro. Ma il calciatore era in prestito, infatti è di proprietà della Fiorentina, pertanto si cercherà di convincere la società viola per un eventuale rinnovo. Tuttavia pare che Erald Lakti abbia mercato: tempo fa si era parlato anche di sirene in cadetteria, in particolar modo si diceva di un sondaggio concreto del Pescara. Intanto però proprio il diesse Stefano Giammarioli ha specificato: "Fiducia totale in mister Torrente, - spiega ai microfoni di Tuttoc.com - per noi è un riferimento importante". Ha parlato inoltre del primo incontro positivo con il presidente Sauro Notari avvenuto sabato scorso: "Abbiamo formalizzato la conferma del mister e parlato di quello che saranno i piani futuri. Ma ci rivedremo nei dettagli per un programma ambizioso".

22 GIUGNO 2020
Prime basi. Si pensa al vice Carretta. Se invece va via Ravaglia, si punta tutto su Zanellati

Scrivevamo del primo incontro interlocutorio. Prima della fumata bianca del rinnovo del contratto per Stefano Giammarioli, il direttore sportivo eugubino sta muovendosi già per costruire l'organico in piena sintonia con il tecnico Vincenzo Torrente. Dopo la chiaccherata faccia a faccia a tre, è sottinteso che parliamo del presidente Sauro Notari, prendono il via le operazioni per costruire il nuovo Gubbio per la prossima stagione che come ricordiamo slitterà con ogni probabilità a fine settembre l'inizio reale del campionato di serie C. Per questo motivo si sta pensando che il ritiro potrebbe partire non prima di Ferragosto (le possibili date a partire dal 18 o dal 20 agosto). Si stanno gettando le basi e si vuole ora rinforzare lo staff tecnico. Si pensa a Mauro Carretta, che ha fatto la trafila come allenatore nelle giovanili del Vicenza per poi essere promosso in prima squadra dei biancorossi come vice allenatore nella stagione 2016-2017: in quell'occasione collaborò prima con Bisoli, poi Lerda e infine proprio con il tecnico Torrente. Tuttavia Carretta poi è diventato vice allenatore della Primavera dell'Hellas Verona, quando l'allenatore degli scaligeri era Antonio Porta, che ha vissuto una breve esperienza a Gubbio in serie B quando era a supporto di Fabio Pecchia (ora alla Juventus Under 23), chiamato nell'estate 2011 a guidare la formazione rossoblù in cadetteria. Successivamente lo stesso Carretta è stato poi promosso in prima squadra come vice allenatore dell'Hellas Verona quando l'allenatore dei gialloblù era Fabio Grosso e poi quando subentrò Alfredo Aglietti. Nella sua carriera è stato allenatore anche delle giovanili del Treviso. Questo potrebbe essere il primo nuovo tassello. Chiaro che si pensa al mercato e si cercherà di confermare quelle pedine che sono funzionali al progetto. Tutti calciatori che dovranno essere contattati. Tuttavia sembra plausibile che si proverà a rinnovare con Malaccari (il capitano), Gomez, Megelaitis e Tavernelli in primis. Ci sarà un tentativo per trattenere il portiere Ravaglia, ma è di proprietà del Bologna e l'estremo difensore emiliano potrebbe avere mercato in categoria superiore. In tal caso il Gubbio punterebbe tutto sul portiere Zanellati, che è di proprietà del Torino.

20 GIUGNO 2020
Primo summit interlocutorio a tre: Notari, Giammarioli e Torrente. Primo segnale proficuo

Segnatevi questa data. Sabato 20 giugno 2020. Finalmente dopo quattro mesi, anche per via di una pandemia che non era pronosticabile, c'è stato il primo vero incontro tra le parti. Un summit che si è tenuto a Gubbio e ha preso parte il presidente Sauro Notari, il direttore sportivo Stefano Giammarioli e il tecnico Vincenzo Torrente. Un incontro importante perchè da diverso tempo c'erano stati solo degli approcci telefonici, tra l'altro non si era ancora mai parlato di calcio, in una fase delicata dove non si sapeva nemmeno come sarebbe potuto finire il campionato. Ora, a bocce ferme, c'è stato veramente il primo impatto visivo tra tutti gli interlocutori. Un incontro interlocutorio diremmo molto importante che - secondo alcune indiscrezioni - è stato positivo in vista della programmazione futura. Un conto infatti è parlarsi via etere, un altro conto è trovarsi di fronte faccia a faccia seduti davanti a un tavolino. Si è capito che in quattro mesi, fino cioè al blocco dei campionati per il lockdown, si è portato avanti un certo lavoro che ha portato i suoi frutti. Lo abbiamo rimarcato a più riprese nel nostro sito: la salvezza sembrava un miraggio e invece è un fatto concreto. Il lavoro paga e questo adesso deve essere visto come un punto di partenza per ripartire da una base. Il patron Notari ha buone intenzioni, parte ancora carico e con entusiasmo, come del resto aveva dichiarato ai nostri microfoni in una recente intervista. Dopo questo primo incontro si aprono ormai dei chiari scenari. Il presidente dei rossoblù proseguirà con il duo Giammarioli e Torrente, il primo tra l'altro in scadenza di contratto a giugno, mentre per il tecnico di Cetara c'era già un'opzione di rinnovo per la prossima stagione in caso di salvezza, ovvero l'obiettivo che poi è stato raggiunto. Con questo colloquio si sono aperte le porte per una possibile di intesa, ma è chiaro che si attendono ulteriori sviluppi. Diciamo che c'è stato un approccio diretto per la prosecuzione più che alla risoluzione. Ma è stato già stabilito che le parti si incontreranno di nuovo a breve, probabilmente già nella prossima settimana. Chiaro che adesso dovranno essere messi sul piatto la programmazione che deve entrare in merito nell'organizzazione e nei dettagli. Ci sarà da discutere sui contratti in essere (nove calciatori, alcuni dei quali potrebbero non rientrare nei piani tecnici), capire chi sarà ultile per quanto riguarda quei calciatori in scadenza e si dovrà pianificare quali potrebbero essere quei rinforzi per avere un organico competitivo per il prossimo campionato. Ma intanto la buona notizia c'è: tutte le componenti hanno buoni propositi per continuare a lavorare in maniera sinergica e adesso dalle buone intenzioni il passo più breve è quello di passare ai fatti. Flash news. Non solo calcio. In questo periodo che ha segnato la nostra storia, è stato presentato un libro nella nostra città con il titolo: «il filo della speranza - storie al tempo del coronavirus». Un libro scritto dal giornalista eugubino Massimo Boccucci e l'avvocato Tiziana Zeppa, con 39 racconti eugubini su 170 pagine tra vita vissuta nel periodo della clausura. Roberto Conticelli, presidente dell'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria, ha curato la prefazione del libro.

18 GIUGNO 2020
Giammarioli: "Nessuno si aspettava questa salvezza. Sbagliare meno e spendere di meno..."

Adesso si comincia a fare sul serio. Si pensa alla prossima stagione. Ma ancora siamo in attesa del programma. Parliamo con il direttore sportivo Stefano Giammarioli. Prima domanda secca. Si è già visto con la società? "Ancora no. Perciò attendo nel dettaglio quale sarà il programma". Chiaro che un diesse si sarà già un po' mosso. Pertanto cosa ha in mente? "Nel nostro lavoro ci sono due tipi di programmazione. Da un lato una programmazione personale dove in questi mesi si riorganizzano tutti quei calciatori visionati in questi anni. Dall'altro lato invece c'è un altro programma che si basa su una organizzazione in base all'obiettivo della società. Perciò dico sì, ho già delle idee. Ma adesso vanno confrontate con la società appena ci sarà un incontro tra noi". Quindi vale lo stesso discorso che si è affrontato con Torrente. Nella intervista al nostro portale web ha riferito che ha già in mente cosa fare, ma aspetta prima una chiamata del presidente Notari per affrontare a dovere il tutto. Ma è così? "Mi sembra ovvio. Attendiamo questo incontro perchè di conseguenza determinerà tutte le situazioni. Vi faccio un esempio: se io ho una idea che costa 10 e Notari ne vuole spendere 8, non si può fare. Se invece si può spendere 20, la cosa si può anche migliorare. Perciò attendiamo idee più precise anche sul budget che si potrà avere a disposizione perchè al momento non sono in grado di saperlo". Vero che voi avete visionato dei calciatori, a noi ci risulta che avete guardato pure nei dilettanti, è giusto? "Ma è chiaro, da anni sto seguendo anche la serie D. Abbiamo fatto veramente un controllo capillare su calciatori su più gironi. Posso dirvi che ci sono calciatori molto interessanti". Alcuni nomi papabili sono usciti come quelli di Scotto, Benedetti e per ultimo Bollino. C'è una base di fondamento? "Credo che adesso è prematuro fare nomi. Credo però che possono venire dei calciatori importanti alla nostra causa in un progetto ben definito". Ci sono anche i nodi di calciatori in scadenza, ma ci risulta che alcuni potrebbero essere funzionali al progetto: parliamo ad esempio di Gomez, di Megelaitis, oppure il giovane Tavernelli. Che ci può dire? "Certamente sono situazioni che prima si affrontano e meglio è. Ma confidiamo sui buoni rapporti che abbiamo con tutti i ragazzi e con chi li segue". Perciò concorda nel fatto (da come abbiamo scritto) che bisogna cogliere l'occasione di giocare in anticipo, per non fare oggi gli errori di ieri. Che ne pensa? "Certamente. Con la situazione che si è creata (senza playout e playoff), si può programmare prima la prossima stagione. Programmare in anticipo a volte significa poi sbagliare di meno. Sbagliare di meno significa anche spendere di meno. Se si vogliono fare le cose in un certo modo". Torrente ha parlato di una vera impresa. Questa salvezza, a freddo, secondo lei ha del miracoloso? "Ho ringraziato il presidente Notari che ci ha permesso di lavorare. Ho ringraziato anche i calciatori, ma soprattutto Vincenzo (Torrente ndr) perchè ha saputo gestire gli stessi calciatori che si sono messi a disposizione. Inoltre ha avuto la forza, insieme a me, di prendere delle decisioni forti in un ambiente dove si era radicato un sistema particolare. Tutto ciò ci ha permesso di stravolgere la classifica e ottenere un risultato importante, ma solo grazie ad un lavoro molto intenso in pochi mesi. Alla fine è stato gratificante perchè abbiamo avuto anche degli elogi fuori da Gubbio e vi dico perchè: nessuno se lo aspettava". Ultimo flash. Un eugubino, Moreno Zebi, nuovo diesse del Cesena: "E' un nuovo rampollo giovane nel ruolo di direttore sportivo. Moreno in questi anni è stato molto bravo a mantenere dei rapporti nel calcio, è una persona seria e sta facendo la sua gavetta. Adesso si andrà a confrontare in una piazza di rilievo che già conosceva da calciatore: è un ragazzo di Gubbio, si sta meritando le attenzioni, e da eugubino gli auguro veramente grandi soddisfazioni. Ma quando gioca con il Gubbio, è chiaro... deve perdere. Vince il Gubbio". Un po' di ironia non guasta mai.

17 GIUGNO 2020
Gubbio market, non solo Scotto c'è anche... Bollino. L'ex: Zebi è nuovo diesse del Cesena

Il tutto deve ancora decollare. Manca ancora l'aereo in pista. Mancano ancora l'equipaggio compresi i passeggeri. Chi conosce il mestiere e funge da ruolo determinante sul mercato calcistico spesso e volentieri lavora in anticipo, già prima che gli venga rinnovato un incarico. D'altronde in casa Gubbio ci sarà molto da lavorare perchè vanno definiti quei calciatori che non rientrano nei programmi, oltretutto vanno stabiliti quei calciatori che sono in scadenza ma servono alla causa, di conseguenza serviranno dei rinforzi per trovarsi con un organico competitivo. Chiaro che il diesse Giammarioli (in accordo con il tecnico Torrente) non guardano solo al calcio professionistico e cercano di scovare visionando anche qualche pedina nel calcio dilettantistico. Già mesi fa avevamo parlato di un interesse verso l'attaccante Luigi Scotto del Mantova (virgiliani appena promossi in serie C). Il calciatore sassarese si è fatto valere segnando 20 reti in 23 presenze: su di lui c'è anche la caccia di diverse squadre di serie C, tra cui il Carpi, nonostante aver compiuto 29 anni. Anche se il calciatore, recentemente, ha dichiarato (sul sito web Tuttoseried.com) che potrebbe restare al Mantova, fresco di promozione nei professionisti. Ma è chiaro che il Gubbio punta su qualche giovane: dieci giorni fa era uscito il nome di Federico Benedetti, classe 2001, attaccante puro con prestanza fisica, cresciuto nelle giovanili del Perugia, ma si è messo in luce nell'ultima stagione tra le fila del Trestina in serie D. Negli ultimi giorni invece è uscito un altro nome: si tratta di Mauro Bollino, trequartista, ma può fungere anche da seconda punta oppure come esterno di attacco, è un classe 1994. Il calciatore palermitano nella passata stagione si trovava alla Sicula Leonzio, poi da gennaio si è trasferito in serie D al Bitonto, la squadra pugliese che è stata appena promossa in serie C. Il Gubbio sembra che sia interessato al calciatore siciliano, ma ci sono gli occhi anche di un'altra neopromossa, ovvero la Turris. La notizia è stata rilanciata dal portale web Ilovepalermocalcio.com dopo che era stata messa in evidenza dal portale web Tuttomercatoweb.com. Per la precisione Mauro Bollino ha collezionato già diverse esperienze in serie C con le casacche di Taranto, Andria, Foggia, Pisa e Paganese. Una parentesi anche con il Bari nella passata stagione quando i galletti erano in serie D. Ultimamente lo aveva seguito pure l'Avellino. News dal girone. Un eugubino, Moreno Zebi, è il nuovo direttore sportivo del Cesena. Arriva al posto del partente Alfio Pelliccioni. Zebi nella scorsa stagione ha ricoperto il ruolo di diesse a Novara, poi sostituito con l'arrivo di una nuova dirigenza. In passato ha ricoperto il ruolo di team manager nel Perugia. Nel Gubbio è stato consulente di mercato nel periodo nel quale c'era Giuseppe Magi come allenatore.

16 GIUGNO 2020
In attesa del first meeting tra le parti (società, diesse e tecnico), da mettere i puntini sulle "i"

C'è da programmare una stagione. Con il vantaggio che il Gubbio si è salvato in anticipo, evitando degli scoccianti playout anomali estivi, che sarebbero stati nocivi non solo a livello sportivo ma pure a livello economico, visto che per disputarli serve un protocollo ferreo con una serie infinita di tamponi che ogni società è costretta a fare per ogni tesserato, senza considerare tutte le accortezze anti-covid. Ecco, che questa salvezza anticipata (che sa di miracolo visto che il Gubbio a ottobre si trovava penultimo), ha una valenza doppia: oltre che un valore notevole a livello di risultato sul campo, ha evitato inoltre delle spese inutili e dannose per la casse della società eugubina. In pratica si sono presi due piccioni con una fava. Da mettere i puntini sulle "i". Serve puntualizzare, per evitare che ci siano dubbi. Ecco, allora che va subito programmato il futuro, con tranquillità e ponderazione. Per evitare errori marchiani passati. Perchè non si può aspettare sempre la manna dal cielo: non si può aspettare che qualcosa possa accadere per mezzo del caso. Adesso va sfruttata questa stagione anomala, ottenendo dei veri vantaggi sul mercato e su come costruire la squadra. Perciò ribadiamo il concetto: da mettere subito i puntini sulle "i". Bisogna essere scrupolosi e precisi se si vuole pensare in grande. Le parole lasciano il tempo che trovano, contano i fatti. Si attende a breve un incontro tra il presidente Notari e il duo che ha condotto la nave in porto nonostante le interperie e in un mare in burrasca: ci riferiamo al diesse Giammarioli e all'allenatore Torrente che aspettano una chiamata per progettare la prossima stagione. Incontri che dovranno avvenire a breve, ad oggi in concreto c'è stato solo un pour-parler. Altre situazioni spinose da affrontare: quei calciatori contrattualizzati che potrebbero non fare parte più del progetto del nuovo Gubbio. Probabilmente quelle pedine che sono state cedute a gennaio in prestito (dicasi di Sbaffo) e quelle che sono stati meno utilizzati in campionato (dicasi di Konate, Bangu, El Hilali e forse Bacchetti). Poi tanti calciatori in scadenza sui quali fare diverse valutazioni: tra questi si proverà a trattenere il portiere Ravaglia (però dipende dal Bologna), Megelaitis (metronomo instancabile di centrocampo), i centrocampisti Malaccari (il capitano) e Lakti (ma dipenderà dalla Fiorentina, eppure piace al Pescara), l'attaccante Gomez (che ha dimostrato ancora che può fare la differenza) e il baby Tavernelli (cresciuto molto nella seconda parte di campionato), e un pensiero pure sul centrocampista Bove arrivato a gennaio dalla Sambenedettese. D'altronde il tecnico Vincenzo Torrente è stato chiaro nella recente intervista sul nostro sito: "Voglio tenere dei calciatori funzionali al mio modo di vedere il calcio. Ma aspetto la chiamata del presidente Notari". Prima di tutto si attende il first meeting tra le parti. Attendiamo a braccia conserte.

15 GIUGNO 2020
Coda: "Da gennaio cambio di registro notevole. Sono pronto a restare. Mi voleva il Perugia..."

Andrea Coda è in scadenza di contratto. Era arrivato a campionato in corso quando il Gubbio era in brutte acque. Un bagaglio di esperienza notevole (tanti anni all'Udinese in serie A), si è visto in campo e nello spogliatoio. E il Gubbio è riuscito a salvarsi senza i playout. Il difensore centrale toscano ci dice a riguardo: "Avete detto benissimo, una salvezza importante. Ma parto da una premessa". Prego, dica? "Avevo avuto per l'estate una porta aperta con Perugia. Conoscevo il tecnico Oddo che mi aveva avuto a Pescara per due anni. C'era stato Angella infortunato e quindi si era pensato a me. D'altronde la mia ragazza è Veronica Angeloni (schiacciatrice nel Bartoccini Fortinfissi Perugia in A1 di pallavolo) e ci piace affrontare il nostro lavoro in condivisione. A Perugia la situazione era in stallo, così mi si era aperto uno spiraglio con il Gubbio: conosco Andrea Cupi (avevamo giocato insieme ad Empoli) e ho valutato anche questa ipotesi. Però ho trovato la porta chiusa: c'era la vecchia gestione, mi venne riferito che c'era una squadra giovane, perciò la cosa rimase ferma in stand by. Poi nel momento in cui c'è stato l'arrivo di Giammarioli e Torrente, mi si è aperta la porta anche in rossoblù: posso dire che quando sono venuto ad allenarmi a Gubbio a fine ottobre, c'era ancora uno spiraglio con Perugia. Sono sincero, sono stato in attesa prima che firmassi. Tuttavia a Gubbio sono felice di essere arrivato e non sono venuto per motivi economici: dentro di me ho una passione viva, nello spogliatoio mi faccio sentire perchè anche se ho 35 anni e come se ne avessi 16, sono un cazzeggione". Parlavamo del campionato... "Vero, giusto. Dico che all'inizio non è stato facile perchè erano tante le cose da limare, soprattutto nel gruppo. Una squadra giovane, con mezzi importanti, a mio avviso una buona squadra, ma mancavano delle sicurezze, delle certezze, servivano rimproveri e consigli. Come dire, un po' bastone e un po' carota. Credo che il mio arrivo e quello di Juanito Gomez sicuramente hanno inciso all'interno dello spogliatoio. Diciamo che c'è stato il piglio giusto per centrare l'obiettivo. C'è stato un cambio di registro e si sono visti i risultati da gennaio: la squadra ha dimostrato di essere superiore anche a certe contendenti, basta ripensare a quei sette risultati con signore squadre. A livello mentale e fisico eravamo in rampa di lancio. Da gennaio in poi saremmo terzi in classifica, da penultimi che eravamo... questo è il vero il concetto". E adesso? "La mia ragazza ha rinnovato a Perugia". E quindi? "Sarei felice di restare. Sposerei il nuovo progetto con il Gubbio. La mia volontà c'è, anche se oggi arrivassero altre offerte. Mi trovo bene con l'allenatore Torrente, con lui parliamo e valutiamo insieme, sto facendo pure il corso di allenatore a Perugia. Con il diesse Giammarioli ho un ottimo feeling. Con il presidente Notari nessun problema, anzi: fino ad oggi si è comportato bene e quello che ha promesso ha mantenuto. Purtroppo ultimamente c'è stato il problema del coronavirus e vanno valutate alcune situazioni pure a livello di squadra. Perciò Andrea vi dice: io resterei volentieri".

13 GIUGNO 2020
Torrente: "All'inizio ho trovato anarchia: è stata un'impresa. Ora aspetto la chiamata di Notari"

Sono passati dieci anni esatti. Era precisamente il 13 giugno 2010 e il Gubbio targato Torrente vince la finale di ritorno dei playoff di San Marino per 2-0 con reti di Marotta e Casoli. Inizia il sogno perchè nel giro di un anno arrivano due promozioni fino a raggiungere il traguardo storico della serie B. Ad oggi, lo chiediamo proprio a Vincenzo Torrente, che sensazioni si provano? "Non ci crederete, mi sto davvero gustando più adesso che allora quella vittoria. Sto assaporando meglio quella che fu una impresa. Fu una giornata bellissima. Ragazzi straordinari a livello tecnico e morale. Una grande soddisfazione aver portato 3000 tifosi eugubini a San Marino. Per me è una grande gioia perchè fu la prima vittoria alla prima esperienza. Ricordo ancora la festa fino a Gubbio. Una cavalcata incredibile, giungere ai playoff e vincere, era il nostro obiettivo e così è stato. Da lì si costruì una base con un bel gioco e nell'intento di fare divertire la gente. Si è costruita una identità e siamo riusciti a darne una continuità. Abbiamo tenuto dei calciatori importanti e l'obiettivo l'anno dopo era salvarsi, eppure arrivò la serie B. Impresa storica, ma meritata, perchè abbiamo chiuso con sette punti di vantaggio sul Sorrento. Due annate fantastiche, indeledibili". Secondo noi, oggi, è arrivato un altro miracolo. Precisamente il 13 ottobre 2019 il Gubbio si trovava al penultimo posto a 6 punti, davanti ad Arzignano e Imolese (5). Eppure, nel 2020, il Gubbio è salvo, evitando i playout, con l'era di Torrente. Che dice? "Ma oggi si può dire, non è stato semplice. Credo che sia stata fatta una nuova impresa. Non solo la squadra era penultima in classifica, ma ho incontrato problematiche all'interno che poi si sono verificate all'esterno. Pertanto io e Giammarioli abbiamo dovuto fare un lavoro certosino. Ho dovuto ricreare una identità di squadra e una certa mentalità. Lo posso dire: avevo trovato anarchia, per questo motivo ci sono voluti due mesi per trovare la quadratura fino al mercato di gennaio. Più che altro sono stati importanti le operazioni in uscita che in entrata. Da lì siamo riusciti a ripartire, un peccato perchè proprio in quella situazione di anarchia avevamo perso qualche partita e adesso con quei punti potevamo disputare pure i playoff. Diciamo che ci siamo fermati nel momento più bello nostro con il lockdown. Non dimentico poi che mi sono rimesso in gioco in una piazza dove c'era più da perdere che da guadagnare. Non mi piace fare la comparsa, perciò questo obiettivo è un motivo di grande soddisfazione". Passato, presente, ora il futuro. Il patron Notari ha detto che vi incontrerà. Che dice? "Sì, ho letto le dichiarazioni del presidente e mi fanno piacere. Mi piace riportare gente allo stadio come ai vecchi tempi, con l'entusiasmo che ora è sopito. Ho parlato con Notari per un saluto, mi ha detto che ci incontreremo la prossima settimana e perciò aspetto questa chiamata. Pertanto ci metteremo a tavolino per capire gli obiettivi, ora dipende da lui quindi". Tanti calciatori in scadenza, Gomez o Coda per citarne alcuni, quindi? "Per ora ho fatto solo una chiacchierata con il diesse Giammarioli. Ringrazio tutti i ragazzi per quanto fatto con me in quresti mesi. Di sicuro voglio confermare quei calciatori che sono funzionali per il mio modo di vedere il calcio. Se torno al 4-3-3 dopo il 3-5-2? Sicuramente è un sistema che mi piace, come idea c'è, ma dipende dal mercato. Ma non nego che nella mia esperienza ho adottato altre soluzioni".
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11 GIUGNO 2020
La storia. Farina al Leeds United. E quella confessione a Tv2000: "Trovai pure indifferenza..."

Ma che fine ha fatto Simone Farina? In questo periodo abbiamo ricordato quel biennio fantastico del doppio salto di categoria verso la serie B. Lui faceva parte di quel team vincente di Torrente, poi giocò pure in serie B dove ci fu un fatto eclatante. Lui ebbe il coraggio di denunciare un tentativo di combine. Con la sua denuncia fece partire l'inchiesta (denominata Operazione Last Bet) sul calcioscommesse. Smise di giocare a soli 30 anni. Si è rivisto a Gubbio per l'ultima volta nel giugno 2016 quando ci fu il Gran Galà Eugubino dove furono presenti Simoni, Giammarioli, Torrente e Di Felice. Lo si può vedere in questa carrellata di immagini. Proprio in quei giorni noi lo intervistammo e ci disse in breve: "Emozionante tornare, rivedere questa città splendida che mi è rimasta nel cuore. Bello essere in questa serata speciale. A Gubbio due promozioni fantastiche che sono storiche". Ma allo stesso tempo quando si fece un accenno a quella parentesi in serie B, preferì trincerarsi dietro il silenzio: "Preferirei parlare di calcio. Quella è stata un parentesi che mi ha segnato" (l'intervista integrale si trova nel nostro archivio news datata 7 giugno 2016). A distanza di anni Farina fa il suo percorso, ora si trova al Leeds United, squadra storica inglese dove sono passati campioni da Joe Jordan fino ad arrivare a Rio Ferdinand. Simone Farina supervisiona i progressi dei ragazzi in prestito del Leeds, in pratica funge nel ruolo di Loan Manager e lavora al fianco del direttore sportivo Victor Orta: l'allenatore del team inglese è l'argentino Marcelo Bielsa. Tuttavia una persona importante è stato Ron Noble, il segretario generale dell'Interpol, che ha dichiarato al sito Leedslive (Leeds-live.co.uk): «Simone Farina ha dimostrato integrità e coraggio rifiutando un tentativo di corruzione rivolgendosi alla Polizia. Deve diventare un modello come Lionel Messi e Cristiano Ronaldo». Tutto torna. Perchè oggi Simone Farina si è confessato, tenendo un peso dentro per troppo tempo. L'ex terzino rossoblù infatti è stato ospite nella trasmissione 'Beati Voi - La Genesi' condotta dall'attrice Beatrice Fazi in onda su Tv2000 (Canale 28) e ha vuotato il sacco. Si è presentato elegante, con un nuovo look, capelli biondi ma con un taglio corto e ha affermato senza peli sulla lingua: "Un giorno ricevetti una telefonata, da un ex compagno di squadra e dovevo incontrarlo. Quando ci incontrammo andò subito al dunque: mi chiese di truccare una partita. Mi propose 200mila euro da dividere con i miei compagni. In pratica dovevamo perdere per 3-1 contro il Cesena che giocava in serie A in Coppa Italia. Perchè? Dietro a queste cose ci sono delle organizzazioni criminali a livello internazionale. Cosa ho fatto? Non ci ho pensato un attimo, mi sono deciso a denunciare subito. Ringrazio mia moglie per questo, ne parlai subito con lei. Dopo le indagini della Polizia sono state arrestate venti persone". La conduttrice incalza il calciatore e fa una precisa domanda, «e in squadra come l'hanno presa»? "Beh, diciamo, c'è stata molta indifferenza. E questo l'ho sofferto tanto. Il Gubbio la reputavo la mia seconda famiglia, invece ho cominciato a non giocare e ancora oggi non riesco a capire. Per fortuna una persona importante nella mia vita mi ha aiutato molto e successe quando incontrai l'americano Ron Noble dell'Interpol: mi aiutò perchè combatteva per la stessa causa. Poi ho capito che era meglio cambiare aria e mi sono trasferito in Inghilterra. Se tornassi indietro? Rifarei tutto, ora così sono un vincente". L'intervista integrale in video. Adesso Simone Farina ha preso anche il patentino da Direttore Sportivo.

10 GIUGNO 2020
Zanellati: "Stagione positiva, senza lo stop potevamo fare i playoff. Ed io vorrei riscattarmi..."

Parla il portiere Alessandro Zanellati, all'inizio fu titolare, poi ha fatto da secondo all'estremo difensore e compagno di squadra Federico Ravaglia. Zanellati parla tramite il canale ufficiale della società via youtube e svela una curiosità: "In questa fase mi è mancato il campo perchè ti mancano le distanze e ti manca il contatto con il terreno erboso. Ma il nostro ruolo è così bello che ti butteresti anche sul cemento. Basta fare quello che mi piace, il portiere. Mi sono adattato di portare un po' di sintetico a casa". L'esordio tra i professionisti nella partita interna contro la Virtus Verona del 1 settembre 2019: "Parto da una premessa: penso che avere fatto la trafila nelle giovanili del Torino è stato gratificante, soprattutto quando giocammo un derby contro la Juventus e lo vincemmo, ed io parai anche dei rigori. Tuttavia posso dire che quell'esordio a Gubbio mi ha creato una situazione nella quale era tutto un po' strano. In certe categorie ti senti più responsabilità addosso. Nel senso che tutto è più ingrandito ed importante, pertanto tu ti senti portato a fare il meglio possibile. Perciò ho vissuto davvero un mix di emozioni particolari". Si aspettava di più da questa stagione a livello personale? "Ma credo che sia stato un primo passo per la carriera. In ogni caso sono realista e dico che avrei potuto fare molto di più. Non parlo solo delle presenze, ma della qualità che avrei potuto dare in campo. Spero di rifarmi e la passata annata la guardo con positività per migliorarmi in futuro. Sbagliare è umano, riguardare gli errori è legittimo e proprio dagli errori bisogna sapere ripartire". La squadra, un giudizio? "Sarebbe da dire che l'annata è divisa in due fasi. La prima parte non positiva, altresì la seconda fase è stata molto positiva. Sono convinto che se non ci sarebbe stato questo improvviso e inaspettato stop (per via del lockdown ndr), in classifica potevamo essere oggi in una posizione senz'altro più eleveta. Non nego che con ogni probabilità oggi potevamo giocarci qualcos'altro in questo campionato, ovvero i playoff. Stagione anomala per quanto successo, ma senz'altro positiva. D'altronde si è creato un bel gruppo, un legame che è diventato sempre più forte tra compagni. In particolare ho legato con Zanoni e con Bove, si è creato un bel rapporto". Un rammarico? "Non aver potuto assistere alla Festa dei Ceri. Mi piace l'atmosfera medioevale, mi piace Gubbio, mi sarebbe piaciuto molto viveve questa festa". Un sogno nel cassetto? "Avere il numero 1 come maglia nel Torino in prima squadra e poter vincere il derby con la Juventus allo Juventus Stadium. Un conto averlo vinto a Vinovo con le giovanili, un altro conto è vincere il derby in casa della Juventus per uno che tiene la fede granata".

09 GIUGNO 2020
Obiettivo raggiunto. Da penultimi alla salvezza diretta. Ma chi se lo sarebbe mai aspettato?

Elementare, Watson! Elementary, my dear Watson: così diceva Sherlock Holmes, l'investigatore, al suo dottore. Per risolvere ogni caso. A Gubbio andava risolto un caso. Scoprire come raggiungere la salvezza. Un caso che sembrava irreversibile. Dopo nove giornate, dopo la sconfitta interna contro il Carpi, dopo tre sconfitte e sei pareggi, la situazione sembrava già complicata. Un Gubbio che occupa il penultimo posto a quota 6 punti, davanti solo al fanalino di coda formato dal duo Imolese e Arzignano Valchiampo. Senza vittorie, solo un detective poteva risolvere il caso. Un colpo di spugna, arriva il duo Giammarioli e Torrente, per risollevare la baracca che per molti sembrava un miracolo. In pochi in verità ci credevano, anzi qualcuno ha storto pure la bocca quando arrivarono, oltretutto Torrente ha trovato pure il campo minato. Ma chi è abituato a battagliare non ha mai paura della guerra. E guerra è stata. Il Gubbio risale la china, ottiene le prime vittorie (poi saranno cinque), a fronte poi di sette pareggi e sei sconfitte. A gennaio la squadra di Torrente spinge sull'acceleratore fino ad arrivare a febbraio con un bottino lodevole di sei risultati utili consecutivi. Un po' ricorda l'exploit a cavallo tra il 2010 e il 2011 quando la squadra di Torrente ottenne otto risultati consecutivi, per poi chiudere il campionato con l'approdo in serie B. Peccato che, stavolta, la corsa si è fermata sul più bello: dopo il 23 febbraio non si è più giocato per via del lockdown. Ma quel 23 febbraio rimane nel suo piccolo una data storica: un pareggio con la quotata Reggiana che vale molto se guardiamo la classifica attuale cristallizzata. Una posizione che è una sentenza. Il Gubbio a quota 28 punti, evita la zona playout, e si salva in piena regola. Obiettivo centrato in pieno. Elementare Watson. Ma l'impresa sa di miracolo, visto come era iniziata la stagione. Il Gubbio, in base alla graduatoria basata su un algoritmo, chiude il campionato al quindicesimo posto: algoritmo pari a 39,57 punti. Ecco la classifica completa. Adesso si ripartirà il 27 giugno con la finale di Coppa Italia tra Juventus Under 23 e Ternana. Il 27 giugno e il 30 giugno si giocheranno i playout. Mentre i playoff si giocheranno dal 1 luglio per finire al 22 luglio. Le modalità complete sono elencate in questo link.

08 GIUGNO 2020
Notari: "Felice per la salvezza. Ora le prime mosse. Convocherò sia Giammarioli che Torrente"

Il Consiglio Federale si è riunito e ha dato la sentenza definitiva. Le classifiche vengono cristallizzate. Monza, Vicenza e Reggina promosse in serie B. Retrocedono Gozzano, Rimini e Rieti. In campo si giocheranno solo playoff e playout. Il Gubbio è salvo chiudendo al quattordicesimo posto. Allora, così, facciamo il punto della situazione con il patron Sauro Notari. Quindi, a caldo, qual è il suo commento? "Ho sempre sostenuto che la classifica andava cristallizzata, perciò si è avverato ciò che sostenevo. Non c'erano le condizioni per concludere il campionato e così è stato. Per me è giusto così, si è fatta la scelta migliore. Poi è chiaro che ci saranno gli scontenti. Però ribadisco che è stata approvata la strada migliore che si poteva fare in questa situazione". Sui playoff e playout da giocare invece che ne pensa? "Le dirette interessate non sono tanto d'accordo. Ma è stata usata una logica lineare. Se la prima in classifica è stata promossa e quelle dietro devono fare i playoff, come logica conseguenza si è usato lo stesso criterio in fondo alla classifica con una retrocessione diretta e le altre che si giocano la salvezza ai playout". Ma c'è un punto fermo. Il Gubbio è salvo. Obiettivo raggiunto. Quanto è felice da uno a dieci? "Dire quanto sono contento è riduttivo. Sono contentissimo, anzi di più. Già si sa che ripartiremo dai professionisti e questo è lodevole. Per ora non sono previste riforme per poter cambiare lo statuto. Anche se a lungo andare sono convinto che ci saranno delle modifiche. Ma quando ci sarà questa riforma (con la possibilità di 40 squadre in B con due gironi ndr), in tal caso noi staremo attenti all'evolversi della situazione ed eventualmente ci adegueremo per la costruzione della squadra". Ormai è assodato che il campionato è concluso: che fa il presidente, inizierà i primi incontri per programmare la prossima stagione? "Prima di tutto entro la settimana mi adopererò per chiudere tutte le questioni che interessano il campionato appena concluso: mi riferisco a tutte le pendenze e a tutto ciò che va fatto nello specifico. Di conseguenza la prima cosa che farò è convocare sia Stefano (Giammarioli, il diesse ndr) e Vincenzo (Torrente, l'allenatore ndr). Proprio da qui si ripartirà per rimettere in piedi in prima battuta le decisioni che si faranno sul mercato: ci saranno da discutere le conferme e le non conferme. Nove calciatori sono sotto contratto, ma bisognerà vedere chi di questi rientrerà ancora nei programmi e chi no. Alcuni di questi purtroppo non rientreranno nei piani tecnici e a malincuore si dovrà trovare un'altra soluzione nonostante siano sotto contratto. Si cercherà la soluzione migliore per il bene di entrambi". Inoltre ci sono in scadenza anche quindici calciatori, giusto? "Senz'altro. Si discuterà su alcuni elementi che fanno al caso nostro e quindi discuteremo certamente su probabili riconferme. Chiaro però che va sempre rispettato il budget, sapete come la penso e non vorrei essere ripetitivo: fare spese mirate e non frettolose". A margine dell'intervista perciò puntualizziamo. Sotto contratto ci sono Bacchetti, Cinaglia, Konate, Filippini, Rafa Munoz, Bangu, El Hilali, De Silvestro e Sbaffo. In scadenza di contratto sono Ravaglia, Zanellati, Coda, Maini, Zanoni, Benedetti, Bove, Lakti, Malaccari, Megelaitis, Meli, Ricci, Dubickas, Juanito Gomez e Tavernelli.

07 GIUGNO 2020
Gubbio, occhi puntati su Benedetti. Bonura lo promuove: "Ragazzo su cui ci si può investire"

Spunta un nome nuovo per l'attacco. Una giovane speranza, è un attaccante centrale, che si è fatto valere nel campionato di serie D. Si tratta di Federico Benedetti, classe 2001, cresciuto nelle giovanili del Perugia, quest'anno a Trestina uno score con 25 presenze realizzando 5 reti, fino a quando non ci sono stati gli stop per i campionati per via della pandemia. Un calciatore che piace al Gubbio, ma c'è un interesse anche del Cesena (così ha scritto Tuttoc.com). Allora, siamo andati a fondo di questa prima indiscrezione. Ne approfittiamo per parlarne con una vecchia conoscenza del Gubbio, Marco Bonura (ex calciatore e allenatore dei rossoblù), che proprio nelle ultime ore ha firmato con il Trestina e sarà il nuovo allenatore degli altotiberini. Allora, Bonura, ma cosa ci può dire del baby Benedetti? "Curiosamente ho già chiesto al mio presidente (Leonardo Bambini ndr) come costruiremo la squadra e si è parlato proprio di Benedetti. Mi è stato risposto che veramente ci sono situzioni in ballo in Lega Pro e probabilmente andrà a giocare in serie C". Giungono conferme allora. Che calciatore è? "L'ho visto all'opera in alcune circostanze e mi è piaciuto: fisicamente è ben messo, ha dei grandi margini di miglioramento. Senza dubbio ha qualità, tempi di gioco, sa tenere palla, tiene botta e in campo dà tutto. Un profilo che può diventare un investimento. Bisogna lavorarci, ma con un allenatore come Torrente si può fare. Un calciatore che segna e ha creato dei rigori, una pedina che sa farsi rispettare in campo". Intanto Bonura ha firmato a Trestina, come è nata questa scelta? "Dopo questo periodo di crisi, trovare subito squadra è una impresa. Una società con le idee chiare, c'è un progetto serio, nel loro piccolo vogliono fare le cose per bene, nonostante questo periodo difficile che tutti stanno attraversando per la pandemia". Tuttavia nei dilettanti Bonura si è ben comportato o no? "Ma sì, bene o male. Ho iniziato a Lama con Podrini è ci siamo salvati raggiungendo l'obiettivo. Lo stesso dicasi con la Subasio dove ci è mancato il colpo finale perdendo lo scontro diretto contro il Bastia, altrimenti saremmo stati promossi. Con lo stesso Bastia in serie D ho raggiunto la salvezza. A Sansepolcro sono subentrato ma non è stato facile, la preparazione e lo staff non sono tuoi, abbiamo fatto molto bene fino a dicembre e poi a gennaio in verità c'è stato un ridimensionamento a livello di mercato". Tornare in Lega pro, ci pensa? "Magari, uno ci spera sempre, sono giovane, ho 40 anni. Chiaro che prima bisogna fare bene nei dilettanti e poi ci vuole che qualcuno scommette su qualche allenatore emergente. Ci vuole fortuna e ambiente giusto, per crescere ancora".

05 GIUGNO 2020
Serie C al bivio. Tra mercato, stranezze e polemiche. Nel girone un esonero, e tanti nodi...

É una situazione veramente bizzarra in cui la serie C si sta frantumando. Come è difficile mettere in accordo chiunque, pure in una situazione di emergenza. Il campionato si doveva fermare, poi un vero dietrofront, ora si giocheranno probabilmente solo i playoff e i playout. Ma non si sa in quali condizioni e in che modo con un protocollo difficile da rispettare. Evitare gli assembramenti, quando si è vicino al contatto umano è categorico l'uso della mascherina, ma il calcio è uno sport di contatto e il pallone è preda di tutti. Impossibile non cogliere le contraddizioni di una partita di calcio fatta per 90 minuti di contrasti corpo a corpo, interventi ravvicinati, contatti di ogni genere e poi dobbiamo vedere esultanze a distanza e panchine con la capienza dimezzate. Le stranezze non finiscono mai. Quelle stranezze che sono accompagnate poi da quelle polemiche inutili che servono a fare capire che il sistema fa acqua da tutte le parti. Succede in campo politico, di riflesso imperversa nel calcio. Intanto, mentre c'è chi litiga se la palla deve tornare a rotolare o meno, nel girone arrivano altre stranezze. Non si gioca, ma intanto arrivano i primi esoneri senza pallone. Infatti l'Imolese ha deciso di allontanare dal suo incarico Gianluca Atzori, compreso lo staff dell'allenatore: la società romagnola si trova al quartultimo posto e ad oggi potrebbe disputare i playout contro l'Arzignano Valchiampo. Una situazione che ha colto tutti di sorpresa. Adesso, poi, si è tornato a parlare di mercato. A partire in primis dall'oggetto del desiderio del momento: stiamo parlando di Luigi Scotto, cannoniere del Mantova in serie D con 20 gol segnati. La squadra virgiliana è prima in classifica nel girone D e dovrebbe essere promossa in Lega Pro. Ma il calciatore sardo si è fatto valere a suon di gol, si è aperta una caccia vera e propria: ora fa gola a Novara, Carpi e Reggiana (come riporta il sito Tuttomercatoweb.com). Pensare che proprio lo scorso gennaio l'attaccante sassarese era stato accostato al Gubbio, nel periodo in cui si parlava di rinforzi in attacco a gennaio: poi arrivò il lituano Dubickas dal Lecce. Mentre un ex rossoblù, Christian Galano, in forza al Pescara è entrato nel mirino del Monza di Galliani e Berlusconi: se l'operazione è fattibile, potrebbe ritrovare l'ex compagno di squadra ai tempi del Gubbio, ovvero il portiere Lamanna. In casa Gubbio, d'altronde, ci sarannno da sciogliere tanti nodi con ben quindici calciatori in scadenza di contratto. Pertanto si aspetta un mese rovente, giorni caldissimi e tante incognite.

03 GIUGNO 2020
Malaccari: "Io resterei, ancora non ne abbiamo parlato. Che restino Torrente e Giammarioli"

Il capitano Nicola Malaccari parla, ancora rintanato nelle mura domestiche: "Voglio mandare prima di tutto un messaggio al nostro gladiatore: Romano Mengoni ha contratto il coronavirus, ma è riuscito a vincere questa grande sfida ed ora è fuori pericolo. Ci ha fatto prendere un grande spavento. Ma colgo l'occasione a nome di tutta la squadra di salutarlo e abbracciarlo". Si confessa il jolly di centrocampo dei rossoblù al sito web Elevensports.it nella rubrica «Eleven Home» che viene condotta da Jolanda Di Rienzo. Lo stesso Malaccari poi afferma come ha vissuto questo periodo di lockdown: "Situazione difficile per tutti. Noi abbiamo fatto il nostro e ci siamo allenati dentro casa. Poi quando ci è stato permesso, corsa all'aperto. Chiaro che ci manca la palla, la vita di gruppo e il campo". Ad oggi, però, se finirà così, il Gubbio sarebbe salvo: "Squadra giovane, ma squadra importante. Nell'ultimo incontro disputato siamo riusciti a fermare sullo 0-0 la Reggiana. Un punto importante direi, vista tra l'altro la classifica attuale. Se finisce così, la barca siamo riusciti a portarla al molo. Obiettivo importante, la salvezza. Ora potremo sfruttare questo vantaggio". Ovvero? "Perchè così facendo la società stessa ha tutto il tempo per programmare. Quindi c'è la possibilità di avvantaggiarsi rispetto alle altre". Ma ad oggi, scenderebbe in campo? "Ma sì, siamo pronti. Ne parliamo anche tra di noi. Questo in fin dei conti è il nostro lavoro. Bisogna tornare alla normalità. Credo che il calcio può diventare anche un momento di distrazione in questa fase difficile". Ma come abbiamo scritto anche noi, stilando chi è sotto contratto o meno, arriva una domanda esplicita. Ma Malaccari, è in scadenza, resterà ancora al Gubbio? "La società lo sa: la mia volontà è di rimanere a Gubbio. Sinceramente però ancora non si è parlato di programmazione. Non ci siamo ancora seduti a tavolino. Non sappiamo ancora chi sarà il nostro allenatore. Con tutta sincerità se rimanesse Torrente sarebbe meglio: da quando è subentrato la squadra ha fatto bene. Sono stato spesso in contatto con Torrente, se rimanesse per me è uno stimolo in più per legarmi ai rossoblù. D'altronde a Gubbio sto bene perchè c'è una società sana e ce ne ne sono poche in giro: a livello strutturale poi ha poco da invidiare alle altre". Pertanto si trova bene con Torrente? "Assolutamente, sia a livello umano che calcisticamente parlando. Possiedo certe caratteristiche che mi hanno permesso di apprendere più velocemente il calcio del mister. Nel senso che c'è un'idea di calcio veloce, con un gioco basato su verticalizzazioni immediate. Mi sono trovato benissimo. Purtroppo il campionato si è interrotto nel mio momento migliore". Ma in attacco siete a posto? "Juanito Gomez è un calciatore importante e il suo arrivo ha inciso nello spogliatoio: grande persona, era in serie A e non si discute. Poi a gennaio è esploso pure Tavernelli, quindi". Un consiglio per il futuro? "Confermare Torrente e il Ds Giammarioli, è una grande mossa".

01 GIUGNO 2020
La battaglia vera. Che va al di là del calcio. Romano Mengoni ha dovuto sfidare il Covid-19

Da mesi si è viaggiato nell'incubo della pandemia e del nuovo coronavirus. Una epidemia che in questo 2020 ha investito in pieno l'Italia e non avveniva da quasi un secolo con queste proporzioni. Un virus che intacca l'intimo delle persone. Evidentemente solo chi ci si passa in prima persona riesce poi a capire il dramma della situazione. É come una guerra. E in guerra si va per combattere. Ebbene, oggi raccontiamo la battaglia del preparatore atletico del Gubbio: Romano Mengoni, che compirà 60 anni il prossimo 25 giugno, di Montecassiano, ha lottato ed è uscito fuori dal tunnel. Una situazione che ha lasciato il fiato sospeso un po' tutti quanti. Un virus che ha messo a dura prova Mengoni, nonostante sia un salutista, sempre attento a tutto. Questo è un monito per tutti, nessuno è indenne. Il virus è invisibile, subdolo e può toccare tutti. La notizia era stata riportata nei giorni scorsi sul quotidiano «Il Messaggero». Tuttavia nel maceratese viene raccontata la storia più nel detteglio. Cioè dal ricovero in terapia intensiva che risale al 23 aprile, prima nell'ospedale di Camerino e poi adesso si trova nel nuovo Center Covid di Civitanova, inaugurato da poco in Marche con l'ausilio di Bertolaso. Si può leggere in questo ampio articolo sul portale web Cronachemaceratesi.it. C'è stato un momento di affetto da parte della Gubbio Calcio in questi giorni difficili, da parte del presidente e dei dirigenti, l'allenatore Torrente e lo staff, ma è stato in contatto spesso con la famiglia Mengoni anche il figlio di Gigi Simoni (appena scomparso). Come riporta il quotidiano «il Resto del Carlino», si può leggere un ampio articolo nell'edizione web. Per dovere di cronaca ricordiamo che con Romano Mengoni si legano le due promozioni (dalla serie C2 alla serie B) del 2010 e del 2011, proprio con Torrente aveva lavorato anche a Bari e alla Cremonese, nel suo score vanta esperienze anche nel Perugia e alla Maceratese. Ma ora Mengoni ha dovuto affrontare la più grande battaglia. La battaglia della vita.

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