MERCATO 2024-2025
Gubbio nel girone B in serie C

ACQUISTI:

Venturi (p) Casertana
D'Ursi (a) Crotone
David (d) Cesena
Proietti (c) Ternana
TRATTATIVE:
Piccinini (d) Sassuolo
Pieraccini (d) Cesena
Ferrante (a) Ternana
Iaccarino (c) Napoli
Iori (a) Arezzo

CONFERMATI A CONTRATTO:

Morelli (d)
Corsinelli (d)
Pirrello (d)
Tozzuolo (d)
Signorini (d)
Mercadante (d)
Rosaia (c)
Di Massimo (a)
CESSIONI:
Udoh (a) Trapani
Bumbu (c) Altamura
Casolari (a) Cittadella
Desogus (a) Cittadella
Spina (a) Crotone
Greco (p) Altamura
Vettorel (p) Cosenza

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CLASSIFICA FINALE
2023-2024

Cesena
Torres
Carrarese
Perugia
Gubbio
Pescara
Juventus Ng
Arezzo

Pontedera
Rimini
Spal
Lucchese
Pineto
Entella
Sestri Levante
Ancona
Vis Pesaro
Recanatese
Fermana
Olbia

96
75
73
63
59
55
54

53

52
50
49
45
45
45
44

42
39
38

31
26

VERDETTI:
CESENA E CARRARESE IN
SERIE B

VIS PESARO E RECANATESE AI PLAYOUT
FERMANA E OLBIA IN SERIE D

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Risultati Calcio...

38ESIMA GIORNATA
DOM. 23 APRILE 2023

Marcatori 2023-2024
Serie C - Girone B

Shpendi Cesena
Morra Rimini
Merola Pescara
Guerra Juventus Ng

20
19
17
15

Vedi lo stadio Barbetti!

Marcatori Gubbio
2023-2024

Di Massimo
Udoh
Spina
Bernardotto
Chierico

Mercati
Galeandro
Montevago
Bulevardi
Bumbu
Corsinelli
Desogus
Di Gianni
Morelli

Pirrello
Rosaia
Tozzuolo

12
11
5
3
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
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30 maggio 2014
Focus. Ma il senso di appartenenza dove è finito? In due anni passati... 64 anni calciatori!

Quello che viene comunemente definito il "senso di appartenenza" è sicuramente un sentimento di fondamentale importanza nella nostra vita quotidiana: cioè è un legame che si instaura tra individui coscienti di avere in comune una medesima matrice culturale, intellettuale, sociale e professionale. Questo discorso vale anche per il calcio dove una squadra è formata da un gruppo, cui fa riferimento il senso d'appartenenza alla maglia basato sull'attaccamento che un calciatore generalmente prova nei confronti dei colori che indossa ogni domenica in campo. Un valore basilare per rendere una squadra forte, temibile e che rende un gruppo unito e inossidabile. Quel senso di appartenenza (purtroppo) in casa Gubbio non si vede più da alcuni anni. E i risultati (anche quelli, purtroppo) sono sotto l'occhio di tutti. Nelle ultime stagioni in maglia rossoblù sono passati tanti calciatori: negli ultimi due anni ben 64 calciatori, di cui 34 solamente in questa stagione. E a fine stagione ci si ritrova con un paio di mosche in mano perchè nessun calciatore (o per meglio dire, quasi tutti) è di proprietà del Gubbio. Solo due calciatori sono in comproprietà con due società di serie A: ci riferiamo al difensore Ferrari (a metà con il Parma) e al jolly di centrocampo Malaccari (a metà con l'Atalanta). E poi da quest'anno nel calcio italiano, cioè a partire dalla stagione 2014/2015 non sarà più possibile stipulare tra i club contratti di comproprietà, mentre resta la possibilità di rinnovare per un anno quelle ancora in essere fino ad esaurimento. La decisione è stata imposta dalla Figc per adeguarsi ad una direttiva europea della Uefa. Mentre gli altri calciatori (quest'anno a Gubbio) sono tutti in scadenza di contratto. Perciò è tutta una squadra tutta da rifare, con la logica conseguenza della perdita di una certa identità. Un calciatore passa e se ne va, i colori della maglia e l'onore della maglia non esistono più, e un certo senso di appartanenza è andato a farsi benedire. Ebbene, il Gubbio deve farsi un esame di coscienza: si deve ritrovare una certa identità e l'attaccamento alla maglia. Quella voglia di lottare sul campo gettando il cuore al di là degli ostacoli. Ci rimase impressa una frase ai tempi di Torrente di un calciatore della Salernitana che mentre rientrava negli spogliatoi diceva al suo allenatore: "Ma come si può fare per recuperare il risultato? Questi (i calciatori ndr) del Gubbio corrono il doppio di noi...". Va costruito uno zoccolo duro (pochi elementi, ma basilari), anche con un contratto biennale, e poi largo ai giovani ma che abbiano motivazioni e fame di calcio con la maglia rossoblù attaccata alla pelle. Intanto una brutta notizia arriva da Parma. L'Alta Corte del Coni infatti ha respinto il ricorso presentato dai ducali contro la mancata concessione della licenza Uefa e di conseguenza viene ripescato il Torino in Europa League. Tutta colpa di una ritenuta Irpef non pagata nei tempi stabiliti (circa 300 mila euro) sullo stipendio di alcuni calciatori di proprietà del club, che hanno giocato temporeamente in questa stagione in altre squadre. Così si potrebbe registrare un mancato introito nelle casse del Parma di circa 8 milioni di euro. Per saperne di più ecco perchè il Parma è stato estromesso. Ci sembra ovvio che questa notizia negativa provocherà un effetto domino anche sulle società satelliti, tra cui c'è il Gubbio che proprio nell'ultima stagione ha ricevuto in prestito proprio dalla società parmense ben 19 calciatori. Il Parma, con ogni probabilità, potrebbe chiudere i rubinetti e concedere in prestito molti meno calciatori. Il Gubbio nella passata stagione ha costruito la squadra basandosi per la maggior parte sui prestiti ottenuti dal Parma in base ad un accordo sinergico per valorizzare dei giovani della società ducale. Questa sentenza potrebbe vanificare o quantomeno modificare l'accordo esistente che esiste tra la società del Gubbio e la società estromessa dall'Europa League. Senza dimenticare che esistono dei problemi in società (quella eugubina) e il prossimo Cda sarà cruciale per il futuro.

29 maggio 2014
Falzerano: "Rammarico per aver perso i playoff". Giammarioli: "Altre possibilità di lavoro..."

Al "Pallone d'Oro del Calcio Umbro 2014" indetto dal "Giornale dell'Umbria" che si è svolto a Perugia il 27 maggio, premi anche per la Lega Pro. Per il Perugia tanti premi speciali per la promozione al presidente Santopadre, al diesse Goretti, al tecnico Camplone e al miglior calciatore Moscati. Fra i migliori calciatori della Lega Pro ha ricevuto il premio "Daniele Tealdi" l'attaccante Marcello Falzerano del Gubbio. Lo stesso calciatore, intervistato insieme a Luca Tosti di Trg Network proprio a Perugia, ha detto: "Questo premio fa molto piacere, soprattutto a titolo personale. L'unico rammarico in questa stagione è che non siamo riusciti a centrare gli obiettivi che ci eravamo prefissati". Quindi cosa è mancato alla squadra per poter centrare i playoff? "Sinceramente non so cosa sia mancato. Da quando sono arrivato io (gennaio ndr), posso dire che il gruppo ci ha provato in tutti i modi. Però a volte succede nel calcio che poi i risultati non arrivano e quest'anno non ci è andata bene". Stagione ormai conclusa a Gubbio, ma quale sarà ora il futuro di Falzerano? "Sono in scadenza di contratto con il Gubbio: ora insieme al procuratore vedremo il da farsi. Adesso è presto per dire dove giocherò. Finchè non ci sarà una squadra che mi metterà davanti agli occhi un contratto, aspetterò. E per il momento ancora non ho ricevuto nessun contatto con il Gubbio". Ma qual è stato il momento più brutto in questa stagione a Gubbio? "La partita contro L'Aquila: l'ho vissuta dalla panchina, ma già sul 2-0 per gli ospiti c'è stata l'espulsione di Giallombardo. Praticamente in quel momento la partita era già finita e pure le speranze per raggiungere i playoff sono totalmente svanite". Durante la serata era presente anche l'allenatore dell'Hellas Verona, cioè Andrea Mandorlini. Dopo i complimenti di rito per l'ottimo campionato disputato in serie A dalla formazione scaligera, abbiamo chiesto informazioni di Juan Inacio Gomez Taleb, indimenticato attaccante del Gubbio. E Mandorlini, quando gli abbiamo nominato il nome del calciatore argentino, con il sorriso sulle labbra, ha risposto così: "Juanito? Beh, Juanito è un ragazzo speciale. Un calciatore molto bravo, di qualità immense". Ogni altro commento è superfluo. Durante la serata presente anche il diesse dei rossoblù Stefano Giammarioli: intervistato dall'equipe di Tuttomercatoweb.com ha parlato del suo futuro: "Avrò un incontro con il Gubbio e poi con Pietro Leonardi (del Parma ndr): solo poi decideremo cosa fare. Ci potrebbero essere altre scelte all'orizzonte? Prima di tutto mi incontrerò con Fioriti perchè sono sotto contratto con la Gubbio Calcio. Però non nascondo che già dall'anno scorso, con Leonardi, ho fatto delle mie scelte di vita personale seguendo anche le sue indicazioni. Perciò solo dopo aver parlato con Fioriti vorrei anche parlare con lui (Leonardi ndr) perchè sono molto legato a questo personaggio e mi sta insegnando tanto. Ci sono altre possibilità di lavoro e non lo escludo". Lo stesso Giammarioli ha poi aggiunto: "Falzerano, Pisseri, Ferrari e Tartaglia potrebbero entrare nel mercato di serie B e qualcuno pure in qualche rosa in serie A".

28 maggio 2014
Antognoni: "Gubbio, un pubblico caloroso. L'Italia? Non è favorita, però può dare fastidio"

Al "Pallone d'Oro del Calcio Umbro 2014" che si è svolto a Perugia, indetto da il "Giornale dell'Umbria" per iniziativa dell'agenzia giornalistica Infopress, è stato ospite d'onore Giancarlo Antognoni, bandiera della Fiorentina, attualmente lavora in Figc. Lo abbiamo intervistato e abbiamo toccato più punti. Sul palco è stato premiato da Corrado Tasso con un dono a nome del Viola Club Gubbio. E su Gubbio parte la prima domanda: c'è mai stato? "Certo che ci sono stato e fui premiato, ma non ricordo bene in quale occasione". In passato c'è stato anche un Gubbio-Fiorentina (stagione 2002-2003) in C2 e una piccola realtà come Gubbio tre anni fa ha centrato pure la serie B, un traguardo che sembrava per tutti insperato: che ne pensa Antognoni? "Credo che sia stato importante: è una squadra e una città che ha sempre creduto nelle proprie possibilità. Non è facile vincere a Gubbio perchè è diventato sempre un campo difficile per tutte le avversarie. Mi risulta che c'è un pubblico caloroso e questo influisce sul rendimento di una squadra". E il Perugia intanto è in serie B: "Credo che sia un grande traguardo e la piazza ha tutte le potenzialità per tornare in serie A. Non è tanto facile, ma credo che le ambizioni societarie siano queste. Perugia merita la serie A e quindi ci proverà". Lei è stato campione del mondo nel Mondiale '82 in Spagna: quale è stato il segreto di quell'Italia di Bearzot? "C'era un grande gruppo. Inoltre è stata determinante l'abilità di qualche calciatore. Diciamo che tutti i calciatori in quel Mondiale hanno dato quel qualcosa in più". Di quel Mondiale, quel gol annullato contro il Brasile è il rammarico più grande? "Più che altro mi è dispiaciuto non disputare la finale contro la Germania per infortunio. Ormai da 32 anni è questo il mio più grande rammarico". Ma parliamo della Nazionale attuale: come sono le prospettive per la squadra allenata da Prandelli con il Mondiale del Brasile oramai alle porte? "Solitamente l'Italia non parte mai favorita, ma questo può essere un vantaggio. Tuttavia nelle grandi competizioni la nazionale italiana ha sempre dimostrato di essere all'altezza della situazione. E mi auguro che anche in questo Mondiale sia all'altezza della situazione. Sulla carta ci sono avversarie più forti e con un clima che le avvantaggia: vedi Brasile e Argentina, e poi la Colombia può essere una sorpresa come il Cile. A livello europeo Spagna e Germania sono le favorite, ma io ci metto anche l'Italia perchè può dare fastidio a chiunque". Ultimamente nel calcio italiano non ci sono più i talenti di una volta: secondo lei perchè? "Purtroppo la situazione italiana anche a livello politico non è ottimale come poteva essere negli anni '90 dove c'era la possibilità di acquisire i migliori calciatori. Oggi ci pensano i vari Emiri o i Russi a comprare i migliori calciatori e quindi diventa difficile competere con squadre di un certo livello. Però l'Italia la sua figura la fa sempre: ultimamente non ha vinto tanto a livello internazionale, ma si trova sempre nelle vicinanze. Ma chiaramente ci sono difficoltà a livello economico e politico: sotto questi aspetti è chiaro che Spagna, Inghilterra e Germania attualmente hanno un vantaggio nei nostri confronti". Si deve dare più spazio ai vivai? "Sicuramente sì: bisogna riguardare qualcosa. Bisogna inserire di più qualche calciatore italiano interessante che purtroppo è penalizzato da tanti calciatori stranieri. Di conseguenza i nostri giovani più promettenti hanno difficoltà per essere inseriti in squadre più importanti. Solo la Roma ha cominciato a cambiare marcia. Bisogna credere nei giovani talenti perchè possono dare un grande contributo alle nostre squadre".

27 maggio 2014
Mencarelli: "Il Gubbio non è nostro, ma degli eugubini. Si è persa di vista la nostra realtà..."

L'intervista con Rodolfo Mencarelli, vicepresidente dell'A.S. Gubbio 1910. La prima domanda è ovvia e riguarda la società. Dopo l'ultima assemblea dei soci è emersa la questione che per ora rimangono in carica lei e il presidente Fioriti mentre Notari e Barbetti escono fuori di scena. Adesso cercherete di ricontattare o quantomeno ricucire con le persone uscenti? "Ma sicuramente sì: probabilmente c'è stato qualche malinteso e probabilmente ci sarà qualcosa da chiarire. Ora ci sarà un nuovo consiglio e poi si vedrà il da farsi. Per me è come se fossero dentro il consiglio". Ma se la questione non si risolve e rimarrete solo in due, come si può evolvere la situazione? "Beh, vorrà dire che faremo un matrimonio all'italiana. Le porte sono aperte: può entrare chiunque. Il Gubbio non è nostro, ma è della città. I proprietari sono gli eugubini e non noi che gestiamo. Faremo il possibile e vediamo cosa si può fare. Poi si vedrà anche perchè le questioni sono tante e non è così semplice. La gente parla tanto, anche nei corridoi dei bar, ma le cose bisogna saperle bene e bisogna essere al di dentro. D'altronde con i tempi che corrono non è facile, con una crisi economica che condiziona tutti". In conferenza stampa il Dg Pannacci ha specificato che la situazione è difficile ma l'iscrizione non è a rischio: è proprio così? "Diciamo che non ho la palla di vetro. Ribadisco: noi faremo il possibile. Bisogna vedere come sarà l'accordo con il Parma e con altre società di serie A. Ci dovremo incontrare con il diesse Giammarioli anche perchè bisogna capire di che morte moriremo". C'è stata in questa stagione anche la contestazione dei tifosi. A riguardo cosa ci può dire? "Sinceramente, non capisco. Negli ultimi anni abbiamo fatto cose egregie, pure una promozione in serie B. L'unico neo una retrocessione dalla cadetteria, ma ci può stare visto l'importanza della categoria che abbiamo disputato in considerazione del fatto della realtà in cui siamo. Nelle ultime due stagioni abbiamo disputato una C1 (adesso Prima Divisione, ndr), per cui non vedo cosa ci sarebbe da contestare. Abbiamo cercato di fare sempre il possibile per questa squadra ma non bisogna mai perdere di vista la nostra realtà. Da parte nostra ci abbiamo messo sempre impegno, passione, soldi e tempo: questo non va dimenticato nella maniera più assoluta. Perciò bisogna tirare le somme e bisogna far capire alla gente cosa in realtà si sta contestando. Stiamo adempiendo a tutte le scadenze dei pagamenti, stiamo ripianando anche i debiti e attualmente il bilancio del Gubbio stranamente è in utile. Perciò cosa dobbiamo fare di più? Vorrei saperlo". In conferenza stampa il Ds Giammarioli ha specificato che in città sono arrivati dei messaggi sbagliati, complice anche un deficit di comunicazione interna verso l'esterno. Ma cosa ne pensa Mencarelli? "Probabilmente sì, ma sinceramente non saprei a cosa si riferisse Giammarioli. Ma se qualcuno vuole delle spiegazioni si danno in maniera chiara. Le porte del Gubbio sono sempre aperte, e intorno a noi abbiamo bisogno di persone costruttive e non di gente che vuole solo distruggere".

26 maggio 2014
Gubbio, l'ora della verità: si attende la nuova assemblea. Playoff: finale come da copione

L'ora della verità. Cruciale per la Gubbio Calcio questa settimana: entro fine mese è previsto un nuovo Cda per capire meglio come stanno le cose. Al momento restano in carica in società solo il presidente Marco Fioriti e il vicepresidente Rodolfo Mencarelli. Bisognerà vedere se la scelta dell'uscita di Sauro Notari da vicepresidente e la scelta di Filippo Barbetti di non entrare in pianta stabile nella società, saranno del tutto confermate o ci sarà spazio per ricucire lo strappo. Durante la conferenza stampa di giovedì scorso, a questa domanda precisa, il Direttore generale Giuseppe Pannacci ha risposto in questa maniera: "Abbiamo in programma altri incontri, ma se entrambi hanno preso una decisione crediamo che sia irrevocabile. Il presidente Fioriti è molto amareggiato. Tuttavia Fioriti insieme a Mencarelli si prendono gli impegni fino in fondo con responsabilità. Se l'iscrizione ora è a rischio? Assolutamente no, ma la situazione è piuttosto difficile". Parole piuttosto chiare che creano ansia in tutta la tifoseria. Superfluo adesso parlare di programmazione futura a livello tecnico. Lo ha ribadito pure il Direttore sportivo Stefano Giammarioli che ha precisato in maniera netta: "Adesso viene prima la società: bisogna salvare il Gubbio, ma per ricompattare tutto servono dialoghi diretti e chiari. Troppi messaggi sbagliati sono arrivati alla gente, colpa anche di un deficit di comunicazione interna verso l'esterno". Un deficit di comunicazione che in effetti lascia molto riflettere. Come del resto crea sconcerto un silenzio stampa che dura ormai da due mesi, poi bruscamente interrotto giovedì scorso con la conferenza stampa del Dg Pannacci, del Ds Giammarioli e del tecnico Roselli. Tra l'altro in quella sede era stato specificato che da quel momento in poi era terminato il silenzio stampa e tutti quanti potevano ritornare a parlare. In realtà non è così: ancora i tesserati non possono rilasciare delle dichiarazioni a mezzo stampa, fino a nuovo ordine. Intanto si sono giocate le partite di semifinale di ritorno dei playoff. Il Frosinone batte per 2-1 il Pisa: apre Ciofani, pareggia Kosnic ma nel finale il baby Paganini regala la qualificazione ai laziali. Il Lecce piega per 2-0 il Benevento con le reti di Ferreira Pinto e Zigoni. Finale playoff come da copione. Domenica prossima (1 giugno) infatti si gioca la finale di andata a Lecce e il return match la domenica seguente, ovvero l'8 giugno (decisiva per la B).
Playoff: Semifinali - Ritorno:
Frosinone - Pisa
2-1
33' Ciofani (F), 67' Kosnic (P), 91' Paganini (F)
Lecce - Benevento
2-0
20' Ferreira Pinto (L), 87' Zigoni (L)

22 maggio 2014
Parlano il dg Pannacci, il ds Giammarioli e il tecnico Roselli. Il resoconto in conferenza...

Termina il silenzio stampa (durava da due mesi) e parlano in tre: il Dg Pannacci, il Ds Giammarioli e il tecnico Roselli. In primis interviene il Direttore Generale, Giuseppe Pannacci che incalza così: "Vorrei ringraziare Roselli per la serietà e la competenza dimostrata. Parlare di programmi a livello tecnico ora è prematuro: esistono altre problematiche". Ovvia quindi la domanda sulla situazione societaria e il Dg Pannacci ha risposto così: "Ci troviamo in una situazione non felice e non è facile. Dopo l'ultimo Cda sono nate queste problematiche: Notari ha rassegnato le dimissioni da vicepresidente e Barbetti non è intenzionato a entrare in società". Si cercherà di ricompattare le fila? "Abbiamo in programma altri incontri, ma se hanno preso una decisione crediamo che sia irrevocabile. Il presidente Fioriti è molto amareggiato. Tuttavia Fioriti insieme a Mencarelli sono persone responsabili e si prendono gli impegni fino in fondo perchè vivono questi colori con passione e responsabilità". Domanda secca: se le cose rimangono così, è a rischio l'iscrizione? "Assolutamente no: l'iscrizione non è a rischio. Tuttavia la situazione attuale è molto difficile. Per allestire una squadra competitiva servono basi solide a livello societario in categorie importanti come queste". E Pannacci conclude con un appello: "Ora serve la compattezza di tutti, ribadisco di tutti, solo per il bene del Gubbio. Anche gli organi di stampa talvolta hanno acuito certe tematiche: non ci hanno aiutato e non aiutano". Tocca al Direttore Sportivo, Stefano Giammarioli, che dice: "Abbiamo vissuto un'annata anomala. Abbiamo avuto sempre il nostro modo di fare, alla ricerca di calciatori sconosciuti per poi poterli valorizzare: lo facevamo con Torrente e pure adesso. Ma ribadisco: è stato un campionato anomalo, anche in altri aspetti". Ovvero? "Sono rimasto deluso da qualche calciatore, ma avevano dei problemi seri, non a livello tecnico ma personali. L'errore nostro più grande è stato quello che talvolta abbiamo tralasciato un po' di severità: ma ci servirà da insegnamento per il futuro prossimo". Appunto, il futuro, che ne sarà? "Abbiamo avuto una sinergia con il Parma e cercheremo di proseguire con lo stesso target. E non dimentichiamoci un fattore importante: da quando sono entrato a far parte nel ruolo di diesse in questa squadra abbiamo ridotto ulteriormente i costi: per la precisione 1/3 di budget è stato utilizzato rispetto ai miei predecessori. Oltretutto i soldi sono arrivati da fuori città (le valorizzazioni ndr). E non dimentichiamoci in che realtà siamo". Intende dire? "Come dice lo stesso presidente Fioriti, a Gubbio non c'è un Zamparini come a Palermo o un Gaucci come ai tempi d'oro del Perugia. Poi, in città è stato mandato un messaggio sbagliato e non si capisce come mai ci sono state delle contestazioni nell'anno in cui non c'erano retrocessioni". Questo significa che è mancata una comunicazione chiara e trasparente verso la città? "Dico solo che c'è stato un deficit sostanziale di comunicazione interna verso l'esterno. E adesso bisogna salvare il Gubbio: servono le dovute firme e le fideiussioni. Per ricompattare il tutto servono dialoghi diretti e chiari". Ma Giammarioli lascerà il Gubbio? "Se vado via? Prima viene la società, poi tutto il resto viene dopo". La parola all'allenatore Giorgio Roselli: "Il Gubbio poteva fare di più in questa stagione. Parlare di quinto posto era un errore. Ma il nono posto era alla nostra portata, ma le cose non sono andate nel modo giusto. Per me è stato un fallimento di numeri a livello sportivo. Non sono riuscito a far rendere al meglio certi calciatori come per me è consuetudine fare: mi riferisco ai vari Caccavallo, Falconieri e Baccolo. Il futuro? Devo avere un colloquio con la società. Se accetterei una conferma? Dipende, da tanti fattori. Tuttavia mi auguro che il Gubbio scelga un allenatore assai valido perchè quello del prossimo anno è un campionato competitivo al massimo: ci sarà da lottare!".

22 maggio 2014
Gubbio, città in ansia: dal 1998 nei professionisti, ora sono a rischio. Occorre ricompattare...

Dopo l'ultimo Cda dove mancavano due elementi cardine come Sauro Notari e Filippo Barbetti, si è entrati in uno stato di agitazione e in città non si parla d'altro. Si pensa al futuro del Gubbio e tutta la tifoseria è in ansia. Al momento restano soli il presidente Marco Fioriti e il vicepresidente Rodolfo Mencarelli. Per questo motivo ci saranno ulteriori tentativi per ricompattare le fila e non è escluso che entro fino mese venga convocato un nuovo Cda per ricucire qualche dissapore che si è creato proprio all'interno della società. É chiaro che nessuno si sarebbe mai aspettato una involuzione così negativa a questo punto della stagione, anche perchè il campionato si è appena concluso e il tempo stringe: si deve programmare la prossima stagione che è alle porte. Se esistono dei malumori interni, crediamo che un colloquio chiarificatore va fatto quanto prima. Ne vale il futuro del Gubbio. Il professionismo in questa città dura dal 1998, quando con sudore è stata riconquistata una serie C2 che si era perduta nel 1992. Dopo 16 anni di professionismo, ora si fa concreta la possibilità che il Gubbio possa tornare nei dilettanti. Sarebbe una tragedia inestimabile in una città che tra l'altro è già martoriata da una crisi economica che non ha precedenti e di conseguenza influisce anche sul mondo del calcio. Perdere il professionismo sarebbe un dramma anche perchè tutti sanno poi quanto è difficile risalire nel calcio che conta. In questa situazione di incertezza, ovviamente si è arenato il discorso dell'allenatore da scegliere. Resta in cima alla lista sempre Fulvio Pea, ma arriverà solo se ci sono i presupposti per costruire una squadra all'altezza della situazione. Oltretutto Pea è un allenatore stimato, pertanto è entrato nel mirino di diverse squadre, tra cui il Monza, anche se la società brianzola sta accarezzando il sogno di tesserare Rino Gattuso, ex centrocampista del Milan, reduce dalla sfortunata esperienza da allenatore a Palermo. Parlando di mercato, il neopromosso Perugia si è messo in moto per potersi aggiudicare un ex calciatore rossoblù: si tratta di Andrey Galabinov, attaccante bulgaro, che d'altronde sta disputando un'ottima stagione con la maglia dell'Avellino in serie B. Lo stesso Perugia sfruttando l'asse Hellas Verona sarebbe sulle tracce anche di Daniele Ragatzu (giocava con il Gubbio in serie B). Mentre un altro ex rossoblù, Alessandro Marotta, lascia Grosseto: tornerà a Bari ma piace all'Ascoli.

21 maggio 2014
Gubbio, in gioco il futuro: Barbetti e Notari non presenti al Cda. Pea, un contatto c'è stato

Quando le cose si complicano e la strada diventa tutta in salita. Nel Cda in programma martedì sera 20 maggio non si sono presentati due elementi cardine: Sauro Notari, che finora ha ricoperto la carica di vicepresidente, e Filippo Barbetti, accreditato per entrare in società in pianta stabile. Due assenze pesanti perchè a questo punto la situazione diventa piuttosto difficile: infatti se le cose rimangono così potrebbero rimanere solo in due a dirigere la società eugubina: ovvero Marco Fioriti (attuale presidente) e Rodolfo Mencarelli (attuale vicepresidente). Mentre Giancarlo Brugnoni (è stato vicepresidente) si è fatto da parte ormai già da tempo. Non c'è altro da aggiungere: adesso è in gioco il futuro del Gubbio e dei colori rossoblù. Adesso il rischio è alto, c'è la massima allerta, anche se ci si augura che ci sia un ripensamento da coloro che hanno disertato l'ultimo Cda, con la speranza che le cose si aggiustano nel più breve tempo possibile e che venga convocato in tempi brevi un altro Cda per ricompattare le fila. Lo scrivevamo tempo fa su un editoriale nel nostro sito: adesso più che mai serve unità di intenti. Ma noi lo scrivevamo con il cuore in mano (e forse qualcuno ci ha snobbato): ritornare nei dilettanti con la velocità della luce è un attimo, basta poco, complice anche una crisi economica generalizzata che sta devastando il nostro paese in lungo e in largo. La questione allenatore: un contatto tra Fulvio Pea e il Gubbio c'è stato. Un breve colloquio tra il tecnico lombardo e il direttore sportivo Stefano Giammarioli si è verificato circa un mese fa. Tuttavia Fulvio Pea è entrato nel mirino anche di altre squadre, tra cui il Monza dove gioca Marco Briganti (ex capitano rossoblù). Ma la situazione del tecnico è in stand by.

20 maggio 2014
E il papabile identikit del nuovo allenatore è... Fulvio Pea. É un motivatore per i giovani

L'identikit del possibile allenatore? Porta il nome di Fulvio Pea, ed è un vecchio pallino della società eugubina. Il tecnico di Casalpusterlengo ha lavorato per diversi anni nello staff di Gigi Simoni prima in Bulgaria con il Cska Sofia e poi con Ancona, Napoli, Siena e Lucchese. Nel 2005 diventa allenatore della Lucchese quando Gigi Simoni diventa il direttore tecnico della squadra rossonera. Allena poi la Primavera della Sampdoria dove vince lo scudetto e poi la Primavera dell'Inter dove vince il Torneo di Viareggio. Inizia di seguito la sua carriera in serie B prima sulla panchina del Sassuolo, Padova e ultimamente alla Juve Stabia (esonerato il 22 febbraio 2014). Il nome di Fulvio Pea era stato accostato al Gubbio nell'estate 2011 quando i rossoblù salirono in serie B, ma poi non si fece nulla (e infatti il 10 giugno 2011 il trainer lombardo accettò l'offerta del Sassuolo). Il Gubbio vuole puntare sui giovani e proprio per questo motivo Fulvio Pea sarebbe l'uomo ideale per lavorare proprio sui giovani, visto il curriculum (appena citato) e perchè viene considerato un grande motivatore. Ovviamente è un nome che circola e ancora non c'è nulla di certo. Bisognerà vedere inoltre se Pea accetterà le condizioni del Gubbio, anche se esiste un grande legame con il direttore sportivo Stefano Giammarioli (si conoscono da tempo): quest'ultima condizione potrebbe favorire e non poco l'approdo in rossoblù dell'ex tecnico della Juve Stabia. Tuttavia è tutto da vedere e bisognerà aspettare notizie certe in merito. Come del resto bisognerà aspettare notizie certe anche dal fronte societario. C'è da capire quali saranno le cariche dirigenziali dalla prossima stagione: praticamente certa la conferma di Marco Fioriti come presidente (manca però l'ufficialità) come sembra piuttosto certa la carica di vicepresidente per Rodolfo Mencarelli. Per il resto è tutto da vedere: ad esempio Sauro Notari potrebbe essere confermato come vicepresidente ma non nasconde l'idea di essere più partecipe nelle questioni decisionali (in pratica vuole un ruolo di primo piano). Lo stesso discorso dicasi di Filippo Barbetti che sembrava orientato ad entrare in pianta stabile in società, ma la situazione al momento si è arenata in una fase di stand by. Cruciale sarà il Cda di martedì sera per sciogliere tanti nodi. Come ci sarà da sciogliere il nodo della sinergia con il Parma, che ha strappato al fotofinish la qualificazione in Europa League: bisognerà sapere quale sarà in concreto quantitativamente (in soldi) e qualitativamente (in calciatori) l'apporto della società ducale nella prossima stagione. Solo di conseguenza si può programmare la fase di mercato estiva: una patata bollente (questa) che si trova nelle mani del direttore sportivo Stefano Giammarioli, da anni in stretta collaborazione con l'amministratore delegato Pietro Leonardi.

19 maggio 2014
L'allenatore: Roselli verso l'addio. La società: la settimana decisiva per le cariche nel Cda

Dopo la notizia extracalcistica uscita sabato (vedasi precedente news), in casa Gubbio si cerca di preparare il futuro. In primo luogo tiene banco la scelta dell'allenatore. Ancora non c'è niente di certo, ma con ogni probabilità il tecnico Giorgio Roselli (insieme al suo vice Massimo Roscini) non sarà più l'allenatore del Gubbio: il trainer umbro era arrivato sulla panchina rossoblù a gennaio dopo la sconfitta interna contro il Perugia quando fu esonerato il tecnico Cristian Bucchi. La società puntava ai playoff ma non sono stati raggiunti: questo è uno dei tanti motivi della possibile non riconferma di Roselli. E il Gubbio si sta guardando intorno e non è escluso che a breve termine venga fuori il nome del nuovo allenatore. Altro nodo da sciogliere, la situazione societaria. Infatti in settimana è previsto un incontro decisivo tra i soci in un Cda così importante perchè dovrà essere delineato il futuro del Gubbio per la stagione 2014-2015. Tuttavia appare scontata la conferma nella carica di presidente di Marco Fioriti e di Rodolfo Mencarelli nel ruolo di vicepresidente. Stesso discorso per Sauro Notari che dovrebbe così di nuovo ricoprire la carica di vice presidente, salvo sorprese. Mentre ancora è tutta da definire l'entrata di Filippo Barbetti come vicepresidente: non è così scontato infatti che l'attuale presidente dell'Atletico Gubbio entri in pianta stabile in società: insomma non è escluso che continui a dare un suo contributo al sodalizio rossoblù senza però ricoprire un ruolo importante in società. In pratica bisogna aspettare il prossimo Cda per saperne di più: per ora non ci resta che attendere. Intanto si sono giocati i playoff, le semifinali di andata. Nel pomeriggio di domenica il Frosinone ha pareggiato per 0-0 a Pisa. Mentre in notturna, il Lecce ha pareggiato in trasferta sul campo del Benevento per 1-1: vantaggio leccese con una rete su punizione di Miccoli al 39' e pareggio nella ripresa di Mancosu al 64' con un colpo di testa volante in area. Le partite di ritorno si giocheranno domenica prossima a Frosinone e a Lecce.
Playoff: Semifinale andata:
Pisa - Frosinone 0-0
Benevento - Lecce
1-1
39' Miccoli (L), 64' Mancosu (B)

17 maggio 2014
Una notizia extracalcistica scuote l'ambiente: indagini in corso e il comunicato della società

Notizia extracalcistica che scuote l'ambiente rossoblù. Notizia che è stata pubblicata sabato mattina da un quotidiano regionale con questo titolo: «Stupefacenti in auto per tre». E nel sottotitolo viene così scritto: «Sono calciatori rossoblù che ora dovranno rispondere di detenzione di droga rinvenuta in una quantità per uso personale. Ritirata una patente». In serata c'è stato subito un comunicato stampa da parte della società del Gubbio (di sabato 17 maggio delle ore 17:49) che specifica quanto segue: «La società dell'A.S. Gubbio 1910 ha appreso con sorpresa e rammarico l'indiscrezione circa la segnalazione alla Prefettura di Perugia di tre tesserati. In attesa di riscontri più dettagliatti si ricorda altresì che nei vari controlli antidoping occorsi durante il campionato, mai alcun atleta è risultato positivo. La società sta seguendo il lavoro della magistratura, riponendo in essa fiducia, ma dalle prime verifiche sembrerebbe nulla di particolarmente grave». Sull'inchiesta viene mantenuto il massimo riserbo. La situazione è molto delicata. Tuttavia lo scenario che va delineandosi è che gli inquirenti si stanno impegnando a condurre approfonditi e accurati accertamenti a 360 gradi.

16 maggio 2014
Gubbio proiettato verso il futuro: i primi tentativi di conferme; molti calciatori verso l'addio

Come sarà il Gubbio del futuro. Per ora sono solo supposizioni, prima del CdA che è previsto per il 20 maggio dove si dovrebbe delineare il prossimo assetto societario. Tuttavia si proverà in tutti i modi a tenere la spina dorsale. E si partirà dal portiere. Matteo Pisseri potrebbe restare, ma dipenderà da due fattori: prima bisogna vedere se avrà richieste di categoria superiore; in secondo luogo poi bisognerà vedere se il Parma (proprietario del cartellino) lo concederà di nuovo al Gubbio. Di conseguenza si guarderà l'assetto difensivo: da verificare una possibile conferma di Laezza, Tartaglia e il giovane Procacci (tutti di proprietà del Parma). Mentre sembra scontata la partenza di Bartolucci (della vecchia guardia), Giallombardo e Radi. Gianmarco Ferrari è in comproprietà tra Gubbio eParma: la società del Gubbio cercherà di monetizzare la valorizzazione del calciatore che sembra destinato verso la serie B. A centrocampo bisogna vedere che fine faranno Sarr e Addae (sempre di proprietà del Parma); verso l'addio Baccolo, Moroni e Boisfer. Da definire cosa farà Nicola Malaccari, in comproprietà tra Atalanta e il Gubbio. In attacco sarà rivoluzione. Molto probabile infatti la partenza di Caccavallo, Falconieri, Falzerano e Schetter. Sarà molto importante il rinnovo della collaborazione con il Parma che tuttavia non avrà la stessa levatura della passata stagione. L'anno scorso ha fruttato nelle casse del Gubbio (con l'impiego dei calciatori di proprietà della società ducale) una valorizzazione pari a un milione e 500mila euro. Secondo alcune indiscrezioni quest'anno è previsto un drastico ridimensionamento: si parla di circa 500mila o 600mila di valorizzazione, ma non è così scontato (per ora sono solo voci, in attesa delle prime notizie ufficiali). Insomma, il futuro è dietro l'angolo ma ancora non c'è proprio niente di concreto. Super Coppa di Lega Pro. Vince il Perugia nella gara di ritorno giocata giovedì sera 15 maggio: 3 a 1 contro contro la Virtus Entella: sblocca Insigne (45'), pari di Troiano (48'), poi i grifoni dilagano con Filipe (65') e Henty (85'). Super Coppa quindi che va al Perugia del trainer Camplone. In giornata è giunta anche la notizia che il patron biancorosso Massimiliano Santopadre ha rinnovato il contratto all'allenatore Andrea Camplone e pertanto sarà il trainer dei grifoni anche in serie B.

14 maggio 2014
Magrini: "Gubbio e la festa: ce la sentivamo dentro. Il Gubbio poteva fare di più e la piazza..."

Intervista con l'allenatore Lamberto Magrini, di Magione, ex trainer di Grosseto e Foligno, ex calciatore del Gubbio di fine anni '80. Poniamo la prima domanda: che idea si è fatto del Gubbio di quest'anno? "Di certo dal di fuori non è facile giudicare. A mio avviso però credo che questa squadra poteva fare di più. Credo che almeno doveva lottare fino alla fine per rientrare nei playoff". Tutto ciò significa che la squadra era da playoff? "Guardando i valori del Pontedera o di altre contendenti, sicuramente il Gubbio poteva giocarsi i playoff visto che bastava piazzarsi al nono posto. Penso che poteva tranquillamente lottarsela con le altre". Tuttavia è stata una stagione un po' particolare: un esonero dell'allenatore, poi tanti infortuni e squalifiche. Tutto questo può avere influito negativamente? "Di certo non è normale che succedono queste cose: onestamente si è esagerato con questi infortuni e squalifiche. Però già era capitato nella passata stagione (era Sottil ndr): c'erano stati infortuni a catena dove d'altronde c'era stato un periodo dove mancavano quei quattro, cinque o sei ragazzi tutte le domeniche. Quest'anno in più ci sono state troppe squalifiche: sicuramente tutto ciò ha condizionato il cammino della squadra. In poche parole ha rovinato un po' il campionato". Parliamo del passato: Magrini ha giocato nel Gubbio a fine anni '80, nel periodo in cui il Gubbio vinse il famoso spareggio datato 17 maggio 1987 a Perugia contro il Poggibonsi davanti a ventimila persone. Ci ricordiamo che all'epoca per caricare la squadra, Landi, allora allenatore del Gubbio, vi portò il 15 maggio ad assistere alla Festa dei Ceri. Magrini cosa ci può dire? "Sono passati 27 anni e sinceramente non mi ricordo molto bene l'episodio. Tuttavia sentivamo molto la Festa dei Ceri. E mi ricordo un episodio: l'anno prima dovevamo fare lo spareggio a Senigallia contro Pesaro e Riccione, e ci trovavamo in ritiro: i ragazzi di Gubbio, ovvero Francioni e Brugnoni, ci raggiunsero la sera del 15 maggio dopo la corsa perchè avevano un permesso speciale. Questa è una festa che se cominci a viverla ti trasmette tanto dentro, anche se non sei di Gubbio: ti fa partecipe". Di quegli anni cosa si porta dietro Magrini? "Una premessa: a Livorno ho giocato davanti a tanti tifosi (20000 spettatori a partita e 4500 abbonati): era una piazza al di fuori della categoria. Ma calcisticamente parlando Gubbio mi è rimasta sempre nel cuore: cinque anni indimenticabili dove abbiamo raccolto degli ottimi risultati. C'era una società molto seria: non abbiamo mai chiesto lo stipendio. C'era il segretario Cecchetti che ci diceva puntualmente: passate in sede e questo la dice lunga. Non ci mancava nulla e c'era una grande organizzazione: potevamo dormire o mangiare a Gubbio ed era sempre tutto spesato. Ho un ricordo positivo al massimo". La piazza di Gubbio ha vissuto un anno di serie B: la tifoseria la merita? "Si può fare bene la serie B perchè c'è tutto. C'è un impianto (il Barbetti ndr) stupendo, c'è una tifoseria che ti segue sempre. Non ci saranno diecimila o ventimila spettatori, ma avere sempre quei 4000 o 5000 spettatori che c'erano in serie B è piacevole. Gubbio ha una cornice di pubblico importante. Capisco che adesso ci sono delle difficoltà, ma una vera società e dei veri dirigenti vengono fuori proprio quando ci sono le difficoltà". Ultima domanda: le piacerebbe di allenare il Gubbio? "Abito vicino a Perugia e potrei dire: allenerei il Perugia. Però il mio desiderio più grande è allenare il Gubbio perchè mi rivedo in questa città caratterialmente e avrei le motivazioni giuste. Perciò senza nessun timore non nego che se mi dovessero chiamare verrei su di corsa. Lo dico: sono convinto di fare bene a Gubbio perchè lo desidero in modo particolare".

13 maggio 2014
Tanti ex rossoblù fanno la differenza in A e in B. E intanto da Gubbio persiste il silenzio...

Tanti ex rossoblù fanno la differenza. Il centrocampista Francesco Magnanelli, capitano del Sassuolo, raggiunge lo storico traguardo della salvezza con la formazione neroverde in serie A, che è allenata da Eusebio Di Francesco (papà di Federico, che ha militato nel Gubbio in questa stagione ma poi è stato ceduto a gennaio). L'attaccante Juan Inacio Gomez Taleb con la maglia dell'Hellas Verona, che si trova all'ottavo posto in classifica in serie A (in coabitazione con il Milan), è stato protagonista pure nella massima serie italiana (peccato solo un infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo per alcune domeniche). E guardate che articolo gli ha tributato il sito di informazione Calciomercato.com all'ex idolo dei rossoblù. In grande spolvero Christian Galano in serie B: splendida doppietta (due gol su punizione) con la maglia del Bari nella vittoria per 3-0 sulla Juve Stabia (si parla di un interessamento dell'Inter nei suoi confronti). Nella cadetteria stanno facendo bene anche Andrey Galabinov (a segno con l'Avellino nel 2-0 contro lo Spezia), Marcello Cottafava con il Latina e Marcel Buchel con la Virtus Lanciano. Senza dimenticare Eugenio Lamanna che difende la porta del Siena. In Lega Pro il grande protagonista è Ettore Marchi (eugubino doc) che con la maglia della Pro Vercelli è subito determinante nei playoff: pregevole doppietta nei quarti di finale nel girone A nel 3-0 inflitto al Feralpi Salò (durante la stagione con i piemontesi ha realizzato 13 reti). Intanto da Gubbio... persiste il silenzio più assoluto. Nessun accenno al futuro, nessuna informazione concreta sulla programmazione per la prossima stagione e il silenzio stampa prosegue nonostante il campionato del Gubbio è finito da oltre una settimana (e i calciatori e tutto lo staff sono già in vacanza da venerdì). É una situazione piuttosto esilarante, una vicenda che ha del surreale e del grottesco. Tuttavia alcune notizie di mercato cominciano a pervenire. L'allenatore Fulvio Pea, indicato come possibile arrivo a Gubbio, è vicino al Monza dove si trova l'ex capitano dei rossoblù Marco Briganti. Antonio Rizzolo, attuale aiuto tecnico dei rossoblù, potrebbe finire sulla panchina della Berretti del Gubbio perchè Renzo Tasso potrebbe finire al Perugia. Nel girone invece c'è un forte interessamento verso il tecnico Aldo Firicano: infatti piace ad Ascoli, Lucchese e Pistoiese (quest'ultime due appena promosse in Lega Pro unica). Mentre a Salerno si va verso la conferma sulla panchina granata di Angelo Gregucci, nonostante l'eliminazione dai playoff della Salernitana: si è qualificato il Frosinone vincendo per 2-0 ai quarti di finale.

12 maggio 2014
Un anno fa Sandreani appese le scarpette al chiodo. Volevamo intervistarlo, ma tutto tace!

Era il 12 maggio 2013, esattamente un anno fa. Si gioca l'ultima partita di campionato al "Barbetti" contro il Catanzaro. Si tratta dell'ultima partita di Alessandro Sandreani dopo undici anni esatti in maglia rossoblù e noi la ripercorriamo con delle immagini. Ci sarebbe piaciuto poterlo intervistare, ma continua il silenzio stampa che dura ormai dal 24 marzo (il campionato è finito, ma ancora tutto tace e bocche cucite). E allora ricordiamo Sandreani a modo nostro, con una carrellata di foto che sintetizzano la sua carriera in rossoblù, compreso i suoi due magnifici gol all'Hellas Verona nell'anno magico della cavalcata verso la serie B. Ora Alessandro Sandreani ricopre il ruolo di Direttore Tecnico dei rossoblù: in pratica una volta appese le scarpette al chiodo, si è messo subito a lavorare per la Gubbio Calcio in un altro ruolo, senz'altro più difficile e importante. Come dire: quei colori rosso e blù restano sempre appiccicati sulla pelle. Intanto si sono giocati i quarti di finale dei playoff e non sono mancate le sorprese (l'ammissione alle semifinali era diretta). Ebbene, il Benevento vince a Catanzaro per 2-1: in vantaggio gli ospiti con Melara (15'), pareggio momentaneo di Germinale (38'); ad un quarto d'ora dalla fine (74') Padella regala la qualificazione ai campani. Altra sorpresa: il Pisa vince a L'Aquila per 1-0 grazie alla rete al fotofinish di Goldaniga (88'). Il Lecce passa il turno ma soffre fino alla fine perchè riesce a superare il Pontedera solo dopo i caldi di rigore. Partita che è terminata 0-0 sia durante i novanta minuti regolamentari, sia durante i tempi supplementari. Ci sono voluti 16 calci di rigore per dare la sentenza definitiva: errore decisivo dal dischetto di Pastore mentre subito dopo il difensore giallorosso Abruzzese non sbaglia. Il Frosinone invece supera in serata la Salernitana per 2-0 con le reti di Paganini (79') e Carlini (82'). Così domenica prossima si giocano le semifinali dei playoff: il Benevento ospiterà il Lecce mentre il Frosinone farà visita al Pisa. Si è giocata pure la Super Coppa: il Perugia pareggia in trasferta con la Virtus Entella: in vantaggio gli umbri con Nicco, pareggio dei liguri con Torromino. Giovedì (15 maggio, ore 20:45) è prevista la gara di ritorno.
Playoff: Quarti di Finale (qualificazione diretta):
Frosinone - Salernitana
2-0
79' Paganini (F), 82' Carlini (F)
Lecce - Pontedera
8-7 (dopo i rigori; dopo i 90 minuti e tempi supplementari era 0-0)
Catanzaro - Benevento
1-2
15' Melara (B), 38' Germinale (C), 74' Padella (B)
L'Aquila - Pisa
0-1
88' Goldaniga (P)

11 maggio 2014
La società si "sfoga" con un lungo e duro comunicato. Ecco cosa scrive l'A.S. Gubbio 1910...

Dopo tanto silenzio e un silenzio stampa che non sembra avere mai fine (dura ormai dal 24 marzo), la società della Gubbio Calcio si "sfoga" con un lungo comunicato stampa. Lo pubblichiamo in maniera integrale. Ecco cosa scrive l'A.S. Gubbio 1910 in data 10 maggio 2014 (delle ore 18:01): «A stagione conclusa ci sembra opportuno e necessario esprimere alcune considerazioni. Questa società ha sempre privilegiato la massima partecipazione di chiunque avesse avuto a cuore le sorti dei colori rossoblù. Questa Società ha sempre cercato la collaborazione di persone di buona volontà, disposti a sedersi intorno a un tavolo, disponibili a creare sinergie di intenti, di volontà, di professionalità, di passione. In otto stagioni si sono fatte cose buone, cose ottime, ma anche cose meno buone. Questa Società ha vinto due campionati, ha sfiorato altri successi, ha conquistato salvezze sofferte e difficili, ma ha anche subito una retrocessione. Questa Società è stata capace di esaltare allenatori e giocatori, lanciandoli nel mondo del calcio che conta, così come è stata spinta da giocatori e tecnici, al contempo, nello stesso calcio che conta. Vincenzo Torrente è un esempio: arrivato a Gubbio con esperienze di panchina nel settore giovanile, si è cucito due primati sulla sua giovane carriera raggiungendo un grande club di serie B. Un esempio per tutti: Juanito Gomez, scartato da tutti, a Gubbio è risorto, si è rigenerato ed ora lo ammiriamo perché gioca in serie A. Ma questa Società è stata capace anche di tanti esoneri, il cui elenco ora sarebbe esercizio stucchevole e infruttuoso. Tutti noi sappiamo bene come sono andate le cose. Probabilmente rifarebbe anche le scelte fatte, dato per scontato che quello che si è fatto lo si è fatto solo ed unicamente per il bene del Gubbio. Oggi, riguardando dietro le spalle, questa Società ammette che sono stati fatti errori, anche gravi, ma non cerca alibi, scuse e giustificazioni di sorta, forte dell’onestà che ha sempre caratterizzato l’impegno in seno al Gubbio. Se qualche scelta impopolare è stata fatta ciò è accaduto perché in quel momento probabilmente era la cosa più giusta da fare. Questa Società ha dovuto combattere mille battaglie, con impegni finanziari anche notevoli per una realtà come quella eugubina, anche da parte di chi non ha avuto rimpianti nel coinvolgere anche le proprie aziende. Questa Società ha spesso seguito il cuore piuttosto che agire con freddo ragionamento, ma nonostante fosse messa sovente a dura prova, ha sempre trovato la forza di reagire, di rimboccarsi le maniche e di ripartire. Oggi, dopo otto anni, affiora della stanchezza di qualcuno, fisica per le battaglie combattute, mentale perché ci si accorge che il mondo intorno a noi è cambiato. Questa Società è stata fischiata, offesa, verbalmente aggredita, ma è andata avanti lo stesso, solo e soprattutto per il bene del Gubbio. Se si vuol tracciare un bilancio i numeri ci consolano. Dalla C2 in cui eravamo questa struttura ha vinto due campionati, ha militato un anno in serie B, è ritornata in Prima Divisione. Una categoria, bisogna ricordarlo bene, che quando militavamo in C2 sembrava un sogno. Ora che ce l’abbiamo sembra cosa da niente o da poco, sembra un giocattolo vecchio che non ci piace più. Eppure basterebbe pensare che il prossimo anno, in questa serie C che adesso fa storcere la bocca quasi fosse un piatto freddo o poco riscaldato, giocheranno, insieme a noi, squadre importanti, squadre di capoluoghi di provincia o di regione, squadre con una storia alle spalle forse anche migliore della nostra. Si percepisce solo malcontento, musi lunghi nella migliore delle ipotesi, cattiveria, malignità, minacce e offese nella maggior parte delle situazioni. Allora, forse, è questa Società che non piace più, e non la categoria. Gli adempimenti federali sono stati integralmente rispettati. La stagione, da qui al 30 Giugno, ha le risorse necessarie per concludere il proprio percorso stagionale. Questa Società, con Marco Fioriti in testa, può anche lasciare. Questa Società può riconsegnare la chiave al sindaco o a qualcun altro al suo posto. Se è questo quello che si aspettano, o che sperano i tifosi eugubini, questo verrà attuato. Forse il problema è che all’orizzonte non appaiono né investitori, né seri compratori, ma i soliti: i Consiglieri Mencarelli, Notari, Barbetti e pochi altri amici. Ma non ci sembra assolutamente corretto, lasciare a nessuno, perché è da vigliacchi abbandonare il vascello quando il mare fa paura e può affondarti. Se questa Società fosse certa che lasciando il palcoscenico il Gubbio tornasse in serie B, abbandonerebbe di corsa!! Si rende necessaria, quindi, una profonda riflessione. Ognuno, nel calcio, come nella vita, ha la fortuna, o la sfortuna, di avere due popoli: ma nessuno di noi ha intenzione di tradire gli altri, quei pochi, o quei tanti, per i quali questa Società è stimata e per i quali è stato un onore combattere per portare il nostro Gubbio dove negli ultimi tempi non era mai arrivato».

09 maggio 2014
Il futuro del Gubbio passa dal prossimo CdA. Le idee al vaglio. E Radi e Moroni si operano

Il futuro del Gubbio passa dal Consiglio Direttivo dell'A.S. Gubbio 1910 che si terrà con ogni probabilità la prossima settimana. Dopo alcuni incontri ancora non c'è niente di certo. Solo notizie frammentarie, con alcune ipotesi al vaglio. Tuttavia, salvo delle sorprese dell'ultimo momento, appare scontata la conferma come presidente di Marco Fioriti. Ma si pensa anche ad una possibile rotazione. C'è pure la supposizione che ci potrebbe essere anche un tandem alla presidenza, cioè Fioriti insieme all'attuale vicepresidente Rodolfo Mencarelli. É ovvio che al momento sono solo teorie. Sauro Notari tuttavia dovrebbe essere confermato nel ruolo sempre come vicepresidente. Mentre ci potrebbe essere la new entry di Filippo Barbetti (ora presidente dell'Atletico Gubbio) sempre come vicepresidente. Poi, per il resto appare indiscutibile la conferma di Giuseppe Pannacci come Direttore generale. Al momento il condizionale è d'obbligo finchè non abbiamo a disposizione notizie certe. E lo stesso discorso vale quando si affronta la questione della sinergia con il Parma: infatti è da pianificare (e quindi da capire con certezza) quale sarà il contributo della società ducale nei confronti dei colori rossoblù. Pertanto, dopodichè si potrà partire nella progettazione della prossima stagione e quindi iniziare con le strategie di mercato. Anche altre società stanno pensando di fare delle sinergie simili con squadre di serie A: il Prato con la Fiorentina e la Pistoiese (neopromossa in Lega Pro) con la Roma. Ma tornando in casa Gubbio, per ora la questione è tutta in alto mare perchè prima (come dicevamo) vanno sciolti alcuni nodi predominanti. Intanto non finisce qui la stagione "disgraziata" di questo Gubbio. Infatti altri due calciatori hanno riportato dei problemi fisici: Michele Moroni e Alessandro Radi hanno un problema al menisco: per entrambi si prevede l'intervento chirurgico. Intanto domenica prossima sono previsti i playoff. Sarà una partita secca e si tratta dei quarti di finale. Si gioca Frosinone-Salernitana (in diretta Raisport ore 21), Lecce-Pontedera (ore 16), Catanzaro-Benevento (ore 16) e L'Aquila-Pisa (ore 16). La semifinale di andata si giocherà il 18 maggio mentre quella di ritorno il 25 maggio. La finale prevede due turni: andata il 1 giugno e il ritorno il 7 giugno. Il Perugia invece è già in serie B (nel girone B).

08 maggio 2014
Da quel magico 8 maggio, alcuni possibili addii: Boisfer e Bartolucci. Ferrari il più presente

Tutti si ricordano quell'8 maggio di tre anni fa esatti, quando il Gubbio conquistò la serie B battendo allora la Paganese per 3-1 in uno stadio stracolmo con le reti di Boisfer e doppietta di Gomez Taleb, un giorno storico per il calcio eugubino. A distanza di tre anni, alcuni calciatori che erano presenti in quella giornata potrebbero lasciare Gubbio. In primis parliamo proprio di Rodrigue Boisfer che conquistò con Torrente due promozioni di fila e la gara di Pontedera di domenica scorsa potrebbe essere stata l'ultima presenza in rossoblù. Lo stesso discorso vale per Giovanni Bartolucci, anch'egli in campo in quella partita magica dell'8 maggio 2011 (entrato solo nella ripresa a Pontedera). Per entrambi si potrebbe profilare un addio. Ma di quella formazione scesa in campo con la Paganese, che fine hanno fatto tutti gli altri calciatori? Lamanna gioca con il Siena. Alcibiade gioca con l'Honved Budapest in Ungheria. Caracciolo è alla Cremonese. Briganti a Monza. Galano è a Bari in B mentre Gomez Taleb è in serie A con l'Hellas Verona. Raggio Garibaldi è alla Virtus Entella (che è approdata per la prima volta nella sua storia in serie B) e Daud è all'Honved di Budapest. Senza dimenticare (ci pare ovvio) Sandreani che ricopre attualmente il ruolo di Direttore Tecnico proprio con il Gubbio. Per il resto ricordiamo Borghese (in Svizzera con il Lugano), Farina (in Inghilterra con l'Aston Villa come coach delle giovanili ed ora divenuto nuovo consigliere del settore giovanile e di quello scolastico della Figc), Bazzoffia (in Slovenia con la Nova Gorica), Donnarumma (in B con il Cittadella) e Suciu alla Juve Stabia. Statistica: il più presente della stagione 2013-2014 è il difensore Gianmarco Ferrari con 30 presenze e 2712 minuti giocati. Segue il portiere Matteo Pisseri con 29 presenze e 2552 minuti giocati. Al terzo posto Giovanni Bartolucci con 28 presenze e 2407 minuti giocati. Quarto posto per un altro difensore, Angelo Tartaglia: 27 presenze e 2235 minuti giocati. Il meno utilizzato il giovane attaccante Christian Damiano: 2 presenze e 5 minuti giocati. In tutta la stagione sono stati utilizzati 36 calciatori diversi (una marea!). Notiziario. La squadra di Roselli è tornata ad allenarsi di mercoledì e chiuderà gli allenamenti venerdì prossimo. Salvo imprevisti, poi ci sarà il rompete delle righe. Con la speranza (poi) che finisca il silenzio stampa globale che dura ormai dal 24 marzo (è un record nazionale!). Anche se poi non viene rispettato fino in fondo visto che c'è chi ha parlato sui giornali (quotidiani) oppure è stato ospite in tv infrangendo le più logiche regole elementari. La legge 150 del 2000 che riguarda la comunicazione parla chiaro. E ognuno tragga le proprie conclusioni.

07 maggio 2014
Borghese: "Eravamo una macchina da guerra. Un peccato non proseguire poi in serie B..."

Si avvicina l'8 maggio, una data storica per il calcio eugubino perchè l'8 maggio 2011 ricorda il giorno della promozione in serie B. Tra i protagonisti di quella magica cavalcata c'era il difensore centrale Martino Borghese. Dopo Gubbio è stato in serie B a Bari e a La Spezia, ed ora si trova in Svizzera perchè gioca con il Lugano. Ebbene, Borghese come ricorda quella fantastica giornata? "Fu proprio una giornata pazzesca. Quel giorno ho vissuto la partita da fuori (perchè squalificato ndr) con i tifosi in curva già quattro ore prima di quella gara. Al triplice fischio è esplosa una grande gioia e mi sono scese le lacrime dagli occhi senza freni. Ma soprattutto mi ricordo un gruppo favoloso: difficile trovare nel calcio un gruppo così. E non vi nascondo che ho tanta nostalgia: tornerei indietro nel tempo per rivivere tutti quei momenti". Borghese, da difensore, ha segnato 6 reti con la maglia rossoblù (più di Falconieri quest'anno che è il cannoniere del Gubbio attuale). Il gol più bello che ricorda? "Di sicuro contro lo Spezia: all'andata ero caduto in quell'infortunio dell'espulsione e nel ritorno avevo voglia di scusarmi con tutti e verso i miei compagni. L'unico modo era segnare un gol". Borghese ha parlato di un grande gruppo. Domanda: se lo stesso gruppo (insieme a Torrente) fosse rimasto anche l'anno dopo, il Gubbio si poteva salvare in serie B? "Sicuramente sì. Poi quando mi sono trasferito a Bari ne abbiamo parlato con Torrente e con Lamanna. Devo dire inoltre che grazie al Gubbio ho realizzato il mio sogno di calcare i campi della cadetteria. E visto come sono andate le cose proprio a Bari, ho capito che in serie B la differenza la fa proprio il gruppo, un gruppo importante e non tanto la qualità dei calciatori singoli. Conta un ambiente tutto unito. In quell'anno a Gubbio eravamo veramente una macchina da guerra: c'erano 18 calciatori (panchina compresa) che entravano in campo solo per la vittoria. Addirittura mi ricordo che prima di ogni partita ci abbracciavamo. E mi ricordo ad esempio un calciatore come Nazzani che entrava dalla panchina e poi giocava come se giocasse in Champions League. Perciò sono convinto che si poteva fare bene sicuramente pure in serie B. E questo per me è stato un grande dispiacere". Perciò non confermare quel gruppo è stato il più grande errore di quella stagione? "Secondo me si è badato un po' troppo al risparmio. Ma questa scelta a mio avviso si è rivelata un boomerang. Tuttavia sono errori normali di una società e di una squadra che non aveva mai raggiunto un qualcosa di simile. Non dimentichiamoci che abbiamo raggiunto un qualcosa di storico". Ma la piazza se la meritava la serie B? "Assolutamente sì. L'ho notato pure in serie B quando sono venuto a giocare a Gubbio con la maglia del Bari. E poi ho visto in tv la partita del Gubbio di Gigi Simoni contro il Torino (poi vinta): in quella occasione mi sono subito ricordato quello stadio Pietro Barbetti che era proprio una bolgia. Ribadisco, dispiace perchè Gubbio vive di valori sani e belli, e questi valori vengono tramandati anche nel calcio". L'anno scorso Martino Borghese è ritornato a Gubbio per vivere la Festa dei Ceri del 15 maggio. Succederà anche quest'anno? "Sì, certo. Sono tre anni che vengo sempre a Gubbio per i Ceri: ho parlato con il mio amico Roberto Minelli e ci stiamo organizzando sulle date precise. Il mio calendario sportivo a Lugano finisce il 17 maggio e vediamo come posso fare". Borghese ci tiene a mandare alcuni saluti: "Per prima cosa voglio salutare tutti, tutta la gente di Gubbio. E un saluto particolare ad Alessandro Sandreani, il nostro cap (capitano ndr). E poi vorrei aggiungere una cosa: non si sa mai nella vita, potrei anche tornare un giorno...".

06 maggio 2014
L'editoriale. L'ultima recita con sconfitta (prima della rivoluzione). E il Perugia va in serie B

L'ultima recita prima della rivoluzione (con sconfitta). A Pontedera finisce per il Gubbio un campionato pieno di contraddizioni, avaro di emozioni, condito da situazioni anomale (vedasi un silenzio stampa prolungato che non ha precedenti). E nell'ultima gara è arrivato un 3-1 secco: l'emblema di una annata da dimenticare in fretta. E si deve partire subito per programmare il futuro, senza commettere quei tanti errori commessi negli ultimi anni. Ma quando si parla di futuro escono fuori tanti punti interrogativi. Che tipo di programmazione ci sarà il prossimo anno? Che tipo di apporto avrà il Parma per la stagione 2014-2015 in un campionato tutto nuovo come la Lega Pro unica? La società sarà sempre la stessa o ci saranno nuovi innesti? E quanti calciatori resteranno (in scadenza di contratto ci sono quasi tutti, tranne Malaccari che è in comproprietà tra l'Atalanta e il Gubbio) e chi se ne andrà? Con quale staff tecnico si andrà avanti? Tante domande che al momento non hanno una risposta precisa e ufficiale. E la piazza eugubina è in attesa perchè di concreto ancora non c'è nulla. Però servono notizie certe, non frammentarie. Tutto ciò crea inquietudine. Basta girare la città. Non passa un giorno, qualsiasi tifoso ci ferma e ci fa una domanda, che è semplice e sembra banale (ma non lo è): «Si sa niente del futuro e che fine facciamo?». Pertanto ci vuole chiarezza e la massima trasparenza. Però, con una premessa: bisogna metterci in testa che i momenti di gloria sono passati. Quella serie B persa in malo modo solo due anni fa ha lasciato degli strascichi. Si è passati purtroppo dalle "stelle alle stalle", detto in maniera spiccia. Si è perso l'entusiasmo, c'è disaffezione e rassegnazione. L'ambiente va ricompattato e va stimolato, con una programmazione ben precisa e fatta di poche parole (senza ricorrere a proclami inopportuni o frasi fuorvianti). E se da una parte c'è una città che vuole dimenticare in fretta questa stagione, in Umbria c'è un'altra piazza (molto importante) che ha riconquistato la serie B dopo ben nove anni di digiuno. Oltre alla Ternana, un'altra squadra umbra giocherà nella cadetteria. É chiaro che stiamo parlando del Perugia che ha battuto nell'ultima giornata il Frosinone (secondo) davanti ad uno stadio stracolmo: 19578 spettatori per la precisione (quasi duemila provenienti dal frusinate). E si profila un grande derby con i rivali (di sempre) della Ternana. In sala stampa non sono mancate le esternazioni di giubilo da parte dei diretti protagonisti e l'allenatore biancorosso Andrea Camplone è stato esplicito: "La partita giocata meglio nella stagione? Sicuramente quella di Gubbio (...)". Sembra chiaro che quel 5-0 rifilato al Gubbio allo stadio Pietro Barbetti rimarrà un risultato storico; di certo per Gubbio sarà ricordato come un giorno nero, tra i più neri della storia centenaria del calcio eugubino. Ma quando si vince un campionato c'è sempre un motivo: vince chi merita. Eloquenti sono state le frasi espresse da Gianluca Comotto: "Qui ho trovato un gruppo che difficilmente ho trovato da altre parti. Sono stato sempre convinto di centrare la serie B". Parole che ci sembra di conoscere. Ai tempi di Torrente quando il Gubbio vinceva (in casa e fuori) nella magica cavalcata verso la serie B affiorava sempre questa frase: "C'è un gruppo coeso". Come dire: si vince quando c'è unità di intenti, c'è un gruppo e c'è umiltà. Parole che stridono con una realtà (attuale) ben diversa. E un altro fattore che colpisce è questo: a Perugia la dirigenza ha avuto il coraggio di ammettere i propri errori. Il presidente Massimiliano Santopadre dopo la promozione in B ha detto: "Ho commesso io l'errore di esonerare Camplone. Poi l'ho ripreso, ho capito che avevo sbagliato e ci ha portato in serie B". Ecco, questa è una lezione che deve essere acquisita in casa Gubbio: proprio dagli errori (e basterebbe ammetterli) bisogna saper ripartire, con saggezza e la massima umiltà! (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)

04 maggio 2014
L'ultima giornata... con sconfitta. Il Pontedera vince (3-1). Gol della bandiera di Falconieri

Il Gubbio perde a Pontedera per 3-1. Prima azione degna di nota con Gonnelli che parte sulla destra e crossa in mezzo dove Arrighini gira di testa a rete: la palla scheggia la parte alta della traversa. Al 20' toscani in vantaggio: Grassi serve in profondità Arrighini e appena entrato in area calibra la palla sul piede destro e fa partire un diagonale preciso che si insacca nell'angolino a mezz'altezza: niente da fare per il portiere Gozzi (all'esordio in rossoblù). Al 29' arriva il raddoppio: corner lungo di Bartolomei, Grassi calcia al volo di sinistro dal limite da posizione molto decentrata (sulla traiettoria interviene un difensore rossoblù): la palla si impenna e con un pallonetto sorprende il portiere Gozzi. Nella ripresa c'è una grande occasione per Schetter che ruba palla al limite, entra in area ma solo davanti al portiere calcia a lato: il suo sinistro termina sull'esterno della rete. Un'occasione anche per il Pontedera con Settembrini che con un tiro di destro colpisce la traversa dal limite; sulla ribattuta calcia a botta sicura Arrighini ma Gozzi in tuffo riesce a deviare la palla in angolo con un prodigioso intervento. Al 72' c'è gloria anche per Pera che scarta mezza difesa eugubina al limite, entra in area e con un destro liftato fredda il portiere Gozzi in uscita: palla che si insacca a fil di palo. All' 89' il Gubbio accorcia le distanze con Falconieri che entra in area dal vertice sinistro e con un diagonale radente insacca la sfera proprio nell'angolino. Finisce così: 3-1 per il Pontedera. É l'epilogo di una stagione, di un'annata storta. Intanto abbiamo inserito le foto della partita tra Pontedera e Gubbio (14 immagini) che trovate nella sezione "fotogallery". Le foto sono di proprietà di Matteo Rossini grazie alla collaborazione di Settonce.
Tabellino: Pontedera - Gubbio (3-1):
Pontedera (4-4-2): Ricci; Regoli, Gonnelli, Gasbarro, Pastore; Luperini (77' Scicchitano), Pezzi, Bartolomei, Settembrini; Arrighini (58' Picone), Grassi (58' Pera). (A disp.: Bitozzi, Di Noia, Galli, Spada). All. Indiani.
Gubbio (4-3-1-2): Gozzi; Laezza, Tartaglia, Ferrari (46' Bartolucci), Procacci; Sarr, Boisfer, Benedetti (46' Malaccari); Addae; Falconieri, Schetter (57' Migliori). (A disp.: Bellucci, Giuliacci, Tomarelli, Spagnolo). All. Roselli.
Reti: 20' Arrighini (P), 29' Grassi (P), 72' Pera (P), 89' Falconieri (G).
Arbitro: Pierro di Nola (Lacalamaita di Bari e Marcolin di Schio). Ammoniti: Boisfer (G). Spettatori: 700 circa.
Risultati: Ultima Giornata - Prima Divisione - Girone - Lega Pro:
Ascoli - Nocerina
n.d. (3-0 a tavolino per l'Ascoli)
Barletta - Grosseto
1-1
22' Cicerelli (B), 29' Bombagi (G)
L'Aquila - Catanzaro
0-0
Paganese - Salernitana
1-0
61' Deli (P)
Perugia - Frosinone
1-0
18' Moscati (P)
Pontedera - Gubbio
3-1
20' Arrighini (P), 29' Grassi (P), 72' Pera (P), 89' Falconieri (G)
Prato - Benevento
3-3
39' Evacuo (B), 41' Evacuo (B), 43' De Agostini (P), 45' Evacuo (B), 81' Pisanu (P) rig., 89' Bagnai (P)
Viareggio - Pisa
1-2
31' Mungo (V), 62' Giovinco (P), 69' Favasuli (P)
Riposa: Lecce

03 maggio 2014
A Pontedera senza dieci elementi. L'ultima di campionato dopo un anno di contraddizioni

Gli ultimi novanta minuti della stagione, che chiudono un'annata piena zeppa di contraddizioni con una squadra che ha viaggiato in maniera altalenante (e non ha raggiunto poi quell'obiettivo dei playoff) in concomitanza di un silenzio stampa da record che dura ormai dal 24 marzo 2014. Il Gubbio giocherà a Pontedera privo di diversi elementi e sono: Pisseri, Radi, Giallombardo, Falzerano, Luparini, Baccolo, Molinelli, Belfasti, Moroni e Caccavallo. Il tecnico sta pensando alla conferma del 4-3-1-2 adoperato contro l'Ascoli. In porta va Gozzi. Difesa a quattro formata da Laezza, Tartaglia, Ferrari e Procacci. A centrocampo Sarr, Boisfer e Malaccari (o il giovane Benedetti). E in attacco Addae farà il trequartista a supporto di Schetter e Falconieri. Arbitra l'incontro tra Pontedera e Gubbio il signor Carmine Pierro di Nola: sarà coadiuvato dagli guardalinee Domenico Lacalamita di Bari e Davide Marcolin di Schio.

02 maggio 2014
La Lega Pro unica: le formazioni già sicure sono 33. Si va verso la conferma del 4-3-1-2

A novanta minuti dalla fine del campionato, molti verdetti in vista della Lega Pro unica sono già scritti. Scrive così il portale web Tuttomercatoweb.com che approfondisce la questione in vista del prossimo torneo di Lega Pro dove ci sarà un'autentica rivoluzione e ci saranno solo tre gironi con 60 squadre totali. Lo stesso portale web riferisce che «in Prima Divisione sono già tutte sicure le squadre che fanno parte della prossima serie C unica; le altre ai playoff e due (Entella o Pro Vercelli e Perugia o Frosinone) già in serie B. In Seconda Divisione invece già tante squadre hanno fatto festa. Mentre in serie D già in sette squadre possono già esultare: infatti sarà la prima volta per la Giana Erminio di Gorgonzola e per la Pro Piacenza, tornano tra i Pro rispettivamente Ancona, Pistoiese e Savoia, ed anche la Lupa Roma (terza squadra professionistica della capitale). Ecco la tabella completa delle squadre già sicure di disputare la prossima serie C unica. Notiziario. Il tecnico Roselli per l'ultima partita di campionato va verso la conferma del 4-3-1-2 adoperato contro l'Ascoli. Nel test amichevole del giovedì ha riprovato questo assetto, con questi interpreti. Pisseri tra i pali. Quartetto difensivo formato da Laezza, Tartaglia, Ferrari e Procacci. A centrocampo il trio Sarr, il giovane Tomarelli e Malaccari. Come trequartista Addae a supporto di Schetter e Luparini. Poi Roselli ha cambiato alcuni interpreti sullo stesso assetto spostando Malaccari sulla trequarti, Addae è stato indietreggiato sulla mediana e Tomarelli dirottato sulla sinistra. E nella ripresa sono subentrati i vari Bartolucci, Giallombardo, Nuti, Baccolo, Giuliacci e Falconieri. Risultano tra gli acciaccati Caccavallo, Radi, Belfasti, Molinelli e il giovane Bortolussi. Fuori dal calcio. Dopo aver segnalato nel precedente articolo un video storico del 1932 che riguarda la "Festa dei Ceri" pubblicato dall'agenzia britannica "British Pathè", c'è un altro video storico che riguarda "il Palio della Balestra", datato 27 maggio 1932. Curioso l'episodio quando viene messa una zucca sopra la testa di uomo e da lontano un balestriere (con precisione) riesce a colpire la zucca senza colpire l'uomo: da brividi!

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Anno 2011-2012 Serie B:

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1 ottobre 2011:

Gubbio-Verona 1-1
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24 ottobre 2011:
Gubbio-Torino 1-0
Spettatori: 4173

6 gennaio 2012:
Gubbio-Bari 2-2
Spettatori: 3821

28 gennaio 2012:
Gubbio-Sampdoria 0-0
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28 aprile 2012:
Gubbio-Pescara 0-2
Spettatori: 4434

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