SERIE C - GIRONE B
36ESIMA GIORNATA
DOM. 14 APRILE 2024
STADIO PIETRO BARBETTI
ORE 18:30

GUBBIO

0

PONTEDERA

0

37ESIMA GIORNATA
DOM. 21 APRILE 2024
STADIO NICOLA UBALDI
ORE 16:30

RECANATESE-GUBBIO

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CLASSIFICA
GIRONE B SERIE C
2023-2024

Cesena
Torres
Carrarese
Perugia
Gubbio
Pescara
Pontedera
Juventus Ng

Arezzo
Rimini
Pineto
Lucchese
Spal
Entella
Sestri Levante
Ancona
Recanatese
Vis Pesaro
Fermana
Olbia

92
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55
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37
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Risultati Calcio...

36ESIMA GIORNATA
DOM. 14 APRILE 2024

Ancona
Sestri Levante

3
1

Arezzo
Torres

1
1

Carrarese
Rimini

3
0

Cesena
Recanatese

3
0

Fermana
Lucchese

2
1

Olbia
Pescara

0
3

Pineto
Juventus Ng

1
2

Virtus Entella
Spal

1
2

Vis Pesaro
Perugia

1
0

Marcatori 2023-2024
Serie C - Girone B

Shpendi Cesena
Morra Rimini
Merola Pescara
Guerra Juventus Ng

20
19
16
14

Vedi lo stadio Barbetti!

Marcatori Gubbio
2023-2024

Udoh
Di Massimo
Spina
Bernardotto
Mercati
Montevago
Bulevardi
Bumbu
Chierico
Corsinelli
Desogus
Di Gianni
Morelli
Galeandro
Pirrello
Rosaia
Tozzuolo

10
9
5
3
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1

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37ESIMA GIORNATA
DOM. 21 APRILE 2024

Recanatese-Gubbio

Juventus Ng-Fermana

Lucchese-Carrarese

Perugia-Arezzo

Pescara-Ancona

Pontedera-Olbia

Rimini-Entella

Sestri Levante-V.Pesaro

Spal-Pineto

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30 aprile 2014
Focus. Quei campioni passati sul campo di Gubbio e il fortino del "Barbetti" ormai perduto!

Due anni fa (forse) nessuno se ne rendeva conto. Adesso invece è un dato di fatto. La serie B è un campionato speciale e talvolta sforna dei campioni. Si nota quanti calciatori hanno calcato il terreno di gioco di Gubbio ed ora si ritrovano da protagonisti in serie A o addirittura nella massima serie della Francia. Ci riferiamo alla stagione 2011-2012 quando il Gubbio si trovava in serie B. I primi nomi che ci vengono in mente sono quelli che hanno indossato la maglia del Pescara che diede spettacolo sia all'andata (in terra adriatica) ma soprattutto al "Pietro Barbetti" al ritorno. In primis ci ricordiamo di Ciro Immobile che ora in serie A indossa la maglia del Torino: è capocannoniere del campionato con 21 reti segnate (senza rigori), davanti a Tevez della Juventus e Toni dell'Hellas Verona (19 reti realizzate da ciascuno). Ci ricordiamo ancora quel suo splendido gol in Pescara-Gubbio (finita 2-1) nel match del 19 novembre 2011. Ma nel Pescara di Zdenek Zeman c'era anche Lorenzo Insigne che fece faville in un "Barbetti" pieno nella gara Gubbio-Pescara (0-2) del 28 aprile 2012, dove il funambolo napoletano realizzò una grande rete nel finale. Eppure in quella squadra c'era anche un certo Marco Verratti, ora al Paris Saint Germain di Ibrahimovic e Cavani. Ma a Gubbio è passata gente come Paulinho (13 reti con il Livorno) quando vestiva la maglia del Sorrento e Florenzi della Roma (6 reti con i giallorossi) quando giocava con il Crotone. Ma non dimentichiamo nemmeno l'argentino Juan Inacio Gomez Taleb che ha segnato in serie A cinque gol con l'Hellas Verona e ha vestito la casacca rossoblù nelle due stagioni indimenticabili che hanno visto il Gubbio passare dalla serie C2 alla serie B. E visto che torniamo indietro nel tempo, c'è una statistica che fa molto pensare. Dalla serie B in poi il fortino del Gubbio (ovvero il "Pietro Barbetti") ha cominciato a vacillare troppo spesso. Quest'anno in sedici partite giocate in casa, la squadra rossoblù ha ottenuto 6 vittorie, 4 pareggi e ben 6 sconfitte, tra cui quelle roboanti con il Perugia (0-5) e con L'Aquila (0-4): reti fatte 19; reti subite 22. Nella passata stagione (l'era Sottil) al "Barbetti" (su 15 gare giocate) sono state conseguite 8 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte: reti fatte 19 (come in questa stagione), reti subite 15. In serie B nel 2011-2012 su 21 partite disputate al "Barbetti" sono state totalizzate 6 vittorie, 7 pareggi e ben 8 sconfitte: 23 reti realizzate; 24 gol incassati. Niente a che vedere con la magistrale performance del 2010-2011 (stagione in cui il Gubbio era salito in serie B): nell'era Torrente (su 17 partite disputate in casa) furono ottenute ben 12 vittorie, 4 pareggi ed una sola sconfitta: gol segnati 28; gol subiti solo 9. In pratica con Torrente sono state conquistate al "Barbetti" in percentuale il 71% di vittorie: quella volta era veramente un fortino lo stadio di Gubbio, tempi che adesso (ahinoi) sembrano ormai piuttosto lontani. Intanto abbiamo scoperto un video inedito che farà molto piacere agli eugubini. É un video documentario con audio (finora sconosciuto a Gubbio) affascinante e storico che ritrae la "Festa dei Ceri" nel lontano 1932. Lo ha pubblicato la leggendaria agenzia di cinegiornali britannica denominata "British Pathè". Immagini assolutamente da non perdere!

29 aprile 2014
L'editoriale. E il giocattolo si è rotto: va assolutamente ricompatto! Ma serve tanta umiltà...

Sembra un secolo e invece sono trascorsi solo due anni e mezzo. Era il 30 agosto 2011: il Gubbio esordiva in serie B al "Pietro Barbetti" e l'avversario di turno era proprio l'Ascoli. Uno stadio pieno di gente (si registrarono quasi 4000 spettatori, per un incasso di 32000 euro) e una partita mozzafiato terminata 3-2 in favore dei marchigiani con doppietta di Sbaffo e rete di Papa Waigo (per i bianconeri), gol di Mendicino e di Ciofani per il Gubbio. Ne parlavamo prima dell'inizio della partita di domenica con un giornalista di Ascoli Piceno. Sembrano tempi ormai lontani. C'era entusiasmo, c'era un popolo (quello rossoblù) che cercava di trainare la propria squadra con passione. C'era un altro calcio, che solo la serie B sa regalare. Perciò veniamo al dunque: la partita di domenica con l'Ascoli (al di là del risultato positivo) ha lasciato tanta amarezza. Uno stadio semi vuoto (pure tanti abbonati non si sono presentati allo stadio), un pubblico spazientito e spento, come mai si era visto. E non sono mancati degli striscioni molto polemici contro i calciatori in toto (i tifosi hanno salvato solamente Boisfer e Bartolucci), ma si sono sentiti anche dei cori indirizzati contro la società. Segnali evidenti che il giocattolo ormai si è rotto. L'ultima partita casalinga di campionato ha evidenziato in maniera lampante questo aspetto dal retrogusto amaro: c'è una frattura tra la tifoseria verso la squadra e verso la società. Una frattura che in questo momento sembra insanabile. Per questo motivo questa frattura va ricucita, ad ogni costo, perchè questo disamore e questo scoramento (nella tifoseria) può essere controproducente per tutto l'ambiente. Il motivo? É molto semplice. Il pubblico di Gubbio (la gente di Gubbio) è stato sempre il fulcro pulsante dei successi anche insperati dei colori rossoblù. Chi dice il contrario, o scrive l'opposto, dice solo fesserie, o scrive solo bugie. Il pubblico di Gubbio talvolta può essere esigente (è vero), ma la gente di Gubbio è stata sempre corretta e civile, mostrando sempre una passione e un amore verso la propria squadra che non è mai scesa in gesti impropri o violenti (come purtroppo spesso succede da altre parti). Per questo sacrosanto motivo il pubblico di Gubbio va rispettato e capito anche nei momenti di scoramento. Scriviamo questo perchè si sta cercando di gettare la croce addosso ad una tifoseria che non lo merita (anche se ognuno ha dei difetti e i suoi pregi), forse per coprire altri problemi che noi (sinceramente) non ne siamo a conoscenza. A chi conviene? Qualcuno un giorno dovrà spiegarcelo. I playoff non li ha chiesti nessuno. Nessun tifoso si è permesso di chiedere i playoff. E la forza di questa squadra rispecchia i valori espressi sul campo. Sissignori, la squadra ha raggiunto quel traguardo che gli competeva: ha vinto con le squadre che erano alla sua portata come Ascoli, Barletta, Paganese, Prato, Viareggio e Grosseto, oltre la Nocerina poi esclusa dal campionato (ed è andata oltre le sue potenzialità battendo L'Aquila e il Pisa). Allo stesso tempo è uscita sconfitta con avversarie nettamente più forti del Gubbio come ad esempio Perugia, Frosinone, Lecce e Benevento (ad eccezione che con il Catanzaro dove sono usciti due pareggi). Insomma, il Gubbio ha fatto il suo compito senza infamia e senza lode. Per questo motivo occorre ritornare ad essere umili: la presunzione non porta da nessuna parte. In primis va ricompattato un ambiente a partire da una società solida (ma soprattutto unita) e va ricostruita una squadra con un criterio ben preciso senza poi illudere nessuno e senza fare proclami fuori luogo. Per ripartire ci vuole tanta umiltà. L'umiltà deve essere alla base di tutto... (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)

27 aprile 2014
Roselli: "Bravi i giovani, un bel Gubbio. Ma quel rammarico...". E Destro: "Tifosi fantastici"

Il Gubbio ritrova la vittoria dopo oltre un mese (l'ultima il 16 marzo a Barletta). Decide l'ex di turno Marcello Falzerano. E si registra l'esordio in rossoblù del giovane Lorenzo Benedetti. Il trainer dei rossoblù Giorgio Roselli dice: "Abbiamo finito il campionato in casa con dignità. Mi è piaciuto il Gubbio in questa partita. Oltretutto i giovani sono andati molto bene. Benedetti ha giocato con la massima attenzione e concentrazione. Ma pure Procacci si è comportato bene e ha già capito tutto come ci si deve esprimere in campo. Il più grande rammarico a questo punto della stagione? Al di là dei playoff non raggiunti, è la partita contro L'Aquila dove non abbiamo letteralmente giocato. In altre partite ci è mancata talvolta la fortuna e altre volte altre situazioni strane, vedi gara con il Frosinone. Ci è dispiaciuto perchè potevamo giocarcela fino alla fine. Una terna arbitrale tranquilla? Sapete, ma il mondo del calcio è strano: talvolta si vuole fare i protagonisti anche quando non ce n'è bisogno. Il mio futuro? Purtroppo sono in silenzio stampa e non posso rispondere su questo. Infatti posso parlare solamente della partita appena giocata (...)". Tocca al tecnico degli ascolani Flavio Destro: "Abbiamo cercato di vincere. A tratti abbiamo giocato bene, ma a tratti ha giocato meglio il Gubbio e in quel frangente sono riusciti a segnarci. Tuttavia abbiamo trovato di fronte un Gubbio organizzato, che ha giocato bene, ma conosco Giorgio Roselli ed è un allenatore bravo. Ci dispiace soprattutto per i nostri tifosi che ci hanno seguito in massa: è una tifoseria direi fantastica, che mostrano grande affetto e amore per i colori bianconeri. Il mio futuro? Dovrò parlare con la società". Intanto abbiamo inserito le foto di Gubbio e Ascoli (16 immagini) che si trovano nella sezione "fotogallery" e nel link sopra la foto in homepage. Le foto sono di Simone Grilli per lo studio fotografico di Gianfranco Gavirati.

27 aprile 2014
Gubbio vincente con l'Ascoli (1-0). Decide l'ex Falzerano. Esordio per il giovane Benedetti

Gubbio contro l'Ascoli. Il trainer Roselli opta per il 4-3-1-2 con l'esordio del baby Benedetti e Addae nell'inedito ruolo di rifinitore. Il tecnico dei marchigiani Destro schiera il 4-2-3-1. Striscione polemico dei tifosi eugubini con scritto: "2014/2015: basta tronisti, checche e mezzi calciatori, vogliamo gente che lotti per i nostri colori". E poi esce un altro striscione con scritto: "Bartolucci, Boisfer un esempio, tutti gli altri uno scempio". Pronti e via. Al 4' Capece lancia in area Minnozzi che calibra il destro da una posizione decentrata: il suo tiro sfiora l'incrocio. Risposta dei locali all' 11': Bartolucci ci prova dal limite con una fiondata, ma la palla sorvola sopra la traversa. Poi c'è una fase di calma piatta e per rivedere un tiro in porta bisogna aspettare il minuto 32 quando Tripoli cerca il gol dalla lunga distanza, ma la conclusione va alta. Al 35' Giovannini serve in area Tripoli ma Pisseri sventa il pericolo andando in anticipo in tuffo. Al 40' ci prova Addae dal limite di destro con la palla che lambisce la traversa. Al 43' punizione velenosa calciata in area da Boisfer, Falzerano a due passi dalla porta cerca il bersaglio in scivolata, ma Russo compie il miracolo in tuffo. Al 45' azione di contropiede con Giovannini che lancia Tripoli al limite: tiro di sinistro, ma la palla va alta. Ripresa. Il Gubbio passa in vantaggio al 50': lancio di Addae verso l'area dove Schetter si aggiusta la palla sul sinistro e calcia radente in porta; il portiere Russo si distende e respinge ma Falzerano è in agguato e in scivolata di sinistro deposita la sfera in rete. Al 61' cross in area di Falzerano, Schetter si prodiga in una splendida rovesciata, ma Russo in tuffo devia la sfera in angolo. Al 67' lo stesso Falzerano penetra in area in dribbling e calcia a rete: Russo si distende in tuffo e para. Al 71' sugli sviluppi di un corner, Scognamillo calcia a botta sicura a due passi dal portiere, ma Pisseri salva in uscita con i piedi. Finisce così, 1-0.
Tabellino: Gubbio - Ascoli (1-0):
Gubbio (4-3-1-2): Pisseri; Bartolucci, Tartaglia, Ferrari, Procacci; Sarr, Boisfer, Benedetti (76' Giuliacci); Addae; Schetter (80' Falconieri), Falzerano. (A disp.: Gozzi, Laezza, Nuti, Baccolo, Migliori). All. Roselli.
Ascoli (4-2-3-1): Russo; Scognamillo (87' Oddi), Schiavino, Magliocchetti, Gandelli; Capece, Greco; Minnozzi (73' Eleuteri), Tripoli, Giovannini (58' Gragnoli); Cipriani. (A disp.: Pazzagli, Cesselon, Grilli). All. Destro.
Rete: 50' Falzerano (G).
Arbitro: Mastrodonato di Molfetta (Bandettini di Pistoia e Pancioni di Arezzo). Ammoniti: Addae, Procacci e Ferrari (G); Magliocchetti e Cipriani (A). Spettatori: 1686 (di cui 1104 abbonati; 463 di Ascoli nel settore ospiti).
Risultati: Trentatreesima Giornata - Prima Divisione - Girone B - Lega Pro:
Benevento - Viareggio
3-2
10' Matteini (V), 15' Melara (B), 20' Mancosu (B) rig., 67' Campagnacci (B), 69' Matteini (V)
Catanzaro - Paganese
3-0
15' Fioretti (C) rig., 59' Germinale (C) rig., 80' Martignago (C)
Frosinone - L'Aquila
3-0
15' Gucher (F), 68' Curiale (F) rig., 94' Paganini (F)
Grosseto - Prato
1-3
14' Malomo (P), 44' Marotta (G), 70' De Agostini (P) rig., 89' Corvesi (P)
Gubbio - Ascoli
1-0
50' Falzerano (G)
Nocerina - Barletta
n.d. (3-0 a tavolino per il Barletta)
Pisa - Lecce
1-0
11' Giovinco (P)
Salernitana - Perugia
2-2
7' Mazzeo (P), 25' Mendicino (S), 34' Perpuetini (S), 57' Moscati (P) rig.
Riposa: Pontedera

26 aprile 2014
Si va verso il 4-3-1-2. Pronto l'esordio del baby Benedetti. Ultimo impegno al "Barbetti"

Gubbio contro l'Ascoli senza Caccavallo e Giallombardo (squalificati), Moroni, Malaccari, Luparini, Radi e Belfasti (infortunati). Non ce la fa nemmeno il giovane attaccante Bortolussi (classe '96) che doveva giocare dal primo minuto, ma è costretto al forfait per un polpaccio gonfio. Pertanto il trainer Giorgio Roselli dovrebbe schierare un modulo inedito, cioè il 4-3-1-2, che è stato provato giovedì scorso in amichevole. Probabile quindi questa formazione. Pisseri in porta. Quartetto difensivo con Bartolucci, Tartaglia, Ferrari e Procacci. Trio di centrocampo basato su Sarr, Boisfer e il giovane Benedetti. Sulla trequarti da rifinitore Addae a supporto delle due punte Schetter e Falzerano (è in ballottaggio con Falconieri). In pratica ci potrebbe essere l'esordio dal primo minuto del baby della Berretti, Lorenzo Benedetti, classe '95. Questa la lista dei convocati: Pisseri, Gozzi, Ferrari, Bartolucci, Tartaglia, Procacci, Laezza, Boisfer, Benedetti, Tomarelli, Baccolo, Giuliacci, Nuti, Sarr, Addae, Molinelli, Falzerano, Falconieri, Schetter, Migliori. Arbitra l'incontro il signor Vito Mastrodonato di Molfetta: sarà coadiuvato dai guardalinee Dario Bandettini di Pistoia e Marco Pancioni di Arezzo. Contro l'Ascoli si tratta dell'ultimo impegno stagionale del Gubbio in campionato che si gioca al "Pietro Barbetti".

24 aprile 2014
Bartolucci contro l'Ascoli raggiunge 100 presenze in rossoblù. Silenzio stampa da un mese!

La partita contro l'Ascoli sarà una partita speciale per Giovanni Bartolucci. Il calciatore toscano che è arrivato a Gubbio nell'estate 2010 nell'era Torrente, ha giocato pure in serie B con la maglia rossoblù. Domenica Bartolucci taglierà il traguardo delle 100 presenze con la maglia del Gubbio. E ci sarebbe piaciuto fargli una intervista (crediamo meritata), ma continua il silenzio stampa globale per tutti quanti i tesserati dell'A.S. Gubbio 1910. Ci domandiamo: a chi può giovare un provvedimento così prolungato e tassativo? Intanto il Gubbio di Roselli ha effettuato una partita amichevole con il Gualdocasacastalda juniores. ll tecnico rossoblù ha provato il 4-3-1-2 schierando alcuni giovani tra cui Procacci, Benedetti e Bortolussi. Il Gubbio si è imposto per 5-1 con le reti di Bortolussi nel primo tempo (doppietta) mentre nella ripresa sono andati a segno Falconieri (doppietta) ed infine Spagnolo. In pratica tra i pali è andato Pisseri. Difesa a quattro basata sull'asse Bartolucci, Tartaglia, Ferrari e Procacci. A centrocampo il trio Sarr, Boisfer e Benedetti. Poi Addae è stato impiegato dietro le due punte Bortolussi e Schetter. Questa è la formazione schierata nel primo tempo in questa amichevole. Inoltre ci sarà una rivoluzione per i playoff di questa stagione in Prima Divisione. Si prevedono partite serali e in diretta tv. Se così fosse, è una svolta storica. In pratica è stato trovato un accordo tra la Rai e la Lega di Legapro per valorizzare al massimo i prossimi playoff di Prima Divisione. L'intesa prevede due match in diretta tv, che si disputeranno uno alle ore 18 e l'altro alle ore 21. Così scrive il portale Tuttolegapro.com. Mentre domenica ci sono partite importanti che possono già essere determinanti per il vertice. In primis il big match di Salerno tra Salernitana e Perugia. Poi Frosinone contro L'Aquila. Il Lecce va in trasferta a Pisa. A due giornate dalla fine tutto ancora può succedere per un finale di campionato mozzafiato.

24 aprile 2014
Boisfer verso l'addio: "Mi piacerebbe la Costa Azzurra; due promozioni speciali a Gubbio..."

Il Gubbio è in silenzio stampa totale da dopo la partita con il Frosinone. É passato un mese, un vero record. Bocche totalmente cucite, probabilmente con la complicità di una stagione fallimentare (anche se la tifoseria non aveva chiesto nulla, semmai era la società che chiedeva quanto meno i playoff). E perciò nessuno può parlare, almeno in Italia. Perchè in Francia il capitano rossoblù Rodrigue Boisfer ha rilasciato una lunga intervista al portale web Calciomio.fr e si confessa. E in breve afferma: "Genova mi è rimasta nel cuore, anche se avrei voluto giocare di più. Ma sono stato contento che il Genoa poi è andato in serie A perchè è una piazza che merita tanto. Nel 2009 mi sono trasferito a Gubbio grazie a Vincenzo Torrente che mi ha voluto, altrimenti c'erano altre società di serie C1 che mi volevano. In C2 è stata dura all'inizio ma poi ho trovato subito un buon feeling con i compagni. Andare in serie B in due anni si è vissuto qualcosa di speciale per un club abituato alla serie C o alla serie D. Ed ora da capitano? Mi ha lasciato la fascia di capitano Briganti che si è trasferito a gennaio al Monza. Ne sono felice perchè i tifosi mi apprezzano: sanno che esco dal campo sempre con la maglia sudata. E il mio futuro? Non lo so ancora, ma vorrei avvicinarmi a casa. Mi piacerebbe tornare in Francia. Dove? Per me l'ideale è Mentone, sulla Costa Azzurra dove ho vissuto tutta la mia giovinezza. Il compagno ideale in Italia? Prima di tutto cito Alessandro Sandreani, per tanti anni capitano del Gubbio, con il quale abbiamo fatto tante battaglie in compagnia a centrocampo. Ma non dimentico Milito e Mutarelli quando mi trovavo al Genoa. L'avversario? Sicuramente Marco Verratti (ora al Paris Saint Germain, ndr): l'ho avuto come avversario quando giocava a Pescara (con Zeman, ndr) e già si vedeva che aveva delle grandi qualità e avrebbe fatto qualcosa di grande in futuro. Lo stadio che ricordo più volentieri? Senza dubbio il Marassi: non c'è la pista, la gente si trova a ridosso del campo: ho vissuto un derby tra la Samp e il Genoa ed è davvero incredibile. Ma mi ha impressionato anche il San Paolo di Napoli". Notiziario. Nuova tegola sul Gubbio. Il giovane centrocampista Michele Moroni è costretto di nuovo al forfait. Il calciatore di proprietà del Parma infatti si è infortunato di nuovo, questa volta al ginocchio sinistro e con ogni probabilità si dovrà intervenire con un intervento chirurgico.

23 aprile 2014
L'allenatore? É un punto cardine da dove ripartire e non deve diventare carne da macello...

Siamo il 24 marzo 2012. Siamo in tribuna stampa all'Olimpico di Torino, prima della partita tra il Torino e il Gubbio. Scambiamo due chiacchiere con Alessandro Salvatico, direttore di Toronews, e ci dice: «Più si sale di categoria, più influisce l'allenatore che vale almeno il 70% su una squadra. Con l'arrivo di Ventura abbiamo visto la differenza». Parole sante visto cosa sta facendo il Torino pure in serie A. E aggiunse: «Guardando i nomi della squadra del Gubbio non sono così male. Non si spiega come mai è così in basso in classifica». Un'affermazione che ci fece molto riflettere. In effetti l'allenatore è il punto cardine di una squadra e influisce in maniera considerevole. Basta guardare l'attualità, nel calcio che conta. Due esempi: la Juventus nell'era Antonio Conte, oppure il sorprendente Atletico Madrid di Diego Simeone. O anche Josep Guardiola che ha vinto in pratica tutto con il Barcellona (e ora non vince più come prima) e adesso sta battendo ogni record pure con il Bayern Monaco. Oppure si può tornare indietro nel tempo guardando in casa nostra, citando il nome Vincenzo Torrente: due campionati vinti in due anni (nel 2010 e 2011), tra l'altro con il bel gioco, contro squadre blasonate composte da nomi altisonanti. L'allenatore deve avere un ruolo importante e deve essere scelto con accuratezza, ma allo stesso tempo deve essere messo nelle condizioni di lavorare, e come logica conseguenza deve avere a disposizione un organico adeguato, nel limite delle possibilità economiche (questo è logico). Ma soprattutto l'allenatore non deve diventare una "carne da macello" come avviene ormai dalla serie B in poi. Sono cambiati sette allenatori in tre anni (Pecchia, Simoni, Alessandrini, Apolloni, Sottil, Bucchi e Roselli), un vero record (davvero poco invidiabile). Per una seria e adeguata programmazione nel calcio professionistico, si deve partire da una figura che è il fulcro di una squadra che deve rimanere tale e deve avere la fiducia di tutto l'ambiente (società in primis): l'allenatore. Quindi, una volta che è stato individuato l'allenatore (Roselli o chicchessia), solo di conseguenza va costruita una squadra (e non viceversa). Altrimenti ritornerebbero i problemi che si sono creati in questi ultimi anni. Perciò il Gubbio deve ripartire da una società solida, da un allenatore stabile e poi si costruisce il resto. Ma visto che stiamo affrontando l'argomento allenatore, è giunta in questi giorni un'indiscrezione. Renzo Tasso, attuale allenatore della Berretti del Gubbio, potrebbe approdare al Perugia. Si parla che se la società perugina andrà in serie B, Tasso potrebbe allenare la Primavera dei grifoni, altrimenti la Berretti dei biancorossi. Proprio Renzo Tasso, l'anno scorso, aveva portato la Berretti rossoblù tra le prime otto squadre classificate in Italia, vincendo tra l'altro il suo campionato di competenza. Quest'anno la stessa Berretti si trova in quinta posizione in classifica. Ma visto che stiamo parlando di giovanili, quali potrebbero essere i giovani del futuro per il Gubbio? Alcuni hanno già esordito in prima squadra con Roselli nell'ultima trasferta a Pagani: stiamo parlando dell'attaccante Mattia Bortolussi (classe '96), i difensori Giovanni Nuti ('98) e Luca Procacci ('95). Ma si è messo in luce un altro giovane, Riccardo Pandolfi ('96), impiegato in questa stagione da mister Tasso come terzino destro e sinistro, ma può giocare anche come centrocampista (è un tutto fare). Ma chissà se ci sarà spazio per queste giovani promesse l'anno prossimo? Il campionato sta finendo. Questi nodi a breve dovranno essere sciolti.

21 aprile 2014
Focus. La curva nuova? C'è un solo modo per farla; costa circa 150mila euro. Ecco come...

Si parla tanto in questi giorni e si è creato un dibattito, in particolar modo sul nostro guestbook ("La Voce dei Tifosi"), sul fatto di spostare la curva locale, oppure spostare i tifosi ospiti in un altro settore, eccetera. Perciò approfondiamo l'argomento e spieghiamo subito che c'è solo un modo per fare una nuova curva e non ci sono altre alternative. E lo spieghiamo in maniera dettagliata di seguito. In pratica nel mese di aprile 2011 era stata approvata una delibera comunale in cui si diceva (a riguardo di possibili ed eventuali lavori allo stadio) che si può fare qualsiasi movimento allo stadio, purchè si mantenga l'agibilità della pista di atletica. In poche parole il percorso della pista d'atletica presente allo stadio "Barbetti" non si può intaccare. Per questo motivo, nell'anno della serie B, è stata costruita una curva metallica di 1187 posti dedicata ai tifosi ospiti attaccata al terreno di gioco (ad est dello stadio) e non poteva essere arretrata. Perciò, per costruire una curva simile sul lato opposto (dedicata alla tifoseria locale), occorre che vengono rispettati gli stessi criteri e gli stessi parametri che sono serviti per costruire nel 2011 la curva dedicata agli ospiti. Ma quanto costerebbe questa operazione? Circa 150mila euro, per chi avrebbe voglia di spenderci questa cifra. Se invece si vuole costruire una curva coperta e in cemento (dietro la porta ovest per intenderci), la spesa lievita notevolmente: si parla infatti di quasi 2milioni di euro di spesa totale: esorbitante. Altre soluzioni (come ad esempio spostare la tifoseria ospite in altre zone dello stadio) non sono possibili perchè non rispetterebbero i regolamenti che tengono conto del fatto che si deve evitare nella maniera più assoluta la interconnessione (quindi possibili contatti) tra le opposte tifoserie. Le vie di accesso (e quindi di uscita) dell'attuale impianto situato in via Parruccini sono ben classificate. Pertanto qualsiasi altra soluzione non è fattibile perchè come logica conseguenza non avrà mai l'autorizzazione necessaria dagli organi competenti per la sicurezza. In quel periodo (aprile 2011) il blog di Giacomo Marinelli Andreoli (direttore di Trg Network) scrisse un articolo a riguardo dello stadio e ricorda il discorso legato alla pista di atletica.

18 aprile 2014
La sosta e poi 180 minuti di fuoco (ma senza il Gubbio). Un rush finale caldo al vertice...

Siamo a Pasqua e il campionato si ferma. Si riprende domenica 27 aprile. Se per il Gubbio questo torneo non ha più nulla da dire (rimangono la partita in casa contro l'Ascoli e poi la trasferta toscana di Pontedera), per altre squadre ci si gioca tutto. In primis al vertice dove il campionato riserva ben tre squadre nel giro di tre punti: Perugia primo a quota 62 punti, segue il Lecce a 61 punti e di seguito il Frosinone a 60 punti. Senza dubbio la squadra umbra è favorita anche se alla ripresa del torneo deve andare nella tana di Salerno e non è una passeggiata, vista anche la rivalità tra le due tifoserie: in ogni caso la Salernitana ancora non ha la matematica certezza di disputare i playoff (il Grosseto segue a quattro punti di distanza e giocherà in casa con il Prato), quindi non può permettersi di perdere. Il Lecce va sul campo del Pisa e farà di tutto per vincere. Stesso discorso dicasi del Frosinone che affronta in casa L'Aquila. L'ultima giornata poi sarà decisiva: il Lecce riposa, ma nel capoluogo umbro ci sarà il big match tra Perugia e Frosinone: una partita che potrebbe decidere una intera stagione. L'Aquila, Catanzaro e Benevento sono già matematicamente nei playoff. Per Pontedera e Pisa invece il traguardo è a un passo. Per il resto il campionato non ha più storia come per Prato, Viareggio, Ascoli, Barletta e Paganese, compreso il Gubbio. Queste società devono pensare già al futuro.

17 aprile 2014
Alessandrini: "Scelte snelle e compattezza per vincere. Gli equilibri sono sempre delicati..."

Ha vissuto sulla panchina del Gubbio per quattro stagioni in annate piuttosto diverse. Dal 2001 al 2003 con i playoff persi nella finale contro il Rimini di Ricchiuti. Nel 2007-2008 quando ottenne una salvezza insperata. E una parentesi in serie B nel 2012. Stiamo parlando di Marco Alessandrini, attualmente sulla panchina del Senigallia in Eccellenza, squadra della sua città: "Ho voluto dare una mano alla squadra dove vivo e dove ho giocato per tanti anni. Mi sono sentito in dovere di farlo in una squadra piena di ragazzini". Ma all'ex tecnico rossoblù, chiediamo una domanda precisa: che idea si è fatto di questo Gubbio di quest'anno? "Ho avuto modo di vederlo all'inizio del campionato (con Bucchi ndr) e mi sembrava una squadra che aveva tutti i presupposti per fare bene. Cioè un mix di giovani e meno giovani dove qualsiasi allenatore poteva lavorare in un certo modo: c'era il materiale per poter plasmare una squadra. Poi non ho potuto più seguirlo e quindi non posso capire cosa può essere successo. Ma ricordo che in una squadra ci sono degli equilibri delicatissimi e se si rompono vanno ad incidere sul lavoro dell'allenatore e del gruppo. A me mi aveva dato una buona impressione, soprattutto nella gara con la Salernitana". Ma poi è cambiato allenatore... "Sì, ho visto. Conosco bene Roselli perchè ha esperienza ed è bravo, mentre prima c'era un allenatore giovane come Bucchi che aveva pure tanto entusiasmo. Diciamo che ogni allenatore cerca di dare il meglio di se stesso, ma di conseguenza deve essere supportato dalla società e dai calciatori. Quando ci sono dei progetti nuovi proprio tutte le componenti devono funzionare bene, altrimenti anche l'allenatore più bravo può avere dei problemi. Ma quando le cose non vanno benissimo conosco l'esigenza del pubblico di Gubbio. Però la tifoseria è esigente perchè negli ultimi anni ha visto un calcio di categoria superiore, perciò si matura anche come pubblico e le aspettative diventano sempre più grandi. Tuttavia bisogna rendersi conto che ora si attraversa un momento delicato per tutti a livello economico. Mi pare che nonostante ciò il Gubbio si sia appoggiato ad una società importante come il Parma. Diciamo che nel calcio per far funzionare le cose, occorre che le decisioni siano piuttosto snelle: prima di tutto l'allenatore deve avere un ruolo importante e la squadra deve essere supportata soprattutto dalla società. Questa è la base. Poi ci deve essere un buon rapporto sia con la tifoseria che con la stampa. In pratica ci vuole la massima compattezza". In questa stagione il Gubbio ha preso 5 gol con il Perugia e 4 reti con L'Aquila tra le mura amiche: dal lato della sua esperienza, come si spiega? "Succede. Ci sono degli equilibri mentali e psicologici che incidono nelle debacle. Come dicevo prima, il tutto deve funzionare alla perfezione per affrontare le problematiche di un campionato". Il prossimo anno si profila una Lega Pro unica: ma che ne pensa Alessandrini? "Penso che sia stimolante e bello affrontare una campionato del genere. Perciò occorre programmare bene il futuro: un girone del genere con tante belle squadre del centro (Ancona, Ascoli, etc.) crea tante motivazioni alla tifoseria, alla società e ai calciatori. Però bisogna ricordare che Gubbio ha la sua storia e va sempre onorata. Pertanto va affrontato con coraggio e carattere un campionato così importante perchè è l'anticamera della serie B. Capisco che adesso le condizioni economiche non sono eccezionali, ma questo discorso vale un po' per tutti. Bisogna saper programmare e sarà importante lavorare con i giovani". Può essere stimolante pure per Alessandrini? "Se quest'anno ho fatto una scommessa con il Senigallia, con ragazzi dai 17 ai 20 anni, significa che mi piace quello che faccio e il mio lavoro lo svolgo con tanta passione. A Gubbio sono stato in quattro stagioni diverse: il mio impegno e il lavoro è stato sempre massimale. Mi piace sempre allenare...".

16 aprile 2014
Ma che Lega Pro sarà l'anno prossimo? L'ipotesi di un girone centrale insieme al Gubbio...

Il prossimo anno ci sarà una Lega Pro unica. Perciò sarà articolata in una unica divisione formata da tre gironi da 20 squadre ciascuno. Si sta pensando ai dei gironi trasversali, ovvero che racchiudono squadre del nord, del centro e del sud. Il Gubbio dovrebbe occupare il girone centrale. Ma con quali squadre? Con ogni probabilità resteranno tutte le toscane del girone B attuale di prima divisione: quindi Grosseto, Pisa, Pontedera, Prato e Viareggio. In aggiunta la Carrarese (che ora si trova nel girone A), Pistoiese (neopromossa dalla serie D) e Lucchese (in lotta per la risalita, altrimenti prende il suo posto la Correggese). Se così fosse, sarebbero 8 le squadre toscane presenti in questo girone. Dalle Marche invece ci sarebbero due squadre: Ascoli e Ancona, neopromossa dalla serie D. Dall'Emilia Romagna invece sarebbero quattro le formazioni: Reggiana, Spal, San Marino e Sant'Arcangelo (ad un soffio dal traguardo). E ci potrebbero rientrare le formazioni abruzzesi: insieme a L'Aquila ci sarebbe il Teramo. In Umbria solo il Gubbio. Così facendo siamo a 17 squadre. E le restanti? Ancora è tutto da verificare perchè ancora sono in ballo i playout di Seconda Divisione e alcuni possibili promozioni dalla serie D. Perciò ci sono tre posti per cinque: Torres Sassari, Forlì, Tuttocuoio, ma anche le laziali Aprilia e la Lupa Roma (società con sede a Roma in lotta per la promozione dai dilettanti). Nella graduatoria non è stato inserito il Perugia che è primo in classifica nel girone B, ma neanche il Frosinone perchè ancora è in piena lotta per salire in cadetteria. Ovviamente è tutto ancora da vedere perchè bisogna aspettare la fine del campionato (mancano appena 180 minuti). Il notiziario. Mattia Bortolussi, classe '96, attaccante, del Gubbio, sarà impegnato con la squadra della Primavera del Genoa nel Torneo Città di Alassio: il giovane calciatore rossoblù si esibisce già il 16 aprile in amichevole tra Genoa e Argentina. Ascoli nuovamente penalizzato: tre punti di penalizzazione per la formazione marchigiana "per non aver documentato agli organi federali l'avvenuto pagamento degli emolumenti dovuti ai propri tesserarti per settembre e per ottobre 2013, nei termini stabiliti dalla normativa federale". Lo ha stabilito la Commissione Disciplinare. L'Ascoli così scende a quota 21 punti in classifica, in coabitazione con il Barletta. Per concludere vi segnaliamo un video musicale che ritrae la città di Gubbio con foto caratteristiche dall'alba al tramonto accompagnate dalla musica composta da Gianluca Tomassoli con le chitarre di Giuseppe Pierotti. Consigliamo l'ascolto con buone cuffie o un buon impianto casse da pc, e se si utilizza un dispositivo mobile assicurarsi che sia selezionato in "hd" o "hq", altrimenti l'audio può sembrare degradato.

15 aprile 2014
L'editoriale. Obiettivo fallito, ora si pensa al futuro. Ma la tifoseria è con il fiato sospeso...

Ormai che è arrivata la matematica certezza di non raggiungere i playoff (8 punti di distanza dal nono posto a 180 minuti dalle fine, divario incolmabile), si guarda avanti e quindi al futuro. Se da un lato la partita con la Paganese non aveva alcuna importanza a livello di risultato (ma soprattutto a livello di classifica), la gara sul campo ha regalato qualche gioia. Innanzitutto c'è da segnalare l'esordio in prima squadra a livello assoluto del giovane Giovanni Nuti, classe 1998, difensore, entrato nella ripresa nella sfida di Pagani. Ma ha trovato spazio ad inizio ripresa un altro baby, Mattia Bortolussi, classe 1996, attaccante. Due giovani speranze delle giovanili del Gubbio. Ma non solo: ha fatto l'esordio in assoluto dal primo minuto Luca Procacci, classe 1995, difensore. Tre giovani che potrebbero essere utilizzati in futuro nel Gubbio. Anche perchè da oggi si può archiviare in maniera definitiva questo campionato, avaro di soddisfazioni e pieno di incertezze, e bisogna pensare all'avvenire con una programmazione oculata (senza enfasi) per la prossima stagione. La programmazione inizia sempre da lontano perchè la fretta è sempre stata una brutta consigliera. Ma prima di tutto c'è da capire come sarà la società a partire dal prossimo giugno. Ne abbiamo lette e sentite di cotte e di crude, con possibili scenari di un nuovo organigramma societario, di possibili new entry, chi ne ha più ne metta. Ma noi finchè non c'è una reale certezza, cioè finchè sarà solo un pour parler, non affronteremo l'argomento: le voci, si sa, lasciano sempre il tempo che trovano. Ma è chiaro che poi è tutto una logica conseguenza. Che tipo di squadra può essere costruita il prossimo anno? Sarà rinnovato l'accordo con il Parma con le stesse modalità della passata stagione? Il diesse Stefano Giammarioli sarà ancora a Gubbio oppure (tesi non impossibile) se ne va altrove? Di conseguenza, resterà oppure no l'allenatore Giorgio Roselli? Il Gubbio punterà ancora sul tecnico perugino oppure ci sarà di nuovo una new entry? Tanti interrogativi che con tutta sincerità tengono con il fiato sospeso l'intero popolo rossoblù. L'intera tifoseria è in ansia perchè vuole capire con certezza cosa avverrà nel prossimo futuro e che sorti avranno i colori amati, ovvero quelli rosso e blù. Anche in questo caso si è vissuta una stagione particolare. É iniziato uno sciopero del tifo organizzato dal post derby (perso con una cinquina con il Perugia) e si protrae anche nei nostri giorni. Si è creata una disaffezione generale disarmante da parte della tifoseria e con tutta sincerità (questo fatto) ci preoccupa (e non poco). Il popolo eugubino è stato sempre il fulcro di questa società calcistica ultra centenaria. Il popolo eugubino ha sempre rappresentato quella spinta in più nelle fasi cruciali di una stagione: la magica cavalcata verso la serie B con 5000 spettatori presenti al Barbetti nel giorno della promozione, oppure i 2624 tifosi rossoblù presenti a San Marino nella finale playoff del 2010, ne sono stati il simbolo. Senza dimenticare poi che in serie B il popolo rossoblù aveva seguito i propri beniamini al Marassi contro la Sampdoria con oltre mille tifosi eugubini al seguito. Il Gubbio, questa squadra, non può restare senza tifosi. Il Gubbio è Gubbio. Il Gubbio è la sua gente. Perciò va ricucito questo strappo. Ma soprattutto servono unità di intenti per ricompattare l'ambiente. Ne vale il futuro del Gubbio. Ne vale il bene del Gubbio. Ci pare ovvio! (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)

13 aprile 2014
Roselli: "Si sono impegnati tutti. E i due baby...". E ancora vige il silenzio stampa globale

Paganese e Gubbio a suon di gol: finisce 2-2. In rete Addae e Boisfer (prima rete stagionale) per la formazione rossoblù; De Sena e Grillo gli autori dei gol dei campani. Una partita di fine stagione che purtroppo non vale per nessun obiettivo. Parla solamente il tecnico Giorgio Roselli (e lo può fare solo di domenica per commentare la partita) perchè vige un silenzio stampa globale che dura ormai da dopo il match contro il Frosinone. L'allenatore dei rossoblù Roselli dopo il pareggio di Pagani, afferma: "Sono soddisfatto della prestazione della squadra. Abbiamo un bel gruppo. Tutti quanti si sono impegnati in campo. E poi abbiamo fatto esordire due baby e non dimentico che c'erano sette assenze. Si poteva anche vincere e il gol del 2-2 si poteva evitare: purtroppo nell'occasione abbiamo perso malamente palla a centrocampo e ci siamo fatti sorprendere. Ma ho visto lo spirito giusto e una bella mentalità in questa partita. I due giovani sono andati molto bene: Bortolussi si è battuto bene e si è reso anche pericoloso in attacco; Nuti si è disimpegnato con disinvoltura. Credo che ci si potrebbe lavorare pure il futuro. Adesso non ci resta che chiudere con dignità questo campionato. Abbiamo un obbligo morale verso la nostra tifoseria". Intanto abbiamo inserito le foto di Paganese e Gubbio (14 immagini). Le foto si trovano nella sezione "fotogallery" e nel link sotto la foto in homepage. Le foto sono di proprietà di Luigi Pepe, con la collaborazione di Roberto Settonce. Si ringrazia anche la collaborazione del collega Gianluca Russo di Pagani, editore e direttore responsabile del portale web Paganese.it.

13 aprile 2014
Gubbio, pari con la Paganese (2-2). In rete Addae e Boisfer; De Sena e Grillo per i locali

Gubbio contro Paganese. Il trainer Roselli opta per il modulo 4-3-1-2, con Moroni alle spalle delle punte Schetter e Falzerano; playmaker gioca Boisfer dal primo minuto. L'allenatore degli azzurrostellati Belotti invece schiera il 3-5-2. Partita davanti pochi intimi, per una gara di fine stagione. Al 4' su cross di Deli, Palomeque cerca la porta di testa, ma la palla non trova lo specchio della porta. Al 13' ci prova Sarr con una conclusione da fuori area, però si fa trovare pronto Marruocco e para a terra. Al 17' è Bartolucci che ci prova con un tiro da destra a sinistra, ma la palla sorvola sopra la traversa. Al 21' combinazione volante Acampora e William, con quest'ultimo che calcia in diagonale a rete, però si oppone con reattività Pisseri che in tuffo devia la sfera in angolo. Al 27' la Paganese trova il gol del vantaggio: fa tutto il cannoniere paganese De Sena che fa partire un gran tiro dai trenta metri con la palla che si insacca sotto il sette. Al 38' però il Gubbio trova il pareggio: Bartolucci serve ad Addae una palla invitante come un rigore in movimento: sventola del centrocampista ghanese che sorprende il portiere Marruocco e la palla si insacca in rete. Si va così alla ripresa. Al 54' Deli cerca di andare a rete direttamente da calcio d'angolo: la parabola del calciatore locale per poco non sorprende Pisseri che riesce a smanacciare la sfera fuori dai pali. Al 59' incertezza di Pisseri e la palla va verso De Sena che a porta vuota manca clamorosamente il raddoppio, calciando la sfera sul fondo. Così da un gol sbagliato, arriva il raddoppio del Gubbio. Infatti siamo al 63': ci pensa Boisfer che con un tiro cross scagliato dal versante sinistro dell'area fa partire una parabola che si insacca in rete e sorprende Marruocco. Però è immediato il pareggio della Paganese che arriva al 65': Acampora a sinistra si libera e mette in area una palla dove si fa trovare pronto Grillo: tiro deciso del centrocampista campano che fredda Pisseri. Subito dopo, al 66', Falzerano cerca la porta dal limite ma la palla sfiora la traversa. Al 79' ci prova Deli dal limite, ma Pisseri para a terra. All' 85' calcia dal limite De Sena, palla di poco alta. La partita si chiude con un tiro di Tartaglia (senza esito) dopo cinque minuti di recupero: è 2-2 tra Paganese e Gubbio.
Tabellino: Paganese - Gubbio (2-2):
Paganese (3-5-2): Marruocco; Masi, Panariello, Toppan (46' Perrotta); Monopoli, Palomeque, Grillo, Acampora (89' Velardi), Deli; William (93' De Risi), De Sena. (A disp.: Volturo, Fossa, Palma, Pugliese). All. Belotti.
Gubbio (4-3-1-2): Pisseri; Bartolucci (56' Laezza), Tartaglia, Ferrari, Procacci (79' Nuti); Addae, Boisfer, Sarr; Moroni (54' Bortolussi); Schetter, Falzerano. (A disp.: Gozzi, Giuliacci, Molinelli, Migliori). All. Roselli.
Reti: 27' De Sena (P), 38' Addae (G), 63' Boisfer (G), 65' Grillo (P).
Arbitro: Bichisecchi di Livorno (Solazzi di Avezzano e Campitelli di Termoli). Ammoniti: Toppan, Masi e Grillo (P); Boisfer e Ferrari (G). Spettatori: 319.
Risultati: Trentaduesima Giornata - Prima Divisione - Girone B - Lega Pro:
Ascoli - Benevento
0-3
3' Melara (B), 29' Mancosu (B), 64' Melara (B)
Barletta - Catanzaro
0-3
18' Sabatino (C), 41' Germinale (C) rig., 57' Fioretti (C)
L'Aquila - Nocerina
n.d. (3-0 a tavolino per L'Aquila)
Lecce - Frosinone
2-0
24' Beretta (L), 81' Bogliacino (L)
Paganese - Gubbio
2-2
27' De Sena (P), 38' Addae (G), 63' Boisfer (G), 65' Grillo (P)
Perugia - Pontedera
1-0
18' Mazzeo (Pe)
Prato - Salernitana
3-2
4' Corvesi (P), 43' Lanini (P), 57' Romanò (P), 58' Ginestra (S), 74' Volpe (S)
Viareggio - Grosseto
0-0
Riposa: Pisa

12 aprile 2014
Sette calciatori out e tanti giovani: convocati Bortolussi, Nuti, Migliori, Gelli e Spagnolo

A Pagani senza sette calciatori: Caccavallo, Giallombardo, Falconieri (squalificati), Radi, Baccolo, Luparini e Belfasti (infortunati). Il tecnico Giorgio Roselli sta pensando all'esordio dal primo minuto di alcuni baby calciatori, tra cui Mattia Bortolussi (classe '96) e Giovanni Nuti (classe '98). Non è chiaro ancora se verrà utilizzato il classico 4-3-3 o adotterà il 5-3-2 usato in passato. Questi sono nodi che verranno sciolti solo all'ultimo. La lista dei convocati: Pisseri, Gozzi, Ferrari, Bartolucci, Tartaglia, Procacci, Spagnolo, Laezza, Nuti, Boisfer, Giuliacci, Sarr, Addae, Molinelli, Moroni, Gelli, Schetter, Bortolussi, Falzerano, Migliori. Tra i convocati altri tre baby: Gelli, Migliori e Spagnolo.

11 aprile 2014
In amichevole 6-0 alla Cagliese. Si rivede Moroni. Verso l'esordio di alcuni giovani a Pagani

A Pagani potrebbe essere il momento dell'esordio in rossoblù dei giovanissimo Giovanni Nuti, classe 1998. Infatti il baby rossoblù è stato provato dal tecnico Roselli nell'amichevole giocata giovedì al "Pietro Barbetti" contro la Cagliese. In pratica Nuti ha giocato centrale in una difesa a cinque. Infatti in terra campana ci potrebbe essere un'altra novità, cioè si torna al modulo 5-3-2. In pratica l'allenatore dei rossoblù ha provato questo quintetto difensivo: a destra Bartolucci, al centro l'asse Nuti, Ferrari e Tartaglia, e a sinistra Belfasti. A centrocampo il trio Sarr, Addae e Moroni. In attacco il duo formato da Schetter e Falzerano. Non ci saranno domenica gli squalificati Giallombardo e Caccavallo, oltre a Falconieri. Non sono al meglio delle condizioni Boisfer e Luparini. Spazio nell'amichevole anche per altri giovani come Labate, Gelli, Migliori, Spagnolo e Bortolussi. Per la cronaca il Gubbio ha vinto per 6-0 con le reti di Belfasti, Addae, Falzerano, Moroni, Ferrari e Spagnolo su rigore. Così in campo nel test amichevole: Gubbio primo tempo (5-3-2): Pisseri; Bartolucci (11' Laezza), Nuti, Ferrari, Tartaglia, Belfasti; Moroni, Addae, Sarr; Schetter, Falzerano. Gubbio secondo tempo (4-2-3-1): Gozzi; Labate, Nuti, Gelli, Procacci; Molinelli, Giuliacci; Migliori, Spagnolo, Falzerano (60' Schetter); Bortolussi. Reti: 4' Belfasti, 18' Addae, 20' Falzerano, 27' Moroni, 37' Ferrari, 90' Spagnolo (rigore).

10 aprile 2014
Torrente: "Con la Paganese, quanti belli ricordi. In quel bienno, un bel calcio propositivo..."

Domenica c'è Paganese e Gubbio. Una partita che rievoca tanti ricordi, soprattutto di quella magica cavalcata verso la Serie B. E chi può raccontarlo meglio se non chi era al timone di quella squadra? E ci riferiamo al tecnico Vincenzo Torrente. Ma la prima domanda che porgiamo è la seguente: qual è stato il segreto di quelle due annate stupende a Gubbio? "L'unione di tutti: a partire innanzitutto dal creare la squadra, alla mia idea di calcio e poi tutte le componenti dove ognuno stava nel proprio ruolo. Fondamentali sono state tutte queste prerogative. Siamo riusciti a fare un calcio piacevole, come del resto piaceva a me. Ma i risultati sono arrivati anche grazie all'apporto di tutti: pure la tifoseria è stata importante in una piazza passionale e genuina, come è il sottoscritto: forse anche per questo motivo sono riuscito ad esprimere il meglio di me stesso". In base ad una statistica fatta in questi giorni, lei ha il record di punti conquistati con il Gubbio in serie C1 per una media di 1,912 punti a partita: "Beh, è una grande soddisfazione. Ma ribadisco, a Gubbio sono stati due anni indelebili. Nel primo anno ci eravamo prefissati di centrare i playoff e li abbiamo vinti. Nel secondo anno siamo partiti per centrare la salvezza e invece abbiamo vinto il campionato in maniera strameritata senza dimenticare che ci trovavamo di fronte delle corazzate come Hellas Verona, Salernitana, Sorrento, Spezia e pure la Spal era una signora squadra: abbiamo fatto un campionato straordinario. In due anni abbiamo fatto un calcio propositivo, veloce e dinamico: come piace a me. Perciò ho avuto delle grandi soddisfazioni con un gruppo di ragazzi eccezionali, disponibili e hanno fatto grandi cose. Basta guardare adesso: molti di loro giocano in serie B, tra cui qualcuno in serie A". Per l'appunto: vedere oggi Gomez Taleb in serie A con il Verona oppure vedere Galano in serie B segnare in rovesciata davanti a quasi ventimila persone a Bari contro l'Empoli, che effetto fa? "Questi ragazzi (a partire da me) devono ringraziare il Gubbio perchè ci ha dato la possibilità di dimostrare, io come allenatore e loro come calciatori, le nostre potenzialità. Galano era al primo anno di serie C, Gomez Taleb fino a quel momento non aveva fatto nulla in carriera. É una grande soddisfazione vederli fare bene in categorie importanti perchè ho potuto contribuire alla loro crescita e poi Galano è stato con me altri due anni a Bari. Però ce ne sono altri: sono contento per Lamanna (ora al Siena) e Donnarumma (al Cittadella). E poi lo stesso Perez (Cittadella): ricordo che qualcuno al primo anno metteva in dubbio le sue potenzialità o venivo criticato a volte perchè giocava al posto di Corallo: adesso si trova in serie B". A Gubbio, la tifoseria, si porta dietro un bel ricordo di Torrente. Che ne pensa? "Mi fa piacere. Ho iniziato a Gubbio l'esperienza tra i professionisti. Ho un ricordo eccezionale: vincere due campionati di seguito è stato emozionante pure per tutto l'affetto che ho ricevuto da parte della tifoseria eugubina". Quella volta veniva denominata la triade (Simoni, Giammarioli e Torrente) delle meraviglie: era proprio così? "Sì, certamente, ma perchè ognuno ha sempre rispettato il proprio ruolo: i successi sono arrivati per questo. É chiaro che eravamo un tutt'uno anche con la società e i tifosi. Per vincere ci vuole una programmazione e d'altronde tutte le componenti devono andare verso la stessa direzione". Ultima domanda: domenica il Gubbio gioca con la Paganese. Si ricorda quella magica doppietta di Gomez Taleb a Pagani (2010) e quella gara di ritorno (maggio 2011) con la matematica certezza di salire in B. Torrente cosa può dirci a riguardo? "C'erano cinquemila spettatori per la promozione in serie B: fu una grande gioia e una grande festa. Diciamo che è stata una giornata storica per tutta Gubbio. Mentre all'andata il ricordo più bello (al di là dei gol di Gomez Taleb) è stata la sportività del pubblico di casa: i tifosi azzurrostellati a fine partita si alzarono in piedi per applaudire la nostra prestazione e abbiamo ricevuto degli applausi anche quando uscivamo con il pullman dallo stadio: sono eventi che sinceramente mi hanno molto colpito".

09 aprile 2014
Bucchi e Roselli, un cammino a braccetto (media punti di 1,176 il primo; 1,181 il secondo)

Playoff sfumati, è tempo di numeri. Statistica con sorpresa. Abbiamo messo a confronto il cammino alla guida del trainer Cristian Bucchi con quello del tecnico Giorgio Roselli. La media punti ci dice che entrambi hanno viaggiato a braccetto. In pratica con mister Bucchi la squadra rossoblù ha raccolto 20 punti in 17 partite disputate: per una media punti di 1,176 a partita. Mentre con l'allenatore Giorgio Roselli sono stati accumulati 13 punti effettivi in un undici partite giocate: per una media punti di 1,181 a partita. Non abbiamo considerato i tre punti conquistati con la Nocerina (a tavolino) perchè la partita non si è mai giocata. Praticamente il cammino di Bucchi e di Roselli è pressochè uguale, identico, senza impennate improvvise e senza cadute repentine. In definitiva con Cristian Bucchi sono arrivate 4 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte. Con Roselli fino ad ora sono giunte 4 vittorie, un solo pareggio e poi 6 sconfitte. Con Bucchi: gol fatti 17, gol subiti 22. Con Roselli: 12 reti realizzate, 17 reti incassate. In base a questi dati l'attacco è andato meglio con Roselli (media di 1,09 gol a partita) che con Bucchi (1 gol di media a partita). Mentre in fase difensiva è andata meglio con Bucchi (media di 1,29 gol subiti a partita) rispetto a Roselli (media di 1,56 incassati a gara). Nella scorsa stagione (2011-2012) invece l'allenatore Andrea Sottil con i 40 punti raccolti in campionato in 30 partite ha avuto una media di 1,333 punti a partita. Ma le cifre di questi ultimi anni sono "lontane parenti" rispetto l'era di Torrente: nella stagione trionfale verso la B erano stati accumulati 65 punti in 34 partite: media punti di 1,912 a gara. Notiziario. Due giornate di squalifica per l'attaccante Giuseppe Caccavallo con questa motivazione: «per aver volontariamente sgambettato un avversario disinteressandosi del pallone». Due turni di stop pure per il terzino sinistro Andrea Giallombardo per questo motivo: «per comportamento offensivo verso l'arbitro». Viene fermato per una giornata l'attaccante Vito Falconieri per recidività in ammonizione. A Pagani spazio ai giovani? Si vedrà. Intanto sono ripresi gli allenamenti e ci sono già due volti nuovi: si tratta dei giovani Giovanni Nuti e Mattia Bortolussi, rispettivamente difensore e attaccante. Intanto i tanti cartellini rossi a Gubbio fanno notizia: il sito Tuttolegapro.com dedica un articolo con il titolo: «Gubbio, quanti cartellini rossi e gialli in stagione». E nello specifico viene scritto quanto segue: «Il Gubbio, che domenica scorsa ha perso pesantemente in casa per 4-0 contro L'Aquila, detiene un record negativo: per la quarta volta in stagione ha terminato la partita in nove uomini. Addirittura nella sfida contro gli abruzzesi, già dopo mezz'ora di gioco si è ritrovato senza Giallombardo e Caccavallo, cacciati dall'arbitro nel giro di tre minuti. Ma non solo: in stagione gli eugubini hanno anche collezionato il cartellino rosso numero 19 e il cartellino giallo numero 79. Numeri esagerati per la squadra di mister Roselli, sanguigno si, ma non fino a questo punto».
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08 aprile 2014
L'editoriale. L'emblema del calcio che è svanito! E la tifoseria: «Non ci divertiamo più...»

Partiamo dalla fine. Da dopo il fischio finale. Fuori dai cancelli del "Barbetti" si trovano dei tifosi che applaudono il pullman dei calciatori aquilani in partenza. Gli stessi tifosi eugubini poi esprimono tutto il proprio malessere e ce n'è per tutti: nel mirino società, staff e calciatori. E c'è chi esprime tutto il proprio malcontento con questa frase: «Questa sconfitta è peggio di quella ottenuta contro il Perugia dove abbiamo preso cinque gol». Mentre qualcun'altro ha domandato: «Ma la società è presente?». Altri tifosi, anche di una certa età, ci hanno rivolto un'affermazione che ci ha molto colpito: «Ma non lo nota nessuno che la gente non viene più allo stadio perchè non ci si diverte più?». Insomma, chi ne ha più ne metta. É lampante che esiste uno scoramento generale. L'obiettivo dei playoff è sfumato come la neve si scioglie ai raggi del sole. Quell'obiettivo unico, in un anno dove non ci sono retrocessioni, è svanito senza la possibilità di rimediare, a meno che succede il miracolo a tre giornate dalla fine con otto lunghezze di distanza dall'ultimo posto possibile per poter accedere ai playoff. Ma la partita contro L'Aquila è stata l'emblema di questa stagione disgraziata del Gubbio. A partire da quei cartellini rossi (siamo saliti a 19) che non hanno una spiegazione. Per concludere con quelle prestazioni che hanno lasciato a desiderare, spesso e volentieri. Ma nel calcio per fare i risultati conta giocare a pallone e segnare. L'emblema del calcio si è materializzato nel secondo gol realizzato proprio da L'Aquila (e ancora il Gubbio si trovava in undici contro undici): triangolazioni in velocità (tra Del Pinto, Pià e De Sousa) con sei passaggi di fila con la palla a terra: azione iniziata da centrocampo fino ad arrivare in area locale con quel tiro di Frediani fermato dal braccio di Giallombardo che ha causato poi il rigore trasformato da De Sousa. Il calcio è questo: triangolazioni veloci, palla a terra e finalizzazione. Non c'è nulla da inventare nel calcio. E il Gubbio, ormai da tre anni a questa parte, fa fatica ad esprimere un calcio lineare, veloce e ficcante. Quel calcio piacevole che veniva usato dal tecnico Torrente sembra una chimera ai giorni nostri. Guarda caso i problemi del Gubbio sono nati dal dopo Torrente: se fosse rimasto all'epoca, forse adesso avremmo potuto scrivere un'altra pagina indelebile del calcio in questa città. Dalla serie B in poi si sono sommati errori su errori e i risultati sono sotto l'occhio di tutti. Più che altro fa pensare la disaffezione dei tifosi, di tanti tifosi: vedere tanta gente che va via a metà del secondo tempo, scorgere al di fuori dello stadio gente arrabbiata ma allo stesso tempo rassegnata, notare che nel settore del tifo organizzato non vengono attaccati più gli striscioni e non si fa più tifo, certamente deve portare una riflessione seria in tutto l'ambiente. E deve essere fatta una riflessione seria sui tanti cartellini rossi conseguiti in questa stagione. Le parole di Roselli nel dopo gara pesano come dei macigni. Soprattutto quando afferma: "Certi errori non si possono più correggere. Un certo nervosimo non lo capisco nemmeno se ci penso due ore di seguito. Cose pazzesche, cose mai viste, cose che non mi erano mai capitate in carriera". Parole piuttosto pesanti. Come si può spiegare tutto questo nervosimo? Perchè serpeggia questa frustazione nei calciatori? Perchè in campo non si riesce a tenere un comportamento basilare che caratterizza il professionismo? Al di là di queste domande che probabilmente non avranno mai una risposta, adesso più che mai serve una maggiore chiarezza da parte di tutti. Serve unità di intenti. Serve ricompattare l'ambiente e soprattutto serve riavvicinare la tifoseria a questa squadra. Bisogna saper ricostruire con tranquillità, saggezza, scelte oculate e scelte mirate. Tuttavia in una giornata nera, nerissima, si può notare solo un raggio di sole: quel gol di Galano in rovesciata davanti a 19.836 persone a Bari contro l'Empoli in serie B. Christian Galano lo ricordiamo tutti: giocava nel Gubbio nella cavalcata verso la serie B con la "Torrente band" e pensare che oggi il ragazzo vale cinque milioni di euro. Quello sì che era un Gubbio che regalava delle emozioni, grandi. Ma oggi, quel Gubbio sembra un lontano miraggio... (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)

06 aprile 2014
Roselli: "Cose pazzesche: ho perso la mia sfida". Pagliari: "Memorabile: un ottimo calcio"

Il Gubbio perde la partita ma anche la faccia contro L'Aquila. Un poker che assomiglia come disfatta alla cinquina interna contro il Perugia. Ormai la zona playoff si è allontanata di otto lunghezze a sole tre giornate dalla fine. E cresce il malumore. Allo stadio la gente lascia anzitempo gli spalti e fuori dallo stadio pure la tifoseria organizzata manifesta tutto il malcontento. É un malessere che d'altronde si manifesta pure in sala stampa nel post partita. Giorgio Roselli usa delle parole taglienti: "Non ho voglia neanche di parlare: per parlare è un dramma". L'allenatore dei rossoblù con un filo di voce poi spiega: "Sono successe delle cose pazzesche, delle cose mai viste e non mi era mai capitato. Non c'è stata proprio partita. Al di là delle qualità manifestate da L'Aquila, ci siamo complicati la vita da soli e abbiamo spianato la strada agli avversari. Non riesco proprio a capire il perchè! Questo nervosismo da cosa dipende? Non riesco proprio a capirlo e pure le espulsioni non le capisco. Purtroppo certe cose non si correggono più. Se mi sento tradito dai calciatori? No, anche il sottoscritto si prende le sue responsabilità. Quando ho accettato di venire a Gubbio ero convinto che, nonostante le tante difficoltà, avrei vinto la sfida. Purtroppo non è andata così: purtroppo ho perso la sfida! Mi dispiace per tutti. Questa era una partita decisiva e invece siamo mancati. Adesso se ci sarà più spazio verso i più giovani? Credo che giocheranno solo i calciatori che hanno delle motivazioni". L'umore è cupo. Mentre è di tutt'altro tenore il clima in casa aquilana. Il tecnico Giovanni Pagliari dice: "Questa è una giornata memorabile. Ci tenevano i tifosi ma anche noi e abbiamo offerto un ottimo calcio. Siamo la sorpresa del torneo e ringrazio tutti. In questa partita abbiamo avuto l'approccio perfetto, e poi dopo il doppio vantaggio e le due espulsioni non c'è stata più storia. Ma questa domenica è stata emozionante: il sociale che entra nel calcio. Allenando a L'Aquila ho toccato da vicino il dolore di questa gente". Poi tocca al direttore sportivo aquilano Ercole Di Nicola: "Sono arrivato proprio nell'anno del terremoto: questo capoluogo abruzzese merita di rialzarsi e lottare per la serie B adesso è proprio una grande soddisfazione. Siamo la neopromossa con più punti del girone". L'autore di una doppietta, Claudio De Sousa, afferma: "Abbiamo ottenuto tre punti importanti. Abbiamo giocato con il piglio giusto e dopo le espulsioni non c'è stata più partita. Ma noi siamo qui: vogliamo continuare a stupire". Intanto abbiamo inserito le foto di Gubbio e L'Aquila (18 immagini) che si trovano nella sezione "fotogallery" e nel link sotto la foto in homepage. Le foto sono di Simone Grilli per lo studio fotografico Gavirati.

06 aprile 2014
Gubbio, che brutta sconfitta: L'Aquila cala il poker (0-4). Espulsi Giallombardo e Caccavallo

Il Gubbio contro L'Aquila. Il tecnico Roselli schiera il modulo 4-3-3. L'allenatore degli aquilani Pagliari opta anch'egli per il 4-3-3. La curva ospiti con i tifosi aquilani espongono questo striscione: "6 aprile 2009: l'anima è ferita e il cuore infranto". La curva eugubina risponde con un altro striscione con scritto: "Il sisma non si può prevedere, ma la vergogna non è ricostruire". Pronti e via, L'Aquila si porta in vantaggio. Scorre il 5', Baccolo fa fallo su De Sousa ed è calcio di punizione dal limite: si incarica del tiro Corapi che fa partire un destro vellutato che supera la barriera e la palla si insacca sotto il sette con il portiere Pisseri immobile. Al 24' fiammata di De Sousa che fa partire un missile di destro dal limite: tiro che costringe Pisseri agli straordinari deviando la sfera in angolo che era destinata a fil di palo. Al 28' calcio di rigore per L'Aquila: triangolazione volante Pià e De Sousa, con quest'ultimo che serve in area Frediani che calcia in porta ma Giallombardo girandosi di spalle colpisce la palla con il braccio. Giallombardo viene ammonito ma subito dopo viene espulso per proteste. Dal dischetto De Sousa non sbaglia con la palla che si insacca nell'angolino. Al 31' c'è un altro espulso per il Gubbio: cartellino rosso diretto per Caccavallo per intervento scorretto su Dallamano. La squadra di Roselli così resta in nove dopo appena mezz'ora di gara. Al 38' Dallamano calcia forte dal limite, Pisseri vola e devia la sfera in corner. Al 41' arriva il tris con De Sousa che fa partire un tiro chirurgico dal limite e la palla si insacca radente nell'angolino. Nella ripresa primo tiro in porta del Gubbio al 50' con Schetter: para a terra Testa. Al 60' ecco il tris aquilano: cross in area da destra di Agnello, Pià svetta sopra tutti e di testa insacca la sfera in rete nell'angolino. Finisce così, con un poker della squadra ospite (0-4).
Tabellino: Gubbio - L'Aquila (0-4):
Gubbio (4-3-3): Pisseri; Bartolucci, Tartaglia, Ferrari, Giallombardo; Addae, Baccolo (46' Laezza), Sarr; Caccavallo, Falconieri, Schetter (58' Moroni). (A disp.: Gozzi, Giuliacci, Falzerano, Belfasti, Luparini). All. Roselli.
L'Aquila (4-3-3): Testa; Scrugli, Zaffagnini, Ingrosso, Dallamano; Agnello (68' Gallozzi), Corapi, Del Pinto; Frediani (58' Vettraino), De Sousa (58' Ciciretti), Pià. (A disp.: Addario, Pedrelli, Maltese, Libertazzi). All. Pagliari.
Reti: 5' Corapi (A), 28' De Sousa (A) rigore, 41' De Sousa (A), 60' Pià (A).
Arbitro: D'Angelo di Ascoli Piceno (Villa di Rimini e Colì di Bologna). Espulsi: 28' Giallombardo (G); 31' Caccavallo (G). Ammoniti: Addae, Giallombardo e Falconieri (G); Agnello e Gallozzi (A). Spettatori: 1776 (di cui 1104 abbonati; di cui 384 di L'Aquila nel settore ospiti).
Risultati: Trentunesima Giornata - Prima Divisione - Girone B - Lega Pro:
Benevento - Catanzaro
0-0
Grosseto - Lecce
0-1
70' Zigoni (L)
Gubbio - L'Aquila
0-4
5' Corapi (A), 28' De Sousa (A) rig., 41' De Sousa (A), 60' Pià (A)
Nocerina - Paganese
n.d. (3-0 a tavolino per la Paganese)
Perugia - Viareggio
2-1
45' Piana (V), 59' Mazzeo (P), 62' Scognamiglio (P)
Pontedera - Barletta
3-1
11' Grassi (P) rig., 18' Grassi (P), 44' Arrighini (P), 55' La Mantia (B)
Prato - Ascoli
0-3
57' Tripoli (A), 69' Cipriani (A), 70' Tripoli (A)
Salernitana - Pisa
1-0
9' Volpe (S)
Riposa: Frosinone

04 aprile 2014
Gubbio, verso il 4-3-3. Iniziativa prima del match. Respinti tutti i ricorsi del post Frosinone

Il Gubbio è pronto per la sfida contro L'Aquila. Falzerano si è allenato a parte. Radi non ci sarà perchè squalificato come Boisfer. Mentre Pisseri è abile e arruolato nonostante qualche problemino alla spalla e al quadricipite. Pertanto il tecnico Roselli è orientato a confermare il 4-3-3. Quindi Pisseri in porta. In difesa il quartetto Bartolucci, Tartaglia, Ferrari e Giallombardo. A centrocampo il trio Sarr, Baccolo e Addae. In attacco è previsto il tridente Schetter, Falconieri e Caccavallo (o Falzerano, se dovesse in extremis recuperare). L'Aquila di Pagliari invece dovrà fare a meno con ogni probabilità a Pomante e Corapi. L'allenatore degli abruzzesi potrebbe optare per il 4-3-3. Testa in porta. In difesa il quartetto Pedrelli, Zaffagnini, Ingrosso e Dallamano. A centrocampo il trio Gallozzi (in ballottaggio con Agnello), Maltese e Del Pinto. In attacco il tridente Frediani, Libertazzi (o Pià) e De Sousa. Arbitra il signor Stefano D'Angelo di Ascoli Piceno. Sarà coadiuvato dai guardalinee Tarcisio Villa di Rimini e Walther Colì di Bologna. Intanto la società del Gubbio si è mossa con delle iniziative per la partita di domenica: per ricordare il tragico evento del terremoto di L'Aquila del 2009, le due squadre entreranno in campo con i propri calciatori che indosseranno una maglia commemorativa con scritto: "in memoria delle vittime del 6 aprile 2009: 309 sempre con noi". Inoltre verrà osservato un minuto di raccoglimento prima dell'inizio dell'incontro. Intanto sono stati respinti tutti i ricorsi presentati sia dal Gubbio che dal Frosinone in merito alle sanzioni disciplinari del post partita Gubbio-Frosinone. Pertanto è stata confermata la squalifica del presidente Marco Fioriti fino al 31 maggio prossimo e la multa di 8000 euro al club rossoblù. Pure la squalifica del portiere Zappino del Frosinone è stata confermata.

04 aprile 2014
A Norcia in campo tanti giovani e riserve: è 6 a 2 con i russi della Primavera dello Zenit

Il Gubbio ha effettuato nel pomeriggio di giovedì una partita amichevole a Norcia contro la Primavera dello Zenit di San Pietroburgo. La formazione di Roselli è stata sconfitta 6-2 dalla formazione russa. Per il Gubbio sono andati a segno il giovane Spagnolo e Caccavallo. Una formazione formata da tanti rincalzi e tanti giovani. Quindi nessuno esperimento in vista della delicata partita di domenica contro L'Aquila. In pratica sono rimasti a casa (allenandosi in sede) diversi titolari come il portiere Pisseri, i difensori Bartolucci, Tartaglia, Ferrari, Radi e Giallombardo, i centrocampisti Boisfer e Addae, oltre agli attaccanti Falzerano, Falconieri e Schetter. In pratica il tecnico Roselli ha riproposto il modulo 4-3-3 e il primo tempo si è concluso in parità (2-2). In grande spolvero Caccavallo, autore di una rete. Così in campo (4-3-3): Gozzi (35’st Bellucci); Labate (1’st Gelli), Laezza (17’st Schiaroli), Nuti, Belfasti (11’st Pandolfi); Sarr (1’st Tomarelli), Molinelli (1’st Carnevali), Giuliacci (7’ st Migliori); Caccavallo (1’st Damiano), Luparini (10’pt Spagnolo), Moroni (1’st Benedetti). Intanto da L'Aquila sono previsti oltre 400 tifosi al seguito. Sono stati venduti nella giornata di giovedì già 200 biglietti, come riporta il portale web Abruzzo23ore.tv, che spiega: «una trasferta alla quale la tifoseria organizzata stava preparando da tempo. E alla quale si uniranno in tanti, famiglie comprese. Allettate dal bel tempo e dalla possibilità di un week end sulle verdi colline umbre. Ma tutti accomunati dalla volontà di vivere, a 5 anni esatti, il ricordo del sisma accanto a qualcosa di decisamente identitario: una partita della squadra della propria città». In settimana c'era stato stato pure un comunicato del tifo organizzato dei "Red Blue Eagles" che recitava come segue: «Tiriamo fuori l'orgoglio e dimostriamo il nostro senso di appartenenza. É doveroso portare in alto il nome dell'Aquila e onorare la memoria di chi in quella notte ci ha lasciato. Per questo invitiamo tutto il popolo aquilano a seguirci a Gubbio. Domenica 6 aprile sarà molto di più di una semplice partita di calcio. E quindi il 6 aprile 2014: tutti a Gubbio». L'Aquila si trova a quota 46 punti in classifica (+10 dal Gubbio) ed si colloca in quinta posizione, in coabitazione con il Pisa. E intanto in casa Gubbio prosegue il silenzio stampa totale da dopo il match interno contro il Frosinone. In settimana aveva parlato il tecnico Roselli, ma solo a Catanzaro dopo il match di domenica scorsa.

03 aprile 2014
Domenica con L'Aquila: gara da dentro o fuori. Vicenda Lamanna: sentenza di primo grado

Domenica contro L'Aquila. Una sfida importante se non cruciale per il futuro del Gubbio. Serve senza ombra di dubbio una vittoria, se si vuole avere qualche speranza per agganciare i playoff. Con L'Aquila si gioca domenica 6 aprile. Una data nefasta perchè ricorda proprio per gli aquilani quella "scossa" tremenda che ha avuto come potenza di magnitudo pari a 6,3 della Richter avvenuta alle ore 3:32 (e durò svariati secondi): era per l'appunto il 6 aprile 2009 e quel tragico terremoto causò la morte di 308 persone, con oltre 1500 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni. Un fatto sconvolgente, con tutti gli strascichi che ne sono conseguiti. In quell'annata eravamo in vacanza a San Benedetto del Tronto e avevamo incontrato diverse famiglie di L'Aquila alloggiate negli alberghi: abbiamo sentito veramente delle testimonianze agghiaccianti. E Gubbio ne sa qualcosa di eventi sismici: proprio dallo scorso agosto è iniziato uno sciame sismico nel bacino eugubino di una certa intensità che ha toccato il picco massimo il 22 dicembre 2013 con una scossa di magnitudo 4 e si sono registrate finora ben 19 scosse telluriche sopra il terzo grado della Richter. E proprio in questi giorni proprio il sito ufficiale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) si è interessato del terremoto di questo bacino con un articolo ben preciso che spiega nei dettagli proprio l'evoluzione della sequenza sismica in Umbria. Ma torniamo a parlare di calcio. All'andata il Gubbio si impose a L'Aquila per 2-1 nell'anticipo serale del 23 novembre 2013. L'Aquila del tecnico Pagliari si trovava al primo posto in classifica, ma il Gubbio allenato allora da Bucchi fece una partita perfetta, senza sbavature: andò a segno in avvio Baccolo con un tocco sotto misura e poi a pochi minuti dal termine del primo tempo ci fu il raddoppio di Falconieri per mezzo di un gran tiro da fuori area di sinistro. Il gol della bandiera della formazione abruzzese è arrivato nei minuti finali con Pomante. É stata senz'altro la migliore partita disputata dal Gubbio in questa stagione perchè aveva saputo abbinare la tenacia, la sagacia tattica e la praticità in un solo colpo. Ma ormai quella gara fa parte del passato ed ora va dimenticata in fretta. Adesso bisogna pensare al presente e pensare a domenica con un solo obiettivo: centrare la vittoria a tutti i costi perchè non ci sono alternative. Intanto proprio ieri (nella giornata di mercoledì) navigando su internet ci siamo imbattuti su una news che riguardava il Gubbio Calcio e proveniva da Alessandria. Abbiamo aperto l'articolo del portale che si chiama Dialessandria.it e così riportiamo in breve proprio cosa è stato scritto dal portale piemontese: «Era il 26 settembre 2010, giorno di Alessandria-Gubbio al Moccagatta. dopo il match un diverbio tra un sostenitore alessandrino e la famiglia Lamanna degenera e si arriva al contatto: nulla di grave ma la vicenda finisce in Tribunale e per oltre tre anni si ricorre agli avvocati. In quella circostanza Eugenio Lamanna, attualmente al Siena in serie B, rimediò un'ecchimosi allo zigomo. Nella giornata di ieri (31 marzo ndr) l'assoluzione nel processo di primo grado per il tifoso alessandrino». Naturalmente riguarda la vicenza di Eugenio Lamanna che tutto il popolo eugubino conosce. Mentre il portale Tuttomercatoweb.com ha riportato un articolo più dettagliato sul processo di primo grado ad Alessandria.

02 aprile 2014
Espulsioni a quota 17 e playoff lontani: qualcosa non torna. Serve il miracolo. E in futuro...

Quanti dilemmi, quanti problemi. Nonostante l'ottimo risultato di Catanzaro maturato grazie davvero ad un eurogol di Radi su punizione (un'esecuzione balistica degna di grandi platee), la situazione non è cambiata, anzi è peggiorata. Sembra paradossale, però è così. In primis si è registrata a Catanzaro l'ennesima espulsione, la diciassettesima: l'autore del gol infatti, Alessandro Radi, è stato espulso, addirittura a tempo scaduto. Un problema serio, un problema che ormai è diventato consuetudine, che si va a sommare ai cartellini gialli: in tutta la stagione il Gubbio ha già racimolato 76 cartellini gialli in 26 gare disputate: una media di 2,92 cartellini gialli a partita. Ma il Gubbio ad inizio stagione (con l'inizio di una collaborazione importante con il Parma) si era dato un obiettivo ben preciso: centrare i playoff. A quattro giornate dalla fine del campionato, il Gubbio è costretto ad inseguire posizionato all'undicesimo posto (in coabitazione con il Prato), distanziato di sei lunghezze dal nono posto (dove si trova la Salernitana) mentre Benevento e Pontedera si trovano addirittura a +7. Infatti la distanza dai playoff si è allungata perchè Pontedera e Benevento hanno ottenuto rispettivamente due vittorie fuori casa fondamentali a L'Aquila (prossimo avversario del Gubbio) e a Barletta. Insomma, la strada al momento appare assai tortuosa per non dire molto proibitiva. É chiaro che, dopo i proclami di inizio stagione, ci si aspettava di più da questa annata. Una squadra che ha trovato molte difficoltà, andando a fasi alterne, e l'assurdo è avvenuto con la cinquina presa nel derby interno con il Perugia: una reale batosta che rimarrà nella storia, tant'è che ha fatto arrabbiare tanti tifosi. Da quel momento in poi c'è stata proprio una fase di sbandamento e piano piano è ritornata una lenta ripresa (a parte le tre vittorie consecutive con Prato, Grosseto e Viareggio che avevano illuso un po' l'ambiente). É una stagione che è andata così e va presa per quello che è. Ma soprattutto c'è da risanare anche quel rapporto con la tifoseria eugubina che sembra spenta e rassegnata, e c'è da risanare il rapporto con il tifo organizzato che a sua volta (da dopo il derby con il Perugia) ha smesso di attaccare pure gli striscioni in curva per protesta. Forse ci vorrebbe più chiarezza. Forse ci vorrebbe un modo diverso di comunicare con tutta la piazza. Il muro contro muro non serve a nulla. Il muro contro muro porta solo danni. Il muro contro muro potrebbe distruggere quel bel giocattolo che era diventato famoso per la sua limpidezza e per la sua genuinità nell'era di Torrente. E bisogna ricordarsi bene una cosa: quando il giocattolo si rompe, poi è difficile ricomporre i pezzi. É chiaro che al momento i conti non tornano: in caso di fallimento dei playoff, l'obiettivo prefissato iniziale andrebbe in fumo. E tutti i buoni propositi andrebbero in fumo, in quanto nel calcio le belle parole devono portare i fatti, altrimenti si parla in gergo di stagione anonima. Diciamo che in questa stagione si è persa una bella occasione visto che non c'erano le retrocessioni. Tuttavia finchè la matematica non condanna il Gubbio, è giusto lottare fino alla fine per centrare la zona playoff. Ma con tutta sincerità serve un miracolo e il tecnico Roselli a questo punto della stagione deve trovare la bacchetta magica (e chissà che non la troverà davvero). Nel frattempo il nostro "Pesce d'Aprile" ha ottenuto un grande successo. Il nostro attore persuasivo Stefano Stocchi (tramutato in Commendatore Stefano Van Bladel Stocchi), nell'intervista inventata del 1 aprile, ha creato un certo stupore. Non sono mancati i commenti sul muro del tipo: "Ma è un comico o parla sul serio?"; "Se quello è il commenda, ma 'sti titoli se comprano!", ma c'è chi anche che ha scritto: "nelle news un buon pesce d'aprile, e pensare che quest'anno sono successe situazioni più comiche". Si prende sempre tutto troppo sul serio. Ogni tanto serve sdrammatizzare.

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Gubbio-Torino 1-0
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6 gennaio 2012:
Gubbio-Bari 2-2
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