MERCATO 2024-2025
Gubbio nel girone B in serie C

ACQUISTI:

Venturi (p) Casertana
D'Ursi (a) Crotone
David (d) Cesena
Proietti (c) Ternana
TRATTATIVE:
Piccinini (d) Sassuolo
Pieraccini (d) Cesena
Ferrante (a) Ternana
Iaccarino (c) Napoli
Iori (a) Arezzo

CONFERMATI A CONTRATTO:

Morelli (d)
Corsinelli (d)
Pirrello (d)
Tozzuolo (d)
Signorini (d)
Mercadante (d)
Rosaia (c)
Di Massimo (a)
CESSIONI:
Udoh (a) Trapani
Bumbu (c) Altamura
Casolari (a) Cittadella
Desogus (a) Cittadella
Spina (a) Crotone
Greco (p) Altamura
Vettorel (p) Cosenza

Clicca le immagini rossoblu!

CLASSIFICA FINALE
2023-2024

Cesena
Torres
Carrarese
Perugia
Gubbio
Pescara
Juventus Ng
Arezzo

Pontedera
Rimini
Spal
Lucchese
Pineto
Entella
Sestri Levante
Ancona
Vis Pesaro
Recanatese
Fermana
Olbia

96
75
73
63
59
55
54

53

52
50
49
45
45
45
44

42
39
38

31
26

VERDETTI:
CESENA E CARRARESE IN
SERIE B

VIS PESARO E RECANATESE AI PLAYOUT
FERMANA E OLBIA IN SERIE D

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Risultati Calcio...

38ESIMA GIORNATA
DOM. 23 APRILE 2023

Marcatori 2023-2024
Serie C - Girone B

Shpendi Cesena
Morra Rimini
Merola Pescara
Guerra Juventus Ng

20
19
17
15

Vedi lo stadio Barbetti!

Marcatori Gubbio
2023-2024

Di Massimo
Udoh
Spina
Bernardotto
Chierico

Mercati
Galeandro
Montevago
Bulevardi
Bumbu
Corsinelli
Desogus
Di Gianni
Morelli

Pirrello
Rosaia
Tozzuolo

12
11
5
3
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
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28 febbraio 2013
Gubbio: una media punti molto bassa (1,19 a partita). Solo in serie B si è fatto peggio (0,73)

Statistica approfondita nelle ultime nove stagioni. E viene fuori un dato assai sorprendente che delinea la situazione "molto delicata" che sta attraversando il Gubbio in questa stagione. Tolto l'anno della serie B, proprio il Gubbio di quest'anno ha un trend molto negativo, il peggiore che si è verificato nelle ultime nove annate, comprendendo le stagioni tribolate quando i rossoblù si salvavano al fotofinish in serie C2. Lo dicono i numeri che testimoniano lo stato di salute di una squadra. Ebbene. Il Gubbio di Sottil ha ottenuto 25 punti in 21 partite per una media di 1,19 punti a partita. L'anno scorso in serie B furono totalizzati 32 punti in 44 partite (media 0,73 punti a partita). Un anno difficile dove il Gubbio è arrivato penultimo posto ed è poi tornato in Lega Pro. Ma prima come si era comportato il Gubbio in serie C? Dal 2005 ad oggi la formazione rossoblù ha avuto un rendimento migliore della formazione attuale. Nel 2011 fu vinto il campionato per approdare in serie B: 66 punti totalizzati (anche se poi un punto fu tolto con una penalizzazione) in 34 gare per una media di 1,94 punti a partita. L'anno prima, sempre con l'allenatore Torrente, l'anno in cui il Gubbio vinse i playoff di C2, furono totalizzati 55 punti (media 1,62 punti a partita). Nel 2009 con Beoni prima e la coppia Simoni-Tumiatti poi in panchina si era toccata quota 44 punti (media 1,29 punti a partita). Nel 2008 con Marino prima e poi Alessandrini che riuscì a fare una tortuosa cavalcata per la salvezza si raggiunsero 43 punti (media di 1,26 punti a partita). Nel 2007 con Cuttone prima e poi De Petrillo si fece il minimo necessario: 41 punti per una media di 1,21 punti a partita (+0,02 punti di media rispetto al Gubbio attuale). Nel 2006 con Castellucci prima e poi con l'avvento di Cuttone si toccò quota 43 punti (media di 1,26). Per finire nella stagione 2004-2005 con Castellucci in panchina si fecero 60 punti (ma in 38 partite) per una media di 1,58 punti a partita. Dati alla mano che mostrano un Gubbio in deficit. Dati alla mano che dimostrano che il Gubbio ha un ruolino di marcia da retrocessione. Se nelle restanti 9 partite il Gubbio di Sottil non cambierà totalmente marcia nel suo cammino, i numeri dicono che i playout sono dietro l'angolo. Con questo trend i playout possono diventare una cruda realtà. Notiziario. É arrivato il giorno della partenza anticipata. La truppa rossoblù giovedì pomeriggio parte per Corato, in provincia di Bari, in prossimità della delicata sfida di Barletta. Nel frattempo monsignor Mario Ceccobelli, Vescovo di Gubbio, ha fatto visita alla squadra eugubina mercoledì pomeriggio. Spesso ha seguito le sorti del Gubbio dagli spalti e in questa delicata situazione ha voluto spronare la squadra. Caccavallo e pure Sandreani (influenzato) sono in dubbio per la trasferta di Barletta. Dopo il test mattutino del giovedì verrà valutato con attenzione chi partirà per la Puglia. Invece Di Piazza e Palermo sono nel gruppo.

27 febbraio 2013
Sono finite le chiacchiere. Ora contano solo i fatti. Una città abbacchiata va rianimata...

Il momento della verità. Tante chiacchiere fatte e il disco è sempre quello. Come un disco graffiato o sporco che si blocca e ripete le stesse frasi in maniera assidua, assordante. Le solite frasi del tipo: "siamo tutti uniti", "siamo uomini", "tutti remiano dalla stessa parte", "siamo tutti con mister Sottil", "giochiamo per la maglia". Il tempo delle chiacchiere è finito. Il tempo delle parole è giunto al termine. Ora la squadra deve dimostrare realmente che è unita, compatta e ha voglia veramente che Sottil rimanga l'allenatore del Gubbio. Ora la squadra dimostri che è una vera squadra, che ha unità di intenti e che segue il suo allenatore. A Barletta è categorico fare risultato (scontato dire che ora serve subito una vittoria) e il risultato deve essere accompagnato da una prestazione degna di tale nome. Ora le chiacchiere stanno a zero. Ora contano i fatti. Mancano nove partite e il Gubbio, oltre che il Barletta, deve affrontare in trasferta Viareggio, Nocerina e Andria Bat. Al "Barbetti" invece arriveranno Prato, Carrarese, Avellino, Latina e Catanzaro nell'ultima giornata di campionato. Un calendario non semplice dove non si potrà più sbagliare, altrimenti lo spettro dei playout potrebbe diventare una drammatica realtà. Una drammatica realtà che purtroppo sta entrando nella testa dei tifosi che rivedono i "fantasmi" della passata stagione, dove dopo tante "chiacchiere" è arrivata la retrocessione. Viviamo la città e abbiamo trovato tanti tifosi demoralizzati, che ci parlano e mostrano una certa rassegnazione. Cresce la paura pure tra i tifosi perchè la squadra non reagisce. Piuttosto emblematica la frase di un tifoso che proprio martedì per strada, inchiodando la sua auto in mezzo al traffico, ci ha esclamato a gran voce: "Siamo cotti. Ma si sono accorti che siamo cotti laggiù al campo? Cosa aspettiamo? Quando ci svegliamo?". Un episodio, questo, che ci ha molto colpito. Ecco. Questa è l'occasione ghiotta per la squadra e per tutti coloro che gli ruotano attorno di dimostrare che il Gubbio non è "cotto", che è vivo, che ha voglia di dimostrare al suo pubblico che ha voglia di emergere. Un'occasione assai ghiotta, forse irripetibile, perchè le attenuanti sono finite. Le scuse e le giustificazioni si sono esaurite. Notiziario. Il Gubbio è tornato ad allenarsi di martedì e già arriva una tegola. L'attaccante Caccavallo non si è allenato per un problema agli adduttori: dovrà fare ulteriori accertamenti (risonanza magnetica) e per domenica il suo impiego è in dubbio. Si sono allenati a parte anche Palermo e Di Piazza, ma per Barletta dovrebberro essere a disposizione. Pure Belfasti si è allenato a parte. Mentre il capitano Sandreani è alle prese con la febbre. Si prospetta inoltre il ritiro anticipato. In pratica tutta la truppa rossoblù partirà giovedì pomeriggio per la terra pugliese dove si allenerà venerdì e sabato, prima del match molto delicato di Barletta. Un Barletta che proviene da tre sconfitte consecutive, che si trova al penultimo posto nella classifica generale con 14 punti (-11 dal Gubbio), con la seconda peggior difesa del torneo (35 reti incassate) e il terzo peggior attacco (17 reti segnate). In casa per i biancorossi il ruolino è piuttosto negativo: una sola vittoria ottenuta (con il Pisa), tre pareggi e sei sconfitte (solo 6 punti conquistati sui 30 disponibili). Designato come arbitro il signor Vincenzo Ripa di Nocera Inferiore. Lo stesso arbitro campano ha diretto la partita Latina-Gubbio (2-0): sarà coadiuvato dagli assistenti di linea Cipolloni e Agostini di Frosinone.

26 febbraio 2013
Guerri: "Barletta, ambiente ostico. L'esclusione a Benevento? Non ero mai stato in tribuna!"

Domenica c'è il Barletta. Sarà una sfida infuocata perchè per il Gubbio è obbligatorio fare risultato per salvare la panchina di Sottil. Pure la squadra pugliese vuole fare risultato e la società biancorossa ha abbassato per l'occasione i prezzi dei biglietti per l'ingresso allo stadio. L'ex di turno Simone Guerri, che a Barletta era capitano nella passata stagione, dice: "Dico solo che a Barletta sono stato molto bene in due anni. Ho vissuto una bella esperienza. Tornarci a giocare è emozionante. Se avessi la possibilità di giocare titolare domenica sarebbe meglio perchè mi farebbe molto piacere". A Gubbio invece quest'anno ha avuto poco spazio. Dispiaciuto? "Diciamo di sì, ma il calcio di serie C non è più lo stesso perchè ci sono tante cose da valutare. Inoltre quando si sposa un progetto, si porta avanti fino in fondo. Pertanto sto pensando più al gruppo che al bene strettamente personale". Ma adesso il Gubbio è costretto a fare risultato: "Diciamo che questa sfida vale doppio. Ma non credo che sia una partita da vincere a tutti i costi. L'importante è non perdere. Ma per il periodo non troppo felice che sta passando il Barletta, noi dobbiamo provare a prendere l'intera posta in palio". Cosa invece deve temere il Gubbio del Barletta? "Più di qualche calciatore, temo l'ambiente. Conosco quell'ambiente e quando non arrivano i risultati creano per davvero le partite della vita. Quel pubblico sa caricare tanto tutti i calciatori e troveremo un ambiente ostile. Perciò dovremo stare in guardia, soprattutto nelle prime fasi di gioco. Poi hanno reintegrato in rosa gente come Menegaz e Simoncelli. E bisogna stare attenti con Allegretti che è l'elemento esperto della squadra". Piccolo giallo. Prima di Benevento è stato accolto il ricorso con la riduzione della squalifica che permetteva a Guerri di tornare a disposizione. Ma poi si è ritrovato in tribuna. Guerri cosa può dire? "Sinceramente non me lo sarei mai aspettato. Pensavo di dare una mano perchè quelli sono campi dove ho già giocato e dove ho pure vinto. Non so se mi è mai successo di finire in tribuna in generale nella mia carriera. Non l'ho presa molto bene, però accetto sempre le scelte del mister. Ribadisco: in questi casi bisogna abbandonare le aspettative personali e pensare al bene della squadra". Adesso cosa deve fare il Gubbio per tirarsi fuori da questa situazione critica? "Di solito in queste situazioni prende il sopravvento la paura. Da parte mia cerco sempre di predicare tranquillità perchè in squadra abbiamo tanti giovani. Non serve la frenesia e le partite non vanno caricate troppo. Bisogna arrivarci in maniera graduale perchè quando un calciatore è giovane sente anche troppo la pressione. Questa serenità la devono dare quei calciatori più anziani come me. Adesso le partite diventano troppo importanti". La squadra ha mandato un messaggio preciso: vuole che Sottil continui ad essere il suo condottiero. Ma ora la squadra deve dimostrare anche sul campo di seguire il suo allenatore: "Diciamo che si è creata una situazione strana, questo è innegabile. Tuttavia questa gara dobbiamo giocarla da Gubbio. Bisogna dimostrare attaccamento ai colori e alla maglia. Giocheremo per l'allenatore ma soprattutto per il Gubbio perchè è bene che il Gubbio torni a vincere".

25 febbraio 2013
Briganti: "Ora bisogna reagire e limare certi errori". Quota giovane: nel 2011 erano al 70%...

Inizia la settimana più difficile. Inizia la settimana che condiziona il torneo del Gubbio. Inizia il momento della verità. Andrea Sottil si gioca tutto a Barletta. L'allenatore ha rischiato l'esonero martedì scorso ma all'ultimo momento gli è stata data un'altra chance. Una chance da non fallire. Ne è consapevole il difensore Marco Briganti che dice: "Adesso è giunto il momento di reagire. Ma la squadra ha voglia di reagire". Parole che però si devono tramutare in realtà, altrimenti la situazione si complica. E Briganti precisa: "Sì, tutto vero. Ma noi siamo con mister Sottil. Sappiamo che l'allenatore ci sta mettendo un grande impegno e lo fa sempre. Siamo convinti che può tirarci fuori da questa situazione". Però ci sono da limare diversi errori che si manifestano in maniera assidua in ogni partita, non è d'accordo? "Sì, è vero anche questo. Dobbiamo restare sempre concentrati in partita e dobbiamo limitare i nostri errori al minimo che invece ultimanente sono frequenti. Però le prestazioni non mancano. D'altronde a Benevento non abbiamo giocato male. Abbiamo giocato peggio in altre occasioni come ad esempio a Prato, eppure avevamo vinto". D'accordo, ma allora come si possono spiegare tanti errori in campo? "Diciamo che quando mancano i risultati cresce in noi una certa paura. Ma poi non la vorrei definire proprio paura. Forse è meglio definirla ansia. Sappiamo che adesso la posta in palio diventa troppo importante ai fini della classifica". Qualcuno ci ha posto questa domanda che ora giriamo ai diretti interessati. Due anni fa, quando il Gubbio vinse il campionato di Prima Divisione alla grande, erano presenti cinque calciatori della squadra attuale. Come può essere cambiato in così poco tempo in voi della vecchia guardia? "Sono due situazioni diverse. Due anni fa avevamo acquisito una mentalità tale che ci sentivano sicuri di noi stessi e in campo eravamo consapevoli delle nostre forze. Perciò tutto sembrava perfetto". Quest'anno invece? "Nella fase centrale di campionato non abbiamo giocato mai al completo. É successo un po' per gli infortuni e un po' per demeriti nostri per le espulsioni. In certi casi siamo stati troppo nervosi. E i risultati non ci hanno aiutato". Forse manca anche quella fame, quella cattiveria e quegli stimoli che c'erano e si intravedevano due anni fa? "Credo più che altro che siamo meno tranquilli rispetto al passato. Pure i risultati negativi ci creano insicurezza. Ma ora non abbiamo più scelta. Bisogna reagire e da subito". Approfondimento. Quest'anno si parla tanto del vincolo dei fuoriquota. É diventato pure un motivo di discussione perchè Sottil, in ogni partita, doveva scegliere per forza almeno due giovani classe '92 da far scendere in campo dal primo minuto. Così si può accedere ai contributi federali. Ma rispetto al passato cosa è cambiato? Nulla. Da quattro anni a questa parte il Gubbio ha sempre schierato dei giovani in prima squadra. Una politica sposata dalla società con l'avvento di Giammarioli come diesse. Quel Gubbio che vinse il campionato nel 2011 quanti giovani schierava? Ecco la statistica. In quella squadra giocavano in pianta stabile negli undici titolari quattro fuoriquota: Lamanna ('89), Galano ('91), Raggio Garibaldi ('89) e Donnarumma ('90). Ma poi in prima squadra hanno giocato diversi calciatori in maniera frequente. Ecco i nomi: Caracciolo ('90), Testardi ('90), Capogrosso ('89), Daud ('90), Alcibiade ('90) e Suciu ('90). Testardi e Capogrosso furono ceduti a gennaio 2011 in cambio di Daud, Alcibiade e Suciu. In rosa c'erano inoltre tanti giovani: Farabbi ('91), Nazzani ('90), Gaggiotti ('88), Perelli ('88) e Montefusco ('88). Per il resto c'erano cinque calciatori attuali: Bartolucci ('84), Briganti ('82), Boisfer ('81), Sandreani ('79) e Bazzoffia ('88), che in quella stagione figurava sempre tra i cosiddetti baby. Chiudeva il cerchio Farina ('82), Borghese ('87) e Gomez Taleb ('85). In pratica quel Gubbio vincente aveva 16 giovani in un rosa totale di 23 calciatori. Tra i titolari: i giovani venivano impiegati per il 40% dal primo minuto. In toto: i giovani erano al 70%. Questa rosa vinse il campionato accedendo in serie B. Una politica giovane che ha dato i suoi frutti.

23 febbraio 2013
Revival. Un video postato ci porta indietro nel tempo! Squadra perfetta che dava spettacolo!

Revival. Un anno indimenticabile. Una stagione da incorniciare. Questa volta torniamo al passato. Un passato recente che adesso sembra così lontano. Prendiamo spunto da un video postato sul nostro guestbook ("La Voce dei Tifosi") con un utente che ha inserito un filmato che si trova su Youtube.com dove vengono mostrati tutti i gol di Juan Inacio Gomez Taleb (adesso all'Hellas Verona) nella stagione della salita in serie B. Un video che non sapevamo che esistesse e che sinceramente a riguardarlo a distanza di tempo fa scendere qualche "lacrima" condita da un mix di emozione e nostalgia. Un video che oltretutto mostra un gioco di squadra perfetto tra calciatori che in campo si intendevano ad occhi chiusi. Basta andare a vedere l'azione del gol segnato a Verona (fermarsi al minuto 7 e 12 secondi), o ancora meglio l'azione del gol realizzato sempre dall'argentino a Crema contro il Pergocrema (a partire dal minuto 7 e 38 secondi). Si possono notare delle triangolazioni volanti con la palla a terra, anche tra sei o otto calciatori, senza fare toccare mai la sfera agli avversari; una manovra corale che poi portava alla finalizzazione Gomez Taleb (o chi capitava dei rossoblù nei pressi dell'area avversaria). Emblematico il commento del telecronista Roberto Filippetti (fermarsi al minuto 9 e 40 secondi) che dice: "Qui c'è calcio spettacolo...". Era proprio un grande calcio. Non a caso quel Gubbio riuscì a superare delle corazzate che avevano speso milioni di euro (Hellas Verona, Salernitana, Cremonese, Spezia e Sorrento). Proprio vero: nel calcio non si inventa nulla. Quel Gubbio divertiva per davvero. Ci ricordiamo alcune trasferte dove il Gubbio chiudeva la pratica già nei primi 45 minuti per un dominio totale disarmante (vedi a Lumezzane o a Bolzano). Oppure a Pagani dove quel Gubbio era già in vantaggio di 2-0 dopo appena 25 minuti e pratica chiusa. E vi raccontiamo alcuni aneddoti. Ci ricordiamo a Verona quando in tribuna stampa ero in compagnia del collega Marco Bellini e vicino a noi si era fatto accreditare un giornalista de «L'Eco di Bergamo» che disse: "Vengo a vedere il Gubbio perchè mi dicono che gioca bene, ma non ci credo". E poi quando lo vide all'opera esclamò: "Ora capisco perchè questo Gubbio è primo in classifica, complimenti". Inoltre c'è una testimonianza a Bolzano quando un cameraman al gol straordinario di Donnarumma esclama: "Che gol, che azione! Avevo visto anche il Gubbio all'andata. Gioca proprio un grande calcio". E vi raccontiamo ora anche il commento a fine primo tempo del collega giornalista Gianluca Sannipoli che disse: "Sembra la caccia tra il gatto e il topo. Non c'è proprio storia". Proprio vero. Non c'era storia. Non a caso quel Gubbio era sempre seguito sempre da tanti tifosi: dai 678 tifosi eugubini a Verona, ai 769 di Ravenna, oppure ai 630 di Gubbio nel settore ospiti di Reggio Emilia. Tanti bei ricordi. Tante belle trasferte spensierate dove ci si divertiva sia in campo che fuori. Tante belle scampagnate che noi ricorderemo per sempre!

22 febbraio 2013
Incontro distensivo tra Giammarioli, Sottil e Tasso: "Salutare...". E ora cosa pensa la gente?

Focus. Ma qual è l'umore di un'intera città, cioè della tifoseria, sul caso Sottil? Da circa una decina di giorni stiamo monitorando il tutto. Abbiamo preso spunto dal nostro guestbook ("La Voce dei Tifosi") che ormai da 13 anni è lo specchio dell'umore dei tifosi eugubini che postano messaggi riguardanti la Gubbio Calcio. Abbiamo preso spunto dall'email ricevute. Ma per fare un'analisi più seria e più precisa, abbiamo sentito il parere di centinaia di persone che abbiamo incontrato per strada, giornalmente, dal più giovane al più anziano, sulla questione dell'allenatore e sul suo possibile esonero. In definitiva è venuta fuori una situazione anomala. La città sembra essere spaccata in due. Diciamo che il 55% è favorevole per la fiducia incondizionata verso Sottil; il restante 45% rimane più sul vago e mostra delle perplessità. Però non ci siamo fermati qui. Per fare un'analisi proprio globale dell'umore della gente, abbiamo interpellato alcuni nostri colleghi che vivono la città eugubina da tempo come noi. Partiamo da Roberto Filippetti, collaboratore de «il Giornale dell'Umbria» e telecronista di Trg che dice: "Diciamo che dai pareri della gente ho notato una città divisa. Difficile stabilire ora su due piedi chi è più pro e chi no. Ma al di là di tutto, è chiaro che una società di calcio non deve andare dietro l'umore della gente. Una società di calcio deve prendere le proprie decisioni come è giusto che sia e l'umore della piazza non deve essere vincolante. Mentre da parte mia non esprimo giudizi perchè non spetta a noi giornalisti giudicare". Ed ora il parere di Marco Bellini, collaboratore del «Corriere dell'Umbria»: "Gran parte della gente è contro l'esonero di Sottil perchè lo considera ingiustificato. La gente pensa che bisogna dargli fiducia fino in fondo se non c'è un'alternativa più che valida. A livello personale invece dico che il trainer non ha colpe. Sottil è un professionista. Le 7 sconfitte su 9 gare sono nate per le tante assenze forzate e poi perchè la squadra è strutturalmente carente dove mancano dei ricambi all'altezza e in attacco si vede poco la porta". La parola passa a Gianluca Sannipoli di «Media Video»: "Diversa gente non è d'accordo per l'esonero. Opinione che però nasce dal fatto che ci deve essere un sostituto esperto e non una scommessa. Altrimenti si rischia di fare come l'anno scorso. Adesso però bisogna vedere se la squadra lo segue ancora (il mister) oppure no". Chiudiamo con Giacomo Marinelli Andreoli, direttore di «Trg Network», che afferma: "Pur non avendo il polso della situazione di prima mano, pur sapendo che in certe situazioni la città può essere divisa, l'ago della bilancia è un po' più orientato verso la fiducia a Sottil. Questo lo abbiamo visto in base ai messaggi che ci arrivano. A Gubbio in passato ci sono state delle situazioni analoghe, però Sottil gode di un maggiore sostegno rispetto ai vari Castellucci o Beoni perchè ha legato di più con la piazza. Fino a novembre il Gubbio andava bene e poi si è formata questa situazione anomala. Poi è chiaro: alla fine contano sempre i risultati". Intanto, in questa situazione elettrizzante che si è formata negli ultimi giorni, il diesse dei rossoblù Stefano Giammarioli ha convocato un incontro chiarificatore per non creare proprio in questo momento delicato dei malintesi o attriti nell'ambiente. Lo spiega lo stesso Giammarioli che dice: "Ho fatto incontrare Andrea Sottil con Renzo Tasso, ovvero l'allenatore della prima squadra e l'allenatore della Berretti. Dopo questi giorni travagliati ho voluto che si incontrassero perchè tra i due non deve venire a meno quel dialogo e quella collaborazione che esiste già da tempo. Credo che sia venuto fuori un incontro costruttivo: entrambe si sono mostrate delle persone mature perchè hanno capito la situazione con grande responsabilità". Intanto nella giornata di venerdì proprio il diesse rossoblù è stato chiamato a far parte di una commissione esaminatrice che dovrà giudicare 60 aspiranti direttori sportivi provenienti dalle principali regioni d'Italia. Nell'occasione andrà a sostituire Giorgio Perinetti, appena rientrato nel Cda del Palermo Calcio. Un venerdì "diverso" per il diesse Stefano Giammarioli.

21 febbraio 2013
La società ci ripensa. Altra chance a Sottil, ma a termine. E ora basta con i "figli e figliastri"

Come una telenovela. Ma questa non è una fiction come quando troviamo su Canale 5 le soap opera "Beautiful" o "Cento Vetrine". Stiamo parlando della vicenda Sottil che nel giro di 48 ore ha creato delle situazioni paradossali. Lunedì sembrava certo l'esonero del tecnico di Venaria Reale. Anzi, già si era parlato di un suo possibile sostituto che porta il nome di Renzo Tasso. E non a caso c'era stato un incontro tra l'attuale trainer della Berretti e la dirigenza. L'orientamento sembrava questo, fino a martedì sera, cioè fino a quando c'è stato un summit della società eugubina presso un noto ristorante cittadino. Poi è arrivato il dietrofront. Un cambiamento di pensiero improvviso che ha cambiato le carte in tavola. In pratica c'è stato un ripensamento della società: Sottil resta in sella, ma a termine. L'altra chance è la trasferta di Barletta, squadra che proviene da tre sconfitte di fila e si trova ora al penultimo posto in classifica: categorico fare punti in terra pugliese, altrimenti la sorte di Sottil sembra segnata. Una situazione che definiamo contraddittoria, per non dire illogica. Ci mettiamo nei panni di mister Sottil che in queste due settimane si gioca tutto, consapevole che è stato messo sull'orlo del precipizio e poi all'ultimo momento è stato ripreso per il braccio prima che cadesse nel vuoto. Con che stato d'animo un allenatore può allenare o fare il suo lavoro in queste condizioni? La fiducia si dà, o non si dà. In queste situazioni, come in un'azienda, o come nella vita, ci vuole decisione. Se si arriva a prendere delle decisioni che portano a certe conclusioni, si va fino in fondo e poi non si torna indietro. Oppure al tecnico va data la piena fiducia, ma nel bene o nel male, e non si mette mai in discussione se si crede nel suo lavoro. Una situazione del genere può creare solo caos. Caos che si aggiunge ad altro caos. La squadra è in difficoltà e si vede. La squadra non reagisce, non racimola punti (7 sconfitte nelle ultime 9 gare) con un trend da retrocessione diretta negli ultimi tempi e non fa proprio nulla per riemergere da questa situazione molto difficile. Anzi, la squadra si complica la vita pur quando ha nelle mani un risultato acquisito (vedi a Benevento). Crediamo, anzi speriamo, che proprio gli addetti ai lavori qualche domanda se la siano fatta. Troppe cose strane sono capitate. A giugno si parlava di costruire una squadra per ritornare subito in serie B. A luglio si è spostato il tiro sui playoff come obiettivo. Poi all'improvviso tra settembre e ottobre l'obiettivo è diventato la salvezza. A febbraio il Gubbio si trova nei playout. Inoltre nel giro di due mesi la squadra è passata dal terzo posto (zona playoff) al quint'ultimo posto (zona playout). E qui vengono fuori altre situazioni che definiamo contraddittorie. C'è chi pensa che questa squadra sia da playoff e invece si trova nei playout. C'è chi pensa che il problema sono i calciatori che non si impegnano o non sono adeguati. Altri pensano invece che il problema non è così riconducibile alla squadra, ma il problema è il manico. Tanti pareri, tante parole, che in definitiva non portano a nulla. L'unica realtà dei fatti è la seguente. Il Gubbio si trova nei playout e se oggi finisse così il campionato, sarebbe la prima volta nella storia per il calcio eugubino. Se si concretizza una nuova retrocessione, si potrebbero aprire scenari apocalittici del tipo "Dalle Stelle Alle Stalle" (dopo due promozioni di fila, due retrocessioni di fila). Ma qualcuno ci sta pensando a questo? Ma qualcuno sta pensando che se si torna in C2 si deve fare una squadra molto forte perchè si salverebbero solo le prime 8 classificate con la riforma dei campionati in Lega Pro? Qui si sta scherzando veramente con il fuoco. Apriamo un'altra parentesi doverosa dove esistono altre situazioni contraddittorie. Tra giornalisti esistono "figli e figliastri". A noi c'è stata insegnata sempre la buona educazione. Ovunque andiamo bussiamo sempre alla porta e chiediamo permesso. Ovunque andiamo entriamo in punta di piedi nel rispetto degli altri, sempre. Eppure talvolta veniamo ripresi (anche a muso duro) per avere scritto un semplice editoriale. Poi succedono altri comportamenti "eticamente scorretti" e nessuno dice niente. Ci viene chiesto di fare buona informazione, senza mai enfatizzare. Ma poi succede che chi dovrebbe vigilare non usa lo stesso metro di misura con tutti. Strano ma vero. Ma queste cose succedono (purtroppo). Ci sono "figli e figliastri". Punto.

20 febbraio 2013
Cancellotti: "Errori nostri. Manca la cattiveria? Non sono d'accordo". La panchina che scotta!

É arrivato a gennaio dalla Pro Vercelli. É eugubino, classe '92, terzino destro. E si chiama Tommaso Cancellotti. Prima domanda. A freddo come si spiega la debacle a Benevento? "A mio avviso abbiamo fatto un buon primo tempo. Nel secondo tempo invece abbiamo commesso degli errori, in primis il sottoscritto sul secondo gol". Come si spiegano questi black out? "Non saprei dire. In settimana ci alleniamo bene. Siamo attenti al lavoro che facciamo. Ma il calcio è fatto anche di questi episodi. E quindi l'unica cosa da fare è rimboccarci le maniche". A dir la verità Cancellotti ha avuto una brutta gatta da pelare. Di fronte ha trovato spesso Marotta e sul secondo gol gli è scappato via. Ma cosa è successo in quel preciso frangente? "Ripeto: è un mio errore e me ne assumo le responsabilità. Ma Marotta è stato bravo perchè ha fatto un grande movimento tagliando dritto verso la porta con la sua forza e la sua velocità. Diciamo che ha fatto un movimento da grande calciatore, ma non lo scopro certo io. Diciamo che nell'occasione dovevo stare più attento". In campo c'era un altro eugubino, ma sull'altra sponda, quel Marchi che poi ha fatto la differenza: "Ettore è un gran bel calciatore. Ha fatto una grande partita e due bei gol, soprattutto il primo condito da un mix di tecnica e fantasia. Meglio per loro. Dispiace perchè noi avevamo fatto un primo tempo molto ordinato. E tutto sommato non abbiamo fatto una brutta partita". Però dopo le due reti del Benevento, il Gubbio è scomparso dal campo. Perchè? "Abbiamo cercato di esprimere il nostro gioco. Penso che ci siamo espressi bene in un campo difficile. Dopo il 2 a 1 c'è stato un contraccolpo psicologico abbastanza pesante perchè è avvenuto in poco tempo (quattro minuti ndr). Ma la voglia di prendere almeno un punto c'è stata da parte di tutti. E quella trattenuta in area poteva cambiare le sorti della gara. La reazione a mio avviso c'è stata ma non sempre si riesce a rimediare". Perciò cosa serve adesso per risalire la china? "Il tanto lavoro. Molta concentrazione come c'è sempre. Ci manca solo un po' di fortuna e basta". Non crede forse che manca una certa cattiveria in campo? "Ognuno guarda le partite a modo suo. Si può dire tutto ma non che il Gubbio non ci metta la voglia o la cattiveria. La squadra ha voglia di uscire da questo momento difficile e si impegna sempre. La squadra è buona e non ha niente da invidiare ad altre squadre". Intanto la panchina diventa bollente. Questa volta come non mai Andrea Sottil è stato messo in discussione. La voce insistente di un possibile avvicendamento ormai rimbalza da lunedì sera. Si attende un summit della società che sembrerebbe orientata a cambiare tecnico. Il condizionale è d'obbligo perchè ogni voce potrebbe essere smentita, finchè non c'è una linea ufficiale. Infatti nelle ultime ore ha preso quota un altro orientamento, cioè di dare un'altra possibilità al tecnico di Venaria Reale che tra l'altro è legato da un preciso vincolo: con il Gubbio ha un contratto biennale fino a giugno 2014. In tal caso l'ultima chance diventerebbe la trasferta di Barletta. Tuttavia già spunta il nome di un probabile sostituto. Si tratta di Renzo Tasso, classe '73, ex centrocampista di Inter, Perugia, Ascoli, Como, Padova e Rimini, attuale allenatore della Berretti, formazione che ora si trova seconda in classifica nel girone C. Le prossime ore sono cruciali per capire quale sarà l'esito ufficiale. Intanto nel girone B è stato esonerato il tecnico della Carrarese, Di Costanzo. Nel Barletta, prossimo avversario del Gubbio del 3 marzo, è stato squalificato per un turno il difensore Di Bella.

19 febbraio 2013
L'editoriale. L'umiltà (perduta) e il compitino a casa. Lo scolaro non impara e non studia...

Partiamo con l'editoriale questa volta con le affermazioni di Luca De Cristofaro di Beneventocalcio.it che dice: "Il Gubbio nel primo tempo è stato attento e ha tenuto bene il campo, nonostante una certa pressione costante del Benevento. Nel secondo tempo è cambiato tutto. Un Benevento aggressivo che ha costruito molto. Il Gubbio dopo aver subito i due gol non si è più visto. Partita finita. L'arbitro? Ci sono state delle disattenzioni per entrambe le squadre. Diciamo che il livello delle terne arbitrali in questa Lega Pro è basso". In aggiunta di ciò, mettiamo sul piatto della bilancia i numeri perchè non smentiscono mai. Sono sopraggiunte sette sconfitte negli ultimi nove incontri (pari al 78%). Pertanto sono arrivati 4 punti in nove partite, dei 27 punti disponibili. Inoltre la squadra ha subito 18 reti in nove partite (una media di 2 gol a match). E ancora: quella di Benevento è la quinta sconfitta consecutiva fuori dalle mura amiche. Il Gubbio fuori casa ha ottenuto solo una vittoria (a Prato), due pareggi (la prima giornata a Sorrento e poi a Carrara), ma poi si registrano solo capitolazioni (ben 8): in pratica le sconfitte in trasferta (8 in 11 partite) sono pari al 72%. Sommando la considerazione del collega di Benevento con la statistica che evidenzia lo stato di salute di una squadra, la situazione è pressochè inquietante. La scorsa settimana avevamo titolato il nostro editoriale: "Vittoria sì, ma.. qualcosa non quadra". Qualcuno ci ha preso per matti o per disfattisti. É vero che il Gubbio aveva vinto, ma è anche vero che la squadra in campo aveva mostrato una certo regredimento sul piano dell'aggressività e sul piano della fluidità del gioco. Si era notato un certo regredimento cronico nella squadra, un processo irreversibile. Avevamo scritto che se non si cambiava atteggiamento si rischiava grosso, nonostante la sopraggiunta vittoria che per tutti è stata definita salutare. Purtroppo, e ribadiamo purtroppo, non ci eravamo per niente sbagliati. É vero che il Benevento ha speso milioni di euro e sulla carta non ci sarebbe stata partita. Pure all'andata era così, ma il Gubbio ha vinto. Inoltre questa volta si è giocato al "Vigorito" con la squadra al completo, c'è stata la ghiotta occasione di portarsi in vantaggio con Di Piazza (peraltro un gol contestato dai locali) e il Gubbio era riuscito a chiudere il primo tempo con una rete di vantaggio. Scusate, se è poco. Ma poi succede quello che meno ti aspetti. Il Benevento segna due gol nel giro di quattro minuti dove in mezzo si registra pure una traversa di Montiel (tiro fotocopia come all'andata e altrettanto legno colpito). Nella prima rete Marchi fa quello che vuole: stoppa la palla in area, si gira e piazza di destro la palla nell'angolino basso. Nella seconda rete Marotta lascia per strada il proprio marcatore in velocità ma fallisce poi la zampata vincente; ma sulla ribattuta di Venturi altra dormita generale e Marchi con l'esterno destro spedisce per la seconda volta la palla in fondo al sacco. Black out? Amnesia? O c'è dell'altro? Ma più che altro c'è da domandarsi. Come mai succede così spesso? Poi sorge spontanea un'altra domanda. Come mai la squadra fa il suo compitino e poi non ci mette del suo a livello agonistico? Domande che meritano risposte adeguate. A questa squadra manca la cattiveria. Diciamoci la verità. Senza la cattiveria non si va da nessuna parte, in particolar modo in un girone come quello del sud. Ma manca anche quell'umiltà che è essenziale per affrontare squadre di questo calibro. Cattiveria e umiltà, dove sono finite? La squadra non pensa neanche a fare il proprio compitino a casa. Uno scolaro impara a scuola e prende delle indicazioni dalla maestra che ti sprona per poi approfondire e studiare gli argomenti tra le mura domestiche. Tutto questo lo si fa per non trovarsi impreparato al momento delle interrogazioni e dei compiti in classe. Poi c'è la maestra che ti dà il voto, e alla fine c'è chi viene promosso oppure bocciato. Tanto semplice. Ebbene, il Gubbio in questo momento è come quello scolaro che va a scuola, ma non ascolta la lezione e poi va a casa pensando ad altro (a vagabondare). Poi è naturale che le avversarie di turno ti "bocciano". Non ci sono più scuse, lamentele o alibi che tengono. Non sono... salutari. (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)

17 febbraio 2013
Sottil: "Black out di 4 minuti". Fioriti: "Ma fatichiamo troppo". Palermo: "Però ci rifaremo..."

Il Gubbio ormai ci ha preso l'abitudine di soccombere fuori casa. Pure in una giornata in cui si trovava in vantaggio con la rete di Di Piazza. Nella ripresa ha ribaltato la situazione l'eugubino Ettore Marchi con una doppietta. E il diretto interessato dice: "Sono onorato di aver indossato la maglia numero sette che era di Imbriani. Ha segnato questo numero... e non il sottoscritto. Nel primo tempo già potevamo essere in vantaggio e come è successo all'andata ci hanno punito con un tiro in porta. Poi nella ripresa la spinta della curva è stata assordante e abbiamo ribaltato la situazione". Sulla stessa lunghezza d'onda l'altro ex di turno, Alessandro Marotta: "Primo tempo equilibrato e il Gubbio aveva fatto la sua onesta gara. Poi però nella ripresa siamo entrati più determinati e abbiamo portato a casa l'intera posta e il Gubbio ha subito il colpo con quell'uno-due micidiale. Ma forse il Gubbio in quel momento si era chiuso troppo". Invece il tecnico dei giallorossi Guido Carboni ha detto: "Questa squadra ha un'anima perchè non era facile vincere dopo una settimana del genere. Sul gol del Gubbio ci siamo complicati la vita, poi siamo venuti fuori bene alla grande contro un'avversaria che ha pensato solo a pareggiare". Sull'altra sponda si mastica amaro. Andrea Sottil è amareggiato: "C'è delusione. Siamo stati padroni del campo senza subire niente e abbiamo giocato alla grande. Gara perfetta. Poi abbiamo avuto quei quattro minuti di black out. Non è possibile prendere sempre gol con una difesa schierata. C'era pure un rigore a favore nostro. La squadra è in salute". É la volta di Simone Palermo: "Siamo entrati bene in campo ma poi delle nuove decisioni arbitrali ci hanno penalizzato. Cercheremo di rifarci". Giuseppe Caccavallo dice la sua sull'episodio del presunto rigore: "Sono entrato in contatto con un avversario (Anaclerio ndr) e poi quando era a terra ha toccato la palla con il braccio. Per me era rigore, ma l'arbitro ha considerato il tocco involontario". Ha parlato pure il presidente Marco Fioriti che ha detto: "Siamo a commentare l'ennesima sconfitta. Gubbio ordinato nel primo tempo. Poi nella ripresa Radi ha lasciato troppo spazio a Marchi. E dopo i due gol del Benevento non c'è stata una reazione. Inutile negarlo: ormai è consuetudine che fatichiamo tanto". Intanto abbiamo inserito le foto della partita tra Benevento e Gubbio (21 immagini). Le foto sono nella sezione "fotogallery" e nel link sotto la foto in homepage. Le foto sono di Flavio Mastrangeli grazie alla collaborazione di Luca De Cristofaro di Beneventocalcio.it; le altre foto sono di Massimo Laragione e di Arturo Russo con la collaborazione di Roberto Settonce.

17 febbraio 2013
Gubbio in vantaggio con Di Piazza, poi è buio pesto (2-1). Decide con due reti l'ex Marchi

Clima surreale a Benevento. Si ricorda prima della partita la scomparsa di Carmelo Imbriani con una coreografia dei tifosi beneventani in curva sud. Sottil spiazza tutti con la formazione iniziale: schiera Grea dal primo minuto come esterno di attacco al fianco di Di Piazza e Caccavallo (4-3-3); in panchina vanno Galabinov e Bazzoffia. Il trainer dei giallorossi Carboni invece opta per il consueto 4-3-1-2 con il reintegro dal primo minuto di Signorini in difesa. Pronti e via. Al 3' ci prova subito con un tiro da fuori area Montiel, con la palla che va di poco fuori. Poi all' 8' rischio in area eugubina: su corner di Montiel la palla arriva nei pressi di Marchi che cerca la giocata vincente; la sfera poi viene spizzata da Briganti e termina di poco a lato. Ripartenza degli ospiti al 16' quando Grea lancia in profondità Di Piazza che cerca di concludere a rete con un tiro insidioso: Gori si salva in tuffo. Al 20' pericoloso diagonale di Marchi da sinistra verso destra, ma il suo tiro viene smorzato prima da Briganti e poi finisce tra le braccia di Venturi. Al 28' il Gubbio passa in vantaggio: Di Piazza scatta sul filo del fuorigioco, dalla sinistra si accentra e insacca con un tiro in diagonale sull'angolo opposto, solo davanti al portiere. Però ci sono le proteste veementi dei padroni di casa per la rete del Gubbio, viziato a loro modo di vedere da un evidente fuorigioco. Di Piazza dopo il gol non esulta (è un ex Benevento). Al 43' cross di D'Anna in area e girata volante di Marchi con la palla che termina fuori di poco. Ripresa. Il Gubbio protesta per un fallo di mani in area di Anaclerio a terra, su azione di Caccavallo, ma l'arbitro fa proseguire. Poco dopo, al 55,' arriva il pareggio del Benevento: Marchi raccoglie un cross dalla sinistra di D'Anna e insacca la sfera di potenza in rete di destro. Poco dopo, al 56', gran tiro di Montiel dai trentacinque metri: la palla si stampa in maniera clamorosa sulla traversa. Al 58' raddoppio del Benevento ancora con l'eugubino Marchi. Una azione travolgente che parte sulla sinistra dopo una triangolazione volante tra Marchi e Marotta: poi proprio quest'ultimo entra in area e impegna Venturi; sulla respinta Marchi è il più lesto di tutti e così insacca la sfera in rete. Standing ovation dei tifosi beneventani per Marchi quando esce dal campo, sostituito da Espinal. Al 75' tenta una conclusione in porta dal limite Montiel: Venturi è attento e si salva. Il Gubbio ottiene l'ennesima sconfitta fuori casa: la quarta consecutiva. Una resa allarmante soprattutto per il fatto che la formazione rossoblù si trovava in vantaggio. Ma dopo un primo tempo ordinato, nella ripresa esce fuori un Benevento pimpante. Gubbio ora al quint'ultimo posto, da solo.
Tabellino: Benevento - Gubbio 2-1:
Benevento: Gori, D'Anna, Anaclerio, Davì, Siniscalchi, Signorini (51' Bolzan), Marchi (69' Espinal), Rajcic, Marotta, Mancosu, Montiel (87' Rinaldi). (A disp.: Mancinelli, Carotti, Bonaiuto, Germinale). All. Carboni.
Gubbio: Venturi, Cancellotti, Belfasti, Boisfer, Briganti, Radi, Palermo, Sandreani (61' Malaccari), Di Piazza (86' Bazzoffia), Caccavallo, Grea (68' Galabinov). (A disp.: Farabbi, Galimberti, Bartolucci, Baccolo). All. Sottil.
Reti: 28' Di Piazza (G), 55' Marchi (B), 58' Marchi (B).
Arbitro: Abisso di Palermo (Bellagamba e Camillucci di Macerata). Ammoniti: Siniscalchi e Rajcic (B); Venturi, Palermo e Boisfer (G). Spettatori: 2892.
Risultati: Ventunesima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione - Girone B:
Avellino - Frosinone
1-0
67' Castaldo (A)
Benevento - Gubbio
2-1
28' Di Piazza (G), 55' Marchi (B), 58' Marchi (B)
Carrarese - Pisa
2-3
8' Benedetti (P), 41' Belcastro (C), 67' Anzalone (C), 85' Gatto (P), 93' Scappini (P) rig.
Catanzaro - Viareggio
2-0
18' Fioretti (C), 27' Fioretti (C) rig.
Latina - Barletta
2-0
74' Barraco (L), 89' Jefferson (L)
Paganese - Prato
0-0
Perugia - Nocerina
2-1
7' Fabinho (P), 9' Mazzeo (N), 87' Rantier (P)
Sorrento - Andria Bat
0-0

16 febbraio 2013
Tutti a disposizione del trainer Sottil. Non succedeva da tempo. Giallorossi e la pretattica

Tutti a disposizione del trainer Sottil. Tranne il difensore Regno che ha avuto un piccolo incidente d'auto in settimana e per precauzione resterà a casa. Dopo tanto tempo, l'allenatore di Venaria Reale può schierare la formazione tipo in quel di Benevento. Si va verso la conferma del 4-3-3 ma con un cambio in attacco e Galabinov sembra destinato alla panchina. Curiosità: l'attaccante bulgaro nella gara di andata fu l'autore del gol vittoria su lancio di Palermo. La squadra campana invece dovrà fare a meno di Mengoni che è squalificato. Tra i convocati pure Signorini che era in forse. Il Benevento con il 4-3-1-2 anche se il tecnico Carboni fa un po' di pretattica.

15 febbraio 2013
Di Piazza, allarme rientrato. Dramma Imbriani: è deceduto a Perugia per una grave malattia

Allarme subito rientrato. L'attaccante Matteo Di Piazza si è allenato regolarmente nell'allenamento mattutino del venerdì. La punta siciliana si era fermata all'improvviso in campo durante il test in famiglia giovedì pomeriggio per un problema al flessore e il suo posto era stato preso da Cocuzza. Pertanto Di Piazza è così a completa disposizione del trainer Sottil. Tutti a disposizione dell'allenatore rossoblù che così potrà contare sulla formazione tipo e con ogni probabilità userà un tridente d'attacco con punte veloci, cioè con Caccavallo e Bazzoffia ai lati, e Di Piazza punta centrale. Centrocampo con Sandreani, Boisfer e Palermo. In difesa quartetto formato da Cancellotti (in ballottaggio con Bartolucci), Briganti, Radi e Belfasti. In porta naturalmente Venturi. Ma gli ultimi nodi verranno sciolti dopo la rifinitura del sabato mattina che si svolgerà come di consueto a porte chiuse, prima di partire per la trasferta campana di Benevento. Dramma nel mondo dello sport. É deceduto Carmelo Imbriani alla giovane età di 37 anni a Perugia (dove era ricoverato) per leucemia. Giocatore e allenatore del Benevento (prima di scoprire la grave malattia), è stato in carriera pure calciatore di Napoli, Genoa e Foggia. La salma sarà trasportata da Perugia fino allo stadio "Ciro Vigorito" di Benevento che verrà aperto proprio in serata. Imbriani era nato a Benevento il 16 febbraio 1976. A tal proposito, la Gubbio Calcio ha emanato un comunicato stampa che riporta quanto segue: "L'A.S. Gubbio 1910, in tutte le sue componenti si stringe attorno alla famiglia Imbriani e alla società calcistica del Benevento Calcio, per la prematura scomparsa dell'allenatore ed ex capitano del Benevento Calcio, Carmelo Imbriani". Condoglianze da Gubbiofans.

15 febbraio 2013
Guerri, ricorso accolto: squalifica ridotta. Torna a disposizione del trainer Sottil a Benevento

La Corte di Giustizia Federale ha accolto il ricorso dell'A.S. Gubbio 1910. Pertanto il centrocampista Simone Guerri si è visto ridurre di una giornata la squalifica di due turni inflitta dopo la gara di Pisa. Con questo provvedimento, Guerri torna a disposizione di Sottil per la trasferta di Benevento. E dopo tanto tempo, non c'è nessun squalificato in casa Gubbio. Modulo che vince non si cambia. In effetti il tecnico Sottil, pure nella partitella del giovedì, ha riprovato il 4-3-3. In attacco, però, destano qualche preoccupazione le condizioni di Di Piazza che si è fermato all'improvviso per un problema al flessore. Era stato schierato come prima punta al fianco di Caccavallo e Bazzoffia. A quel punto il trainer di Venaria Reale ha schierato Cocuzza accentrando come prima punta Bazzoffia. Galabinov invece ha giostrato tra le "riserve" e quindi il calciatore bulgaro potrebbe finire tra gli "esclusi" nella formazione titolare che dovrebbe scendere in campo domenica a Benevento. A centrocampo è stato confermato in blocco il trio Sandreani, Boisfer e Palermo. In difesa si rivede dopo tanto tempo la coppia centrale Briganti e Radi, mentre sulle fasce spazio sempre a Cancellotti e Belfasti. É rientrato nel gruppo anche il difensore Bartolucci, out contro la Paganese per un problema alla schiena: è stato impiegato nel test in famiglia tra le riserve. Si allenano sempre a parte i cosiddetti "esodati", ovvero Pambianchi, Manzoni e Nappello, che non hanno trovato altre collocazioni nel mercato di gennaio. Parla il terzino sinistro dei rossoblù Nazzareno Belfasti a Beneventocalcio.it: "Sarà dura per noi contro il Benevento. Dovremo giocare anche contro una cornice di pubblico molto calda. Ma la vittoria sulla Paganese ci ha dato morale. E firmerei per un pareggio perchè i giallorossi stanno passando un buon momento". Il centrocampista dei campani Guido Davì: "Il Gubbio è una squadra organizzata ma rispetto all'andata lo affronteremo diversamente. Avevamo attraversato un periodo non bello, ma adesso ci siamo ripresi. L'arrivo del nuovo allenatore Guido Carboni ci ha dato una scossa positiva, abbiamo avuto una reazione". Il Benevento va verso la conferma del modulo 4-3-1-2 con Mancosu che fungerà da rifinitore, a supporto del duo d'attacco Marotta e Marchi (ex rossoblù). Non ci sarà lo squalificato Mengoni. Hanno lavorato a parte Montiel e Marotta, ma solo a livello precauzionale mentre Signorini non è pronto per il rientro contro il Gubbio. Pertantoa centrocampo si va verso la conferma del trio Davì, Espinal e Montiel. Ma in squadra ci sono calciatori importanti del calibro di Cipriani, Rajcic, Carotti e Germinale, poco utilizzati nell'undici titolare. Il Benevento proviene da tre vittorie consecutive (Carrarese, nel derby ad Avellino e con il Catanzaro) e si trova a due punti dai playoff: 29 punti in classifica contro i 25 punti del Gubbio.

14 febbraio 2013
Marchi: "Nessuna vendetta, faremo la nostra gara". Marotta: "Sono rinato. Segnare sì, ma..."

Intervista con due ex rossoblù che domenica saranno di fronte proprio al Gubbio. Stiamo parlando del duo d'attacco Marchi e Marotta. Cominciamo con Ettore Marchi, eugubino doc, che dice: "All'andata ci fu quell'immeritata sconfitta, ma nessuna vendetta". Precisa Marchi che prosegue dicendo: "Noi ora andiamo avanti partita per partita. Avevamo iniziato male il campionato. Adesso invece proveniamo da un trend positivo. Ma il girone è molto equilibrato. Adesso i punti valgono talmente tanto perchè ogni squadra vuole centrare il suo obiettivo. Perciò pensiamo solo a fare la nostra partita". Il Benevento dopo un periodo di difficoltà ha ripreso quota. Cosa è successo? "É cambiato l'allenatore (Carboni ndr) e ha portato una linfa importante soprattutto dal punto di vista caratteriale. Oltre ad essere un grande professionista, si è dimostrato pure un grande motivatore. É entrato nel gruppo in maniera incredibile: ci ha portato entusiasmo. E pure il pubblico ci ha dato una grande mano e sono di sicuro il nostro uomo in più". All'andata ci fu un finale "caldo" al Barbetti. Nel post partita in sala stampa Sottil spiegò che un calciatore giallorosso (Marchi) si era scagliato contro di lui perchè insinuava che proprio il mister rossoblù esultava verso la panchina giallorossa. Adesso il diretto interessato cosa dice? "A me non interessano certe cose: io penso a fare il mio lavoro. In campo spesso ne succedono così tante, ma non mi piace mai parlarne alla stampa. Nel calcio certe cose devono rimanere all'interno di uno spogliatoio. C'è solo stato uno scambio di opinioni. Non esiste a riguardo nessuna polemica. L'unica cosa che mi è dispiaciuta è che un fatto del genere è finito in sala stampa. Non è successo niente. Sono stata sempre una persona educata e non vorrei che passi un film sbagliato su di me. Tutto qui". Adesso a gennaio è arrivato pure Marotta. Come si trova con lui? "É un ragazzo molto bravo. Qualche volta siamo in camera insieme e gli dico: «sei un piccolo eugubino». Mi riferisco agli atteggiamenti e ai modi di fare". E allora passiamo la parola proprio all'attaccante napoletano Alessandro Marotta che afferma: "Marchi dice che sono un piccolo eugubino? É tutto vero. Mi ha detto che si sente come a casa". Sorride Marotta che prosegue dicendo: "É normale. A Gubbio ho avuto una esperienza molto importante dove sono stato benissimo. Poi lui era proprio sugli spalti a San Marino quando vincemmo i playoff. Con Marchi mi trovo molto bene in campo. E noi due ci completiamo: diciamo che io forse sono più attaccante, mentre lui può fungere sia come assist man che come seconda punta, e inoltre sa fare i cross e gli piace sfruttare gli spazi". E domenica si ritrova il Gubbio per la prima volta come avversario: "Rispondo che è una cosa molto strana. Anche se mi sarebbe piaciuto venire a giocare a Gubbio". Ma parliamo del Benevento che ora sta risalendo anche grazie all'apporto di Marotta: "Da quando sono arrivato sono giunte tre vittorie. La squadra è compatta, solida ed è convinta nei propri mezzi. Credo che siamo un'ottima squadra". Come riportato in una recente intervista al nostro portale, l'esperienza non felice di Cremona è ormai alle spalle? "L'ho cancellata dalla mente. Non mi sentivo a casa e non riuscivo a rendere al meglio. Mentre a Benevento sono rinato e sono tornato a divertirmi". Che partita sarà domenica? "Molto dura. Conosco alcuni calciatori con cui ho giocato insieme e poi conosco lo spirito della squadra del Gubbio che cerca sempre di dare il massimo. La vittoria sulla Paganese di sicuro è salutare dopo un periodo brutto. Perciò mi aspetto un Gubbio battagliero". E aggiunge: "Farò di tutto per segnare, ma non esulterò". Perchè? "Non posso. É irrispettoso esultare contro una squadra come il Gubbio che mi ha dato proprio tanto, soprattutto a livello umano...".

13 febbraio 2013
Caccavallo: "Sono criticato ma per questa maglia dò il 300%". Sottil: "Ma per il bel calcio..."

Spesso è stato criticato anche ingiustamente. Ma grazie ad un suo guizzo è giunta l'agognata vittoria contro la Paganese. Si è procurato quel rigore decisivo che ha piegato i campani. Per una vittoria che mancava da oltre due mesi. Stiamo parlando dell'attaccante Giuseppe Caccavallo che dice: "Più che altro mi dispiace che adesso vengo criticato sempre. Capisco che non faccio gol. Però cerco di dare sempre il massimo. Per questa maglia dò il 300% perchè mi sento a casa. E domenica per fortuna è arrivato questo rigore che ci ha fatto vincere la partita. Ma adesso non devo pensare a chi mi critica. Devo pensare a me stesso e a pensare che il Gubbio faccia bene". Ci racconta il rigore? "Appena mi è arrivata la palla ho cercato subito il contatto perchè ero defilato rispetto alla porta. L'ho cercato ma poi mi è venuto addosso Scarpa: era rigore netto, d'altronde ancora ho male alla caviglia. Scarpa ha confermato che era rigore". L'unico neo di questa partita una manovra poco fluida e si è notata poca aggressività. Come mai? "Noi dovevamo cercare solo i tre punti. Come venivano poco importava. Noi avevamo preparato la partita chiudendoci dietro, facendo giocare la Paganese. Noi dovevamo restare bassi per poi colpire nelle ripartenze. Anche se a volte queste ripartenze sono mancate. La Paganese ha fatto più possesso palla, però in questa maniera noi abbiamo avuto cinque palle gol e i campani solamente una. La partita è stata preparata così, sfruttando il contropiede. Poi è vero che in attacco nel primo tempo ci siamo ritrovati poco tra di noi. Ma abbiamo sofferto da squadra e abbiamo vinto". Ma il rigore chi voleva calciarlo? "Il mister non ci aveva dato indicazioni sul rigore. Siccome lo avevo procurato, avevo voglia anche di tirarlo e fare gol perchè mentalmente ad un attaccante fa bene. In quel momento non ho nemmeno pensato che Radi era un ex: Alessandro mi si è avvicinato e ha voluto tirarlo lui. Credo che sia sintomo di responsabilità. Di solito c'è chi scappa in un rigore importante. Poi il mister ha dato l'ordine che doveva calciarlo Radi e così è stato. Dispiace solo perchè qualcuno ha frainteso l'episodio. Per fortuna abbiamo segnato". Adesso due trasferte insidiose. Serve di certo un maggiore ardore agonistico. Si trova d'accordo? "Sicuramente. Penso che sia diverso rispetto alla partita con la Paganese. Dobbiamo essere concentrati e non subire gol perchè adesso in attacco li stiamo facendo. Bisogna rimanere compatti e stare mentalmente lucidi". Andrea Sottil invece fa una precisazione su quanto scritto in questi giorni. Il tecnico rossoblù ci tiene a precisare: "Forse eravate abituati bene a Gubbio con la serie B. In Lega Pro il gioco è questo. In tutta Italia non ci sono delle squadre che fanno del bel calcio. Preferisco essere pratico che bello. Se vogliamo vedere il bel gioco bisogna andare a vedere il Barcellona oppure bisogna prendere l'aereo e andare in Spagna dove là veramente si vive un altro sport. Perciò basta dire che si è visto un Gubbio brutto. In Italia non c'è la cultura del bel gioco. Basta vedere a Benevento: c'era un ottimo allenatore come Martinez che faceva un ottimo calcio ed è stato cacciato. Contano solo i risultati". Squalificati. La prossima avversaria del Gubbio, il Benevento, deve fare a meno domenica del difensore Mengoni, squalificato per una giornata. Post Paganese. É stato squalificato per un turno il difensore argentino Fernandez della Paganese "per condotta gravemente scorretta verso un avversario al termine della gara rientrando negli spogliatoi". Nel Gubbio non ci sarà Guerri che deve scontare il secondo turno di squalifica. Da verificare le condizioni fisiche del mediano Boisfer, uscito anzitempo domenica con la Paganese, e del difensore Bartolucci.

12 febbraio 2013
L'editoriale. Vittoria sì, però... qualcosa non quadra! Vittoria salutare ma serve più grinta!

Partiamo stavolta proponendo subito un titolo all'editoriale: "Vittoria sì, ma qualcosa non quadra". Se vogliamo essere ottimisti bisognerebbe dire che siamo tutti felici e contenti. É tornata la vittoria dopo il 30 novembre 2012, e curiosamente contro un'altra campana: prima con la Nocerina e adesso contro la Paganese. É arrivato un rigore a favore del Gubbio che alla fine è risultato decisivo ai fini del risultato. Non succedeva dalla partita in casa del 9 settembre 2012 contro il Frosinone: rigore decisivo segnato da Scardina, ora al Poggibonsi. E quello che conta è vincere, poi come arriva la vittoria non importa. Meglio la sostanza che la bellezza o l'estetica. Per carità. Tutto ciò è plausibile e ragionevole. Ma se si deve fare un'analisi approfondita, lucida e coerente per quanto si è potuto vedere in campo in tutto l'arco dei novanta minuti, allora potrebbe rivelarsi profondamente sbagliato trattare questa vittoria come si fossero all'improvviso dissolti tutti i problemi. Non solo potrebbe essere sbagliato, ma in questa fase delicata di questo campionato potrebbe rivelarsi deleterio o controproducente. Lo definiremmo a livello filosofico come "lo scarabocchio goffo e precario della soglia del plausibile". Inteso come fermarsi in maniera improvvisa, accontentarsi per quello che passa il convento ma poi non si cerca di evolversi e capire che c'è bisogno di una sterzata vera, reale, palpabile, perchè la situazione potrebbe diventare ancora più difficile e si potrebbe precipitare nel baratro. Una vittoria può servire sicuramente a livello morale. Ma non basta. La prestazione contro la Paganese è stata al di sotto delle aspettative con un approccio senza grinta, con una manovra di gioco lenta, flemmatica e senza idee. Sovrapposizioni, velocità, fraseggi rapidi e pressing sono l'essenza del calcio. Però questi vocaboli erano totalmente sconosciuti al Gubbio visto domenica contro la Paganese. Diciamoci tutta la verità. Se non ci pensava Caccavallo a trovare in dribbling un rigore (peraltro netto) a tredici minuti dalla fine, e se non ci pensava Radi a trasformare con estrema freddezza questo penalty, si sarebbe potuto parlare di un'altra partita buttata al vento e che si sarebbe conclusa con un nulla di fatto. Ma non si era detto che era la partita della ritrovata umiltà e della determinazione? E invece si è vista una squadra impaurita e timorosa. Se da un lato si deve essere contenti del risultato conseguito, è altrettanto giusto guardare l'altro lato della medaglia. La prestazione contro la Paganese preoccupa e non poco. Forse eravamo abituati ad un altro calcio. Eravamo abituati a vedere calciatori con le scarpette con il colore nero, mentre ora su undici individui si contano scarpette di ogni colore. Ci siamo divertiti a scriverlo domenica sul nostro taccuino: si passa dalle scarpe color arancione, per passare al giallo, fino ad arrivare al verde, il bianco e il rosso. Chissà, forse questi colori "sgargianti" abbagliano gli occhi dei calciatori mentre si devono passare la palla o devono fare degli scambi veloci prima di andare in porta. Scusate, l'ironia. Ma in effetti non si capisce perchè una squadra entra in campo così spenta. Sicuramente c'è stata una chiara involuzione rispetto al match contro il Perugia dove si era vista una squadra viva, nonostante la sconfitta. C'è qualcosa che non quadra al di là delle frasi di circostanza e di convenienza. La realtà dei fatti è sotto gli occhi di tutti. La classifica è ancora piuttosto deficitaria nonostante la vittoria ritrovata. Senza tanti giri di parole. Serve una squadra che da subito cambi mentalità: c'è bisogno di agonismo, fame, grinta, verve e la voglia matta di riemergere da una situazione difficile. Occorre un cambio di passo, immediato. Adesso due trasferte insidiose. Prima contro il Benevento che ha ritrovato la forma e proviene da tre vittorie consecutive. Non a caso è salito in poco tempo dalla zona playout per arrivare a ridosso della zona playoff. E poi a Barletta: la squadra biancorossa, nonostante la sconfitta, contro l'Avellino ha battagliato fino all'ultimo istante giocando con grinta e gran ritmo di gioco (quello che ora manca al Gubbio). Se la squadra non si mette in testa che in queste situazioni bisogna tirare fuori gli artigli, si fa davvero dura! La salvezza si conquista così! (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)

10 febbraio 2013
Sottil: "Dopo la tempesta, è arrivato un po' di sole. La vittoria a noi stessi e ai veri tifosi..."

Gubbio che ritorna alla vittoria dopo oltre due mesi. Gubbio non bello, a tratti proprio abulico, ma alla fine quello che contava era il risultato. Un risultato scaccia-crisi. L'allenatore Sottil dopo la partita ha detto: "Dopo la tempesta è arrivato un po' di sole. Ma adesso non bisogna fermarci. Questa vittoria ci serve molto a livello psicologico. Siamo rimasti concentrati e compatti dopo un periodo non felice. Ed ora ci meritiamo questa vittoria. Ce la dedichiamo come la dedichiamo ai veri tifosi. Perchè giochiamo sotto ritmo? Diciamo che c'è stata una mia richiesta alla squadra: di aspettare a livello tattico il momento giusto per trovare la zampata vincente. Meglio non belli, ma efficaci". Tocca al match winner Alessandro Radi che dice: "Sono contento del gol ma soprattutto sono contento per la vittoria perchè da tempo la cercavamo. Sul rigore non ho esitato e ho calciato in modo che la palla finisse sotto la traversa nel varco giusto. Abbiamo sofferto ma l'importante è che sono arrivati i tre punti". Telegrafico Nazzareno Belfasti che afferma: "Una vittoria del cuore. Davanti c'era una Paganese tosta. Ma noi dovevamo vincere a tutti i costi". Sull'altra sponda si mastica amaro. In effetti il tecnico degli azzurrostellati Gianluca Grassadonia è rammaricato: "Siamo stati padroni del campo ma è un periodo che gira tutto storto. Abbiamo perso per una questione di centimetri. Poco prima del rigore di Radi c'è stata un'ottima occasione di Girardi per segnare ma la palla è uscita a lato di pochissimi centimetri. E alla fine meritavamo maggior fortuna con quella bella rovesciata di Tortori". Intanto abbiamo inserito le foto di Gubbio e Paganese (18 immagini) nella sezione "fotogallery" e nel link sotto la foto in homepage. Foto di Gianfranco Gavirati con l'ausilio di Simone Grilli. Altre foto sono di Roberto Settonce con l'ausilio di Paolo Panfili. Foto del gol e delle fasi salienti di tutta la partita.

10 febbraio 2013
Gubbio vittoria sulla Paganese (1-0). Decide Radi su rigore. Dal 30 novembre non si vinceva

Gubbio, 1-0 alla Paganese. Sottil schiera il 4-3-3. Il tecnico degli azzurrostellati Grassadonia va con il 3-5-2. Prima azione degna di nota al 3': Galabinov cerca il tiro da fuori, para Marruocco; sulla respinta incorna a rete Caccavallo in direzione centrale e Marruocco si salva di nuovo. Al 17' cross pericoloso di Calvarese in area dove Fava cerca la conclusione davanti alla porta ma salva Radi. Al 18' Galimberti lancia in area Di Piazza che di testa schiaccia a lato. Al 23' tiro dal limite di Di Piazza con Marruocco che devia in corner. Al 29' ci prova direttamente su calcio piazzato Radi dai venticinque metri: il suo destro costringe Marruocco a salvarsi in angolo. Al 30' assist in area di Scarpa verso Girardi che a sua volta spizza di testa in porta: la palla sfila radente di poco a lato. Al 42' su cross di Cancellotti, c'è Di Piazza che prova la spaccata davanti alla porta ma la palla va a lato. Al 44' in contropiede Di Piazza serve in area Caccavallo che spara in porta di destro ma Marruocco è strepitoso e in volo devia la sfera sopra la traversa. Ripresa. Non si registra nulla fino al 56' quando Sottil toglie Boisfer e fa entrare pure un'altra punta, Bazzoffia, modificando il modulo in un 4-2-4. Ma al 63' si cambia ancora modulo con l'entrata di Cocuzza al posto di Galabinov: si va verso il 4-2-3-1. Al 69' cross di Radi da sinistra in area per la testa di Caccavallo che però incorna a lato. Al 71' il Gubbio rischia grosso: Tortori in area crea scompiglio e serve Girardi che di sinistro cerca l'angolino in diagonale: la palla fa la barba al palo. Altro brivido al 74' sempre su assist in area di Tortori, ma Girardi e Ciarcià mancano il tap in vincente. Al 77' ecco il rigore per il Gubbio per fallo di Scarpa su Caccavallo: dal dischetto Radi calcia forte e la palla si insacca sotto la traversa. Al 90' Tortori cerca la rovesciata, la palla esce di poco a lato vicino al sette. Il Gubbio esce dalla crisi, ma la squadra non ha offerto una buona prestazione. Bene solo il risultato. Ma quello che contava era solamente vincere.
Tabellino: Gubbio - Paganese 1-0:
Gubbio: Venturi, Cancellotti, Belfasti, Boisfer (56' Bazzoffia), Galimberti, Radi, Palermo, Sandreani, Galabinov (63' Cocuzza), Caccavallo, Di Piazza (84' Baccolo). (A disp.: Farabbi, Carroccio, Regno, Semeraro). All. Sottil.
Paganese: Marruocco, Calvarese, Nunzella, Lulli (79' Franco), Pepe, Fernandez, Fava (69' Tortori), Soligo, Girardi, Scarpa, Ciarcià. (A disp.: Robertiello, Puglisi, Perrotta, Romondini, Romano). All. Grassadonia.
Rete: 77' Radi (G) rigore.
Arbitro: Oliveri di Palermo (Raspollini di Livorno e Bernabei di Tivoli). Ammoniti: Sandreani, Galabinov, Cancellotti e Venturi (G); Nunzella e Tortori (P). Spettatori: 1630 (di cui 1245 abbonati; 31 da Pagani nel settore ospiti).
Risultati: Ventesima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione - Girone B:
Andria Bat - Catanzaro
0-0
Barletta - Avellino
2-3 (giocata sabato)
59' Allegretti (B), 69' Burzigotti (B), 71' Izzo (A), 79' Castaldo (A), 84' Zigoni (A)
Benevento - Carrarese
1-0
33' Mancosu (B)
Gubbio - Paganese
1-0
77' Radi (G) rig.
Latina - Viareggio
1-0
75' Martella (V) aut.
Nocerina - Frosinone
1-0
83' Evacuo (N)
Pisa - Perugia
0-1 (lunedì ore 20:45)
9' Ciofani (Pe)
Prato - Sorrento
1-2
20' Nocentini (S), 29' Musetti (S), 38' Casini (P)

09 febbraio 2013
Briganti, respinto il ricorso. Paganese-Latina: si deve rigiocare. Avellino, 3-2 a Barletta

Non è stato accolto il ricorso su Briganti (per lo scambio di persona). Il difensore di Città di Castello resta squalificato. Con lui sono assenti Guerri e Malaccari sempre per squalifica. E in forte dubbio è Bartolucci, ma farà di tutto per esserci. In casa Paganese sono assenti Babu, Agresta, Caturano, Fusco e Romano. Risvolti nel girone. La Corte di Giustizia Federale ha accolto il ricorso della Paganese e pertanto la gara tra Paganese e Latina si dovrà giocare di nuovo a data da destinarsi. In pratica è stato sancito l'annullamento del precedente provveddimento che prevedeva la vittoria a tavolino (0-3) del Latina. Nell'anticipo pirotecnico 2-3 tra Barletta e Avellino. In vantaggio di due gol il Barletta con Allegretti (59') e Burzigotti (69'). Reazione dei campani che prima accorciano subito con Izzo (71') e poi raggiungono un insperato pareggio con bomber Castaldo (79'). Ma l'Avellino ci crede fino alla fine e su assist del solito Castaldo, Zigoni insacca il gol del tris (84').

08 febbraio 2013
Zoppis: "Futuro ds? Non mi ci vedo. Come diggì mi stimolerebbe. Più eugubini in squadra..."

Intervista a 360 gradi con Rosario Zoppis, classe '65 (48 anni portati davvero bene), ex attaccante rossoblù tra gli anni '80 e '90. Prima domanda a Zoppis. Che giudizio si è fatto sul Gubbio attuale che è passato dai playoff ai playout? "Credo che sia fisiologico per la squadra del Gubbio in questo campionato. E mi spiego meglio. All'inizio della stagione questa squadra si è ritrovata in una posizione di classifica che forse non meritava. Adesso si trova più in basso dei propri meriti. Non si evidenziano in squadra spiccate qualità nei singoli però nel complesso è una squadra organizzata con un allenatore preparato e motivante. Perciò la squadra si salverà. É chiaro che se raggiungessero la zona playoff ci fanno tutti contenti perchè ci porta indietro nei ricordi di qualche anno. Tuttavia credo che non ci saranno problemi per salvarsi e quindi sono convinto che uscirà dai playout. Con il Perugia ad esempio il Gubbio non meritava di perdere. E forse prima il secondo posto era esagerato perchè nel girone ci sono squadre più forti come ad esempio Benevento e Perugia. Ma alla lunga nel calcio tutto ritorna". Si parla tanto di arbitri a sfavore, che ne pensa? "Quando si subiscono dei torti è giusto farsi sentire e bisogna chiamare l'attenzione degli organi competenti. Però in generale non credo mai alla malafede, ma credo ad un sbaglio come capita ad un calciatore. Attenzionè però. Quando ci sono tanti errori dell'arbitro a tuo sfavore significa che la squadra non sta giocando al 100%. Mi spiego. Se una squadra è predisposta ad attaccare, che insegue invece di essere inseguita, ha più probabilità di avere dei favori arbitrali. E quindi puoi ottenere meglio dei falli o dei rigori a favore. Ma se in campo si tende a subire, allora è più logico che un arbitro sbaglia a tuo sfavore. Gli errori degli arbitri dipendono anche dalla forza di una squadra". Parliamo ora di Rosario Zoppis. La scorsa estate è stato vicino ad entrare nell'organico dell'A.S. Gubbio 1910. Poi cosa è successo? "La voglia c'era. Volevo vedere se potevo dare questo contributo nel ruolo di direttore generale. Cioè nel ruolo di organizzatore perchè ho giocato a calcio e in certi ambiti potevo essere utile. Però sono rimasto ad un calcio diverso con dei concetti diversi, comprese le regole di mercato per come si acquista un calciatore e con tutti i vari procuratori che gli girano intorno, gli agganci con le società e via dicendo. Perciò sono rimasto frenato perchè prima di tutto per me la materia principale è il calciatore. Sia ben chiaro: ho dei tanti amici al Gubbio. Stare con Marco (Fioriti ndr), Stefano (Giammarioli ndr) e Giuseppe (Pannacci ndr) sarebbe stato solo un divertimento e un piacere. Però non è solo questo. Poi ci sono delle responsabilità e si prendono quando uno si sente in grado di portarle avanti. A malincuore non ho accettato nonostante il pressing incessante di Marco Fioriti: non mi ci ritrovavo". Tuttavia adesso è tornata d'attualità la sua candidatura. Se Giammarioli andrà a Cremona, potrebbe essere lei il suo sostituto come diesse? "No, assolutamente. Perchè non lo saprei fare. Non ho le capacità che ha Stefano Giammarioli con le sue relazioni lavorative. Il mio ruolo semmai potrebbe essere solo quello di direttore generale. Poi è chiaro che ci sono delle relazioni dirette con un direttore sportivo. Reputo che ci deve essere un concetto di amicizia come esiste tra me, Giammarioli e Pannacci. Reputo che a Gubbio si può lavorare in questo senso e ottenere dei risultati. Con questo metodo è arrivata la serie B. Con un rammarico...". Quale? "La parentesi era stata aperta e non andava chiusa. L'ho detto pure a Marco Fioriti. Abbiamo buttato via un'occasione come la serie B: chissà quando si ripeterà...! E lì sono stato molto critico perchè io sono sincero. Errori sono stati fatti a gennaio quando era chiaro di cambiare le cose subito". Cioè? "Intendo che si doveva cambiare Simoni come allenatore. Bisogna togliersi il cappello per quello che ha fatto a Gubbio ma in quella situazione si doveva prendere una decisione decisa. Andava ringraziato però andavano provate subito a gennaio altre strade perchè probabilmente si poteva salvare la serie B. E vorrei aggiungere una cosa...". Prego dica: "Si è lavorato troppo poco con gli eugubini nel settore giovanile dove quei due o tre elementi all'anno venivano fuori. Una bandiera deve essere di Gubbio, un eugubino vero. E in questi anni lo Zoppis, il Ragnacci o il Pugnitopo della situazione non c'è stato". E a Giammarioli cosa vuol dire? "In questo calcio lui è il maestro. Gli consigliai di restare a Gubbio nel momento in cui il Gubbio andò in serie B. Ma ora, se ci sono occasioni migliori, credo che sia giusto che le provi a fare e quindi va messo nelle condizioni di poterlo fare a livello professionale. Ma per il sostituto non saprei". Se lo propongono a Zoppis? "Ribadisco. Come diesse no. E nemmeno a fare l'allenatore. Come direttore generale invece potrei essere funzionale e mi stimolerebbe... pure!".

08 febbraio 2013
Dossier. Gli arbitri, il bivio e la dura vita dell'allenatore. Lamentele pure nel 2009, ma poi...

Nel calcio ruota tutto intorno ai risultati. E il calcio ci insegna che il primo ad essere messo sotto la lente d'ingrandimento è sempre l'allenatore. Il Gubbio proviene da cinque sconfitte consecutive, non vede un punto dal 16 dicembre 2012 (pari interno con l'Andria) e domenica è quasi un'ultima spiaggia. Non esiste in schedina nè l'X, nè il 2, ma solo il segno 1 (ovvero la vittoria). Non a caso c'è stato un summit tra il presidente Fioriti con la presenza del diesse Giammarioli insieme allo staff tecnico e tutti quanti i calciatori. Un colloquio che è servito per spronare la squadra perchè adesso non si può più sbagliare. Conta solo il risultato del campo. Ed ora siamo ad un bivio. O si vince, o sono dolori! Non va meglio alla Paganese. É una squadra neopromossa, in classifica ha tre punti in più del Gubbio, ma il tecnico Grassadonia è stato messo sul banco degli imputati dopo la sconfitta al fotofinish a Catanzaro per 2-1, nonostante sei giorni prima (nel posticipo serale) la stessa Paganese aveva battuto in casa per 4-1 il quotato Avellino. Ma secondo i media locali non convincono le sue scelte in campo. A Catanzaro è stato accusato di aver tolto dal campo Scarpa (il migliore in campo) per inserire un difensore e poco dopo è arrivata la rete della vittoria dei calabresi con Masini. Tuttavia nell'arco del campionato in più di una occasione la posizione del trainer dei campani è stata in bilico. Una sconfitta a Gubbio potrebbe così pregiudicarne la presenza a Pagani. Anche i tifosi, sui vari social network, hanno attaccato l'allenatore per le sue scelte poco condivisibili. Mentre alla squadra si rimprovera che sia inconstante: dopo un buon risultato ne arriva uno negativo. Insomma è dura la vita del mister. E pure la Paganese si trova ad un bivio. Fare risultato a Gubbio è pressochè obbligatorio. La Paganese domenica prossima dovrà fare a meno dello squalificato Babù De Oliveira (attaccante brasiliano); il difensore Fusco sta lavorando a parte, per una botta subita nel precedente incontro a Catanzaro. Il modulo prediletto dal tecnico degli azzurrostellati? Spesso cambia modulo anche se ultimanente è stato usato il 3-5-2 con l'Avellino e poi il 3-4-2-1 a Catanzaro. In casa Gubbio invece l'allenatore Sottil sta provando in questa settimana il 4-3-3, tralasciando il 5-3-2 usato a Pisa. Quindi spazio al tridente d'attacco Caccavallo, Galabinov e Di Piazza. A centrocampo il trio Sandreani, Boisfer e Palermo. La difesa a quattro con i terzini Cancellotti e Belfasti; mentre al centro Bartolucci (o Galimberti) e Radi, al rientro dopo il lungo stop. Ed ora parliamo di arbitri. Vi ricordate che nel 2009 in questo spazio ci fu un dossier sulle conduzioni sfavorevoli? Ebbene, era un periodo che il Gubbio si sentiva assai penalizzato dagli arbitri. Clamorosa fu la trattenuta per la maglia in area su Marotta non notata dall'arbitro di turno contro la Colligiana (era il 20 settembre 2009 e ci fu una sconfitta interna per 1-0). Sarà stato un caso. Però poi quel Gubbio ebbe la forza e la volontà di rimboccarsi le maniche, di dimostrare sul campo chi era il più forte e la storia la conosciamo tutti: quel Gubbio di Torrente conquistò i playoff, vinse tutte le partite degli spareggi per la promozione e approdò in C1. Adesso si torna a parlare di arbitri. Da Catanzaro in poi tante espulsioni e decisioni discutibili. Nel mezzo di ciò anche alcune frasi ad effetto. Sottil ha detto: "Piovono su di noi cartellini rossi a ripetizione". Una tesi rincarata dal diesse Giammarioli: "Dopo la vittoria sulla Nocerina abbiamo cominciato a far paura...". Insomma, gli arbitri ancora nel mirino. Adesso bisogna vedere se questa squadra saprà reagire sul campo a dovere. Alla fine conta il campo. La forza di una squadra si vede in questo. La forza di andare contro pure le decisioni sfavorevoli degli arbitri. Altrimenti, è la fine...!

07 febbraio 2013
Radi: "Finalmente... ma stare fuori che brutta cosa!". Cinque sconfitte di fila, mai in Lega Pro

Manca dai campi di gioco dal 22 dicembre 2012. Un virus sottotraccia che colpisce in maniera silente molte persone e spesso è scambiato per una semplice influenza. Si tratta della mononucleosi da citomegalovirus, quasi innocua per chi non fa movimento, ma non per chi pratica sport perchè la milza si può ingrossare e non va troppo sollecitata. Stiamo parlando del difensore Alessandro Radi che ora è totalmente recuperato e domenica sarà di nuovo in campo, tra l'altro contro la sua ex squadra: "Torno in campo con tanto entusiamo". Spiega lo stesso Radi che prosegue dicendo: "Stare fuori è stata una cosa molto dolorosa, bruttissima. Soprattutto per il tipo di infortunio che ho avuto (chiamamolo così) forse è ancora peggio. Adesso c'è tanta voglia di poter contribuire alla causa e cercare di interrompere la serie negativa di risultati". Radi era a Pisa anche se in tribuna. Ma che idea si è fatto di questa sconfitta? "Beh, nonostante l'inferiorità numerica fin dal primo minuto, ho visto una squadra che ha reagito e ha fatto la sua prestazione. Purtroppo anche questa volta c'è stato un errore arbitrale ma in questo periodo ci sono anche disattenzioni nostre, individuali. Adesso dobbiamo restare tutti uniti. Speriamo che da domenica si interrompa questa marcia negativa". Due anni fa il Gubbio incontrò la Paganese nel giorno in cui i rossoblù conquistarono la serie B e i campani retrocedettero in C2. Radi era tra le fila proprio della Paganese. Questa volta le parti si sono invertite, nel senso che la Paganese adesso sta meglio senz'altro del Gubbio in classifica, da neopromossa oltretutto. Perciò che partita si aspetta? "Credo che dobbiamo affrontare questa sfida come tutte le altre. Ma c'è la consapevolezza per noi che questa è una finale di Coppa del Mondo. Perciò va affrontata come tale. Pertanto dovrà filare tutto liscio e non commettere nuove disattenzioni. Nel calcio vince chi sbaglia di meno". Intanto in casa Gubbio prendono forma gli "esodati", termine tanto caro ultimanente alla politica. In rosa ci sono 29 calciatori. Perciò in cinque si allenano a parte: sono Pambianchi, Manzoni, Nappello, Grea e Giuliacci. Radi a tal proposito dice: "Posso capire il loro umore. So cosa si prova perchè è capitato anche a me in passato. Però questa situazione ti permette di maturare e ti fa capire che il calcio è pieno di sfaccettature". Dato statistico: cinque sconfitte di seguito, in Lega Pro non era mai successo! Un trend così negativo era avvenuto in realtà l'anno scorso nel campionato in serie B: cinque sconfitte di seguito con Vicenza, Sassuolo, Pescara, Empoli e Juve Stabia a partire dal 5 novembre 2011 al 3 dicembre 2011 (poi arrivò la vittoria in casa contro il Padova per 1-0). L'ultima striscia negativa in Lega Pro? Bisogna risalire al 2007 e il Gubbio ottenne ben quattro sconfitte consecutive: in panchina c'era Raimondo Marino e fu esonerato dopo appena tre giornate di campionato in C2. Da considerare che il Gubbio di Sottil non raccoglie punti dal 16 dicembre 2012 (pareggio interno contro l'Andria per 1-1). E poi si sono registrate solo sconfitte, a partire dal 22 dicembre 2012 (prima di Natale) a Catanzaro (5-2) fino all'ultima del 3 febbraio 2013 a Pisa (1-0).

06 febbraio 2013
Bartolucci: "Errore mio... ma ora serve una vittoria". Sottil: "Nessun avversario si è lagnato!"

Era presente due stagioni fa quando il Gubbio conquistò la serie B. Era presente l'anno scorso quando lo stesso Gubbio è retrocesso dalla cadetteria. É presente pure in questa stagione assai strana dove il Gubbio nel giro di due mesi è passato dai playoff ai playout. Perciò una domanda al difensore Giovanni Bartolucci sembra logica. Perchè è successo questo? "Sulla bilancia bisogna metterci diverse cose. Ultimamente diverse partite sono state condizionate dagli episodi. Basta vedere l'espulsione di Pisa dopo un minuto di gioco oppure l'autogol precedente contro il Perugia in avvio di gara. Per non parlare di quella espulsione ingiusta di Boisfer a Catanzaro. Ma soprattutto, come è capitato a Pisa, ci sono stati degli errori soggettivi". E sull'espulsione di domenica scorsa, lo stesso Bartolucci scagiona in maniera definitiva il suo compagno di squadra Briganti: "Se c'era fallo era il mio. Perciò l'arbitro doveva buttare fuori il sottoscritto e non Briganti. Tuttavia poteva anche non fischiare punizione perchè io l'ho toccato a malapena (a Perez ndr) e la palla sembrava lontana. Credo anche che l'espulsione sia stata eccessiva. Però non ho ancora rivisto le immagini. Solo dopo potrò giudicare meglio". Veniamo al dunque. Come si spiegano tante disattenzioni in campo? "Dipende dai risultati. Quando tutto va bene c'è meno paura di sbagliare in campo. Quando invece va tutto male in certe situazioni si tende ad essere meno sicuri. Tutto questo conta molta in campo. Ho già passato situazioni simili e certe volte nemmeno le cose più semplici ti riescono. Perciò gli errori personali come il mio spesso sono frutto della situazione". E questo nervosimo come si spiega? "É vero che ci sono state tante espulsioni (10 in 10 gare) ma diverse non sono state giuste. Pure quella di Guerri di domenica a Pisa che è stato espulso dalla panchina: per buttare fuori un calciatore così devi aver fatto qualcosa di grave, ma lui non ha offeso nessuno. Tuttavia i dati parlano chiaro. Bisogna stare attenti pure sotto questo aspetto. Del resto la verità sta nel mezzo: sicuramente un po' di nervosimo c'è e non c'è la giusta serenità quando non ci sono i risultati. Non è un periodo facile ma bisogna reagire in qualche modo". Pertanto ora cosa serve per risollevarsi? "Serve assolutamente una vittoria. Ci serve per capire che ci siamo, che non meritiamo di ricoprire questa posizione di classifica, e ci serve per riportare un po' di sorriso in tutto l'ambiente". Intanto Andrea Sottil è tornato a parlare e dice: "Non ho mai visto in questa stagione una squadra avversaria che si è lamentata dall'arbitro per decisioni a nostro favore...". Un messaggio chiaro del tecnico di Venaria Reale che poi però precisa: "Questo non significa che io penso che il Gubbio sia stato preso di mira. Più altro vorrei ribadire il concetto che tanti episodi arbitrali ci hanno penalizzato". Ma Sottil invita a fare il mea culpa e guardare avanti: "Non ci sono errori nè nella tattica, nè nei reparti. Si ripetono certi errori individuali che vanno limati. Vedi la rete del Pisa dove Bartolucci è andato a vuoto. Ma io lavoro sempre alla stessa maniera, sia quando eravamo secondi in classifica, sia ora che abbiamo una classifica non bella. Bisogna essere uomini e lucidi. Domenica contro la Paganese sarà una gara fondamentale per noi". Giudice Sportivo, mano pesante. Squalificati in tre: stop per un turno a Briganti per "aver commesso fallo su un avversario lanciato a rete" (ma in realtà era Bartolucci); idem Malaccari per "espressione blasfema al rientro negli spogliatoi"; stop di due giornate a Guerri "per comportamento offensivo verso la terna arbitrale". Ma non è finita qui: multa di 1000 euro alla società "perchè propri sostenitori, in gara, intonavano cori offensivi verso l'istituzione calcistica".

05 febbraio 2013
L'editoriale. Nervosismo e disattenzioni in campo. Ma perchè? Serve subito una soluzione

L'Arena Garibaldi si è rivelata peggio di una arena di una corrida... spagnola. Si doveva prendere il toro per le corna o quanto meno si doveva fermare il toro feroce e pericolosissimo. Invece i giochi non sono neanche iniziati. Anzi, dopo appena sessanta secondi (a tempo di record) la squadra eugubina aveva già perso un torero per strada. E la partita che ci si aspettava non ha preso mai il via. E il Gubbio è rimasto nudo con i soliti limiti di sempre (cioè di questi ultimi due mesi). Come se al torero venisse a mancare all'improvviso la «muleta» (il mantello rosso) e l'«estoque» (lo spadino). E il Pisa ha preso le redini del gioco e si è impadronito in poco tempo dell'Arena (Garibaldi), complice una dormita generale sul gol decisivo di Barberis dove gli uomini di Sottil si divertono a fare le belle statuine. Cose già viste, purtroppo. Da quel momento in poi è pura accademia. Il Pisa ha persino il tempo di mancare tre volte il raddoppio con la traversa di Perez, con il tocco sotto misura di Pedrelli alto di un niente e il miracolo di Venturi che toglie da quasi dentro la porta un colpo di testa di Scappini. Nella ripresa c'è da lamentarsi pure per un probabile fallo di mani in area di Mingazzini che l'arbitro non sanziona con il rigore per il Gubbio che invece lo invoca fortemente. Anche questo ultimo episodio ormai diventa normale routine. Come ormai è diventato abitudinario sentire le lamentele del dopo gara contro la terna arbitrale. Per carità: l'errore di espellere Briganti è un errore visibile perchè il fallo lo commette Bartolucci. Però la sanzione (se prendiamo il regolamento alla lettera) è legittima. Perez è lanciato a rete e viene toccato sul piede destro: l'arbitro non ha potuto fare altro che estrarre il cartellino rosso. In pochi si ricordano che due stagioni fa, un episodio analogo, fu in favore del Gubbio dopo appena otto minuti di gioco: in quell'occasione Bazzoffia si era involato verso la porta avversaria e fu atterrato fuori area da Cascone. Era la partita Gubbio-Sud Tirol del 29 agosto 2010 e finì 4-0 per gli eugubini. Cartellino rosso diretto sventolato al difensore altoatesino dal signor Irrati di Pistoia. E domenica il signor Pezzuto di Lecce ha usato lo stesso metro di misura optando per la chiara occasione da gol. Pertanto adesso ci sono da fare altre riflessioni per capire perchè capita tutto questo in casa Gubbio. C'è l'assoluta necessità di capire quali sono i reali problemi perchè di questo passo la squadra di Sottil è già entrata nelle sabbie mobili e se non si cambia musica si rischia realmente di sprofondare. Invece, proprio adesso, occorre rialzare la testa e c'è la necessità di riemergere da una situazione alquanto delicata. Prima che la situazione venga compromessa del tutto. C'è da domandarsi. Come mai la squadra scende in campo già nervosa? Come si spiegano 10 cartellini rossi nelle ultime 10 partite? Come mai si commettono così tanti errori appena si scende in campo? Come mai la squadra si mostra così fragile alla prima difficoltà o al primo attacco degli avversari? Tutti quesiti che meritano una risposta. Ma soprattutto sono tutti problemi che devono essere risolti in fretta. Per una serie di motivi molto semplice. Gli arbitri adesso non vedono di buon occhio il Gubbio. Prima di preparare una partita studiano ogni squadra e al momento (quella eugubina) risulta una squadra "cattiva" sotto gli occhi delle giacchette nere. Quindi serve maggiore attenzione e meno nervosismi, per evitare nel limite del possibile le "sanzioni" di turno di ogni arbitro. Dieci cartellini in dieci partite non sono ammissibili. Quando si entra in campo serve la massima concentrazione. Inammissibile che dopo appena sessanta secondi Perez riesce a involarsi in porta bevendosi due avversari (Briganti e Bartolucci) e uno di questi è costretto a fare un fallo che condiziona una intera partita. Pure contro il Perugia dopo appena sessanta secondi è arrivato il gol ospite con un autogol evitabile. Altrettanto inconcepibile prendere gol con la difesa tutta schierata: d'altronde Barberis ha avuto tutto il tempo di aggiustarsi la palla sul piatto destro e infilarla sotto la traversa. E in attacco serve centrare la porta. Ma se non si centra la porta (spesso) neanche durante gli allenamenti, anche senza l'ostacolo di una marcatura ad uomo, varrebbe (forse) la pena di farsi qualche domanda e trovare una soluzione. Però, da subito! (Editoriale Direttore Gubbiofans.it)

03 febbraio 2013
Briganti e l'espulsione: "Ma il fallo non era mica mio". Sottil: "Piovono le decisioni contro..."

Situazione molto delicata. Arriva l'ennesima sconfitta, ovvero la quinta consecutiva. Altra partita decisa da episodi sfavorevoli iniziali condita da disattenzioni individuali e da decisioni arbitrali che lasciano dei strascichi polemici. Anche se le immagini televisive dimostrano chiaramente che il cartellino rosso era legittimo per regolamento (per chiara occasione da gol con Perez lanciato in porta), ma c'è stato uno scambio di persona: il fallo decisivo è di Bartolucci e non di Briganti. Ma aIla fine la sostanza non cambia. Il tecnico Andrea Sottil è piuttosto esplicito: "Ormai ci siamo abituati a certe decisioni discutibili. Un cartellino rosso diretto dopo un minuto per un fallo commesso fuori area, per altro comminato a Briganti e invece il fallo era di Bartolucci. E nella ripresa era netto il fallo di mani in area del Pisa e ci è costata l'espulsione di Guerri. Nonostante ciò siamo rimasti equilibrati e abbiamo avuto le nostre occasioni. Ai ragazzi non posso chiedere di più. Purtroppo su di noi piovono sempre delle decisioni contro...". Quando gli viene posta la domanda se l'allenatore si sente in bilico, Sottil risponde così: "Assolutamente no. Sono sereno. C'è una società che mi giudicherà. Anche se è vero che i numeri non ci stanno dando ragione e sul gol abbiamo commesso un altro errore individuale". Marco Briganti conferma che c'è stato uno scambio di persona: "Il fallo (commesso su Perez) non era mio. Ho cercato di spiegarlo all'arbitro ma non c'è stato nulla da fare". Il breve commento del capitano Alessandro Sandreani: "L'espulsione iniziale ha condizionato la gara. Ma noi non abbiamo perso il lume della ragione e ci abbiamo provato lo stesso. Purtroppo negli episodi spesso ci mettiamo del nostro ma spesse volte arrivano anche episodi extra (arbitrali ndr). La classifica è brutta. Il momento è delicato. Ora bisogna restare in silenzio e lavorare". Di un altro tenore l'umore dei padroni di casa. La punta Stefano Scappini del Pisa dice: "Questa vittoria vale sei punti, anzichè tre punti. Abbiamo vinto una gara molto importante in questa fase delicata di campionato. Il Gubbio recrimina per l'espulsione al primo minuto? Scusate, ma se un'espulsione c'è, deve essere decretata anche dopo due secondi di gioco. Tra l'altro Perez stava andando con la palla in porta, quindi...". Mentre l'autore del gol vittoria, Andrea Barberis, ha detto: "Sul gol è stato molto bravo Perez a farmi il velo sul bel cross di Benedetti ed io ho sfruttato la posizione perchè mi trovavo al posto giusto al momento giusto. Vittoria importante perchè provenivamo da un momento delicato e nella ripresa forse abbiamo subito anche troppo il nostro avversario, nonostante fosse in inferiorità numerica. Forse è subentrata la paura". Soddisfatto anche l'allenatore Alessandro Pane: "Contento dei tre punti. Non importa come sono arrivati". Intanto abbiamo inserito le foto tra Pisa e Gubbio (12 immagini) che trovate nella sezione "fotogallery" e nel link in homepage. Foto di Fabio Fagiolini (A.C. Pisa 1909): collaborazione di Roberto Settonce.

03 febbraio 2013
Gubbio, sconfitta pure a Pisa (1-0). Rete decisiva di Barberis. Due espulsi: Briganti e Guerri

Sottil schiera il 5-3-2 ma a sorpresa va in panchina Caccavallo. L'allenatore dei nerazzurri Pane opta per il 3-5-2 schierando le due punte Perez e Scappini. Mentre in difesa la sorpresa è Colombini. Pronti e via. Dopo appena un minuto il Gubbio rimane subito in dieci. Fallo di Briganti su Perez fuori dall'area di rigore e l'arbitro estrae senza esitazioni il cartellino rosso, considerando il fallo come una chiara occasione da gol. Nelle vicinanze c'era anche Bartolucci. Si è parlato anche del fatto che ci sia stato uno scambio di persona. Una valutazione del signor Pezzuto di Lecce che tuttavia risulterà decisiva. Al 4' Di Piazza arriva fino alla porta avversaria e duella con Colombini, conquistando il corner. Dallo stesso angolo, cerca la conclusione a rete da fuori area Boisfer: la palla passa tra una selva di gambe e finisce tra le braccia di Sepe che si salva in tuffo. Il Gubbio regge l'onda d'urto fino al 20' quando la squadra pisana sblocca il risultato. Tutto nasce da un cross dalla sinistra di Benedetti che Galimberti non raccoglie e disorienta pure Bartolucci: la palla arriva sui piedi di Barberis che da pochi passi, di piatto destro, insacca la sfera in rete. Al 25' i nerazzurri sfiorano il raddoppio quando Pedrelli scodella in area una palla dove Perez incorna a rete e la sfera colpisce in pieno la traversa; sulla respinta Mingazzini calcia di poco alto sopra la traversa. Al 27' Perez va in gol su assist di Benedetti, ma l'arbitro ferma tutto per fuorigioco. Al 30' Galabinov serve Di Piazza che calcia in porta con l'esterno destro: la palla si spegne tra le braccia di Sepe. Al 35' Barberis si libera in area e serve Pedrelli (dimenticato sul secondo palo) che con un tiro di sinistro supera Venturi, ma non centra la porta: la palla sorvola di poco sopra la traversa. Al 38' altro cross di Pedrelli in area dove c'è Scappini che incorna a rete: questa volta è provvidenziale un intervento di Venturi che in tuffo si salva in corner. Al 42' Boisfer serve Di Piazza in posizione favorevole, però manca l'aggancio decisivo per il tap in vincente. La prima frazione di gioco si chiude con un assist di Di Piazza in area verso Guerri che in spaccata manca la deviazione decisiva. Ripresa. Al 46', su cross di Cancelotti, Galabinov cerca la porta con un tocco che spedisce la palla a lato. Al 55' Mingazzini serve Favasuli che calcia dal limite ma Venturi c'è e para. Subentra poi Caccavallo (58', al posto di Galabinov) e poco dopo (61') cerca il tiro da fuori area su assist di Guerri: Sepe è costretto a salvarsi in tuffo. Proteste del Gubbio (79') per un presunto fallo di mani in area di Carini su cross di Malaccari. Ne fa le spese Guerri che viene espulso dalla panchina dei rossoblù (era stato sostituito al 72'). Dopo due minuti Caccavallo si invola in rete ma l'arbitro ferma tutto per fuorigioco. Anche stavolta non mancano le recriminazioni del Gubbio. Al minuto 80, Tulli prova la bordata da fuori area e palla che va di poco alta. Minuto 85: lo stesso Tulli manca una ghiotta occasione calciando a lato, solo davanti al portiere. Nei minuti finali c'è l'occasione mancata da Galimberti su assist di Bazzoffia. La gara finisce qui: 1-0 per il Pisa; Gubbio che scivola nei playout. La situazione si fa molto delicata e molto dura.
Tabellino: Pisa - Gubbio 1-0:
Pisa: Sepe, Carini, Pedrelli, Mingazzini, Colombini, Sabato, Rizzo (35' Favasuli) (75' Fondi), Benedetti, Perez, Barberis, Scappini (72' Tulli). (A disp.: Pugliesi, Rozzio, Sbraga, Lucarelli). All. Pane.
Gubbio: Venturi, Bartolucci, Belfasti (83' Bazzoffia), Boisfer, Briganti, Galimberti, Cancellotti, Sandreani, Galabinov (58' Caccavallo), Di Piazza, Guerri (72' Malaccari). (A disp.: Farabbi, Carroccio, Semeraro, Baccolo). All. Sottil.
Rete: 20' Barberis (P).
Arbitro: Pezzuto di Lecce (Boz di Crotone e Abruzzese di Foggia). Espulsi: 1' Briganti (G); 79' Guerri (G). Ammoniti: Sandreani e Cancellotti (G). Spettatori: 3038 (di cui 51 di Gubbio nel settore ospiti).
Risultati: Diciannovesima Giornata - Lega Pro - Prima Divisione - Girone B:
Avellino - Benevento
0-2
56' Marotta (B), 65' Marchi (B)
Catanzaro - Paganese
2-1
40' Fioretti (C) rig., 77' Girardi (P), 81' Masini (C)
Frosinone - Prato
1-1
39' Tiboni (P), 73' Curiale (F)
Nocerina - Barletta
4-0
59' Chiosa (N), 65' Daffara (N), 77' Evacuo (N), 90' Giuliatto (N)
Perugia - Andria Bat
2-0
9' Ciofani (P), 51' Politano (P)
Pisa - Gubbio
1-0
20' Barberis (P)
Sorrento - Latina
1-2
40' Tortolano (S), 75' Barraco (L), 82' Agodirin (L)
Viareggio - Carrarese
3-2 (giocata sabato)
24' Corrent (C), 39' Martella (V), 52' Sandrini (V), 62' Magnaghi (V), 90' Belcastro (C)

02 febbraio 2013
Sfida di Pisa. Match chiave in una fase delicata. Convocati in 21 ma restano fuori in cinque

Ventuno convocati ma restano fuori i vari Palermo (squalificato), Manzoni, Nappello, Giuliacci, Grea e Pambianchi. Proprio per Grea e Pambianchi sono ancora aperte le porte per il mercato estero (si parla della Svizzera). Confermato l'orientamento verso il 5-3-2. Sottil nella conferenza mattutina del sabato, prima di partire per Pisa, ha detto in sintesi: "Questo mercato mi soddisfa. Ora ci sono più scelte e mi permette di usare più moduli strada facendo. Adesso occorre restare uniti. Bisogna essere una cosa granitica in questo momento importante del campionato. Ora ci aspettano 12 finali". In casa Pisa non ci sono Buscè e Gatto. Favasuli risulta tra i convocati. Pertanto il capitano nerazzurro stringe i denti e farà parte della formazione di mister Pane sin dal primo minuto.

01 febbraio 2013
In rosa adesso 29 elementi. Ma ci sono elementi che stanno fuori. Mentre Sottil prova il 5-3-2

Si comincia a contare e sono 29 al momento gli effettivi in forza al Gubbio. Sei gli acquisti di gennaio (Carroccio, Cancellotti, Belfasti, Di Piazza, Cocuzza e Smacchia) e le due cessioni (cioè di Scardina al Poggibonsi e di Pacheco che ha rescisso). E all'allenamento si cominciano a vedere chi si allena a parte: Nappello, Pambianchi, Manzoni e Giuliacci. A parte c'è anche Radi per un altro motivo: si deve riabilitare dalla mononucleosi da citomegalovirus. In forse Baccolo mentre a Pisa sarà assente anche Palermo per squalifica. Mentre rientra dalla lunga squalifica Boisfer. Si va verso il 5-3-2. Almeno questo è il modulo provato da Sottil durante la settimana. Venturi in porta. In difesa trio centrale con Briganti, Bartolucci e Carroccio (o Galimberti). Sugli esterni Cancellotti a destra e Belfasti a sinistra. Trio di centrocampo basato sull'asse Sandreani, Boisfer e Guerri; anche se è stato provato pure Malaccari al posto del capitano. In attacco invece sembra scontato l'utilizzo dal primo minuto del neo arrivato Di Piazza e a supporto ci sarà Caccavallo, che entra in ballottaggio con Galabinov. A meno che Sottil decida all'ultimo istante, oppure nell'allenamento del sabato mattina a "porte chiuse", di provare il 4-3-3. In quel caso in attacco ci sarà il tridente Caccavallo, Galabinov e Di Piazza; in difesa è scontato il duo centrale con Briganti e Bartolucci. In casa Pisa invece si contano le assenze di Gatto (squalificato) e Buscè (problema alla caviglia). Problemi anche per Favasuli ma il capitano nerazzurro farà di tutto per esserci. In nerazzurro a gennaio sono arrivati i difensori Pedrelli ('88) dalla Carrarese (via Inter) e Carini ('90) dal Modena. Arbitra l'incontro il signor Ivano Pezzuto di Lecce, coadiuvato dagli assistenti Francesco Boz di Crotone e Lucia Abruzzese di Foggia.

01 febbraio 2013
Pane: "Non è un bel periodo per entrambe, ma venderemo cara la pelle". Ecco Cocuzza...

Senza dubbio domenica il Gubbio avrà... Pane per i suoi denti. Alessandro Pane, tecnico del Pisa, ci risponde così a questo gioco di parole: "Troppo facile dirla così. Tuttavia venderemo cara la pelle". Sia il Pisa che il Gubbio provengono da un periodo non fortunato: i nerazzurri con soli 4 punti nelle ultime 6 partite mentre i rossoblù ne hanno racimolato solamente uno. Ma Pane cosa ne pensa? "Direi, bella domanda. Le statistiche le fate voi. Io penso solo all'ultima partita e so che abbiamo perso a Barletta. Sicuramente non è un periodo felice per entrambe e in queste situazioni c'è sempre un perchè. Ma da parte nostra ci sono state sempre prestazioni positive (a parte l'ultima di Barletta) dove meritavamo di raccogliere più punti. Tuttavia siamo in linea con i nostri programmi. Obiettivamente ci sono squadre più forti nel girone. Per quanto riguarda il Gubbio invece dico che è una squadra caratteriale, che ha centrocampisti di valore e davanti c'è Galabinov. Insomma, è una squadra discreta". Della partita di andata cosa ci può dire? "Nel secondo tempo meritavamo di più. Quando vai in svantaggio fuori casa, poi diventa sempre più difficile recuperare. Mi ricordo che subimmo il secondo gol in contropiede (gol di Sandreani ndr), mentre sull' 1-0 avevamo avuto due occasioni importanti per pareggiare con Perez e Gatto. Fu una partita tirata". Perciò domenica il Pisa vorrà vincere a tutti i costi, giusto? "Domenica il Pisa vuole fare bene. Questo significa che vogliamo fare bene davanti ai nostri tifosi con una bella prestazione intensa, quello sicuramente". Intanto in casa Gubbio, in chiusura di mercato, vengono ingaggiati altri due calciatori. Arrivano infatti dal Parma l'ala destra Riccardo Cocuzza ('93) e la punta Simone Smacchia ('94). Una operazione che, con la valorizzazione del Parma verso questi due giovani, riesce a consentire di risparmiare sull'ingaggio dell'altro neo arrivato Di Piazza, classe '88, che era arrivato in settimana dalla Pro Vercelli, sempre in prestito. Sul fronte cessioni tutto fermo. Nappello resta, anche se nel pomeriggio di giovedì si era fatto avanti il Foligno offrendo in cambio l'attaccante Gaeta ('84). Lo stesso discorso vale per Pambianchi: si è arenato il possibile trasferimento al Treviso, ma sono ancora aperte le porte per l'estero (in pole Locarno e Gloria Bistrita). E anche Manzoni non si muove. Altre di mercato. Colpo del Perugia: preso il difensore Massoni ('87) dal Sassuolo. Un poker di acquisti per la Nocerina che preleva il centrocampista offensivo Pepe ('88) dal Lanciano, il portiere De Lucia ('83) dal Livorno, il difensore Diagouraga ('84) dal Carpi e il centrocampista Bruno ('91) dall'Andria. Lo stesso Andria prende dal Cittadella il centrocampista Branzani ('89), la punta Sy ('88) dalla Reggina e pure l'attaccante Bardelloni ('90) dal Venezia. Il Viareggio mette le mani sul difensore Crescenzi ('92) della Lazio, sull'attaccante Benedetti ('92) dal Prato e sul difensore De Bode ('91) del Carpi (via Genoa). Il Prato va sull'attaccante Cesarini ('89) dello Spezia e sul centrocampista Di Dio ('93) del Sorrento. Il Sorrento ingaggia due centrocampisti, Salvi ('87) dal Treviso e Tortolano ('90) del Catania, oltre al difensore Fusar Bassini ('93) dal Carpi e il terzino Kostadinovic ('92) dal Prato. Il difensore Camilleri ('92) va al Barletta (via Reggina) insieme al centrocampista Prutsch ('89) che proviene dal Livorno. Un giovane per l'Avellino: ecco l'attaccante Rizzo ('95) dal Catania. L'attaccante Schenetti ('91) passa dal Sorrento al Como. Il Perugia cede il fantasista Paonessa ('87) al Crotone (via Parma) e il mediano Di Tacchio ('90) alla Virtus Entella. Il difensore De Franco ('88) dalla Nocerina va a Cuneo. L'attaccante Orlando ('90) della Paganese si trasferisce al Portogruaro dove lo raggiunge anche l'attaccante Altinier ('83) dal Benevento (e si tratta di un ritorno). Ex rossoblù: il rumeno Suciu dal Torino passa alla Juve Stabia; il nigeriano Nwankwo dal Padova va al Cluj in Romania (via Parma), Ragatzu passa dall'Hellas Verona alla Pro Vercelli; infine Testardi che era a Lanciano finisce al Sud Tirol. Il mercato è chiuso.

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